LA SUMMA PER TUTTI (20)

LA SUMMA PER TUTTI (20)

R. P. TOMMASO PÈGUES

LA SOMMA TEOLOGICA DI S. TOMMASO DI AQUINO IN FORMA DI CATECHISMO PER TUTTI I FEDELI

PARTE TERZA

GESÙ CRISTO OSSIA LA VIA DEL RITORNO DELL’UOMO VERSO DIO

Capo XXIX.

Necessità, natura ed effetti del Sacramento della Confermazione. – Doveri che impone. – Istruzione religiosa che richiede.

1594. Per condurre in tutta la sua perfezione una vita degna di Gesù Cristo, è sufficiente la grazia del Battesimo?

No, perché la grazia del Battesimo non è che una grazia di principio, per così dire. Essa ha per effetto di darci la vita di darci la vita di Gesù Cristo, ma non di farci  crescere in ess ossia di perfezionarvisi mantenendola (LXV, 1; LXXII, 7 ad 1).

1595. Quali altre grazie avranno tale effetto?

La grazia della Confermazione e la grazia della Eucarestia (LXV, 1).

1596. Che cosa intendete per Confermazione?

La Confermazione è precisamente quel sacramento della nuova legge, ordinato a conferirci la grazia che fa crescere nella vita di Gesù Cristo, ricevuta mediante la grazia del Battesimo (LXXII, 1).

1597. Di che consiste questo sacramento?

Consiste in una unzione fatta in forma di croce col sacro crisma sulla fronte del confermando, mentre il ministro del sacramento pronunzia le parole: «Io ti segno col segno della croce, e ti confermo col crisma della salute, nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo. Così sia» (LXXII, 2, 4, 9).

1598. Che cosa significa il sacro crisma usato come materia di questo sacramento?

Significa la pienezza della grazia dello Spirito Santo che conduce il Cristiano alla età perfetta, e gli permette di spargere intorno a sé, mediante la pratica delle virtù, il buon odore di Gesù Cristo. Il sacro crisma, infatti, si compone di olio di oliva che simboleggia la grazia, e della pianta odorifera per eccellenza che è il balsamo (LXXII, 2).

1599. Che cosa comprendono le parole pronunziate dal ministro, e che sono la forma di questo sacramento?

Esse comprendono tre cose: la sorgente, ossia la causa donde proviene la forza spirituale, effetto del sacramento; questa causa ossia questa sorgente è la Santissima Trinità. Comprendono poi la forza stessa conferita dal sacramento quando si dice: «Io ti confermo col crisma della salute ». Comprendono finalmente la insegna che deve distinguere il soldato di Gesù Cristo, armato per tutti i grandi combattimenti della vita cristiana; e questa insegna e questo distintivo è il segno della croce, strumento del trionfo del nostro Capo e nostro Re Gesù Cristo (LXXII, 4).

1600. Il sacramento della Confermazione è dunque il sacramento della virilità cristiana, che rende il Cristiano-bambino Cristiano-uomo, capace di resistere contro tutti i nemici esterni della sua vita cristiana?

Sì; il sacramento della Confermazione è recisamente ciò. Ed è per questo motivo che ha per ministro ordinario il Vescovo, a cui appartiene di ufficio tutto ciò che riguarda la ars perfezione nella Chiesa di Dio (LXXII, 11).

1601. Poiché il sacramento della Confermazione è ciò che abbiamo ora detto, perché si dà ai confirmandi un padrino od una madrina come nel Battesimo?

Perché in ogni milizia si usa affidare i nuovi arruolati a degli istruttori per tutto quanto riguarda le cose della milizia e della guerra (LXXII, 10).

1602. Vi è dunque nella Confermazione un obbligo stretto per il padrino e per la madrina di occuparsi del nuovo confermato, e di iniziarlo alle cose della perfezione della vita cristiana e del combattimento spirituale?

 Certissimamente, e sarebbe da augurarsi che nella pratica ci si rendesse un conto più esatto di questo obbligo, per meglio adempirlo.

1603. Il sacramento della confermazione imprime un carattere?

Sì; ed appunto per questo non si può ricevere che una sola volta (LXXII, 5).

1604. Se quando si è ricevuto, non si fosse stati nelle disposizioni richieste per riceverne i frutti, si potrebbe in seguito rimediare a questo danno?

Sì; il carattere resta, ed il frutto del sacramento sarà ricevuto per mezzo di esso, quando si sarà tolto l’ostacolo che viu ci opponeva. Per la stessa ragione non sarebbe mai troppo rinnovarsi spesso nella grazia propria di questo sacramento; che è la grazia della forza spirituale, che ci mette in grado di combattere contro tutti i nemici esterni della fede cristiana.

1605. Questo sacramento è di speciale importanza quando si vive in una società, ossia in mezzo ad uomini particolarmente ostili alla fede cristiana cattolica?

