GNOSI TEOLOGIA DI sATANA (63) – LA CITTÀ ANTICRISTIANA (3)

LA CITTÀ ANTICRISTIANA (3)

DI P. BENOIT

DOTTORE IN FILOSOFIA E TEOLOGIA DIRETTORE EMERITO DEL SEMINARIO DI PARIGI

SOCIÉTÉ GÉNÉRALE DE LIBRAIRIE CATHOLIQUE

VICTOR PALMÉ, DIRECTEUR GÉNÉRAL

76, rue des Saints-Pères, 76

BRUXELLES SOCIÉTÉ RELGE DE LIBRAIRIE

12, rue des Paroissiens, 1$

GENEVE – HENRI THEMBLEY, ÉDITEUR’, rue Corraterîe, 4

-1886 –

II

LA FRANCO-MASSONERIA O LA SOCIETÀ SEGRETA

ТОМO PRIMO

SEZIONE PRIMA

PIANO IDEALE DEL TEMPIO MASSONICO O SCOPO SUPREMO DELLE SOCIETÀ SEGRETE

III – RAGIONE, VERITÀ, LUCE, GIUSTIZIA, MORALITÀ

28. I settari ripetono spesso che il loro obiettivo è “l’emancipazione della ragione”, “la diffusione della verità”, “l’illuminazione degli uomini”, “il trionfo della virtù e della giustizia”, “l’instaurazione della morale pura”. “La massoneria è lo studio delle scienze e la pratica delle virtù. » “La massoneria serve, con i suoi sublimi principi, a purificare la nostra morale. “Le leggi della Massoneria sono per punire il crimine e per onorare la virtù. “Il bello, il sublime, la vita finalmente, sono dalla parte di coloro che lottano per la luce, per la giustizia (Kropotkine, Parole d’un rivoltato, p. 59.). “Attraverso le tenebre verso la luce”, questo è il motto del massone (Findcl, I principi della franco-massonneria nella vita dei popoli, p. 30.). “Ci riuniamo per costruire templi di virtù e per scavare prigioni per i vizi (3). (3(3) Raccolta preziosa della Mass. adonhiramita, t. I, p. 16, 70, etc.) “Cosa significano queste espressioni nel loro senso più completo?

29. Secondo la teoria massonica, la ragione umana è indipendente e sovrana. Non è giudicata da nessuno, ed è giudice di tutto. Essa non riceve la verità, la crea. “La ragione umana, senza alcun riguardo per Dio, è l’unico arbitro del vero e del falso, del bene e del male; è legge a se stessa. “(Syllabus. prop. III.) Di conseguenza, come abbiamo già notato, la ragione dell’uomo è sostituita alla Parola di Dio, perché come la Parola di Dio ha “la pienezza della verità che ne è la fonte e la regola, così la ragione umana diventa l’essenza stessa della verità; ne è il principio e l’arbitro. « Io sono – essa dice – l’uguale del Verbo di Dio: similis ero Altissimo. » Ora, agli occhi dei settari, è in questa rivolta della ragione individuale contro ogni autorità, anche divina, è in questa esaltazione dello spirito fino all’adorazione di se stesso, che consiste la “nativa indipendenza della ragione umana”. Gli uomini saranno illuminati”, quando avranno recuperato “la piena libertà di pensiero”. “La verità brillerà pura ai loro occhi quando, rifiutando tutti i pregiudizi provenienti dall’esterno, non avranno altro maestro che la loro ragione stessa.

30. In una parola, quando l’intelligenza finita dell’uomo è in uno stato di rivolta contro le verità rivelate da Dio o insegnate dalla società, e considererà i propri deliri come la “pura verità”, “la ragione sarà perfetta”, “ci sarà la luce piena”, “la verità regnerà”. “Allora sarà innalzato “il tempio della ragione”, “il tempio della verità e della luce””. La ragione è stata deviata, svilita dai sacerdoti; la si è presentata qui come insufficiente, corruttiva (?), come un fanale ingannevole (?), atta a condurre l’uomo fuori strada. Eppure questa ragione è evidentemente l’unica (ad esclusione della rivelazione e della fede), la vera, la più nobile prerogativa che la divinità (la natura) si è compiaciuta di dargli per distinguerlo dai vili animali. È grazie alla Massoneria che oggi, finalmente, l’uomo, come un viaggiatore stanco dei venti e della tempesta, comincia ad aprire gli occhi e, vedendo la luce della ragione, si risolve a prenderla come guida (abiurando la fede) e a camminare con essa verso il porto consolatore della verità (Notizie storiche dell’ordine della franco-mass.. Discorsi pronunciati dalle logge, t. II, p. 324-325.). « Il cammino della storia conduce dalle tenebre alla luce; le Chiese (fonte delle tenebre) crollano nell’abisso dei tempi oscuri, e sulle loro rovine, dio (cioè la natura) costruisce il suo tempio (il tempio luminoso della ragione e della virtù massonica) nel cuore degli uomini che vivono in spirito e per la verità. » (2 Findel, op. cit. p. 69)

31. Come l’intelligenza di ogni uomo è indipendente e sovrana, così la sua volontà è la legge a se stessa. Tutto ciò che il suo cuore vuole è buono, come tutto ciò che la sua ragione pensa è vero. È la volontà che fa il bene, come è lo spirito che fa il vero: « Esagerando la potenza e l’eccellenza della natura, i massoni – dice Leone XIII – mettono solo in essa il principio e la regola della giustizia. » (Encyc. Humanum genus) Questa è la teoria dei settari. Essi danno al cuore corrotto dell’uomo gli stessi attributi dell’impeccabile volontà di Dio, come prima alla sua ragione finita i diritti dell’intelligenza increata. L’uomo, « ponendosi come il cuore di Dio »,(Ez, XXVIII) ebbro al punto di sostituirsi a Dio stesso, proclama che la sua volontà non dipende più dal suo Creatore, ma ha in essa, per la sua essenziale rettitudine, la legge stessa, della virtù, della giustizia e della moralità. « Sarete degli dei – dice la Massoneria agli uomini – poiché avrete in voi stessi, nella vostra volontà naturalmente retta, la legge del bene e del male. (Eritis sicut dii, scientes bonum et malum. Gen. III, 5).

32. In questa teoria, non c’è alcuna inclinazione naturale che l’uomo sia tenuto a reprimere. « I settari – dice Leone XIII seguendo il testo che abbiamo citato sopra – non possono nemmeno concepire la necessità di fare sforzi costanti ed energici per sopprimere le rivolte della natura e controllare i suoi appetiti (Id.). » Poiché la sua volontà è la legge del bene, qualunque cosa voglia, qualunque cosa faccia, tutto ciò che vuole, tutto ciò che fa è santa. Di conseguenza, ciò che finora è stato chiamato leggi morali, obblighi di coscienza, regole di condotta, non è che « un cumulo di pregiudizi »: l’unica regola di condotta è rifiutare tutti i precetti che vengono da una volontà estranea; l’unico obbligo di coscienza è seguire la propria volontà; l’unica legge morale è non avere altra legge che quella della natura, cioè cercare di soddisfarne tutte le tendenze. – Inoltre, « sono queste cosiddette leggi morali che sono la causa di tutto il male che si fa sulla terra; perché, dando alla volontà una falsa direzione, le tolgono la sua naturale rettitudine ». « Abbandonato a se stessa, la natura non fa che il bene; lacerata da precetti tirannici, non riconosce più la sua strada e si smarrisce. » – « Libera, la volontà chiede le sue ispirazioni a se stessa; ed allora tutte le sue azioni sono buone così come essa lo è. Ma, dominata da una volontà estranea, è il giocattolo dell’ambizione e dell’avidità. » E ancora: « Così quindi, si infrangono le leggi della società, e allora si fa il male, perché si crede di farlo; oppure le si osserva, e allora si vive nella coercizione e nella servitù, » cosa che è il più grande crimine che si possa commettere contro la propria natura libera. « Se ci sono tante azioni malvagie nel mondo, è perché ognuno non erge come legge la propria volontà, che ha ricevuto dalla natura per essere sua regola, ma una volontà estranea alla quale non è e non deve essere soggetto. Affinché non ci siano che azioni sante, devono essere abolite tutte le leggi arbitrarie che hanno sostituito l’unica e semplice legge di natura, far recuperare alla volontà la sua piena indipendenza e proclamare la completa emancipazione delle inclinazioni. » Ci stupiremo allora che i settari declamino così spesso contro “la tirannia del Sacerdozio cattolico, e arrivino fin’anche a definire il Vangelo di Gesù Cristo « un codice di immoralità »?

33. La virtù consiste, secondo i moralisti, nella ricerca del bene sovrano. Ora, secondo i settari, la perfezione suprema dell’uomo si trova nell’indipendenza illimitata della sua ragione e dei suoi sensi, in una parola nella libertà. Perciò, secondo essi, ogni atto che tende a liberare se stesso o altri dalle leggi divine o umane è un atto buono; ogni esercizio della propria sovranità essenziale è virtuoso. E in effetti, la bontà degli atti dipende dalla bontà del loro oggetto e del loro fine. Per i Cattolici, il bene sovrano è Dio; quindi, per loro, gli atti che si riferiscono a Dio sono i migliori. Ma per i settari, il bene sovrano è « lo stato di natura, », « la libertà e l’uguaglianza assolute », « la sovranità della ragione », « l’emancipazione dei sensi »; quindi, secondo essi, la virtù consiste nel rifiutare ogni autorità e seguire tutti « i desideri del cuore ». Si è giusti se si dà allo spirito ed alla carne l’indipendenza universale che è loro dovuta; si è colpevoli se si sottopone lo spirito ad un’autorità e la carne ad una legge. Tanto quanto la libertà di pensiero è una virtù sublime, tanto la fede, l’obbedienza, l’umiltà sono crimini abominevoli. – La mortificazione è un peccato contro natura e la lussuria è un dovere. Non siate sorpresi da queste conclusioni. I massoni la cui iniziazione è imperfetta, ammettono il principio, professando che la “libertà” è un bene sovrano dell’uomo, e ne rifiutano le conseguenze in se stesse. Ma i settari la cui “illuminazione” è perfetta, ricevono sia il principio che le conseguenze. « Da quando il sentimento è diventato il punto importante della religione, dice uno di loro, gli articoli di fede del Cristianesimo, una volta così sacri, sono diventati indifferenti. E questa differenza deriva dal fatto che dove il sentimento è dichiarato l’essere soggettivo, l’organo della religione, anche lì è l’essere oggettivo, reale, in una parola il dio. Il carattere religioso del sentimento dipende dalla natura del sentimento in generale, al quale partecipa ogni sentimento particolare, e questa natura è dichiarata santa, ed è in essa che si fonda ogni religiosità. Il sentimento è proclamato così l’assoluto, il divino, e poiché è in sé buono, religioso, cioè santo, non ha forse in sé la sua divinità, non è forse il suo proprio dio? …. Ciò che, di conseguenza, si dichiarerà essere l’infinito, in quanto costituente l’essenza, sarà la natura del sentimento. Dio è il sentimento puro, libero, senza limiti (senza legge). – Qualsiasi altro Dio sarebbe imposto dall’esterno… Il sentimento è dio a se stesso. È dunque solo per viltà di cuore o debolezza d’animo che non si osa confessare (o fare) ciò che i propri sentimenti confessano (o chiedono di fare) in segreto. Bloccati dai retropensieri tradizionali (che hanno insegnato ad arrossire di fronte a certi sentimenti ed a reprimerli), incapaci di comprendere la grande anima (l’essenza divina) del sentimento, avete paura dell’ateismo del vostro stesso cuore. » Eppure, “il sentimento (di cui forse arrossisci e che vuoi combattere) è il tuo Dio” ( Feuerbach, Essenza del Cristianesimo. Trad., p. 33-34.). »

34. Dove porta questa morale massonica? Al culto della Carne. « Vogliamo la libertà. » Quale libertà? « La libertà che rende felici. » È la libertà di pensiero? Che ci importa della libertà di pensiero? Vogliamo la libertà dei piaceri. Così, per gli alti iniziati, la vera libertà non è altro che la licenza dei costum: « Liber – dice Ragon in qualche luogo – era il vero nome del BACCO DEI MISTERI, ed in Grecia si sosteneva che un certo ELEUTHERO O LIBERO (Eleuteros) avesse istituito le ELEUSINI ». Per essi, la vera saggezza consiste nell’immergersi nella voluttà. « In tutte le nostre feste, noi mescoliamo saggezza e piacere. …La fiaccola della saggezza ci porta alla voluttà. » (Raccolta preziosa della massoneria adonhiramita, t. I p. 54, 56). « La virtù unisce due corpi come due cuori. » Non stupiamoci quindi di vedere la “virtù” e la “moralità” massonica guazzare nella fogna profonda. Nella nostra natura corrotta, infatti, ci sono le inclinazioni più vili che sono le più violente. O Dio, Voi avete sempre punito i superbi che si rivoltano contro di Voi, consegnandosi “al senso reprobo” e “alle passioni d’ignominia”.  Quando le sette si sono trovate per la prima volta padrone della Francia, hanno proposto all’adorazione del popolo la “ragione” e la “natura” in una prostituta nuda. Ovunque lo straripamento dei cattivi costumi è legato ai progressi della Massoneria. I veri iniziati lo sanno bene; essi applaudono alla corruzione; perché quando « tutta la carne avrà corrotto il suo essere e la materia avrà soffocato lo spirito, allora « il tempio della virtù » sarà finito.

35. Questa teoria speciale della virtù e della morale, come la teoria generale della libertà e dell’uguaglianza native o dello stato di natura, nasconde un errore molto grave che è al suo centro, cioè la negazione del peccato originale: « L’uomo è nato buono »; – « tutte le sue facoltà sono rette per natura »; « lasciato a se stesso, fa solo il bene », ecc. ecc. Ahimè, tu sostieni, o settario, che « l’uomo è nato buono », che « la sua natura è perfettamente retta », che basta lasciare l’uomo a se stesso perché « tutte le sue tendenze siano oneste e tutte le sue azioni sante ». Non è forse evidente il contrario? Il peccato originale è iscritto a caratteri indelebili nel profondo della nostra natura. Quando il bambino ha già solo pochi mesi, si nota impazienza, rabbia, egoismo, non può ancora parlare, e picchia la sua nutrice. Non è forse naturale per ogni uomo mettere il suo bene particolare al di sopra del bene generale? Non prova spesso un’attrazione violenta per i beni sensibili, mentre è pieno di disgusto per i beni intelligibili? Non appena la ragione si sveglia, si accorge che c’è « una legge delle membra che resiste alla legge dello spirito (Rom. VII, 23 ) » e che la volontà si sente impotente ad abolirla. Tu dici, o settario, che « le cattive tendenze sono il frutto dello stato sociale, che non provengono dalla natura, ma dall’educazione. » Dite il contrario ed avrete detto il vero. La natura « ha accumulato stoltezza nel cuore del bambino (Stultitia colligata est in corde pueri. Prov, XXII, 15.) »; è l’educazione che “dissolve questi fardelli”. « Noi siamo per origine figli dell’ira » (Natura filii iræ. Eph.); è grazie all’aiuto della società domestica, della società civile e soprattutto della società religiosa che diventiamo umani, temperanti, generosi. Nel linguaggio di tutti i popoli, l’ « uomo senza educazione » non è forse « un uomo rozzo, vanitoso ed egoista? » L’esperienza universale non ci insegna forse che ovunque le influenze della famiglia e della Chiesa sono assenti o solo deboli, l’uomo non è che orgoglio e indipendenza di spirito, sensualità e brutalità nella carne?

