IL CATECHISMO DI F. SPIRAGO (XXI)

IL CATECHISMO DI F. SPIRAGO (XXI)

CATECHISMO POPOLARE O CATTOLICO SCRITTO SECONDO LE REGOLE DELLA PEDAGOGIA PER LE ESIGENZE DELL’ETÀ MODERNA

DI

FRANCESCO SPIRAGO

Professore presso il Seminario Imperiale e Reale di Praga.

Trad. fatta sulla quinta edizione tedesca da Don. Pio FRANCH Sacerdote trentino.

Trento, Tip. Del Comitato diocesano.

N. H. Trento, 24 ott. 1909, B. Bazzoli, cens. Eccl.

Imprimatur Trento 22 ott. 1909, Fr. Oberauzer Vic. G.le.

SECONDA PARTE DEL CATECHISMO:

MORALE (12).

2. DOVERI VERSO LA VITA DEL NOSTRO PROSSIMO.

Siamo obbligati a evitare tutto ciò che possa rovinare la salute o la vita del nostro prossimo.

1. PECCHIAMO, QUINDI QUANDO ODIAMO IL NOSTRO PROSSIMO, SI DANNEGGIA LA SUA SALUTE, SI SFIDA A DUELLO, O ACCETTIAMO UNA SUA PROVOCAZIONE O LO UCCIDIAMO INGIUSTAMENTE ED INTENZIONALMENTE.

1. Odiare il prossimo significa, per così dire, ucciderlo nella sua volontà.

L’odio porta spesso all’omicidio. Odiare è pianificare la vendetta: vediamo questo desiderio di uccidere in Esaù verso Giacobbe, dei figli di Giacobbe verso Giuseppe, di Saul verso Davide. “Non c’è differenza – dice Salviano – tra chi uccide e chi odia, perché davanti a Dio l’intenzione è considerata come un atto; da qui le parole di San Giovanni (I, cap. III, 15): “Chi odia il proprio fratello è un omicida”. Nel sermone sul Monte, Gesù aveva già equiparato l’odio all’omicidio (S. Matth. V, 22). L’odio riflesso è di solito un peccato grave, perché è raro che una persona desideri per il suo prossimo un danno di poca importanza. – Odiare i difetti o le azioni malvagie di qualcuno, non è ancora odio, perché questa avversione può essere conciliata con l’amore per la persona.

2. Si danneggia la salute del prossimo con litigi e risse, adulterazione di alimenti, scherzi pericolosi e imprudenza dolosa.

I litigi eccitano i nostri vicini e li privano della calma interiore e dell’appagamento necessario per una buona salute. Le dispute spesso portano a spargimenti di sangue (Ecclesiastico XXVIII, 13). – Le risse di solito causano ferite, come si può vedere in molti casi giudiziari. – L’adulterazione dei prodotti alimentari è un peccato molto diffuso al giorno d’oggi. Le sostanze nocive vengono mescolate alla farina, al burro, al latte, alle spezie, al caffè, vino, birra, miele, ecc. oppure si vendono per denaro prodotti artificiali privi di valore nutrizionale per prodotti naturali. Questi truffatori sono fondamentalmente omicidi, e meritano la severità del codice: nel Medioevo venivano talvolta bruciati o sepolti vivi con i loro prodotti alimentari adulterati (Cronistoria di Norimberga 1456). – Alcuni scherzi pericolosi sono molto colpevoli,.come rompere le gambe, essere tirati giù da una sedia, ecc. Ci sono anche delle imprudenze che causano la morte del prossimo o almeno gravi incidenti: lanciare sassi a caso, andare in auto o su un velocipede a velocità troppo elevata.su strade o vie trafficate, sparare a caso durante la caccia, lasciare bambini piccoli incustoditi, scoprire i tetti senza un segnale che avverta i passanti, lasciare le auto sulle strade di notte senza illuminarle, ecc.

3. Un duello non è altro che un omicidio, punibile dalla Chiesa con la pena della scomunica e del rifiuto della sepoltura ecclesiastica (Conc. Tr. 25 ,19 ). –

La sfida così come l’accettazione sono anch’esse soggette a questa pena. È ugualmente vietato collaborare in qualsiasi modo o assistere come testimone (Pio IX, 12 ottobre 1869). Dire che l’avversario concede il permesso di ucciderlo è una scusa insana, perché nessuno può concedere un diritto che egli stesso non possiede. Tutti i Cattolici sono quindi obbligati a rifiutare il duello, anche a rischio di apparire vili, secondo le regole militari o del mondo, o di perdere anche un’alta posizione.(Benedetto XIV). Il duello è di solito provocato per ripristinare il proprio onore mediante il ferimento o la morte dell’avversario, e si concordano il luogo, il giorno e l’ora del duello e le armi da usare. Il duellante è doppiamente omicida, perché intende uccidere il suo avversario e si espone al pericolo di essere ucciso. Il duello è una sciocchezza, perché con il pretesto di salvare il proprio onore, lo si perde agli occhi delle persone veramente oneste, dalle quali si viene giustamente visti come schiavi delle passioni più basse: orgoglio, odio e crudeltà. Inoltre, l’onore non ha alcun rapporto con la forza fisica e l’abilità nel maneggiare le armi, altrimenti il più forte ed il più abile sarebbe sempre il più onorevole. Nei paesi civilizzati ci sono tribunali per vendicare l’onore dei cittadini; è da questi che bisogna farsi rendere giustizia. Questo è ancora solo il punto di vista della ragione, ma se dal punto di vista cristiano, vogliamo acquisire meriti davanti a Dio, non dobbiamo, secondo gli insegnamenti e l’esempio di Gesù, vendicarci, ma soffrire pazientemente l’ingiustizia. – Questo è l’eroismo più sublime che si possa immaginare. I più grandi uomini di guerra hanno sempre vietato il duello nel modo più rigoroso. Gustavo-Adolfo una volta permise a due ufficiali di battersi: all’ora convenuta.si presentò con un picchetto di soldati e disse: “Combattete se volete, ma guai a voi se qualcuno di voi cade, farò decapitare immediatamente il superstite” È facile immaginare il risultato di questo intervento.

4. Uccidere il prossimo premeditatamente e ingiustamente è un peccato che grida vendetta a Dio; si chiama assassinio.

Caino era un assassino, e Dio stesso dichiarò che il sangue di Abele gridava vendetta contro il cielo. (Gen. IV). L’assassino deruba l’uomo del suo bene terreno più prezioso; lo priva della possibilità di acquisire meriti e di prepararsi alla morte. – Chi provoca la morte del prossimo senza premeditazione non è colpevole di omicidio, ma raramente sarà esente dal grave peccato di omicidio per imprudenza. – Il boia che giustizia un condannato a morte in nome dell’autorità, non commette omicidio, perché non agisce ingiustamente.

2. SI COMMETTE UN PECCATO PIÙ GRAVE DELL’OMICIDIO QUANDO SI ROVINALA VITA DELLANIMA DEL PROSSIMO, SIA PER SEDUZIONE O PER SCANDALO.

Tu sei l’assassino di colui che le tue parole portano al male; lo scandalo è un omicidio (S. Aug.) ancora più grave di quello corporale, perché la vita dell’anima è più preziosa di quella del corpo. L’omicidio più orribile è quello dell’anima. Se si uccidessero mille corpi, il male non sarebbe così grande come la caduta all’inferno di un’anima. E se il sangue di Abele gridò così violentemente a Dio per la vendetta contro suo fratello, tanto più violento sarà il grido del sangue di un’anima contro colui che lo avrà portato alla morte eterna, tanto più terribile sarà la sua maledizione contro colui che lo avrà piombato in questa disgrazia. (S. Thom. Villan.). Anche la seduzione e lo scandalo sono un peccato così grande, perché il vizio si trasmette agli altri come un fiume in piena perché chi è stato sedotto sedurrà ancora altri. L’anima ingannata sedurrà altri, così come l’uccello preso dall’uccellatore ed il pesce preso dal pescatore servono da esca per nuove catture. (S. Efr.). La seduzione assomiglia ad una valanga, all’inizio piccola, poi sempre più grande, che alla fine trasporta enormi masse di neve nell’abisso. Lo scandalo è come un fermento che penetra gradualmente in tutta la pasta.

La seduzione è il tentativo di indurre qualcuno al peccato.

Eva sedusse Adamo. Il seduttore assomiglia al diavolo, le cui astuzie hanno indotto i nostri primi genitori nel paradiso alla disobbedienza contro Dio. (Si vedano, ad esempio, gli Atti di San Policarpo (187) e la storia di San Giovanni Nepomuceno: Re Venceslao fece di tutto per fargli violare il segreto della confessione; gli offrì una sede episcopale, lo fece rinchiudere in una prigione, lo torturò con un ferro rovente e infine minacciò di gettarlo nella Moldava). L’ingannatore agisce con la stessa astuzia di un cacciatore o di un pescatore che usa colla e trappole. (S. Efr.). I persecutori cercavano quasi tutti con le loro carezze, minacce o torture di indurre i martiri all’apostasia, alla trasgressione della volontà di Dio. – Il peccato di seduzione si commette anche con l’allontanare qualcuno dal bene, ad esempio da una vocazione religiosa, dall’adempimento di un dovere o dalla generosità. – Le seduzioni più comuni sono quelle all’immoralità o alla ribellione: un’opera diabolica, anche se il diavolo non si mostra, perché se lo facesse gli uomini aborrirebbero il male. Egli fa compiere quest’opera ai suoi scagnozzi, e così gli è più facile raggiungere i suoi scopi (Origene). Oggi, soprattutto le giovani donne devono stare molto attente quando cercano un lavoro nelle grandi città o all’estero. Ci sono delle vere agenzie che promettono di offrire loro un futuro radioso per poi farle precipitare in un abisso di vergogna e di miseria.

