CONOSCERE LO SPIRITO SANTO (34)

Mons. J. J. GAUME

IL TRATTATO DELLO SPIRITO SANTO

[vers. Ital. A. Carraresi, vol. I, Tip. Ed. Ciardi, Firenze, 1887; impr.]

CAPITOLO XXXIII.

Lo Spiritismo. (1)

Farsi adorare, supremo scopo di satana — Lo spiritismo — Sua apparizione — Sua pratica — Sua dottrina — Sue mire

Farsi adorare, il Verbo incarnato è re, è Dio: per tale duplice titolo a Lui spettano gli omaggi e le adorazioni del genere umano. satana, implacabile nemico del Verbo, vuole ad ogni costo pigliarne il posto, e come re e come Dio. Tale si è lo scopo supremo cui sempre mirò, cui ottenne nel mondo antico, e ancora ottiene in tutti i popoli non Cristiani. La storia entra come testimone di questo fatto, antico quanto l’umana progenie. A tale uopo, nel mondo antico, egli aveva diffuso tre grandi errori, che arretravano tutta quanta la terra: il panteismo, il materialismo ed il razionalismo. Piantati negli animi, questi tre errori soppiantavano radicalmente il Verbo Redentore, la cui incarnazione pareva quindi impossibile, oppure incredibile. Preparato in questa guisa il terreno, satana montava a piè pari sui troni e sugli altari. E la ragione n’è semplice assai : 1’uomo non può stare senza un Signore né un Dio. Creato per ubbidire e adorare, bisogna, checché egli faccia, che ubbidisca e adori: Gesù Cristo Dio e re, orvero satana dio e re, non c’é via di mezzo! Or, esaminando gli errori dominanti nell’Europa moderna, agevolmente si trova che riduconsi ai tre antichi sistemi; il panteismo, il materialismo ed il razionalismo. Adesso come in antico, il supremo lor termine è la distruzione del domma dell’incarnazione. Se tutto è Dio, non accade Incarnazione veruna: se tutto è materia, Incarnazione non si dà: se non v’ha verità che passi i limiti della ragione, non occorre parlar di misteri, e perciò nemmeno d’Incarnazione. Fa egli mestieri di dire che la negazione diretta di questo domma fondamentale torna a saltar fuori fra noi con tale sfoggio di audace ignoranza, qual non s’era mai visto dal Vangelo in poi? E s’ha egli ad aggiungere che la si vede accolta con tale calore da doverne chinare la fronte per la vergogna e tremare? È un segno dei tempi. Senza l’elemento Cattolico, che lotta tuttavia per mantenere sul divino suo seggio la Persona del Verbo incarnato, il mondo presente tornerebbe come l’antico. E quanto più quell’elemento viene scemando, tanto più s’appiana la via al demonio per risalire sovra i suoi antichi altari. La ragione lo dice, e la storia lo conferma: l’uomo presente siccome l’antico ha bisogno d’un Dio: detronizzando il Verbo, si cade in satana. – Al mirare l’Europa volgente le spalle al Cristianesimo, tale caduta si poteva preveder facilmente: e v’ebbe chi la previde, annunziò, dimostrò da più di venti anni. Ma i veggenti furon trattati da sognatori. Nel secolo decimonono, il mondo tornare al paganesimo!?! Insensato chi il dice, sciocco chi il crede. Intanto, il paganesimo, nei suoi elementi costitutivi, seguitava ad invadere la società; già era il paganesimo stesso. Per paganizzare gli animi, non fa altrimenti mestieri trar fuori idoli materiali: il mondo era pagano prima che la mano dell’uomo presentasse alle sue adorazioni dèi di marmo o di bronzo. Il paganesimo è la negazione del Verbo incarnato e del sovrannaturale divino; e, qual conseguenza inevitabile, l’adorazione di ciò che non è il vero Dio, di ciò che non è il vero sovrannaturale. Or, adorare ciò che non è il vero Dio, è adorare un dio falso, è adorare satana, è essere pagano. « Abbia o non abbia l’oggetto dell’idolatria una forma plastica, è nondimeno sempre idolatria, » così Tertulliano. [De idolat. c. III]. Siccome l’anima chiama il corpo, cosi il culto