Sì; perché soprattutto allora i veri figli della della Chiesa devono armarsi di coraggio virile, per restare fedeli essi stessi, e per difendere come conviene intorno a sé quello che tanti altri disprezzano o si ingegnano di distruggere.

1606. Che cosa ci vorrebbe in particolare, per assicurare questo gran bene, da parte del Cristiani confermati?

Bisognerebbe che tutti coloro che hanno avuto l’insigne onore di ricevere questo sacramento, e per mezzo di esso lo Spirito Santo con la pienezza dei suoi doni, si ricordassero sempre e richiamassero spesso alla mente che portano in fronte, impresso nell’anima con un segno indelebile, il glorioso carattere di soldati di Gesù Cristo; e che  se non vi è niente di più nobil di un soldato fedele al proprio capo, non vi è niente di più vile o di più odioso di un uomo vestito di una uniforme che disonora con la propria viltà.

1607. In ordine a tali obblighi che incombono ad un Cristiano confermato, si richiede che il soggetto che si presenta a ricevere il sacramento della confermazione sia particolarmente istruito nelle cose della fede e della vita cristiana?

Sì; perché bisogna che ne sia istruito non soltanto per viverne egli stesso nella propria vita personale ed individuale, ma ancora per potersene costituire difensore contro tutti coloro che esteriormente osassero attentarvi (LXXIII, 4 ad 3).

Capo XXX.

Quale dei due sacramenti richiede una maggiore istruzione: la Confermazione o l’Eucarestia?

1608. Non vi è un altro sacramento, per ben ricevere il quale sì richiede pure in modo speciale che il soggetto sia istruito nei misteri cristiani?

 Sì; è il sacramento dell’Eucarestia. Ed anzi, benché per coloro che ricevono il sacramento del Battesimo da adulti, la istruzione religiosa catechistica debba subito cominciare per prepararli ad esso, tuttavia la pratica, nei paesi cristiani ove i bambini vengono battezzati appena nati, la istruzione religiosa catechistica non è subito possibile od obbligatoria se non in ordine alla Confermazione ed alla Eucarestia, comprendendovi anche la Penitenza.

1609. Quale di questi due sacramenti, Confermazione ed Eucarestia, richiede maggiore istruzione?

Dovrà essere uguale per ambedue, se i soggetti sono in grado di ricevere la Confermazione ed infatti la ricevono quando già sono obbligati a ricevere la Eucarestia. Siccome però nella pratica accadere, e spesso accade, che la Eucaristia sia ricevuta prima della Confermazione, in questo caso dovremo dire che la Eucarestia ricevuta prima della Confermazione non richiede di per sé una grande istruzione religiosa catechistica: nella Confermazione, infatti, come abbiamo già notato, il soggetto deve essere istruito nelle cose religiose non soltanto per ciò che basta alla sua vita individuale, ma ancora per poterle difendere contro coloro che le combattono. Con questo però, che sia dopo aver ricevuto la prima volta la Eucarestia, sia dopo aver ricevuto la Confermazione, si deve continuare ad istruirsi con la più grande cura sui misteri cristiani.

Capo XXXI.

Del Sacramento dell’Eucarestia.

1610. Che cosa intendete per il sacramento della Eucarestia?

Intendo il convito misterioso in cui, sotto le specie ossia apparenze ed accidenti del pane e del vino, si dà a mangiare il Corpo di Gesù Cristo e si dà a bere il suo Sangue, dopo la consacrazione che ha reso realmente presente Gesù Cristo sotto forma sacramentale, nello stesso stato di vittima immolata come sul Calvario  (LXXIII – LXXXII).

1611. Questo sacramento è necessario per salvarsi?

Sì; perché significa ed effettua la unità della Chiesa, corpo mistico di Gesù Cristo, alla quale deve necessariamente appartenere chiunque deve salvarsi. Tuttavia il frutto del sacramento eucaristico può essere ricevuto per il semplice fatto che un dato soggetto ha la intenzione di ricevere questo sacramento, sia che abbia egli personalmente tale intenzione, sia che la Chiesa gliela comunichi mediante il sacramento del Battesimo, come avviene per i bambini (LXXIII, 3).

1612. Con quali nomi viene chiamato questo sacramento?

Avuto riguardo alla Passione di Gesù Cristo ultimata sul Calvario, che fu il sacrifizio per eccellenza e di cui questo sacramento è il memoriale, si chiama appunto « Sacrifizio ». Avuto riguardo alla unità della Chiesa, corpo mistico di Gesù Cristo, che effettua presentemente, si chiama « Comunione ». Avuto riguardo alla gloria della futura felicità che prefigura, si chiama «Viatico». E si chiama puramente e semplicemente « Eucarestia» cioè «buona grazia », perché contiene Gesù Cristo stesso, autore di ogni grazia sulla terra e nel cielo (LXXIII, 4).

