CATECHISMO DELLA DOTTRINA CRISTIANA (1)

CATECHISMO DELLA DOTTRINA CRISTIANA (1)

PUBBLICATO PER ORDINE DI SUA SANTITÀ PAPA PIO X

La testimonianza del Signore è fedele, ai piccoli dà sapienza. Salmo XVIII, 7

ROMA TIPOGRAFIA POLIGLOTTA VATICANA

1920

Soltanto agli Ordinari per le loro diocesi, si permetterà di riprodurre il presente Catechismo.

Qualunque altra riproduzione è proibita, e non potrà adottarsi nell’insegnamento catechistico.

Per la necessaria autorizzazione rivolgersi alla “Commissione per il Catechismo„ presso la Tipografia Poliglotta Vaticana.

Roma, 25 novembre 1912.

AL SIGNOR CARDINALE PIETRO RESPIGHI

NOSTRO VICARIO GENERALE

Signor Cardinale,

Fin dai primordi del Nostro Pontificato rivolgemmo la massima cura all’istruzione religiosa del popolo cristiano e in particolare dei fanciulli, persuasi che gran parte dei mali che affliggono la Chiesa provengono dall’ignoranza della sua dottrina e delle sue leggi. I nemici di essa le condannano bestemmiando ciò che ignorano, e molti de’ suoi figli, mal conoscendole, vivono come se tali non fossero. Perciò insistemmo spesso sulla somma necessità dell’ insegnamento catechistico, e lo promovemmo da per tutto, secondo il nostro potere, sia con le Lettere Encicliche Acerbo nimis e con le disposizioni riguardanti i catechismi nelle parrocchie, sia con le approvazioni e con gl’incoraggiamenti ai Congressi catechistici e alle scuole di Religione, sia con l’introdurre qui in Roma il testo del Catechismo usato da tempo in alcune grandi Province ecclesiastiche d’Italia.

Tuttavia col volgere degli anni, tanto a cagione delle nuove difficoltà insidiosamente frapposte a un qualsiasi insegnamento della dottrina cristiana nelle scuole, dove s’impartiva da secoli, quanto anche per la provvida anticipazione, da Noi voluta, della prima comunione dei fanciulli, e per altri motivi, essendoci stato espresso il desiderio di un Catechismo sufficiente, che fosse molto più breve, e più adatto alle esigenze odierne, Noi acconsentimmo che si riducesse l’antico Catechismo in uno nuovo, molto ristretto, che Noi stessi esaminammo e volemmo fosse pure esaminato da molti nostri Confratelli Vescovi d’Italia, affinché Ci esprimessero il loro parere in generale, e indicassero in particolare, secondo la loro scienza ed esperienza, le modificazioni da introdurre. – Avuto da essi un favorevole apprezzamento quasi unanime, con non poche preziose osservazioni che ordinammo fossero tenute nel debito conto, Ci sembra di non dover ritardare più oltre una sostituzione di testo, per vari motivi riconosciuta opportuna, fiduciosi che esso, con la benedizione del Signore, tornerà molto più comodo e altrettanto, se non più vantaggioso dell’antico, sia perché il volume del libro e delle cose da apprendersi, assai diminuito, non disaminerà i giovanetti, già molto aggravati dai programmi scolastici, e permetterà ai maestri e catechisti di farlo imparare per intero; sia perché vi si trovano, nonostante la brevità, più spiegate e accentuate quelle verità che oggidì, con immenso danno delle anime e della società, sono più combattute, o fraintese, o dimenticate. – Anzi confidiamo che anche gli aduti, i quali vogliano, come talora dovrebbero per viver meglio e per educar la famiglia, ravvivare nell’animo le cognizioni fondamentali su cui poggia la vita spirituale e morale cristiana, siano per trovare utile in ciò e gradita questa breve somma, assai accurata anche nella forma, dove incontreranno esposte con molta semplicità le capitali verità divine e le più efficaci riflessioni cristiane.

