9 NOVEMBRE (2022): DEDICAZIONE DELL’ARCIBASILICA DEL SS. SALVATORE IN LATERANO

9 NOVEMBRE: DEDICAZIONE DELL’ARCIBASILICA DEL SS. SALVATORE IN LATERANO

(Benedetto Baur O.S. B.: I Santi nell’Anno Liturgico; Herder Ed. 1958)

1. – La Basilica lateranense gode di una speciale importanza per essere la Chiesa madre di tutte le chiese del mondo, la prima chiesa del Salvatore, eretta dall’imperatore Costantino. Poiché dal tempo di Costantino per quasi dieci secoli i Papi risiedettero nel palazzo del Laterano, questa basilica è anche la Chiesa Cattedrale del Papa. Come cattedrale papale e come « madre di tutte le chiese », la basilica del SS. Salvatore fu agli occhi del mondo cattolico il simbolo dell’autorità pontificia. La chiesa del Laterano fu consacrata da Papa Silvestro il 9 novembre 324. Nell’896 crollò in seguito a un terremoto, fu ricostruita sotto Sergio III e ricevette come patrono S. Giovanni Battista. Nel secolo XIV subì due incendi, uno nel 1308 e un altro nel 1361. Col restauro barocco del secolo 17° l’interno della basilica perdette molto del suo carattere primitivo e medioevale. – Nella festa della Dedicazione la Chiesa non pensa soltanto alla casa di pietra: questa è per lei il simbolo e la rappresentazione della Chiesa vivente, della Chiesa qui sulla terra e della Chiesa celeste. Questo simbolismo si addice in modo particolare alla chiesa «madre e capo di tutte le chiese ».

2.-« In quel tempo Gesù, entrato a Gerico, attraversava la città. Ed ecco che un uomo, per nome Zaccheo, che era capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non poteva a motivo della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e montò sopra un sicomoro per vederlo, perché egli doveva passar di là. E come Gesù fu giunto in quel luogo, guardò su, lo vide e gli disse : « Zaccheo, scendi presto, perché oggi devo albergare in casa tua. Ed egli s’affrettò a scendere e lo accolse con allegrezza ». In Zaccheo, pagano e pubblicano, la liturgia della festa della Dedicazione riconosce la Chiesa che è pervenuta a Cristo, alla salvezza, dal paganesimo. Piccolo di statura e insignificante, disprezzato dal popolo eletto d’Israele, il paganesimo anela ardentemente di conoscere il Salvatore che il giudaismo, nel suo accecamento, rigetta. In Zaccheo esso precorre il popolo d’Israele ed ottiene per primo la salvezza. Presso la Chiesa proveniente dalla gentilità il Signore prende alloggio ed elargisce benedizioni. Essa lo accoglie con allegrezza. « Oggi su questa casa (la santa chiesa), è venuta la salvezza », poiché in Zaccheo anch’essa, la Chiesa delle Genti, è divenuta un « figliuolo di Abramo » cui va l’eredità del popolo eletto. Essa, la santa Chiesa è diventata « il tabernacolo di Dio in mezzo agli uomini ». Nella Chiesa « Egli abiterà con loro: ed essi saranno Suo popolo » (Epistola). Essa, la santa Chiesa sa di essere l’abitazione di Dio, piena di Dio e di Cristo, piena di grazia e di verità, « la casa di Dio e la porta del cielo ». Per questo la Chiesa ringrazia ed esulta senza fine. Essa accoglie il Signore con allegrezza in ogni santo Sacrificio, in ogni sua parola, in ogni grazia che Egli dona ai suoi figli. « Oggi su questa casa è venuta la salvezza ». « Ma Zaccheo si presentò al Signore e gli disse: Ecco, Signore, la metà dei miei la dò ai poveri, e se ho frodato qualcuno, gli rendo il quadruplo » (Vangelo). Non appena il Signore è entrato nella casa di Zaccheo, opera una completa conversione e trasformazione nel cuore del pubblicano. Che cosa eravamo, che cosa avevamo prima che venissimo alla Chiesa e a Cristo? « Eravate morti per i vostri falli e i vostri peccati, seguendo le cupidigie della carne. Facevamo i voleri della carne e dei pensieri ed eravamo per natura figliuoli dell’ira. Ma Dio, ricco di misericordia, ci richiamò in vita con Cristo, e con lui ci risuscitò » (Efes. II, 1 segg.). Il Signore alloggia presso Zaccheo. Egli solleva la gentilità fuor dall’abisso del suo traviamento e della sua perdizione, riempie le anime con la sua luce, con la sua vita col suo spirito di santità. La gentilità abbandona la precedente perversione e diviene la « santa » Chiesa, la Sposa del Signore « senza macchia, né  ruga » (Efes. V, 27). Così dice il Signore: « Ecco, io rinnovo tutte le cose » (Epistola). Questo è il gioioso ringraziamento della Chiesa nella giornata odierna. Noi ci associamo.

3 – Il giorno in cui Papa Silvestro consacrò la basilica Lateranense, Cristo Signore nel Santissimo Sacramento ha preso dimora in questo tempio e da allora, attraverso lunghi secoli ha salvato e santificato innumerevoli uomini. Nell’odierno anniversario della dedicazione lo ringraziamo per questo suo continuo e misericordioso operare. Nella Chiesa-madre del mondo riconosciamo la sublime immagine della santa Chiesa da Cristo fondata. Cristo continua a vivere, attraverso tutti i tempi, nella sua Chiesa. Egli la sorregge e guida e la compenetra del suo Spirito e della sua forza, della sua verità e della sua grazia, cosicché in definitiva « è lui che mediante la Chiesa battezza e ammaestra, lega e scioglie, offre ed immola ». Se già il popolo d’Israele considerava una grandissima gioia di pensare al suo tempio in Gerusalemme (Ps. CXXXVI, 5-6) « con quanta maggior gloria e più ampio gaudio abbiamo noi il dovere di esultare appunto per questo che siamo cittadini di una Città costruita sul monte santo con vive e scelte pietre e della quale è pietra angolare Gesù Cristo » (Efes. II, 20; 1 Pietr. II, 4-5). Giacché niente si può immaginare di più glorioso, niente di più nobile, niente senza dubbio di più onorifico, che appartenere alla santa, cattolica, apostolica e romana Chiesa, per la quale diventiamo membra di un unico e così venerando Corpo, siamo guidati da un unico e così eccelso Capo, siamo ripieni di un unico divino Spirito, siam nutriti in questo terrestre esilio da una sola dottrina e da uno stesso Pane angelico, finché ci ritroveremo a godere di un’unica sempiterna beatitudine nei cieli » (Papa Pio XII, Enciclica sul Mistico Corpo di Cristo).

Preghiera

O Dio, che da pietre vive e scelte prepari alla tua Maestà una eterna abitazione, soccorri il tuo popolo che ti prega, affinché mentre la tua Chiesa si sviluppa nello spazio materiale, moltiplichi anche i suoi progressi spirituali. Amen.

Autore: Associazione Cristo-Re Rex regum

Siamo un'Associazione culturale in difesa della "vera" Chiesa Cattolica.