LA SUMMA PER TUTTI (19)
R. P. TOMMASO PÈGUES
LA SOMMA TEOLOGICA DI S. TOMMASO DI AQUINO IN FORMA DI CATECHISMO PER TUTTI I FEDELI
PARTE TERZA
GESÙ CRISTO OSSIA LA VIA DEL RITORNO DELL’UOMO VERSO DIO
Caro XXII.
La glorificazione di Gesù Cristo. La sua Resurrezione.
1550. Era necessario che Gesù Cristo risuscitasse dalla morte con una resurrezione gloriosa?
Sì: era cosa necessaria. Perché Dio doveva a Se stesso di manifestare la sua giustizia. esaltando Colui che si era umiliato fino alla morte di croce. Questa suprema testimonianza data alla divinità di Gesù Cristo occorreva anche per confermare la nostra fede, per rafforzare la mostra speranza, per fissare la nostra nuova vita, trasformata dopo la nostra resurrezione spirituale, ad immagine di Gesù risorto, e finalmente per far risplendere nella sua propria Persona le meraviglie della vita gloriosa che Egli ci riserba e che la sua Resurrezione già inizia (LIII, 1).
1551. Quale fu lo stato del corpo di Gesù Cristo resuscitato?
Il corpo di Gesù Cristo resuscitato fu assolutamente il medesimo che era stato deposto dalla Croce e messo nella tomba; ma in istato di gloria, con tutte le qualità di impassibilità, di sottilità, di agilità e di splendore che derivarono in Lui dalla sovrabbondanza della perfezione dell’anima, libera ormai di comunicare al corpo la sua perfezione in tutta la sua pienezza (LIV, 1-3).
1552. Il corpo di Gesù Cristo resuscitato conservò sempre le cicatrici della sua crocifissione, tanto ai piedi che alle mani ed al costato?
Si; perché ciò occorreva per la gloria di Gesù Cristo ed in segno della sua vittoria sulla morte; per convincere i discepoli della verità della sua resurrezione; per essere continuamente dinanzi al Padre una intercessione vivente a nostro favore; e per confondere i suoi nemici nel giorno del giudizio (LIV, 4).
Caro XXIII.
La sua Ascensione e la sua autorità alla destra del Padre.
1553. Dove si trova ora il corpo di Gesù Cristo resuscitato?
Il corpo di Gesù Cristo resuscitato si trova ora in Cielo, dove Gesù Cristo ascese quaranta giorni dopo la sua resurrezione alla presenza dei suoi discepoli, separandosi da loro sul monte degli Olivi (LVIL, 1).
1554. Perché ed in qual senso si dice che Gesù Cristo, resuscitato e salito al Cielo, siede alla destra del Padre?
Nel senso che Egli resta per sempre senza alcuna possibile alterazione nella pace eterna della beatitudine del Padre, in un grado di eccellenza affatto particolare, avendo col Padre umo stesso potere regale e giudiziario sopra tutte le cose, privilegio che appartiene Gesù Cristo assolutamente in proprio (LVII, LVIII).
1555. Perché ed in qual senso il potere giudiziario è specialmente attribuito a Gesù Cristo?
Perché Gesù Cristo in quanto Dio, è Sapienza del Padre; e l’atto di giudicare, è per eccellenza un atto di sapienza e di verità, anche perché come uomo, Gesù Cristo è una Persona divina che nella sua natura umana ha la dignità di Capo di tutta la Chiesa, e per conseguenza di tutti gli nomini che hanno da essere giudicati: ha in tutta la sua pienezza la grazia abituale che rende l’uomo spirituale e capace di giudicare. Finalmente era giusto che Colui che è stato giudicato in modo ingiusto e perché rivendicava i diritti della giustizia divina, fosse costituito giudice secondo questa stessa giustizia (LIX, 1-8).
1856. Il potere supremo di giudicare che appartiene a Gesù Cristo ed è la prerogativa per eccellenza della sua sovranità, lo esercita ancora e sempre, dopo la Sua Ascensione al Cielo e la presa di possesso del suo trono alla destra del Padre?
