TEMPO DOPO LA PENTECOSTE

TEMPO DOPO LA PENTECOSTE

(Messale Romano di S. Bertola e G. Destefani, comm. di D. G. LEFEBVRE O. S. B; L. I. C. E. – R. Berruti & C. Torino 1950)

IL MISTERO DELLA REDENZIONE

 4) Tempo di Settuagesima (Settuag. – Ceneri).

5) Tempo di Quaresima (Cen. – Domenica di Passione),

 6) Tempo di Passione (Dom. di Passione – Pasqua).

7) Tempo Pasquale (Pasqua – SS. Trinità).

8) Tempo dopo Pentecoste (Trinità – Avvento).

VIII. – TEMPO DOPO LA PENTECOSTE.

I . Commento dogmatico.

Dopo il regno del Padre sul popolo di Dio, che comprende il Tempo dell’Avvento, dopo quello del Figlio che va dalla sua nascita (Natale) alla sua Ascensione e comprende il Tempo di Natale e il Tempo Pasquale, la liturgia celebra il regno dello Spirito Santo, che si estende su tutta la Chiesa e va dalla Pentecoste fino alla fine del mondo, di cui sì parla nella ventiquattresima e ultima Domenica dopo Pentecoste. Come il Padre si servì del popolo Ebreo per preparare la redenzione del mondo, come il Verbo prese le nostra natura umana e se he servì per la nostra redenzione, così le Spirito Santo viene ad effettuare la redenzione nella Chiesa. Il Sacerdozio, la Messa, i Sacramenti sono i canali attraverso i quali ci viene data la dottrina del Salvatore e ci vengono applicati i suoi meriti. — Il Papa domina la gerarchia ecclesiastica, l’Eucarestia domina i Sacramenti. Il regno dello Spirito Santo si manifesta dunque visibilmente attraverso la Chiesa romana, al centro della quale sfolgora il SS. Sacramento. – Lo Spirito è l’anima che vivifica questa Chiesa ( «Lo Spirito Santo fa in tutta la Chiesa quello che l’anima fa in tutte le membra del corpo» – S. AGOSTINO), il Cristo nascosto nell’Ostia ne è il cuore dal quale il sangue della grazia scorre per tutto il corpo, ossia in tutti i Cristiani. «Noi formiamo un solo Corpo », dice S. Paolo, « perché siamo stati battezzati in un solo Spirito (1 Cor. XII, 13), e noi partecipiamo tutti ad un medesimo pane. (Ibid., X, 17 « L’unità del corpo mistico è prodotta dal vero Corpo sacramentalmente ricevuto » – S. TOMMASO). E noisiamo un solo corpo anche perché siamo stati fatti da « Cristorisuscitato » agnelli o pecore di un solo ed unico Pastore, capo visibile della Chiesa (S. Giov., XXI, 16-17). L’azione dello Spirito Santo e l’azione di Gesù nel SS. Sacramento si fondono in modo che i Libri santi affermano ugualmente che noi « siamo stati santificati nello Spirito Santo » (1 Cor. VI, 11), ovvero «nel Cristo» (Ibid.), e che come lo Spirito Santo è « spirito di vita », così Gesù è « pane di vita ». E l’azione di queste due Persone della SS. Trinità viene esercitata mediante la Chiesa, « come mio Padre ha inviato me, così io mando voi », dice Cristo agliApostoli ( S. Giov., XX, 21) , e la liturgia della Pentecoste dice che « lo Spirito Santo è apparso ai discepoli sotto la forma di lingue di fuoco e che li ha mandati in tutto il mondo » (Antifona del Magnificat dei Vespri della Pentecoste). Proprio al Cenacolo, nel momento nel quale istituiva l’Eucarestia e il Sacerdozio Gesù annunziò la venuta dello Spirito Santo. Una colomba d’oro o d’argento, che nel passato veniva sospesa al di sopra dell’Altare per conservarvi l’Ostia consacrata, serviva a simboleggiare questa profonda unità d’azione dello Spirito Santo, del SS. Sacramento e della S. Chiesa, Diretta dallo Spirito Santo, la Chiesa completa ciò che manca allavita Sacramentale di Cristo: infatti Gesù è nascosto e silenzioso sotto le specie eucaristiche e la gerarchia ecclesiastica gli presta la sua voce e la sua attività esteriore. Il Papa, i Vescovi, i Sacerdoti parlano in suo nome, e mediante il loro ministero Egli si offre nella Messa, ove continua a esercitare il suo sacerdozio, perché Cristo è il vero Sacerdote e gli altri non sono che i suoi ausiliari,  tanto per il Santo Sacrificio, quanto per i Sacramenti, cosicché Cristoe la Chiesa diffondono insieme lo Spirito Santo nelle anime renderle figli di Dio ( « Voi avete ricevuto lo Spirito di azione di figli di Dio nel quale, voi invocate Abba, Padre – Romani, VIII, 15), lo Spirito Santo a sua volta « insegna ogni cosa alla Chiesa » (S. Giov. XIV, 26) e la guida nella sua missione continuatrice dell’opera di Gesù. – Da tutto ciò ne consegue che il regno dello Spirito Santo e della Chiesa, che è cominciato alla Pentecoste, non è altro che una manifestazione del regno di Cristo, al quale Egli dà una universalità di tempo e di luogo che non aveva in Palestina. Infatti, non è più il Salvatore che lavora solo in una località della terra in un periodo di tempo determinato, ma è la Chiesa che, unita dalla virtù dello Spirito Santo al SS. Sacramento (« Per a virtù di questo Sacramento si opera una certa trasformazione dell’uomo nel Cristo » – S. TOMMASO), unisce su tutti gli altari il suo sacrificio a quello del Golgota e partecipa a tutti i misteri della vita terrestre del Salvatore. Ciò che il Cristo sul Calvario ci ha meritato, ci viene applicato specialmente nel Mistero Eucaristico. Questo punto è capitale nel concetto che dobbiamo avere dell’Eucarestia. Questa costituisce con la Chiesa, animata dallo Spirito Santo, un meraviglioso prolungamento dell’Incarnazione, un Cristo accresciuto di tutte le anime nostre (Agli Efesini, IV, 12-13). Mediante il ciclo liturgico Cristo rivive, per così dire, ogni anno sull’Altare — nuova Palestina — tutta la sua vita nell’ordine col quale essa si svolse: siamo noi, che adesso, in unione con Gesù realizziamo per parte nostra i suoi misteri ed è per queste che il Tempo dopo Pentecoste è più specialmente consacrato al Ciclo dei Santi o alla vita della Chiesa. .Facendoci gettare uno sguardo retrospettivo sulla vita del Salvatore, che nel Ciclo liturgico termina con la Pentecoste, lo Spirito Santo ci ripete, per bocca degli Evangelisti e degli Apostoli, da Lui ispirati, tutti gli insegnamenti del Maestro, mettendoli più in luce ancora (Si leggono come Epistola a partire dalla prima domenica dopo Pentecoste 2 volte le lettere di S. Giovanni, 2 di S. Pietro, 4 di S. Paolo ai Romani, 5 ai Corinti, 3 ai Galati, 5 agli Efesini, 2 ai Filippesi e 1 ai Colossesi in modo che si percorrono tutti gli scritti degli Apostoli. — La Chiesa greca, in corrispondenza, durante questo periodo fa leggere come Vangelo quello di S. Matteo, di S. Marco, e di S. Luca. La Chiesa romana ha scelto quelli che simboleggiano più specialmente il regno dei cieli e la sua giustizia.). Le Epistole ed i Vangeli di questo tempo ci parlano dei frutti di Santità che lo Spirito Santo produce nelle anime e noi assistiamo, in tutto queste periodo dell’anno liturgico, alla magnifica fioritura di Santi che non cessano, attraverso tutti i secoli e in tutti i paesi, di riprodurre Cristo, Sole divino, radioso al suo sorgere nel giorno di Natale, maestoso nel suo tramontare, il Venerdì Santo, Gesù ha compiuto la sua corsa da gigante. Durante la lunga notte che precede la sua venuta e durante quella che la segue, è Maria la luna mistica, e sono i Santi, stelle dai mille riflessi differenti che brillano nel cielo della Chiesa e ci vengono proposti ad esempi. La nostra anima, quindi, dopo aver copiato Gesù Cristo medesimo, può copiarlo anche nelle sue membra, che sono tutte compenetrate della vita del loro Capo. – Come durante il Tempo d’Avvento si celebra la gran festa dell’Immacolata Concezione, cosi nel Tempo dopo Pentecoste si celebra quella dell’Assunzione (Durante il Tempo dell’Avvento, Maria appare come la Regina dei Patriarchi e dei Profeti, durante il Tempo dopo Pentecoste, come la Regina degli Apostoli e di tutti i Santi). In questo periodo dell’anno hanno la loro festa gli Angeli, S. Giovanni Battista, gli Apostoli Pietro e Paolo, e tutta la schiera de’ Santi che si venerano durante questi sei mesi e il primo Novembre; inoltre ricorre anche la Commemorazione dei Defunti e tutte le feste delle Consacrazioni delle Chiese. — La solennità del Corpus Domini, che segue la Pentecoste e quella di S. Pietro, che le tiene dietro, ci ricordano che lo Spirito Santo, il SS. Sacramento e la Chiesa santificano le anime; le feste della SS. Trinità, del Sacro Cuore e del SS. Rosario, che corrispondono tutte e tre al medesimo bisogno di sintesi, ci mostrano che questa santificazione viene compiuta per mezzo della dottrina del Salvatore e per l’applicazione dei suoi meriti. — Durante i sei ultimi mesi o seconda parte dell’anno ecclesiastico, la Chiesa è la continuatrice dell’opera di redenzione di Cristo, preparata e realizzata entro i primi sei mesi o prima parte del Ciclo liturgico. « Il Cristiano che nella prima metà del Ciclo non è incora giunto a vedere la sua vita personale assorbita nella vita di Cristo, troverà nella seconda preziosi aiuti per sviluppare la sua fede e accrescere il suo amore II Mistero della Trinità, quello del SS. Sacramento, la misericordia e potenza del Sacro Cuore di Gesù, la grandezza di Maria e la sua opera sulla Chiesa e sulle anime, gli sono manifestati con maggiore evidenza e producono in lui nuovi salutari effetti; infatti il Cristiano si sente più fortemente, più intimamente legato ad essi durante le festività dei Santi, in questo tempo cosi numerose e solenni. La felicità esterna che deve seguire questa vita di prova si rivela nella festa di Tutti i Santi, nella quale l’uomo vede più addentro la natura di questo bene che consiste nella luce e nell’amore; e unito ogni giorno più intimamente alla S. Chiesa che è la Sposa di Colui al quale aderisce, egli segue tutte le fasi della vita terrena del Salvatore, soffre alle sue sofferenze, gioisce e partecipa ai suoi trionfi, mentre vede, senza smarrirsi, il mondo avviarsi verso la fine perché sa che il Signore è vicino» . — Avviene quindi che nel Tempo dopo Pentecoste, noi vediamo avverarsi la parola del Maestro, il quale aveva promesso agli Apostoli che lo Spirito Santo loro mandato, avrebbe convinto il mondo di peccato, di giustizia e di giudizio. Le anime pie infatti, con le loro opere e con il loro esempio rendono omaggio di continuo alla giustizia e alla verità divine (S. Giov. XVIII, 37); esse trionfano del mondo che convincono di malizia e che giudicano, come Cristo stesso al momento della sua esaltazione dette il giudizio a seconda che sarebbe riconosciuto o rifiutato. La sentenza poi che giudicherà le anime per l’eterno gaudio o per la condanna all’inferno sarà data dal figlio dell’Uomo assistito da tutti gli Angeli giorno del giudizio, come si legge nella Messa dell’ultima Domenica di Pentecoste.