interiore chiama il culto esteriore. In antico, satana godevasi l’uno e l’altro; e ancor se li gode nei popoli idolatri. Or bene, satana punto non muta né invecchia. E vuol essere quel che già fu: avere quello che già ebbe. E lo vuole tanto più, in quanto che gli oracoli, le evocazioni, le apparizioni, le guarigioni, i prestigi erano il precipuo mezzo del suo regno, e parte integrante della sua religione. Era dunque più che certo che tosto o tardi, sarebbe ritornato con tutto quell’accompagnamento di pratiche vittoriose, destramente modificate secondo i tempi e le persone. Cosi parlava la logica, la quale aspettava con fede, anzi, con terrore, la conferma dei suoi ragionamenti. Stavano le cose in questi termini, quand’ecco, nel popolo più razionalista del mondo, apparire mille strani fenomeni, attribuiti ad agenti sovrannaturali, e al cui aggregato, fu dato il nome di Spiritismo, ossia Religione degli spiriti. Uno dei suoi pontefici ve ne fa la storia cosi: « Verso il 1850, la pubblica attenzione venne, negli Stati Uniti d’America, chiamata su diversi fenomeni strani, consistenti in rumori, colpi e movimenti d’oggetti, senza causa conosciuta. Tali fenomeni accadevano spesso spontaneamente, con intensità e persistenza singolari; ma si notò ancora che in più speciale maniera si manifestavano sotto l’influenza di certe persone, alle quali si diede il nome di Mediums, è che in certa qual maniera potevano eccitarli a lor senno: onde s’ebbe modo di replicare gli esperimenti. « S’adoperarono a tale uopo specialmente’ tavole; non perché tale oggetto vada meglio d’un altro 1 Ciò non è certo; il demonio non fa niente senza motivo. Fin dai più antichi tempi, le tavole furono sempre lo strumento privilegiato, di cui si valse il demonio pel suo oracolare. Ed è noto il famoso testo di Tertulliano: per quos (dæmones) mensæ divinare consuevenmt. Generalmente le tavole sono di legno, e si sa che la divinazione mediante il legno è già fulminata di scomunica nell’antico Testamento: Maledetto colui che dice al legno: Svegliati ed alzati. Perché questa preferenza? vorrassi egli dire che satana abbia voluto stabilire il suo regno per mezzo del legno, con cui già aveva vinto, e con cui, alla sua volta, doveva vinto restare; ut qui in ligno vincebat, in ligno quoque vinceretur?]; ma solo perché è mobile, più comodo.», s’ebbero giri della tavola, poi movimenti in tutti i versi, scosse, arrovesciamenti, alzamenti, forti colpi, ecc. È il fenomeno che in principio si chiamava delle Tavole giranti. » Non si tardò a riconoscere, in que’ fenomeni, effetti intelligenti: infatti il muoversi della tavola ubbidiva alla volontà: la tavola volgevasi a destra od a sinistra, verso una persona designata, drizzavasi, al comando: su uno o due piedi picchiava il richiesto numero di colpi, batteva il tempo, ecc. Restò fin d’allora evidente che la cagione di tali fenomeni punto non’ era meramente fisica; e, secondo 1’assioma: Se ogni effetto ha una causa, ogni effetto intelligente deve avere ima causa intelligente, si conchiuse che la causa di tale fenomeno doveva essere un’ intelligenza.  » [Allan Kardec, lo spiritismo nella sua più semplice espressione, p. 3 e 4. — Allan Kardec è un pseudonimo dato daglispiriti al signor Reivail il quale, in una precedente esistenza, fu soldato brettone, di nome Allan Kardec].Non c’è che dire; il ragionamento è giusto, si come il fatto medesimo è incontestabile; ma quale si era la natura di questa intelligenza? Qui stava il punto: « Così sul primo si pensò che potesse essere un riflesso dell’intelligenza del medium, o degli astanti: ma l’esperienza mostrò che questo era impossibile; attesoché, si ottennero cose interamente estranee al pensiero