Lo scandalo consiste in parole, azioni od omissioni che offendono il prossimo e possono indurlo al peccato. –

Per esempio, diamo scandalo apparendo in pubblico in stato di ubriachezza, proferendo parole sconvenienti o blasfeme, mostrando immagini disoneste, mettendo in scena spettacoli leggeri, mangiando carne in pubblico il venerdì, lavorare la domenica, mancare di rispetto al luogo sacro, pubblicare libri cattivi, deridere nei giornali le verità della fede ed i ministri della Chiesa, ecc. Questo dà ai nostri vicini l’opportunità di fare lo stesso. Questo vale in particolare per i bambini, che imitano facilmente il male che vedono fare ai genitori o ad uomini grandi. Dare scandalo è come scavare una fossa in cui il prossimo può facilmente cadere, a suo danno come una casa che crolla e fa crollare le case vicine. La persona scandalosa è più cattiva del diavolo, perché fa dannare i suoi fratelli, cosa che il diavolo non fa. Lo scandalo è il più grande peccato contro la carità del prossimo. – Ci sono però uomini malvagi che si scandalizzano per le azioni più nobili; gli ebrei si offesero per le azioni di Gesù. In questi casi, si tratta di uno scandalo ricevuto e non dato, e il peccato è dalla parte di chi si offende. Gesù diceva ai suoi Apostoli che non dovevano preoccuparsi di loro: lasciateli essi sono ciechi che guidano altri ciechi (S. Matteo XV, 14). – Gesù ci insegna la gravità dello scandalo con queste parole: “… sarebbe meglio che gli venisse legata al collo una macina da mulino e venisse gettato in mare (ib. XVIII); Egli annuncia anche che nell’ultimo giorno farà radunare dai suoi Angeli quelli che hanno dato scandalo, per gettarli nella fornace dove ci sarà pianto e stridore di denti (Ib. XIII). – Lo scandalo può essere, in via eccezionale, solo veniale quando il cattivo esempio si riferisce solo a cose leggere o quando non potevamo prevedere il male nell’anima del nostro prossimo.

PRR EVITARE IL PIÙ POSSIBILE LO SCANDALO, DOBBIAMO OSSERVARE LE SEGUENTI REGOLE:

1. Si devono omettere le azioni consentite, anche quelle buone azioni che sono solo consigliate, se offendono il nostro prossimo. Se qualcuno avesse il permesso, per un motivo legittimo, di mangiare carne nei giorni di magro e sapesse che gli altri si scandalizzerebbero nel vederlo usare questa dispensa, non dovrebbe mangiare di fronte a loro; se non potesse astenersi dal farlo, dovrebbe almeno dare loro una spiegazione. Dopo di che non sarebbe più responsabile dello scandalo che gli altri potrebbero averne. Così diceva S. Paolo: “Se ciò che mangio arreca offesa al mio fratello, preferisco non mangiare mai carne per tutta la vita, per non offendere il mio fratello. (1. Cor. VIII, 13). Eleazar preferì morire piuttosto che mangiare le carni non consentite, lasciando credere di aver mangiato carne di maiale: non voleva essere colpevole di scandalo. (II Macch. VI, 18).

2. Le azioni comandate da Dio non devono giammai essere omesse, perché gli altri se ne formalizzerebbero; tuttavia, queste anime deboli devono essere istruite per evitare lo scandalo.

Una buona azione non può mai essere un vero scandalo, ma al contrario un soggetto di edificazione. È colui che si scandalizza che commette un peccato, perché si deve essere viziosi per scandalizzarsi del bene (Terr.). È meglio permettere questo scandalo che tradire la verità. (Id.). Gesù sapeva che i Giudei si sarebbero scandalizzati per le sue guarigioni di sabato. Non ha omesso le guarigioni in giorno di sabato per questo motivo, ma li ha istruiti dicendo loro: “Se qualcuno di voi ha una pecora che cade in una fossa di sabato, non la prenderà e non la tirerà fuori? Non è migliore un uomo e più eccellente di una pecora? È dunque lecito fare del bene nei giorni di sabato (S. Matth. XII, 10). – Si potrebbe, in caso di necessità, omettere una o l’altra delle azioni comandate dalla legge umana, anche da quella ecclesiastica (ad esempio, la partecipazione alla Messa), se fosse necessario per evitare uno scandalo; ma sarebbe poi necessario illuminare la falsa coscienza di questi deboli. – Come regola generale, le leggi umane non obbligano fino al punto di costringere a subire un danno grave, perché Gesù dice che il suo giogo è dolce ed il suo fardello leggero (S. Matth. XI). La cosa migliore sarebbe agire immediatamente dopo essersi spiegato: un’azione energica spesso abbrevia tutte le lamentele.

3. È lecito ferire o addirittura uccidere il prossimo, quando un malfattore minaccia la nostra vita o un oggetto che è assolutamente essenziale per la vita e non possiamo difenderci altrimenti. Questo si chiama diritto alla legittima difesa.

Un atto commesso in questo caso non è colposo, perché il suo scopo non è la morte del nostro prossimo, ma la conservazione della nostra vita; e le azioni derivano dal loro valore morale dal loro scopo diretto e non da una conseguenza non voluta. (S. Th.). Ma deve trattarsi di un atto di difesa, non di vendetta; se possiamo fuggire, dobbiamo ricorrere a questo, e se è sufficiente ferire l’aggressore, non è permesso ucciderlo. Il fatto che l’aggressore sia pazzo non cambia la legge. Le donne, in particolare, possono usarlo contro chi attenterebbe alla loro purezza (S. Ant.). Questo diritto può anche essere usato per proteggere il prossimo, come fece Mosè quando uccise un egiziano per salvare un ebreo dai suoi attacchi. (Es. II). Possiamo uccidere qualcuno che attacca la nostra proprietà solo quando è assolutamente necessario per la nostra vita, perché in quel caso è la sua vita che stiamo difendendo. Non potremmo, ad esempio, uccidere un ladro che ci sottrae un indumento (Innoc. XI). Non è più legittima difesa quando si è semplicemente insultati (Id.). Il potere civile ha anche il diritto di condannare a morte i criminali ed i soldati possono uccidere i nemici in caso di guerra. Il potere civile detiene la spada come rappresentante di Dio; S. Paolo dice che il potere civile ha il diritto di uccidere i nemici in caso di guerra. Paolo dice che non la tiene invano, ma per punire coloro che fanno il male. (Rom, XIII, 14). L’autorità della società è quella di Dio stesso; è Lui e non essa che esegue, così come non è la spada che colpisce, ma la mano che la impugna. (S. Aug.). Ovviamente la pena di morte non deve essere pronunciata arbitrariamente, ma solo quando sia assolutamente necessario per mantenere l’ordine nella società. La pena di morte non è altro che l’esercizio del diritto della società alla legittima difesa. Si può tagliare un arto per salvare il corpo, così come si può eliminare un criminale dalla società per salvarla. (S. Th. Aq.). Va da sé che il crimine deve essere provato, perché è meglio lasciare il crimine impunito che punire un innocente (Trajan). Naturalmente, lo scopo della pena di morte non è quello di emendare il il colpevole, né come obiettivo diretto l’ispirazione di un terrore salutare, poiché ci sarebbero altri mezzi per farlo. È un errore credere che la Chiesa sostenga la legittimità della pena di morte attraverso l’attaccamento alla pena di ritorsione: Occhio per occhio per occhio, ecc. Questa massima è ebraica, non cristiana; la Chiesa ha sempre aborrito lo spargimento di sangue e desidera che ogni peccatore abbia il maggior tempo possibile per prepararsi alla morte; Essa insegna solo che la pena di morte non è contraria alla legge divina. – La carriera militare non è proibita da Dio, perché in nessun punto il Vangelo si ordina o consiglia ai soldati di lasciare il servizio; dice solo di accontentarsi della paga e di non fare violenza a nessuno. Lo stato militare non è condannato da Dio, perché molti soldati erano a lui favorevoli: Davide, il centurione Cornelio al quale Dio mandò S. Pietro a Cesarea, Abramo che fu benedetto nel nome del Signore da Melchisedech dopo una spedizione bellica. (Gen. XIV). Il soldato non deve essere crudele contro coloro che sono fuori dal combattimento, il che sarebbe un crimine contro il diritto delle nazioni. La Chiesa proibisce ai suoi ministri di portare le armi, perché la guerra è incompatibile con le loro sublimi funzioni; così tutte le nazioni civilizzate esonerano i Sacerdoti dal servizio militare.

4. CHIUNQUE DANNEGGI INGIUSTAMENTE LA VITA CORPOREA O SPIRITUALE DEL SUO PROSSIMO, È RIIGOROSAMENTE TENUTO A RIPARARE PER QUANTO POSSIBILE IL DANNO CAUSATO.

Se ha ferito il prossimo è tenuto a pagare l’onorario del medico, il danno causato al suo patrimonio; se lo ha ucciso, è obbligato a risarcire i suoi beneficiari. Se lo ha sedotto o scandalizzato, è obbligato a riparare le conseguenze negative con il buon esempio, la preghiera, i buoni consigli, ecc. Se rifiuta o trascura questa riparazione, il peccato non sarà mai perdonato, nonostante tutte le assoluzioni. – Nella maggior parte dei casi, ahimè, è impossibile riparare completamente all’omicidio di corpi ed anime. Aveva ragione l’eretico Berengario quando sul letto di morte disse: “Presto comparirò davanti al tribunale di Dio; spero di essere perdonato per i miei peccati, ma per i peccati di coloro che ho sedotto, temo di essere perduto, perché non vedo il modo di riparare al male che ho fatto. – Lo stato di peccato mortale è un crimine irreparabile, come lo scandalo che ha fatto precipitare un’anima all’inferno. Non dobbiamo quindi stupirci che Dio abbia definito l’omicidio un crimine che grida vendetta contro di Lui, e che Gesù ha detto: Guai a colui per cui avviene scandali (S. Luca XVII, 1).

Dei motivi che ci devono dissuadere dal togliere la vita a noi stessi ed al prossimo.

1 . Attentare alla propria vita (vita e salute) significa attirarsi gravi malori ed un gran castigo da parte di Dio.

Ogni giorno la stampa riporta incidenti – con feriti o morti – accaduti a persone che hanno incautamente messo a rischio la propria vita: addestratori di animali, turisti sciocchi, fantini alle corse, toreri, ecc. – Sappiamo anche quali terribili malattie suscitano la maggior parte dei vizi. – Anche Santi come San Gregorio Magno e San Bernardo espiavano dolorosamente l’imprudenza delle loro mortificazioni. Quanti suicidi non muoiono subito, ma vivono per qualche tempo tra atroci sofferenze.

2. I tentativi di attentato alla vita del prossimo provocano orribili rimorsi, sono spesso puniti in questa vita da una morte violenta e nell’eternità dall’inferno.