II. — Commento storico.

Dopo la solennità della Pentecoste, dalla quale ebbe principio, la Chiesa riproduce nel corso dei secoli tutta la vita di Cristo, di cui essa è il corpo mistico. Gesù nella sua infanzia è perseguitato e deve fuggire in Egitto mentre vengono massacrati i Ss. Innocenti, e la Chiesa nei primi tempi della sua vita subisce le più violente persecuzioni e deve spesso nascondersi nelle catacombe e nel deserto. — Gesù adolescente, si ritira a Nazareth, ove passa la maggior parte della sua vita nel raccoglimento e nella preghiera, e la Chiesa, dopo Costantino, gode una lunga era di pace. Ovunque sorgono cattedrali e abbazie ove risuona la lode di Dio e dove Vescovi e Abati, Preti e Monaci contrastano collo studio e con zelo infaticabile il diffondersi delle eresie. — Gesù, il divino missionario, mandato dal Padre nelle regioni lontane di questa terra comincia a trent’anni la sua vita d’apostolato. La Chiesa dal secolo XVI deve resistere agli assalti del paganesimo che ripullulava e annunziare alle parti del mondo recentemente scoperte il Vangelo di Cristo. E dal suo seno sorgono senza tregua milizie nuove e legioni numerose d’apostoli e di missionari che annunziano la buona novella a tutto il mondo. — Infine Gesù termina la sua vita col sacrificio del Golgota, ben presto seguito dal trionfo della sua risurrezione, e la Chiesa alla fine dei tempi, come il suo divino Capo sulla Croce, sembrerà vinta, ma sarà essa che riporterà la vittoria » . « Il corpo di Cristo, che è la Chiesa – dice S. Agostino – a somiglianza del corpo umano fu dapprima giovane, ed ecco che alla fine del mondo avrà apparenza di caducità » (in Ps. XXVI). – Le feste dei Santi sono più numerose dopo la Pentecoste che è l’epoca liturgica più lunga (può cominciare anche il 10 maggio e terminare al 2 dicembre (Queste due date segnano i termini massimi nei quali può cominciare e finire il Tempo della Pentecoste e quello dopo la Pentecoste); ne viene che il Tempo dopo la Pentecoste è particolarmente il Ciclo del Santi. Per essere completi noi citeremo tuttavia qui le feste dei Santi di tutto il calendario, facendo precedere da un asterisco quelli che sono iscritti nel primo elenco del Canone della Messa e da due quelli che sono nel secondo.

a) Dopo aver rievocata la memoria di

** S. Giovanni Battista, commemorando l’anniversario della sua nascita (24 giugno); e quello del suo martirio (29 agosto), quella di

S. Giuseppe (19 marzo) e della sua solennità (mercoledì della 2* settimana dopo l’ottava di Pasqua), quella di

S. Gioacchino (16 agosto) e di

Sant’Anna (26 luglio) genitori della Vergine Maria, quella dei

Santi Innocenti (28 dicembre) e quella di

** S. Stefano, 1° martire (26 dicembre), la Chiesa ci fa rivivere ogni anno l’età apostolica, celebrando le feste degli Apostoli:

1 * S. Pietro (29 giugno)

2 * S. Paolo (29 e 30 giugno)

3 * S. Andrea (30 nov.)

4 * S. Giacomo il Magg. (25 luglio)

5 * S. Giovanni (27 die.)

6 * S. Tommaso o Didimo(21dic.)

7 * S. Glacomo il Min.(11 maggio)

8 * S. Filippo (11 maggio)

9 * S. Bartolomeo (24 agosto)

10 * S. Matteo (21 sett.)

11 * S. Simone (28 ott.)

12 * S. Taddeo o Giuda (28 ott.).