   Questo Catechismo, pertanto, e i primi elementi che da esso, per comodità dei fanciuletti abbiamo disposto si ricavino senza mutazione di parola, Noi, con l’autorità della prsente, approviamo e prescriviamo alla diocesi e provincia ecclesiastica di Roma, vietando che d’ora innanzi nell’insegnamento catechistico si segua altro testo.  – Quanto alle altre diocesi d’Italia, Ci basta esprimere il voto che il medesimo testo, da Noi e da molti Ordinari giudicato sufficiente, venga pure in esse adottato, anche perché cessi la funesta confusione e il disagio che oggidì moltissimi provano nelle frequenti mutazioni di domicilio, trovando nelle nuove residenze formole e testi notevolmente diversi che essi difficilmente imparano, mentre per desuetudine confondono e infine dimenticano anche quanto già sapevano. E peggio è per i fanciulli, perché nulla è sì fatale alla buona riuscita d’un insegnamento quanto il proseguirlo con un testo diverso da quello a cui il giovanetto è già, più o meno, assuefatto. – E poiché per l’introduzione del testo presente qualche difficoltà potranno incontrare gli adulti, perché si scosta dal precedente anche in talune formole; così, a togliere gl’inconvenienti, ordiniamo che a tutte le messe principali festive, come pure in tutte le classi della dottrina cristiana, siano recitate in principio, ad alta voce, chiaramente, posatamente, le prime preghiere e le principali altre formole. In tal maniera, dopo qualche tempo, senza sforzo, tutti le avranno imparate; e s’introdurrà un’ottima e cara consuetudine di comune preghiera e d’istruzione, che da tempo è in vigore in molte diocesi italiane, con non poca edificazione e profitto. – Esortiamo vivamente nel Signore tutti i catechisti, ora che la brevità stessa del testo ne agevola il lavoro, a volere con tanto maggior cura spiegare e far penetrare nelle anime dei giovai la dottrina cristiana, quanto maggiore è il bisogno oggidì d’una soda istruzione religiosa, per il dilagare dell’empietà e dell’immoralità. Ricordino sempre che il frutto del Catechismo dipende qui totalmente dal loro zelo e dalla loro intelligenza e maestria nel renderne l’insegnamento più lieve e gradito agli alunni. Preghiamo Dio che, come oggi i nemici della Fede, ognora crescenti per numero e per potenza, con ogni mezzo vanno propagando l’errore, così sorgano numerosissime le anime volonterose a coadiuvare con grande zelo i parroci, i maestri e i genitori cristiani nell’insegnamento quanto necessario altrettanto nobile e fecondo del Catechismo.

Con questo augurio impartiamo di cuore a Lei, Signor Cardinale, e a quanti avrà cooperatori in così santo ministero, l’Apostolica Benedizione.

Dal Vaticano, 18 ottobre 1912.

PIUS PP. X.

INDULGENZE PER COLORO CHE INSEGNANO O STUDIANO LA DOTTRINA CRISTIANA.

Ai genitori: cento giorni, ogni volta che nelle loro case insegnano la Dottrina cristiana ai figli e ai domestici (Paolo V, Breve 6 ottobre 1607).

Al maestri: sette anni, ogni volta che nelle feste conducono i discepoli alla Dottrina cristiana e gliela insegnano (Paolo V, Breve id.).

Cento giorni ogni volta che nei dì feriali la insegnano nelle scuole (Paolo V, Breve id.).

A tutti i fedeli: cento giorni, ogni volta che per mezz’ora studiano il Catechismo sia per insegnarlo sia per apprenderlo (Paolo V, Breve id.).

Sette anni ed altrettante quarantene, ogni volta che, confessati e comunicati, intervengano al Catechismo, quando è insegnato ai fanciulli nelle chiese ed oratori (Clemente XII, Breve 16 maggio 1736).

Indulgenza plenaria nei giorni di Natale, di Pasqua e dei santi Pietro e Paolo, se intervengono assiduamente al Catechismo per insegnarlo o per apprenderlo, purché, confessati e comunicati, preghino secondo le intenzioni del Sommo Pontefice (Clemente XII, Breve id.).

Tre anni, in ciascuna festa della Santissima Vergine, se sono soliti adunarsi nelle scuole o nelle chiese per imparare la Dottrina cristiana, purché in dette feste si confessino (Pio IX, Rescritto della S. C delle indulgenze, 18 luglio 1877).

Sette anni, se anche si comunicheranno (Pio IX, Rescritto id.).

AVVERTENZA.

L’asterisco (*) davanti alle «Prime preghiere e formole, alle prime nozioni. e a parecchie domande indica che esse si trovano anche nei Primi clementi della Dottrina cristiana, senza cambiamento: solo alcune risposte vi sono abbreviate, la 113* ha una lieve trasposizione, e la 328a l’aggiunta delle parole nella Messa.

* PRIME PREGHIERE E FORMOLE DA SAPERSI A MEMORIA.

Queste cose medita, in queste sta’ fisso,

affinché sta manifesto a tutti il tuo avanzamento.

1a Timot., IV, 15.

1. – Segno della Croce.

In nòmine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.

[In nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo. Così sia.]

