GNOSI TEOLOGIA DI sATANA (62) – LA CITTÀ ANTICRISTIANA (2)

LA CITTA’ ANTICRISTIANA (2)

DI P. BENOIT

DOTTORE IN FILOSOFIA E TEOLOGIA

DIRETTORE EMERITO DEL SEMINARIO DI PARIGI

SOCIÉTÉ GÉNÉRALE DE LIBRAIRIE CATHOLIQUE

VICTOR PALMÉ, DIRECTEUR GÉNÉRAL

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BRUXELLES

SOCIÉTÉ RELGE DE LIBRAIRIE

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GENEVE HENRI THEMBLEY, ÉDITEUR’

4, rue Corraterîe. -1886 –

II

LA FRANCO-MASSONERIA O LA SOCIETÀ SEGRETA

ТОМO PRIMO

SEZIONE PRIMA – PIANO IDEALE DEL TEMPIO MASSONICO

O SCOPO SUPREMO DELLE SOCIETÀ SEGRETE

10. Diciamo in primo luogo che il piano ideale del tempio massonico o il fine supremo delle società segrete è la pura anarchia, cioè la distruzione dell’ordine sociale fino alle sue ultime fondamenta. Coglieremo questo piano od obiettivo in certe formule che ricorrono ripetutamente nelle opere dei massoni, nei discorsi delle logge e persino nelle decorazioni massoniche. Confermeremo la verità della nostra presentazione con un certo numero di testi presi in prestito dalle opere di famosi massoni o presi da alcuni discorsi degli alti gradi. Non ci resta poi che fare alcune osservazioni e dedurre alcune conclusioni.

CAPITOLO I

Dichiarazione dello scopo supremo delle società segrete

11. Il mondo massonico non cessa di parlare di libertà, uguaglianza, fraternità; spesso loda lo stato di natura; celebra la verità, la virtù, la moralità; sostiene di possedere un’arte reale e pretende di trovare la pietra filosofale; spesso parla di filantropia e talvolta di una nuova religione. Queste espressioni o formule coprono, agli occhi degli iniziati, il sistema massonico in tutte le sue orrende profondità. Cerchiamo di penetrare il loro significato.

I – LIBERTÀ, UGUAGLIANZA, FRATERNITÀ

12. Abbiamo già detto altrove cosa intendono i settari per libertà e uguaglianza. Riassumiamo e completiamo la nostra presentazione. La libertà, per i massoni la cui iniziazione è completa, è l’indipendenza assoluta e illimitata dell’uomo; è il rifiuto di ogni autorità e di ogni legge; in altre parole, è l’insubordinazione o la rivolta universale. Chi è soggetto ad una volontà estranea, foss’anche quella divina, non è libero; chi è soggetto a qualsiasi legge, anche quella naturale, non è libero. Il fedele non è libero; il suddito non è libero; il marito e la moglie non sono liberi; il bambino che vive sotto l’autorità dei suoi genitori non è libero; l’uomo in uno stato sociale non è libero. “Tutti gli uomini sono liberi per natura; quindi, nessuno di loro ha il diritto di comandare i suoi simili; pertanto, è una violenza agli uomini pretendere di sottometterli a qualsiasi autorità. “Sarai libero, dice la massoneria al suo seguace, se sarai sovrano, se sarai sacerdote, re e dio, se sarai venerato come l’adoratore del tempio. Questa è l’antica promessa del serpente ai nostri primi genitori: “Sarete dei: dii eritis”. “Così, nel linguaggio massonico, la libertà significa rivolta: rivolta del figlio contro il padre, dei coniugi contro il freno del matrimonio, o distruzione della famiglia; rivolta dei poveri contro i ricchi, o annientamento della proprietà; rivolta dei sudditi contro i principi, o anarchia civile; rivolta dell’uomo contro Dio, o rifiuto di ogni religione. « Se siete miei discepoli – disse Gesù Cristo agli uomini – conoscerete la verità e la verità vi libererà. » (Giov. VIII, 32). Poi ha aggiunto: « chi fa il peccato è schiavo del peccato ». Ma lo schiavo del peccato abita in una casa di schiavitù; il Figlio di Dio abita nella casa di Dio, cioè nella casa della pace e della libertà. – Se dunque vi sottomettete al Figlio di Dio, sarete veramente liberi. » (Giov. VIII, 34-36).