Poi vengono le feste di quelli che lo Spirito Santo stesso designa per mezzo del sorteggio l’uno ad occupare il posto di Giuda, l’altro a partecipare all’apostolato di S. Paolo:

** S. Mattia (24 febbr.)  

** S. Barnaba (11 giugno).

Inviati dal Salvatore per insegnare a tutte le genti e battezzarle nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo gli Apostoli si dispersero in tutto il mondo. S. Giacomo il Maggiore, fratello di S. Giovanni (25 luglio), rende per primo testimonianza a Gesù Cristo con l’effusione del suo sangue a Gerusalemme, sotto Erode Agrippa I, verso l’anno 42. Poco dopo S. Pietro, è liberato miracolosamente da un Angelo (1° agosto), e si rifugia nella casa di S. Marco (25 aprile) autore del secondo Vangelo. Da li si reca dapprima ad Antiochia, ove stabilisce la sua cattedra (22 febbraio) e poi a Roma (18 gennaio) di cui fu Vescovo durante un pontificato di venticinque anni. S. Paolo di Tarso, convertito probabilmente l’anno 37 della nostra èra (25 gennaio), viene a trovare S. Pietro a Gerusalemme, e inizia nell’anno 44 i suoi viaggi apostolici. Investito ad Antiochia dell’episcopato insieme con S. Barnaba (11 giugno), percorre con questi nel suo primo viaggio l’isola di Cipro, ove il suo compagno fu più tardi vescovo, la Pamfilia, la Pisidia e la Licaonia. Di ritorno ad Antiochia, va, verso l’anno 51, al Concilio di Gerusalemme presieduto da S. Pietro, e mentre il principe degli Apostoli risiedeva per la seconda volta ad Antiochia, Paolo comincia il suo secondo viaggio verso l’anno 42. Va in Siria in Licaonia, ed essendosi a lui unito

S. Timoteo (24 gennaio), attraversa la Frigia e la Galazia: in quest’epoca deve essere stata fondata la Chiesa di Colossi. A Troade, S. Paolo s’imbarca con S. Luca (18 ottobre), l’autore degli Atti degli Apostoli, e va in Macedonia a Filippi, a Tessalonica, ad Atene, a Corinto e dopo Efeso e Cesarea si reca a Gerusalemme per la Pasqua dell’anno 54. Il terzo viaggio conduce S. Paolo attraverso la Frigia e la Galazia fino ad Efeso, ove scrive la sua Epistola ai Galati, e la sua prima Epistola ai Corinti; rivede poi la Macedonia donde scrive la seconda Epistola ai Corinti, poi la Grecia. Dopo essere stato sulle coste del Mare Adriatico fino all’Illiria, si sofferma di nuovo a Corinto e di là scrive la lettera ai Romani; poi ritorna a Gerusalemme per la festa di Pentecoste del 58. Arrestato nel tempio, fu condotto a Cesarea e dopo una prigionia di due anni, avendo fatto appello a Cesare, fu imbarcato per Roma ove giunse verso l’anno 61. Là trovò una Chiesa perfettamente organizzata da S. Pietro che vi aveva per primo predicato il Vangelo. Il suo processo durò due anni ancora, idrante i quali scrisse le lettere ai Filippesi, agli Efesini, e Colossesi. Divenuto libero e avendo deliberato di recarsi a Gerusalemme, si fa precedere da una lettera indirizzata agli Ebrei, come altre volte aveva fatto coi Romani. S. Paolo va poi a Efeso, in Macedonia, nell’isola di Creta ove lascia

S. Tito (6 febbraio) come Vescovo; a questi scriverà due lettere. Continuando il suo viaggio, va in Grecia e a Corinto ove si incontra con S. Pietro insieme col quale torna a Roma. I due Apostoli subirono il martirio verso l’anno 67; l’anno seguente Gerusalemme fu assediata, e nel 70 espugnata da Tito vide il Tempio bruciato.

b) Periodo delle persecuzioni (I – IV Secolo).

PAPI.

1. * S. Pietro (29 giugno)

2. * S. Lino (23 sett.)

3 * S. Cleto (26 apr.) ovvero

 Anacleto (13 luglio)

4 * S. Clemente (23 nov.)

5 * S. Evaristo (26 ott.)

6. ** S. Alessandro I (3 maggio)

8.  S. Telesforo (5 genn.)

10. S. Igino (11 genn.)

11. S.Pìo I (11 luglio)

12. S.Aniceto (17 apr.)

13.Sotero (22 apr.)

14.S. Eleuterlo (26 mag.)

15 S. Vittore I (28 luglio)

16. S. Zelfirino (26 agosto)

17. S. Calisto I (14 ott.)

18. S. Urbano I (25maggio)

19. S. Ponziano (19 nov.)

21. S. Fabiano (20 genn.)

22. * S . Cornelio (16 sett.)

23. S. Lucio I (4 marzo)

24. S. Stefano I (2 agosto)

25. * S. Sisto II (6 agosto)

27. S. Felice I (30 maggio)

29. S. Caio (22 apr.)

30. S. Marcellino (26 apr.)

31. S. Marcello l (16.genn.)

33. S. Melchiade (10 dicembre)

SANTI.

S. Prisca (18 genn.)

S. Vitale da Ravenna (28 apr.)

S. Tecla (23 sett.)

S. Apollinare vesc.di Rav.(23 lug.)

** S. Ignazio d’Ant. (1° febbr.)

S Simeone (18 febbr.)

S. Ermete (28 agosto)

Ss . Faustino e Glovita (15 febbr.)

Ss. Evenzio e Comp. (3 maggio)

S. Sabina (29 agosto)

Ss. Eustachio e Comp. (20 sett.)

S. Sinforosa e i suoi 7 figli (18 luglio)

** Sante Perpetua e Felicita di Cartagine (6 marzo)

S. Martina (30 gennaio)

Ss. Gervasio e Protasio (19giug.)

Ss. Nazario e Celso (28 luglio)

S. Domitilla (12 maggio)

S. Nicomede (15 sett.)

S. Policarpo (26 genn.)

S. Pudenziana (19 maggio)

S. Prassede (21 luglio)

I 7 fratelli martiri (10 luglio)

S. Felicita (23 novembre.)

S. Giustino (14 aprile)

S. Sinforiano (22 agosto)

S Ireneo (2S giugno)

Ss. Tiburzio, Valeriano e Massimo (14 aprile)

S. Cecilia (22 novembre)

Sant’Ippolito (22 agosto)

S. Barbara (4 dicembre)

S. Agata (5 febbraio)

S. Apollonia (9 febbraio)

S. Epimaco (10 maggio)

S. Venanzio (18 maggio)

S. Cristoforo (25 luglio)

Ss. Dionigi e Comp. (9 ottobre)

Ss. Trifone, Respizio e Ninfa (10 novembre)

S. Saturnino. (29 novembre)

Ss. Rufina e Seconda (10 luglio)

S. Margherita (20 luglio)

Ss. Abdon e Sennen (30 luglio)

S. Romano (9 agosto)

S. Lorenzo (10 agosto)

S. Ippolito (13 agosto)

Ss. Proto e Giacinto (11 sett.)

S. Cipriano (16 settembre)

Ss. Mario e Comp. (19 gennaio)

Sant’Emerenziana (23 gennaio)

S. Valentino (14 febbraio)

S. Giorgio (23 aprile)

S. Pancrazio (12 maggio)

S. Bonifacio (14 maggio)

S. Agapito (18 agosto)

S. Sebastiano (20 gennaio)

S. Agnese (21 gennaio)

S. Vincenzo (22 gennaio)

S. Dorotea (6 febbraio)

Ss. Marcellino, Pietro ed Erasmo (2 giugno)

Ss. Primo e Feliciano (9 giugno)

Ss. Basilide e Comp. (12 giugno)

S. Vito o Guido (15 giugno)

Ss. Marco e Marcellino (18 giugno)

Ss. Nabor e Felice (12 luglio)

S. Cristina (24 luglio)

S. Pantaleone (27 luglio)

Ss. Simplicio e Comp. (29 luglio)

Ss. Ciriaco e Comp. (8 agosto)

Ss. Tiburzlo e Susanna (11 agosto)

Ss. Felice e Adaucto (30 agosto)

Ss. Maurizio e Comp. (22 sett.)

Ss. Cipriano e Giustina (26 settembre)

Ss. Cosma e Damiano (27 sett.)

