CALENDARIO LITURGICO DELLA CHIESA CATTOLICA: LUGLIO 2020

CALENDARIO LITURGICO DELLA CHIESA CATTOLICA DEL MESE DI LUGLIO 2020

Nel 1296 dinanzi alla Chiesa di San Vito, patrono di Fiume, Pietro Longarich giocava a carte coi compagni del male. Perdeva in modo insolito, e già negli occhi infiammati brillava, sinistra, l’ira caina. Contrariato dalla fortuna, ruppe in grida oscene ed esecrabili bestemmie, senza curarsi dei passanti che, inorriditi, fuggivano lontano, quasi timorosi che la divina giustizia stesse per scaricarsi su quell’empio. Poi prende da terra un sasso e, con rabbia satanica, lo lancia furiosamente contro un crocifisso di legno ch’era sulla facciata del tempio, colpendolo al lato sinistro del petto. La mano sacrilega è ancor tesa in alto, quasi a maggiore sfregio, mentre il costato del Cristo colpito si squarcia, come fosse viva carne, e dalla ferita fiotta vivo sangue. La terra improvvisamente si apre, ingoia il perverso, di cui lascia al di fuori soltanto l’empia mano, testimonio dell’esecrando delitto! – Il Governatore di Fiume, Barone Rauber, fece bruciar pubblicamente lo empio arto; ed a ricordo del fatto appese ai piedi del simulacro una mano di bronzo. Il sasso col quale fu colpito, ancor oggi si vede, aderente al lato sinistro del Crocifisso e reca al di sotto la leggenda: Hoc lapidis ictu percussus fuit Crucìfixus. La terra bagnata di quel Sangue prodigioso fu portata a Pola, ove. da quel tempo è fatta segno di straordinaria venerazione. Il racconto ci ha fatto rabbrividire, fratelli! Eppur quel sasso lo abbiamo scagliato ancor noi al Crocifisso ogni volta che ci siamo ribellati aLui con la colpa! – Ripariamo l’insulto sacrilego. Chiediamo perdono a Lui: sorgiamo dalla nostra indifferenza ed apatia; preghiamolo a concederci di soddisfare con l’amore più puro e più grande! E quel sangue cadrà su noi a benedizione!

Preghiera

O Sangue divino, versato per la nostra salute, ci inginocchiamo a te innanzi per adorarti, benedirti, amarti. Per offrirti un culto di compenso, in questo Mese odieremo la colpa e ripareremo il male compiuto col divenire zelanti della salute del prossimo. Ci stringiamo alla Croce con l’amore di Maria Maddalena, in penitenza: benediciamo la tua sovrana bontà! Fa, o Gesù Redentore, che nel tuo sacrificio e nel Tuo Sangue conosciamo sempre più il tuo amore per risponderti con l’amore il più tenero. Concedici di seguirti fin sulla Croce, ove crocifiggeremo la nostra carne con i suoi vizi e le sue concupiscenze. Donaci, col perdono, il tuo Sangue, perché di esso aspersi, possiamo essere forti nella lotta, ed essere accolti, trionfatori per Te, nel Regno che col tuo martirio ci hai acquistato. E canteremo coi quattro animali, coi ventiquattro Seniori, con le schiere degli Angeli e dei Santi l’inno che udiva Giovanni sul Cielo: A Lui che siede sul trono, ed all’Agnello sia benedizione, onore, potestà, per secoli dei secoli. Amen.

Risoluzione

Esser fedele, ogni giorno del Mese, nella recita di qualche orazione o giaculatoria al Preziosissimo Sangue. (N. Pagliuca).

(A. Rey: IL PREZOSISSIMO SANGUE – Roma 1949)

PIUM EXERCITIUM MENSE IULIO

Fidelibus, qui mense iulio pio exercitio, in honorem pretiosissimi Sanguinis D. N. I. C . publice peracto, devote interfuerint, conceditur:

Indulgentia decem annorum quolibet mensis die; Indulgentia plenaria, additis sacramentali confessione, sacra Communione et oratione ad mentem Summi Pontificis, si diebus saltem decem eidem exercitio adstiterint. Iis vero, qui præfato mense preces aliave pietatis obsequia in honorem eiusdem pretiosissimi Sanguinis privatim præstiterint, conceditur: Indulgentia septem annorum semel singulis diebus; Indulgentia plenaria suetis conditionibus, si quotidie per integrum mensem idem pietatis obsequium obtulerint; at ubi pium exercitium publice habetur, huiusmodi indulgentia ab iis tantum acquiri potest, qui legitimo detineantur impedimento, quominus exercitio publico intersint (S. C. Indulg., 4 iun. 1850; S. Paen. Ap., 12 maii 1931).

IV

ORATIONES

218

0 Sangue prezioso di Gesù, prezzo infinito del riscatto dell’umanità peccatrice, bevanda e lavacro delle anime nostre, che proteggete continuamente la causa degli uomini presso il trono della suprema Misericordia, profondamente io vi adoro, e vorrei per quanto mi è possibile compensarvi delle ingiurie e degli strapazzi, che Voi ricevete di continuo dalle umane creature e specialmente da quelle, che ardiscono temerariamente di bestemmiarvi. E chi non benedirà questo Sangue di infinito valore? Chi non si sentirà infiammato d’affetto verso Gesù che lo sparse? Chi sarei io, se non fossi stato ricomprato da questo Sangue divino? Chi l’ha cavato dalle vene del mio Signore fino all’ultima stilla? Ah! questo è stato certamente l’amore. 0 amore immenso, che ci ha donato questo balsamo salutevolissimo! 0 balsamo inestimabile scaturito dalla sorgente di un amore immenso, deh! fa’ che tutti i cuori, tutte le lingue ti possano lodare, encomiare e ringraziare adesso e per sempre. Amen.

Indulgentia quingentorum dierum (Pius VII, 18 oct. 1815; S. Pæn. Ap., 25 iun. 1932).

219

Eterno Padre, io vi offro il Sangue preziosissimo di Gesù Cristo in isconto dei miei peccati, in suffragio delle anime sante del purgatorio e per i bisogni di santa Chiesa.

Indulgentia quingentorum dierum.

Indulgentia trium annorum, si mense vertente iulio oratio recitata fuerit.

Indulgentia plenaria suetis conditionibus, dummodo quotidie per integrum mensem oblationis actus elicitus fuerit (Pius V I I , 22 sept. 1817; S. Paen. Ap., 10 man. 1933 et 3 apr. 1941).

220

I . Eterno Padre, io vi offro i meriti del Sangue preziosissimo di Gesù, vostro diletto Figlio e mio Redentore divino, per la propagazione ed esaltazione della mia cara Madre la santa Chiesa, per la conservazione e prosperità del suo Capo visibile il Sommo Pontefice Romano (Gregorio XVIII), per i Cardinali, Vescovi e Pastori di anime, e per tutti i Ministri del Santuario.

Gloria Patri. Sia sempre benedetto e ringraziato Gesù, che col suo Sangue ci ha salvato.

II. Eterno Padre, io vi offro i meriti del Sangue preziosissimo di Gesù, vostro diletto Figlio e mio Redentore divino, per la pace e concordia dei Re e dei Principi cattolici, per l’umiliazione dei nemici della santa Fede e per la felicità del popolo cristiano.

Gloria Patri. Sia sempre benedetto, ecc.

III. Eterno Padre, io vi offro i meriti del Sangue preziosissimo di Gesù, vostro diletto Figlio e mio Redentore divino, per il ravvedimento degli increduli, per l’estirpazione di tutte le eresie e per la conversione dei peccatori.

Gloria Patri. Sia sempre benedetto, ecc.

IV. Eterno Padre, io vi offro i meriti del Sangue preziosissimo di Gesù, vostro diletto Figlio e mio Redentore divino, per tutti i miei parenti, amici e nemici, per gl ‘indigenti, infermi e tribolati, e per tutti quelli, per cui sapete che io debbo pregare e volete che io preghi.

Gloria Patri. Sia sempre benedetto, ecc.