1613. Quando è stato istituito questo sacramento?

La sera del Giovedì Santo, alla vigilia della Passione, per compensare e consolare gli uomini della partenza di Gesù Cristo, che dopo la Passione non doveva più vivere della nostra vita terrena; per indicare il rapporto di questo sacramento con la Passione di Gesù Cristo, unica sorgente della nostra salute; e perché in forza di queste circostanze sì commoventi, il culto di questo sacramento restasse eccezionalmente vivo in mezzo agli nomini (LXXIII, 5).

1614. Questo saramento era stato particolarmente raffigurato nella legge antica?

Sì; perché sotto la ragione di puro Segno esteriore era stato figurato dal pane e dal vino offerto da Melchisedecco. Sotto la ragione di sacramento del vero corpo di Gesù Cristo immolato, era stato figurato da tutti i sacrifizi dell’Antico Testamento, ed specialmente dal sacrifizio di espiazione che era il più solenne. Sotto forma di alimento spirituale che nutrisce le anime nostre col pane più soave, era stato figurato dalla manna che aveva in sé ogni sapore ed ogni soavità. Ma sotto tutte queste ragioni insieme era stato figurato in modo speciale dall’agnello pasquale che si mangiava con pane azzimo dopo che stato immolato; ed il cui sangue allontanava l’Angelo sterminatore (LXXIII, 6).

Capo XXXII

La materia e la forma del sacramento dell’Eucarestia. – La transustanziazione. – La presenza reale. Gli accidenti eucaristici,

1615. Quale è la materia del sacramento della Eucarestia?

La materia del sacramento dell’Eucarestia è il pane di frumento ed il vino di vite (LXXIV, 1, 2).

1616. Che cosa avviene nella materia di questo sacramento, quando si produce il sacramento stesso?

Avviene che il pane, nella sua sostanza di pane, cessa di essere pane; ed il vino, nella sua sostanza di vino, cessa di essere vino (LXXV, 2).

1617. Che cosa diventano la sostanza del pane e la sostanza del vino, che quando si produce il sacramento cessano di essere pane e vino?

La sostanza del pane si cambia nel Corpo di Gesù Cristo, e la sostanza del vino ,si cambia nel Suo Sangue (LXXV, 3, 4).

1618. Come si chiama questo cambiamento?

Si chiama « transustanziazione » (LXXV, 4).

1619. Che cosa significa la parola transustanziazione?

Significa precisamente il passaggio, ossia il cambiamento di tutta la sostanza del pane nella sostanza del Corpo di Gesù Cristo, e di tutta la sostanza del vino nella sostanza del Suo Sangue.

1620. Come può avvenire questo passaggio, ossia questa transustanziazione?

Soltanto per la. onnipotenza di Dio (XXV, 4).

1621. Solo la sostanza del pane e la sostanza del vino si cambiano nel Corpo e nel Sangue Gesù Cristo; oppure anche tutto il pane e tutto il vino?

Solo la sostanza del pane del vino; gli accidenti rimangono (LXXV, 2ad3).

1622. Che cosa si intende per gli accidenti che rimangono?

Si intendono tutte le realtà di ordine esteriore che ai nostri sensi fanno apparire il pane ed il vino come erano precedentemente, cioè: la estensione ossia la quantità con la stessa forma e la stessa figura, il colore, il sapore, le proprietà di resistenza e cose simili.

1623. Perché gli accidenti del pane e del vino rimangono?

Gli accidenti del pane e del vino rimangono per assicurarci della presenza sacramentale del Corpo e del Sangue di Gesù Cristo (Somma contro i Gentili – lib. IV, cap. LXIII.)

1624. Che cosa succederebbe se anche gli accidenti del pane e del vino fossero cambiati nel corpo e nel sangue di Cristo?

Non ne rimarrebbe più niente; ma ciò che era del pane e del vino, sarebbe cambiato nel Corpo e nel Sangue di Gesù Cristo (Ibid.).

1625. E che cosa avviene invece per il fatto che gli accidenti del pane è del vino rimangono, mentre la loro sostanza viene cambiata nel Corpo e nel Sangue di Gesù Cristo?

Ne avviene che il rapporto che aveva a questi accidenti la loro sostanza, lo hanno ancora il Corpo ed il Sangue di Gesù Cristo mediante la loro sostanza. Dimodoché come prima della transustanziazione, avendo questi accidenti noi avevamo la sostanza del pane e la sostanza del vino, ora abbiamo, secondo il modo della loro sostanza, tuttociò che è del Corpo e del Sangue di Gesù Cristo (Ibid)

1626. In virtù della transustanziazione, abbiamo noi il Corpo ed il Sangue di Gesù Cristo quali sono in se stessi e nella loro identica realtà?

Sì; in virtù della transustanziazione, noi abbiamo il Corpo ed il Sangue di Gesù Cristo quali sono in sé stessi e nella loro identica realtà (LXXV, 1).