– I liberi massoni sopraggiungono e dicono: « No, non è chi si sottomette a Gesù Cristo, bensì chi viene da noi che è veramente libero. » Colui che si sottomette a Gesù Cristo entra nella casa di schiavitù, perché « mette la sua intelligenza in cattività » (II Cor. X, 15) sotto il giogo di una parola rivelata, e si impegna « a crocifiggere la sua carne con tutte le sue concupiscenze » (Gal V, 24) Chi viene a noi entra nel tempio della libertà, perché può seguire senza costrizioni le opinioni della sua ragione, i richiami del suo cuore e gli appetiti dei suoi sensi. La libertà al servizio di Dio e del suo Cristo: eccolo lo scopo della Religione Cattolica. Libertà con la ribellione contro Dio ed il suo Cristo: questo è il fine della massoneria. Il Cristiano è libero perché spinge l’amore di Dio fino all’odio e alla repressione di tutti i desideri della natura corrotta. Il massone è libero, se porta l’amor proprio fino al disprezzo di Dio. Continuiamo.

13. « I diritti si basano sull’essenza o sulla natura. L’uguaglianza, natura; ora la natura è la medesima in tutti gli uomini; quindi i diritti devono essere gli stessi ». Questo è il ragionamento dei settari. « Gli uomini sono uguali nei diritti: tutti, e da tutti i punti di vista, sono nella stessa condizione » (Encyc. Humanum genus). Da questo l’ammissione di tutti alle cariche pubbliche, la sottomissione di tutti alle stesse leggi ed agli stessi tribunali, la partecipazione di tutti al suffragio, … che sono solo i preliminari del sistema di uguaglianza; tutti devono partecipare a tutti i beni, e anche a tutti le persone. Finora ci sono stati ricchi e poveri, genitori e figli, mariti e mogli, re e sudditi, preti e laici, cattolici, protestanti, ebrei, musulmani, buddisti; in futuro ci saranno solo uomini. « Il tempio massonico è l’universo popolato da uomini liberi e uguali. » – « Tra i massoni (e un giorno, grazie a loro, tra tutti gli uomini), non c’è né primo né ultimo; non ci sono né forti né deboli, né grandi né piccoli; ci sono solo fratelli e sorelle, tutti uguali, tutti desiderosi di essere uguali (Précis historique de l’ordre de la franc-maç. Discours, t. II, p. 326). « Nel mondo dei profani, uno combatte per Mario, l’altro per Sylla; nel nostro mondo, non c’è né Mario né Sylla. Nel mondo dei profani, si adora qui Baal, là Geova; nella massoneria, c’è un solo culto, quello della virtù; e chi può dire che tale culto non sia quello del vero Dio? Nel mondo dei profani, ci sono fedeli e miscredenti, ci sono ebrei, pagani, maomettani, greci, protestanti, antiprotestanti, e mille altre sette le cui pretese spaventano la mente, e tutti, nemici gli uni degli altri, sono si sono massacrati per secoli in nome e per gli interessi del Cielo; nel mondo che sogniamo, la Mecca e Ginevra, Roma e Gerusalemme si confondono: Non ci sono ebrei, maomettani, papisti o protestanti: ci sono solo uomini. » (Ibid., p. 328).

14. Le sette non si accontentano solo di proclamare l’uguaglianza tra tutti gli uomini; la proclamano tra Dio e l’uomo. Secondo loro, o Dio non esiste, o, se esiste, non può intervenire nel governo degli esseri liberi, o si confonde con l’uomo e il mondo. Quest’ultima teoria è, come vedremo, la più cara alla Massoneria: è nel cuore dei suoi simboli, entra nell’essenza di tutti i suoi gradi, ricorre costantemente nei discorsi e nei libri dei fratelli. – Ma sia che le sette releghino Dio lungi dal commercio degli uomini, sia che lo neghino o lo confondano con la natura, esse investono l’uomo delle caratteristiche stesse della divinità, dell’indipendenza e della sovranità: egli entra nel tempio massonico come adoratore oltre che come cultore, e, alzando gli occhi al cielo, dice con l’arcangelo rivoltoso: “Similis ero Altissimo: sono l’uguale di Dio. « Ogni uomo è il suo prete e il suo re, il suo papa e il suo imperatore. » (F:. Potvin. A. Neut., l.1, p. 408.) « Noi rispondiamo dei nostri atti, solo a noi stessi, siamo i nostri sacerdoti e i nostri dei. » (R :.Lacroix, ïbid.). « I nostri stessi avversari non lo dicono continuamente: “Gli dei se ne vanno! Il prestigio dell’autorità” scompare? » E chi sostituirà gli dei, i re, i sacerdoti, se non l’individuo libero, fiducioso nelle sue forze (Kropotkine, Paroles d’un révolté, p. 342.), egli stesso “re, sacerdote e dio?