CATECHISMO DELLA DOTTRINA CRISTIANA (2)

CATECHISMO DELLA DOTTRINA CRISTIANA (2)

PUBBLICATO PER ORDINE DI SUA SANTITÀ PAPA PIO X

La testimonianza del Signore è fedele,

ai piccoli dà sapienza. Salmo XVIII, 7

ROMA – TIPOGRAFIA POLIGLOTTA VATICANA 1920

PRIME NOZIONI DELLA FEDE CRISTIANA.

Chi si accosta a Dio deve credere che Egli è e che premia quelli che lo cercano.

Agli Ebrei, XI, 6

Questa è l’eterna vita, che conoscano te, l’unico vero Dio, e Colui che hai mandato, Gesù Cristo.

S. Giov.. XVII, 3

1. Chi ci ha creato?

Ci ha creato Dio.

2. Chi è Dio?

Dio è l’Essere perfettissimo, Creatore e Signore del cielo e della terra.

3. Che significa perfettissimo?

Perfettissimo significa che in Dio è ogni perfezione, senza difetto e senza limiti, ossia che È potenza, sapienza e bontà infinita.

4. Che significa Creatore?

Creatore significa che Dio ha fatto dal ì, tutte le cose.

5. Che significa Signore?

Signore significa che Dio è padrone assoluto di tutte le cose.

6. Dio ha corpo come noi? ‘

Dio non ha corpo, ma è purissimo spirito.

7. Dov’è Dio?

Dio è in cielo, in terra ed in ogni luogo: Egli è l’Immenso.

8. Dio è sempre stato?

Dio è sempre stato e sempre sarà: Egli è l’Eterno.

9. Dio sa tutto?

Dio sa tutto, anche i nostri pensieri: Egli è l’Onnisciente.

10. Dio può far tutto?

Dio può far tutto ciò che vuole: Egli è l’Onnipotente.

11. Dio può fare anche il male?

Dio non può fare il male; perché non può volerlo essendo bontà infinita; ma lo tollera per lasciar libere le creature sapendo poi ricavare il bene anche dal male.

12. Dio ha cura delle cose create?

Dio ha cura e provvidenza delle cose create, e le conserva e dirige tutte al proprio fine, con sapienza, bontà e giustizia infinita.

13. Per qual fine Dio ci ha creati?

Dio ci ha creati per conoscerlo, amarlo e servirlo in questa vita, e per goderlo poi nell’altra, in paradiso.

14. Che cos’è il paradiso?

Il paradiso è il godimento eterno di Dio, nostra felicità, e, in Lui, di ogni altro bene, senza alcun male.

15. Chi merita il paradiso?

Merita il paradiso chi è buono, ossia chi ama e serve fedelmente Dio, e muore nella sua grazia.

16. I cattivi che non servono Dio e muoiono in peccato mortale, che cosa meritano?

I cattivi che non servono Dio e muoiono in peccato mortale, meritano l’inferno.

17. Che cos’è l’inferno?

L’inferno è il patimento eterno della privazione di Dio, nostra felicità, e del fuoco, con ogni altro male senza alcun bene.

18. Perché Dio premia i buoni e castiga i cattivi?

Dio premia i buoni e castiga i cattivi, perché  è la giustizia infinita.

19. Dio è uno solo?

Dio è uno solo, ma in tre Persone uguali e distinte, che sono la santissima Trinità.

20. Come si chiamano le tre Persone della santissima Trinità?

Le tre Persone della santissima Trinità si chiamano Padre, Figliuolo e Spirito Santo.

21. Delle tre Persone della santissima Trinità si è incarnata e fatta uomo alcuna?

Delle tre Persone della santissima Trinità si è incarnata e fatta uomo la seconda, cioè il Figliuolo.

22. Come si chiama il Figliuolo di Dio fatto uomo?

Il Figliuolo di Dio fatto uomo si chiama Gesù Cristo.

23. Chi è Gesù Cristo?

Gesù Cristo è la seconda Persona della santissima Trinità, cioè il Figliuolo di Dio fatto uomo.

24. Gesù Cristo è Dio e uomo?

Sì, Gesù Cristo è vero Dio e vero uomo.

25. Perché il Figliuolo di Dio si fece uomo?

Il Figliuolo di Dio si fece uomo per salvarci, cioè per redimerci dal peccato e riacquistarci il paradiso.

26. Che fece Gesù Cristo per salvarci?

Gesù Cristo per salvarci soddisfece per i nostri peccati patendo e sacrificando se stesso sulla Croce, e c’insegnò a vivere secondo Dio.

27. Per vivere secondo Dio, che cosa dobbiamo fare?

Per vivere secondo Dio, dobbiamo CREDERE LE VERITÀ RIVELATE da Lui e OSSERVARE I SUOI COMANDAMENTI, con l’aiuto della sua GRAZIA, che si ottiene mediante i SACRAMENTI e L’ORAZIONE.

PREGHIAMO.

O Dio, concedici la grazia di pensare e di fare ciò che è retto, sì che noi, i quali senza di te non possiamo esistere, riusciamo a vivere secondo te. (Orazione Dom. VIII dopo la Pentecoste)Te ne supplichiamo per il tuo Figliuolo Gesù Cristo, Nostro Signore. Così sia.

CATECHISMO DELLA DOTTRINA CRISTIANA PUBBLICATO PER ORDINE DI SUA SANTITÀ PAPA PIO X

PARTE I.

« CREDO »

OSSIA PRINCIPALI VERITÀ DELLA FEDE CRISTIANA.

Senza la fede è impossibile piacere a Dio. Agli Ebrei, XI, 6

CAPO I.

Misteri principali. – Segno della santa Croce. – Credo

*28. Quali sono le verità rivelate da Dio?

Le verità rivelate da Dio sono principalmente quelle compendiate nel Credo o Simbolo apostolico, e si chiamano verità di fede, perché dobbiamo crederle con piena fede come insegnate da Dio, il quale né s’inganna né può ingannare.

*29. Che cos’è il Credo o Simbolo apostolico?

Il Credo o Simbolo apostolico è una professione dei misteri principali e di altre verità rivelate da Dio per mezzo di Gesù Cristo e degli Apostoli, e insegnate dalla Chiesa.

30. Che cos’è mistero?

Mistero è una verità del tutto superiore ma non contraria alla ragione, che crediamo perché Dio l’ha rivelata.

*31. Quali sono i misteri principali della Fede professati nel Credo?

I misteri principali della Fede professati nel Credo sono due: l’Unità e Trinità di Dio; l’Incarnazione, Passione e Morte del Nostro Signor Gesù Cristo.

*32. I due misteri principali della Fede li professiamo ed esprimiamo anche in altra maniera?

Professiamo ed esprimiamo i due misteri principali della Fede anche col segno della Croce, che perciò è il segno del Cristiano.

*33. Come si fa il segno della Croce?

Il segno della Croce si fa portando la mano destra alla fronte, e dicendo: In nome del Padre, poi al petto, dicendo: e del Figliuolo; quindi alla spalla sinistra e alla destra, dicendo: e dello Spirito Santo; e si termina con le parole Così sia.

*34. Nel segno della Croce, come esprimiamo noi i due misteri principali della Fede?

Nel segno della Croce, con le parole esprimiamo l’Unità e Trinità di Dio, e con la figura della croce la Passione e la Morte del Nostro Signor Gesù Cristo.

35. È utile fare il segno della Croce?

È utilissimo fare il segno della Croce spesso e devotamente, perché è atto esterno di fede, che ravviva in noi questa virtù, vince il rispetto umano e le tentazioni, e ci ottiene grazie da Dio.

36. Quando è bene fare il segno della Croce?

È sempre bene fare il segno della Croce, ma specialmente prima e dopo ogni atto di religione, prima e dopo il cibo e il riposo, e nei pericoli dell’anima e del corpo.

CAPO II.

Unità e Trinità di Dio.

Credo in Dio Padre onnipotente … in Gesù Cristo, suo unico Figliuolo, Nostro Signore …. nello Spirito Santo.

37. Che significa Unità di Dio?

Unità di Dio significa che c’è un Dio solo.

38. Che significa Trinità di Dio?

Trinità di Dio significa che in Dio sono tre Persone uguali, realmente distinte: Padre, Figliuolo e Spirito Santo.

39. Che significa tre Persone realmente distinte?

Tre Persone realmente distinte significa che in Dio una Persona non è l’altra, pur essendo tutte e tre un Dio solo.

40. Comprendiamo noi come le tre Persone divine, benché realmente distinte, sono un Dio solo?

Noi non comprendiamo né possiamo comprendere come le tre Persone divine, benché realmente distinte, sono un Dio solo: è un mistero.

*41. Qual è la prima Persona della santissima Trinità?

La prima Persona della santissima Trinità è il Padre.

*42. Qual è la seconda Persona della santissima Trinità?

La seconda Persona della santissima Trinità è il Figliuolo.

*43. Qual è la tersa Persona della santissima Trinità?

La terza Persona della santissima Trinità è lo Spirito Santo.

44. Perché il Padre è la prima Persona della santissima Trinità?

Il Padre è la prima Persona della santissima Trinità, perché non procede da altra Persona, e da Lui procedono le altre due, cioè il Figliuolo e lo Spirito Santo.

45. Perché il Figliuolo è la seconda Persona della santissima Trinità?

Il Figliuolo è la seconda Persona della santissima Trinità, perché è generato dal Padre, ed è, insieme col Padre, principio dello Spirito Santo.

46. Perché lo Spirito Santo è la tersa Persona della santissima Trinità?

Lo Spirito Santo è la terza Persona della santissima Trinità, perché procede dal Padre e dal Figliuolo.

*47. Ogni Persona della santissima Trinità è Dio?

Sì, ogni Persona della santissima Trinità è Dio.

48. Se ogni Persona divina è Dio, le tre Persone divine sono dunque tre Dei?

Le tre Persone divine non sono tre Dei, ma un Dio solo, perché hanno la stessa unica natura o sostanza divina,

49. Le tre Persone divine sono uguali, o ce n’è una maggiore, più potente e più sapiente?

Le tre Persone divine essendo un solo Dio sono uguali in tutto, e hanno egualmente comune ogni perfezione e ogni operazione; sebbene certe perfezioni e le opere corrispondenti si attribuiscano più all’una Persona che all’altra, come la potenza e la creazione al Padre.

50. Il Padre almeno, fu prima del Figliuolo e dello Spirito Santo?

Il Padre non fu prima del Figliuolo e dello Spirito Santo, perché le tre Persone divine, avendo comune l’unica natura divina che è eterna, sono egualmente eterne.

CAPO III.

Creazione del mondo. Origine e caduta dell’uomo.

Credo in Dio… Creatore del cielo e della terra.

51. Dio perché è detto Creatore del cielo e della terra?

Dio è detto Creatore del cielo e della terra, ossia del mondo, perché lo fece dal nulla, e fare dal nulla è creare.

52. Il mondo è tutto opera di Dio?

Il mondo è tutto opera di Dio; e nella grandezza, bellezza e ordine suo meraviglioso, ci mostra la potenza, la sapienza e la bontà infinita di Lui.

*53. Dio creò soltanto ciò che è materiale nel mondo?

Dio non creò soltanto ciò che è materiale nel mondo, ma anche i puri spiriti; e crea l’anima di ogni uomo.

*54. Chi sono i puri spiriti?

I puri spiriti sono esseri intelligenti senza corpo.

55. Come sappiamo che esistono puri spiriti creati?

Che esistono puri spiriti creati lo sappiamo dalla Fede.

56. Quali puri spiriti creati ci fa conoscere la Fede?

La Fede ci fa conoscere i puri spiriti buoni, ossia gli Angeli, e i cattivi, ossia i demoni.

* 57. Chi sono gli Angeli?

Gli Angeli sono i ministri invisibili di Dio, ed anche nostri Custodi, avendo Dio affidato ciascun uomo ad uno di essi.

58. Abbiamo dei doveri verso gli Angeli?

Verso gli Angeli abbiamo il dovere della venerazione; e verso l’Angelo Custode abbiamo anche quello di essergli grati, di ascoltarne le ispirazionie di non offenderne mai la presenza col peccato.

* 59. I demòni chi sono?

I demoni sono angeli ribellatisi a Dio per superbia e precipitati nell’inferno, i quali, per odio contro Dio, tentano l’uomo al male.

*60. Chi è l’uomo?

L’uomo è un essere ragionevole, composto d’anima e di corpo.

*61. Che cos’è l’anima?

L’anima è la parte spirituale dell’uomo, per cui egli vive, intende ed è libero, e perciò capace di conoscere, amare e servire Dio.

* 62. L’anima dell’uomo muore col corpo?

L’anima dell’uomo non muore col corpo, ma vive in eterno, essendo spirituale.

*63. Qual cura dobbiamo avere dell’anima?

Dell’ anima dobbiamo avere la massima cura, perché essa è in noi la parte migliore e immortale, e solo salvando l’anima saremo eternamente felici.

64. Com’è libero l’uomo?

L’uomo è libero, in quanto che può fare una cosa e non farla, o farne una piuttosto che un’altra come sentiamo bene in noi stessi.

65. Se l’uomo è libero, può fare anche il male

L’uomo può, ossia è capace di fare anche il male; ma non lo deve fare, appunto perché è male, la libertà deve usarsi solo per il bene.

66. Chi furono i primi uomini?

I primi uomini furono Adamo ed Eva, creati immediatamente da Dio: tutti gli altri discendono da essi, che perciò son chiamati i progenitori degli uomini.

67. L’uomo fu creato debole e misero come ora\ siamo noi?

L’uomo non fu creato debole e misero come ora siamo noi, ma in uno stato felice, con destino e con doni superiori alla natura umana.

68. L’uomo, qual destino ebbe da Dio?

L’uomo ebbe da Dio l’altissimo destino di vedere e godere eternamente Lui, Bene infinito; e perché questo è del tutto superiore alla capacità della natura, egli ebbe insieme, per raggiungerlo, una potenza soprannaturale che si chiama grazia.

69. Oltre la grazia, che altro aveva dato Dio all’uomo?

Oltre la grazia, Dio aveva dato all’uomo l’esenzione dalle debolezze e miserie della vita e dalla necessità di morire, purché non avesse peccato, come purtroppo fece Adamo, il capo dell’umanità, gustando del frutto proibito.

70. Che peccato fu quello di Adamo?

Il peccato di Adamo ili un peccato grave di superbia e di disubbidienza.

71. Quali danni cagionò il peccato di Adamo?

Il peccato di Adamo spogliò lui e tutti gli uomini della grazia e d’ogni altro dono soprannaturale, rendendoli soggetti al peccato, al demonio, alla morte, all’ignoranza, alle cattive inclinazioni e ad ogni altra miseria, ed escludendoli dal paradiso.

72. Come si chiama il peccato a cui Adamo assoggettò gli uomini con la sua colpa?

Il peccato a cui Adamo assoggettò gli uomini con la sua colpa, si chiama originale, perché commesso al principio dell’umanità, si trasmette con la natura agli uomini tutti nella loro origine.

73. In che consiste il peccato originale?

Il peccato originale consiste nella privazione della grazia originale, che secondo la disposizione di Dio dovremmo avere ma non abbiamo, perché il capo dell’umanità con la sua disubbidienza ne privò sé e noi tutti, suoi discendenti.