1627. Gesù Cristo è tutto intero in questo sacramento?

Sì; Gesù è tutto intero in questo sacramento. Con questo però che sotto la specie del pane, in virtù delle parole sacramentali non si trova che il Corpo, e sotto la specie del vino non si trova che il Sangue. Ma per via di concomitanza, e perché ora il Corpo ed il Sangue di Gesù Cristo non sono né possono essere più separati, come lo furono sulla Croce, dove si trova il Corpo si trova anche il Sangue e l’anima, e dove si trova il Sangue si trova anche il Corpo unito all’anima. In quanto alla Persona ed alla Divinità del Figliuolo di Dio, esse dopo la Incarnazione non sono mai state separate da alcuna parte della natura umana di Gesù Cristo, neppure quando il Corpo e l’anima erano separate l’una dall’altra a causa della morte sulla Croce (LXXVI, 1, 2).

1628. Gesù Cristo si trova tutto intero in ciascuna parte della specie del pane ed in ciascuna parte della specie del vino?

Sì; Gesù Cristo si trova tutto intero, quale è in Se stesso, in ciascuna parte della specie del pane ed in ciascuna parte della specie del vino. Però la specie del pane e la specie del vino rimanendo indivise, Gesù Cristo non si trova in ciascuna di esse che una volta sola; mentre invece in ciascuna di queste specie si trova tante volte quante parti se ne fanno, quando si separano o si dividono (LXXVI, 3).

1629. Si può toccare il Corpo di Gesù Cristo come è in Se stesso, quando si toccano le specie accidenti eucaristici del pane e del vino?

Niente affatto; perché questi non sono gli accidenti del Corpo di Gesù Cristo, mediante i quali soltanto potremmo toccare la sua sostanza (LXXV, 4-3).

1630. Che cosa segue da questa verità?

Ne segue che gli accidenti eucaristici del pane e del vino sono insieme ciò che ci dà il Corpo di Gesù Cristo e ciò che lo tiene al sicuro. Cosicché se vi siano dei malvagi che vogliano profanare il Corpo di Gesù Cristo nel suo sacramento, profanano, sì, il sacramento, ma non possono toccare il Corpo di Gesù Cristo in se stesso.

1631. Questi accidenti eucaristici del pane e del vino rimangono sempre allo stato di accidenti eucaristici, dopo la consacrazione del pane e del vino?

No; perché dopo la comunione, ossia quando sono stati assorbiti per servire di cibo e di bevanda presto cominciano ad alterarsi e finiscono tosto per passare ad un altro stato. Essi possono anche alterarsi e corrompersi per il semplice fatto delle condizioni atmosferiche, quando rimangono troppo tempo senza essere rinnovati (LXXVII, 4).

1632. Che cosa accade quando gli accidenti eucaristici del pane e del vino cessano di essere gli accidenti del pane e del vino consacrati?

Accade che il Corpo ed il Sangue di Gesù Cristo cessano immediatamente di essere presenti con la loro presenza eucaristica, perché per lo stesso fatto cessa il rapporto che avevano a tali accidenti, e per mezzo loro al luogo dove gli accidenti stessi si trovavano (LXXVI, 6 ad 3).

1633. Dunque Gesù Cristo è presente con la sua presenza eucaristica unicamente in virtù della consacrazione del pane e del vino, e della permanenza degli accidenti del pane e del vino consacrati?

Sì; unicamente in virtù della consacrazione del pane e del vino e della permanenza degli accidenti del pane e del vino consacrati, Gesù Cristo è presente con la sua presenza eucaristica; perché le mutazioni operate nel pane e nel vino sono tutta la ragione di questa presenza, senza che il Corpo di Gesù Cristo sia mutato in niente (LXXVI, 6 ad 3).

1634. Come avviene la consacrazione del pane e del vino?

Essa avviene pronunziando nelle condizioni volute certe parole che sono la forma del sacramento dell’Eucarestia. (XXVII).

1635. Quali sono queste parole?

Per la specie del pane: « Questo è il mio Corpo. » Per la specie del vinono: «Questo è il calice del mio Sangue; del nuovo ed eterno Testamento, mistero di fede, sparso per voi e per molti in remissione dei peccati ».

Capo XXXIII.

Effetti del sacramento dell’Eucarestia.

1636. Il sacramento dell’Eucarestia ha degli effetti particolari che gli appartengono propriamente?

Sì; il sacramento della Eucarestia ha per effetto proprio quello di produrre nell’anima  tesori di grazia ordinati alla salute dell’uomo, che nessun altro sacramento può produrre  allo stesso titolo.

1637. Donde proviene al sacramento della Eucarestia questa efficacia, che gli è propria nell’ordine della grazia?

Proviene soprattutto e principalmente da questo, che esso contiene nella verità e nella realtà della Sua presenza Gesù Cristo stesso, autore di ogni grazia nell’ordine della salute. Proviene inoltre dal fatto che esso è il sacramento della Passione di Gesù Cristo, mediante la quale è stata operata la nostra salute e che lo rende presente in mezzo a noi. Proviene dal modo speciale con cui vi si partecipa, che consiste nel nutrirsi del Corpo di Gesù Cristo sotto la specie del pane, e nel dissetarsi del suo Sangue sotto la specie del vino. Finalmente proviene dal simbolismo speciale proprio di questo sacramento, che è quello di rappresentare la unità del corpo mistico di Gesù Cristo (LXXIX, 1).