Sì; non vi è niente di ciò che accade nel mondo, dopo il giorno del suo trionfo, che non sia effetto del sovrano governo di Nostro Signore Gesù Cristo sedente alla destra del Padre. Egli non soltanto come Dio ed in forza della Provvidenza e del governo divino, ma anche come uomo ed in forza del potere sovrano che Gli appartiene come Figliuolo di Dio in persona, ed in quanto lo ha guadagnato con i meriti della Sua Passione e morte, dispone tutto, ordina tutto ed a Lui tutto è soggetto nel moto dell’universo, sia che si tratti delle cose umane nella loro evoluzione totale, sia che si tratti anche delle creature inanimate, ed anche della parte che gli Angeli buoni o cattivi possono avere in questo moto dell’universo (LIX, 5).
1557. Questo giudizio quotidiano che Gesù Cristo esercita su tutti e su tutto dal giorno della sua Ascensione, avviene senza pregiudizio del giudizio finale e supremo che avverrà nell’ultimo giorno?
Sì; perché soltanto allora potrà esercitarsi in tutta la sua pienezza ed in tutta la sua perfezione il potere Supremo appartenente a Gesù Cristo. Soltanto allora infatti potranno essere apprezzate in tutto il loro valore le azioni delle creature soggette al potere regale e giudiziario di Gesù Cristo, ed a ciascuno potrà esser reso pienamente secondo i suoi meriti (LIX, 5).
1558. Gesù Cristo esercita ugualmente il suo potere di autorità tanto sugli uomini che sugli Angeli?
No: Gesù Cristo non esercita nella stessa maniera il suo potere sugli uomini e sugli Angeli. Perché se gli Angeli, buoni o cattivi, ricevono dal Figliuolo di Dio, in quanto Egli è Dio, la ricompensa essenziale della eterna beatitudine o la pena essenziale della eterna dannazione, né gli uni né gli altri ricevono questa ricompensa o questa pena dal Figliuolo di Dio in quanto è uomo. Tutti gli uomini invece, che hanno ottenuto da Lui, in quanto uomo, di giungere alla eterna beatitudine del cielo; ed ancora: nel giudizio finale la sentenza definitiva e completa che manderà i dannati agli eterni supplizi, sarà pronunziata dal Figliuolo di Dio Incarnato, anche in quanto è uomo. Ma gli angeli, Ma Ma gli Angeli, buoni o cattivi, ricompensati o puniti da principio, restano soggetti alla Sovrana autorità del Figlio di Dio Incarnato, anche in quanto è uom, dal giorno della sua Incarnazione, e più ancora dal giorno della Sua Ascensione e del suo trionfo. Tutto ciò che essi fanno per aiutare gli uomini o per tentarli, resta subordinato al potere sovrano e giudiziario di Gesù Cristo; e gli Angeli buoni riceveranno da Lui, anche in quanto uomo, il supplemento di ricompensa che meritano i loro buoni uffici, come gli Angeli malvagi il supplemento di castighi dovuto alla loro malvagità (LIX, 6)
Capo XXIV
Dei Sacramenti di Gesù Cristo che assicurano agli uomini che formano il Suo Corpo mistico, la Chiesa, i frutti dei misteri di salute Compiuti nella Persona del Salvatore. – Natura di questi Sacramenti. – Numero ed armonia. – Necessita ed efficacia.
1559. Gesù Cristo Figliuolo di Dio fatto uomo per la nostra salute, dopo i misteri compiuti nella sua Persona per la salute degli uomini, come assicura agli uomini stessi il frutto di tali misteri in ordine alla sua salute?
Per mezzo dei sacramenti che Egli stesso ha istituito, e che da Lui traggono la loro virtù (LX – Prologo).
1560. Che cosa intendete per sacramenti?
Intendo certe cose, certi atti di ordine sensibile, accompagnati da certe parole che ne precisano il senso, la cui proprieta è di significare e di produrre nell’anima determinate grazie, ordinate a riformare la vita in Gesù Cristo.
1561. Quanti sono i sacramenti?
Sono sette, e cioè: il Battesimo, la Confermazione, la Eucarestia, la Penitenza, la
estrema Unzione, l’Ordine ed il Matrimonio (LXV, 1).