2. – Credo, o Simbolo apostolico.

1 Credo in Deum Patrem omnipoténtem, Creatórem cæli et terræ; 2 et in lesum Christum, Fllium eius unicum, Dóminum nostrum, 3 qui concéptus est de Spiritu Sancto, natus ex Maria Virgine, 4 passus sub Póntio Pilato, crucifixus, mórtuus et sepùltus: 5 descéndit ad inferos: tértia die resurréxit a mórtuis: 6 ascéndit ad cælos, sedet ad déxteram Dei Patris omnipoténtis: 7 inde venturus est iudicàre vivos et mortuos. 8 Credo in Spiritum Sanctum, 9 sanctam Ecclésiam cathólicam, sanctórum communiónem, 10 remissiónem peccatórum, 11 carnis resurrectiónem, 12 vitam ætérnam. Amen.

[1 Io credo in Dio Padre onnipotente. Creatore del cielo e della terra; 2 e in Gesù Cristo, suo unico Figliuolo, Nostro Signore, 3 il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, 4 patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morto e seppellito, 5 discese all’inferno, il terzo giorno risuscitò da morte, 6 salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente, 7 di là ha da venire a giudicare i vivi e i morti. 8 Credo nello Spirito Santo, 9 la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, 10 la remissione dei peccati, 11 la risurrezione della carne, 12 la vita eterna. Amen.]

3. – Pater noster, o Orazione domenicale.

Pater noster qui es in caelis, 1 sanctificétur nomen tuum: 2 advéniat regnum tuum:

5 fiat volùntas tua, sicut in cælo et in terra. 6 Panem nostrum quotidiànum da nobis hódie, 5 et dimitte nobis débita nostra, sicut et nos dimittimus debitóribus nostris; 6 et ne nos inducas in tentatiónem, 7 sed libera nos a malo. Amen.

[Padre nostro che sei ne’ cieli, 1 sia santificato il tuo nome: 2 venga il tuo regno: 3 sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. 4 Dacci oggi il nostro pane quotidiano; 5 e rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori; 6 e non c’indurre in tentazione, 7 ma liberaci dal male. Così sia.]

4. – Gloria Patri.

Glòria Patri et Fi’lio et Spirititi Sancto, sicut erat. in principio, et nunc, et semper, et in sæcula sæculórum. Amen.

[Gloria al Padre e al Figliuolo e allo Spirito Santo, come era nel principio, e ora, e sempre, e nei secoli dei secoli. Così sia]

5. – Ave Maria, o Salutazione angelica.

Ave, Maria, gràtia plena: Dóminus tecum: benedicta tu in muliéribus, et benedictus fructus ventris tui, Iesus. Sancta Maria, Mater Dei, ora prò nobis peccatóribus, nunc et in hora mortis nostræ. Amen.

[Ave, o Maria, piena di grazia: il Signore è teco: tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del ventre tuo, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Così sia.]

6. – Salve Regina.

Salve, Regina, mater misericórdiæ; vita, dulcédo et spes nostra, salve. Ad te clamàmus, éxsules filii Hevæ. Ad te suspiràmus geméntes et flentes in hac lacrimàrum valle. Eia ergo, advocàta nostra, illos tuos misericórdes óculos ad nos converte. Et Iesum, benedictum fructum ventris tui, nobis post hoc exsilium osténde. O clemens, o pia, o dulcis Virgo Maria.

[Salve, o Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A te ricorriamo esuli figli di Eva: gementi e piangenti in questa valle di lacrime a te sospiriamo. Orsù dunque, avvocata nos, rivolgi a noi quegli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci dopo questo esilio Gesù, il frutto benedetto del ventre tuo, o clemente, o pietosa, o dolce Vergine Maria.]

7. – Angele Dei.

Angele Dei, qui custos es mei, me tibi  commissum pietate superna illumina, custudi, rege et gubérna. Amen.

[Angelo di Dio, che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me, che ti fui affidato dalla pietà celeste. Così sia.]

8. – Requiem æternam, per i fedeli defunti.

Rèquiem æternam dona eis, Domine, et lux perpètua luceat eis. Requiéscant in pace. Amen.

[L’eterno riposo dona loro, o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace. Così sia.]

9. – Atto di fede.

Mio Dio, credo fermamente quanto voi, infallibile Verità, avete rivelato e la santa Chiesa ci propone a credere. Ed espressamente credo in voi, unico vero Dio in tre Persone uguali e distinte, Padre, Figliuolo e Spirito Santo; e nel Figliuolo incarnato e morto per noi, Gesù Cristo, il quale darà a ciascuno, secondo i meriti, il premio o la pena eterna. Conforme a questa Fede voglio sempre vivere. – Signore, accrescete la mia fede.