1638. Queste diverse cause fanno sì che il conseguimento della gloria del cielo sia a titolo speciale effetto di questo sacramento?

Sì; perché noi dobbiamo il conseguimento della gloria a Gesù Cristo morto per noi. Ed

il convito eucaristico è la figura per eccellenza del convito celeste (LXXIX, 2).

1639. Il sacramento della Eucarestia ha per effetto di rimettere il peccato mortale?

Nessun dubbio che il sacramento della Eucarestia abbia la virtù di rimettere tutti i peccati mortali, contenendo Gesù Cristo stesso. Ma poiché Gesù Cristo si trova in questo sacramento sotto forma di alimento spirituale, e l’alimento non si dà che a coloro che sono in vita, chi si trova in peccato mortale non può ricevere l’effetto di questo sacramento. Tuttavia se alcuno si appressasse al sacramento, credendo in buona fede di essere in istato di grazia, mentre forse avrebbe ancora qualche peccato mortale non perdonato, la buona fede farebbe sì che il sacramento della Eucarestia scancellerebbe il peccato (LXXIX, 3).

1640. Il sacramento della Eucarestia ha per effetto di rimettere i peccati veniali?

Sì; il sacramento della Eucarestia ha per proprio effetto di rimettere i peccati veniali, essendo la sua grazia propriamente una grazia di refezione, destinata a riparare le perdite che tanto facilmente si producono nel corso della nostra vita quotidiana; ed è anche una grazia di fervore, la cui proprietà è di compensare la mancanza dell’atto di carità che implica ogni peccato veniale, incompatibile con tale atto (LXXIX, 4).

1641. Il sacramento della Eucarestia ha per effetto di rimettere tutta la pena dovuta al peccato?

Preso come sacramento, ossia in quanto è convito, il sacramento della Eucarestia non ha per effetto diretto di rimettere la pena dovuta al peccato, ma di ristorare spiritualmente, mediante una rinnovazione di fervore che unisce l’anima a Gesù Cristo ed agli altri membri del suo corpo mistico. Tuttavia, per modo di concomitanza ed in virtù del fervore di carità che produce, finisce col rimettere indirettamente la pena dovuta al peccato, non nella sua totalità, ma secondo il grado di fervore e di devozione prodotto nel soggetto. Come sacrifizio poi, ed in quanto vi si offre a Dio la vittima del Calvario, questo sacramento possiede una virtù satisfattoria. Solamente che nella soddisfazione non è tanto il valore di ciò che si offre quanto la devozione con la quale si offre, quello che conta. Ed ecco perché anche come sacrifizio, sebbene di valore infinito, non rimette tutta la pena dovuta al peccato, ma secondo la misura di fervore e di devozione di coloro che l’offrono, e di coloro per i quali si offre (LXXIX, 5).

1642. Il sacramento della Eucarestia preserva l’uomo dai peccati futuri?

Sì; ed è questo uno degli effetti più diretti e più ammirabili di questo sacramento. Perché come sacramento di nutrizione spirituale, ossia in quanto è cibo dell’anima, fortifica interiormente l’uomo contro ciò che tenderebbe ad alterare o distruggere la sua vita cristiana. E come sacramento della Passione di Gesù Cristo, è un segno che mette in fuga i demoni, vinti appunto da questa Passione medesima (LXXIX, 6).

1643. Il sacramento della Eucarestia produce qualche effetto in altri, che non siano coloro che lo ricevono?

Considerato come sacramento, ossia come nutrimento destinato a ristorare l’anima spiritualmente, non produce effetto proprio se non in chi lo riceve, perché questi solo ne è nutrito. Ma come sacramento della Passione di Gesù Cristo e come sacrifizio, può avere il suo effetto e lo ha realmente anche in tutti coloro per cui si offre, in quanto essi sono in istato di raccoglierne il frutto, uniti mediante la fede e la carità a Gesù Cristo ed agli altri membri del suo Corpo mistico (LXXIX, 7).

1644. I peccati veniali impediscono l’effetto del sacramento della Eucarestia?

Se i peccati. veniali vengono commessi nel momento stesso in cui si partecipa a questo sacramento, se per esempio si ha la mente distratta ed il cuore illecitamente occupato in altre cose, un effetto del sacramento della Eucarestia viene necessariamente impedito: quello, cioè, del ristoro spirituale, attualmente prodotto con una soavità tutta divina, unita al ricevimento di questo sacramento. Tuttavia, anche allora un certo aumento di grazia abituale si produce nell’anima. Che se si tratta poi di peccati veniali passati, questi non impediscono per niente l’effetto del sacramento dell’Eucarestia, quando nel momento in cui vi si partecipa, ci si accosta con gran fervore. (LXXIX, 1).