Dopo l’omicidio di Abele, Caino non trovò pace sulla terra (Gen. IV, 16) e questo è il destino di molti assassini. La maggior parte di loro muore di morte violenta, o sul patibolo, per suicidio o per assassinio. Chiunque abbia versato il sangue dell’uomo sarà punito con lo spargimento del suo stesso sangue (Gen. IX, 6): chi usa la spada perirà di spada (Gesù a Pietro). In effetti a Dio piace talvolta applicare la pena della ritorsione; Aman, il favorito del re di Persia, Assuero, aveva ottenuto il permesso di uccidere in un solo giorno tutti i Giudei del regno: egli stesso fu impiccato sulla forca che aveva preparato per Mardocheo (Esth. III). Saul, che aveva più volte attentato alla vita di Davide e aveva ingiustamente giustiziato il sommo sacerdote con altri 80 sacerdoti, si suicidò (I. Re XXII-XXXI). Il Faraone aveva fatto annegare nel Nilo tutti i bambini maschi degli Ebrei, e lui stesso con tutti i suoi combattenti fu sommerso dal mare Rosso. (Es. XIV). La morte di Gesù fu terribilmente vendicata in Giuda, in Pilato e tutto il popolo ebraico all’assedio di Gerusalemme, dove perirono quasi un milione di ebrei. Tutti i persecutori della Chiesa morirono di morte violenta: Nerone si suicidò, Giuliano l’Apostata cadde in battaglia, ecc.; Antioco, che aveva martirizzato Eleazar e i fratelli Maccabei, fu divorato vivo dai vermi. I due ladroni al Calvario ebbero le ossa spezzate, come avevano fatto nei loro omicidi. Gli omicidi non entreranno nel regno di Dio (Gal. V, 19), avranno la loro parte nel lago pieno di zolfo ardente (Apoc. XXI, 8). – Gli stessi castighi hanno spesso raggiunto gli assassini di anime, uomini che hanno privato le anime della vita della fede con i loro discorsi o i loro scritti. Ario è morto durante una processione, e J.-J. Rousseau è morto improvvisamente.

3. Chi odia il prossimo perde il riposo dell’anima e la grazia di Dio. Le sue preghiere non vengono esaudite e rischia di essere dannato.

Chi è animato dallo spirito di odio e di vendetta non ha riposo; la sua anima è come un punto di ebollizione e sembra che un boia la scortichi continuamente (S. G. Cris.). – L’odio porta alla perdita della grazia di Dio. “Non si può essere in unione con Cristo ed in discordia col proprio fratello. Se gli operatori di pace sono figli di Dio, quelli che seminano discordia sono certamente figli di satana (S. Gregge. Naz.). Il fuoco dell’odio è inestinguibile come quello dell’inferno, in cui bruciano, e provano che sono figli dell’inferno (S. Lor. Giust.). Come una ferita è incurabile finché l’arma non sia lontana da essa, allo stesso modo la preghiera è riprovata da Dio, finché il dardo dell’odio sia fisso nel suo cuore (S. Aug). Per questo Gesù ha detto: “Se, quando presentate la vostra offerta all’altare, ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te, lascia il tuo dono davanti all’altare e va’ a riconciliarti prima con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono” (S. Matth. V, 23). – Gesù ha detto: “Chiunque si adira con il proprio fratello merita di essere condannato al Giudizio. (Ib. 22). – I sentimenti di odio devono essere soppressi immediatamente, il sole non deve tramontare sulla nostra rabbia (Efes. IV, 26). Quando una lussazione è rimessa immediatamente, l’arto torna facilmente nella sua posizione normale: se, al contrario, il trattamento viene trascurato, rischia di rimanere nella sua falsa posizione. Lo stesso si può dire dell’inimicizia: la riconciliazione immediata costa poca fatica, ma qualche tempo dopo, accecati dall’ira, non siamo così sereni da concedere il perdono: dobbiamo quindi affrettarci a placarla. (S. G. Cris.). Se sapessimo che la nostra casa è infestata da serpenti, ci affretteremmo a liberarla; ma l’odio e l’inimicizia non sono non sono che serpenti, e noi non li cacceremmo dal nostro cuore, che è il tempio di Dio (S. Aug.).

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3. LA MANIERA DI TRATTARE GLI ANIMALI.

Dio ha creato gli animali per la sua gloria e per il nostro servizio. Con la loro varietà, le loro attitudini, la loro utilità, gli animali proclamano l’onnipotenza e la saggezza del Creatore. Essi ci servono, fornendoci ciò che è utile per il nostro sostentamento: cibo, vestiti, medicine, aiutandoci nel nostro lavoro, ci deliziano con la loro gentilezza, i loro canti, i loro colori, ecc.; altri ci danno l’esempio di ciò che è buono: le api e le formiche ci esortano a lavorare, le cicogne ad amare i nostri figli, le pecore ad essere pazienti, i galli alla vigilanza, ecc.

La provvidenza di Dio si estende agli animali.

Dio ha organizzato il regno animale in modo mirabile. La struttura corporea di ogni animale corrisponde al ruolo che deve svolgere, come la talpa, il riccio, il cammello e così via. Dio ha dato a ciascuno di loro alcune attitudini naturali che servono a preservarli. Ognuno di loro sa come trovare il cibo, costruire il nido, accudire i suoi piccoli, attaccare la parte più debole dei suoi nemici, ecc. Ciascuno è dotato delle armi necessarie alla sua difesa: il bue è armato con le corna, il cavallo con gli zoccoli, l’elefante con la proboscide, il cane con l’olfatto, il riccio con le punte, la lepre con l’udito e la velocità. Alcuni animali come la lepre, la pernice e l’allodola sono protetti perché hanno il colore del terreno; i piccioni viaggiatori e gli uccelli migratori trovano con meravigliosa facilità la direzione da prendere ed i loro nidi, che spesso si trovano a centinaia di leghe di distanza. Molti mammiferi indossano in inverno un mantello più caldo, più adatto al clima. Queste cure della Provvidenza hanno portato Gesù a dire: “Nessun passero cade a terra senza la volontà del Padre che è nei cieli (S. Matth. X, 29). Così l’uomo, come re della creazione, deve prendersi cura degli animali e non abusare della sua superiorità su di loro. –

L’uomo è obbligato a prendersi cura degli animali, ad astenersi dalla crudeltà, a non uccidere alcun animale utile senza motivo, ma anche a non mostrare esagerata tenerezza nei loro confronti.

Noi siamo obbligati a prenderci cura degli animali. “Il giusto – dicono i Proverbi (XII, 20) – si prende cura dei suoi animali, ma il cuore dell’ingiusto è crudele. Chi ha animali deve dare loro il cibo adeguato, mantenerli puliti ed evitare tutto ciò che potrebbe danneggiarli. (In estate, non dare loro l’acqua al momento sbagliato; in inverno, non permettere che vengano parcheggiati senza motivo sulle strade, (ad esempio davanti alle locande). È una cosa nobile pensare ai piccoli uccelli in inverno e dare loro del cibo, preparare per loro delle cassette sugli alberi per l’estate onde nidificare. Questa sensibilità verso gli animali nobilita il cuore umano, come l’esperienza ha dimostrato con i bambini crudeli e i prigionieri. – Non è lecito tormentare gli animali e trattarli come esseri che non provino dolore. È così che spesso vediamo contadini e dei vetturini sovraccaricare i loro animali, poi si arrabbiano e li picchiano senza senso; altri non danno loro nemmeno un po’ di cibo sufficiente o li tengono in stalle sporche. – Alcuni cocchieri tormentano i loro animali facendoli correre troppo, senza nemmeno dare loro, secondo la legge di Mosè (Es. XX 8-11) un giorno di riposo alla settimana. I macellai ed i ricercatori, quando nell’esercizio della loro professione, nei loro esperimenti (vivisezione) prolungano o aumentano inutilmente il dolore degli animali; i bambini quando maltrattano uccelli o trafiggono gli insetti senza prima ucciderli; i cacciatori che inseguono le prede con alcuni segugi, nel tiro al piccione come praticato in alcune città d’acqua; i cavalieri nelle cosiddette incursioni forzate… Mai tormentare una bestia, essa è sensibile come noi. – È vietato uccidere gli animali utili, perché sono manodopera gratuita per l’uomo: una sola coppia di uccelli ed i loro piccoli divorano migliaia di insetti all’anno che noi non potremmo mai distruggere con le nostre mani. E pensare che in Alto Adige e in Italia, le rondini ed altri uccelli viaggiatori vengono uccisi in massa con inaudita crudeltà. Ci sono uccellatori che uccidono diverse centinaia di chilogrammi di uccelli da richiamo.

centinaia di chilogrammi di uccelli canori al giorno, per venderli ai fabbricanti di cappelli per signora, che ne impiegano milioni: 25 milioni solo in Inghilterra. Si dice addirittura che la crudeltà si spinga fino a scuoiare vivi i colibrì per preservare la brillantezza dei loro colori. Ciò vale anche per gli insetti dannosi per l’agricoltura, vigneti e foreste. Senza dubbio è lecito distruggere gli animali dannosi, ma è sempre vietato torturarli o addirittura ucciderli quando sono di proprietà altrui. (Oltre agli uccelli canori, altri animali utili sono i pipistrelli, le api, le talpe, le rane, i rospi e i serpenti). -D’altra parte, non dobbiamo avere un eccesso di tenerezza per gli animali che li faccia preferire all’uomo, considerandoli come idoli a cui dedicare tutti i nostri pensieri e le nostre cure, seguendo l’esempio degli egiziani che adoravano i gatti, i buoi, ecc. Un uomo religioso una volta disse ad una signora che amava così tanto gli animali, quanto sarebbe più utile per te se amassi il tuo Dio con lo stesso affetto con cui ami gli animali!

Chi è crudele o troppo tenero con gli animali, diventa facilmente duro e crudele con i loro simili.

I bambini che tormentano le bestie sono molto disposti a tormentare gli uomini. La maggior parte dei tiranni sono stati tormentatori di animali in gioventù. – Un criminale che stava per essere giustiziato si rivolse ancora una volta al popolo e disse: “Fin dalla mia giovinezza ho provato piacere nel torturare gli animali. Da giovane mi sono divertito a torturare le bestie, poi ho aggredito gli uomini, ecco perché sto morendo sul patibolo. – Un giorno una signora stava passeggiando con il suo bambino e il suo cagnolino; quando giunse ad un ponte prese il cane in braccio e lasciò il bambino a se stesso: “Donna senza cuore “, disse qualcuno che la incontrò, “non ti vergogni di lasciar correre il tuo bambino e di portare la tua bestia, quando invece dovresti fare il contrario” Guardiamoci dall’eccessiva tenerezza per gli animali: ci renderebbe crudeli.

