Henry H. Edward Manning
LA CRISI ATTUALE DELLA SANTA SEDE (2)
[annunciata dalle profezie]
in 4 LETTURE
LONDON: PRINTED BY LEVEY, ROBSON, AND FRANKLIN. Grent New Street and Fetter Lane.
– MCCCLXI –
LETTURA II
Tale, quindi, è la rivolta che ha raccolte le energie in questi 1800 anni, maturando l’ora in cui riceverà il suo leader e capo. L’interpretazione universalmente seguita dai controversisti anticattolici, secondo la quale l’Anticristo è considerato uno spirito o un sistema e non una persona e, di conseguenza, che esso sia la Chiesa Cattolica Romana, o il Vicario del Verbo Incarnato, è un capolavoro di inganno: allenta ogni timore, ispira presunzione e fiducia, e fissa l’attenzione degli uomini nel controllare che i segni del suo apparire siano dappertutto tranne che là dove debbano essere visti; e la distoglie dal luogo dove essi sono già visibili. Ora, io non esito a dire che, in tutte le profezie dell’Apocalisse, non ce n’è nessuna che si riferisca alla venuta di Cristo nel modo più esplicito ed espresso tra quelle che riguardano la venuta dell’anticristo.
1. – In uno di questi passaggi, vi sono descritti tutti gli attributi di una persona; San Paolo lo chiama il malvagio, « ὀ ἂνομος » (o anomos), illi iniquus; l’uomo del peccato « ἂνθρωπος τῆς ἀμαρτίας » (antropos tes amartias), homo peccati, e figlio della perdizione « υἱὸς τῆς ἀπωλείας » (uios tes apoleias). E San Giovanni in ben quattro luoghi parla di esso come “anticristo”. Negare la personalità dell’anticristo, è quindi come negare la più elementare testimonianza della Sacra Scrittura: spiegare questi termini e questi titoli personali attribuendoli ad un sistema o ad uno spirito, è la stessa empietà del razionalismo di Strauss che osa negare il Cristo personale, “storico”. – Una legge della Sacra Scrittura, ci dice che quando sono profetizzate delle persone, effettivamente queste persone poi appaiono; come, ad esempio, è il caso delle profezie di San Giovanni Battista o della Beata Vergine o del nostro stesso Signore. Tutti i Padri, sia dell’Oriente che dell’Occidente, – Sant’Ireneo, San Cipriano, San Girolamo, Sant’Ambrogio, San Cirillo di Gerusalemme, San Gregorio di Nazianze, San Giovanni Crisostomo, Teofilo, Ecumenius, tutti interpretano questo passaggio come di un Anticristo “alla lettera” e personale. Quella che potrei definire l’interpretazione “collettivista”, è veramente un modernismo eretico, controverso e irragionevole. Questo sistema fantasioso e contraddittorio è stato sufficientemente abbattuto per la verità, anche dagli stessi scrittori protestanti: ad esempio da Todd nel suo lavoro sull’Anticristo, un libro credibile e dotto, anche se in qualche modo deturpato dalle incongruenze del pregiudizio protestante; da Greswell, nella sua “Exposition of the parables” [esposizione delle parabole]; e da Maitland su “Daniele e San Giovanni”. In Germania pure, gli interpreti protestanti, pur mantenendo l’interpretazione anticattolica, reputano questa visione come una rinuncia al carattere di uno studio biblico. I protestanti d’Inghilterra sono ancora, come sempre sono stati, i meno coltivati ed i più irragionevoli. È vero, infatti, che l’anticristo ha avuto e potrebbe ancora avere molti precursori, come anche fu per Cristo stesso: come Isacco, Mosè, Giosuè, Davide, Geremia, erano i tipi precursori del Cristo, così Antioco, Giuliano, Ario, Maometto e molti altri, sono i prototipi dell’altro: persone che rappresentano persone – Quindi, ancora, così come Cristo è il capo ed il rappresentante in cui è stato riassunto e ricapitolato tutto il mistero della pietà (« τὸ τῆς εὐσεβείας μυστήριον » = to tes eusebieias musterion), [1Tim. III, 6], così anche l’intero mistero dell’empietà (« τὸ μυστήριον τῆς ἀνομίας ») [2 Tess. II, 7), troverà la sua espressione e la sua testa nella persona fisica dell’anticristo. Può davvero esso pure incarnare uno spirito o rappresentare un sistema, ma non per questo è meno, quindi, che una persona. Similmente anche tra i teologi, Bellarmino dice: « Tutti i cattolici sostengono che l’Anticristo sarà una persona individuale. » [De Summo Pontif. Lib. III, c. 2]. – Lessius dice: « Tutti sono d’accordo nell’insegnare che propriamente l’Anticristo non sarà una moltitudine, bensì una sola persona. » [De Antichristo, Tertia Dem.]. Suarez arriva a dire che questa dottrina dell’anticristo personale è « certa de fide ». [In III, p. D. Tomæ, Disp. liv. s. 1].