Capo XXXIV

Il ricevimento dell’Eucarestia.

 1645. Vi sono più maniere di ricevere il sacramento dell’Eucarestia?

Sì; si può ricevere spiritualmente e sacramentalmente (LXXX, 1)

1646. Che differenza passa tra queste due maniere di ricevere il sacramento della Eucarestia?

Passa questa differenza, che coloro che ricevono soltanto sacramentalmente della Fucarestia, non ne conseguono gli effetti; mentre coloro che lo ricevono spiritualmente ne conseguono gli effetti; sia in ragione del desiderio che ce li spinge – ed è ciò che si chiama propriamente la comunione spirituale – sia in ragione del ricevimento stesso del sacramento, che porta sempre seco una pienezza di effetti che il solo desiderio mon porta (LXXX, 1).

1647. Non vi è che l’uomo sulla terra che possa ricevere spiritualmente il sacramento della Eucarestia?

Sì; non vi è che l’uomo sulla terra che possa ricevere spiritualmente il sacramento della Eucarestia; perché soltanto gli uomini viventi sulla terra possono credere a Gesù Cristo col desiderio di riceverlo secondo che si trova in questo sacramento (LXXX, 2).

1648. Questo sacramento può essere ricevuto sacramentalmente anche dai peccatori?

Sì; i peccatori che hanno la fede o almeno la conoscenza di ciò che è il sacramento della Eucaristia nella Chiesa Cattolica, possono riceverlo sacramentalmente, se vi si accostano in maniera cosciente, qualunque colpa possano avere sulla loro coscienza (LXXX, 3).

1649. Il peccatore che riceve questo sacramento con la coscienza della propria indegnità, commette una colpa ricevendo sacramentalmente la Eucarestia?

Sì; egli commette un sacrilegio. Perché  ricevendo questo sacramento che contiene Gesù Cristo stesso e significa la unità del suo corpo mistico che non esiste se non mediante la fede e la carità, mentre egli non ha la carità che lo unisce a Gesù Cristo ed ai suoi membri, fa ingiuria al sacramento e lo profana, formando un disaccordo tra sé ed il saramento di cui falsifica il significato (LXXX, 4).

1650. Questo peccato è particolarmente grave?

Sì; questo peccato. è particolarmente grave, perché fa ingiuria alla umanità santa di Gesù Cristo nel suo sacramento d’amore, (LXXX, 5).

1651. È grave come la profanazione esteriore sacramento stesso?

No; perché questo ultimo peccato implica la formale intenzione di fare ingiuria a Gesù Cristo nel suo sacramento; e ciò costituisce un peccato molto più grave (LXXX, 5 ad 3).

1652. Cosa ci vuole per ricevere come si conviene sacramentalmente il sacramento della Eucarestia?

Ci vuole prima di tutto l’uso della ragione; quindi, insieme con lo stato di grazia, il desiderio di raccogliere i frutti di vita uniti al ricevimento sacramentale dell’Eucarestia (LXXX, 9, 10).

1653. Ci si può del tutto dispensare dal ricevere sacramentalmente la Eucarestia?

No; tranne la impossibilità di riceverla. E ciò perché nessuno può salvarsi se non possiede la grazia di questo sacramento; ora, non si può avere la grazia di questo sacramento se non si ha almeno il desiderio di riceverlo sacramentalmente, quando potrà presentarsene la occasione (LXXX, 11).

1654. Vi sono delle epoche o dei momenti determinati dalla Chiesa, in cui si è tenuti a ricevere sacramentalmente la Eucarestia?

Sì; queste epoche e questi momenti sono: per ogni uomo che ha raggiunto l’uso della ragione ed è sufficientemente istruito sulla natura di questo sacramento; nel corso della vita una volta ogni anno durante il tempo pasquale; e finalmente in pericolo di morte, in cui bisogna ricevere questo sacramento in forma di viatico (Codice, can. 854, 859, 864).

1655. Si può ricevere frequentemente ed anche tutti i giorni sacramentalmente il sacramento della Eucarestia?

Sì; si può ed è anche cosa sommamente eccellente, purché soltanto si sia nelle condizioni enumerate per riceverlo come si conviene (LXXX, 10).

1656. Si è tenuti a ricevere sacramentalmente il sacramento della Eucarestia sotto ambedue le specie del pane e del vino?

Soltanto i sacerdoti all’altare, nella celebrazione del sacramento della Eucarestia, sono tenuti a ricevere sacramentalmente questo sacramento sotto ambedue le specie del pane e del vino. In quanto ai fedeli, essi devono conformarsi in questo a ciò che la Chiesa prescrive; ed infatti nella Chiesa latina non si riceve la Eucarestia, che sotto la specie del pane (LXXX, 12).

1657. Quale è il momento più opportuno, ordinariamente ed in quanto è possibile, per ricevere sacramentalmente il sacramento della Eucarestia?