10. – Atto di speranza.

Mio Dio, spero dalla bontà vostra, per le vostre promesse e per i meriti di Gesù Cristo, nostro Salvatore, la vita eterna e le grazie necessarie per meritarla con le buone opere, che io debbo e voglio fare. – Signore, che io non resti confuso in eterno.

11. – Atto di carità.

Mio Dio, amo con tutto il cuore sopra ogni cosa voi, Bene infinito e nostra eterna felicità; e per amor vostro amo il prossimo mio come me stesso, e perdóno le offese ricevute. – Signore, fate ch’io vi ami sempre più.

12. – Atto di dolore.

Mio Dio, mi pento con tutto il cuore de’ miei peccati, e li odio e detesto, come offesa della vostra Maestà infinita, cagione della morte del vostro divin Figliuolo Gesù, e mia spituale rovina. Non voglio più commetterne in avvenire, e proponga di fuggirne le occasioni. – Signore, misericordia, perdonatemi.

13. – I due misteri principali della Fede.

1 Unità e Trinità di Dio;

2 Incarnazione, Passione e Morte del Nostro Signor Gesù Cristo.

14. – I due comandamenti della carità.

1° Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente.

2° Amerai il prossimo tuo come te stesso.

15. – I dieci comandamenti di Dio, o Decàlogo.

Io sono il Signore Dio tuo:

1° Non avrai altro Dio fuori che me.

2° Non nominare il nome di Dio invano.

3° Ricordati di santificare le feste.

4° Onora il padre e la madre.

5° Non ammazzare.

6° Non commettere atti impuri.

7° Non rubare.

8° Non dire falsa testimonianza.

9° Non desiderare la donna d’altri.

10° Non desiderare la roba d’altri.

16. – I cinque precetti generali della Chiesa.

1° Udir la Messa la domenica e le altre feste comandate.

2° Non mangiar carne nel venerdì e negli altri giorni proibiti, e digiunare nei giorni prescritti.

3° Confessarsi almeno una volta l’anno, e comunicarsi almeno a Pasqua.

4° .Sovvenire alle necessità della Chiesa, contribuendo secondo le leggi o le usanze. da sapersi a memoria

5° Non celebrar solennemente le nozze nei tempi proibiti.

17. – I sette sacramenti.

1 Battesimo, 2 Cresima, 3 Eucaristia, 4 Penitenza, 5. Estrema Unzione, 6 Ordine, 7. Matrimonio.

18. – I sette doni dello Spirito Santo

1 Sapienza, 2 intelletto, 3 consiglio, 4 fortezza, 5 scienza, 6 pietà, 7 timor di Dio.

19. – Le tre virtù teologali.

1 Fede, 2 speranza, 3 carità.

20. – Le quattro virtù cardinali.

1 Prudenza, 2 giustizia, 3 fortezza, 4 temperanza..

21. – Le sette opere di misericordia corporale,

1 Dar da mangiare agli affamati; 2 dar da bere agli assetati; 3 vestire gl’ignudi; 4 alloggiare i pellegrini; 5 visitare gl’infermi; 6 visitare i carcerati; 7 seppellire i morti.

22. – Le sette opere di misericordia spirituale.

1 Consigliare i dubbiosi; 2 insegnare agli ignoranti; 3 ammonire i peccatori; 4 consolare gli afflitti; 5 perdonare le offese ; 6 sopportare pazientemente le persone moleste; 7 pregare Dio per i vivi e per i morti.

23. – I sette vizi capitali.

1 Superbia, 2 avarizia, 3 lussuria, 4 ira, 5 gola, 6 invidia, 7 accidia.

24. – I sei peccati contro lo Spirito Santo.

1 Disperazione della salute ; 2 presunzione di salvarsi senza merito; 3 impugnare la verità conosciuta; 4 invidia della grazia altrui; 6 ostinazione nei peccati; 6 impenitenza finale.

25. – I quattro peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio.

1 Omicidio volontario; 2 peccato impuro contro natura; 3 oppressione dei poveri; 4 defraudare la mercede agli operai.

26. – I quattro Novissimi.

1 Morte, 2 giudizio, 3 inferno, 4 paradiso.

CATECHISMO DELLA DOTTRINA CRISTIANA (2)

Autore: Associazione Cristo-Re Rex regum

Siamo un'Associazione culturale in difesa della "vera" Chiesa Cattolica.