2. – Successivamente, i Padri hanno creduto che l’Anticristo sarà di razza ebraica. Tale era l’opinione di Sant’Ireneo, di San Girolamo, e dell’autore dell’opera « De Consummatione Mundi », attribuita a S. Ippolito, e di uno scrittore di un Commentario sull’Epistola ai Tessalonicesi, ascritto a Sant’Ambrogio, e di molti altri, che aggiungono che sarà della tribù di Dan: come, ad esempio, San Gregorio Magno, Teodoreto, Areta di Cesarea, e molti altri. (Malveda, De Antichristo, lib. II, cc. X e XI). Tale è anche l’opinione di Bellarmino, che la definisce certa. (Ibid. c. XII). Lessius afferma che i Padri, con unanime consenso, insegnino come indubbio che l’Anticristo sarà un ebreo. (Ibid. in præfactione). J. Ribera ripete la stessa opinione, e aggiunge che Areta, San Beda, Haymo, Sant’Anselmo e Ruperto affermano che è questa la ragione per cui la tribù di Dan non è numerata tra coloro che sono suggellati nell’Apocalisse. (Ribera: in Apocalipsin, c.VII). Viegas dice lo stesso, citando altre autorità. (Viegas, in Apoc. c. VII). E questo sembra oltremodo probabile, se si considera che l’Anticristo verrà ed ingannerà gli Ebrei, secondo la profezia di nostro Signore: « Sono venuto nel nome di Mio Padre, e voi non mi avete ricevuto: un altro verrà nel suo nome, e voi lo riceverete »; queste parole sono interpretate dai Padri come un consenso al falso Messia, che presso gli ebrei sarà considerato come il vero. E questo, ancora una volta, è l’interpretazione unanime dei Padri, sia dell’Oriente che dell’Occidente, come San Cirillo di Gerusalemme, Sant’Efrem Siro, S. Gregorio Nazianzeno, San Gregorio Nysseno, San Giovanni Damasceno, e anche di Sant’Ireneo, San Cipriano, San Girolamo, Sant’Ambrogio e Sant’Agostino. Questa evenienza appare ancora più probabile, se consideriamo inoltre che un falso Cristo non avrebbe alcun possibilità di successo se non fosse della casa di David; che gli Ebrei stanno ancora aspettando la sua venuta; e che sono scottati dalla delusione per aver crocifisso il vero Messia; e pertanto i Padri interpretano il vero e il falso Messia dalle parole di san Paolo ai Tessalonicesi: « τὴν ἀγάπην τῆς ἀληθείας » (ten agapen tes aleteias) « …con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina perché non hanno accolto l’amore della verità per essere salvi. E per questo Dio invia loro una potenza d’inganno perché essi credano alla menzogna » [2 Tess. II, 10, 11] « ἐνέργειαν πλάνης » (energheian planes). – Ora, penso che nessuno possa considerare la dispersione e la provvidenziale conservazione degli Ebrei tra tutte le Nazioni del mondo, la vitalità indistruttibile della loro razza, senza credere che siano stati conservati per qualche futura azione del suo giudizio e della sua grazia. E questo è predetto tra l’altro ancora nel Nuovo Testamento; per esempio nelle Epistole ai Romani e ai Corinzi. [Rom. XI, 15-24; 2 Cor. III, 16].