15. « Fraternità significa prima di tutto la comunità di natura e di diritti, o l’uguaglianza di tutti nel possesso della stessa libertà. Nel Cristianesimo, tutti gli uomini sono fratelli attraverso la comunità della stessa origine, natura e fine. Ma questa comunità non toglie le differenze di condizione e di funzione: tra questi uomini che hanno la stessa natura ci sono poveri e ricchi, sudditi e re, figli e padri, mogli e mariti. – Al contrario, nella massoneria, la comunità di natura, assorbe e fa sparire tutte le differenze. Non più famiglie particolari, ma una sola famiglia: l’umanità. Non più nazioni separate, ma una sola nazione, l’umanità. Non più Chiesa Cattolica o protestante, ma una sola chiesa, l’umanità. Le differenze di colore, di razza e di religione stanno scomparendo; i genitori, i coniugi, i re, i proprietari non hanno più diritti propri: non ci sono più dappertutto che uomini tutti uguali, perché essi tutti hanno una libertà assoluta. In questo senso, tutti gli uomini sono fratelli.

16. In secondo luogo, la fraternità serve a designare l’assistenza che tutti i massoni si devono reciprocamente in tutti gli affari della vita, specialmente in quello che riguarda la grande opera comune. Secondo l’insegnamento delle logge, infatti, un fratello deve aiutare il fratello in tutto ed ovunque. Un ministro, un prefetto, devono usare il loro credito per l’avanzamento dei fratelli. Un giudice non deve condannare un fratello, anche se colpevole. Gli alti funzionari devono usare la loro influenza per assicurarsi che i membri dell’Ordine ricevano posizioni onorevoli e vantaggiose, pensioni, bonus, favori e onori di ogni tipo.

17. Ma soprattutto quando è interessata la causa comune, i massoni devono dimenticare i legami di parentela, di amicizia, di nazionalità, i doveri stessi della giustizia, per pensare solo al bene dell’ordine. Quest’uomo è nemico delle società segrete? Sia anche tuo padre, devi combatterlo. Questa famiglia sta ostacolando   il progresso della libertà massonica: facendone parte, voi dovete lavorare per rovinare la sua influenza. Una legge è utile al paese, ma dannosa all’opera rivoluzionaria; un’altra è favorevole alle sette, ma perniciosa alla nazione: bisogna respingere la prima e acclamare la seconda. Il primo dovere di un deputato del Parlamento o di un senatore è quello di difendere la causa della libertà e dell’uguaglianza con la parola e con il voto. Il primo dovere di un diplomatico, di un generale dell’esercito, è quello di portare al successo i piani massonici. Non abbiamo visto spesso, nel secolo scorso, politici chiudere gli occhi di fronte agli interessi più evidenti del paese, e spingere a misure che si giustificavano solo dal loro lato rivoluzionario? Non ci sono tante occasioni in cui i generali hanno tradito la causa del paese per servire la causa della rivoluzione? I capi delle alte logge non hanno forse raccomandato ai massoni di intentare cause civili e politiche contro i loro avversari in tribunali in cui sedevano dei fratelli? La storia contemporanea è piena di fatti di questa natura. Nel corso di questo libro, avremo più di una volta l’opportunità di tornare su questo argomento.

18. Per i settari, il grande obiettivo, quello che ha la precedenza su tutto il resto, è il trionfo della libertà e dell’uguaglianza massonica. « I cittadini devono unirsi ai cittadini, i popoli ai popoli, per provvedere all’emancipazione comune. « Tutti, in tutti i climi e con tutti i mezzi, devono lavorare per la grande opera di emancipazione dell’umanità ». Questo è il senso della fratellanza.

19. Per alcuni iniziati c’è un significato più segreto e più odioso. La fraternità è il ritorno ai costumi dei templari, cioè il regno della dissolutezza più sfrenata. È così che gli antichi gnostici intendevano la carità (Si può vedere ià in San Epifanio quel che gli gnostici intendevano con « l’esercizio della carità »: charitatem exhibere (Hæres. advers. Gnostic, lib. I. Hæres. VI vel XXVI. Mign. Patr. Græc. 91. XLI, col. 338,86). Molte formule e cerimonie massoniche sono state improntate a questi antichi settari. « È con lo studio degli antichi gnostici e manichei, diceva uno dei più illustri settari, il famoso Weishaupt, che l’illuminato potrà fare grandi scoperte su questa vera massoneria »); così i settari moderni, i loro successori, intendono « la beneficenza », l’« umanità », la « fraternità ». La « beneficenza » consiste, in questo senso, nel procurare agli uomini la soddisfazione dei desideri più universali e potenti della natura; l’« umanità » vuole che il massone si abbassi a tutti i desideri della carne; la « fraternità » è l’associazione di mutuo soccorso per il godimento voluttuario. Per questi « puri massoni », la « fraternità » designa i liberi costumi … delle bestie. Per poterli « restaurare » tra gli uomini, si sforzano di stabilire il matrimonio civile ed il divorzio, « il primo passo verso il regime dei liberi costumi ». Allo stesso scopo, fanno professione tra di loro di una spudoratezza sconosciuta nelle relazioni sociali, rifiutando ogni segno del rispetto reciproco, e praticando in alcune logge di alto rango un’orribile confidenziale turpiloquio, che hanno preteso persino di imporre per qualche tempo ad un intero popolo.