74. Come mai il peccato originale è volontario, e quindi colpa per noi?

Il peccato originale è volontario e quindi colpa per noi, solo perché volontariamente lo commise Adamo quale capo dell’umanità; e perciò Dio non premia col paradiso, ma neppure castiga con tormenti chi abbia solo il peccato originale.

75. L’uomo, a causa del peccato originale, doveva rimaner escluso per sempre dal paradiso?

L’uomo, a causa del peccato originale, doveva rimaner escluso per sempre dal paradiso, se Dio, per salvarlo, non avesse promesso e mandato dal cielo il proprio Figliuolo, cioè Gesù Cristo.

CAPO IV.

 Incarnazione, Passione e Morte del Figliuolo di Dio.

Credo… in Gesù Cristo, suo unico Figliuolo, Nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morto e seppellito, discese all’inferno, il terso giorno risuscitò da morte, salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente.

*76. In che modo il Figliuolo di Dio si è fatto uomo?

Il Figliuolo di Dio si è fatto uomo, prendendo un corpo e un’anima, come abbiamo noi, nel seno purissimo di Maria Vergine, per opera dello Spirito Santo.

*77. Il Figliuolo di Dio, facendosi uomo, cessò di esser Dio?

Il Figliuolo di Dio, facendosi uomo, non cessò di esser Dio, ma, restando vero Dio, cominciò ad essere anche vero uomo.

78. In Gesù Cristo sono due nature?

In Gesù Cristo sono due nature: la natura divina e la natura umana.

79. In Gesù Cristo con le due nature sono anche due persone?

In Gesù Cristo con le due nature non sono due persone, ma una sola, quella divina del Figliuolo di Dio.

80. Gesù Cristo come fu conosciuto per Figliuolo di Dio?

Gesù Cristo fu conosciuto per Figliuolo di Dio, perché tale lo proclamò Dio Padre nel Battesimo e nella Trasfigurazione, dicendo: « Questo è il mio Figliuolo diletto, nel quale mi sono compiaciuto»; * e perché tale si dichiarò Gesù stesso nella sua vita

terrena. ( s. MATT., III, 17; s. LUCA, IX, 35.)

81. Gesù Cristo è stato sempre?

Gesù Cristo come Dio è stato sempre; come uomo cominciò ad essere dal momento dell’Incarnazione.

*82. Da chi nacque Gesù Cristo?

Gesù Cristo nacque da Maria sempre Vergine, la quale perciò si chiama ed è vera Madre di Dio.

* 83. San Giuseppe non fu padre di Gesù Cristo?

San Giuseppe non fu padre vero di Gesù Cristo, ma padre putativo; cioè, come sposo di Maria e custode di Lui, fu creduto suo padre senza esser tale.

*84. Dove nacque Gesù Cristo?

Gesù Cristo nacque a Betlemme, in una stalla, e fu posto in una mangiatoia.

*85. Perché Gesù Cristo volle esser povero?

Gesù Cristo volle esser povero, per insegnarci ad essere umili e a non riporre la felicità nelle ricchezze, negli onori e nei piaceri del mondo.

86. Che fece Gesù Cristo nella sua vita terrena?

Gesù Cristo, nella sua vita terrena, c’insegnò con l’esempio e con la parola a vivere secondo Dio, e confermò coi miracoli la sua dottrina; finalmente, per cancellare il peccato, riconciliarci con Dio e riaprirci il paradiso, si sacrificò sulla Croce, « unico Mediatore tra Dio e gli uomini ». (1a Timot., II, 5)

87. Che cos’è miracolo?

Miracolo è un fatto sensibile, superiore a tutte le forze e leggi della natura, e perciò tale che può venire solo da Dio, Padrone della natura.

88. Con quali miracoli specialmente, Gesù Cristo confermò la sua dottrina e dimostrò di esser vero Dio?

Gesù Cristo confermò la sua dottrina e dimostrò di esser vero Dio, specialmente col rendere in un attimo la vista ai ciechi, l’udito ai sordi, la parola ai muti, la salute a ogni sorta d’infermi, la vita ai morti; con l’imperar da padrone ai demoni e alle forze della natura, e soprattutto con la sua risurrezione dalla morte.

*89. Gesù Cristo morì come Dio 0ocome uomo?

Gesù Cristo mori come uomo, perchè come Dio non poteva né patire né morire.

*90. Dopo la morte, che fu di Gesù Cristo?

Dopo la morte, Costi Cristo discese con l’anima al Limbo, dalle anime dei giusti morti fino allora, per condurle seco in paradiso; poi risuscitò, ripigliando il suo corpo che era stato sepolto.

91. Quanto tempo restò sepolto il corpo di Gesù Cristo?

Il corpo di Gesù Cristo restò sepolto tre giorni non interi, dalla sera del venerdì fino all’alba del giorno che ora si dice domenica di Pasqua.

*92. Che fece Gesù Cristo dopo la sua risurresione?

Gesù Cristo, dopo la sua risurrezione, rimase in terra quaranta giorni; poi salì al cielo, dove siede alla destra di Dio Padre onnipotente.

93, Perché Gesù Cristo, dopo la sua risurrezione, rimase in terra quaranta giorni?

Gesù Cristo, dopo la sua risurrezione, rimase in terra quaranta giorni per mostrare che era veramente risuscitato, per confermare i discepoli nella fede in Lui e istruirli più profondamente nella sua dottrina.

*94. Ora Gesù Cristo è solamente in cielo?

Ora Gesù Cristo non è solamente in cielo, ma come Dio è in ogni luogo, e come Dio e uomo è in cielo e nel santissimo Sacramento dell’altare.

CAPO V .

Venuta di Gesù Cristo alla fine del mondo. – I due giudizi, particolare e universale.

… Di là ha da venire a giudicare i vivi e i morti.

*95. Gesù Cristo tornerà mai più visibilmente su questa terra?

Gesù Cristo tornerà visibilmente su questa terra alla line del mondo per giudicare i vivi e i morti, ossia tutti gli uomini, buoni e cattivi.

*96. Gesù Cristo per giudicarci aspetterà sino alla fine del mondo?

Gesù Cristo per giudicarci non aspetterà sino alla fine del mondo, ma. giudicherà ciascuno subito dopo la morte.

97. Ci sono due giudizi?

Ci sono due giudizi: l’uno particolare, di ciascun’anima, subito dopo morte; l’altro universale, di tutti gli uomini, alla line del mondo.

*98. Di die cosa ci giudicherà Gesù Cristo?

Gesù Cristo ci giudicherà del bene e del male operato in vita, anche dei pensieri e delle omissioni.

99. Dopo il giudizio particolare, che avviene dell’anima?

Dopo il giudizio particolare, l’anima, se è senza peccato e senza debito di pena, va in paradiso; se ha qualche peccato veniale o qualche debito di pena, va in purgatorio finche abbia soddisfatto; se è in peccato mortale, qual ribelle inconvertibile a Dio va all’inferno.

100. I bambini morti senza Battesimo dove vanno?

I bambini morti senza Battesimo vanno al Limbo, dove non godono Dio, ma nemmeno soffrono, perché, avendo il peccato originale, e quello solo, non meritano il paradiso, ma neppure l’inferno e il purgatorio.

* 101. Che cos’è il purgatorio?

II purgatorio è il patimento temporaneo della privazione di Dio, e di altre pene che tolgono dall’anima ogni resto di peccato per renderla degna di veder Dio.

102. Possiamo noi soccorrere e anche liberare le anime dalle pene del purgatorio?

Possiamo occorrere e anche liberare le anime dalle pene del purgatorio con i suffragi, ossia, con preghiere, indulgenze, elemosine e altre opere buone, sopra tutto con la santa Messa.

103. E certo che esistono il paradiso e l’inferno?

E certo che esistono il paradiso e l’inferno, loha rivelato Dio spesse volte promettendo ai buoni l’eterna vita e il suo stesso gaudio, e minacciando ai cattivi la perdizione e il fuoco eterno.

104. Quanto dureranno il paradiso e l’inferno?

Il paradiso e l’inferno dureranno eternamente.

CAPO VI.

Chiesa cattolica. – Comunione dei santi.

Credo… la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi.

*105. Che cos’è la Chiesa?

La Chiesa e la società dei veri Cristiani, cioè dei battezzati che professano la fede e dottrina di Gesù Cristo, partecipano a’ suoi sacramenti e ubbidiscono ai Pastori stabiliti da Lui.

*106. Da chi fu fondata la Chiesa?

La Chiesa fu fondata da Gesù Cristo, il quale raccolse i suoi fedeli in una società, la sottopose agli Apostoli con san Pietro per capo, e le diede il sacrificio, i sacramenti e lo Spirito Santo che la vivifica.

* 107. Qual è la Chiesa di Gesù Cristo?

.La Chiesa di Gesù Cristo è la Chiesa Cattolica Romana, perché essa sola è una, santa, cattolica e apostolica, quale Egli la volle.

108. La Chiesa perché è una?

La Chiesa è una, perché tutti i suoi membri ebbero, hanno ed avranno sempre unica la fede, il sacrificio, i sacramenti e il capo visibile, il Romano Pontefice, successore di san Pietro, formando così tutti un solo corpo, il Corpo mistico di Gesù Cristo.

109. La Chiesa perché è santa?

La Chiesa è santa, perché sono santi Gesù Cristo suo capo invisibile, e lo Spirito che la vivifica; perché in lei sono santi la dottrina, il sacrificio e i sacramenti, e tutti son chiamati a santificarsi; e perché molti realmente furono santi, e sono e saranno!

110. La Chiesa perché è cattolica?

La Chiesa è cattolica, cioè universale, perché è istituita e adatta per tutti gli uomini e sparsa in tutta la terra.

111. La Chiesa perché è apostolica?

La Chiesa è apostolica, perché è fondata sugli Apostoli e sulla loro predicazione, e governata dai loro successori, i Pastori legittimi, i quali, senza interruzione e senza alterazione, seguitano a trasmetterne e la dottrina e il potere.

* 112. Chi sono i legittimi pastori della Chiesa?

I legittimi Pastori della Chiesa sono il Papa, oSommo Pontefice e i Vescovi uniti con lui.

*113. Chi è il Papa?

II Papa è il successore di san Pietro ni sede di Roma e nel primato, ossia nell’apostolato ed episcopato universale; quindi il capo visibile, Vicario di Gesù Cristo capo invisibile, di tutta la Chiesa, la quale perciò si dice Cattolica-Romana.

* 114. Il Papa e i Vescovi uniti con lui che costituiscono?

Il Papa e i Vescovi uniti con lui costituiscono la Chiesa docente, chiamata cosi perché ha da Gesù Cristo la missione d’insegnare le verità e le leggi divine a tutti gli uomini, i quali solo da lei ne ricevono la piena e sicura cognizione che è necessaria per vivere cristianamente.

*115. La Chiesa docente può errare nell’insegnarci le verità rivelate da Dio?

La Chiesa docente non può errare nell’insegnarci le verità rivelate da Dio: essa è infallibile, perché, come promise Gesù Cristo, « lo Spirito di verità » l’assiste continuamente. *(s. Giov., XV, 26.)

*116. Il Papa, da solo, può errare nell’insegnarci le verità rivelate da Dio?

Il Papa, da solo, non può errare nell’insegnarci le verità rivelate da Dio, ossia è infallibile come la Chiesa, quando, da Pastore e Maestro di tutti i Cristiani, definisce dottrine circa la fede e i costumi.

117. Può altra Chiesa, fuori della Cattolica-Romana, essere la Chiesa di Gesù Cristo, o almeno parte di essa?

Nessuna Chiesa, fuori della Cattolica-Romana, può essere la Chiesa di Gesù Cristo e nemmeno parte di essa, perché non può averne insieme con quella le singolari distintive qualità, una, santa, cattolica e apostolica; come difatti non le ha nessuna delle altre Chiese che si dicono cristiane.

118. Perché Gesù Cristo istituì la Chiesa?

Gesù Cristo istituì la Chiesa, perché gli uomini trovassero in essa la guida sicura e i mezzi di santità e di salute eterna,

119. Quali sono i mezzi di santità e di salute eterna che si trovano nella Chiesa?

I mezzi di santità e di salute eterna che si trovano nella Chiesa, sono la vera fede, il sacrificio e i sacramenti, e gli aiuti spirituali scambievoli. come la preghiera, il consiglio, l’esempio.

*120. I mezzi di santità e di salute eterna sono comuni a tutti gli uomini?

I mezzi di santità e di salute eterna sonocomuni a tutti gli uomini che appartengono alla Chiesa, cioè ai fedeli, i quali negli scritti apostolici son detti santi: perciò l’unione e partecipazione loro a quei mezzi è comunione di santi in cose sante.

121. Perché sono detti santi i fedeli che si trovano nella Chiesa?

I fedeli che si trovano nella Chiesa sono detti santi, perché consacrati a Dio, giustificati o santificati dai sacramenti, e obbligati a vivere da santi!

122. Che significa comunione dei santi?

Comunione dei santi significa che tutti i fedeli formando un solo corpo in Gesù Cristo, profittano di tutto il bene che si fa nel corpo stesso, ossia nella Chiesa universale.

123. I beati del .paradiso e le anime del purgatorio sono nella comunione dei santi?

I beati del paradiso e le anime del purgatorio sono anch’essi nella comunione dei santi, che, congiunti tra loro e con noi dalla carità, ricevono gli uni le nostre preghiere e le altre i nostri suffragi, e tutti ci ricambiano con la loro intercessione presso Dio.

124. Chi è fuori della comunione dei santi?

È fuori della comunione dei santi chi è fuori della Chiesa, ossia i dannati, gl’infedeli, gli ebrei, gli eretici, gli apostati, gli scismatici e gli scomunicati.

125. Chi sono gl’infedeli?

Gl’infedeli sono i non battezzati che non credono in alcun modo nel Salvatore promesso, cioè nel Messia o Cristo, come gl’idolatri e i maomettani.

126. Chi sono gli ebrei?

Gli ebrei sono i non battezzati che professano la legge di Mosè e non credono che Gesù è il Messia o Cristo promesso.

127. Chi sono gli eretici?

Gli eretici sono i battezzati che si ostinano a non credere qualche verità rivelata da Dio e insegnata dalla Chiesa, per esempio, i protestanti.

128. Chi sono gli apostati?

Gli apostati sono i battezzati che rinnegano, con atto esterno, la fede cattolica già professata.

129. Chi sono gli scismatici?

Gli scismatici sono i battezzati che ricusano ostinatamente di sottostare ai legittimi Pastori, e perciò sono separati dalla Chiesa, anche se non neghino alcuna verità di fede.

130. Chi sono gli scomunicati?

Gli scomunicati sono i battezzati esclusi per colpe gravissime dalla comunione della Chiesa, affinché non pervertano gli altri e siano puniti e corretti con questo estremo rimedio.

131. È grave danno esser fuori della Chiesa?

Esser fuori della Chiesa è danno gravissimo, perché fuori non si hanno né i mezzi stabiliti né la guida sicura alla salute eterna, la quale per l’uomo è l’unica cosa veramente necessaria.

132. Chi è fuori della Chiesa, si salva?

Chi è fuori della Chiesa per propria colpa e muore senza dolore perfetto, non si salva; ma chi ci si trovi senza propria colpa e viva bene, può salvarsi con l’amor di carità, che unisce a Dio, e, in spirito, anche alla Chiesa, cioè all’anima di lei.

CAPO VII.

Remissione dei peccati. – Peccato.

Credo … la remissione dei peccati.