1562. Possiamo stabilire gualche ragione che ci faccia intendere il perché di questi sette Sacramenti istituiti da Gesù Cristo?
Sì; questa ragione si deduce dalla analogia che passa tra la nostra vita spirituale per la grazia di Gesù Cristo, e la nostra vita naturale corporale. Infatti, la nostra vita corporale comprende due specie di perfezioni, secondo che si tratta della vita degli individui o della vita della società nella quale e per la quale essi vivono. Per quanto riguarda l’individuo, la sua vita si perfeziona direttamente o indirettamente: si perfeziona direttamente per il fatto di entrarvi, di crescervi e di nutrirsi; si perfeziona indirettamente col recuperare la salute se si fosse perduta, e con un completo risanamento se si fosse stati ammalati. Parallelamente, nell’ordine spirituale della vita della grazia, vi è un sacramento che ce la da, ed è il Battesimo; vi è un altro sacramento che ci fa crescere in essa, ed è la Confermazione: un terzo sacramento ci nutre in questa vita, ed è la Eucarestia. E quando si è perduta dopo il Battesimo, il sacramento della Penitenza è destinato a restituircela, come il sacramento della Estrema unzione è ordinato a fare scomparire le ultime tracce del peccato. Per quanto poi riguarda la società in cui questa vita si conserva, due sacramenti ne assicurano il bene e la perpetuità: il sacramento dell’Ordine per la parte spirituale di questa società, ed il sacramento del Matrimonio per la sua parte materiale e corporale (LXV, 1).
1663. Di tutti questi sacramenti quale è il più grande, ed in un Senso il più importante, ossia quello a cui tutti gli altri sono ordinati ed in cui in gualche modo tutti gli altri vanno a terminare?
È il sacramento della Eucarestia. In esso, infatti, come vedremo, Si contiene sostanzialmente Gesù Cristo Stesso, mentre in tutti gli altri non si trova che una virtù derivata da Lui. Cosicché tutti gli altri sembrano essere ordinati od a produrre questo sacramento, come l’Ordine; od a rendere degni o più degni di riceverlo come il Battesimo; la Confermazione la Penitenza, la Estrema Unzione; o almeno a significarlo come il Matrimonio. Similmente tutte le cerimonie relative al ricevimento degli altri sacramenti fanno capo quasi sempre al ricevimento della Eucarestia: anche per quanto
riguarda il Battesimo, quando si tratta di adulti (LXV, 8).
1564. I sacramenti istituiti da N. S. Gesù Cristo per assicurarci il frutto dei misteri compiti nella sua Persona per la nostra salute, sono di semplici consigli e facoltativi, o sono invece assolutamente necessari, ciascuno per ottenere la grazia che gli corrisponde?
questi sacramenti sono assolutamente necessari, nel senso che se per propria colpa si trascurasse di riceverli, non si avrebbe la grazia che loro corrisponde; e ve me sono tre, un effetto dei quali non viene mai prodotto se il sacramento non è ricevuto (LXV 4).
1565 Quali sono questi tre sacramenti e qual è l’effetto che ne dipende?
Sono il Battesimo, la Confermazione e l’Ordine; e l’effetto di cui si tratta è il carattere che questi sacramenti imprimono nell’anima.
1566. Che cosa si intende per carattere?
Si intende una certa qualità di ordine spirituale, che costituisce nella parte superiore ed intellettuale dell’anima una specie di potenza o di facoltà che rende partecipi del sacerdozio, oppure di essere ammessi a beneficiare degli atti gerarchici che dipendono da questo sacerdozio, oppure di essere ammessi a beneficiare degli atti gerarchici compiuti nella sfera di questo stesso sacerdozio (LXIII, 1-4).
1567. Il carattere è incancellabile nell’anima?
Sì; il carattere è incancellabile nell’anima, e rimarrà eternamente in tutti coloro che lo hanno una volta ricevuto; a loro gloria nel cielo se ne avranno usato bene e se ne sarnno mostrati degni; ed a loro eterna confusione nell’inferno se non vi avrannoi corrisposto come dovevano (LXIII).