20. Inoltre, per questi puri, la parola libertà nasconde lo stesso significato. Nell’antichità pagana, il dio e la dea che presiedevano agli atti carnali, erano chiamati Liberi (S. Aug. De Civ. Dei, lib. VII, c. II e c. III.) o dei della libertà; la soddisfazione dei sensi era chiamata sollazzamento o liberazione; c’erano già feste della libertà, nelle quali il popolo adorava solennemente le cose più vergognose (S. Agost. De Civ. Dei, VII, cap. XXI). Queste pratiche infami furono trasmesse agli gnostici e ai manichei (S. Epifanio, Minuzio Felice e tanti altri). Qual sorpresa dunque che i moderni restauratori del paganesimo, gli eredi degli gnostici e dei manichei, chiamino la licenziosità di passioni infami con il nome di libertà, e propongano essi stessi al culto degli uomini ciò che è di più ignobile sotto il nome di albero della libertà? « Qual è il nome di un cavaliere bretone massone? », chiede l’iniziatore di un alto grado. Il candidato risponde: “Il nome di un massone liberissimo (Recueil précieux de la Mac. adonhir., t. II, p. 124). « Per i veri iniziati – dice Ragon – Iside è senza veli (Ragon, Orth. maç., introd., p. III.). » Gregorio XVI dice: « Tutto ciò che c’è mai stato di più sacrilego, blasfemo e vergognoso nelle eresie e nelle sette più criminali, è stato accumulato nelle società segrete come nella fogna universale più sordida di tutte le infamie » (Encyc. Mirari Vos). »

21. Da questo momento in poi, si vede il piano del tempio prendere forma. Il tempio ideale è una rovina universale. « Il nostro principio – dice Proudhon – è la negazione di ogni dogma; il nostro dettato è il nulla. Negare, negare sempre, questo è il nostro metodo; esso ci ha condotto a spacciarci come principi: nella religione, l’ateismo; nella politica, l’anarchia; nell’economia politica, la non proprietà. » È questa negazione assoluta, questo rovesciamento universale, che esprime la formula: Libertà, Uguaglianza, Fraternità… Libertà: distruzione di ogni autorità. Uguaglianza, distruzione di ogni gerarchia.  – La fraternità, da un lato una comunità di diritti e di beni, dall’altro l’assistenza reciproca per il bene comune in generale e per i piaceri dei sensi in particolare. La libertà è il fine; l’uguaglianza è ancora il fine; la fraternità è il fine e il mezzo. – Una sola di queste parole comprende tutto il piano del tempio:

Libertà: « Non ci sono più né padroni né schiavi, ma uomini liberi. »

Uguaglianza: « Non ci sono più superiori o inferiori, ma uguali ».

Fraternità: « non ci sono più padri o figli, ma fratelli. »

Quindi:

Libertà, distruzione della Religione, della società civile, della famiglia, della proprietà.

Uguaglianza, ulteriore distruzione della Religione, della società civile, della famiglia e della proprietà. –

Fratellanza, distruzione sempre della Religione, della società civile, della famiglia e della proprietà.

La libertà è dunque inseparabile dall’uguaglianza; la libertà e l’uguaglianza dalla fraternità. In queste tre parole abbiamo il piano ideale del tempio massonico, e lo abbiamo tutto in uno. Si può anche dire che l’obiettivo della Massoneria è la costruzione del tempio della libertà, o il tempio dell’uguaglianza o il tempio della fraternità, così come il tempio della libertà, dell’uguaglianza e della fraternità. Essa stessa si fregia di chiamarsi libera muratoria o massoneria.

LA CITTÀ ANTICRISTIANA (3)

Autore: Associazione Cristo-Re Rex regum

Siamo un'Associazione culturale in difesa della "vera" Chiesa Cattolica.