133. Che significa remissione dei peccati?

Remissione dei peccati significa che Gesù Cristo ha dato agli Apostoli e ai loro successori la potestà di rimettere nella Chiesa ogni peccato.

134. Nella Chiesa come si rimettono i peccati?

Nella Chiesa i peccati si rimettono principalmente coi sacramenti del Battesimo e della Penitenza, istituiti da Gesù Cristo a questo fine.

*135. Che cos’è il peccato?

Il peccato è un’ offesa fatta a Dio, disobbedendo alla sua legge.

*136. Di quante specie è il peccato?

Il peccato è di due specie: originale e attuale.

* 137. Qual è il peccato originale?

Il peccato originale è il peccato che l’umanità commise in Adamo suo capo, e che da Adamo ogni uomo contrae per naturai discendenza.

*138. Tra i figli di Adamo fu preservato mai nessuno dal peccato originale?

Tra i figli di Adamo fu preservata dal peccato originale solo Maria santissima; la quale, perché eletta Madre di Dio, fu « piena di grazia », e quindi senza peccato fin dal primo istante; perciò la Chiesa ne celebra l’immacolata Concezione. (s. LUCA, I, 28).

*139. Come si cancella il peccato originale?

Il peccato originale si cancella col santo Battesimo.

*140. Qual è il peccato attuale?

Il peccato attuale è quello che si commette volontariamente da chi ha l’uso di ragione.

* 141. In quanti modi si commette il peccato attuale?

Il peccato attuale si commette in quattro modi,

cioè in pensieri, in parole, in opere e in omissioni.

*142. Di quante specie è il peccato attuale?

Il peccato attuale è di due specie: mortale e veniale.

*143. Che cos’è il peccato mortale?

Il peccato mortale è una disubbidienza alla legge di Dio in cosa grave, fatta con piena avvertenza e deliberato consenso.

144. Perché il peccato grave si chiama mortale?

Il peccato grave si chiama mortale, perché  priva l’anima della grazia divina che è la sua vita, le toglie i meriti e la capacità di farsene de’ nuovi, e la rende degna di pena o morte eterna nell’inferno.

145. Se il peccato mortale rende l’uomo incapace di meritare, è dunque inutile che il peccatore faccia opere buone?

Non è inutile che il peccatore faccia opere buone, anzi deve farne, sia per non divenir peggiore omettendole e cadendo in nuovi peccati, sia per disporsi con esse, in qualche modo, alla conversione e al riacquisto della grazia di Dio.

146. Come si riacquista la grazia di Dio, perduta per il peccato mortale?

La grazia di Dio, perduta per il peccato mortale, si riacquista con una buona confessione sacramentale, o col dolore perfetto che libera dai peccati, sebbene resti l’obbligo di confessarli.

147. Insieme con la grazia, si riacquistano anche i meriti perduti per il peccato mortale?

Insieme con la grazia, per somma misericordia di Dio, si riacquistano anche i meriti perduti per il peccato mortale.

*148. Che cos’è il peccato veniale?

Il peccato veniale è una disubbidienza alla legge di Dio in cosa leggera, o anche in cosa di per sé grave, ma senza tutta l’avvertenza e il consenso.

149. Perché il peccato non grave si chiama veniale?

Il peccato non grave si chiama veniale, cioè perdonabile, perché non toglie la grazia, e può aversene il perdono col pentimento e con buone opere, anche senza la confessione sacramentale.

150. Il peccato veniale è dannoso all’anima?

Il peccato veniale è dannoso all’anima, perché la raffredda nell’amore di Dio, la dispone al peccato mortale, e la rende degna di pene temporanee in questa vita e nell’altra.

151. I peccati sono tutti uguali?

I peccati non sono tutti uguali; come alcuni peccati veniali sono meno leggeri di altri, così alcuni peccati mortali sono più gravi e funesti.

152. Tra i peccati mortali, quali sono più gravi e funesti?

Tra i peccati mortali sono più gravi e funesti i peccati contro lo Spirito Santo e quelli che gridano vendetta al cospetto di Dio, [Formole 24,25].

153. Perché i peccati contro lo Spirito Santo sono dei più gravi e funesti?

I peccati contro lo Spirito Santo sono dei più gravi e funesti, perché con essi l’uomo si oppone ai doni spirituali della verità e della grazia, e perciò, anche potendolo, difficilmente si converte.

154. I peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio, perché sono dei più gravi e funesti?

I peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio, sono dei più gravi e funesti, perché direttamente contrari al bene dell’umanità e odiosissimi, tanto che provocano, più degli altri, i castighi di Dio.

155. Che cosa particolarmente giova a tenerci lontani dal peccato?

A tenerci lontani dal peccato giova particolarmente il pensiero che Dio è da per tutto e vede il segreto dei cuori, e la considerazione dei Novissimi, * ossia di quanto ci attende alla fine di questa vita e alla fine del mondo. *[Formoia26].

CAPO VIII*

Risurrezione della carne. – Vita eterna. – Amen.

Credo… la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

*156. Che cosa ci attende alla fine di questa vita?

Alla fine di questa vita ci attendono i dolori e lo sfacelo della morte e il giudizio particolare.

*157. Che cosa ci attende alla fine del mondo?

Alla fine del mondo ci attende la risurrezione della carne e il giudizio universale.

*158. Che significa risurrezione della carne?

Risurrezione della carne significa che il nostro corpo, per virtù di Dio, si ricomporrà e si riunirà all’anima per partecipare, nella vita eterna, al premio o al castigo da essa meritato.

*159. Che significa vita eterna?

Vita eterna significa che il premio, come la pena, durerà in eterno, e che la vista di Dio sia la vera vita e felicità dell’anima, mentre la privazione di Lui sarà la massima infelicità e come una morte eterna.

160. Che significa la parola Amen?

La parola Amen significa in verità, così è e così sia; e con essa confermiamo esser vero tutto quello che confessiamo nel Credo, e ci auguriamo la remissione dei peccati, la risurrezione alla gloria e la vita eterna in Dio.

PREGHIAMO.

Dà, o Signore, a’ tuoi credenti la costanza e la sincerità della fede in te, sì che fermi nel divino amore, non siano mai divelti per nessuna tentazione dalla integrità in essa. [Postcom. 34 fra le Orazioni diverse del Messale] Te ne supplichiamo per il tuo Figliuolo Gesù Cristo, ecc.

PARTE II.

COMANDAMENTI DI DIO PRECETTI DELLA CHIESA – VIRTÙ

OSSIA MORALE CRISTIANA.

Se vuoi entrare alla vita, osserva i comandamenti. S. MATT., XIX, 17.

Se mi amate, osservate i miei comandamenti. S. Giov., XIV, 15.

CAPO I.

Comandamenti di Dio.

§ 1. – Comandamenti di Dio in generale.

161. Che cosa sono i comandamenti di Dio?

I comandamenti di Dio o Decalogo sono le leggi morali che Dio nel Vecchio Testamento diede a Mosè sul monte Sinai, e Gesù Cristo perfezionò nel Nuovo.

162. Che cosa c’impone il Decalogo?

Il Decalogo c’impone i più stretti doveri di natura verso Dio, noi stessi e il prossimo, come pure gli altri doveri che ne derivano, per esempio, quelli del proprio stato.

163. 1 nostri doveri verso Dio e verso il prossimo a che si riducono?

I nostri doveri verso Dio e verso il prossimo si riducono alla carità, cioè al « massimo e primo comandamento » dell’amor di Dio, e a quello « simile » dell’amor del prossimo: «da questi due comandamenti, disse Gesù Cristo, dipende tutta la Legge e i Profeti ». – * * S. MATT., XXII, 38-40; Formola 14.

164. Perché il comandamento dell’amor di io è il massimo comandamento?

Il comandamento dell’amor di Dio è il massimo comandamento, perché chi l’osserva amando Dio con tutta l’anima, osserva certamente tutti gli altri comandamenti.

165. I comandamenti di Dio si possono osservare?

I comandamenti di Dio si possono osservare tutti e sempre, anche nelle più forti tentazioni, con la grazia che Dio non nega mai a chi lo invoca di cuore.

**166. Siamo obbligati a osservare i comandamenti? di Dio?

Siamo obbligati a osservare i comandamenti di Dio, perché sono imposti da Lui, nostro Padrone supremo, e dettati dalla natura e dalla sana ragione.

167. Chi trasgredisce i comandamenti di Dio, pecca gravemente?

Chi deliberatamente trasgredisce anche un solo comandamento di Dio in materia grave, pecca gravemente contro Dio, e perciò merita l’inferno!

168. Nei comandamenti che cosa si deve notare?\

Nei comandamenti si deve notare ciò che ordinato e ciò che è proibito.

§ 2. – Comandamenti di Dio in particolare.

PRIMO COMANDAMENTO.

*169. Che ci ordina il primo comandamento Io sono il Signore Dio tuo: non avrai altro Dio fuori che me?

Il primo comandamento lo sono il Signore Dio tuo: non avrai altro Dio fuori che me ci ordina di essere religiosi, cioè di credere in Dio e di amarlo, adorarlo e servirlo come l’unico vero Dio, Creatore e Signore di tutto.

*I70). Che ci proibisce il primo comandamento?

Il primo comandamento ci proibisce l’empietà, la superstizione, l’irreligiosità; inoltre l’apostasia, l’eresia, il dubbio volontario e l’ignoranza colpevole delle verità della Fede.

171. Che cos’è empietà?

Empietà è il rifiuto a Dio d’ogni culto.

172. Che cos’è superstizione?

Superstizione è il culto divino o di latria reso a chi non è Dio, o anche a Dio ma in modo non conveniente: perciò l’idolatria o il culto di false divinità e di creature; il ricorso al demonio, agli spiriti e ad ogni mezzo sospetto per ottener cose umanamente impossibili; l’uso di riti sconvenienti, vani o proibiti dalla Chiesa

173. Che cos’è irreligiosità?

Irreligiosità è l’irriverenza a Dio e alle cose divine, come la tentazione di Dio, il sacrilegio o profanazione di persona o di cosa sacra, la simonia o compra e vendita di cose spirituali o connesse con le spirituali.

174. Sé il culto delle creature è superstizione, come non è superstizione il culto cattolico degli Angeli e dei Santi?

Il culto cattolico degli Angeli e dei Santi non è superstizione, perché non è culto divino o di adorazione dovuta a Dio solo: noi non li adoriamo come Dio, ma li veneriamo come amici di Dio e per i doni che hanno da Lui, quindi per onor di Dio stesso che negli Angeli e nei Santi opera meraviglie.

175. Chi sono i Santi?

I Santi sono coloro che, praticando eroicamente le virtù secondo gl’insegnamenti e gli esempi di Gesù Cristo, meritarono special gloria in cielo e anche in terra, dove, per autorità della Chiesa, sono pubblicamente onorati e invocati.

176. Perché veneriamo noi anche il corpo dei Santi?

Noi veneriamo anche il corpo dei Santi, perché servì loro a esercitare virtù eroiche, fu certamente tempio dello Spirito Santo, e risorgerà glorioso alla vita eterna.

177. Perché veneriamo anche le minime reliquie e le immagini dei Santi?

Veneriamo anche le minime reliquie e le immagini dei Santi per loro memoria e onore, riferendo ad essi tutta la venerazione, affatto diversamente dagl’idolatri, che rendono alle immagini o idoli un culto divino.

178. Dio nel Vecchio Testamento non proibì severamente le immagini?

Dio nel Vecchio Testamento proibì severamente le immagini da adorare, anzi quasi tutte le immagini, come occasione prossima d’idolatria per gli Ebrei, i quali vivevano fra gli idolatri ed erano molto inclinati alla superstizione

SECONDO COMANDAMENTO.

*l79. Che ci proibisce il secondo comandamento non nominare il nome di Dio invano?

Il secondo comandamento: non nominare il nome di Dio invano ci proibisce di disonorare il Nome di Dio: perciò di nominarlo senza rispetto; di bestemmiare Dio, la santissima Vergine, i Santi e le cose sante; di far giuramenti falsi, non necessari o in qualunque modo illeciti.

180. Che cos’è il giuramento?

Il giuramento è chiamar Dio in testimonio di ciò che si afferma o che si promette; perciò chi giura il male e chi spergiura, offende sommamente Dio che è la Santità e la Verità.

181. È grande peccato la bestemmia?

La bestemmia è grande peccato, perché  ingiuria e scherno di Dio o de’ suoi Santi, e spesso anche orribile eresia.

*188. Che ci ordina il secondo comandamento?

Il secondo comandamento ci ordina di avere sempre riverenza per il nome santo di Dio, e di adempiere i voti e le promesse giurate.

183. Che cos’è il voto?

Il voto è la promessa fatta a Dio di qualche bene a Lui gradito, al quale ci obblighiamo per religione.

TERZO COMANDAMENTO.

*184.- Che ci ordina il terso comandamento ricordati di santificare le feste?

Il terzo comandamento ricordali di santificare le feste ci ordina di onorare Dio nei giorni di festa, con atti di culto esterno, dei quali per i Cristiani l’essenziale è la santa Messa.

185.- Perché dobbiamo fare atti di culto esterno? non basta adorar Dio, che è Spirito, internamente nel cuore?

Non basta adorar Dio internamente nel cuore, ma dobbiamo anche rendergli il culto esterno comandato, perché siamo soggetti a Dio in tutto l’essere, anima e corpo, e dobbiamo dare buon esempio; ed anche perché altrimenti si perde lo spirito religioso.

* 186. Che ci proibisce il terso comandamento?

Il terzo comandamento ci proibisce nei giorni di festa le opere servili.

*187. Quali opere si dicono servili?

Si dicono opere servili i lavori manuali propri degli artigiani e degli operai.

188. Sono tutte proibite nei giorni di festa le opere  servili?

Nei giorni di festa sono proibite tutte le opere servili non necessarie alla vita e al servizio di Dio, e non giustificate dalla pietà o da altro grave motivo.

189. Come conviene occupare i giorni di festa?

Conviene occupare i giorni di festa a bene dell’anima, frequentando la predica e il catechismo, e compiendo qualche opera buona; e anche a riposo del corpo, lontani da ogni vizio e dissipazione.

QUARTO COMANDAMENTO.

*190. Che ci ordina il quarto comandamento onora il padre e la madre?

Il quarto comandamento onora il padre e la madre ci ordina di amare, rispettare e ubbidire, i genitori e chiunque ha potestà sopra di noi, cioè i nostri superiori in autorità.

*191. Che ci proibisce il quarto, comandamento?

Il quarto comandamento ci proibisce di offendere i genitori e i superiori in autorità e di disubbidirli.

192. Perché dobbiamo ubbidire ai superiori in autorità?

Dobbiamo ubbidire ai superiori in autorità perché  « non c’è potestà se non da Dio; … pertanto chi resiste alla potestà resiste all’ordinamento di Dio ».*

* Ai Rom., XIII, 1, 2.

QUINTO COMANDAMENTO

* l93. Che ci proibisce il quinto comandamento non ammazzare?

Il quinto comandamento non ammazzare ci proibisce di recar danno alla vita sì naturale che spirituale del prossimo e nostra; perciò ci proibisce l’omicidio, il suicidio, il duello, i ferimenti, le percosse, le ingiurie, le imprecazioni e lo scandalo.

194. Perché è peccato il suicidio?

Il suicidio è peccato, come l’omicidio, perché Dio solo è padrone della nostra vita, come di quella del prossimo: inoltre è peccato di disperazione che, di più, toglie con la vita la possibilità di pentirsi e di salvarsi.

