UBI PAPA, IBI ECCLESIA (4): SANT’AGOSTINO DICE: “LA CHIESA NON APPARIRA’ DURANTE LA GRANDE TRIBOLAZIONE PRIMA DEL RITORNO DI CRISTO”.

Il Dottore della Chiesa parla dei tempi finali…

Sant’Agostino: “La Chiesa non apparirà” durante la Grande Tribolazione prima del ritorno di Cristo

Il Concilio Vaticano insegna che come Cristo “inviò gli Apostoli, che aveva scelto dal mondo per sé, come Egli stesso era stato inviato dal Padre [Gv XX,21], così nella sua Chiesa volle che i Pastori ed i Dottori fossero “fino alla consumazione del mondo” [Mt XXVIII,20]” (Costituzione dogmatica Pastor Æternus, prologo; Denz. 1821).

Dobbiamo allora affermare il vero insegnamento e lasciare al mistero le cose che non possiamo risolvere per il momento. Non si tratta di una scappatoia, ma dell’unico modo di procedere per un’anima che si lasci guidare dalla ragione e dalla fede. Per una mente sana, il mistero è accettabile, soprattutto nelle questioni teologiche avanzate; la contraddizione, invece, no. pertanto facciamo riferimento ad una lettera che il grande Padre della Chiesa e Dottore Sant’Agostino Vescivo d’Ippona (354-430) scrisse ad un Vescovo di nome Esichio. Nel paragrafo 39 di questa lettera, Sant’Agostino parla della profezia di nostro Signore riguardo ai tempi finali, in particolare dei segni che precederanno la sua seconda venuta (cfr. Mt XXIV; Mc XIII; Lc XXI). Una parte di questo discorso divino è di particolare interesse per la visibilità della Chiesa, vale a dire: “E subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà e la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze del cielo si sposteranno” (Mt XXIV,29).

Il santo Dottore commenta come segue: « In ogni caso, penso che questi [sviluppi profetici] siano meglio compresi in relazione alla Chiesa, per evitare che il Signore Gesù, con l’avvicinarsi della sua seconda venuta, sembri aver predetto come di grande importanza [sviluppi] che erano abituati ad accadere a questo mondo già prima della sua prima venuta, e [per evitare] di essere derisi da coloro che hanno letto nella storia delle nazioni cose più numerose e molto più grandi di quelle per le quali noi tremiamo come le ultime e più importanti di tutte. Perché la Chiesa è il sole, la luna e le stelle, di cui è stato detto: “Bella come la luna, luminosa come il sole” (Cantico dei cantici VI,9). In questo mondo il santo Patriarca Giuseppe [=figlio di Giacobbe e di Rachele] è adorato [=venerato] dalla [luna], come in Egitto [quando era stato] innalzato in alto dalla più bassa [condizione]. Infatti, la madre di Giuseppe, morta prima che Giacobbe giungesse dal figlio, non poteva certo adorarlo, affinché fosse preservata la verità del sogno profetico (Genesi XXXVII, 9), che si compirà con Cristo Signore. Infatti, quando “il sole si oscurerà e la luna non darà la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze del cielo si sposteranno”, proprio come questo passo è stato riportato dagli altri due evangelisti (Matteo XXIV:29, Marco XIII:24), la Chiesa non sarà percepibile in quel momento, con gli empi persecutori che imperverseranno oltre misura e con ogni timore messo da parte, come se la fortuna del mondo sorridesse loro con approvazione, mentre si dice: “Pace e sicurezza” [1 Tessalonicesi V:3]. Allora le stelle cadranno dal cielo e le potenze del cielo si commuoveranno, perché molti di quelli che sembravano brillare di grazia cederanno ai persecutori e cadranno, e alcuni dei fedeli più valorosi saranno confusi. Tuttavia, per questo motivo, secondo Matteo e Marco si dice che ciò avverrà dopo la tribolazione di quei giorni, non perché queste cose accadranno dopo che tutta la persecuzione sarà terminata, ma perché la tribolazione verrà prima, affinché segua la defezione [dalla fede] di alcune persone. E poiché avverrà in tal modo attraverso tutti quei giorni, quindi dopo la tribolazione di quei giorni, ma comunque avverrà negli stessi giorni.

    (Sant’Agostino, Epistola CXCIX, par. 39; in Collectio Selecta Ss. Ecclesiæ Patrum, vol. CXLVIII (Parigi: Parent-Desbarres, 1835), pp. 127-128;).