La crudeltà e l’eccessiva tenerezza verso gli animali sono solitamente puniti da Dio.

Torturare gli animali significa distruggere il progetto della creazione, abusare del potere che ci è stato affidato, ed è quindi un’offesa al Creatore. Dio considera questi uomini crudeli come carnefici ai quali applicherà la pena della ritorsione. Un contadino era solito colpire i suoi cavalli ai piedi con un frustino; lui stesso, in seguito, si ammalò di gotta, rimase paralizzato alle gambe e soffrì di dolori atroci: sul letto di morte confessò e pianse la sua colpa. Il figlio di un contadino si divertiva a catturare uccelli e li scuoiava vivi, poi strappava loro le zampe. Più tardi cadde nel calderone bollente di una birreria, si scottò e dovette subire l’amputazione delle gambe: visse ancora per qualche anno da zoppo, rimase per tutta la vita un terribile esempio della vendetta di Dio e non smise mai di esortare gli altri ad essere gentili con gli animali. L’Areopago di Atene condannò a morte un bambino che aveva cavato gli occhi alle quaglie e poi le aveva lasciate volare via; questo tribunale pensava che un bambino con tali istinti malvagi non potesse che diventare un uomo perverso (Quintiliano in: Istituzioni V, 9). – La stampa riporta spesso che la tal persona sia morta di avvelenamento del sangue per aver baciato dei cani o che lo stesso disordine abbia introdotto nel corpo parassiti mortali.

IL CATECHISMO DI F. SPIRAGO (XXII)

UBI PAPA, IBI ECCLESIA (1) “IL PAPA E L’ANTICRISTO: LA GRANDE APOSTASIA ANNUNCIATA”

Il Papa e l’Anticristo: La grande apostasia annunciata

Mentre tutti noi soffriamo in questi tempi angosciosi in cui la confusione e il caos regnano tra tutti coloro che cercano di essere genuinamente Cattolici, membri dell’unica vera Religione stabilita da Dio, è utile e importante riflettere sul fatto che la situazione in cui ci troviamo oggi – nessun Papa valido (conosciuto) dal 1958 e poi dal 1989, e nessun Vescovo cattolico apparentemente rimasto con giurisdizione ordinaria, mentre un’istituzione contraffatta si maschera da Chiesa Cattolica, diffondendo eresie, immoralità ed empietà – è stata predetta nelle Sacre Scritture. Come la Passione, la Morte e la Resurrezione di nostro Signore hanno colto (quasi) tutti di sorpresa, come se non fossero state profetizzate in anticipo, così sembra che la passione e la morte apparente della Chiesa abbiano colto tutti di sorpresa, anche se la Sacra Scrittura, la Tradizione, i Padri della Chiesa e diversi teologi testimoniano che il Corpo Mistico di Cristo dovrà affrontare le sue prove più grandi prima della fine del mondo. – Se è chiaro che, nel corso della storia della Chiesa, il Papa è sempre stato un bersaglio dei suoi nemici, in quanto vero Vicario di Gesù Cristo in terra e capo visibile della Chiesa, non sorprende che negli ultimi giorni il diavolo galvanizzi e concentri tutte le sue forze per compiere un ultimo, potentissimo tentativo di conquistare il Papa e la Chiesa. Una simile battaglia satanica finale contro il Regno di Dio sulla terra sarebbe virtualmente senza precedenti per la sua natura, la sua estensione, la sua furia, il suo potere, il suo orrore e la sua astuzia. Ma … eravamo stati avvertiti per tempo: Un grande inganno per distruggere la Chiesa. Nei decenni che precedettero la creazione della setta modernista del Vaticano II, i Papi misero in guardia con urgenza e forza contro i complotti escogitati dalle società segrete, che avevano come obiettivo dichiarato l’infiltrazione e la distruzione finale della Chiesa cattolica e della dottrina cattolica. Conosciamo vari estratti di documenti papali precedenti al conciliabolo Vaticano II a cominciare dalla bolla Execrabilis di SS. Pio II, Ex apostolatus Officio di Paolo IV, fino a Leone XIII a Pio IX, a Pio XII che richiamano l’attenzione sulla persecuzione tramata e portata avanti contro la Chiesa dai suoi nemici più perniciosi. – Alcuni sprovveduti cercano di liquidare queste prove con la pronta ed spocchiosa replica che “La Chiesa non può essere distrutta e le porte dell’inferno non possono prevalere”, che, per quanto vera, fraintende la realtà della situazione: anche gli stessi Papi, ovviamente, sapevano che la Chiesa cattolica non può essere distrutta, essendo opera di Dio e avendo la promessa di Cristo di durare fino alla fine dei tempi senza alcuna alterazione sostanziale. Perché, allora, i ripetuti avvertimenti papali? Perché il senso di urgenza e di allarme nei confronti di ciò che i nemici della Chiesa stavano tentando di fare? La risposta è semplice: Anche se la Chiesa non fallirà mai, ma resisterà fino alla fine dei tempi, tuttavia la persecuzione da parte dei suoi nemici provoca un danno immenso alle anime, e le anime vanno davvero all’inferno se ne sono vittime, anche se la Chiesa resiste. Quando la Fede è sotto attacco, quando le anime rischiano il fuoco dell’inferno, quando l’eresia minaccia di soffocare la Fede innocente e pura dei suoi figli, non basta sottolineare che la Chiesa non può fallire. Non può fallire, anzi, ma il numero dei suoi membri può ridursi, cioè i suoi figli possono allontanarsi, abbandonare la Fede, diventare apatici, peccare mortalmente, morire di fame spirituale per la confusione e la mancanza di conoscenza, e andare all’inferno per l’eternità. Che il Regno di Dio sulla terra perda membri e li trasferisca di nuovo nel regno del diavolo, addirittura alla rinfusa, è motivo di grande preoccupazione e di angoscia; questo è proprio il contrario di ciò che la Chiesa è stata incaricata di fare! La Chiesa è stata fondata per condurre le anime al cielo, non per vederle condannate all’inferno. È per questo motivo che una risposta sprezzante del tipo “Ma le porte dell’inferno non prevarranno” di fronte alla persecuzione della Chiesa è completamente errata. Il nostro Beato Signore Gesù Cristo, il Buon Pastore delle nostre anime (cfr. Giovanni X: 14), ci ha avvertito che prima della Sua gloriosa Seconda Venuta, ci sarebbe stato un allontanamento dalla Fede reso possibile da un grande inganno, un inganno così convincente che anche gli stessi eletti ci sarebbero caduti se non fossero stati appositamente prevenuti da Dio. E mentre era seduto sul monte Oliveto, i discepoli vennero da Lui in privato e gli dissero: “Dicci quando avverranno queste cose? E quale sarà il segno della tua venuta e della consumazione del mondo? E Gesù, rispondendo, disse loro: Badate che nessuno vi seduca, perché molti verranno nel mio nome dicendo: “Io sono il Cristo”, e sedurranno molti. E sentirete parlare di guerre e di voci di guerre. Guardate di non essere turbati. Perché queste cose devono avvenire, ma la fine non è ancora arrivata. Poiché la nazione insorgerà contro la nazione e il regno contro il regno, e vi saranno pestilenze, carestie e terremoti nei luoghi: E tutti questi sono gli inizi dei dolori. Allora vi consegneranno per essere afflitti e vi metteranno a morte; e sarete odiati da tutte le nazioni a causa del mio nome. E allora molti si scandalizzeranno, si tradiranno a vicenda e si odieranno a vicenda. Sorgeranno molti falsi profeti che sedurranno molti. E poiché l’iniquità ha abbondato, la carità di molti si raffredderà. Ma chi persevererà fino alla fine, sarà salvato. E questo vangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo, come testimonianza a tutte le nazioni, e allora verrà la consumazione. Quando dunque vedrete l’abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele, in piedi nel luogo santo, chi legge capisca. Allora quelli che sono in Giudea fuggano sui monti; e chi è sulla cima della casa non scenda a prendere nulla dalla sua casa; e chi è nei campi non torni indietro a prendere il suo mantello. E guai a chi è incinta e partorisce in quei giorni. Ma pregate che la vostra fuga non avvenga in inverno o in giorno di sabato. Perché allora ci sarà una grande tribolazione, come non c’è stata dall’inizio del mondo fino ad oggi e come non ci sarà mai. E se quei giorni non fossero stati abbreviati, nessuno si sarebbe salvato; ma per gli eletti quei giorni saranno abbreviati. Allora se qualcuno vi dirà: Ecco qui il Cristo, o là, non credetegli. Perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno grandi segni e prodigi, tanto da ingannare (se possibile) anche gli eletti. (Matteo XXIV: 3-25).