195. La Chiesa ha stabilito pene contro il suicida?

La Chiesa ha stabilito la privazione della sepoltura ecclesiastica contro il suicida responsabile dell’atto compiuto.

196. Perché è peccato il duello?

Il duello è peccato, perché è sempre un attentato di omicidio, e, anche, quasi di suicidio, fatto per vendetta privata, in disprezzo della legge e della giustizia pubblica; inoltre perché con esso stoltamente si rimette la decisione del diritto e del torto alla forza, alla destrezza e al caso.

197. La Chiesa ha stabilito pene contro i duellanti?

La Chiesa ha stabilito la scomunica contro duellanti e contro chiunque volontariamente assiste al duello.

198. Che cos’è scandalo?

Scandalo è dare al prossimo, con qualunque atto cattivo, occasione di peccare.

199. Lo scandalo è peccato grave?

Lo scandalo è peccato gravissimo, e Dio domanderà conto del male che si fa commettere ad altri con perfidi eccitamenti e con cattivi esempi: « guai all’uomo per colpa del quale viene lo scandalo ». *

*S. MATT., XVIII, 7.

*200. Che ci ordina il quinto comandamento? •„.*.’

Il quinto comandamento ci ordina di voler bene a tutti, anche ai nemici, e di riparare il male corporale e spirituale fatto al prossimo.

SESTO COMANDAMENTO.

*201. Che ci proibisce il sesto comandamento non commettere atti impuri?

Il sesto comandamento non commettere atti impuri ci proibisce ogni impurità: perciò le azioni, le parole, gli sguardi, i libri, le immagini, gli spettacoli immorali.

*202. Che ci ordina il sesto comandamento?

Il sesto comandamento ci ordina di essere « santi nel corpo », portando il massimo rispetto alla propria e all’altrui persona, come opere di Dio e tempi dove Egli abita con la presenza e con la grazia.

SETTIMO COMANDAMENTO.

* 203. Che ci proibisce il settimo comandamento non rubare?

Il settimo comandamento non rubare ci proibisce di danneggiare il prossimo nella roba: perciò proibisce i furti, i guasti, le usure, le frodi nei contratti e nei servizi, e il prestar mano a questi danni.

*204. Che ci ordina il settimo comandamento?

Il settimo comandamento ci ordina di restituire la roba degli altri, di riparare i danni colpevolmente arrecati, di pagare i debiti e la giusta mercede agli operai.

205. Chi, potendo, non restituisce o non ripara, otterrà perdono?

Chi, potendo, non restituisce o non ripara, non otterrà perdono, anche se a parole si dichiari pentito.

OTTAVO COMANDAMENTO.

*206. Che ci proibisce l’ottavo comandamento non dir falsa testimonianza?

L’ottavo comandamento non dir falsa testimonianza ci proibisce ogni falsità e il danno ingiusto dell’altrui fama: perciò, oltre la falsa testimonianza, la calunnia, la bugia, la detrazione o mormorazione, l’adulazione, il giudizio e il sospetto temerario.

*207. Che ci ordina l’ottavo comandamento?

L’ottavo comandamento ci ordina di dire a tempo e luogo la verità, e d’interpretare in bene possibilmente, le azioni del prossimo.

*208. Chi ha danneggiato il prossimo nel buon nome accusandolo falsamente o sparlandone, a che cosa è obbligato?

Chi ha danneggiato il prossimo nel buon nome accusandolo falsamente o sparlandone, deve riparare, per quanto può, il danno arrecato.

NONO COMANDAMENTO.

*209. Che ci proibisce il nono comandamento non desiderare la donna d’altri?

Il nono comandamento non desiderare la donna d’altri ci proibisce i pensieri e i desidèri cattivi.

*210. Che ci ordina il nono comandamento?

Il nono comandamento ci ordina la perfetta purezza dell’anima e il massimo rispetto, anche nell’intimo del cuore, per il santuario della famiglia!

DECIMO COMANDAMENTO.

*211. Che ci proibisce il decimo comandamento nel desiderare la roba d’altri?

Il decimo comandamento non desiderare la roba d’altri ci proibisce l’avidità sfrenata delle ricchezze, senza riguardo ai diritti e al bene del prossimo.

*212. Che ci ordina il decimo comandamento?

Il decimo comandamento ci ordina di essere giusti e moderati nel desiderio di migliorare la propria condizione, e di soffrire con pazienza le strettezze e le altre miserie permesse dal Signore a nostro merito, poiché « al regno di Dio dobbiamo arrivare per via di molte tribolazioni ». *

*Atti XIV, 21

CAPO II.

Precetti generali della Chiesa.

213. Che cosa sono i precetti generali della Chiesa?

I precetti generali della Chiesa sono leggi con le quali essa, applicando i comandamenti di Dio, prescrive ai fedeli alcuni atti di religione e determinate astinenze.

214. Come ha la Chiesa autorità di far leggi e precetti?

La Chiesa ha autorità di far leggi e precetti, perché l’ha ricevuta nella persona degli Apostoli da Gesù Cristo, l’Uomo-Dio; e perciò chi disubbidisce alla Chiesa, disubbidisce a Dio medesimo.

215. Nella Chiesa chi può far leggi e precetti?

Nella Chiesa possono far leggi e precetti il Papa e i Vescovi come successori degli Apostoli, ai quali Gesù Cristo disse: « Chi ascolta voi, ascolta me; e chi disprezza voi, disprezza me ». *

*s. LUCA, X, 16.

PRIMO PRECETTO.

216. Che ci ordina il primo precetto udir la Messa la domenica e le altre feste comandate?

Il primo precetto udir la Messa la domenica e le altre feste comandate ci ordina di assistere devotamente in tali giorni alla santa Messa.

217. Chi non ascolta la Messa nei giorni di precetto, fa peccato grave?

Chi, senza vero impedimento, non ascolta la Messa nei giorni di precetto, e chi non dà modo a’ suoi dipendenti di ascoltarla, fa peccato grave e non adempie il comandamento divino di santificare le feste.

SECONDO PRECETTO.

218. Che ci proibisce il secondo precetto con le parole non mangiar carne nel venerdì e negli altri giorni proibiti?

Il secondo precetto con le parole non mangiar carne nel venerdì e negli altri giorni proibiti, ci proibisce di mangiar carne nel venerdì, giorno della Passione e Morte di Gesù Cristo, e in alcuni giorni di digiuno. *

* Vedi Append. II in fine.

219. Che cosa ordina il secondo precetto con le parole digiunare nei giorni prescritti?

Il secondo precetto con le parole digiunare nei giorni prescritti ordina di osservare il digiuno ecclesiastico nella Quaresima, nelle quattro Tempora e in alcune vigilie.

220. A che obbliga il digiuno ecclesiastico?

Il digiuno ecclesiastico obbliga all’astinenza da determinati cibi, e da altri pasti oltre il pranzo: è consentita però mia seconda refezione leggera.

221. Chi è obbligato al digiuno ecclesiastico?

Al digiuno ecclesiastico è obbligato ogni fedele dai ventun anni compiuti ai sessanta incominciati se non ne sia scusato per infermità, per lavori gravosi o per altra giusta ragione.

222. Perché la Chiesa c’impone astinenze e digiuni?

La Chiesa c’impone in conformità dell’esempio e della dottrina di Gesù Cristo, astinenze e digiuni, per penitenza dei peccati, per mortificazione della gola e delle passioni, e per altre necessità particolari.

TERZO PRECETTO.

223. Che ci ordina il terso precetto confessarsi almeno una volta l’anno e comunicarsi almeno a Pasqua?

Il terzo precetto confessarsi almeno una volta l’anno e comunicarsi almeno a Pasqua ci ordina di accostarci alla Penitenza almeno una volta l’anno, e all’Eucaristia almeno nel tempo di Pasqua.

224. Perché la Chiesa, imponendo di confessarci e comunicarci una volta l’anno, aggiunge la parola almeno?

La Chiesa, imponendo di confessarci e comunicarci una volta l’anno, aggiunge la parola almeno per ricordarci l’utilità, anzi il bisogno di ricevere spesso, come è suo desiderio, questi sacramenti.

QUARTO PRECETTO.

225. Che ci ordina il quarto precetto: sovvenire alle necessità della Chiesa, contribuendo secondo le leggi o le usanze?

Il quarto precetto sovvenire alle necessità della Chiesa, contribuendo secondo le leggi o le usanze ci ordina di fare le offerte stabilite dall’autorità o dall’uso, per il conveniente esercizio del culto e per l’onesto sostentamento dei ministri di Dio.

QUINTO PRECETTO.

226. Che proibisce il quinto precetto: non celebrare solennemente le nozze nei tempi proibiti?

Il quinto precetto non celebrar solennemente le nozze nei tempi proibiti proibisce la Messa e la benedizione speciale degli sposi, dall’Avvento a tutto il giorno di Natale, e dal primo giorno della Quaresima a tutto il giorno di Pasqua.

CAPO III.

Virtù.

§ 1. – Virtù in generale – Virtù teologali.

227. Che cos’ è la virtù?

La virtù è una costante disposizione dell’anima a fare il bene.

228. Quante specie di virtù ci sono?

Ci sono due specie di virtù: le virtù naturali, che acquistiamo ripetendo atti buoni, come quelle che si dicono morali; e le virtù soprannaturali che non possiamo acquistare e nemmeno esercitare con le sole nostre forze, ma ci vengon date da Dio, e sono le virtù proprie del Cristiano.

*229. Quali sono le virtù proprie dei Cristiano?

Le virtù proprie del cristiano sono le virtù soprannaturali e specialmente la fede, la speranza e la carità, che si chiamano teologali o divine, perché hanno Dio stesso per oggetto e per motivo.

230. Come riceviamo ed esercitiamo noi le virtù soprannaturali?

Noi riceviamo le virtù soprannaturali insieme con la grazia santificante, per mezzo dei sacramenti o per l’amore di carità, e le esercitiamo con le grazie attuali dei buoni pensieri e delle ispirazioni con cui Dio ci muove e ci aiuta in ogni atto buono.

231. Tra le virtù soprannaturali qual è la più eccellente?

Tra le virtù soprannaturali la più eccellente è la carità, perché è inseparabile dalla grazia santificante, ci unisce intimamente a Dio e al prossimo, ci muove alla perfetta osservanza della Legge e a ogni opera buona, e non cesserà mai: in essa sta la perfezione cristiana.

FEDE.

*232. Che cos’è la fede?

La fede è quella virtù soprannaturale per cui crediamo, sull’autorità di Dio, ciò che Egli ha rivelato e ci propone a credere per mezzo della Chiesa.

233. Ciò che Dio ha rivelato e ci propone a credere per messo della Chiesa, dove si conserva?

Ciò che Dio ha rivelato e ci propone a credere per mezzo della Chiesa, si conserva nella Sacra Scrittura e nella Tradizione.

234. Che cos’è la Sacra Scrittura?

La Sacra Scrittura è la raccolta dei libri scritti per ispirazione di Dio nel Vecchio e nel Nuovo Testamento, e ricevuti dalla Chiesa come opera di Dio stesso.

235. Che cos’è la Tradizione?

La Tradizione è l’insegnamento di Gesù Cristo e degli Apostoli, fatto a viva voce, e dalla Chiesa trasmesso fino a noi senza alterazione.

236. Chi può con autorità farci conoscere internamente e nel vero senso le verità contenute nella Scrittura e nella Tradizione?

La Chiesa sola può con autorità farci conoscere interamente e nel vero senso le verità contenute nella Scrittura e nella Tradizione, perché a lei sola Dio affidò il deposito della Fede e mandò lo Spirito Santo che continuamente l’assiste, affinché non erri.

237. Basta credere in generale le verità rivelate da Dio?

Non basta credere in generale le verità rivelate da Dio, ma alcune, cioè l’esistenza di Dio rimuneratore e i due misteri principali, si debbono credere anche con espresso atto di fede.

SPERANZA.

*238. Che cos’è la speranza?

La speranza è quella virtù soprannaturale per cui confidiamo in Dio e da Lui aspettiamo la vita eterna e le grazie necessarie per meritarla quaggiù con le buone opere.

239. Per qual motivo speriamo da Dio la vita eterna e le grazie necessarie per meritarla?

Speriamo da Dio la vita eterna e le grazie necessarie per meritarla; perché Egli, infinitamente buono e fedele, ce le ha promesse per i meriti di Gesù Cristo; perciò chi diffida o dispera, l’offende sommamente.

CARITÀ.

*240. Che cos’è la carità?

L a carità è quella virtù soprannaturale per cui amiamo Dio per se stesso sopra ogni cosa, e il prossimo come noi medesimi per amor di Dio.

241. Perché dobbiamo amare Dio?

Dobbiamo amare Dio per se stesso, come il sommo Bene, fonte d’ogni nostro bene; e perciò dobbiamo anche amarlo sopra ogni cosa « con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente e con tutte le forze ». *

* s. MARCO, XII, 30.

242. Perché dobbiamo amare il prossimo?

Dobbiamo amare il prossimo per amor di Dio che ce lo comanda, e perché ogni uomo è creato ad immagine di Dio, come noi, ed è nostro fratello.

243. Siamo obbligati ad amare anche i nemici?

Siamo obbligati ad amare anche i nemici, perdonando le offese, perché sono anch’essi nostro prossimo, e perché Gesù Cristo ce ne ha fatto espresso comando.

§ 2. – Esercizio degli atti di fede, di speranza e di carità – Consigli evangelici.

244. Quando dobbiamo fare atti di fede, di speranza e di carità?

Dobbiamo fare atti di fede, di speranza e di carità molte volte nella vita, e, in particolare, quando abbiamo tentazioni da vincere o importanti doveri cristiani da compiere, e nei pericoli di morte.

245. È bene fare spesso atti di fede, di speranza e di carità?

È bene fare spesso atti di fede, di speranza e di carità, per conservare, accrescere e rafforzare virtù tanto necessarie, che sono come le parti vitali dell’«uomo spirituale».

248. Come dobbiamo fare atti di fede, di speranza e di carità?

Dobbiamo fare atti di fede, di speranza e carità col cuore, con la bocca e con l’opera, dandone prova nella nostra condotta.

247. Come si dà prova della fede?

Si dà prova della fede confessandola e difendendola, quando occorra, senza timore e senza rispetto umano, e vivendo secondo le sue massime: «la fede senza le opere è morta».*

*s. GIAC., II, 26

248. Come si dà prova della speranza?

Si dà prova della speranza non turbandosi per le miserie e contrarietà della vita, e nemmeno per le persecuzioni; ma vivendo rassegnati, sicuri delle promesse di Dio.

249. Come si dà prova della carità?

Si dà prova della carità osservando i comandamenti ed esercitando lo opere di misericordia*, e se Dio chiama, seguendo i consigli evangelici.

*Form. 21, 22

250. Che cosa sono i consigli evangelici?

I consigli evangelici sono esortazioni che Gesù Cristo fece nel Vangelo ad una vita più perfetta, mediante la pratica di virtù non comandate.

251. Quali sono i principali consigli evangeli

I principali consigli evangelici sono: la povertà volontaria, la castità perpetua e l’obbedienza perfetta.

§ 3. – Virtù morale e vizio – Beatitudini evangeliche

252. Che cos’è la virtù morale?

La, virtù morale è l’abito di fare il bene, acquistato ripetendo atti buoni.

*253. Quali sono le principali virtù morali?