3. Da ciò percepiamo un terzo carattere dell’Anticristo, che cioè non sarà semplicemente l’antagonista, ma il « sostituto » o il supplente del vero Messia. E questo è reso ancora più probabile dal fatto che il Messia concepito dagli Ebrei è sempre stato un liberatore temporale, il restauratore del loro potere temporale; o, in altre parole, un principe politico e militare. È anche ovvio che chiunque, da quel momento in poi, li ingannasse con il preteso carattere del loro Messia, dovrà negare l’Incarnazione, qualunque pretesa di carattere soprannaturale proponesse per se stesso. Nella sua stessa persona ci sarà una completa negazione dell’intera fede cristiana e della Chiesa; perché se egli è il vero Messia (che apparirà come tale), il Cristo dei Cristiani deve essere necessariamente falso. Ora, forse, non ci rendiamo sufficientemente conto di quanto una persona comune e storica possa avere una tale potenza ingannatrice. Siamo così presi dell’idea e della visione del vero Messia nella gloria della sua divinità e della sua umanità, delle sue azioni divine, della sua Passione, della sua Risurrezione, Ascensione e Regalità sul mondo e sulla Chiesa, che non possiamo minimamente concepire come un falso Gesù Cristo possa essere ricevuto passando come vero. È per questo motivo che Nostro Signore ha detto di questi ultimi tempi: « Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti. » (Matth. XXIV, 24); ma quelli che hanno perso la fede nell’Incarnazione, come gli umanisti, i razionalisti, i panteisti, potrebbero essere ingannati da qualsiasi persona di grande spessore politico e di successo che dovesse riportare gli Ebrei nella loro terra, e la gente di Gerusalemme, ancor più, con i figli dei Patriarchi. E non c’è nulla nell’aspetto politico del mondo che renda impossibile tale evenienza; in effetti, lo stato della Siria e l’ondata della diplomazia europea, che si sta continuamente spostando verso est, rendono tale evento nell’ambito di una ragionevole probabilità.
4. Ma le profezie assegnano alla persona dell’Anticristo un carattere più sovrannaturale. Esso viene descritto come un operatore di falsi miracoli. Si dice che la sua venuta sia « secondo la potenza di satana, con ogni portento, di segni e prodigi menzogneri, e con ogni sorta di empio inganno per coloro che periscono. » [2 Tess. II, 9-10]. – E qui non posso che percepire un incredibile cambiamento che si è verificato nel mondo. Mezzo secolo fa gli uomini che rigettarono il Cristianesimo, deridevano la credenza nella stregoneria come superstizione, e nei miracoli come follia. Ma ora il mondo ha superato anche la fede dei Cristiani per la sua credulità: L’Europa e l’America sono inondate dallo spiritismo. Non so quante centinaia e migliaia di medium esistano tra noi ed il mondo invisibile. Gli stessi uomini che non permetterebbero alla strega di Endor, o ad Elymas lo stregone, di passare senza considerarli ridicoli, credono nelle tavole ruotanti e nelle tavole parlanti, nella chiaroveggenza e nelle comunicazioni degli spiriti evocati dal mondo invisibile; nella scrittura dello spirito e nella locomozione attraverso l’aria e nell’apparizione delle mani, e persino delle persone. Rivelazione dello stato dei morti, dei segreti dei vivi, i colloqui prolungati e ripetuti con i defunti, non sono solo creduti, ma praticati abitualmente e quasi giorno dopo giorno. Ora non è il mio obiettivo, almeno non ora, il considerare tali fenomeni. Per noi è sufficiente dire qui che credere in un mondo invisibile e nella presenza e nella guerra degli spiriti del bene e del male, oggi non presenta alcuna difficoltà. Siamo tutti disposti ad affermare la loro realtà a causa della menzogna o della delusione che è confusa con essi. Sono quelle cose, precisamente, che la Chiesa ha sempre condannato e proibito sotto il nome di stregoneria: cose in cui c’è una vera azione soprannaturale espressa dalle molte imposture. Mi soffermo su questo punto perché è certo che siamo circondati da un ordine soprannaturale, in parte divino, e in parte diabolico. Non è strano che coloro che rifiutano l’ordine soprannaturale divino, diventino incredibilmente creduloni di quello diabolico? Ora in questo abbiamo già una preparazione all’inganno del quale scrive San Paolo. L’età è matura per un delirio. Non si crederà ai miracoli dei Santi, ma si accetteranno copiosamente i fenomeni dello spiritismo. Un medium di successo potrebbe benissimo passare, con le sue doti sovrannaturali, come il Messia promesso, e “segni e menzogne” in abbondanza possono essere compiuti dalle organizzazioni che sono già all’estero nel mondo.