Un inganno così grande da ingannare – quasi – anche gli eletti, dovrà essere davvero ingegnoso. Di sicuro, dovrà ingannare le masse cattoliche; dovrà essere un inganno che abbia il potere di prendere quel gran numero di fedeli Cattolici e renderli senza fede. Quale modo migliore per farlo se non istituire una falsa chiesa al posto della Chiesa cattolica, dal suo interno, una setta che mantenga l’aspetto esteriore della Chiesa cattolica cambiando però le dottrine della fede, i sacramenti e la pietà cattolica? Se c’è una persona sulla terra che i Cattolici seguono, questa è il Papa; quindi, l’apostasia dovrà essere imposta dall’alto. L’obiettivo, quindi, sarà il Papa – il Papato deve essere usurpato, in un modo o nell’altro, perché i nemici della Chiesa possano realizzare il loro sogno malvagio di pervertire la fede cattolica di milioni di persone con il fine ultimo desiderato di stabilire il regno dell’uomo al posto del regno di Cristo. Nel XIX secolo, il piano della loggia massonica Alta Vendita fu esposto nella sua “Istruzione permanente” segreta, un documento che, per la provvidenza di Dio Onnipotente, fu scoperto durante il regno di Papa Gregorio XVI (1831-1846) e fatto pubblicare dai Papi Pio IX e Leone XIII: « Non intendiamo conquistare i Papi alla nostra causa, renderli neofiti dei nostri principi e propagatori delle nostre idee. Sarebbe un sogno ridicolo, qualunque sia la piega che prenderanno gli eventi. Se cardinali o prelati, per esempio, dovessero entrare, volontariamente o di sorpresa, in qualche modo, in una parte dei nostri segreti, non sarebbe affatto un motivo per desiderare la loro elevazione alla Sede di Pietro. Tale elevazione ci distruggerebbe. La sola ambizione li porterebbe all’apostasia da noi. Le esigenze di potere li costringerebbero a immolarci. Quello che dovremmo chiedere, quello che dovremmo cercare e aspettarci, come gli ebrei si aspettavano il Messia, è un Papa secondo i nostri desideri…. Ora dunque, per assicurarci un Papa nel modo richiesto, è necessario creare per quel Papa una generazione degna del regno che sogniamo […] Cercate il Papa di cui vi diamo il ritratto. Volete stabilire il regno degli eletti sul trono della prostituta di Babilonia? Lasciate che il clero marci sotto il vostro vessillo con la convinzione di marciare sempre sotto il vessillo delle Chiavi Apostoliche. Volete far scomparire le ultime vestigia della tirannia e dell’oppressione? Stendete le vostre reti come Simon Barjona (San Pietro). Stendetele nelle profondità delle sacrestie, dei seminari e dei conventi, piuttosto che negli abissi del mare, e se non precipiterete nulla vi regalerete una pesca più miracolosa della sua. Il pescatore di pesci diventerà un pescatore di uomini. Vi porterete come amici intorno alla Cattedra apostolica. Avrete pescato una Rivoluzione in Tiara e Cappa, marciando con Croce e stendardo – una Rivoluzione che ha solo bisogno di essere spronata un po’ per incendiare le quattro quarti del mondo. (Istruzione permanente dell’Alta Vendita). Anche se sembra che gli eventi reali siano andati un po’ diversamente da quanto previsto in questo documento – ci sono prove che Angelo Roncalli, che divenne il primo Antipapa della falsa Chiesa del Vaticano II nel 1958, fosse in realtà un massone rosacroce, o addirittura un 33° livello – l’elemento chiave di un inganno “cattolico all’esterno ma eretico all’interno” è lo stesso: “Lasciate che il clero marci sotto il vostro stendardo nella convinzione di marciare sempre sotto lo stendardo delle Chiavi Apostoliche… Vi porterete come amici intorno alla Cattedra Apostolica. Avrete pescato una Rivoluzione in Tiara e Cappa, marciando con Croce e Stendardo….”. (vedi “Discorso sopra il segreto della  massoneria” in ExsurgatDeus. Org). Certamente, tutti i falsi “Papi” dal 1958 in poi hanno predicato la dottrina modernista-massonica, che è stata ufficialmente enunciata per la prima volta nell'”enciclica” Pacem in terris di Giovanni XXIII del 1963 e nel Concilio Vaticano II: Gli ideali massonici di libertà, uguaglianza e fraternità sono diventati le dottrine del Vaticano II di libertà religiosa, collegialità ed ecumenismo, che costituiscono il fondamento della religione del Novus Ordo. Tuttavia, dei sei papi impostori finora, quello che più apertamente professa e insegna le eresie massoniche è l’attuale, Jorge Bergoglio, meglio conosciuto come “Papa Francesco”. Ciò che rende ancora più forte e tragica la terribile persecuzione della Chiesa da parte degli infiltrati massoni e della loro progenie spirituale è che spesso le persone che vengono irretite da questi falsi insegnamenti e li promuovono sono comunque di buona volontà, pie e cercano sinceramente di servire Dio – in altre parole, molti di coloro che spingono avanti l’apostasia non sono deliberatamente ingannatori, ma piuttosto vittime dell’inganno. In un sermone tenuto la domenica di Pentecoste del 1861, il famoso p. Frederick Faber avvertì che era proprio questo che avrebbe fatto cadere tante persone nell’inganno: « Dobbiamo ricordare che se tutti gli uomini palesemente buoni fossero da una parte e tutti gli uomini palesemente cattivi dall’altra, non ci sarebbe pericolo che nessuno, tanto meno gli eletti, venga ingannato da prodigi bugiardi. Sono gli uomini buoni, buoni una volta, dobbiamo sperare ancora buoni, a compiere l’opera dell’anticristo e a crocifiggere così tristemente il Signore di nuovo…. Tenete presente questa caratteristica degli ultimi giorni, che l’inganno deriva dal fatto che gli uomini buoni sono dalla parte sbagliata ». (P. Frederick Faber, Sermone per la domenica di Pentecoste, 1861; qtd. in P. Denis Fahey, The Mystical Body of Christ in the Modern World). L’importanza di questo punto non sarà mai sottolineata abbastanza, perché molte persone si lasciano influenzare dall’aspetto esteriore e dalla sincerità (reale o apparente) degli altri. Ciò che p. Faber ci insegna è che anche coloro che sono buoni e sinceri possono ancora, inconsapevolmente, fare l’opera dell’Anticristo: la loro sincerità non significa che non siano di fatto agenti del diavolo; la loro buona volontà non impedisce loro di essere usati come strumenti per compiere l’opera di Satana. Il Cardinale Manning se l’aspettava… Durante la Pasqua del 1861, il celebre cardinale Henry Edward Manning (1808-92), convertitosi dall’anglicanesimo, pubblicò un opuscolo contenente quattro conferenze che spiegavano gli eventi che precedono e circondano l’avvento dell’Anticristo, incentrate sulle parole di San Paolo in 2 Tessalonicesi II:3-11, che avverte anch’esso di quel grande inganno ma anche di una rivolta, di un “uomo del peccato” e di una forza che lo trattiene temporaneamente: Nessuno vi inganni in alcun modo, perché se prima non avverrà una rivolta e non si manifesterà l’uomo del peccato, il figlio della perdizione, che si oppone e si innalza al di sopra di tutto ciò che è chiamato Dio o che è adorato, tanto da sedere nel tempio di Dio, facendo finta di essere Dio. Non vi ricordate che quando ero ancora con voi vi ho detto queste cose? E ora sapete che cosa trattiene, affinché sia rivelato a suo tempo. Perché il mistero dell’iniquità già opera; solo che chi ora trattiene, trattiene finché non sia tolto di mezzo. E allora sarà rivelato quel malvagio che il Signore Gesù ucciderà con lo spirito della sua bocca e distruggerà con lo splendore della sua venuta, colui la cui venuta è secondo l’opera di Satana, con ogni potenza, segni e prodigi bugiardi e con ogni seduzione dell’iniquità a coloro che periscono, perché non hanno ricevuto l’amore della verità per essere salvati. Perciò Dio manderà loro l’operazione dell’errore, perché credano alla menzogna: affinché siano giudicati tutti coloro che non hanno creduto alla verità, ma hanno acconsentito all’iniquità. » (2 Tessalonicesi 2:3-11). Il libretto del cardinale Manning era intitolato The Present Crisis of the Holy See Tested by Prophecy (L’attuale crisi della Santa Sede messa alla prova dalla profezia vedi “La crisi attuale della Santa Sede” 1-4 ExsurgatDeus.org). Se da un lato bisogna sempre mettere in guardia da un’eccessiva attenzione alle cose che riguardano i “tempi finali”, come purtroppo molti sono soliti fare, dall’altro non è saggio ignorare semplicemente tutta la rivelazione relativa a questi argomenti, poiché ovviamente Dio Onnipotente non ci ha rivelato le verità perché le ignorassimo. In questa opera, il Cardinale Manning delinea e spiega in dettaglio i quattro punti centrali menzionati da San Paolo nella pericope citata. Essi sono: 1. Una “rivolta” contro la vera Chiesa 2. la manifestazione del “malvagio” – l’Anticristo. 3. Una forza di contenimento che “trattiene” per un po’ di tempo 4.Il periodo di potere durante il quale l’Anticristo perseguita i fedeli. Il Cardinale si affretta a precisare che le delucidazioni che fornisce non sono frutto di sue congetture, ma si basano invece su autorità teologiche cattoliche approvate: “Nel trattare questo argomento, non mi avventurerò in congetture mie, ma darò semplicemente ciò che trovo o nei Padri della Chiesa, o nei teologi che la Chiesa ha riconosciuto, cioè [San Roberto] Bellarmino, Lessius, Malvenda, Viegas, Suarez, Ribera e altri”. I paragrafi che seguono sono costituiti da vari punti salienti dell’eccellente e istruttiva monografia del Cardinale Manning.  I seguenti estratti da Il Papa e l’Anticristo, sono divisi in sezioni per corrispondere alle quattro conferenze separate del Cardinale Manning che costituiscono il contenuto del libro. Mentre leggete questi passaggi, tenete presente che il Cardinale scriveva nel 1861, oltre 150 anni prima del nostro tempo, prima delle due terribili guerre mondiali, prima della creazione dello Stato di Israele e poco dopo che il Regno d’Italia aveva annesso con la forza la maggior parte dello Stato Pontificio, di cui il Papa era il sovrano temporale. Chi volesse leggere l’opera completa in italiano può farlo consultando il blog ExsurgatDeus.org).

Lezione I: La grande apostasia.