ed alle cognizioni delle persone presenti, ed anzi contrarie alle loro idee, volontà, desideri: non poteva dunque appartenere che ad un essere invisibile. « E semplicissimo era il mezzo di rendersene certi. Non sognava altro che mettersi in conversazione con quell’essere: il che facevasi mediante un numero di colpi fìssati, significanti si, ovvero no, sulle lettere dell’alfabeto: e in questa guisa s’avevano le risposte alle fatte domande. » È il fenomeno detto delle Tavole parlanti. « Tutti gli esseri, che così si comunicarono, interrogati sulla loro natura, dichiararono di essere Spiriti ed appartenere al mondo invisibile. Or, quei medesimi effetti essendosi manifestati in molti luoghi, per mezzo di persone diverse, ed essendo d’altra parte stati osservati da uomini gravissimi ed illuminatissimi, non era possibile che fossero giuoco d’una illusione. Dall’America passò quel fenomeno in Francia, e nell’altre parti d’Europa: dove, per alcuni anni, le tavole giranti, e parlanti furono cosa di moda, e divertimento delle brigate; poi quando se n’ebbe abbastanza, si lasciarono da parte per altre distrazioni ».« Le comunicazioni a colpi battuti erano lente ed imperfette. Si trovò che mettendo per acconcio modo una matita in qualche oggetto mobile, per es. in un paniere, in un tavolino, su cui si ponessero le dita, quell’oggetto prendeva a muoversi, e segnare caratteri. Si venne poi a conoscere che tali oggetti erano meramente accessori, e se ne poteva far senza. L’esperienza mostrò che lo Spirito, operante su corpo inerte per volgerlo a suo senno, poteva altresì operare sul braccio o la mano, per guidar la matita. « S’ebbero allora i Medìums Scriventi, vale a dire persone scriventi in maniera involontaria sotto l’impulso degli Spiriti, dei quali venivano quindi ad essere strumenti e interpreti. Allora le comunicazioni non ebbero più limite…. » [Allan Kardec, ivi, pag. 4 e 7]. – Ai Mediums scriventi, s’aggiungono oggidì i Mediums evocatori, ed i Mediums risanatori. I primi, numerosissimi da due anni in qua, ottengono dagli spiriti i più strani fenomeni; apparizioni di spettri, o di fiamme fosforoscenti, suoni articolati, scritture spontanee, [… si pone sopra una tavola, qualche volta sopra una tomba, un foglio di carta, dove sono scritti diversi, quesiti. Lo Spirito è pregato di rispondervi. Dopo alcuni istanti, ripigliate il foglio e vi troverete risposta chiaramente scritta. Ciòappellansi, scritti diretti. L’antichità pagana gli conosceva sotto il nome di oracoli mediante i sogni, e dei quali abbiamo citato degli esempi], rigidità e insensibilità di tutte le membra del corpo, immobilità istantanea di tutti gli oriuoli d’un appartamento, ecc. (oggi abbiamo pure i medium “madonnari” o “veggenti”, come le presunte miriadi di apparizioni ben dimostrano – ndr.- ) – [Tutti sanno che i fenomeni dello Spiritismo sono andati crescendo col crescer dei suoi addetti. Non più soltanto con tavole giranti, o scriventi, ma con assunzione temporanea di umane sembianze, satana scimmia perpetua dell’Uomo Dio, comunica coi suoi adoratori. Questi fenomeni dei quali i periodici spiritistici parlano con frequenza, sono avvenuti in presenza a persone di troppa serietà da poterli mettere in dubbio. La ossessione poi, quantunque non completa, delle persone, ci è rivelata da quei fenomeni che oggi chiamano ipnotici, mediante i quali a volontà dell‘ipnotizzante, anche con distanza di luogo e di tempo la persona ipnotizzata compie per necessità azioni che mai vorrebbe compiere fuori dell’ipnosi. « Gli altri, tendono a moltiplicarsi, secondochè gli spiriti hanno annunziato, affine di propagare lo Spiritismo, per l’impressione che questo nuovo genere di fenomeni non può