V. Eterno Padre, io vi offro i meriti del Sangue preziosissimo di Gesù, vostro diletto Figlio e mio Redentore divino, per tutti quelli, che quest’oggi passeranno all’altra vita, affinché li liberiate dalle pene dell’inferno e li ammettiate con la maggior sollecitudine al possesso della vostra gloria.

Gloria Patri. Sia sempre benedetto, ecc.

VI. Eterno Padre, io vi offro i meriti del Sangue preziosissimo di Gesù Cristo, vostro diletto Figlio e mio Redentore divino, per tutti quelli che sono amanti di sì gran tesoro, per quelli che sono uniti con me nell’adorarlo ed onorarlo e per quelli in fine che si adoprano nel propagarne la devozione. –

Gloria Patri. Sia sempre benedetto, ecc.

VII. Eterno Padre, io vi offro i meriti del Sangue preziosissimo di Gesù, vostro diletto Figlio e mio Redentore divino, per tutti i miei bisogni spirituali e temporali, in suffragio delle sante anime del purgatorio, e specialmente di quelle che sono state più devote del prezzo della nostra redenzione e dei dolori e delle pene della nostra cara Madre Maria santissima.

Gloria Patri. Sia sempre benedetto, ecc.

Viva il Sangue di Gesù adesso e sempre e per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Indulgentia trium annorum.

Indulgentia plenaria suetis conditionibus, dummodo oblationis actus per integrum mensem quotidie reiteratus fuerit (Pius V I I , 22 sept. 1817; S. Pæn. Ap., 12 maii 1931).

221

Domine Iesu Christe, qui de cœlis ad terram de sinu Patris descendisti et Sanguinem tuum pretiosum in remissionem peccatorum nostrorum fudisti: te humiliter deprecamur, ut in die iudicii ad dexteram tuam audire mereamur: Venite benedicti. Qui vivis et regnas in sæcula sæculorum. Amen (ex Missali Rom.).

Indulgentia quinque annorum.

Indulgentia plenaria suetis conditionibus, si quotidiana orationis recitatio in integrum mensem producta fuerit (S. Pæn. Ap., 22 nov. 1934).

222

Omnipotens sempiterne Deus, qui Unigénitum Filium tuum mundi Redemptorem constituisti, ac eius Sanguine placari voluisti: concede quæsumus, salutis nostræ pretium solemni cultu ita venerari, atque a praesentis vitae malis eius virtúte defendi in terris, ut fructu perpetuo laetemur in in cœlis. Per eumdem Christum Dominum nostrum. Amen (ex Missali Rom.).

Indulgentia quinque annorum. Indulgentia plenaria suetis conditionibus, oratione quotidie per integrum mensem devote repetita (S. Pæn. Ap., 15 iul. 1935).

Queste sono le feste del mese di

LUGLIO 2020

1 Luglio Pretiosissimi Sanguinis Domini Nostri Jesu Christi    Duplex I. classis *L1*

2 Luglio In Visitatione B. Mariæ Virginis    Duplex II. classis *L1*

3 Luglio S. Leonis Papæ et Confessoris    Semiduplex

           I Venerdì

4 Luglio Sanctæ Mariæ Sabbato    Simplex

           I Sabato

5 Luglio Dominica V Post Pentecosten    Semiduplex Dominica minor *I*

               S. Antonii Mariæ Zaccaria

Confessoris    Duplex

7 Luglio Ss. Cyrilli et Methodii Pont. et Conf.    Duplex

8 Luglio S. Elisabeth Reg. Portugaliæ Viduæ    Semiduplex

10 Luglio Ss. Septem Fratrum Martyrum, ac Rufinæ et Secundæ Virginum et Martyrum   Semiduplex

11 Luglio S. Pii I Papæ et Martyris    Feria

12 Luglio Dominica VI Post Pentecosten    Semiduplex Dominica minor

                   S. Joannis Gualberti Abbatis    Duplex

13 Luglio S. Anacleti Papæ et Martyris    Semiduplex

14 Luglio S. Bonaventuræ Episcopi Confessoris et Ecclesiæ Doctoris    Duplex

15 Luglio S. Henrici Imperatoris Confessoris    Semiduplex

16 Luglio Beatæ Mariæ Virginis de Monte Carmelo    Feria

17 Luglio S. Alexii Confessoris    Feria

18 Luglio S. Camilli de Lellis Confessoris    Duplex

19 Luglio Dominica VII Post Pentecosten    Semiduplex Dominica minor *I*

                  S. Vincentii a Paulo Confessoris    Duplex

20 Luglio S. Hieronymi Æmiliani Confessoris    Duplex

21 Luglio S. Praxedis Virginis    Feria

22 Luglio S. Mariæ Magdalenæ Pœnitentis    Duplex *L1*

23 Luglio S. Apollinaris Episcopi et Martyris    Duplex

24 Luglio S. Christinæ Virginis et Martyris    Feria

25 Luglio S. Jacobi Apostoli    Duplex II. classis

26 Luglio Dominica VIII Post Pentecosten    Semiduplex Dominica minor

                        S. Annæ Matris B.M.V.    Duplex II. classis

27 Luglio S. Pantaleonis Martyris    Feria

28 Luglio Ss. Nazarii et Celsi Martyrum, Victoris I Papæ et Martyris ac Innocentii I Papæ et Confessoris    Duplex

29 Luglio S. Marthæ Virginis    Duplex

30 Luglio S. Abdon et Sennen Martyrum    Feria

31 Luglio S. Ignatii Confessoris    Duplex majus

PREGHIERE ALLO SPIRITO SANTO (2)

PREGHIERE ALLO SPIRITO SANTO (2)

CORONA SPIRITUS SANCTI

286

In nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti.

Amen.

        Actus contritìonis:

Doleo, mi Deus, me contra te peccasse, quia tam bonus es; gratia tua adiuvante non amplius peccabo.

Hymnus Veni, Creator Spiritus, etc. cum versiculis et

Oremus

I – MYSTERIUM PRIMUM

De Spiritu Sancto ex Maria Virgine Iesus conceptus est

Meditatio. – Spiritus Sanctus superveniet in te, et virtus Altissimi obumbrabit tibi. Ideoque et quod nascetur ex te Sanctum, vocabitur Filius Dei (Luc, I, 35).

Afjectus. – Precare vehementer divini Spiritus auxilium et Mariæ intercessionem ad imitandas virtutes Iesu Christi, qui est exemplar virtutum, ut conformis fias imagini Filii Dei.

Semel Pater et Ave et septies Gloria Patri.

II – MYSTERIUM SECUNDUM

Spiritus Domini requievit super Iesum

Meditatio. Baptizatus autem Iesus, confestim ascendit de aqua, et ecce aperti sunt ei cœli: et vidit Spiritum Dei descendentem sicut columbam, et venientem super se (Matth., III, 16).

Affectus. – In summo pretio habe inæstimabilem gratiam sanctificantem per Spiritum Sanctum in Baptismo cordi tuo infusam. Tene promissa, ad quæ servanda tunc te obstrinxisti. Continua exercitatione auge fidem, spem, caritatem. Semper vive ut decet filios Dei et veræ Dei Ecclesiæ membra, ut post hanc vitam accipias cœli hereditatem.

Semel Pater et Ave et septies Gloria Patri.

III – MYSTERIUM TERTIUM

A Spiritu ductus est Iesus in desertum

Meditatio. – Iesus autem plenus Spiritu Sancto regressus est a lordane: et agebatur a Spiritu in desertum diebus quadraginta, et tentabatur a diabolo (Luc., IV, 1, 2).

Affectus. – Semper esto gratus prò septiformi munere Spiritus Sancti in Confirmatione tibi dato, prò Spiritu sapientiæ et intellectus, consilii et fortitudinis, scientiæ et pietatis, timoris Domini. Fideliter obsequere divino Duci ut in omnibus periculis huius vitae et tentationibus viriliter agas, sicut decet perf ectum christianum et fortem Iesu Christi athletam.

Semel Pater et Ave et septies Gloria Patri.

IV – MYSTERIUM QUARTUM.

Spiritus Sanctus in Ecclesia

Meditatio. – Factus est repente de cælo sonus tamquam advenientis spiritus vehementis, ubi erant sedentes; et repleti sunt omnes Spiritu Sancto loquentes magnalia Dei (Act., II, 2, 4, 11).