1568. Quale di questi caratteri segna propriamente gli uomini nell’immagine di Gesù Cristo, e li rende puramente e semplicemente atti a partecipare nella Chiesa agli effetti del suo sacerdozio?
Il carattere del sacramento del Battesimo. (LXIII, 6).
Une source doctrinale : les encycliques
Capo XXV.
Del Sacramento del Battesimo.- La sua natura – Ministro di questo Sacramento.
1569. Che cosa intendete per il sacramento del Battesimo?
Intendo quel rito istituito da N. S. Gesù Cristo, consistente in una abluzione fatta con acqua naturale, nel tempo stesso che dalla persona che lo amministra si pronunziano sul soggetto getto che lo riceve le parole: « Io ti battezzo nel nome del Padre e del Figluolo e dello Spirito Santo? » (LXVI, 1-5).
1570. Questo rito può essere rinnovato più volte sul medesimo soggetto?
No: il sacramento del Battesimo non può essere ricevuto che una volta sola, per causa del carattere indelebile che imprime nell’anima (LXVL, 9).
1571. Il Battesimo di acqua può essere supplito dal battesimo di sangue o di desiderio?
Il Battesimo di acqua può essere supplito dal battesimo di sangue che è il martirio, raffigurando la Passione di Gesù i Cristo; o dal battesimo di desiderio che consiste nel moto della carità dovuto all’azione dello Spirito Santo. Ciò nel senso che la grazia del Battesimo può essere ottenuta senza ricevere il sacramento stesso, quando il riceverlo sia impossibile; ma non nel senso che il carattere del sacramento possa essere ricevuto fuori del sacramento stesso. (LXVI, 11).
1572. Chi può amministrare e il sacramento del Battesimo?
Il sacramento del Battesimo può essere amministrato da ogni individuo umano che abbia l’uso della ragione, e compia esattamente il rito del sacramento con la intenzione di fare quello che fa la Chiesa sa cattolica nell’amministrarlo (LXVII).
1573. Perché il sacramento del Battesimo sia amministrato lecitamente, che cosa occorre da parte di chi lo amministra?
Bisogna che lo amministri nelle condizioni determinate dalla Chiesa cattolica (LXVII).
1574. Quali sono queste condizioni?
Perché il Battesimo possa essere amministrato lecitamente fuori delle condizioni ordinarie, nelle quali lo amministra il sacerdote stesso conformandosi alle prescrizioni del diritto canonico e del rituale, o lo fa amministrare straordinariamente da un diacono, bisogna che vi sia urgente necessità, vale dire pericolo di morte. In questo caso la prima persona disponibile può amministrare il Battesimo, si tratti di un sacerdote, di un chierico, di un laico, di un uomo, di una donna o anche di qualcuno che non fosse battezzato: tuttavia bisogna conformarsi all’ordine che abbiamo ora indicato; e soltanto in mancanza del precedente il seguente può battezzare (LXVII, 1-5)-
1575. E necessario che nel Battesimo; quando s’amministra in chiesa, nelle normali condizioni di Battesimo solenne, o quando si suppliscono le cerimonie del medesimo, vi sia sempre un padrino o una madrina pel nuovo battezzato?
Si; così ordina la Chiesa in virtù di un uso antichissimo, e perché ê proprio conveniente che il nuovo battezzato abbia qualcuno che sia specialmente ed ufficialmente incaricato di vegliare alla sua istruzione nelle cose della fede, e alla sua fedeltà agli impegni presi per lui e in suo nome nel Battesimo (LXVII, 7).
1576. L’ufficio di padrino e di madrina non è dunque una semplice formalità, ma invece qualcosa di grave e di importante?
Sicuramente; e per il padrino e per la madrina vi è l’obbligo stretto di vigilare con ogni cura, perché il loro figlioccio o la loro figlioccia si dimostri in tutta la sua vita fedele a ciò che essi hanno promesso che esso od essa sarebbe di fatto (LXVII, 8).
Capo XXVI.
Chi può ricevere questo Sacramento – Della sua necessita per tutti.