mancar di produrre sulle moltitudini; imperocché uon v’ha alcuno, anche dei più increduli a cui non piaccia la sua salute…. Tra il magnetizzatore ed il medium risanatore, passa questa capital differenza, che il primo magnetizza col suo proprio fluido, e l’altro Col fluido epurato degli spiriti. I medium risanatori sono un de’ mille mezzi provvidenziali, per accelerare il trionfo dello Spiritismo. » [Rivista spiritica, del gennaio 1804. p. 10 e 11. — Che i demoni possano operare delle guarigioni più o meno reali, la cosa non sembra dubbia. Tertulliano ne dà il segreto: ed i numerosi ex voto appesi alle mura dei templi pagani antichi, attestano la credenza dei popoli; checché se ne dica gli spiriti non arrivano ora fin qui. Il loro gran medium che guarisce, lo zuavo Jacob, la cui fama occupava tutta Parigi, l’anno passato 1867 ha finito col fare un fiasco completo.]. – Tali sono, finora, i principali fenomeni spiritistici e i modi ordinari di comunicazioni con gli spiriti. Ma, in fin dei conti, che s’ha egli a pensare di cotesti fenomeni, e che spiriti sono quelli? Dire, come certuni fanno: « Io nego tutti questi fenomeni, perché finora non ne ho veduto alcuno; » torna allo stesso che dire: Io nego l’esistenza della città di

Pechino, perché non vi sono mai stato. È un dire a coloro che vi parlano di quei fenomeni: voi siete ingannati, o ingannatori. Or bene, si noti che chi fa tal complimento, lo fa non a poche persone, facili ad essere tratte in inganno, o complici interessati di grossa menzogna: ma a migliaia dì persone, gravi e rispettabili, di ogni paese, le quali fra loro punto non conoscendosi, né pur mai essendosi vedute, si troverebbero allucinate Io stesso dì, nella stessa ora: o s’accorderebbero per affermare come vero un fatto materialmente falso. E insomma un dire: Io nego perché nego: cioè perché voglio dire una sciocchezza; attesoché sciocchezza vera è negare senza provare. Se la tenga chi vuole, e noi andiamo innanzi. – Dire con altri: « Questi fenomeni esistono, ma non hanno niente di sovrannaturale. Giuochi di fisica, ciurmerie, o al più al più effetti di certe influenze dei fluidi; altro non c’ è. » Giuochi di fisica! E la prova? « Ah la prova si è che il nostro famoso prestidigitatore, Robert-Houdinì ne fa de’ somiglianti. » Voi dunque avete veduto da Robert-Houdinì quello che migliaia di testimoni affermano di aver veduto dagli Spiriti, tavole che giravano, si alzavano, battevano il tempo, al contatto del dito mignolo d’un fanciullo? Dunque avete veduto tavole intelligenti, che rispondevano alle vostre interrogazioni, e scrivevano esse medesime le risposte? Dunque avete, veduto Robert-Houdinì dirvi quel che accadeva cento miglia lontano; scoprirvi cose note a voi soli? L’avete sentito, al semplice contatto dei vostri capelli, esattamente descrivervi una qualche interna malattia, di cui finora nessun medico valse a guarirvi, e spiegarvene la natura, e nominarvi, pur non essendo medico né chimico, con precisione e co’ loro nomi scientifici, i rimedi necessari a guarirne? Oh! no, .Robert-Houdin’ non v’ha fatto vedere nulla di simile. – Ciurmerie, e la prova? « Ahi la prova, si è che ai tempi nostri i ciarlatani sono tanti e sì destri, che non c’è più da fidarsene. » Vero, verissimo che i ciarlatani, ai tempi che corrono, sono molti e d’una destrezza da non si dire: e voi farete ottimamente a guardarvene. Ma la questione non è questa. Si tratta di sapere le ragioni che voi avete di credere che gli Spiriti son ciarlatani, e i testimoni dei loro fenomeni, gente prezzolata o illusa. Fuori dunque le ragioni, se volete che discutiamo: imperocché ben sapete che su quel che non si conosce, non si dà discussione,. « Le ragioni, voi