Afjectus. – Gratias age Deo quod te fecit Ecclesiæ suæ filium, quam divinus Spiritus, Pentecostes die in mundum missus, semper vivificate et regit. Audi et sequere Summum Pontificem, qui per Spiritum Sanctum infallibiliter docet, atque Ecclesiam quæ est columna et firmamentum veritatis. Dogmata eius tuere, eius partes tene, eius iura defende.

Semel Pater et Ave et septies Gloria Patri.

V – MYSTERIUM QUINTUM

Spiritus Sanctus in anima iusti

Meditatio. – An nescitis quoniam membra vestra templum sunt Spiritus Sancti qui in vobis est? (I Cor., VI, 19).

Spiritum nolite exstinguere (I Thess., V, 19).

Et nolite contristare Spiritum Sanctum Dei, in quo signati estis in diem redemptionis (Eph., IV, 30).

Affectus. – Semper recordare de Spiritu Sancto qui est in te, et puritati animæ et corporis omnem da operam. Fideliter obedi divinis eius inspirationibus, ut facias fructus Spiritus: caritatem, gaudium, pacem, patientiam, benignitatem, bonitatem, longanimitatem, mansuetudinem, fidem, modestiam, continentiam, castitatem.

Semel Pater et Ave et septies Gloria Patri.

In fine dicatur Symbolum Apostolorum Credo inDeum, etc, ut supra pag. 14, n. 43.

Indulgentia septem annorum.

Indulgentia plenaria suetis conditionibus, corona quotidie per integrum mensem devote repetita (Breve Ap., 24 mart. 1902; S. Pæn. Ap., 18 mart. 1932).

Veni Creator Spiritus,

Mentes tuorum visita,

Imple superna gratia,

Quæ tu creasti pectora.

Qui diceris Paraclitus,

Altissimi donum Dei,

Fons vivus, ignis, caritas,

Et spiritalis unctio.

Tu septiformis munere,

Digitus paternæ dexteræ,

Tu rite promissum Patris,

Sermone ditans guttura.

Accende lumen sensibus:

Infunde amorem cordibus:

Infirma nostri corporis

Virtute firmans perpeti.

Hostem repellas longius,

Pacemque dones protinus:

Ductore sic te prævio

Vitemus omne noxium.

Per te sciamus da Patrem,

Noscamus atque Filium,

Teque utriusque Spiritum

Credamus omni tempore.

Deo Patri sit gloria,

Et Filio, qui a mortuis

Surrexit, ac Paraclito,

In sæculorum sæcula.

Amen.

V. Emitte Spiritum tuum et creabuntur;
R. Et renovabis faciem terrae.

Oremus.

Deus, qui corda fidelium Sancti Spiritus illustratione
docuisti: da nobis in eodem Spiritu recta sapere;  et de eius semper consolatione gaudere. Per Christum Dominum nostrum. Amen (ex Brev. Róm.).
Indulgentìa quinque annorum.
Indulgentia plenaria suetis conditionibus, dummodo
hymni recitatio, cum versiculo et oratione quotidie peracta,
in integrum mensem producta fuerit (Breve Ap.,
26 man 1706; S. Rituum Congr., 20 iun. 1889; S. Paen.
Ap., 9 febr. 1934).

Sequentia

Veni, Sancte Spíritus,

et emítte cælitus

lucis tuæ rádium.

Veni, pater páuperum;

veni, dator múnerum;

veni, lumen córdium.

Consolátor óptime,

dulcis hospes ánimæ,

dulce refrigérium.

In labóre réquies,

in æstu tempéries,

in fletu solácium.

O lux beatíssima,

reple cordis íntima

tuórum fidélium.

Sine tuo númine

nihil est in hómine,

nihil est innóxium.

Lava quod est sórdidum,

riga quod est áridum,

sana quod est sáucium.

Flecte quod est rígidum,

fove quod est frígidum,

rege quod est dévium.

Da tuis fidélibus,

in te confidéntibus,

sacrum septenárium.

Da virtútis méritum,

da salútis éxitum,

da perénne gáudium.

Amen. Allelúja.

Indulgentia quinque annorum. Indulgentia plenaria s. c. dummodo quotidie per integrum mensem sequentis devote recitata fuerit (Brev Ap. , 26 Maii 1976; Sacr. Pænit. Ap., 15 apr. 1933)

V. Emitte Spiritum tuum, et creabuntur,

R. Et renovabis faciem terræ.

Oremus

Deus, qui caritatis dona per gratiam Sancti Spiritus tuorum cordibus fidelium infudisti, da famulis tuis, pro quibus tuam deprecamur clementiam, salutis mentis et corporis; ut te tota virtute diligent, et quæ tibi placita sunt, tota dilectione perficiant. Per Christum Dominum nostrum. Amen.

Preghiera allo Spirito Santo

Deus in adjutorium etc. Gloria Patri etc.

Divino Paraclito Spirito, che avete create tutte le cose, deh venite a visitare con la vostra grazia l’anima mia creata per Voi; purgatela da ogni macchia, riempitela de’ vostri Doni, e infiammatela del santo Amore: Ve ne supplico per i meriti di Gesù. I meriti di Gesù suppliscano alle mie mancanze. Così sia.

l- O Divino Spirito di bontà, riempite il mio cuore del santo Timor di Dio, ma di quel filiale timore, che ci allontana per amore dall’offendere il nostro buon Padre, che merita di essere infinitamente amato, e glorificato.

Gloria Patri, etc.

2Spirito Santo consolatore, Padre dei Poveri, e refrigerio dei cuori, accordatemi per amor di Gesù quella vera, e perfetta Pietà, che è fondata sulla stabile Pietra angolare delle dottrine, e degli esempi del mio divino Maestro, e Salvatore.

Gloria Patri etc.

3- O Voi, Divino Spirito, comunicatemi il Dono della Scienza, che m’insegni ad amare Dio sommo Bene sopra ogni cosa, e con tutte le forze dell’anima mia.

Gloria Patri, etc.

4- O Spirito Santo, con la vostra virtù onnipotente spezzate le catene che tengono il povero mio cuore immerso nelle misere vanità del mondo; e datemi per amor di Gesù il Dono di Fortezza, onde rompa una volta tutti i lacci degli affetti terreni, e l’anima mia libera s’innalzi a Dio suo Creatore.

Gloria Patri, etc.

5- Sapientissimo Spirito, luce delle nostre menti, direttore del nostro cammino, datemi il celeste Consiglio, onde la mia vita sia tutta santa, e ordinata alla vostra gloria.

Gloria Patri, etc.

6- O Spirito santificatore delle anime, accordatemi il dono dell’Intelletto, onde obbedisca con perfezione alla sacra Legge, e ai consigli del mio Redentore.

Gloria Patri, etc.

7- O Sapienza del Padre, che disponete tutte le cose con fortezza e soavità, venite a insegnarmi la via del Paradiso. O Dio d’infinita carità, arricchite il mio cuore della Sapienza divina, onde ami solo il Bene eterno, e disprezzi i piaceri, le ricchezze, e le vanità fugaci, e bugiarde del mondo. Cosi sia.

Antiph. Charitas Dei diffusa est in cordibus nostris per inhabitantem Spiritum ejus in nobis.

V.- Emitte Spiritum tuum, et creabuntur.

R.- Et renovabis faciem terræ.

Oremus:

Adsit nobis, quæsumus, Domine, Virtus Spiritus Sancti, quæ et corda nostra clementer expurget, et ab omnibus tueatur adversis. Per Christum Dominum nostrum. Amen.

Fidelibus, qui septies doxologiam Gloria Patri … devote recitaverint ad septem dona a Spiritu Sancto impetrans, conceditur: Indulgentia trium annorum(S. C. de Prop. Fide, 12 mart. 1857; S. Pæn. Ap.,  10 iul. 1941).