1577. Tutti gli uomini sono obbligati a ricevere il Battesimo?
Sì; tutti gli uomini sono obbligati nel modo più assoluto a ricevere il Battesimo. Dimodoché se si tratta di adulti che potendolo ricevere non lo ricevono di fatto, è impossibile si salvino. E ciò perché mediante il Battessimo noi siamo incorporati a Gesù Cristo; e dopo il peccato di Adamo nessuno fra gli uomini può essere salvo se non è incorporato a Gesù Cristo (LXVIII, 1, 2).
1578. Ma non basta la fede e la carità per essere incorporati a Gesù Cristo per mezzo della grazia, e per conseguenza salvarsi?
Senza dubbio; soltanto che la fede non può essere sincera e la carità o la grazia non possono trovarsi nell’anima, se si separano per propria colpa dal Battesimo, che è il sacramento della fede e che è destinato a produrre nell’anima la prima grazia che ci unisce a Gesù Cristo (LXVIII, 2).
1579. Dunque si può ricevere il Battesimo quando si è ancora in stato di peccato, sia che si tratti del peccato originale per tutti, oppure di peccati gravi attuali per gli adulti?
Sì; e per questo il Battesimo è chiamato sacramento dei morti, non supponendo la grazia nell’anima come i sacramenti dei vivi, ma avendo per proprio effetto di apportarla a coloro che non l’hanno ancora. Tuttavia, se si tratta di adulti che hanno commesso dei peccati mortali, per ricevere il Battesimo con frutto, bisogna che abbiano rinunziato all’affetto del peccato (LXVIII, 4).
1580. Trattandosi a: adulti, bisogna anche abbiano la intenzione di ricevere il Battesimo?
Sicuramente: e senza di essa il sacramento risulterebbe nullo (LXVIII, 7).
1581. Bisogna ancora che abbiano la vera fede?
Ciò è necessario per ricevere la grazia del sacramento, ma non per ricevere il sacramento stesso ed il carattere che imprime (LXVIII, 8).
1582. Ed i bambini che non possono avere né l’intenzione né la fede, possono essere battezzati?
Sì, lo possono, perché essi partecipano della intenzione e della fede della Chiesa, o di quelli che nella Chiesa li presentano al Battesimo (LXVIII, 9).
1583. Si possono dunque presentare al Battesimo nella Chiesa i bambini di tenera età, cioè prima che abbiano la età della ragione, contro la volontà dei loro genitori, quando questi siano ebrei od infedeli e non appartengano alla Chiesa?
No; non si Può, e se si facesse si peccherebbe; perché si andrebbe contro il diritto naturale in virtù del quale il bambino, finché non può disporre da se stesso, ê affidato dalla natura ai suoi genitori. Tuttavia se il bambino viene battezzato, il Battesimo è valido e la Chiesa ha su di esso tutti i diritti di ordine soprannaturale che sono conseguenza del Basttesimo (LXVIII, 10).
1584. In pericolo di morte si possono battezzare i bambini che sono ancora in seno alla madre?
No; neppure in pericolo di morte si possono battezzare i bambini che sono ancora in seno alla madre; perché fino a quando non siano venuti alla luce, essi non appartengono alla società degli uomini in modo da essere ammessi alla loro azione per il ricevimento dei sacramenti in ordine alla salute. In questo caso bisogna rimettersi a Dio ed al privilegio della sua azione, secondo che a Lui può piacere di esercitarlo (LXVII, 11 ad 1).
1585. I bambini venuti alla luce che muoiono senza ricevere il sacramento del Battesimo sono essere salvi?
No; i bambini venuti alla luce che muoiono senza ricevere il sacramento del Battesimo non possono essere salvi; perché secondo l’ordine stabilito da Dio nella società degli uomini, non esiste per essi che questo mezzo di essere incorporati a Gesù Cristo e di ricevere la sua grazia. senza la quale non vi è salute tra i figli di Adamo (LXVIII, 3).
1586. Se si trattasse di adulti privi dell’uso della ragione, come gli idioti ed i pazzi, potrebbero essere battezzati?
Se non hanno mai avuto l’uso della ragione si debbono paragonare ai bambini, e per conseguenza possono come quelli essere battezzati. Ma se hanno avuto l’uso della ragione, non possono essere battezzati in istato di demenza, se non a condizione che abbiano altra volta manifestato gualche desiderio o qualche volontà di ricevere il Battesimo (LXIII, 12).