Abbiamo qui una profezia di quattro grandi fatti: primo, di una rivolta, che precederà la seconda venuta di nostro Signore; secondo, della manifestazione di colui che è chiamato “il malvagio”; terzo, di un ostacolo che frena la sua manifestazione; e infine, del periodo di potere e di persecuzione, di cui sarà l’autore… – Innanzitutto, che cos’è la rivolta? Nell’originale è chiamata apostasia e nella Vulgata discessio, cioè allontanamento. Ora, una rivolta implica un distacco sedizioso da qualche autorità e una conseguente opposizione ad essa…. Ora, nel mondo ci sono solo due autorità ultime, quella civile e quella spirituale, e questa rivolta deve essere o una sedizione o uno scisma…. Che questa rivolta o apostasia sia una separazione non dall’ordine e dall’autorità civile, ma da quella spirituale, sembra avere bisogno di poche prove; infatti, gli scrittori sacri parlano ripetutamente di questa separazione spirituale e in un luogo San Paolo sembra dichiarare espressamente il significato di questa parola. Egli avverte San Timoteo che negli ultimi tempi “alcuni si allontaneranno o apostateranno dalla fede“; e sembra evidente che lo stesso allontanamento spirituale è inteso dall’apostasia [a cui si fa riferimento] in questo luogo. L’autorità, dunque, da cui deve avvenire la rivolta è quella del regno di Dio sulla terra…, in altre parole, la Chiesa unica ed universale, fondata dal nostro Signore divino e diffusa dai suoi apostoli in tutto il mondo. In questo unico regno soprannaturale è stato depositato il vero e puro teismo, o conoscenza di Dio, e la vera e unica fede di Dio incarnato, con le dottrine e le leggi della grazia. Questa, dunque, è l’autorità da cui ci si deve ribellare, sia come sia. Essendo questa l’autorità contro la quale ci si rivolge, non può essere difficile accertarne il carattere. Gli scrittori ispirati ne descrivono espressamente le note. – La prima è lo scisma, come riportato da San Giovanni: “È l’ultima ora; e come avete udito che viene l’Anticristo, anche ora sono diventati molti Anticristi; per questo sappiamo che è l’ultima ora. Essi sono usciti da noi, ma non erano dei nostri perché, se fossero stati dei nostri, sarebbero senza dubbio rimasti con noi.” – La seconda nota è il rifiuto dell’ufficio e della presenza dello Spirito Santo. San Giuda dice: “Questi sono coloro che si separano, uomini sensuali” (uomini animali o semplicemente razionali e naturali) “che non hanno lo Spirito”. [Questo implica necessariamente il principio eretico dell’opinione umana contrapposta alla fede divina; dello spirito privato contrapposto alla voce infallibile dello Spirito Santo, che parla attraverso la Chiesa di Dio. – La terza nota è la negazione dell’Incarnazione. San Giovanni scrive: “Ogni spirito che confessa che Gesù Cristo sia venuto nella carne è da Dio; e ogni spirito che dissolve Gesù” (cioè negando il mistero dell’Incarnazione, o la vera divinità, o la vera umanità, o l’unità o la divinità della Persona del Figlio incarnato) “non è da Dio, e questo è l’Anticristo, di cui avete sentito dire che viene, ed è già nel mondo.” Ed ancora: “Molti seduttori sono usciti nel mondo e non confessano che Gesù Cristo è venuto nella carne; questo è un seduttore e un anticristo.” Questi sono i segni dai quali si può distinguere la rivolta anticristiana o l’apostasia, poiché la Chiesa deve essere conosciuta dalle sue note. … Tutte le eresie, fin dall’inizio, non sono altro che il continuo sviluppo ed espansione del “mistero dell’iniquità”, che era già all’opera…. È evidente che questo movimento [di apostasia] ha accumulato i suoi risultati di epoca in epoca, e che in questo momento è più maturo ed ha una statura più elevata ed un potere più grande ed un antagonismo più formale alla Chiesa e alla fede che mai…. – Sembra inevitabile che l’inimicizia di tutte le nazioni separate dall’unità cattolica… si concentri sulla persona che è il Vicario e il Rappresentante di Gesù, e sul Corpo che testimonia da solo dell’Incarnazione e di tutti i suoi misteri di verità e di grazia. Tale è l’unica Santa Chiesa Cattolica e Romana, e tale è il Sommo Pontefice, suo Capo visibile tranne che – ovviamente – se impedito. Tali sono, secondo le parole della Sacra Scrittura, i due misteri della pietà e dell’iniquità. Tutte le cose stanno mettendo in luce e in evidenza le due potenze ultime, che dividono i destini degli uomini. Il conflitto è un semplice antagonismo tra Cristo e l’Anticristo; i due schieramenti si stanno disponendo in ordine sparso e gli uomini stanno scegliendo i loro principi o gli eventi stanno scegliendo per loro e stanno andando inconsciamente alla deriva in correnti di cui non sono consapevoli….

Lezione II: L’Anticristo

È vero, infatti, che l’Anticristo ha avuto, e può ancora avere, molti precursori, come lo stesso Cristo: come Isacco, Mosè, Giosuè, Davide, Geremia, erano tipi dell’uno, così Antioco, Giuliano, Ario, Maometto e molti altri, sono tipi dell’altro; perché le persone tipizzano le persone. Così, ancora, come Cristo è il Capo ed il Rappresentante in cui l’intero mistero della pietà è stato riassunto e ricapitolato, così anche l’intero mistero dell’empietà troverà la sua espressione e il suo capo nella persona dell’Anticristo. Egli può incarnare uno spirito e rappresentare un sistema, ma non è meno, quindi, una persona…. – Poi, i Padri [della Chiesa] ritengono che l’Anticristo sarà di razza ebraica…. E questo apparirà probabile, se consideriamo che l’Anticristo verrà per ingannare i Giudei, in accordo con la profezia di nostro Signore “Io vengo nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete: Un altro verrà nel suo nome e voi lo accoglierete”… La probabilità di ciò apparirà anche se consideriamo, inoltre, che un falso Cristo verrebbe meno alla prima condizione di successo se non fosse della casa di Davide; che i Giudei stanno ancora aspettando la sua venuta; che si sono preparati all’inganno crocifiggendo il vero Messia; ed è per questo che i Padri interpretano del vero Messia e del falso le parole di San Paolo ai Tessalonicesi: “Poiché non hanno ricevuto l’amore della verità per essere salvati, Dio manderà loro l’operazione dell’errore per credere alla menzogna” [2 Tess 2,10-11]…. Da ciò si evince un terzo carattere dell’Anticristo, ossia che non sarà semplicemente l’antagonista, ma il sostituto o il soppiantatore del vero Messia: E questo è reso ancora più probabile dal fatto che il Messia atteso dai Giudei è sempre stato un liberatore temporale, il restauratore del loro ordine temporale; o, in altre parole, un principe politico e militare. È ovvio, inoltre, che chiunque in futuro li inganni con il preteso personaggio del loro Messia, deve negare l’Incarnazione, qualunque pretesa di carattere soprannaturale possa avanzare per se stesso. Nella sua persona, egli sarà la negazione completa di tutta la fede e la Chiesa cristiana, perché se egli è il vero Messia, il Cristo dei Cristiani deve essere falso…. – Ma le profezie assegnano alla persona dell’Anticristo un carattere più preternaturale. È descritto come un operatore di falsi miracoli. Si dice che la sua venuta sarà “secondo l’opera di Satana, con ogni potenza, segni e prodigi menzogneri e con ogni seduzione dell’iniquità per quelli che periscono” [2 Tess II: 9-10]…. L’epoca è matura per un’illusione. Non crederà ai miracoli dei santi, ma berrà copiosamente i fenomeni dello spiritismo…. – L’ultima caratteristica di cui parlerò è forse più difficile da concepire. San Paolo dice dell'”uomo del peccato”, “il figlio della perdizione, che si oppone e si innalza al di sopra di tutto ciò che è chiamato Dio o che è adorato, tanto da sedere nel tempio di Dio, mostrandosi come se fosse Dio” [2 Tess II, 4]. Queste parole sono interpretate dai Padri per significare che egli rivendicherà gli onori divini, e che nel tempio di Gerusalemme…. [Come si credeva che Cristo alla sua venuta fosse un falegname, così l’Anticristo potrebbe essere visibilmente nient’altro che un avventuriero di successo. Anche il suo carattere preternaturale, vero o falso che sia, può passare per scintille di follia, o per le assurdità dei suoi partigiani, o per le illusioni dei suoi adulatori. Così il mondo acceca i propri occhi con i fumi del proprio orgoglio intellettuale.

Lezione III: Chi o cosa frena la manifestazione dell’Anticristo?

Come c’è un perpetuo operare di questo mistero di iniquità, così c’è un perpetuo ostacolo o barriera alla sua piena manifestazione, che continuerà finché non sarà rimosso; e c’è un tempo fisso in cui sarà tolto di mezzo…. Ora, poiché questo malvagio sarà un’entità senza legge, che introdurrà disordine, sedizione, tumulto e rivoluzione, sia nell’ordine temporale che in quello spirituale del mondo, ciò che ostacolerà il suo sviluppo e sarà il suo diretto antagonista dopo la sua manifestazione, dovrà necessariamente essere il principio dell’ordine, la legge della sottomissione, l’autorità della verità e del diritto…. – Ora siamo quasi giunti alla soluzione di ciò che è stato affermato all’inizio, ossia come mai la potenza che ostacola la rivelazione dell’impotente non è solo una persona ma un sistema, e non solo un sistema ma una persona. In una parola, è la cristianità e il suo capo; e, quindi, nella persona del Vicario di Gesù Cristo e nella duplice autorità di cui, per divina Provvidenza, è stato investito, vediamo l’antagonista diretto del principio del disordine…. – Fin dalla fondazione dell’Europa cristiana, l’ordine politico del mondo si è basato sull’Incarnazione di nostro Signore Gesù Cristo; per questo motivo tutti gli atti pubblici dell’autorità, e persino il calendario con cui datiamo i nostri giorni, sono calcolati a partire dall’anno della salvezza, o dall'”anno del Signore”. …. [Nel giorno in cui ammettete coloro che negano l’Incarnazione ad un’uguaglianza di privilegi, togliete la vita sociale e l’ordine in cui vivete dall’Incarnazione alla base della mera natura: e questo è precisamente ciò che è stato predetto del periodo anticristiano…. ,]. Se la barriera che ha impedito lo sviluppo del principio del disordine anticristiano è stata la potenza divina di Gesù Cristo nostro Signore, incorporata nella Chiesa e guidata dal suo Vicario, allora nessuna mano è abbastanza potente e nessuna volontà è abbastanza sovrana per toglierla di mezzo, ma solo la mano e la volontà dello stesso Figlio di Dio incarnato…. La storia della Chiesa e la storia di nostro Signore sulla terra corrono per così dire in parallelo. Per tre anni e trenta il Figlio di Dio incarnato è stato nel mondo e nessuno ha potuto mettergli le mani addosso. Nessuno poteva prenderlo, perché la sua “ora non era ancora giunta“. C’era un’ora prestabilita in cui il Figlio di Dio sarebbe stato consegnato nelle mani dei peccatori. Egli la conosceva e l’aveva preannunciata. La teneva in pugno, perché aveva circondato la sua Persona con un cerchio della sua potenza divina. Nessun uomo poteva sfondare quel cerchio di onnipotenza finché non giunse l’ora in cui, per sua volontà, aprì la strada alle potenze del male….  Allo stesso modo con la Sua Chiesa. Finché non verrà l’ora in cui la barriera sarà tolta di mezzo per volontà divina, nessuno avrà il potere di mettervi mano. Le porte dell’inferno possono farle la guerra, possono lottare, come ora lottano con il Vicario di nostro Signore, ma nessuno ha il potere di smuoverlo di un passo, finché non verrà l’ora in cui il Figlio di Dio permetterà, per un certo tempo, alle potenze del male di prevalere. Che Egli lo permetterà per un certo tempo è scritto nel libro delle profezie…. Dobbiamo quindi stare in guardia. Succederà ancora una volta con alcuni, come quando il Figlio di Dio era nella sua Passione: lo videro tradito, legato, portato via, flagellato, bendato e flagellato; lo videro portare la sua croce sul Calvario, poi inchiodato su di essa e innalzato al disprezzo del mondo; e dissero: “Se è il re d’Israele, scenda ora dalla croce e gli crederemo” [Mt XXVII, 42]. Così, allo stesso modo, dicono ora: “Vedete questa Chiesa cattolica, questa Chiesa di Dio, debole e fiacca, rifiutata persino dalle stesse nazioni chiamate cattoliche. C’è la Francia cattolica, la Germania cattolica, la Sicilia cattolica e l’Italia cattolica, che rinunciano a questa esplosione del potere temporale del Vicario di Gesù Cristo”. E così, poiché la Chiesa sembra debole e il Vicario del Figlio di Dio sta rinnovando la Passione del suo Maestro sulla terra, ci scandalizziamo e voltiamo le spalle a Lui. A quando la nostra fede? Ma il Figlio di Dio aveva preannunciato queste cose quando disse: “E ora ve l’ho detto prima che avvenga, perché quando avverrà, crediate” [Gv XIV,29].