È il momento della celebrazione stessa del sacramento, quando il sacerdote è all’altare e lo ha ricevuto egli stesso; perché è il momento più in armonia con lo stato di Gesù Cristo immolato sacramentalmente nella celebrazione del sacramento della Eucarestia, al quale noi partecipiamo ricevendolo sacramentalmente.

1658. In quale disposizione di corpo bisogna essere per ricevere sacramentalmente il sacramento della Eucarestia.

Bisogna essere digiuni dalla mezzanotte (LXXX, 12)

1659. Non si può mai ricevere sacramentalmente il sacramento della Eucarestia senza essere digiuni?

Non si può che in pericolo di morte e quando si riceve in forma di viatico. Tuttavia stabilito che per gli ammalati che sono a letto da un mese, e per i quali non vi è speranza certa che si ristabiliscano presto, dietro prudente consiglio del confessore, la Santissima Eucaristia possa essere loro portata una volta o due la settimana, quando anche abbiano preso avanti qualche medicina o qualche alimento a modo di bevanda (Codice, Cal. 858).

Capo XXXV.

Il ministro del sacramento dell’Eucarestia.

1660. A chi appartiene propriamente ed esclusivamente di consacrare il sacramento della Eucarestia?

Al sacerdote validamente ordinato secondo il rito della Chiesa Cattolica, appartiene propriamente ed esclusivamente di consacrare il sacramento della Eucarestia (LXXXII, 1)

1661. Soltanto al sacerdote appartiene pure di distribuire questo sacramento?

Sì; con questo però che il diacono ha la potestà ordinaria di distribuire il prezioso Sangue contenuto nel calice, dove la Chiesa permettesse di comunicare sotto ambedue le specie. Egli potrebbe pure per delegazione del sacerdote, in caso di bisogno e come cosa straordinaria, distribuire la comunione sotto le specie del pane (LXXXII, 3).

1662. Ogni sacerdote, anche in istato di peccato mortale, può consacrare e distribuire il sacramento della Eucarestia?

Validamente lo può, nel senso che ciò non nuoce per niente alla verità ed alla efficacia del sacramento per i fedeli; ma pecca gravemente facendolo (LXXXII, 5).

1663. La Messa di un cattivo sacerdote ha meno valore di quella di un sacerdote buono?

Il valore della Messa è assolutamente lo stesso da una parte e dall’altra, per ciò che riguarda il sacramento della Passione di Gesù Cristo, che la consacrazione fatta dal sacerdote effettua. Ma per quanto riguarda le preghiere fatte durante la Messa, le preghiere del buon sacerdote, hanno una efficacia che non hanno quelle del sacerdote cattivo, in ragione della devozione del soggetto. Tuttavia anche per queste preghiere la efficacia è la stessa da parte della divozione della Chiesa, in nome della quale queste preghiere sono recitate da tutti i sacerdoti (LXXXII, 6).

1664. Un sacerdote eretico, scismatico o scomunicato può consacrare il sacramento della Eucarestia?

Non può lecitamente; ma validamente sì, se è veramente sacerdote ed ha l’intenzione di fare quello che fa Chiesa Cattolica nel celebrar questo sacramento (LXXXII, 7).

1665. Un sacerdote degradato, sarebbe veramente sacerdote e potrebbe consacrare validamente?

Sì; perché la degradazione non toglie il carattere del sacramento dell’Ordine che è di per se stesso indelebile (LXXXI, 8).

1666. Si può senza peccato ascoltare lka messa di un sacerdote eretico, scismatico, scomunicato o notoriamente peccatore ed indegno, e ricevere da lui la Comunione?

È assolutamente interdetto, sotto pena di peccato grave, ascoltare la Messa di un sacerdote eretico, scomunicato od anche notoriamente peccatore ed indegno, se il suo stato è reso pubblico da una sentenza della Chiesa che lo priva del diritto di celebrare. In caso contrario si potrebbe senza peccare ascoltare la Messa e ricevere da lui la Comunione (LXXXII, 9).

Capo XXXVI.

La celebrazione del sacramento dell’Eucarestia, ossia il sacrificio della Messa.

1667. Che cosa intendete per la celebrazione del sacramento dell’Eucarestia o santo sacrificio della Messa?

Ciò significa che l’atto mediante il quale questo sacramento viene prodotto costituisce un vero sacrifizio, che è anche il solo vero sacrifizio, nel senso di immolazione cultuale o rituale, esistente nella Religione Cattolica, sola vera religione il cui culto possa essere accettevole a Dio (LXXXIII, 1).

1668. In che cosa questo atto, mediante il quale si produce il sacramento della Eucarestia, costituisce il sacrifizio che avete detto?

In questo, che esso è la immolazione dell’unica vittima ora accetta a Dio, vale a dire Gesù Cristo stesso.

1669. Ed in che modo questo atto è la immolazione di Gesù Cristo?

Perché è il sacramento della Passione nella quale Gesù Cristo fu immolato sul Calvario (LXXXII, 1).