Con grande interesse osserviamo che Sant’Agostino parla di un tempo di defezione dalla Fede quando “la Chiesa non sarà percepibile“, o, alternativamente, quando “la Chiesa non apparirà” (originale latino: Ecclesia non apparebit). Dagli altri scritti di Sant’Agostino sappiamo che, naturalmente, egli non sta dicendo che la Chiesa cesserà di esistere – il che sarebbe contrario alla rivelazione divina (cfr. Mt XVI; XXVIII,20). – Sempre Agostino dice: “Gli increduli pensano che la religione cristiana durerà per un certo periodo nel mondo e poi scomparirà. Ma essa rimarrà finché il sole sorge e tramonta: cioè, finché i secoli dei tempi scorreranno, la Chiesa di Dio – il vero corpo di Cristo sulla terra – non scomparirà” (In Psalm. LXX., n. 8). E in un altro luogo: “La Chiesa vacillerà se il suo fondamento trema; ma come può Cristo essere spostato?… In altre parole, rimanendo Cristo inamovibile, essa (la Chiesa) non sarà mai scossa”. Dove sono coloro che dicono che la Chiesa sia scomparsa dal mondo, quando non può nemmeno essere scossa?” (Enarratio in Psalm. CIII, sermo II., n. 5).

Che cosa intende dunque il Santo Padre della Chiesa quando dice al Vescovo Esichio che la Chiesa “non sarà percepibile“? Evidentemente, intende dire che sarà oscurata, proprio come il sole o la luna sono oscurati durante un’eclissi. Mentre sono eclissati, non si vedono, ma continuano ad esistere con tutte le loro proprietà intrinseche di prima. Che il grande teologo intenda questo è chiaro anche dal contesto, poiché sta commentando le sante parole del nostro Signore che “il sole si oscurerà e la luna non darà la sua luce” (Mt XXIV,29; Mc XIII,24; cfr. Lc XXI,25). Potremmo aggiungere che queste parole sono un’eco di Isaia XIII: 10: “Perché le stelle del cielo ed il loro splendore non mostreranno la loro luce; il sole si oscurerà nel suo sorgere e la luna non brillerà della sua luce”. » – Questa interpretazione delle parole profetiche di nostro Signore da parte di qualcuno che non sia solo un teologo approvato, ma un Dottore ed un Santo canonizzato della Chiesa è incredibilmente consolante per noi in questi tempi difficili e confusi. Conferma ancora una volta che la Chiesa può essere in eclissi, ma non può fallire e non può disertare!

Coloro che abbracciano la setta del Novus Ordo (la falsa chiesa del Vaticano II) sulla base della sua visibilità commettono un errore grottesco. Sebbene abbia una gerarchia ordinata e perfettamente funzionante ed un’autorità didattica (magistero), nessuna di queste caratteristiche ha valore, poiché tale gerarchia non insegna la Fede cattolica. In altre parole, il fine per cui Cristo ha istituito una gerarchia e un’autorità didattica nella sua Chiesa non è stato raggiunto, rendendo la struttura inutile come il sale che ha perso il suo sapore: “Non serve più a nulla se non a essere buttato e calpestato dagli uomini” (Mt V,13).

Come insegnava Papa Pio IX:

    « Il nostro amatissimo Redentore, Cristo Signore, ha voluto, come ben sapete, venerabili fratelli, liberare tutti gli uomini dalla prigionia del diavolo, liberarli dal giogo del peccato, chiamarli dalle tenebre alla sua meravigliosa luce ed essere la loro salvezza. Quando ha cancellato la scrittura del decreto contro di noi, fissandola sulla croce, ha formato e stabilito la Chiesa Cattolica, conquistata con il suo sangue, come l’unica “Chiesa del Dio vivente”, l’unico “regno dei cieli”, “la città posta su un colle”, “un solo gregge” ed “un solo corpo” saldo e vivo con “un solo Spirito”, una sola fede, una sola speranza, un solo amore uniti e saldamente tenuti insieme dagli stessi vincoli di sacramenti, religione e dottrina. Inoltre, ha dotato la sua Chiesa di guide che ha scelto e chiamato. Inoltre, ha decretato che la Chiesa durerà quanto il mondo, abbraccerà tutti i popoli e le nazioni del mondo intero e che chiunque accetti la sua religione e la sua grazia divina e perseveri fino alla fine otterrà la gloria della salvezza eterna. – Per conservare per sempre nella sua Chiesa l’unità e la dottrina di questa fede, Cristo ha scelto uno dei suoi Apostoli, Pietro, che ha nominato Principe dei suoi Apostoli, suo Vicario in terra, fondamento e capo inespugnabile della sua Chiesa. Superando tutti gli altri con ogni dignità di straordinaria autorità, potere e giurisdizione, egli doveva pascere il gregge del Signore, rafforzare i suoi fratelli, governare la Chiesa universale. Cristo non solo ha voluto che la sua Chiesa rimanesse una ed immacolata fino alla fine del mondo, e che la sua unità nella fede, nella dottrina e nella forma di governo rimanesse inviolata, ma Egli ha anche voluto che la pienezza della dignità, del potere e della giurisdizione, l’integrità e la stabilità delle fede date a Pietro fossero trasmesse nella loro interezza ai Romani Pontefici, i successori di questo stesso Pietro, che sono stati posti su questa Cattedra di Pietro a Roma, e ai quali è stata divinamente affidata la suprema cura dell’intero gregge del Signore ed il supremo governo della Chiesa universale. » (Papa Pio IX, Enciclica Amantissimus, nn. 1-2).

     Qui il Papa espone chiaramente lo scopo per cui Cristo abbia istituito la Chiesa visibile. È un’assurdità, quindi, abbracciare la Chiesa del Vaticano II sulla base del fatto che la Chiesa debba essere visibile. Un’organizzazione visibile che non insegni la vera Fede, non amministri i veri Sacramenti, non offra a Dio il vero culto e non governi divinamente il suo gregge, non è la Chiesa Cattolica fondata da Cristo, similmente alle combriccole dei riformati e degli scismatici orientali. – Purtroppo, alcune persone trovano il mistero così insopportabile che preferiscono abbracciare una risposta palesemente sbagliata piuttosto che nessuna risposta. Certo, attribuire un enigma al mistero della Chiesa eclissata e del Papa impedito, per il momento non è terribilmente soddisfacente dal punto di vista della pratica religiosa. Tuttavia, è infinitamente più accettabile (anche secondo le sentenze dottrinali e teologiche) che identificare una chiesa contraffatta chiaramente apostata – la setta del Vaticano II – come la Chiesa Cattolica visibile e vera, rifiutando al contempo i suoi insegnamenti proprio perché non “conserva per sempre… l’unità e la dottrina di questa fede”.

        Per quanto materialmente visibile, la Chiesa del Novus Ordo, attualmente guidata – come già dal 1958 – da un antipapa usurpante, non è visibile come Chiesa fondata da Gesù Cristo, la Chiesa Cattolica romana, che “non scende a patti con l’errore, ma rimane fedele agli ordini che ha ricevuto di portare la dottrina di Gesù Cristo fino agli estremi confini del mondo e fino alla fine dei tempi e di proteggerla nella sua inviolabile integrità” (Papa Leone XIII, Lettera apostolica Annum Ingressi).

Quindi, anche da questa retta interpretazione della Scrittura formulata dal Vescovo di Ippona, possiamo dedurre facilmente che la Chiesa sia eclissata, non eretica o apostatica o che diffonda l’errore, come molti avversari e scismatici pseudo-tradizionalisti blaterano attualmente. Oltre a quello della Beata Vergine a La Salette, abbiamo tutta una lunga serie di profezie – in primis quelle di Cristo e del suo Apostolo amato Giovanni – che ci convincono che la situazione attuale sia tale, e di conseguenza, poiché la Chiesa non può esistere senza un Papa canonicamente eletto e “vero” successore del Principe degli Apostoli S. Pietro, ognuno può comprendere che anche il Papa sia “eclissato”, cioè impedito nelle sue funzioni materiali, occultato dai servi del “nemico infernale” ed apparentemente inesistente, cosa assolutamente impossibile se non si voglia negare temerariamente la veridicità delle promesse del divin Redentore. Anche i fatti storicamente avvenuti e sempre più confermati dagli eventi, ci fanno luce sui “misteri” del Conclave del 26 ottobre del 1958 e sull’elezione successiva del 3 maggio del 1991. Ancora una volta siamo costretti a chiudere con una certezza assoluta… Ubi Papa, ibi Ecclesia. No Papa, no Ecclesia!

UBI PAPA, IBI ECCLESIA (5): FULTON J. SHEEN “satana E LA CONTROCHIESA”