Le principali virtù morali sono: la religione che ci fa rendere a Dio il culto dovuto, e le quattro virtù cardinali, prudenza, giustizia, fortezza e temperanza, che ci fanno onesti nel vivere.

254. Perché le virtù cardinali son così chiamate?

Le virtù cardinali son così chiamate, perché  sono il cardine, cioè il sostegno delle altre virtù morali.

255. Che cos’è la prudenza?

La prudenza è la virtù che dirige gli atti al debito fine, e fa discernere e usare i mezzi buoni.

256. Che cos’è la giustizia?

La giustizia è la virtù che fa dare a ciascuno ciò che gli è dovuto.

257. Che cos’è la fortezza?

La fortezza è la virtù che fa affrontare senza temerità e senza timidezza qualunque difficoltà o pericolo, e anche la morte, per il servizio di Dio e per il bene del prossimo.

258. Che cos’è la temperanza?

La temperanza è la virtù che frena le passioni e i desidèri, specialmente sensuali, e modera l’uso dei beni sensibili.

259. Che cosa sono le Passioni?

Le passioni sono commozioni o moti violenti dell’anima che, se non sono moderati dalla ragione, trascinano al vizio, e, spesso, anche al delitto.

260. Che cos’è il vizio?

Il vizio è l’abitudine di fare il male, acquistata ripetendo atti cattivi.

261. Quali sono i vizi principali?

I vizi principali sono i sette vizi capitali, * chiamati così perché sono capo e origine degli altri* Vizi e peccati.

*Formula 23

262. Quali sono le virtù opposte ai visi capitali?

Le virtù opposte ai vizi capitali sono: l’umiltà, la liberalità, la castità, la pazienza, la sobrietà, la fraternità e la diligenza nel servizio di Dio.

263. Gesù Cristo ha raccomandato in particolare qualche virtù morale?

Gesù Cristo ha raccomandato in particolare alcune virtù morali, chiamando, nelle otto Beatitudini evangeliche, beato chi le esercita.*

264. Dite le Beatitudini evangeliche.

1 « Beati i poveri in spirito, perché di questi è il regno de’ cieli.

2 Beati i mansueti, perché questi erediteranno la terra.

3 Beati quelli che piangono, perché saranno consolati.

4 Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.

5 Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.

6 Beati i mondi di cuore, perché vedranno Dio “

7 Beati i pacifici, perché saranno chiamati figli di Dio.

8 Reati i perseguitati per amor della giustizia, perché di questi è il regno de’ cieli ». * * S. MATT., V, 3-10.

265. Perché Gesù Cristo, nelle Beatitudini evangeliche, disse beate, contrariamente all’opinione del inondo, le persone umili e tribolate?

Gesù Cristo, nelle Beatitudini evangeliche, disse beate, contrariamente all’opinione del mondo, le persone umili e tribolate, perché avranno premio speciale da Dio; e c’insegnò così ad imitarle, senza curare le fallaci massime del mondo.

266. Possono essere veramente felici quelli che seguono le massime del mondo?

Quelli che seguono le massime del mondo non possono essere veramente felici, perché non cercano Dio, loro Signore e loro vera felicità; e così non hanno la pace della coscienza, e camminano verso la perdizione.

PREGHIAMO.

Dio onnipotente ed eterno, accresci in noi la fede, la speranza e la carità, e perché possiamo meritare quello che ci promettesti, fa’ che amiamo quanto comandi. * Fa’, o Dio onnipotente, che noi sempre pensiamo cose ragionevoli, e nel parlare e nell’operare eseguiamo quelle che a te piacciono. * Te ne supplichiamo per il tuo Figliuolo Gesù Cristo, ecc.

* Orazione della Domenica XIII dopo la Pentecoste.

* Orazione della Domenica VI dopo l’Epifania.

* PARTE III.

MEZZI DELLA GRAZIA.

SEZIONE I.

SACRAMENTI O MEZZI PRODUTTIVI!

Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo. [S. MARCO XVI, 16]

Se non mangerete la carne del Figliuolo dell’uomo e non berrete il suo sangue, non avrete in voi la vita. [S. Giov. VI, 54

Saran rimessi i peccati a chi lì rimetterete; e saran ritenuti a chi li riterrete. [S. Giov. XX, 23]

CAPO I.

Sacramenti in generale.

*267. che cosa sono i sacramenti?

I sacramenti sono segni efficaci della grazia, istituiti da Gesù Cristo per santificarci.

268. Perché i sacramenti sono segni efficaci della grazia?,

I sacramenti sono segni della grazia, perché con le loro parti, che sono sensibili, significano o indicano quella grazia invisibile che conferiscono; e  sono segni efficaci, perché significando la grazia, realmente la conferiscono.

269. Quale grazia conferiscono i sacramenti?

I sacramenti conferiscono la grazia santificante e la grazia sacramentale.

270. Che cos’è la grazia santificante?

La grazia santificante è quel dono soprannaturale, inerente all’anima nostra e perciò abituale che ci rende santi, cioè giusti, amici e figli adottivi di Dio, fratelli di Gesù Cristo ed eredi del paradiso.

271. Che cos’è la grazia sacramentale?

La grazia sacramentale è il diritto alle grazie speciali necessarie per conseguire il fine proprio di ciascun sacramento.

272. Chi ha dato ai sacramenti la virtù di conferire la grazia?

Gesù Cristo, l’Uomo-Dio, ha dato ai sacramenti la virtù di conferire la grazia, che Egli stesso ci ha meritato con la sua Passione e Morte.

*273. Come ci santificano i sacramenti?

I sacramenti ci santificano, o col darci la prima grazia santificante che cancella il peccato, o coll’accrescerci quella grazia che già possediamo.

* 274. Quali sacramenti ci danno la prima grazia?

Ci danno la prima grazia il Battesimo e la Penitenza, che si chiamano sacramenti dei morti, perché donano la vita della grazia alle anime morte per il peccato.

*275. Quali sacramenti ci accrescono la grazia?

Ci accrescono la grazia la Cresima, l’Eucaristia, l’Estrema Unzione, l’Ordine e il Matrimonio, che si chiamano sacramenti dei vivi, perché chi li riceve, deve già vivere spiritualmente per la grazia di Dio.

*276. Chi riceve un sacramento dei vivi sapendo di non essere in grazia di Dio, commette peccato?

Chi riceve un sacramento dei vivi sapendo di non essere in grazia di Dio, commette peccato gravissimo di sacrilegio, perché riceve indegnamente una cosa sacra

*277. Che dobbiamo fare per conservar la grazia dei sacramenti? ,

Per conservare la grazia dei sacramenti dobbiamo corrispondere con l’azione propria, operando il bene e fuggendo il male.

278. Quali sono i sacramenti più necessari per salvarsi?

I sacramenti più necessari per salvarsi sono i sacramenti dei morti, cioè il Battesimo e la Penitenza, perché danno la prima grazia o la vita spirituale.

279. Il Battesimo e la Penitenza sono egualmente necessari?

Il Battesimo e la Penitenza non sono egualmente necessari, perché il Battesimo è necessario a tutti, nascendo tutti col peccato originale; la Penitenza, invece, è necessaria a quelli che, dopo il Battesimo, han, perduto la grazia peccando mortalmente.

280. Se il Battesimo è necessario a tutti, può salvarsi nessuno senza Battesimo?

Senza Battesimo nessuno può salvarsi; quando però non si possa ricevere il Battesimo di acqua, basta il Battesimo di sangue, cioè il martirio sofferto per Gesù Cristo, oppure il Battesimo di desiderio che è l’amor di carità, desideroso dei mezzi di salute istituiti da Dio.

*281. Quante volte si possono ricevere i sacramenti?

I sacramenti si possono ricevere alcuni più volte, altri una volta sola.

*282. Quali sacramenti si ricevono una volta sola?

Si ricevono una volta sola il Battesimo, la Cresima e l’Ordine.

*283. Perché il Battesimo, la Cresima e l’Ordine si ricevono una volta sola?

Il Battesimo, la Cresima e l’Ordine si ricevono una volta sola, perché imprimono nell’anima un carattere permanente, operando una consacrazione perpetua dell’uomo a Gesù Cristo, la quale lo distingue da chi non l’abbia.

*284. Che cos’è il carattere?

Il carattere è un segno distintivo spirituale che non si cancella mai.

*285. Qual carattere imprimono nell’anima il Battesimo, la Cresima e l’Ordine?

Il Battesimo imprime nell’anima il carattere di Cristiano; la Cresima quello di soldato di Gesù Cristo; l’Ordine quello di suo ministro.

*286. Quante cose si richiedono per fare un sacramento?

Per fare un sacramento si richiedono tre cose: la materia, la forma, e il ministro, il quale abbia l’intenzione di fare ciò che fa la Chiesa.

*287. Che cos’è la materia del sacramento?

Materia del sacramento è l’elemento sensibile che si richiede per farlo, come l’acqua nel Battesimo.

*288. Che cos’è la forma del sacramento?

Forma del sacramento sono le parole che il ministro deve proferire nell’atto stesso di applicare la materia.

*289. Chi è il ministro del sacramento?

Ministro del sacramento è la persona capace che lo fa o conferisce, in nome e per autorità di Gesù Cristo.

CAPO II.

Battesimo.

*290. Che cos’è il Battesimo?

Il Battesimo è il sacramento che ci fa Cristiani. cioè seguaci di Gesù Cristo, figli di Dio e membri della Chiesa.

291. Qual è la materia del Battesimo?

Materia del Battesimo è l’acqua naturale.

*292. Qual è la forma del Battesimo?

Forma del Battesimo sono le parole Io ti battezzo nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo.

*293. Chi è ministro del Battesimo?

Ministro del Battesimo è, d’ordinario, il sacerdote, ma, in caso di necessità, può essere chiunque, anche un eretico o infedele, purché abbia l’intenzione di fare ciò che fa la Chiesa.

*294. Come si dà il Battesimo?

Il Battesimo si dà versando l’acqua sul capo del battezzando e dicendo nello stesso tempo le parole della forma.

295. Quali effetti produce il Battesimo?

Il Battesimo conferisce la prima grazia santificante e le virtù soprannaturali, togliendo il peccato originale e gli attuali, se v i sono, con ogni debito di pena per essi dovuta; imprime il carattere di Cristiano e rende capace di ricevere gli altri sacramenti.

296. Il Battesimo trasforma l’uomo?

Il Battesimo trasforma l’uomo nello spirito e lo fa come rinascere rendendolo un uomo nuovo; perciò allora gli si dà un nome conveniente, quello di un Santo che gli sia esempio e protettore nella vita di Cristiano.

297. Chi riceve il Battesimo a che cosa si obbliga?

Chi riceve il Battesimo, diventando Cristiano, si obbliga a professar la Fede e ad osservar la Legge di Gesù Cristo; e perciò rinunzia a quanto vi si oppone.

298. A che si rinunzia nel ricevere il Battesimo?

Nel ricevere il Battesimo si rinunzia al demonio, alle sue opere e alle sue pompe.

299. Che s’intende per opere e pompe del demonio?

Per opere e pompe del demonio s’intendono i peccati, le vanità del mondo e le sue massime perverse, contrarie al Vangelo.

300. I bambini nel Battesimo come rinunziano al demonio?

I bambini nel Battesimo rinunziano al demonio per mezzo dei padrini.

301. Chi sono i padrini nel Battesimo?

I padrini nel Battesimo son quelli che presentano alla Chiesa il battezzando, rispondono in suo nome se è bambino, assumendosi, quali padri spirituali, la cura della sua educazione cristiana, se vi mancassero i genitori, e perciò debbono essere buoni Cristiani.

302. Siamo noi obbligati a mantener le promesse e le rinunzie fatte dai padrini a nome nostro nel Battesimo?

Siamo obbligati a mantener le promesse e le rinunzie fatte dai padrini a nome nostro nel Battesimo, perché esse c’impongono solo quello che Dio impone a tutti, e che dovremmo noi stessi promettere per salvarci.

303. I genitori o chi ne tiene il luogo, quando debbono mandare il bambino al Battesimo?

I genitori o chi ne tiene il luogo, debbono mandare il bambino al Battesimo non più tardi di otto dieci giorni; anzi conviene assicurargli subito la grazia e la felicità eterna, potendo egli molto, facilmente morire.

CAPO III.

Cresima o Confermazione.

*304. Che cos’è la Cresima o Confermazione?

L a Cresima o Confermazione è il sacramento che ci fa perfetti Cristiani e soldati di Gesù Cristo, e ce ne imprime il carattere.

305. Qual è la materia della Cresima?

Materia della Cresima è il sacro crisma, cioè l’olio misto con balsamo, consacrato dal Vescovo il giovedì santo.

306. Qual è la forma della Cresima?

Forma della Cresima sono le parole Ti segno col segno della Croce, e ti confermo col crisma della salute, nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo.

*307. Chi è ministro della Cresima?

Ministro della Cresima è il Vescovo, e, straordinariamente, il sacerdote che ne abbia facoltà dal Papa,

308. Il Vescovo come amministra la Cresima?

Il Vescovo, stese le mani sopra i cresimandi, invoca lo Spirito Santo, poi col sacro crisma unge in forma di croce la fronte di ciascuno, pronunziando le parole della forma, quindi gli dà un leggero schiaffo dicendo: La pace sia con te; e alla fine benedice solennemente tutti i cresimati.

*309. In che modo la Cresima ci fa perfetti Cristiani e soldati di Gesù Cristo?

La Cresima ci fa perfetti Cristiani e soldati di Gesù Cristo dandoci l’abbondanza dello Spirito Santo, cioè della sua grazia e de’ suoi doni, i quali ci confermano o rafforzano nella fede e nelle altre virtù contro i nemici spirituali.

310. A qual età è bene ricevere la Cresima?

È bene ricevere la Cresima all’età di sette anni circa, perché allora sogliono cominciare le tentazioni, e si può abbastanza conoscere la santità e la grazia di questo sacramento.

*311. Chi riceve la Cresima, quali disposizioni deve avere?

Chi riceve la Cresima deve essere in grazia di Dio, e, se ha l’uso di ragione, deve conoscere i misteri principali della Fede, e accostarsi al sacramento con divozione, profondamente compreso di ciò che il rito significa.

312. Che significa il sacro crisma?

Il sacro crisma, con l’olio che si espande e dà forza, significa la grazia abbondante della Confermazione; e col balsamo che è odoroso e preserva dalla corruzione, significa il buon odore delle virtù che il cresimato dovrà possedere, fuggendo la corruzione dei vizi.

313. Che significa l’unzione che si fa sulla fronte in forma di croce?

L’unzione che si fa sulla fronte in forme di croce, significa che il cresimato, da forte soldato di Gesù Cristo, dovrà portar alta la fronte senza arrossire della Croce e senza aver paura dei nemici della Fede.

314. Che significa il leggero schiaffo che il Vescovo dà al cresimato?

Il leggero schiaffo che il Vescovo dà al cresimato, significa che questi deve soffrire per la Fedi ogni affronto ed ogni pena.

315. Nella Cresima ci sono i padrini?

Nella Cresima ci sono per gli uomini i padrini, e per le donne le madrine, che debbono essere buoni Cristiani per edificare e assistere spiritualmente i cresimati.

CAPO IV.

Eucaristia.

§ 1. – Sacramento: istituzione, fine.

*316. Che cos’è l’Eucaristia?

L’Eucaristia è il sacramento che, sotto apparenze del pane e del vino, contiene realmente il Corpo, Sangue, Anima e Divinità del Nostro Signore Gesù Cristo per nutrimento delle anime.