Altra preghiera

O soffio divino dello Spirito Santo, fateVi sentire nell’anima mia; risvegliatela dall’assopimento in cui si trova; dissipate la languidezza in cui è immersa; portate via la polvere che si attacca, per così dire, a tutto quello che io fo; operate in me tutti i cambiamenti che Voi sapete esservi necessari. O divino Paraclito, datemi una di quelle lingue di lume, di carità, di perfezione che apparvero sopra gli Apostoli, affinché io possa con esse benedire il vostro Nome, confessare i miei peccati, insegnare con amore, riprendere con dolcezza, tacere quando conviene, ed edificare in ogni cosa. E voi, o santi Apostoli, che nel giorno solennissimo di Pentecoste riceveste nella sua pienezza lo Spirito di unità e santità, ottenete anche a noi un dono così segnalato, affinché credendo tutte le verità che avete insegnate, praticando tutte le opere che Voi avete raccomandate, vivendo e morendo nella Chiesa che Voi avete fondata, io giunga con Voi alla ricompensa beata ed eterna che ci avete insegnato a domandare e pregare. Così sia. [Manuale di Filotea, Milano 1888 – Impr.]

Preghiera

O Santo Spirito, Padre dei poveri e Consolatore degli afflitti, venite e scendete sopra di noi. Rischiarateci con la vostra sapienza, santificateci con il vostro amore; animateci con la vostra grazia; sosteneteci con la vostra fortezza, penetrateci con la vostra unzione; adottateci per figli con la vostra carità; pacificateci con la vostra presenza; salvateci con la vostra infinita misericordia; e sollevateci dalla terra al cielo, affinché Vi lodiamo, Vi benediciamo e Vi amiamo per tutta l’eternità. Amen. [Idem].

Preghiera per domandare i Doni

Deus in adjutórium meum intènde.

Dòmine ad adjuvàndum me festina. (Glòria Patri,…) .

Santissimo Spirito Paràclito, io Vi adoro come vero Dio insieme col Padre e col Figlio divino. Vi benedico con le benedizioni degli Angeli e dei Serafini. Vi offro tutto il mio cuore, e vi ringrazio vivamente dei tanti benefici che avete fatto e Sempre fate al mondo. E poiché Voi siete il datore di tutti i beni soprannaturali, e Voi riempiste di immense grazie l’anima della Madre di Dio Maria, Vi prego di venire in me con la vostra grazia e con il vostro amore.

1. O Spirito Santo, concedetemi il dono del santo Timor di Dio, affinché io non tema che il peccato, ami Dio sopra ogni cosa e diffidando di me e fidando in Voi, spenga nel mio cuore ogni ambizione mondana, ogni senso di superbia: salvi l’anima mia. Gloria Patri con una delle giaculatorie riportate sotto.

2. O Spirito Santo, concedetemi il dono della Pietà, affinché io onori Dio con tutto l’affetto del mio cuore, reprima ogni sentimento di invidia; il cuor mio diventi dolce e mansueto come quello di Gesù. Gloria Patri, ecc.

3. O Spirito Santo, concedetemi il dono della Scienza, affinché io conosca sempre più il mio Dio per amarLo, i miei peccati per detestarli, farne la penitenza e ottenerne il perdono. Gloria Patri, ecc.

4. O Spirito Santo, concedetemi il dono della Fortezza, affinché io non tema alcun nemico dell’anima mia, combatta e vinca ogni difficoltà nel divino servizio e diventi sempre più fedele e fervoroso nell’adempimento dei miei doveri. Gloria Patri, etc.

5. O Spirito Santo, concedetemi il dono del Consiglio, affinché la mia mente da esso illuminata, veda il nulla dei beni di questo mondo, scopra ogni inganno del demonio, scacci ogni soverchio affetto alle cose terrene, ed usando misericordia al prossimo, ottenga io pure la misericordia di Dio. Gloria Patri, ecc.

6. O Spirito Santo, concedetemi il dono dell’Intelletto, affinché io impari sempre più ad amare ed apprezzare le verità della fede, e moderando in me ogni affetto mondano, conservi sempre puro il mio cuore e meriti un giorno di contemplare faccia a faccia il mio Creatore e Padre. Gloria Patri, ecc.

7. O Spirito Santo, concedetemi il dono della Sapienza, affinché l’anima mia, gustando le dolcezze della pietà, fugga gli allettamenti del senso, domi ogni passione, e conservando la pace in me stesso, col mio Creatore e Padre e col mio prossimo, meriti di essere chiamato figlio di Dio, e mi trovi sempre pronto a patire ogni persecuzione per conservare un così prezioso tesoro.

Gloria Patri, ecc.

Veni, Sancte Spiritus

 Veni, Sancte Spiritus, reple tuórum corda fidélium, et tui amóris in eis ignem accènde.

V. Emitte spiritum tuum, et creabùntur.

R. Et renovàbis fàciem terræ.

Oremus

Deus, qui corda fidélium Sancti Spiritus illustratióne docuisti, da nobis in eódem Spiritu recta sapere et de éjus semper consolatióne gaudére. Per Christum Dominum nostrum.

Indulgentìa quinque annorum. Indulgentia plenaria suetis conditionibus, dummodo quotidiana precum recitatio in integrum mensem producta fuerit (S. C. Indul., 8 maii 1907; S. Pæn.
Ap., 22 dec. 1932).

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Supplica allo Spirito Santo

Santissimo Spirito Paràclito, padre dei poveri, consolator degli afflitti, lume de’ cuori, santificatore delle anime, eccomi prostrato alla vostra presenza; Vi adoro con profondissimo ossequio. Vi benedico per mille volte ed insieme con i Serafini che stanno davanti al vostro trono, ripeto anch’io Sanctus, Sanctus, Sanctus. Credo fermamente che Voi siete eterno, consustanziale al Padre ed al Figlio divino. Spero nella vostra bontà che abbiate a salvare e a santificare quest’anima mia. Vi amo, o divino amore, con tutti gli affetti miei sopra tutte le cose di questo mondo, perché Voi siete infinita bontà, unicamente degna di tutti gli amori. E perché io, ingrato e cieco alle vostre ispirazioni tante volte Vi ho offeso con i miei peccati, Ve ne chiedo con le lacrime agli occhi mille volte perdono, dispiacendomi, più di ogni altro male, per aver disgustato Voi, sommo Bene. Vi offro tutto il mio freddissimo cuore, e Vi prego di ferirlo con un raggio della vostra luce e con una scintilla del vostro fuoco, affinché si dilegui il durissimo ghiaccio delle mie iniquità. Voi, che riempiste d’immense grazie l’anima di Maria santissima, ed infiammaste di santo zelo i cuori degli Apostoli, deh infervorate nel vostro amore anche il mio petto. Voi siete Spirito divino, sostenetemi contro tutti gli spiriti maligni. Siete fuoco: accendetemi del vostro amore. Siete luce: rischiaratemi la mente alla cognizione delle cose eterne. Siete colomba, datemi l’innocenza dei costumi. Siete aura soave, dissipate in me i venti delle mie passioni. Siete lingua: insegnatemi il modo di sempre benedirvi. Siete nuvola: proteggetemi con l’ombra del vostro patrocinio. E se finalmente siete il datore di tutti i doni celesti, deh animatemi, Vi prego, con la vostra grazia, santificatemi con la vostra carità, illuminatemi con la vostra sapienza, adottatemi per figlio con la vostra bontà, e salvatemi con l’infinita vostra misericordia; affinché sempre Vi benedica, Vi lodi e Vi ami, prima in terra nel tempo e poi in cielo per tutta l’eternità. Amen.

LITANIE DELLO SPIRITO SANTO

Signore, abbiate pietà di noi

Cristo, abbiate pietà di noi

Signore, abbiate pietà di noi.

Cristo ascoltateci,

Cristo, esauditeci.

Padre celeste, che siete Dio, abbiate pietà di noi.

Figlio, Redentore del mondo, che siete Dio, abbiate pietà di noi.

Spirito Santo, che siete Dio, abbiate pietà di noi.

Santa Trinità, che siete un solo Dio, abbiate pietà di noi.

Spirito Santo, che procedete dal Padre e dal Figlio, abbiate pietà di noi [ogni volta].