1670. Che cosa intendete dire dicendo che questo atto è il sacramento della Passione nella quale Gesù Cristo fu immolato sul Calvario?

Ciò vuol dire che come sul Calvario, nel momento in cui Gesù Cristo dette la sua vita per noi in espiazione dei nostri peccati, il suo Corpo il suo Sangue furono separati; l’atto mediante il quale si produce il sacramento della Eucarestia fa sì che dove si celebra questo sacramento, il Corpo di Gesù Cristo è sacramentalmente separato dal suo Sangue, mediante la consacrazione separata delle due specie del pane e del vino; e questa separazione sacramentale si produce in rapporto diretto alla reale separazione che ebbe luogo sul Calvario.

1671. Che cosa si deduce da questo fatto e da questo rapporto?

Si deduce che il sacrifizio della Messa è il medesimo di quello della Croce.

1672. Dobbiamo dire che ne è la riproduzione?

Propriamente parlando, no; perché il sacrifizio della Croce ha avuto luogo una volta e non deve più riprodursi. D’altra parte il sacrifizio della Messa non è un riproduzione di quel sacrifizio, ma il sacrifizio stesso.

1673. Si può dire che ne è la rappresentazione?

Sì; se con questo si vuole intendere che lo rende presente per noi. Ma sarebbe inesatto  se si volesse dire che non ne è se non una immagine, perché di fatto è quel sacrifizio stesso.

1674. Ma come può essere quel sacrifizio stesso, dal momento che quel sacrifizio non esiste più; e che d’altra parte, nel sacrifizio della Croce, Gesù Cristo ebbe la morte con la separazione del suo Corpo e del suo Sangue, mentre ora non muore più ed il Corpo ed il suo Sangue non Sono più separati?

In questo sacramento si verifica del sacrifizio della Croce quanto si verifica di Gesù Cristo stesso, cioè alla stessa guisa che Gesù Cristo è qui presente come sotto una diversa forma esteriore; perché è qui sotto la forma o le specie del sacramento, così parimente la Passione e la immolazione di Gesù Cristo che ebbe luogo altra volta sul Calvario, è qui non sotto la forma cruenta di allora, ma sotto la forma sacramentale. Nel senso che sotto questa forma sacramentale noi abbiamo, allo stato separato che costituisce la immolazione della vittima, il medesimo Corpo ed il medesimo Sangue di Gesù Cristo che furono realmente separati sul Calvario.

1675. È dunque vero che mediante l’atto che produce questo sacramento, la Passione e la immolazione di Gesù Cristo che ebbe luogo sul Calvario si ritrova realmente, sebbene in maniera sacramentale, dovunque si celebra questo sacramento?

Ciò è esattissimo: mediante l’atto che produce questo sacramento avviene che la Passione o la immolazione di Gesù Cristo che ebbe luogo sul Calvario, è resa sacramentalmente presente dovunque si celebra questo sacramento.

1676. Quando si assiste alla celebrazione di questo sacramento, è dunque come se si assistesse alla Passione, ossia alla immolazione di Gesù Cristo sul Calvario?

Sì; quando si assiste alla celebrazione di questo sacramento ossia al sacrifizio della Messa, è come se si assistesse alla Passione od immolazione di Gesù Cristo che ebbe luogo sul Calvario, mediante la quale fu operata la nostra salute e che è la sorgente di ogni grazia per noi, nello stesso tempo che è riguardo a Dio l’atto di religione per eccellenza, che lo onora e lo glorifica al di sopra di tutto.

1677. È per questo che la Chiesa è così desiderosa di vedere tutti i fedeli assistere il più spesso possibile al santo sacrifizio della Messa?

Sì; ed è anche per questo che fa a tutti obbligo di assistervi nei giorni di domenica e negli giorni di festa (Codice can. 1248)

1678 Che cosa ci vuole per non peccare contro questo precetto non assistendo alla Messa in tali giorni?

Ci vuole una ragione di impossibilità o di grave impedimento.

1679. E che cosa ci vuole per adempiere a questo precetto?

Bisogna essere presenti nel luogo dove si celebra, non facendo niente di incompatibile con la partecipazione a questo grande atto, e senza mancare a nessuna delle sue parti principali.

1680. Quali sono le parti principali della Messa che non si possono lasciare senza mancare in ordine al precetto?

Tutto quello che va dall’Offertorio alla comunione inclusivamente.

1681. Quale è il mezzo migliore per bene ascoltare la Santa Messa?

Quello di unirsi al sacerdote, seguendo punto per punto tutto ciò che è detto e fatto durante questa grande azione.

1682. I libri liturgici messi alla portata dei fedeli, come i libri della messa e di preghiere, sono di grande aiuto a questo proposito?

Tali libri sono del più grande aiuto per bene ascoltare la santa Messa, e sono tanto migliori quanto più sono conformi al messale del sacerdote.