Ss. Sergio e Comp. (7 ottobre)

Ss. Crisante e Daria (25 ottobre)

Ss. Vitale e Agricola (4 nov.)

I 4 Coronati (8 novembre)

S. Menna (11 novembre)

S. Crisogono (24 novembre)

S. Caterina d’Aless. (25 nov.)

S. Lucia (13 dicembre)

Ss. Gennaro e Comp. (19 sett.)

S. Adriano (8 settembre)

S. Gorgonlo (9 settembre.)

S. Anastasia (25 dicembre)

S. Felice (14 gennaio)

S. Biagio (3 febbraio)

1 40 martiri di Sebaste (10 marzo)

S. Casslano (13 agosto)

S. Timoteo (22 agosto)

S. Pietro d’Aless. (26 novembre)

S. Acazio soldato (8 maggio)

S. Gregorio Taumat. (17 nov.)

c) Il Medio-evo (IV-XV.secolo)

Costantino (306-337), vittorioso di Massenzio, grazie al Labaro si convertì al cattolicesimo, e fu lo strumento di cui Dio si servì per permettere alla Chiesa, dopo tre secoli di persecuzioni, di abbattere definitivamente il paganesimo. Costantino fece costruire le antiche basiliche del Salvatore e di S. Pietro a Roma, ricostruite e consacrate più tardi. La festa dell’Invenzione della S. Croce (3 maggio) si celebra in Oriente il 14 settembre, anniversario della consacrazione dei!: basilica che Costantino fece erigere sul Calvario; in Occidente dette origine alla festa dell’Esaltazione della S. Croce (14 settembre).

Intanto, valendosi dell’era di pace, i Papi

34 S. Silvestro I (31 dicembre)

35 S. Marco I (7 ottobre)

si dedicarono all’organizzazione della Chiesa; ma ben presto la persecùzione riprese e il calendario segna nuovi martiri.

Sotto Giuliano l’Apostata:

S. Gordiano (10 maggio);

* Ss. Giovanni e Paolo (26 giugno);

3. Bibiana (2 dicembre).

Sotto Valentiniano I e Valente:

38 S. Felice II, papa (29 luglio).

E fu allora che per trovare la pace in tempi così torbidi, un gran numero di cristiani si rifugiò nella solitudine della Tebaide. Il più celebre fra questi fu S. Paolo, primo eremita (†341, festeggiato il 15 gennaio), il quale fu il primo legislatore degli Anacoreti.

S. Orsola e le sue Compagne (21 ottobre) S. Teodoro (9 novembre).

S. Giovenale (3 maggio) S. Alessio (17 luglio) S. Ilarione (21 ottobre).

A questo secolo appartengono il primo santo Confessore ricordato nel Calendario cattolico in Oriente, e S. Martino (11 novembre) il primo in Occidente. Il calendario porta nomi di altri Papi Confessori:

39. S. Damaso 1 (11 dic.)

42. S. Innocente I (28 luglio)

47. S. Leone Magno (11 apr.)

55. S. Giovanni I (27 maggio)

80. S. Silverio (20 giugno)

66. S. Gregorio Magno (12 marzo)

76. S. Martino I (12 novembre)

82. S. Leone II (3 luglio)

Nel IV secolo incomincia l’èra aurea dei Padri della Chiesa,

come ci ricordano le feste dei quattro grandi dottori d’Oriente:

S. Atanasio (2 maggio),

S. Basilio Magno (14 giugno)

S. Gregorio di Nazianzo (9 maggio),

S. Giovanni Crisostomo (27 gennaio),

e di quelli d’Occidente:

S. Ambrogio (7 dicembre),

S. Agostino (28 agosto) convertito dalla madre

S. Monica (4 maggio),

S. Girolamo (30 settembre) e

S. Gregorio Magno, già ricordato. Se si aggiungono i nomi di

S. Nicola (6 dicembre), di

S. Ilario (14 gennaio), di

S. Eusebio (16 dicembre), di

S. Efrem (18 giugno), di

S. Damaso (già ricordato), di

S. Cirillo di Gerusalemme (18 marzo), di

S. Liborio (23 luglio), di

S. Paolino (22 giugno), di

S. Cirillo d’Alessandria (9 febbraio), di

S. Pietro Crisologo (4 dicembre), dei due Papi Leone I e S. Leone II, già ricordati, di

S. Isidoro (4 aprile), di

S. Beda (27 maggio), e di

S. Giovanni Damasceno l’ultimo Padre della Chiesa d’Oriente (27 marzo) si hanno ì principali difensori della dottrina cattolica dal IV all’VIII secolo.

V SECOLO.

Le grandi solennità dell’anno, le ordinazioni delle Quattro Tempora e le Stazioni di Quaresima che si compivano nelle basiliche romane e in oltre 43 santuari differenti, ci fanno vedere che fin dal V secolo la Chiesa aveva completamente conquistata la città eterna.

In questo tempo vengono istituite due feste: l’una per celebrare l’Apparizione di S. Michele in Italia (8 maggio) e l’altra la Dedicazione della basilica di S. Michele (29 settembre) che gli fu consacrata da Papa Bonifacio IV sull’area del circo romano.

Nel 415 avvenne l’Invenzione del corpo di S. Stefano (3 agosto).

Nel 431 il terzo Concilio a Efeso condannò Nestorio che negava l’unità della persona in Cristo e la conseguente maternità divina in Maria.

Il calendario riporta inoltre nomi di Vescovi missionari e monaci che, dal secolo V intrapresero la conversione dei barbari le cui orde avevano invaso l’Europa.

VI SECOLO.

S. Saba (5 dicembre) ordina le comunità monastiche in Palestina.

S. Remigio (1° ottobre) battezzò Clodoveo nel Natale del 496 e fece della Francia la Figlia primogenita della Chiesa.

S. Patrizio (17 marzo) converti l’Irlanda e fece sì che essa fu chiamata l’isola dei Santi.

S. Ermenegildo (13 aprile), determinò la Spagna ad abbracciare la fede di Cristo.

S. Egidio (1° settembre) è uno dei quattordici Santi Ausiliari.

Ma è soprattutto

S. Benedetto (21 marzo), che, dando alla vita monastica una regola piena di saggia moderazione, assicura per parecchi secoli l’impero della Chiesa su Roma, allora in decadenza, e sui popoli barbari; e mentre

S. Scolastica, sua sorella (10 febbraio) santifica le anime nella solitudine del monastero; il Patriarca dei monaci d’Occidente invia in Francia il discepolo

S. Mauro (15 gennaio).

S. Placido (5 ottobre) fu anche uno dei suoi discepoli più cari. Il primo Papa benedettino, S. Gregorio Magno Magno, mandò

S. Agostino di Cantorbery (28 maggio) ad evangelizzare la Gran Bretagna, la quale meritò in poco tempi d’essere anch’essa chiamata l’isola dei Santi.

VII SECOLO.

Le Litanie Maggiori, il 25 aprile, perpetuano da S. Gregorio in poi, la testimonianza della confidenza piena che la Chiesa ha nella preghiera e nella penitenza per scongiurare calamità pubbliche.

Nel Pantheon d’Agrippa, Roma aveva riuniti tutti gli dèi pagani, ma questo tempio, liberato da tutti gli idoli, fu dedicato il 13 maggio del 640 dal Papa Bonifacio IV a Maria e ai Martiri, e più tardi a tutti i Santi. Sotto Gregorio IV (827-844), questa festa venne trasportata al 1° novembre, in modo che la festa di Tutti i Santi, divenuta anniversario di questa consacrazione, segnò il trionfo di Cristo sulle false deità.

Nel 628, S. Anastasio (22 gennaio) fu martirizzato per òrdine del re Cosroe.

VIII SECOLO.

Il 5 giugno la Chiesa festeggia

S. Bonifacio benedettino, sassone, il quale incorona il re Pipino e converte la Germania.

IX SECOLO.