Spirito Santo, che all’inizio del mondo spiravate sulle acque rendendole feconde …

Spirito Santo, per la cui ispirazione parlarono gli uomini di Dio, …

Spirito Santo, che rendeste testimonianza di Gesù Cristo, …

Spirito Santo, che siete disceso su Maria, …

Spirito Santo, che riempite tutta la terra, …

Spirito Santo, che abitate in noi, …

Spirito di verità, la cui unzione ci insegna tutte le cose, …

Spirito di sapienza e di intelletto, …

Spirito di consiglio e di fortezza, …

Spirito di scienza e di pietà, …

Spirito di santo timor di Dio, …

Spirito di grazia e di misericordia, …

Spirito di forza e di sobrietà, …

Spirito di umiltà e di castità, …

Spirito di dolcezza e di bontà, …

Spirito di pazienza e di modestia, …

Spirito di pace e di preghiera, …

Spirito di compunzione, …

Spirito di adozione dei figli di Dio, …

Spirito di ogni sorta di grazie, …

Spirito Santo che penetrate anche i segreti di Dio, …

Spirito Santo che pregate per noi con gemiti ineffabili, …

Spirito Santo disceso su Gesù sotto forma di colomba, …

Spirito Santo disceso sugli Apostoli sotto forma di lingue di fuoco, …

Spirito Santo di cui gli Apostoli furono ripieni, …

Spirito Santo per cui riceviamo una nuova vita, …

Spirito Santo che riempite i nostri cuori di carità, …

Spirito Santo che distribuite i vostri doni a chi Vi piace, …

Siateci propizio, perdonateci o Signore,

Siateci propizio, esauditeci o Signore,

Da ogni male – liberateci o Signore [ogni volta].

Da ogni peccato, …

Dalle tentazioni e dagli inganni del demonio, …

Dalla presunzione e dalla disperazione, …

Dalla resistenza alla verità conosciuta, …

Dall’ostinazione e dall’impenitenza, …

Da ogni sozzura di corpo e di anima, …

Dallo spirito di impurità, …

Da ogni cattivo spirito, …

Per la vostra eterna processione dal Padre e dal Figlio, …

Per la concezione di Gesù Cristo operatasi per opera vostra, …

Per la vostra divina discesa su Gesù Cristo nel Giordano, …

Per la vostra discesa sugli Apostoli nel cenacolo, …

Nel gran giorno del giudizio, …

Noi poveri peccatori, Ascoltateci, Ve ne preghiamo [ogni volta],

Affinché vivendo per lo spirito, per lo spirito pure operiamo, …

Affinché ricordandoci che siamo tempio dello Spirito Santo, giammai Lo profaniamo, …

Affinché, vivendo secondo lo spirito, non assecondiamo i desideri della carne, …

Affinché non abbiamo a contristare Voi che siete lo Spirito di Dio, …

Affinché possiamo conservare l’unità di spirito nel vincolo della pace, …

Affinché non abbiamo a credere troppo facilmente ad ogni spirito, …

Affinché sappiamo provare se gli spiriti vengono da Dio, …

Affinché ci rinnoviate nello spirito di rettitudine, …

Affinché ci fortifichiate col vostro sovrano Spirito, …

Agnello di Dio che togliete i peccati dal mondo, perdonateci o Signore.

Agnello di Dio che togliete i peccati dal mondo, esauditeci o Signore.

Agnello di Dio che togliete i peccati dal mondo, abbiate pietà di noi.

V. – Manda il tuo Spirito, e crea in noi una nuova creatura.

R. – E rinnoverai la faccia della terra.

Preghiamo

O Dio, che ammaestrasti i cuori dei fedeli con la luce dello Spirito Santo, concedici di gustare nel medesimo Spirito, ciò che è bene, e di godere sempre delle sue consolazioni. Per Cristo nostro Signore. Così sia.

Giaculatorie:

Spiritus Sancte Deus, miserere nobis. (500 g. o.v.)

Spiritus Sancti gratia illumina sensus, et corda nostra. Amen. (500 g. o.v.)

DA SAN PIETRO A PIO XII (1)

DA S. PIETRO A PIO XII

CATECHISMO DI STORIA DELLA CHIESA  (1)

[G. Sbuttoni: Da Pietro a Pio XII, Edit. A. B. E. S. Bologna, 1953; nihil ob. et imprim. Dic. 1952]

PREAMBOLO

— Può essere utile un Catechismo di Storia della Chiesa?

— Si ritiene di sì, specialmente per la gioventù in genere, come la più bisognosa di vedere — e proprio sminuzzato in domande e risposte il succedersi delle vicende vissute nei secoli dalla Chiesa di Gesù Cristo, al fine di riviverle con lei ora, senza esitazione e senza paura, riconoscendola sostenuta dalla mano di Dio e dominata da Colui che ha detto: « Abbiate fiducia. Io ho vinto il mondo! » (Giov. XVI, 33).

L’appartenere senza riserve alla Chiesa può, ai giorni nostri, persino importare il martirio: perché nel mondo attuale l’autentica vita cristiana è eroismo e spesso martirio. Ma che cosa è stata la storia della Chiesa, fin dal suo sorgere, se non proprio eroismo e martirio! – Il trovarsi perciò davanti all’ampio e svariato panorama di tutte le alternative che ha affrontato la divina Istituzione di Gesù, potrà rappresentare un opportunissimo incitamento ai presenti e futuri combattimenti, confermato dal proposito di non esser degeneri dagli eroi dei primi secoli e di tramandare ai posteri, perennemente vivida, la fiaccola della Fede da loro ricevuta, adornata dei più portentosi esempi.

Fu questa fiaccola che, custodita gelosamente nei cuori e passata di generazione in generazione, fece sì che al principio del IV secolo il mondo si svegliasse cristiano.

Quando — e speriamo tra breve — a Dio piacerà di dir: « basta! » alla furia diabolica, che, da tempo, ha preso ad esplodere, raggiungendo ora l’acme dei suoi infernali rigurgiti, allora l’umanità si ritroverà nuovamente ai piedi di Cristo, Maestro e Redentore, e intorno alla cattedra della Chiesa madre e maestra di tutte le genti. E il merito di questa ricristianizzazione sarà di chi s’è mantenuto alla luce della fiaccola divina, contribuendo a riportare l’umanità sotto la guida di Roma cattolica e del Sommo Pontefice, riconosciuto più che mai, non solo « Salus Italiæ », ma « et universi Orbi ». – Per giungere tuttavia a questo nuoto trionfo, superando le odierne durissime difficoltà, giova uno sguardo attento al passato. Esso ci dice che le istituzioni che hanno natura, costituzione e finalità puramente umane finiscono tutte, benché basate sul più violento diritto della forza, in un crollo fatale. La Chiesa invece, nonostante le tempeste furibonde delle persecuzioni, delle eresie, dei tradimenti…, sopravvive, si dilata, si afferma ovunque. Ad onta delle continue minacce di annientarla e degli sforzi inauditi da parte di tanti nemici, bramosi di celebrarne, finalmente, in un’orgia indescrivibile le funebri esequie, finisce sempre per essere essa stessa a comporre nel sepolcro i propri nemici. – Il che garantisce che nella Chiesa « est digitus Dei » e quindi « portæ inferi non prævalebunt ». Non prevalsero quando avanzavano all’ombra dei làbari dell’Impero Romano, non prevalsero quando avanzavano all’ombra della mezza luna turchesca o delle bandiere del Bonaparte o di quelle massoniche; non prevarranno ora nonostante tutte le agguerrite divisioni euro-asiatiche, all’insegna della falce e martello; non prevarranno « mai », [… nemmeno oggi che la sinagoga di satana ha usurpato la sede del trono di Pietro – ndr. ]. – E’ bene che specialmente la gioventù mediti su questo incancellabile « mai! » e riconosca che in realtà la storia dei vari regni, imperi, repubbliche, dittature… è, dopo un breve loro affermarsi, l’esposizione del loro inesorabile sfasciarsi; mentre la storia della Chiesa è sempre immancabilmente, dopo diuturne lotte, la descrizione dei suoi trionfi e la realizzazione dell’« adveniat regnum tuùm ».