5. L’ultima caratteristica di cui parlerò è forse la più difficile da concepire. San Paolo parla dell’« uomo del peccato », di « … colui che si contrappone e s’innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio. » (2 Tess. II, 4) Queste parole sono interpretate dai Padri nel significato che: reclamerà gli onori divini, e quello nel Tempio di Gerusalemme. Dice Sant’Ireneo « L’anticristo è un apostata e un ladro, pretenderà di essere adorato come Dio » e « … cercherà di mostrarsi come Dio. » (S. Ireneo, lib. V, 29); – Lattanzio, che « … si proclamerà Dio » (Lattanzio: De divinis Istitutiones, lib. VII, c. 17). Lo scrittore con il nome di Sant’Ambrogio (l’Ambrosiastro) dice: « Affermerà di essere Dio » . San Girolamo: « Si farà chiamare Dio, e pretenderà di essere adorato da tutti ». (S. Geron. In Zach. c. IX) San Giovanni Crisostomo, « Professa di essere il Dio di tutti, e si proclama e si mostra come Dio. » (S. Giov. Crist. In Hom. XI); Così anche Teodoreto, Teofilo, Ecumenius, Sant’Anselmo e molti altri. (Malvenda, lib. VII, c. 4); Suarez, nello spiegare questo passaggio, dice: « È probabile che l’Anticristo non crederà in alcun modo a sé stesso in ciò che insegnerà e che costringerà a credere gli altri. Perché sebbene all’inizio egli possa persuadere gli Ebrei che sia il Messia e venga inviato da Dio, e possa fingere di credere che la legge di Mosè è vera e sia da osservare, pure farà tutto questo nella dissimulazione, li ingannerà ed otterrà il potere supremo. Poiché subito dopo rifiuterà la legge di Mosè e rinnegherà il vero Dio che l’ha dettata. Per questo motivo molti credono che distruggerà l’idolatria in modo astuto per ingannare gli Ebrei. » – « Quanto sarà grande la sua perfidia e ciò che realmente crederà riguardo a Dio, non possiamo congetturarlo. Ma è probabile che sarà un ateo e negherà sia la ricompensa che la punizione nell’altra vita, e venererà solo l’essere preternaturale, dal quale ha appreso l’arte dell’inganno e acquisito le sue risorse, con le quali otterrà la ricchezza e il potere supremo. » (Suarez III, p. s. Thomæ, disp. liv. s. 4) – Ora, è facile capire come si opporrà a Dio, essendo l’antagonista di Cristo; e come si innalzerà o si eleverà al di sopra di tutto ciò che è chiamato Dio e adorato come tale; perché, soppiantando il vero Messia, si pone al posto del Dio incarnato. Né è difficile capire come coloro che hanno perso l’idea vera e divina del Messia possano accettarne uno falso, essendo inoltre abbagliati dalla grandezza dei successi politici e militari, (S. Agost. in Ps. IX, tom. IV, 54) ingolfati dalle nozioni panteistiche e sociniane (“massonismo” – ndr.-) della dignità dell’uomo, e possano così tributare alla persona dell’Anticristo l’onore che i Cristiani tributano al vero Messia. Ho toccato questo punto, perché San Paolo lo colloca in modo prominente nella descrizione dell’Anticristo, e poiché la tendenza dell’incredulità “credulona”, che aumenta nel mondo man mano che diminuisce la fede, sta visibilmente preparando gli uomini alla allucinazione. Una delle più straordinarie interpretazioni dei Padri è quella che, alla fine del mondo, il paganesimo sarà restaurato. (Cornelius a Lapide in Apocal. c. XVII). Mai avremmo pensato che questo fosse stato possibile: ma se non altro lo possiamo credere, se non ci fossero altri motivi, almeno per lo sviluppo della moderna infedeltà; ed infatti l’infedeltà non fu mai più dominante di quando si ebbe nella prima Rivoluzione francese, in cui la Rivelazione fu reputata falsa, e al suo posto si installò l’adorazione della “dea” ragione e di “cerere”. In verità, quando l’intellettuale diventa panteista, il semplice diventerà politeista; questi ha bisogno di una concezione più materiale dei raffinati miscredenti, così da impersonare ed incarnare, prima nel pensiero e poi nella forma, l’oggetto della propria adorazione. E cos’è questo, se non il paganesimo semplice e puro? Ma in questo non posso ora entrare. Nel secondo libro delle opere di Gaume sulla rivoluzione francese, in particolare nei capitoli XII, XIII e XIV, si troverà un resoconto ampio e dettagliato del paganesimo di