In seguito a calamità pubbliche S. Mamerto nel V secolo stabilisce le Rogazioni, che nell’816 vengono introdotte a Roma da Leone III. Questi fu il Pontefice che coronò Carlo Magno nel Natale dell’800. Difensore della S. Chiesa e Ausiliare in tutto della S. Sede Apostolica e della Cristianità, di cui il Papa era la testa ed egli fu il braccio, questo imperatore diffonde ovunque la liturgia romana e Il canto gregoriano.

La festa dei

Ss. Cirillo e Metodlo (7 luglio) ricorda la conversione della Boemia e della Polonia che, per essi, entravano a far parte della S. Chiesa nel 870. Di questi paesi e dell’Ungheria è patrono

S. Venceslao (28 settembre).

X SECOLO.

In Francia, la fondazione del celebre monastero benedettino di Cluny (910) segna una data importante nella storia della Chiesa, poiché quest’abbazia fu un vivaio di uomini apostolici. Uno dei primi abati di questo monastero, S. Odilone, fece celebrare il 2 novembre 998 la Commemorazione del Defunti, che ben presto fu estesa a tutta la Chiesa.

XI SECOLO.

Nell’XI secolo, lo slancio religioso è dato da un grande numero di santi. Ancora dell’ordine benedettino vi sono da ricordare due fondatori:

S. Giovanni Gualberto (12 luglio) e

S. Romualdo (7 febbraio) che istituisce i Camaldolesi, di cui

S. Pietro Damiano (3 febbraio) è uno dei più illustri membri. Sul trono risplendono le virtù di  S. Enrico (15 luglio), capo del Sacro Romano Impero;

di S. Stefano d’Ungheria (2 settembre), onorato dalla Sede del titolo di Re apostolico; di S. Edoardo (13 ottobre) d’Inghilterra;

di S. Canuto Magno (19 gennaio), re di Danimarca, che distrusse nel suo popolo le ultime vestigia dell’idolatria, e

Santa Margherita (10 giugno) regina e patrona della Scozia.

In Polonia è da ricordare il Vescovo

S. Stanislao (7 maggio).

Alla fine di questo medesimo secolo la Chiesa attraversa una crisi gravissima. In Oriente le forze dell’Islamismo diventano ogni giorno più minacciose; in Occidente la lotta fra il potere spirituale e il potere temporale si è ingaggiata con un’asprezza tutta particolare; nel clero s’introducono la simonia e il rilassamento e Berengario comincia le sue controversie sull’Eucarestia. È allora che Dio suscita nel 1073 il glorioso monaco benedettino di Cluny, Ildebrando, che divenne Papa e portò il nome di:

162. S. Gregorio VII (25 maggio).

Onesto illustre prelato ristabilisce la legge del celibato, abolisce le investiture e si oppone alle usurpazioni imperiali scomunicando e deponendo dal trono Enrico IV, imperatore di Germania.

XII SECOLO.

Un altro figlio di S. Benedetto,

S. Anselmo di Cantorbéry (21 aprile)

sostiene in Inghilterra le medesime lotte che sosterrà un secolo più tardi

S. Tomaso di Cantorbéry (29 dicembre).

Allora appaiono

S. Brunone (6 ottobre) fondatore dell’Ordine dei Certosini,

S. Norberto (6 giugno) fondatore dell’Ordine dei Premonstratensi,

e S. Roberto fondatore dell’Ordine dei Cisterciensi, ove si osserva in tutto il suo rigore la regola di S. Benedetto.

La più grande gloria di quest’Ordine fu

S. Bernardo (20 agosto) che predicò la 2″ Crociata;

S. Guglielmo (25 giugno) fonda anche un monastero che si ispira soprattutto alla regola benedettina.

Nel 1160 muore

S. Ubaldo (16 maggio), celebre per il suo poter sui demoni.

XIII SECOLO.

Il secolo XIII, che è tra i più gloriosi per la Chiesa, vide sorgere due nuovi Ordini, destinati particolarmente al riscatto e alla liberazione dei Cristiani prigionieri.

L’Ordine della Madonna della Mercede (24 settembre), istituito da

S. Pietro Nolasco (28 gennaio).

S. Raimondo .Nonnato (31 agosto)

fu una gloria di questo Ordine.

L’Ordine dei Trinitari, fondato un po’ prima da

S. Giovanni di Matha (8 febbraio) e da

S. Felice di Valols (20 novembre).

Più d’un milione di prigionieri furono riscattati dai religiosi di questi Ordini dalla schiavitù dei Mussulmani. Inoltre per opporsi ai disordini degli Albigesi, che infestavano il mezzogiorno della Francia, Iddio manda

S. Domenico (4 agosto) che fonda l’Ordine dei Frati Predicatori, illustrato a sua volta da

S. Pietro da Verona (29 aprile), da

S. Giacinto (17 agosto), da

S. Tomaso d’Aquino (7 marzo) e da

S. Raimondo di Pegnafort (23 gennaio) e da

Sant’Alberto il Grande (15 novembre).

Per riscaldare, dice la liturgia, il mondo raffreddato, Dio suscita contemporaneamente a S. Domenico, il serafico

S. Francesco d’Assisi (4 ottobre), fondatore dell’Ordine dei Frati Minori. Viene celebrato il 17 settembre il ricordo delle Stigmate che S. Francesco ricevette.

Fra gli illustri figli di quest’Ordine sono da ricordare:

S. Antonio di Padova (13 giugno),

S. Bonaventura (14 luglio). Il 12 agosto la Chiesa celebra

S. Chiara, cooperatrice di S. Francesco, per la fondazione del secondo Ordine o delle Clarisse; in questo tempo fu istituito il terzo Ordine o l’Ordine dei Terziari.

Nel secolo XIII fu anche istituito in Europa l’Ordine del Carmelo come ricorda la solennità della

B. V. M. del Monte Carmelo (16 luglio); fu inoltre istituito da 7 Fondatori (12 febbraio) l’Ordine dei Servi di Maria; uno dei primi generali dei Serviti fu

S. Filippo Benizi (23 agosto).

Dall’Ordine benedettino si partono in quest’epoca due rami:

quello dei Monaci Silvestrini, istituito da

S. Silvestro († 1267: 26 novembre) e quello dei Celestini, fondato da  S. Pietro Celestino che fu Papa per qualche mese sotto il nome di:

197 | S. Celestino V (19 maggio).

S. Elisabetta illustra il trono di Ungheria (19 novembre),

S.Edvige quello di Polonia (16 ottobre) e in Francia regna il più grande re cristiano della storia:

S. Luigi IX (25 agosto).

La festa del « Corpus Domini », chiesta da nostro Signore alla beata Giuliana nel 1208 ed estesa a tutto il mondo da Papa Urbano IV nel 1264, rammenta in noi il più potente mezzo scelto da Dio per rendere alla Chiesa il suo fervore e rammenta altresì il XII Concilio ecumenico del Luterano, nel quale fu formulato — usando la parola transustanziazione — il dogma della presenza reale di Gesù nell’Eucarestia, dogma che del resto aveva sempre fatto parte essenziale dell’insegnamento della Chiesa. Il medesimo Concilio prescrisse la confessione annuale e la Comunione pasquale.

La Natività della B. V. Maria (8 settembre) fu dal Papa Innocenzo IV arricchita di un’ottava dopo il XIII Concilio ecumenico di Lione del 1245.

XIV SECOLO.