PARTE PRIMA

DALLE ORIGINI AL 1000

PREAMBOLO

La Chiesa

Lo Spirito Santo discese, una prima volta, sopra una pura cameretta di Nazareth. E Gesù (si legge nel « La Barca del Pescatore » di Piero Bargellini e d. G. De Luca) prese la natura d’uomo. Tornò a discendere poi sotto forma di colomba, sulle rive del Giordano, mentre Gesù iniziava la vita pubblica. Quando, per la terza volta, in forma di fuoco, discese sopra la testa dei Dodici attorno alla Madonna, Gesù riprese corpo nella Chiesa. La Chiesa infatti era ed è il Corpo Mistico di Gesù: la perenne nascita, la perenne incarnazione di Gesù nel mondo… che continua a santificare, ad ammaestrare, a governare; e cioè a redimere e salvare le anime. – Di questo corpo Gesù è il Capo, lo Spirito Santo è il cuore, noi siamo le membra. Membra ricollegate e unite nella stessa vita dal vincolo della stessa Fede, degli stessi riti, degli stessi Sacramenti, della stessa obbedienza alla stessa Autorità. – La Chiesa è così una perfetta soprannaturale società, non fantastica né astratta, ma reale, come un corpo vivente. E come in un corpo vivente tutte le membra sono necessarie o utili, ma non sono tutte uguali, così la Chiesa è una società ineguale. Vi si distingue subito: la Gerarchia e il popolo di Dio. La Gerarchia, questo sacro principato, non ha soltanto una preminenza d’onore, ma un vero e proprio potere: Potere di giurisdizione ( = cioè di far leggi e farle rispettare), di magistero (= cioè di insegnare), e di ordine ( = cioè di santificazione). – Questo potere non è in tutti, ma nel Clero, suddiviso in tre ordini: Diaconi, Preti, Vescovi; ed è un potere di diritto divino, cioè indipendente, supremo, universale, necessario e perpetuo. – La Chiesa è una società monarchica. Il Re, in cielo, è Gesù, nostro fratello e. nostro sovrano. In terra il Papa, uomo al par di noi, ma in cui soltanto, in tutta la pienezza, risiede l’autorità della Chiesa. Questa società, visibile: una nel tempo e nello spazio; santa nella sua essenza, nel suo fine, nei suoi mezzi, nelle sue membra santificate, seppur qualche volta sozze di peccato; infallibile in ciò che riguarda il divino deposito della Rivelazione; apostolica, cioè dinastìa rimontante, attraverso i Vescovi, per una serie ininterrotta, agli Apostoli; questa Chiesa, Cattolica di diritto e in gran parte di fatto, cioè tale che gli uomini sono tenuti ad entrarvi, se vogliono esser salvi, al di sopra di razze e di confini; questa Chiesa, necessaria più del pane sulla tavola e dell’aria nel petto; indefettibile, che non verrà mai meno, prima che la terra non arda nel firmamento; questa Chiesa era già completa, perfetta e vitale nel Cenacolo, il giorno della Pentecoste, quando lo Spirito Santo la investì. Dalla « sala alta » uscì la nuova barca intravista da Platone, con il timoniere (San Pietro), i marinai (gli Apostoli) e i passeggeri formanti il popolo santo visto da Isaia. Spiegò le vele nel sorriso di Maria che, come aveva assistito l’infanzia di Gesù, assisteva ora l’infanzia della sua incorruttibile Chiesa.

CAPO I.

IL CRISTIANESIMO TRA GLI EBREI

A — L’aurora: « VENGA IL TUO REGNO! ».

D.  Tra le petizioni che Gesù pone sulle labbra degli Apostoli, quale emerge?

 — Questa: « Venga il tuo Regno! ».

D. Che cosa essa significa?

— La missione degli Apostoli (che impersonano la Chiesa di Gesù Cristo) di guadagnare allo stesso Cristo quelli che sono lontani da Lui.

D. Quali limiti assegna Cristo agli Apostoli, e quindi alla Chiesa, nel lavoro di conquista?

— Quanto allo spazio, i confini della terra; quanto al tempo, la fine del mondo.

D. Con quali credenziali Cristo manda nel mondo gli Apostoli.?

— Eccole:

« Sono Io che vi ho prescelti » (Jo. XV, 18).

« Come il Padre ha mandato Me, così Io mando voi » ( ibid. XX, 21).

« Andate, dunque, in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura » (Mc. XVI, 15).

« Io sarò con voi sino alla fine dei tempi » (Mt. XXVIII, 20).

« Chi ascolta voi, ascolta Me: chi disprezza voi, disprezza Me » (Lc. X. 16).

D. La dignità e i poteri degli Apostoli in chi continuano?

— Nei loro successori, il Papa e i Vescovi; la cui dignità e poteri vengono non dagli uomini, ma da Dio.

D. E’ dunque necessario accogliere l’insegnamento dei Pastori della Chiesa!

— Si, difatti: « Fuori della Chiesa non v’è salvezza ».

1. – IO SONO LA VIA, LA VERITÀ, LA VITA

D. Prima che sorgesse la Chiesa, qual era la condizione religiosa e morale delle nazioni del mondo!

— Tutte le nazioni del mondo, abbrutite dal peccato e traviate dal politeismo, erano immerse in una profonda ignoranza religiosa e soggiacevano ad un altrettanto profondo abbassamento morale.

D. E qual era la condizione religiosa e morale del popolo Giudeo?

— Nonostante la Rivelazione, che ebbe dal Signore, anche il popolo Giudeo, trascinato dagli avvenimenti degli ultimi secoli, precedenti la nascita di Cristo, era decaduto religiosamente e moralmente.

D. Da chi poteva venire la salvezza?

— Da GESÙ CRISTO, che aveva ripetuto alle turbe: « Io SONO la VERITÀ, la VIA, la VITA » (Jo. XIV, 6), e tale fu realmente per tutti coloro che accolsero il suo messaggio di redenzione.

D. In che modo Gesù è la VERITÀ?

— In quanto diradò le tenebre dell’ignoranza e dell’errore con il portarci dal cielo la verità del dogma, che sta alla base del suo Vangelo e del suo Credo.

D. In che modo Gesù è la VIA?

— In quanto con la sua dottrina morale sollevò l’umanità dal fango in cui era caduta e divenne la vera via della civiltà e del progresso per l’uomo.

D. In che modo Gesù è la VITA?

— In quanto con il lasciarci i suoi Sacramenti, frutto della sua morte dolorosa, ridonò all’umanità la Grazia Santificante, che è il principio e l’essenza della vita spirituale dell’ uomo.

D. Che manca dunque dove manca Gesù!

— Manca la verità, la civiltà vera, la vita.

2. – ANDATE E ISTRUITE TUTTE LE GENTI

D. A chi era diretta l’opera redentrice di Gesù!

— Non solo alla redenzione del popolo Giudeo, ma di tutti i popoli, di tutte le nazioni, di tutti i paesi, di tutti i secoli.

D. Doveva dunque essa continuare dopo l’ascesa di Gesù al cielo?

— Certamente, e perpetuarsi per tutti i secoli, finché ci fosse un uomo sulla terra.

D. Da chi doveva essere continuata!

— Dalla CHIESA, fondata da Gesù, il quale le diede per capo Pietro, suo Vicario.

D.. In che modo la Chiesa doveva continuare l’opera redentrice di Gesù?

— Eseguendo, per mezzo degli Apostoli guidati da Pietro, l’evangelizzazione del mondo intero.

D. Quando Gesù diede alla Chiesa tale incarico?

— Nel momento di prender congedo dagli Apostoli e discepoli, allorché pronunciò quelle solenni parole, che sono il programma della Chiesa Cattolica: « Andate e istruite tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre e del Figliolo e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto quello che vi ho comandato. Ed ecco che Io sono con voi (sarò cioè al vostro fianco come maestro e difesa), per tutti i giorni sino alla consumazione dei secoli » (Mt. XXVIII, 19-20).

9. – COMINCIANDO DA GERUSALEMME

D. Dove doveva cominciare l’evangelizzazione del mondo!

— Da Gerusalemme, capitale del popolo privilegiato, poi estenderai a tutta la Giudea e la Samaria, per raggiungere sino l’estremità del mondo (Act. I, 8).

D. Era giusto che così fosse!

— Sì. Il Messìa doveva venir predicato prima al popolo cui era stato promesso e che gli diede i natali, poi agli altri.