cinquant’anni fa; e nel “catechismo della religione positiva”, sotto la voce « Culto pubblico e privato », si vedrà un’elaborata professione di culto religioso indirizzata all’umanità, il corpo collettivo degli uomini deificati, che è la base naturale della religione dell’antica Grecia e di Roma. Ora, non si dica che non possiamo essere lontani dai più funambolici fenomeni soprannaturali circa la manifestazione e la persona dell’Anticristo. Tutta la storia ci porta ad aspettarceli; tutte le profezie sembrano prevederlo; i grandi periodi dell’azione divina nel mondo la prefigurano. Il mio obiettivo non è stato quello di privare il futuro del soprannaturale, ma di mostrare come il soprannaturale si confonda nel corso ordinario del mondo, e ci prenda, per così dire, di sorpresa. « Il regno di Dio non giunge osservato », ma … è in mezzo a noi, in piena presenza e potenza, sotto aspetti che ci sembrano comuni e non particolari, nelle pulsioni delle azioni umane, nell’ambito di movimenti nazionali, nella politica dei governi e nella diplomazia del mondo. Come si credeva che Cristo alla sua venuta fosse un falegname, così può l’Anticristo essere visibilmente non più che un avventuriero di successo. Persino il suo carattere soprannaturale, vero o falso che sia, può passare o come scintillio di follia, o come assurdità dei suoi partigiani, o come delusioni dei suoi adulatori. Quindi il mondo acceca i suoi stessi occhi con il fumo del proprio orgoglio intellettuale. Non c’è nulla che possa essere fuori dal contesto o dalla proporzione, o dall’ᾖθος (etos), come si dice del diciannovesimo secolo, per cui potrebbe sorgere una persona di sangue ebraico, naturalizzata in qualcuno dei popoli d’Europa, un protettore degli ebrei, tra i portaborse, i giornalisti e gli uomini di comunicazione, dalle rivoluzioni europee, salutato come loro salvatore dal dominio sociale e politico dei Cristiani e, circondato dai fenomeni dello spiritualismo anticristiano e dell’anticattolicesimo, egli stesso si proclami un pontefice, professando di essere più che Mosè o Maometto, cioè più alto della statura e delle proporzioni umane. A coloro che non hanno mai operato un discernimento, in linea di principio, tra l’Unità suprema e l’azione della verità da una parte, e la menzogna dall’altra, e allo stesso modo rispettivamente del bene e del male, può sembrare strano attribuire tanta importanza ad un dato evento che sembra riguardare la sfera della razza ebraica. Ma a quelli che credono che il mondo possa essere diviso in Cristiano ed anticristiano, o Cattolico e anticattolico, o, in altre parole, all’ordine naturale, basato sulla semplice volontà e azione umana, e al soprannaturale, basato sulla volontà divina e sull’Incarnazione di Dio, apparirà immediatamente essere l’episodio più vitale e decisivo di tutto ciò che spero di mostrare qui di seguito, e cioè che l’antagonismo tra due persone è l’antagonismo anche tra due società, e così come il nostro Divino Signore è il Capo e il Rappresentante di tutta la Verità e la Giustizia del mondo sin dall’inizio, così l’anticristo, chiunque sia o possa essere, sarà il capo e il rappresentante di tutte le menzogne e gli errori che si sono accumulati per questi 1800 anni, tra le eresie, gli scismi, le sedizioni spirituali, le infedeltà intellettuali, i disordini sociali e le rivoluzioni politiche del movimento anticattolico del mondo. – Tale è il grande fondo mobile su cui poggia la società cristiana del mondo. Di tanto in tanto questo fondo si è innalzato con un potere soprannaturale, e ha fatto vibrare e agitare l’ordine cristiano in Europa. Poi di nuovo è sembrato ripiombare in una calma apparente. Ma nessuno con retto discernimento può errare nel vedere che esso, ora più che mai, è così profondo, potente e diffuso. Che questa potenza anticristiana poi un giorno prenderà il sopravvento e per un certo tempo prevarrà in questo mondo, è cosa certa secondo la profezia. Ma questo non può essere che fino a quando « … colui che lo tiene in pugno » sarà costretto a lasciar la presa. Questo, tuttavia, è il prossimo argomento nel nostro ordine, e non devo anticiparlo qui.