Nel XIV secolo l’antico Ordine degli Agostiniani dà alla Chiesa

S. Nicola da Tolentino (10 settembre) e

S. Brigida di Svezia (8 ottobre);

quello dei Benedettini

S. Geltrude la Grande (16 novembre) che fu celebre per le sue rivelazioni sul Sacro Cuore; quello del Carmelo

S. Andrea Corsini (4 febbraio); quello di S. Francesco,

S. Elisabetta, regina del Portogallo (8 luglio); quello dei Servi di Maria

S. Giuliana Falconieri (19 giugno), fondatrice delle Mantellate:

e quello di S. Domenico,

S.Caterina da Siena (30 aprile) che persuase il Papa Gregorio XI a tornare a Roma. Durante un periodo di 70 anni — che sono stati paragonati ai 70 anni della cattività di Babilonia — i Papi abitarono infatti ad Avignone per sottrarsi ai pericoli, che essi incontravano nella Città Eterna. Fu ad Avignone che Giovanni XXII estese, nel 1334, a tutta la Chiesa la festà della SS. Trinità (I Domenica dopo Pentecoste) e che Gregorio XI istituì, un anno prima di tornare a Roma, la festa della Presentazione della B. V. M. (21 novembre), che era già celebrata in Oriente. Il successore, Urbano VI stabilì nel 1389 per tutto il mondo la festa della Visitazione della B. V. M. (2 luglio) per ottenere la fine del grande scisma, che mettendo l’uno contro l’altro due papi, desolò per quarant’anni l’Occidente.

XV SECOLO.

Nel XV secolo Dio mandò alla Francia

Santa Giovanna d’Arco (30 maggio); alla Spagna

S. Vincenzo Ferreri dell’Ordine di S. Domenico (5 aprile);

S. Giovanni di S. Facondo dell’Ordine di S. Agostino (12 giugno) e

S. Diego dell’Ordine di S. Francesco (13 novembre): all’Italia

S. Francesca Romana, fondatrice delle Oblate di S. Benedetto (9 marzo),

S. Antonino, domenicano, arcivescovo di Firenze (10 maggio),

S. Bernardino da Siena, francescano (20 maggio),

S. Lorenzo Giustiniani (1° Patriarca di Venezia) (5 settembre); e alla Polonia

S. Giovanni di Kenty (20 ottobre) e

S. Casimiro

(4 marzo).

La presa di Costantinopoli per opera di Maometto II, nel 1453, portò con sé la caduta dell’Impero d’Oriente, che risaliva fino a Costantino, giusto castigo della sua ribellione alla Chiesa di Roma. Intanto per proteggere l’Europa dall’onda invadente, i Papi suscitano degli eroi.

S. Giovanni Capiscano, francescano italiano (28 marzo) predica una crociata e sotto le mura di Belgrado l’islamismo viene vittoriosamente ricacciato da Giovanni Huniady. In memoria di questo avvenimento importante, Papa Calisto III estende a tutta la Chiesa la festa della Trasfigurazione (6 agosto), Cristoforo Colombo scopre il nuovo mondo e Vasco di Gama le Indie Orientali che ricompenseranno la Chiesa dei danni che subirà in Europa nel XVI secolo.

d) Evo Moderno (XVI-XX secolo)

XVI SECOLO.

Il XVI secolo segna una data dolorosa per la Chiesa. Il paganesimo rinascente, Il protestantesimo e ben presto il giansenismo la travagliano all’interno, mentre all’esterno l’Islamismo diventa sempre più minaccioso. Sembra che si sia scatenato satana; egli seduce le nazioni ai quattro angoli della terra, le riunisce per il combattimento ed « esse circondano la terra dei Santi e la città beata » (Apoc. XX, 7); più tardi anzi andranno a spogliare il successore di Pietro del suo patrimonio.

Per opporre un ostacolo all’invasione dei barbari, la Provvidenza Divina aveva suscitato all’alba del Medio-Evo S. Benedetto e il suo Ordine di pace; per combattere la barbarie dello spirito che si avanza come l’armata del male, Dio fa sorgere nei primi tempi dell’Evo Moderno in mezzo a uno stuolo di altri santi,

S. Ignazio di Loyola (31 luglio) primo generale della Compagnia di Gesù, questa nuova milizia di Cristo approvata dalla bolla: Al governo della Chiesa militante. Fino a questo momento si possono ricordaredi questa Compagnia i nomi gloriosi di

S. Francesco Borgia (10 ottobre),

S. Francesco Saverio (primo apostolo degli Indi(3 dicembre) e

S. Luigi Gonzaga, il modello della giovinezza cristiana(21 giugno) e

S. Pietro Canisio (27 aprile) che affrontò coraggiosamente l’errore protestante e fece un celebre catechismo.

Nel 1507 muore

S. Francesco da Paola (2 aprile) fondatore dell’Ordine dei Minimi.

Un figlio di S. Domenico sale allora sul trono pontificale:

232 | S. Pio V (5 maggio). Egli istituisce nel 1571 la festa della Madonna della Vittoria, diventata due anni più tardi festa del S. Rosario della B. V. Maria (7 ottobre), in ricordo della vittoria navale di Lepanto riportata sui Turchi.

Con l’aiuto di

S. Giovanni della Croce, Carmelitano scalzo (24 novembre),  la serafica

S. Teresa (15 ottobre) ristabilisce la primitiva osservanza nell’antico Ordine del Carmelo;

S. Pietro d’Alcantara, illustre riformatore dell’Ordine dei Minori (19 ottobre) guida la santa nel suo nobile lavoro.

S. Pasquale Baylon, il patrono delle opere eucaristiche (17 maggio) è anch’egli figlio di S. Francesco.

S. Gerolamo Emiliani (20 luglio) istituisce la Congregazione dei Somaschi per l’educazione dei giovani e

S. Angela de Merici (31 maggio) quella delle Orsoline per l’educazione delle giovinette.

S. Gaetano (7 agosto) fonda i Teatini;

S. Antonio Maria Zaccaria (5 lug io) fonda un altro istituto del medesimo genere.

S. Carlo Borromeo (4 novembre) riforma il clero;

S. Filippo Neri (26 maggio) istituisce la Congregazione dell’Oratorio;

S. Tommaso da Villanova, monaco agostiniano, si rende celebre per la sua carità verso i poveri (22 settembre), e

S. Giovanni di Dio (8 marzo) stabilisce una Congregazione di Frati Ospitalieri. Nel 1584 Gregorio XIII estende la festa di

S. Anna (26 luglio) a tutta la Chiesa; fu questo Papa che nel 1582 promulgò la riforma del calendario, che va sotto il nome di Riforma gregoriana.

Nel 1585 Sisto V impose a tutta la Chiesa la festa della Presentazione di Maria, che si celebrava già da tempo in Oriente.

Ancora nel XVI secolo Giulio II e Leone X fecero innalzare sulla tomba di S. Pietro la vasta basilica del Vaticano, una delle meraviglie del mondo. Nell’anno 1600 le indulgenze del giubileo vi attirarono tre milioni di pellegrini; Urbano VIII la consacrò nel 1626, come ci ricorda l’anniversario della Consacrazione della basilica di S. Pietro (18 novembre).

XVII SECOLO.

Nel 1608 Paolo V estende alla Chiesa universale la festa dei Ss. Angeli (2 ottobre) e nel 1621 Gregorio XV quella di S. Giuseppe, la quale fin dagli ultimi del secolo XV era stata fissata la data 19 marzo.

La festa del SS. Nome di Maria (12 settembre) approvata da Roma nel 1513, nel 1683 fu estesa da Papa Innocenzo XI a tutta la Chiesa per ringraziare la Vergine della vittoria di Giovanni Sobieski sui Turchi che assediavano Vienna. Lo stesso Papa istituì nel 1688 la festa dei Sette Dolori della B. V. Maria, estesa da Benedetto XIII nel 1727 alla Chiesa Universale; Pio X la fissò al 15 settembre, giorno della ottava della Natività. XVII sec. appaiono nuovi Ordini religiosi che si dedicheranno in modo meraviglioso all’insegnamento e a tutte le opere di carità.