D. E trovò ascolto il comando di Gesù!

— Pienissimo, sia da parte degli Apostoli, come man mano dai vari convertiti: ciascuno dei quali si fece un dovere di far conoscere alla cerchia dei propri conoscenti il messaggio di Gesti. – Si può dire che la Chiesa nacque missionaria.

NOTA. – Un illustre storico protestante, Adolfo Hurnack, ha descritto con efficacia l’apostolato della Chiesa. Egli scrive: « I missionari più numerosi della Religione cristiana, quelli che fecero anche più copioso frutto, non furono i maestri di professione, ma spesso i più semplici fra i Cristiani con lo spettacolo di fedeltà e di forza che essi davano al mondo. Quanto poco ci giunge agli orecchi dei successi di quelli, quanto, al contrario, dei meravigliosi effetti di questi ultimi! Ogni confessore e martire, sopra tutto era missionario; non solo egli confermava quelli già guadagnati alla fede, ma sempre dei nuovi ne conquistava con la sua testimonianza e con la sua morte. Gli Atti dei Martiri sono pieni di queste conversioni ».

4. – LA PREPARAZIONE A QUESTA MISSIONE DIVINA

D. Che cosa era necessario agli Apostoli per eseguire il compito loro affidato?

— Divenire d’un tratto i teologi, i moralisti, i santificatori delle nazioni.

D. Chi poteva compiere in loro un miracolo di tal fatta!

— Dio onnipotente.

D. Lo promise mai tal miracolo Gesù agli Apostoli!

— Sì, quando disse loro: « Scenderà in voi lo Spirito Santo e vi insegnerà ogni verità. Intanto preparatevi con la preghiera, nel ritiro e nel silenzio del Cenacolo ».

D. Ubbidirono gli APOSTOLI?

— Sì. Scesi infatti dall’Oliveto, dal quale Gesù era salito al cielo, si raccolsero nel cenacolo con i discepoli e i pochi amici di Gesù, in tutto circa 120 persone.

D. Quale fu uno dei primi atti di Pietro, capo della Chiesa!

— La proposta di eleggere uno in luogo di Giuda, il traditore.

D. Chi fu sorteggiato?

— Mattia e fu aggregato agli Undici.

D . Quanto rimasero gli Apostoli nel Cenacolo!

— Dieci giorni.

D. Chi vi era pure con loro?

— Maria, la Madre di Gesù, affidata dal Salvatore alle cure di Giovanni e diventata ormai il centro della vita della nuova Chiesa.

5. – INAUGURAZIONE DELLA CHIESA

D. Quando venne lo Spirito Santo?

— Proprio il giorno in cui i Giudei festeggiavano la loro Pentecoste e ricordavano la promulgazione della legge divina sul Sinai.

D. Dorve è descritto l’avvenimento?

— Nel libro degli « ATTI degli APOSTOLI » di S. Luca, al capo II.

D. Chi vi era a Gerusalemme in quell’epoca?

— Una moltitudine di Giudei, di diverse nazioni, giunti per la festa.

D. Da che cosa furono colpiti.?

— Dal fatto che ciascuno udiva gli Apostoli parlare e li capiva come se avessero parlato nella sua lingua materna; perciò si chiedevano: « Costoro, che parlano, non sono tutti Galilei? E come mai abbiamo udito ognuno di noi il linguaggio nostro nel quale siamo nati? Che cosa è mai questo? »

D. Come si chiama questo fenomeno?

— Glossolalìa.

D. Da chi è stato operato questo prodigio?

— Dallo Spirito Santo.

D. Come è Egli apparso?

— Esternamente in forma di lingue luminosissime di fuoco, internamente con l’illuminare le menti degli Apostoli con una SCIENZA sovrumana, così che da ignoranti pescatori diventarono, d’un tratto solo, i profondi teologi e i filosofi del Cristianesimo: partecipò loro il dono della « glossolalìa », per cui ciascuno degli Apostoli, pur parlando la propria lingua, si faceva capire dagli altri nel rispettivo proprio linguaggio; inoltre riscaldò i loro cuori di un entusiasmo e di un coraggio tale, che diventarono intrepidi banditori del Nome e del Vangelo di Cristo.

D. Che fece Pietro?

— Scese, per la prima volta, sulla pubblica piazza di Gerusalemme, prese la parola, e, rinfacciato ai suoi connazionali il delitto del deicidio: « Sappiate, grida loro, che Colui che voi avete crocifisso e che è risuscitato da morte, è il Cristo ».

D. Che cosa fanno gli uditori?

— Commossi, chiedono a Pietro: « Che dobbiamo fare? » — E Pietro risponde: « Fate penitenza e si battezzi ciascuno di voi nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati; e riceverete il dono dello Spirito Santo » (Act. II, 37-39).

D. Quante persone, furono battezzate in quel giorno!

— Circa tremila.

6 . – I MIRACOLI DI PIETRO E DEGLI APOSTOLI

D. Che cosa aveva promesso Gesù agli Apostoli?

— Che avrebbero confermato la loro predicazione con prodigi di ogni genere.

D. E fu veramente così?

— Sì; infatti mentre un giorno Pietro e Giovanni salivano al tempio per pregare, un mendicante, storpio dalla nascita, giacente presso la porta, chiese loro l’elemosina. Pietro gli disse: « Io non ho né argento, né oro: ma quello che ho, te lo dò: Nel Nome di Gesù Cristo Nazareno, alzati e cammina » (Act. III, 6). E s’alzò guarito.

D. Che cosa seguì a questo miracolo?

— Un accorrere straordinario del popolo ammirato.

D. Che fece allora Pietro?

— Parlò così al popolo: Voi rinnegaste il Santo e il Giusto e chiedeste che vi fosse dato per grazia un omicida. Uccideste l’autore della vita che Dio risuscitò da morte, e testimoni siamo noi. Gesù continua a operare prodigi; ora lo vedeste con i vostri occhi, perché nel suo Nome questo infelice ricevette perfetta salute. Ora io so che voi commetteste il deicidio per ignoranza. Fate dunque penitenza, convertitevi perché siano cancellati i vostri peccati ».

D. Come fu accolto il discorso di Pietro?

— Molti credettero alle sue parole e ricevettero il Battesimo.

7. – L’ALBERO CHE CRESCE

D. Fecero altri miracoli gli Apostoli?

— Sì, al punto che l’ombra solo di Pietro risanava tutti gl’infelici ch’essa raggiungeva, così che si portavano i malati fuori nelle piazze lungo tutto il suo passaggio.

D. Qual era la conseguenza di tanti prodigi?

— Un accorrere incalcolabile di gente dalle vicine città e un aumento quotidiano del numero di Cristiani.

D. Che cosa si verificava intanto?

— La predizione di Gesù che il suo Regno, simile al piccolo grano di senape, da umili origini sarebbe presto cresciuto, divenendo un grande albero.

8. – LA VITA DELLA PRIMA CHIESA

D. Come visse la prima chiesa?

— Di vita tutta propria.

D. Il tempio divenne chiesa cristiana?

— Purtroppo no.

D. Non erano parecchie migliaia i Giudei convertiti?

— Sì, ma i più fanatici restavano ostili.

D. Che ne seguì per questo ?

— Il lento staccarsi della nuova Chiesa dalla Sinagoga, per vivere di vita propria.

D. Che cosa aveva infatti di proprio la nuova Chiesa?

— Un CREDO proprio, che aveva per centro la fede nella divinità di Gesù Cristo. Una MORALE propria, quella del Vangelo. Dei RITI propri, di cui il principale era la SS. Eucarestia, chiamata « frazione del pane », perché, imitando Gesù, si consacrava un unico pane, che veniva spezzato tra i fedeli. Un AMORE scambievole veramente straordinario, spinto fino alla comunanza volontaria dei beni, e una concordia tale da presentare l’intera comunità come una sola famiglia.

D. Era grande perciò il suo prestigio?

— Grandissimo e perciò si dilatava per la Giudea e per la vicina Samaria, e il nome Cristiano attraeva sempre nuove anime a Cristo.