Lezione IV: Passione e “morte” della Chiesa

Ora, è contro questa persona [il Papa] in modo eminente ed enfatico, come detto prima, che lo spirito del male e della falsità dirige il suo assalto; perché se la testa del corpo viene colpita, il corpo stesso deve morire. “Colpisci il pastore e le pecore saranno disperse“, era l’antica astuzia del maligno, che colpiva il Figlio di Dio per disperdere il gregge. Ma questa astuzia è stata provata una volta e sventata per sempre; perché nella morte che ha colpito il Pastore, il gregge è stato riscattato; e anche se il pastore che è stato costituito al posto del Figlio è stato colpito, il gregge non può più essere disperso. Per trecento anni il mondo ha cercato di tagliare la linea dei Sovrani Pontefici, ma il gregge non è mai stato disperso: e così sarà fino alla fine. È tuttavia contro la Chiesa di Dio, e soprattutto contro il suo Capo, che tutti gli spiriti del male, in tutte le epoche e, soprattutto, nella presente, dirigono le aste della loro inimicizia…. – Ora, la Chiesa ha già dovuto subire due persecuzioni, una da parte dei Giudei e una anche da parte dei pagani; perciò gli scrittori dei primi secoli, i Padri sia d’Oriente che d’Occidente, hanno predetto che, nell’ultima età del mondo, la Chiesa dovrà subire una terza persecuzione, più aspra, più sanguinosa, più feroce e più infuocata di tutte quelle che ha subito finora, e ciò dalle mani di un mondo infedele che si è ribellato al Verbo incarnato…. – Come gli empi non prevalsero contro di Lui [nostro Signore Gesù Cristo] neppure quando Lo legarono con corde, Lo trascinarono al giudizio, Gli bendarono gli occhi, Lo schernirono come falso Re, Lo colpirono sul capo come falso Profeta, Lo condussero via, Lo crocifissero e, nella padronanza del loro potere, sembrarono avere su di Lui un dominio assoluto, così che Egli giacque a terra e quasi annientato sotto i loro piedi; e come in quel momento, quando era morto e sepolto fuori dalla loro vista, fu vincitore su tutti, e risuscitò il terzo giorno, e ascese al cielo, e fu incoronato, glorificato, investito della sua regalità, e regna supremo, Re dei re e Signore dei signori, così sarà anche per la Sua Chiesa: Anche se per un certo tempo sarà perseguitata e, agli occhi degli uomini, rovesciata e calpestata, detronizzata, spogliata, derisa e schiacciata, in quel momento di trionfo le porte dell’inferno non prevarranno. La Chiesa di Dio ha in serbo una resurrezione e un’ascensione, una regalità ed un dominio, una ricompensa di gloria per tutto ciò che ha sopportato. Come Gesù, essa deve soffrire sulla via della sua corona; ma incoronata sarà con Lui in eterno. Nessuno si scandalizzi, dunque, se la profezia parla di sofferenze future. Ci piace immaginare trionfi e glorie per la Chiesa sulla terra, che il Vangelo sarà predicato a tutte le nazioni, che il mondo sarà convertito, che tutti i nemici saranno sottomessi, e non so che cosa, fino a quando alcune orecchie sono impazienti di sentire che c’è in serbo per la Chiesa un tempo di terribile prova; e così facciamo come i Giudei di un tempo, che cercavano un conquistatore, un re, e la prosperità; e quando il loro Messia venne nell’umiltà e nella passione, non lo conobbero. Così, temo, molti tra noi inebriano la loro mente con visioni di successo e di vittoria, e non riescono a sopportare il pensiero che per la Chiesa di Dio debba ancora venire un tempo di persecuzione….

 Il primo segno di questa prossima persecuzione è l’indifferenza alla verità. Come c’è una calma piatta prima di un turbine, e come le acque di una grande cascata scorrono come vetro, così prima di un’epidemia c’è un periodo di tranquillità. Il primo segno è l’indifferenza. Il segno che più di ogni altro fa presagire lo scoppio di una futura persecuzione è una sorta di sprezzante indifferenza nei confronti della verità o della falsità. L’antica Roma, con la sua potenza e il suo potere, adottò ogni falsa religione da tutte le nazioni conquistate e diede a ciascuna di esse un tempio all’interno delle sue mura. Era sovranamente e sprezzantemente indifferente a tutte le superstizioni della terra. Le incoraggiava, perché ogni nazione aveva la propria superstizione e questa superstizione era un modo per tranquillizzare, governare e tenere sottomesso il popolo che veniva assecondato costruendo un tempio all’interno delle sue porte. Allo stesso modo vediamo le nazioni del mondo cristiano in questo momento adottare gradualmente ogni forma di contraddizione religiosa, cioè darle pieno spazio e, come viene chiamata, perfetta tolleranza; non riconoscere alcuna distinzione di verità o falsità tra una religione e l’altra, ma lasciare che tutte le forme di religione facciano il loro corso….  Qui cresce un odio intenso per quello che viene chiamato dogmatismo, cioè per ogni verità positiva, per ogni cosa definita, per ogni cosa definitiva, per ogni cosa che abbia dei limiti precisi, per ogni forma di credenza che si esprima in definizioni particolari – tutto questo è assolutamente sgradevole per gli uomini che per principio incoraggiano ogni forma di opinione religiosa…. – Il passo successivo è, quindi, la persecuzione della verità…. Nell’antica Roma c’era ogni sorta di confraternite sacre, ordini e società, e non so che altro; ma c’era una società che non poteva esistere, ed era la Chiesa del Dio vivente. In mezzo a questa tolleranza universale, c’era un‘eccezione fatta con la più perentoria esattezza, per escludere la verità e la Chiesa di Dio dal mondo. Ora, questo è ciò che deve inevitabilmente accadere di nuovo, perché la Chiesa di Dio è inflessibile nella missione che le è stata affidata. La Chiesa Cattolica non comprometterà mai una dottrina; non permetterà mai che due dottrine vengano insegnate all’interno del suo ambito; non obbedirà mai al governatore civile che si pronuncia su questioni che sono spirituali. La Chiesa Cattolica è obbligata dalla legge divina a subire il martirio piuttosto che compromettere una dottrina o obbedire alla legge del governatore civile che viola la coscienza; e più ancora, non è solo obbligata a offrire una disobbedienza passiva, che può essere fatta in un angolo, e quindi non individuata, e perché non individuata non punita; ma la Chiesa Cattolica non può tacere, non può zittire; non può smettere di predicare le dottrine della Rivelazione, non solo della Trinità e dell’Incarnazione, ma anche dei Sette Sacramenti, dell’infallibilità della Chiesa di Dio, della necessità dell’unità e della sovranità, sia spirituale che temporale, della Santa Sede; e poiché non tace, non può scendere a compromessi e non obbedisce in questioni che sono di sua prerogativa divina, per questo è sola nel mondo; perché non c’è un’altra Chiesa così chiamata, né alcuna comunità che si professi tale, che non si sottometta, non obbedisca e non taccia quando i governatori civili del mondo comandano… – I santi Padri che hanno scritto sull’argomento dell’Anticristo e delle profezie di Daniele, senza alcuna eccezione, per quanto ne so, e sono Padri sia dell’Oriente che dell’Occidente, della Chiesa greca e di quella latina, tutti all’unanimità, dicono che nell’ultima fine del mondo, durante il regno dell’Anticristo, il santo Sacrificio dell’altare cesserà. Nell’opera sulla fine del mondo, attribuita a Sant’Ippolito, dopo una lunga descrizione delle afflizioni degli ultimi giorni, leggiamo quanto segue: « Le Chiese si lamenteranno con un grande lamento, perché non si offriranno più oblazioni, né incenso, né culto gradito a Dio. Gli edifici sacri delle chiese saranno come tuguri; e il prezioso Corpo e il Sangue di Cristo non si manifesteranno in quei giorni; la liturgia sarà estinta; il canto dei salmi cesserà; la lettura della Sacra Scrittura non si udrà più. Ma ci saranno sugli uomini tenebre, e lutto su lutto, e sventura su sventura ». Allora, la Chiesa sarà dispersa, cacciata nel deserto e sarà per un certo tempo, come all’inizio, invisibile, nascosta in catacombe, in tane, in montagne, in luoghi nascosti; per un certo tempo sarà spazzata, per così dire, dalla faccia della terra. Questa è la testimonianza universale dei Padri dei primi secoli…. – Le società segrete hanno già da tempo minato e ammansito la società cristiana d’Europa, e in questo momento stanno lottando verso Roma, il centro di tutto l’ordine cristiano nel mondo. L’adempimento della profezia deve ancora venire; e ciò che abbiamo visto nelle due ali, lo vedremo anche al centro; e il grande esercito della Chiesa di Dio sarà, per un certo tempo, disperso. Sembrerà, per un po’, essere sconfitto ed il potere dei nemici della fede prevarrà per un po’. Il Sacrificio continuo sarà tolto e il santuario sarà distrutto…. Se volete comprendere questa profezia della desolazione, entrate in una chiesa: un tempo cattolica, dove ora non c’è segno di vita; sta vuota, non occupata, senza altare, senza tabernacolo, senza la presenza di Gesù… – E così arriviamo al terzo segno, l’abbattimento del “Principe della forza“, cioè dell’autorità divina della Chiesa, e in particolare di colui nella cui persona essa è incarnata, il Vicario di Gesù Cristo…. La detronizzazione del Vicario di Cristo è la detronizzazione della gerarchia della Chiesa universale ed il pubblico rifiuto della Presenza e del Regno di Gesù…. – La tendenza diretta di tutti gli eventi che vediamo in questo momento è chiaramente questa: rovesciare il culto cattolico in tutto il mondo. Già vediamo che ogni governo in Europa sta escludendo la religione dai suoi atti pubblici. I poteri civili si stanno dissacrando: il governo è senza religione; e se il governo è senza religione, l’educazione deve essere senza religione. Lo vediamo già in Germania e in Francia. È stato ripetutamente tentato in Inghilterra. Il risultato di tutto ciò non può essere altro che il ristabilimento della mera società naturale; vale a dire, i governi e le potenze del mondo, che per un certo periodo sono stati sottomessi dalla Chiesa di Dio alla fede nel Cristianesimo, all’obbedienza alle leggi di Dio e all’unità della Chiesa, dopo essersi rivoltati da essa e profanati, sono ricaduti nel loro stato naturale…. – Molti cadranno dalla loro fedeltà a Dio. E come avverrà questo? In primoluogo per paura, in parte per inganno, in parte per viltà, in parte perché non possono sostenere la verità impopolare di fronte alla falsità popolare; in parte perché l’opinione pubblica sprezzante, come in un paese come questo e in Francia, sottomette e spaventa a tal punto i Cattolici che non osano dichiarare i loro principi e, infine, non osano mantenerli…. La Parola di Dio ci dice che verso la fine dei tempi il potere di questo mondo diventerà così irresistibile e così trionfante che la Chiesa di Dio affonderà sotto la sua mano – che la Chiesa di Dio non riceverà più aiuto da imperatori, o re, o principi, o legislatori, o nazioni, o popoli, per opporre resistenza al potere e alla potenza del suo antagonista. Sarà privato della sua protezione. Sarà indebolito, sconfitto e prostrato e giacerà sanguinante ai piedi delle potenze di questo mondo. Sembra incredibile? Che cosa vediamo in questo momento? Guardate la Chiesa cattolica e romana in tutto il mondo. Quando mai è stata più simile al suo Capo divino nell’ora in cui è stato legato mani e piedi da coloro che lo hanno tradito? Guardate la Chiesa cattolica, ancora indipendente, fedele alla sua fiducia divina, eppure scacciata dalle nazioni del mondo; il Santo Padre, il Vicario del nostro Divino Signore, in questo momento deriso, disprezzato, tradito, abbandonato, derubato dei suoi, e persino coloro che lo avrebbero difeso uccisi. Quando mai, chiedo, la Chiesa di Dio è stata in una condizione più debole, in uno stato più debole agli occhi degli uomini e in questo ordine naturale, di quanto lo sia ora? E da dove, chiedo, arriverà la liberazione? C’è un potere sulla terra che possa intervenire? C’è qualche re, principe o potentato che abbia il potere di intervenire con la sua volontà o con la sua spada per proteggere la Chiesa? Nessuno; ed è previsto che sia così. Né dobbiamo desiderarlo, perché la volontà di Dio sembra essere diversa.  – Ma c’è una Potenza che distruggerà tutti gli antagonisti; c’è una Persona che abbatterà e ridurrà come la polvere dell’aia estiva tutti i nemici della Chiesa, perché è Lui che consumerà i suoi nemici “con lo Spirito della sua bocca” e li distruggerà “con lo splendore della sua venuta“. Sembra che il Figlio di Dio sia geloso che nessuno rivendichi la sua autorità. Egli ha reclamato la battaglia per sé; ha preso il calibro che gli è stato lanciato contro; e la profezia è chiara ed esplicita che l’ultimo abbattimento del male sarà suo; che non sarà compiuto da nessun uomo, ma dal Figlio di Dio; che tutte le nazioni del mondo sapranno che Lui, e solo Lui, è il Re, e che Lui, e solo Lui, è Dio…. – Gli scrittori della Chiesa ci dicono che negli ultimi giorni la città di Roma probabilmente diventerà apostata dalla Chiesa e dal Vicario di Gesù Cristo; e che Roma sarà nuovamente punita, perché se ne allontanerà; e il giudizio di Dio cadrà sul luogo da cui un tempo regnava sulle nazioni del mondo…. Roma apostaterà dalla fede, scaccerà il Vicario di Cristo e tornerà al suo antico paganesimo…. L’Anticristo e il movimento anticristiano hanno questi segni: primo, lo scisma dalla Chiesa di Dio; secondo, la negazione della sua voce divina e infallibile; terzo, la negazione dell’Incarnazione. È quindi il nemico diretto e mortale dell’unica Santa Chiesa cattolica e romana, l’unità da cui si è formato ogni scisma, l’unico organo della voce divina dello Spirito di Dio, il santuario dell’Incarnazione e del Sacrificio continuo.