S. Francesco di Sales (29 gennaio) istituisce insieme con

S. Giovanna Francesca di Chantal († 1641: 21 agosto) l’ordine della Visitazione.

Nel 1690

S. Margherita Maria Alacoque (17 ottobre) è favorita a Paray-le-Monial da parecchie visioni del Sacro Cuore.

S. Vincenzo de’ Paoli (19 luglio) fonda la Congregazione dei Preti delle Missioni e, con l’aiuto di S. Luisa Marillac (canonizzata nel 1934) quella delle Figlie delia Carità

S. Camillo de Lellis (18 luglio) fonda una Congregazione di Chierici regolari per il servizio degli ammalati.

S. Francesco Caracciolo (4 giugno) fonda l’Ordine dei Chierici minori regolari e

S. Giuseppe Calasanzio (27 agosto) quello dei Chierici regolari delle scuole pie.

S. Maria Maddalena de’ Pazzi (29 maggio) è una delle glorie dell’Ordine del Carmelo, mentre per l’Ordine di S. Francesco, vi è

S. Fedele da Sigmaringen (24 aprile) e

S. Giuseppe da Copertino (18 settembre); per l’Ordine dei Gesuiti,

S. Roberto Bellarmino (13 maggio), e per l’Ordine dei Teatini

S. Andrea Avellino (10 novembre).

S. Rosa da Lima (30 agosto) è il primo fiore di santità prodotto dal nuovo mondo.

Nel 1623

S. Giosafat, Arcivescovo di Polosca (14 novembre) che cerca di ricondurre a Roma gli eretici e gli scismatici è mandato a morte.

Da segnalare vi è poi il voto fatto da Luigi XIII, nel 1638 di fare una solenne processione il giorno dell’Assunta, legando così questa grande festa della Madonna alla storia nazionale della Francia.

XVIII SECOLO.

S. Giovanni Battista de La Salle (15 maggio) fonda l’Istituto cosi utile e benefico dei Fratelli delle Scuole Cristiane. Nel 1716 la festa della Madonna del Rosario (7 ottobre) viene estesa da Clemente XI a tutta la Chiesa in memoria della nuova disfatta dei Turchi, subita a Peter Wardein, per opera di Carlo VI.

Nel 1721 Innocenzo XIII concede l’estensione della festa del SS. Nome di Gesù, il 2 gennaio, a tutto il mondo.

Nel 1726 Benedetto XIII, consacra la basilica di S. Giovanni in Laterano, che era stata riedificata, e fa celebrare ogni anno l’anniversario di questo avvenimento con la festa della Consacrazione dcll’Arcibasilica del S. Salvatore (9 novembre); lo stesso Papa l’anno seguente estende a tutta la Chiesa la festa dei Sette Dolori della B.V. M. che si celebra il Venerdì di Passione.

S. Alfonso de’ Liguori, (2 agosto) istituisce la Congregazione del SS. Redentore; i suoi scritti contribuiscono grandemente a riparare al male causato dal rigorismo giansenista. —

S. Paolo della Croce (28 aprile) fonda l’istituto dei Passionisti.— Nel 1765 Clemente XIII estende a tutta la Chiesa l’usanza delle Quarant’Ore che risale al secolo XVI: è una divozione riparatrice e nello stesso tempo una protesta contro il razionalismo che cominciava già a produrre tanta rovina. Alla fine di questo secolo di incredulità, scoppia la rivoluzione francese e il secolo seguente è quello della rivolta generale contro ogni autorità.

XIX SECOLO.

Nel 1817 per ricordare i dolori che Pio VII esiliato e prigioniero aveva sopportato e la protezione della Vergine che lo aveva liberato contro ogni umana aspettativa, Pio VIII estende a tutta la Chiesa la Festa dei Dolori di Maria (15 settembre), che i Servi di Maria celebravano fin dal XIII secolo.

Nel 1849 Pio IX istituisce la

festa del Preziosissimo Sangue di Gesù (1° luglio) per mostrare che ai meriti del Salvatore si deve la vittoria riportata dalle armi francesi sulla rivoluzione che aveva cacciato il Papa da Roma; essendosi ottenuta questa vittoria il 2 luglio, il Papa elevò la festa della Visitazione della B. V. M. a rito doppio di II classe. — Ancora questo Papa nel 1847 estende a tutta la Chiesa la festa della Solennità di S. Giuseppe (mercoledì della 2a settimana dopo l’Ottava di Pasqua), e nel 1870 dichiara questo santo Patriarca protettore della Chiesa universale.

– Nel 1854, Papa Pio IX proclama il dogma dell’Immacolata Concezione di Maria, la cui festa (8 dicembre) era stata già concessa al mondo intero da Clemente X nel 1708; Leone XIII estende a tutto il mondo la Vigilia di questa festa nel 1879. — Ma il mezzo più grandioso che Dio impiega per confondere insieme la perfida dell’eresia giansenista e il razionalismo empio e immorale è il culto del Sacro Cuore la cui festa (Venerdì dopo l’Ottava del Corpus Domini) approvata nel 1765 da Clemente XIII, è innalzata nel 1889 alla dignità di rito di I classe. — Nel 1854 Papa Pio IX consacrala Basilica di S. Paolo fuori le mura, incendiata nel 1823 e fissa la festa della Consacrazione della Basilica di S. Paolo al 18 novembre. — Nel XIX secolo è istituita anche la festa delle Reliquie (5 novembre). — Nel 1888 Leone XIII colpito dalle dolorose prove che la Chiesa subisce, compone una Méssa e un ufficio nuovo in onore della Madonna del Rosario (7 ottobre) ed eleva questa festa al rito doppio di II classe. Il medesimo Papa nel 1879 eleva al rito doppio di II classe la festa di

S. Gioachino, 16 agosto) e quella di

S. Anna (26 luglio).

XX SECOLO.

Nel 1890 Leone XIII istituisce la festa della Madonna di Lourdes febbraio) che Pio X estende nel 1907 alla Chiesa universale. Questo Papa eleva al rito doppio di II classe la festa della Madonna dei 7 Dolori (15 settembre) e trasforma il calendario delle feste cristiane in modo da rendere al Ciclo Cristologico la preponderanza sul Ciclo Santorale. Benedetto XV fa rendere culto universale a

S. Efrem (18 giugno) e gli dà il titolo di dottore; ordina un nuovo Prefazio per S. Giuseppe e i Defunti, e canonizza Giovanna d’Arco, già ricordata, S. Margherita Maria Alacoque (17 ottobre) e

S. Gabriele dell’Addolorata (27 febbraio). Introduce inoltre nella Chiesa universale la

festa della Sacra Famiglia (Domenica nell’Ottava dell’Epifania),  di

S. Gabriele (24 marzo),  di

S. Raffaele, 24 ottobre, di

S. Ireneo (28 giugno) e, ove lo desiderano, la festa di

Maria Mediatrice di tutte le grazie (31 maggio) e del

Cuore Eucaristico Gesù (giovedì dopo l’Ottava del Corpus Domini).

Pio XI istituisce la

Festa di Cristo Re (ultima Domenica di ottobre), quella di

S. Teresa del Bambino Gesù (3 ottobre) e di

S. Pietro Canisio (già citato), che dichiara Dottore della Chiesa insieme con

Giovanni della Croce (già citato anch’esso). Canonizza il S. Curato d’Ars (9 agosto),

S. Maria Sofia Barat (25 maggio) fondatrice delle Dame del S. Cuore, e

S. Giovanni Eudes (19 agosto), fondatore degli Eudisti. Compone anche un nuovo Ufficio e una nuova Messa con Prefazio proprio della Festa del Sacro Cuore, aggiungendovi l’Ottava privilegiata. Estende la festa di S. Margherita Maria Alacoque alla Chiesa universale e canonizza nel 1930  

S. Roberto Bellarmino (13 maggio), che insieme a

S. Alberto Magno (15 novembre), canonizzato nel 1932 fu da lui proclamato Dottore della Chiesa. Infine estende alla Chiesa universale la festa della Maternità della B. V. M. (11 ottobre)

e quella di S. Gabriele dell’Addolorata. Fra le ultime canonizzazioni avvenute, ricordiamo in modo speciale quelle di

S. Giovanni Bosco (31 gennaio)

S. Giuseppe Ben. Cottolengo (30 aprile

S. Giovanna Antida Thouret (23 maggio)

S. Margherita Redi (11 marzo).

S. Giovanni Leonardi (9 ottobre)

S. Andrea Bobola (16 maggio)

S. Salvatore da Orla (18 marzo).

Pio XII costituisce Patroni principali d’Italia S. Francesco d’Assisi e S. Caterina da Siena; canonizza