CAPO XXVII.
Degli effetti di questo Sacramento.
1587. Quando il Battesimo è ricevuto senza che alcun ostacolo si opponga alla sua virtù, produce grandi effetti nell’anima?
Sì; perché incorporando l’uomo alla Passione di Gesù Cristo, fa, sì che questa Passione produca nell’omo tutto il suo frutto. Così fino da allora in colui che è battezzato non resta più alcuna traccia di peccato né alcuna obbligazione di soddisfare per i peccati passati. Di diritto sono tolte mediante il Battesimo anche tutte le penalità della vita presente; ma Dio le lascia fino alla resurrezione, affinché i battezzati possano rassomigliare a Gesù Cristo, acquistare numerosi meriti e testimoniare che vengono al Battesimo non per le comodità della vita presente, ma in vista della gloria futura (LXIX, 1-8).
1588. Il Battesimo produce nell’anima anche la grazia e le virtù?
Sì; perché unisce a Gesù Cristo come al Capo, alla pienezza di grazia e di virtù del quale partecipano tutte le membra. Con questo, d’altra parte, che in modo specialissimo vi si riceve una grazia di luce per conoscere la verità, e di divina fecondità per produrre opere buone, proprie della vita cristiana (LXIX, d, 5).
1589. Questi ultimi effetti sono prodotti mediante il Battesimo anche nell’anima dei bambini?
Sì; salvo che tutto questo non è in essi che allo stato di germe, ossia allo stato abituale, aspettando a manifestarsi in maniera attuale quando saranno in grado di vivere la vita della grazia e delle virtù (LXIX, 6).
1590. Dobbiamo dire che effetto proprio del Battesimo ê quello di aprire la porta del regno celeste?
Sì; perché il Battesimo non lascia niente del peccato o della pena dovuta al peccato; ed è questo il solo ostacolo che impedisce di entrare in cielo, da quando il cielo ci è stato riaperto per mezzo della Passione di Gesù Cristo (LXIX, 7).
1591. Un adulto che ricevesse il Battesimo in cattive disposizioni, me riceverebbe tutti gli effetti che abbiamo enumerato?
No; non riceverebbe che il carattere del sacramento. Ma in forza di questo carattere che resta, può ricevere tutti gli altri effetti del Battesimo, quando in seguito rinunzi alle sue cattive disposizioni (LXIX, 9, 10).
1592. Oltre a questi effetti propri del Battesimo, ve me sono altri legati alle cerimonie di questo sacramento?
Sì; ma sono effetti di ordine diverso, al di sotto della grazia propriamente detta. Essi mirano piuttosto a togliere gli ostacoli che impedirebbero di ricevere il Battesimo con tutti i suoi frutti, ossia di raccogliere questi frutti in tutta la loro purezza. Ed in forza di ciò le cerimonie battesimali non hanno ragione di sacramento, ma soltanto la ragopne che conviene ai sacramentali (LXXI, 3).
Capo XXVIII.
Dignità e doveri di chi ha ricevuto il Battesimo.
1593. Coloro che hanno ricevuto la grazia del Battesimo e ne portano sempre il carattere indelebile, hanno da questo lato una particolare eccellenza ed anche degli obblighi o dei doveri in armonia con questa eccellenza?
Coloro che hanno ricevuto la grazia del Battesimo e ne portano sempre il carattere indelebile, nella misura che sono fedeli alla grazia del loro Battesimo superano in dignità ed in eccellenza tutte le creature lasciate nella loro propria natura. Sono figliuoli di Dio e fratelli di Gesù Cristo; di più: sono come la continuazione di Gesù Cristo stesso che rivive in essi nei suoi membri, continuando per mezzo di essi la vita di infiniti meriti che aveva quando era personalmente sulla terra. Ma questa dignità così alta, obbliga a condurre una vita che le corrisponda; e chiunque ha il bene di essere battezzato, non dovrebbe avere niente nella sua vita che non fosse degno di Gesù Cristo stesso, a cui il Battesimo lo incorpora.