[FINE DEGLI ESTRATTI]

Commento conclusivo

Senza dubbio sarete d’accordo che le spiegazioni del Cardinale Manning sulle profezie scritturali che si stavano svolgendo allora e si sono svolte in seguito, sono mozzafiato ed affascinanti, soprattutto perché possiamo riconoscere in esse molte cose che sono accadute in tempi recenti e che stanno effettivamente accadendo oggi. Quello a cui stiamo assistendo è una preparazione sempre più prossima all’avvento dell’Anticristo. – Si noti come il Cardinale Manning parli sempre del Papa, in quanto Vicario di Cristo e capo visibile della Chiesa, come diretto antagonista terreno dell’Anticristo – mai Sua Eminenza accenna all’idea assurda, sostenuta dalla maggior parte di coloro che oggi si definiscono “tradizionalisti cattolici”, che il Papa stesso sarebbe parte del problema, una sorta di “spalla” dell’Anticristo, come chiaramente è Francesco. Vediamo, quindi, ancora una volta, che la posizione popolare ma errata ed eretica della “Resistenza”, che riconosce Francesco come il vero Papa ma poi rifiuta la sua sottomissione e respinge i suoi insegnamenti e le sue leggi, è completamente estranea al pensiero cattolico, alla dottrina cattolica ed alla profezia cattolica. Questa è un’altra prova che i “Papi” del Vaticano II sono ciarlatani, non veri Vicari di Cristo, ma piuttosto strumenti di satana per detronizzare il vero Vicario di Cristo e impedire o “annichilire” il suo governo come è successo per SS. Gregorio XVII, ed oggi per il suo successore. – Quando il Cardinale Manning scrisse la sua monografia nel 1861, il movimento dell’apostasia era ancora agli inizi, relativamente parlando. Da allora, la Grande Apostasia non ha avuto una forza maggiore per avanzare del Concilio Vaticano II (1962-65) della Chiesa modernista. Nulla ha diffuso il naturalismo, l’eresia alla base di tutta la dottrina massonica, in modo più rapido ed efficace della richiesta di libertà religiosa del Concilio, che ha messo fine alle nazioni cattoliche (come la Spagna e la Colombia) e ha effettivamente richiesto la separazione tra Chiesa e Stato e la distruzione delle costituzioni cattoliche di questi Paesi, cosa che l’Antipapa Paolo VI fu fin troppo felice di imporre. Cristo Re, legittimo sovrano degli individui, delle società e delle nazioni, è stato detronizzato dal Vaticano II – un atto che dimostra che Paolo VI non era Pietro, ma Giuda, e che la Chiesa da lui guidata non era la Chiesa cattolica di nostro Signore Gesù Cristo, ma, per così dire, la Sinagoga di Anna e Caifa. – La persecuzione della vera Fede e della vera Chiesa da parte dei modernisti del Vaticano II ha avuto un grande successo, in quanto è stata accelerata non solo da ingannatori malintenzionati, ma anche da molte persone di buona volontà all’interno dei suoi ranghi che sono a loro volta vittime dell’inganno. Come abbiamo detto all’inizio, però, citando P. Faber, questo non fa che aumentare la tragedia e non cambi la natura o diminuisca la gravità del problema. – Nella sua introduzione a Il Papa e l’Anticristo, che consiste in una lettera da lui scritta al dottor John Henry Newman, il Cardinale Manning supplica: “Che Dio ci impedisca di partecipare anche solo con il silenzio alla persecuzione della Sua Chiesa!”. (p. 6). Ahimè, che abbiano buone intenzioni o meno, tutti coloro che riconoscono la Setta del Novus Ordo come Chiesa cattolica e il suo falso clero come legittime autorità cattoliche, e coloro che conoscono la verità ma la tacciono, partecipano alla persecuzione della vera Chiesa! Che tu, caro lettore, non sia uno di loro.

Ciò che abbiamo letto, anche se è davvero terribile, dovrebbe tuttavia darci grande conforto e speranza, e rafforzare la nostra fede. Le spiegazioni del Cardinale Manning sulla Grande Apostasia, la persecuzione, la Passione e l’apparente “Morte” della Chiesa – tutte queste cose confermano ciò di cui siamo testimoni oggi. Ciò significa che ciò che è accaduto dopo la morte di Papa Pio XII, di Gregorio XVII, e ciò che stiamo vivendo ora, non è una contraddizione del Piano divino, così come la crocifissione di nostro Signore non è stata una sconfitta della sua missione. Al contrario: è tutto parte della Volontà Divina, preludio necessario al suo compimento finale e completo. Ciò che stiamo subendo ora, in questo periodo di sconvolgimento e confusione ecclesiastica senza precedenti, non è un segno che le promesse di Dio siano fallite, ma piuttosto che le promesse di Dio si stiano realizzando. La profezia divina si sta realizzando proprio in questo momento. – Quindi, fatevi coraggio: Tutto sta andando, per così dire, secondo il piano – ma questo piano è la Via Crucis, come lo è stato per nostro Signore letteralmente, così ora per la Sua Chiesa misticamente. Non è bella da vedere ed è piena di grandi dolori ed umiliazioni, ma è la via – l’unica via – che ci condurrà alla gloria eterna.

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UBI PAPA, IBI ECCLESIA (3) “COSA PRENDERA’ L’ANTICRISTO COSI’ INGANNEVOLE”

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