9. – LA PRIMA PERSECUZIONE

D. Aveva mai parlato Gesù agli Apostoli delle persecuzioni che li attendevano?

— Sì, specialmente quando disse loro: « Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me ». « Se hanno perseguitato me; perseguiteranno anche voi ». « Vi cacceranno dalle Sinagoghe; anzi verrà tempo che chi vi ucciderà, si crederà di rendere onore a Dio ». (Jo. XV, 18-20; XVI, 2 ) .

D. Quando si scatenò la persecuzione contro la Chiesa nascente!

— Subito nei primi giorni della sua attività.

D. Come si svolse?

— Il Sinedrio, inquieto per la guarigione dello storpio, e impressionato per il numero rilevante dei convertiti, quella stessa sera chiuse in carcere Pietro e Giovanni, e il domani proibì loro di predicare Cristo. Pochi giorni dopo imprigionò anche gli altri Apostoli.

D. Ubbidirono gli Apostoli all’ingiunzione di non predicare Cristo?

— Risposero unanimi: « Bisogna ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini ».

D. Che decisero i Sinedristi?

— Di metterli a morte.

D. Chi si oppose a tale sentenza?

— Il saggio Gamaliele, il quale fece riconoscere che non conveniva macchiarsi di altro sangue, perché se la religione che predicavano gli Apostoli non era divina, sarebbe svanita da sé; se invece era realmente da Dio, sarebbe fatica inutile tentare di distruggerla.

D. Che venne fatto agli Apostoli?

— Furono battuti con verghe e fu rinnovato il rigoroso divieto di predicare Gesù.

D. Come uscirono essi dal cospetto del consiglio sinedrista?

— « Contenti per essere stati degni di patito oltraggio per il Nome di Gesù » (Act. V, 41), e continuarono ad evangelizzare Gesù Cristo e nel tempio e per le case.

10. – ELEZIONE DEI DIACONI

D. Che cosa portò l’aumento quotidiano del numero dei fedeli?

— Ad un aumento tale delle varie cure della Chiesa, che gli Apostoli non bastavano più.

D. Che cosa si decise allora?

— L’elezione di sette aiutanti, che furon detti « diaconi ».

D . Quali cure furono loro affidate?

— La cura degli orfani, vedove e bisognosi; aiutavan pure a predicare.

D. Chi si distinse particolarmente fra i diàconi?

— Santo Stefano.

11. – IL PRIMO MARTIRE

D. Che faceva S. Stefano?

— Pieno di grazia e di entusiasmo, operava prodigi grandi tra il popolo e pochi resistevano alla sua predicazione.

D. Piacque tutto questo alla Sinagoga?

— Tutt’altro; per cui concentrò il suo odio contro il giovane evangelizzatore.

D. Che ne seguì?

— Fu citato a rispondere davanti al Sinedrio.

D. Si impressionò Stefano?

— Affatto; anzi comparso là dentro, rimproverò ai Giudei la loro incredulità, dimostrando che Gesù Nazareno era il Messìa promesso ai loro padri. E concluse: « Duri di cervice… voi resistete sempre allo Spirito Santo; come i padri vostri così anche voi; traditori e omicidi, uccideste il Cristo ».

D. Come accolsero il discorso di Stefano ?

— Furenti, lo cacciarono fuori città e lo lapidarono (uccisero con pietre).

D. Come cadde Stefano?

— Da eroe e da santo, gridando ad alta voce: « Signore, non imputar loro questo peccato » (Act. VII).

12. – L’EFFETTO DELLA PERSECUZIONE

D. Che cosa provocò la persecuzione di Stefano?

— Una persecuzione generale contro i Cristiani.

D . Ma con quale effetto?

— Di sbandare i Cristiani in tutte le direzioni, e (ciò che non previdero i persecutori) di farli banditori della nuova fede nelle varie Provincie della Palestina, di là dal Giordano, nella Siria, facendola conoscere non solo ai Giudei, ma anche ai Gentili, cioè agli idolatri dei vari culti orientali ed occidentali.

D. E la Sinagoga di Gerusalemme ne fu soddisfatta?

— Inferocita, per questo dilagare del Cristianesimo, usò tutti i mezzi per soffocarlo; suoi incaricati percorrevano le varie località, rastrellando quanti Cristiani trovavano, per trascinarli a Gerusalemme.

D. Chi si distinse tra i più fanatici persecutori?

— Uno di nome Saulo.

13. – SAULO

D. Chi era costui?

— Un fariseo di Tarso, in Cilicia, nell’Asia Minore. Venuto a Gerusalemme fu alla scuola di Gamaliele, poi passò al servizio del Sinedrio.

D. Aveva egli conosciuto Gesù?

— Personalmente no, ma, istigato dalla sètta dei farisei, ne odiava la dottrina e i seguaci. Quanti oggi, come Saulo, sono vittime della sètta in cui sono incappati!

D. Che cosa fece Saulo?

— Si presentò al sommo sacerdote e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco, che lo autorizzassero a legare e a condurre prigionieri a Gerusalemme quanti Giudei trovasse, che credevano in Gesù.

14. – LA CONVERSIONE DI SAULO

D. Che gli avvenne sulla via di Damasco?

— Folgorato da un’improvvisa luce, che lo abbagliò, stramazzò a terra, mentre una voce misteriosa gli gridò: « Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? ».

D. Che rispose egli?

— « Chi sei tu, Signore? ».

D. Quale risposta ne ebbe?

— Questa: « Io sono Gesù che tu perseguiti ».

D. Capì Paolo il suo errore?

— Subito e decise di ripararvi, chiedendo a Gesù: « Signore, ora che ti conosco, che vuoi che io faccia? ».

D. Che cosa gli comandò Gesù?

— Levati su, entra in città e lì ti sarà detto quel che tu debba fare ». (Act. IX).

D. E gli sgherri che accompagnavano Saulo?

— Rimasero storditi, perché videro Saulo rovesciato da cavallo, udirono il colloquio, ma senza vedere.

D. Che fece Saulo?

— Alzatosi, s’accorse d’esser diventato cieco; si fece condurre a mano in città, dove rimase tre giorni senza vedere, in assoluto digiuno e preghiera.

D. Da chi fu incontrato a Damasco?

— Da Anania, discepolo del Signore. Anania, saputo, per rivelazione di Gesù, che quel persecutore sarebbe diventato uno dei più zelanti Apostoli, gli fece ricuperare la vista, lo battezzò, e lo ricevette nella comunità cristiana.

D. Come si diportò Saulo entrato in grembo alla Chiesa?

— Per quel carattere fiero, che aveva, non si accontentò di restare fra i semplici gregari, ma passò subito in prima fila tra i missionari, tra i propagandisti del Vangelo, predicando Gesù nelle stesse sinagoghe di Damasco.

D. Come fu accolto dai fanatici Giudei?

— Tentarono di ucciderlo, ma, riuscito a fuggire, ritornò a Gerusalemme e di là a Tarso sua patria, attendendo il momento di iniziare i suoi famosi viaggi di evangelizzazione.

15. – ALTRI AVVENIMENTI DELLA CHIESA FRA GLI EBREI

D. Che fece la chiesa palestinese, cessata la persecuzione?

— Approfittò della pace, per consolidarsi in Giudea, Galilea e Samaria. Pietro visitava le varie comunità, operando prodigi di ogni genere.

D. La sinagoga fece pace con il Cristianesimo?

— Mai. Gli rimase sempre e dovunque ferocemente ostile.

D. La Chiesa godette d’una pace lunga?

— Breve. Divenuto re di Palestina Erode Agrippa, ricominciò la persecuzione, durante la quale fu martirizzato Giacomo il Maggiore, fratello di Giovanni, e gettato in prigione Pietro, per ucciderlo, ma un Angelo lo trasse miracolosamente fuori dal carcere.

D. Dove si portò Pietro?

— Liberato dal carcere, si congedò dagli amici di Gerusalemme, per passare nella Siria ad Antiochia, e da qui a Roma, dove fissò la sua sede.

D. E gli altri Apostoli?

— Si dettero alla predicazione, confermandola con il martirio.

D. Quali le conseguenze del rifiuto dei Giudei di ricevere il Vangelo ?

— Il Vangelo fu accolto dai pagani; Gerusalemme distrutta e dispersi gli Ebrei.

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