317. Qual è la materia dell’Eucaristia?

Materia dell’Eucaristia è il pane di frumenti e il vino di uva.

318. Qual è la forma dell’Eucaristia?

Forma dell’Eucaristia sono le parole di Gesù Cristo: Questo è il Corpo mio; questo è il Calice del Sangue mio … sparso per voi e per molti a remissione dei peccati.*

*Orazioni, II, Canone.

319. Chi e ministro dell’ Eucaristia?

Ministro dell’Eucaristia è il sacerdote il quale, pronunziando nella Messa le parole di Gesù Cristo, cambia il pane nel Corpo e il vino nel Sangue di Lui.

320. Gesù Cristo quando istituì l’Eucaristia?

Gesù Cristo istituì l’Eucaristia nell’ultima Cena, prima della sua Passione, quando consacrò il pane e il vino, e li distribuì, mutati in Corpo e Sangue suo, agli Apostoli, comandando che poi facessero altrettanto in sua memoria.

321. Perché Gesù Cristo istituì l’Eucaristia?

Gesù Cristo istituì l’Eucaristia, perché fosse nella Messa il sacrificio permanente del Nuovo Testamento e nella Comunione il cibo delle, anime, a perpetuo ricordo del suo amore e della sua Passione e Morte.

§ 2. – Presenza reale di Gesù Cristo nell’Eucaristia.

*322. Nell’Eucaristia c’è lo stesso Gesù Cristo che è in cielo, e che nacque in terra da Maria Vergine?

Nell’Eucaristia c’è lo stesso Gesù Cristo che è in cielo, e che nacque in terra da Maria Vergine.

323. Perché credete voi che Gesù Cristo è veramente nell’Eucaristia?

Credo che Gesù Cristo è veramente nell’Eucaristia, perché Egli stesso disse Corpo e Sangue suo il pane e il vino consacrato, e perché così c’insegna la Chiesa; ma è un mistero, e grande mistero.

324. Che cos’è l’ostia prima della consacrazione?

L’ostia prima della consacrazione è pane.

325. Dopo la consacrazione che cos’è l’ostia?

Dopo la consacrazione l’ostia è il vero Corpo di Nostro Signor Gesù Cristo sotto le apparenze del pane.

326. Nel calice prima della consacrazione che cosa si contiene?

Nel calice prima della consacrazione si contiene vino con alcune gocce d’acqua. |

327. Dopo la consacrazione che cosa c’è nel calice?

Nel calice dopo la consacrazione c’è il Sangue del Nostro Signor Gesù Cristo sotto 1e apparenze del vino.

*328. Quando diventano Corpo e Sangue di Gesù il pane e il vino?

Il pane e il vino diventano Corpo e Sangue di Gesù al momento della consacrazione.

*329. Dopo la consacrazione non c’è più niente del pane e del vino?

Dopo la consacrazione non c’è più nè pane né vino, ma ne restano solamente le specie o apparenze, senza la sostanza.

330. Che cosa sono le specie o apparenze?

Le specie o apparenze sono tutto ciò che cade sotto i sensi, come la figura, il colore, l’odore, il sapore del pane e del vino.

331. Sotto le apparenze del pane c’è solo il Corpo di Gesù Cristo, e sotto quelle del vino c’è solo il suo Sangue?

No, sotto le apparenze del pane c’è Gesù Cristo, in Corpo, Sangue, Anima e Divinità così sotto quelle del vino.

*332. Quando si rompe l’ostia in più parti, si rompe il Corpo di Gesù Cristo?

Quando si rompe l’ostia in più parti, non si rompe il Corpo di Gesù Cristo, ma solamente le specie del pane; e il Corpo del Signore rimane intero in ciascuna parte.

333.  Gesù Cristo si trova in tutte le ostie consasacrate?

Gesù Cristo si trova in tutte le ostie consacrate del mondo.

334. Perché si conserva nelle chiese la santissima Eucaristia?

La santissima Eucaristia si conserva nelle chiese, perché i fedeli l’adorino, perché la ricevano nella comunione, e perché sentano in essa la perpetua assistenza e presenza di Gesù Cristo nella Chiesa.

§ 3. – Santa comunione: disposizioni, obbligo, effetti.

*335. Quante cose sono necessarie per fare una buona comunione?

Per fare una buona comunione sono necessarie tre cose: 1° essere in grazia di Dio; 2° sapere e pensare chi si va a ricevere; 3° essere digiuno dalla mezzanotte.

*336. Che significa essere in grazia di Dio?

Essere in grazia di Dio significa avere la coscienza monda da ogni peccato mortale.

337. Chi si comunica sapendo d’essere in peccato mortale, riceve Gesù Cristo?

Chi si comunica sapendo d’essere in peccato mortale, riceve Gesù Cristo, ma non la sua grazia anzi, commettendo un orribile sacrilegio, si rende meritevole di dannazione.

338. Che significa sapere e pensare chi si va a ricevere?

Sapere e pensare chi si va a ricevere significa accostarsi a Nostro Signor Gesù Cristo nell’Eucaristia con fede viva, con ardente desiderio e con profonda umiltà e modestia.

*339. Qual digiuno si richiede prima della comunione?

Prima della comunione si richiede il digiuno naturale ossia totale, che si rompe con qualunque cosa presa a modo di cibo o di bevanda.

340. È  permessa mai la comunione a chi non è digiuno?

La comunione a chi non è digiuno, è permessa in pericolo di morte, e durante le lunghe malattie, nelle condizioni determinate dalla Chiesa.

341. C’è obbligo di ricevere la comunione?

C’è obbligo di ricevere la comunione ogni anno a Pasqua, e in pericolo di morte, come viatico che sostenti l’anima nel viaggio all’eternità.

*342. A qual età comincia l’obbligo della comunione pasquale?

L’obbligo della comunione pasquale comincia all’età in cui si è capaci di farla con sufficienti disposizioni, cioè, d’ordinario, circa i sette anni.

*343. È cosa buona e utile comunicarsi spesso?

È cosa ottima e utilissima comunicarsi spesso, anche tutti i giorni, purché si faccia sempre con le dovute disposizioni.

344. Dopo la comunione, quanto tempo resta in noi Gesù Cristo?

Dopo la comunione Gesù Cristo resta in noi finché durano le specie eucaristiche.

345. Quali effetti produce l’Eucaristia in chi la riceve degnamente?

L’Eucaristia, in chi la riceve degnamente, conserva e accresce la grazia, che è la vita dell’anima, come fa il cibo per la vita del corpo; rimette i peccati veniali e preserva dai mortali; dà spirituale consolazione e conforto, accrescendo la carità e la speranza della vita eterna di cui è pegno.

§ 4. – Santo sacrificio della Messa.

* 346. L’Eucaristia è solo un sacramento?

L’Eucaristia non è solo un sacramento, ma è anche il sacrificio permanente del Nuovo Testamento, e come tale si chiama la santa Messa.

347. Che cos’è il sacrificio?

Il sacrificio è la pubblica offerta a Dio d’una cosa che si distrugge per professare che Egli è il Creatore e Padrone supremo, al quale tutto interamente è dovuto.

*348. Che cos’è la santa Messa?

L a santa Messa è il sacrificio del Corpo e del Sangue di Gesù Cristo che, sotto le specie del pane e del vino, si offre dal sacerdote a Dio sull’altare, in memoria e rinnovazione del sacrificio della Croce.

349. Il sacrificio della Messa è il sacrificio stesso della croce?

Il sacrificio della Messa è il sacrificio stesso della Croce; solo c’è differenza nel modo di compierlo.

350. Che differenza c’è tra il sacrificio della Croce e quello della Messa?

Tra il sacrificio della Croce e quello della  Messa c’è questa differenza, che Gesù Cristo sulla Croce si sacrificò dando volontariamente il proprio Sangue, e meritò ogni grazia per noi; invece sull’altare Egli, senza spargere sangue, si sacrifica e si annienta misticamente pel ministero del sacerdote, e ci applica i meriti del sacrificio della Croce.

351. Per quali fini si offre a Dio la Messa?

La Messa si offre a Dio per rendergli il culto supremo di latria o adorazione, per ringraziarlo de’ suoi benefizi, per placarlo e dargli soddisfazione dei nostri peccati, e per ottener grazie, a vantaggio dei fedeli vivi e defunti.

352. La Messa non si offre anche ai Santi?

La Messa non si offre ai Santi, ma a Dio solo, anche quando si celebri in onor dei Santi: il sacrificio spetta solo al Creatore e Padrone supremo.

*353. Siamo obbligati ad ascoltare la Messa?

Siamo obbligati ad ascoltare la Messa la domenica e le altre feste comandate; giova però assistervi spesso, per partecipare al più grande atto della Religione, sommamente grato a Dio e meritorio.

354. Qual è il modo più conveniente di assistere alla Messa?

Il modo più conveniente di assistere alla Messa è di offrirla a Dio in unione col sacerdote, ripensando al sacrificio della Croce, cioè alla Passione e Morte del Signore, e comunicandosi: la comunione è unione reale alla Vittima immolata, ed è perciò la maggior partecipazione al santo Sacrificio.

CAPO V.

Penitenza.

§ 1. – Sacramento e sue parti – Esame di coscienza.

*355. Che cos’è la Penitenza?

La Penitenza o Confessione è il sacramento istituito da Gesù Cristo per rimettere i peccati commessi dopo il Battesimo.

356. Il sacramento della Penitenza quando fu istituito da Gesù Cristo?

Il sacramento della Penitenza fu istituito da Gesù Cristo quando disse agli Apostoli, e in essi ai loro successori: «Ricevete lo Spirito Santo: a chi rimetterete i peccati saranno loro rimessi; e saranno ritenuti a chi li riterrete » . *

*s. Giov., XX, 22-23.

357. Chi è ministro della Penitenza?

Ministro della Penitenza è il sacerdote approvato dal Vescovo.

*358. Quante e quali cose si richiedono per fare una buona confessione?

Per fare una buona confessione si richiedono cinque cose: 1° l’esame di coscienza; 2° il dolore dei peccati; 3 ° il proponimento di non commetterne più;

4° la confessione; 5° la soddisfazione o penitenza.

*359. Come si fa l’esame di coscienza?

L’esame di coscienza si fa richiamando alla mente i peccati commessi in pensieri, parole, opere ed omissioni, contro i comandamenti di Dio, i precetti della Chiesa e gli obblighi del proprio stato, a cominciare dall’ultima confessione ben fatta.

360. Nell’ esame dobbiamo ricercare il numero dei peccati?

Nell’esame dobbiamo ricercare con diligenza anche il numero dei peccati mortali.

§ 2. – Dolore e proponimento.

*361. Che cos’è il dolore?

Il dolore o pentimento è quel dispiacere dei peccati commessi, che ci fa proporre di non più peccare.

362. Di quante specie è il dolore?

Il dolore è di due specie: perfetto o contrizione, e imperfetto o attrizione.

363. Che cos’è il dolore perfetto o contrizione?

Il dolore perfetto o contrizione è il dispiacere dei peccati commessi, perché sono offesa a Dio nostro Padre, infinitamente buono e amabile, e cagione della Passione e Morte del Nostro Redentore Gesù Cristo, Figliuolo di Dio.

364. Perché la contrizione è dolore perfetto?

La contrizione è dolore perfetto, perché nasce da un motivo perfetto, cioè dall’amore filiale di Dio o carità, e perché ci ottiene subito il perdono dei peccati, sebbene resti l’obbligo di confessarli.

365. Che cos’è il dolore imperfetto o attrizione?

Il dolore imperfetto o attrizione è il dispiacere dei peccati commessi, per il timore dei castighi eterni e temporali, o anche per la bruttezza del peccato.

366. Perché l’attrizione è dolore imperfetto?

L’attrizione è dolore imperfetto, perché nasce da motivi meno perfetti e propri di sèrvi anziché di figli, e perché non ci ottiene il perdono dei peccati se non mediante il sacramento.

*367. E necessario aver dolore di tutti i peccati commessi?

È necessario aver dolore di tutti i peccati mortali commessi, senza eccezione; e conviene averlo anche dei veniali.

368. Perché è necessario aver dolore di tutti i peccati mortali?

È necessario aver dolore di tutti i peccati mortali, perché con qualunque di essi si è gravemente offeso Dio, se ne è perduta la grazia, e si merita di restare separati da Lui in eterno.

*369. Che cos’è il proponimento?

Il proponimento è la volontà risoluta di non commettere mai più peccati e di fuggirne le occasioni.

370. Che cos’è l’occasione del peccato?

L’occasione del peccato è ciò che ci mette in pericolo di peccare, sia persona sia cosa.

371. Siamo obbligati a fuggire le occasioni dei peccati?

Siamo obbligati a fuggire le occasioni dei peccati, perché siamo obbligati a fuggire il peccato: chi non le fugge, finisce per cadere, poiché « chi ama il pericolo perirà in esso».*

– * ECCLI.,III,27.

§ 3. – Confessione dei peccati;

*372. Che cos’è la confessione?

La confessione è l’accusa dei peccati fatta al sacerdote confessore, per averne l’assoluzione.

*373. Di quali peccati siamo obbligati a confessarci?

Siamo obbligati a. confessarci di tutti i peccati mortali non ancora confessati o confessati male; giova però confessare anche i veniali.

374. Come dobbiamo accusare peccati mortali?.

Dobbiamo accusare i peccati mortali pienamente, senza farci vincere da una falsa vergogna a tacerne alcuno, dichiarandone la specie, il numero e anche le circostanze che aggiungessero una nuova grave malizia.

375. Chi non ricorda il numero preciso dei peccati mortali, che deve fare?

Chi non ricorda il numero preciso dei peccati mortali, deve far capire il numero che gli sembra più vicino alla verità.

376. Perché non dobbiamo farci vincere dalla vergogna a tacere qualche peccato mortale?

Non dobbiamo farci vincere dalla vergogna a tacere qualche peccato mortale, perché  ci confessiamo a Gesù Cristo nella persona del confessore, e questi non può rivelar nessun peccato, a costo anche della vita; e perché, altrimenti, non ottenendo il perdono saremo svergognati dinanzi a tutti, nel giudizio universale.

*377. Chi per vergogna o per altro motivo tacesse un peccato mortale, farebbe una buona confessione?

Chi per vergogna o per altro motivo non giusto tacesse un peccato mortale, non farebbe una buona confessione, ma commetterebbe un sacrilegio.

*378. Che deve fare chi sa di non essersi confessato bene?

Chi sa di non essersi confessato bene, deve rifare le confessioni mal fatte e accusarsi dei sacrilègi commessi.

379. Chi senza colpa tralasciò o dimenticò un peccato mortale, ha fatto una buona confessione?

Chi senza colpa tralasciò o dimenticò un peccato mortale, ha fatto una buona confessione; ma gli resta l’obbligo di accusarsene in seguito.

§ 4. – Assoluzione – Soddisfazione – Indulgenze,

*380. Che cos’è l’assoluzione?

L’assoluzione è la sentenza con cui il sacerdote, in nome di Gesù Cristo, rimette i peccati al penitente dicendo: Io ti assolvo dai tuoi peccati nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo. Così sia.

381. Rimessi con l’assoluzione i peccati, è anche rimessa ogni pena meritata?

Rimessi con l’assoluzione i peccati, è rimessa la pena eterna meritata col peccato mortale, ma se non si abbia una contrizione perfettissima, rimane ordinariamente da scontare, in questa vita o nell’altra, una pena temporanea.