S. Gemma Galgani (11 aprile) e

S. Maria S. Eufrasia Pelletier (24 aprile).

III. Commento Liturgico.

Durante il primo semestre dell’anno ecclesiastico (Avvento-Pentecoste) la Chiesa ricostituisce la vita di Cristo; durante il secondo (Trinità-Avvento), mostra la vita della Chiesa stessa che si sforza di riprodurre nei suoi Santi le virtù del Maestro. Infatti nel passato le Domeniche che. seguivano la Pentecoste erano raggruppate attorno a qualche Santo più importante: vi erano così le settimane dopo la festa di S. Pietro o degli Apostoli, le settimane dopo la festa di S. Lorenzo, le settimane del settimo mese (settembre) e le settimane dopo la festa di S. Michele. Volendo accentuare l’azione dello Spirito Santo nelle anime dopo la Pentecoste, queste Domeniche ricevettero più tardi l’antica e più logica denominazione di Domeniche dopo la Pentecoste, che le riunisce cosi al Ciclo pasquale. Questa seconda parte dell’anno, senza sottoporre nuovamente la sua liturgia all’ordine cronologico della prima, ne è tuttavia l’eco fedele, poiché approfondisce in maniera nuova gli insegnamenti del Signore lasciandosi guidare dai bisogni della nostra intelligenza e del nostro cuore. E così come già nella prima parte si leggevano nel loro ordine le lettere di S. Paolo, il Vangelo di S. Matteo, S. Marco, S. Luca, anche qui si ritrova traccia di questo ordine. Si vede così che per « la maggior parte del tempo », i Salmi sono presi, specialmente per gli Alleluia, Offertori e Comunioni, in un ordine ascendente (Vedi Tavola, p. 844 e 845). Ma perché in questi brani del Vangelo e nei Salmi è stato preso un tal passo o un tal versetto piuttosto che un altro? Come per le Domeniche del Tempo della Settuagesima e della Quaresima, sono i libri storici letti nel Breviario che hanno determinato, per la maggior parte del tempo, questa scelta per le Messe dalla I alla XI Domenica dopo la Pentecoste. Dalla XII Domenica il ravvicinamento tra il Messale ed il Breviario, è meno apparente. Ma per restar fedele al metodo usato per le prime 11 Domeniche come per le Domeniche dalla Settuagesima alla IV Domenica di Quaresima, noi abbiamo creduto bene continuare a stabilire questo parallelismo. Noi non vogliamo con ciò dire che i rapporti da noi già stabiliti, fossero stati tutti voluti dalla Chiesa quando Ella compose il Messale, ma pensiamo che è conforme allo spirito della Chiesa Io studiare questo libro in rapporto al Breviario, poiché Essa ce li dà unitamente ogni giorno, e proponiamo una interpretazione che ci farà rivivere tutta la Storia Sacra ogni anno. Cosi il Messale insegna nello stesso tempo la Storia Sacra, la Storia di Gesù e la storia della Chiesa e, soprattutto, il dogma cattolico, e la morale cristiana nella sua applicazione pratica. Che bel catechismo! Siccome tutte le Domeniche di questo tempo si ricollegano, come è stato detto, alla festa di Pentecoste — ed ecco perché sono dette Domeniche dopo Pentecoste, — si può cercare un altro piano logico che si aggiunge a quello già esposto e viene a completarlo, facendo inquadrare quest’epoca col piano generale del Ciclo. — Lo Spirito Santo, come è stato detto (V. Commento dogmatico), dà alla Chiesa i differenti insegnamenti di Cristo. Il primo di tutti i dogmi è quello della SS. Trinità e questo dogma, lo Spirito Santo ricorda prima d’ogni altro alla Chiesa, poiché solo battezzando in nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, essa deve insegnare a tutto il mondo. Ed ecco che la prima Domenica dopo Pentecoste coincide con la festa della SS. Trinità. — Ilsecondo dogma è l’Incarnazione, che ci ricorda fino alla fine dei secoli, la presenza di Gesù nell’Eucarestia; e la seconda solennità è quella del Corpus Domini. — Il terzo dogma è quello della Chiesa la cui anima è lo Spirito Santo, ed ecco che tutte le domeniche seguenti contengono allusioni allo Spirito Santo, e alla grazia che produce nelle anime che appartengono alla Chiesa, per farle sempre più intimamente spose di Cristo. « Durante questo tempo la nostra attenzione è sempre rivolta alla santa Persona divina che, mandata alla Chiesa e alle anime continua e conduce a termine l’opera redentrice ricordata dall’Avvento a Pentecoste. Grazie a questa luce, noi intenderemo meglio le pagine e le parole ispirate, scelte come letture e come canti della Messa: e ciascuna ci apparirà come uno strumento per le divine operazioni dello Spirito Santo nelle anime. Manteniamo la luce di fede che splende specialmente nelle Messe del Tempo dopo Pentecoste; senza dare alle formule di queste Messe una unità, una fisionomia precisa, questo criterio serve a produrre i frutti più preziosi di salvezza per l’anima, che lascia esplicare in se stessa l’azione dello Spirito» (Messale per tutti, LOVANIO). — Essendo poi queste domeniche destinate a rappresentare tutti i secoli che passerà la Chiesa, vi si possono vedere allusioni alle differenti età del mondo; infatti le ultime domeniche parlano esplicitamente del ritorno dei Giudei e delle grandi prove che segneranno la fine del mondo. – Infine. siccome il Tempo dopo Pentecoste è soprattutto consacrato alla Chiesa, fra le diverse domeniche destinate a conservare tutta la preminenza che spetta al Ciclo Cristologico, s’intercalano le grandi feste mediante le qualivengono ricordati i Santi che lo Spirito di Gesù ha fatti. Essi diventano da questo momento il commento vivo della parola del Maestro mettendo in pratica, durante la settimana, quello che lo Spirito Santo ha insegnato nella domenica. Il Ciclo dei Santi trova quindi in questo Tempo dopo Pentecoste tutta la sua ampiezza, pur mettendo in piena evidenza il Ciclo temporale dal quale dipende. Infatti noi qui abbiamo la festa della nascita di Maria sulla terra (8 settembre) e in cielo (15 agosto); la festa di S. Michele (29 settembre); degli Angeli (2 ottobre); la doppia natività di S. Giovanni Battista in terra (24 giugno) e in cielo, il giorno del suo martirio (29 agosto); la festa del Ss. Apostoli Pietro e Paolo (29 e 30 giugno); la festa di Tutti i Santi; la Commemorazione dei Defunti e l’Anniversario della Consacrazione delle principali chiese, simbolo delle assemblee delle anime che un giorno formeranno la Gerusalemme celeste. — Per esprimere questa speranza si usano i paramenti verdi, che ne sono il simbolo, per le Messe di tutte queste domeniche. Il verde che è l’indizio di vita nella natura, era antecedentemente assegnato agli Angeli, che erano rappresentati con aureola oppure veste di questo colore. Il verde designa anche il lavoro della vita della grazia nelle anime e perciò gli antichi dipingevano spesso la Vergine e i Santi con vesti verdi; mentre sui monumenti funerari si disegnava un ramo verde per significare l’immortalità dell’anima e la risurrezione, che sono la mèta del Tempo dopo Pentecoste. Siccome le Domeniche dopo la Pentecoste sono regolate dalla Pasqua, tra la XXIII e la XXIV, che è sempre l’ultima, si forma un vuoto che è riempito con le Domeniche dopo l’Epifania (6a, 5a e 4a e qualche volta anche la 3a dopo l’Epifania) che non furono celebrate. Di modo che, a seconda della Pasqua, si possono avere durante l’anno da 23 a 28 Domeniche dopo Pentecoste.

Autore: Associazione Cristo-Re Rex regum

Siamo un'Associazione culturale in difesa della "vera" Chiesa Cattolica.