*382. Che cos’è la soddisfazione o penitenza sacramentale?

L a soddisfazione o penitenza sacramentale è l’opera buona imposta dal confessore a castigo e a correzione del peccatore, e a sconto della pena temporanea meritata peccando.

383. Quando conviene fare la penitenza sacramentale?

Conviene fare la penitenza sacramentale presto, se il confessore non ne ha assegnato il tempo.

384. La penitenza sacramentale basta a liberarci da tutta la pena temporanea meritata col peccato?

La penitenza sacramentale non basta, d’ordinario a liberarci da tutta la pena meritata col peccato, e perciò conviene supplire con altre opere di penitenza e di pietà e con indulgenze.

385. Quali sono le opere di penitenza e di pietà?

Le opere di penitenza e di pietà sono: i digiuni, le mortificazioni, gli atti di misericordia spirituale e corporale, * le preghiere, e l’uso pio di quelle cose benedette e di quelle cerimonie sacre che si chiamano sacramentali, come l’acqua santa e le varie benedizioni. •* Formule 21, 22

386. Che cos’è l’indulgenza?

L’indulgenza è una remissione di pena temporanea dovuta per i peccati, che la Chiesa concede sotto certe condizioni a ehi è in grazia, applicandogli i meriti e le soddisfazioni sovrabbondanti di Gesù Cristo, della Madonna e dei Santi, le quali costituiscono il tesoro della Chiesa.

*387. Di quante specie è l’indulgenza?

L’indulgenza è di due specie: plenaria e  parziale.

3S8. Qual è l’indulgenza plenaria?

L’indulgenza plenaria è quella che rimette tutta la pena temporanea dovuta per i peccati.

389. Qual è l’indulgenza parziale?

L’indulgenza parziale è quella che rimette soltanto una parte della pena temporanea dovuta per i peccati.

390. Che s’intende per indulgenza di quaranta o cento giorni, di sette anni e simili?

Per indulgenza di quaranta o cento giorni, di sette anni e simili,* s’intende la remissione di tanta pena temporanea, quanta se ne sarebbe scontata con quaranta, cento giorni o sette anni della penitenza anticamente stabilita dalla Chiesa.

*391. Che si richiede per acquistare le indulgenze?

Per acquistare le indulgenze si richiede di essere in stato di grazia e di eseguire bene le opere prescritte.

CAPO VI.

Estrema Unzione.

*392. Che cos’è l’Estrema Unzione?

L’Estrema Unzione, detta pure Olio santo, è il sacramento istituito a sollievo spirituale e anche corporale dei Cristiani gravemente infermi.

393. Chi è ministro dell’Estrema Unzione?

Ministro dell’Estrema Unzione è il sacerdote parroco, o altro sacerdote che ne abbia il permesso.

394. Il sacerdote come amministra l’Estrema Unzione?

Il sacerdote amministra l’Estrema Unzione ungendo in forma di croce, con l’olio benedetto dal Vescovo, gli organi dei sensi dell’infermo e dicendo: Per questa unzione santa e per la sua pietosissima misericordia, il Signore ti perdoni ogni culpa commessa con la vista, con l’udito, ecc. Così sia.

395. Che effetti produce l’Estrema Unzione?

L’Estrema Unzione accresce la grazia santificante; cancella i peccati veniali, e anche i mortali che l’infermo, attrito, non potesse confessare; dà forza per sopportare pazientemente il male, resistere alle tentazioni e morire santamente, e aiuta anche a ricuperare la sanità, se è bene per l’anima.

396. Quando si può dare l’Olio santo?

L’Olio santo si può dare quando la malattia è pericolosa; ed è bene darlo subito dopo la confessione e il Viatico, mentre il malato conserva la conoscenza.

CAPO VII.

Ordine.

*397. Che cos’è l’Ordine?

L’Ordine è il sacramento che dà la potestà di compiere le azioni sacre riguardanti l’Eucaristia e la salute delle anime, e imprime il carattere di ministri di Dio.

398. Chi è ministro dell’Ordine? »

Ministro dell’Ordine è il Vescovo, che dà lo Spirito Santo e la potestà sacra col l’imporre le mani e consegnare gli oggetti sacri propri dell’Ordine, dicendo le parole della forma prescritta.

399. Perché il sacramento che fa i ministri di Dio si chiama Ordine?

Il sacramento che fa i ministri di Dio si chiama Ordine, perché comprende vari gradi di ministri l’uno subordinato all’altro, dai quali risulta la sacra Gerarchia.

400. Quali sono i gradi della sacra Gerarchia?

I gradi della sacra Gerarchia sono: gli Ordini minori, il Suddiaconato e il Diaconato, che sono preparatori; il Presbiterato o Sacerdozio che dà la potestà di consacrar l’Eucaristia e di rimettere i peccati; e l’Episcopato, pienezza del Sacerdozio, che dà quella di conferir gli Ordini, e di ammaestrare e governare i fedeli.

401. È grande la dignità del Sacerdozio?

La dignità del Sacerdozio è grandissima per la sua potestà sul Corpo reale di Gesù Cristo che rende presente nell’Eucaristia, e sul corpo mistico di Lui, la Chiesa, che governa, con la missione sublime di condurre gli uomini alla santità e alla vita beata.

402. Qual fine deve avere chi entra negli Ordini?

Chi entra negli Ordini deve aver per fine soltanto la gloria di Dio e la salute delle anime.

403. Può entrare ciascuno a suo arbitrio negli Ordini?

Nessuno può entrare a suo arbitrio negli Ordini, ma deve essere chiamato da Dio per mezzo del proprio Vescovo, cioè deve avere la vocazione, con le virtù e con le attitudini al sacro ministero, da essa richieste.

404. Chi entrasse nel Sacerdozio senza vocazione farebbe male?

Chi entrasse nel Sacerdozio senza vocazione farebbe malissimo, perché difficilmente potrebbe osservarne gli altissimi doveri, con evidente pericolo di scandali pubblici e di perdizione eterna.

405. Quali doveri hanno i fedeli verso i chiamati agli Ordini?

I fedeli hanno il dovere di lasciare ai figli e dipendenti piena libertà di seguir la vocazione; inoltre di chiedere a Dio buoni pastori e ministri, e digiunare a tal fine nelle quattro Tempora; finalmente di venerare gli ordinati come persone sacre a Dio.

CAPO VIII.

Matrimonio.

406. Che cos’è il Matrimonio?

II Matrimonio è il sacramento che unisce l’uomo e la donna indissolubilmente, come sono uniti Gesù Cristo e la Chiesa sua sposa, e dà loro la grazia di di santamente convivere e di educare eristianamente i figliuoli.

407. Chi è ministro del Matrimonio?

Ministri del Matrimonio sono gli sposi che lo contraggono.

408. Come si contrae il Matrimonio?

Il Matrimonio si contrae esprimendo il mutuo consenso davanti al parroco, o a un suo delegato, e a due testimoni, nel territorio della parrocchia.

* 409. Gli sposi nel contrarre il Matrimonio debono essere in grazia di Dio?

Gli sposi nel contrarre il Matrimonio debbono essere in grazia di Dio, altrimenti fanno un sacrilegio.

* 410. Che cos’è l’atto che si chiama matrimonio civile?

L’atto che si chiama matrimonio civile è la formalità prescritta dallo Stato perché il contratto matrimoniale abbia effetti civili.

411. Per i Cristiani basta far solamente l’atto civile?

Per i Cristiani non basta far solamente l’atto civile, perché questo non è sacramento: per essi, solo quello che è sacramento è matrimonio avanti a Dio.

412. Gli sposi debbono fare anche l’atto civile?

Gli sposi debbono fare anche l’atto civile, sebbene non sia sacramento, per assicurare a sé e ai figliuoli gli effetti civili della società coniugale; perciò la Chiesa non permette, d’ordinario, il matrimonio religioso se non si compiano anche gli atti prescritti dallo Stato.

413. Che doveri hanno gli sposi?

Gli sposi hanno il dovere di convivere santamente, di aiutarsi con affetto costante nelle necessità spirituali e temporali, e di educar bene i figliuoli, curandone l’anima non meno del corpo, e formandoli anzitutto alla religione e alla virtù con la parola e con l’esempio.

PREGHIAMO.

Questi sacramenti, o Signore, ci mondino con la loro potente virtù e ci facciano giungere puri a te che ne sei l’autore.(1)

Signore, la partecipazione a tuoi sacramenti ci salvi e ci confermi nella luce della tua verità. (2) Te ne supplichiamo per il tuo Figliuolo Gesù Cristo, ecc.

(1) Dalla Segreta della Domenica I dell’Avvento.

(2) Dal Postcomm. della Messa dei Ss. Ippolito e Cassiano (12 agosto).

PARTE III.

MEZZI DELLA GRAZIA

SEZIONE II.

ORAZIONE O MEZZO IMPETRATIVO.

Chiedete, e vi sarà dato; cercate e troverete; picchiate, e vi si aprirà. – (S. Luca XI, 9)

In verità, in verità vi dico: quanto domanderete al Padre in nome mio, ve lo concederà.      – (S. Giov., XVI, 23)

CAPO UNICO.

* 414. Che cos’è l’ orazione?

L’orazione è una pia elevazione dell’anima a Dio per ben conoscerlo, adorarlo, ringraziarlo e domandargli quanto ci bisogna.

*415. Di quante specie è l’orazione?

L’orazione è di due specie: mentale e vocali,

*416. Qual è l’orazione mentale?

L’orazione mentale è quella che si fa con la sola mente e col cuore: tali sono la meditazione delle verità cristiane e la contemplazione.

* 417. Qual è l’orazione vocale?

L’orazione vocale, detta più comunemente preghiera, è quella che si fa con le parole accompagnate dalla mente e dal cuore.

*418. Come si deve pregare?

Si deve pregare riflettendo che stiamo alla presenza dell’infinita maestà di Dio e abbiamo bisogno della sua misericordia; perciò dobbiamo esser umili, attenti e devoti.

*419. È necessario pregare?

È necessario pregare e pregare spesso, perché Dio lo comanda, e, ordinariamente, solo se si prega, Egli concede le grazie spirituali e temporali.

420. Perché Dio concede le grazie che domandiamo?

Dio concede le grazie che domandiamo, perché Egli, che è fedelissimo, ha promesso di esaudirci se lo preghiamo con fiducia e perseveranza nel nome di Gesù Cristo.

421. Perché dobbiamo pregar Dio nel nome di Gesù Cristo?

Dobbiamo pregar Dio nel nome di Gesù Cristo, perché solo da Lui, suo Figliuolo e unico Mediatore tra Dio e gli uomini, hanno valore le nostre preghiere e opere buone; perciò la Chiesa suol terminare le orazioni con queste o equivalenti parole … per il tuo Figliuolo Gesù Cristo, Nostro Signore.

422. Perché non siamo sempre esauditi nelle nostre preghiere?

Non siamo sempre esauditi nelle nostre preghiere, o perché preghiamo male, o perché domandiamo cose non utili al nostro vero bene, cioè al bene spirituale.

*423. Quali cose dobbiamo chiedere a Dio?

Dobbiamo chiedere a Dio la gloria sua, e per noi la vita eterna e le grazie anche temporali, come ci ha insegnato Gesù Cristo nel Pater noster.

*424. Che cos’è il Pater noster?

Il Pater noster è la preghiera insegnata e raccomandata da Gesù Cristo, la quale perciò si dice Orazione domenicale o del Signore, ed è la più eccellente di tutte.

425. Perché il Pater noster è la preghiera più eccellente?

Il Pater noster è la preghiera più eccellente perché è uscita dalla mente e dal Cuore di Gesti, racchiude in sette brevi domande ciò che dobbiamo chiedere a Dio come suoi figliuoli e come fratelli tra noi.

426. Che cosa dobbiamo chiedere come buoni figliuoli di Dio?

Come buoni figliuoli di Dio dobbiamo chiedere che in tutto il mondo si conosca e si onori il suo Nome e si propaghi il suo regno, la Chiesa, e che da tutti si compia la sua santissima volontà: e questo si chiede nelle prime tre domande del Pater noster.

427. Come fratelli tra noi che cosa dobbiamo chiedere?

Come fratelli tra noi dobbiamo chiedere il nutrimento corporale e spirituale, il perdono dei peccati, la difesa dalle tentazioni e la liberazione dal male: e questo si chiede, per noi e per tutti gli uomini, nelle ultime quattro domande del Pater noster.

428. Gesù Cristo perché ci fa invocar Dio come Padre nostro?

Gesù Cristo ci fa invocar Dio come Padre nostro per ricordarci che Dio è veramente padre di tutti, specialmente di noi Cristiani che, nel Battesimo, fummo adottati da Lui come figli suoi; e per ispirarci verso di Lui grande amore e fiduacia

429. Se Dio ascolta chi prega bene, perché invochiamo anche la Madonna, gli Angeli e i Santi?

Invochiamo anche la Madonna, gli Angeli e i Santi perché, essendo cari al Signore e pietosi verso di noi, ci aiutino nelle nostre domande con la loro potente intercessione.

430. Gli Angeli, i Santi e la Madonna, perché sono potenti intercessori presso Dio?

Gli Angeli e i Santi sono potenti intercessori presso Dio, perché suoi servi fedeli, anzi amici prediletti; la Madonna è potentissima, perché Madre di Dio e piena di grazia; perciò la invochiamo così spesso, tanto più che da Gesù Cristo ci fu lasciata per Madre.

*431. Con qual preghiera specialmente, invochiamo noi la Madonna?

Noi invochiamo la Madonna specialmente con l’Ave Maria o Salutazione angelica, detta così, perché comincia col saluto che le fece l’Arcangelo Gabriele annunziandole che era eletta Madre di Dio.

*432. Che cosa domandiamo alla Madonna, con l’Ave Maria?

Con l’Ave Maria domandiamo alla Madonna la sua materna intercessione per noi in vita e in morte.

433. L’invocare la Madonna e i Santi non dimostra forse sfiducia in Gesù Cristo, l’unico Mediatore, quasi non bastino i meriti di Lui ad ottenerci le grazie?

L’invocare la Madonna e i Santi non dimostra nessuna sfiducia in Gesù Cristo, l’unico Mediatore; al contrario una fede maggiore nei meriti di Lui, tanto grandi ed efficaci, che per essi, e solo per essi, la Madonna e i Santi hanno da Dio la grazia, i meriti e la potenza d’intercessione.

PREGHIAMO.

Signore, insegnaci a pregare. (1)

La tua misericordia, o Signore, sia aperta alle nostre preghiere, e, perché tu ci conceda quanto domandiamo, facci sempre chiedere ciò che a te piace. (2)

O Signore Gesù Cristo, che nel Getsemani, con la parola e con l’esempio, c’insegnasti a pregare per vincere i pericoli delle tentazioni, pietosamente concedi che noi, stando sempre intenti alla orazione, meritiamo di conseguirne i frutti abbondanti. Così sia. (3)

(1) S. LUCA, XI, 1.

(2) Dall’Orazione della Domenica IX dopo la Pentecoste

(3) Or. per il martedì della Settuagesima nell’Append. del Messale.

SANTO SANTO SANTO

IL SIGNORE

IL DIO ONNIPOTENTE

IL QUALE ERA

IL QUALE È E IL QUALE VERRÀ

A  LUI GLORIA PER I SECOLI

COSI SIA.

CATECHISMO DELLA DOTTRINA CRISTIANA (3)