rispondete, io le ho già dette: io non posso ammettere l’intervento degli spiriti in questo genere di fenomeni. » Dire che voi non potete, è dire che non potete : non é un recar prove, ma niente altro che affermare la vostra, impotenza, né più né meno. Ma che volete? a questa vostra impotenza, trionfalmente risponde la potenza del testimoniare, mille volte ripetuto, di migliaia di testimoni oculari, sani di mente e di corpo, e come voi, dotati di ragione e forniti di scienza, di esperienza, di sangue freddo e di diffidenza: più che voi per avventura non pensate. Risponde, anzi più, la testimonianza di tutto il mondo, da migliaia d’anni; imperocché migliaia d’anni sono che il mondo vede Spiritisti. Or bene, da queste due testimonianze esce una voce che domina tutte le altre e dice: No, i fenomeni dello Spiritismo non sono ciurmerie. [Vedi le opere di Delrio: Disgumtiones magicæ; — Pignatelli, Novissimæ consultationes; e dei Signori Desmosseaux, de Mirville, e Bizouard, Dei rapporti dell’uomo col demonio, vol. 6 in-8, etc.]. – Influenze dei fluidi! E la prova? « Ah! la prova, si è che i fluidi sono agenti misteriosi, atti a produrre effetti da stordire, e che a noi paiono sovrannaturali, comecché siano naturalissimi. » Ammettiamo i fluidi; ma prima ditemi di grazia quello che in sostanza è un fluido. L’avete voi veduto? toccato? analizzato? Che colore ha? di che elementi è composto? È cosa spirituale o materiale? Se è cosa materiale, spiegatemi come possa un agente materiale produrre effetti non materiali: farmi leggere cogli occhi chiusi, vedere a distanza, sapere quello che si fa in lontani paesi, da me non mai veduti, e dove non conosco persona. Se poi il fluido è qualche cosa di natura spirituale, allora siamo d’accordo; quello a cui voi date nome di fluido, noi lo chiamiamo Spirito. – Ma voi a dare un’esatta definizione del fluido vi trovate impacciato: perché voi stesso lo dite un agente. Se è un agente misterioso, dunque non lo conoscete, o lo conoscete troppo poco da potergli, con certezza, attribuire questi o quelli effetti. Questa maniera di ragionare non è però nuova, né recente: imperocché già tutta la materialistica-setta di Epicuro l’adoperava contro gli oracoli ed i prestigi, vale a dire contro l’antico Spiritismo. A detta loro, tutti quei fenomeni procedevano da sotterranee esalazioni d’ignota natura: i poveretti non s’accorgevano che la paura del sovrannaturale li faceva dare in contraddizioni ed assurdi: badiamo, di non caderci anche noi. E sarebbe in verità un cadervi, se ci contentassimo di mal definite parole per sostituirle a fatti veri e reali. Insomma, salvo dare nel pirronismo universale, è giocoforza ammettere nel loro complesso, la realtà dei fenomeni spiritistici, e la spiritualità degli agenti che li producono. Ma che spiriti son questi? Non possono essere altro che angeli buoni o cattivi, anime sante ovvero anime dannate. Or, Angeli buoni né anime sante non sono: imperocché, prima di tutto, gli Angeli buoni e le anime sante non stanno altrimenti ai cenni dell’uomo, nel senso che ei vengano, in maniera sensibile, alla chiamata del primo venuto, per soddisfare la sua curiosità e servirgli di spasso: non s è mai veduto, né detto, né creduto nulla di simile. E poi, Iddio vieta, sotto severissime pene, l’interrogare i morti. 1 Nec inveniatur in te… qui quærat amortuis veritatem; Deut, XVII, 11. — Exod., XXVV, 8; Era colpevole usanza praticata fra i pagani: Numquid non populus a deo suo requirit, pro vivis a mortuis ? Is., VIII, 19. — Omnia hæc abominatur Dominus. Deut., ibid.]. – I pretesi morti che rispondono, disubbidiscono a Dio; e perciò non sono santi. Che sono eglino dunque? anime dannate, o demoni. Ma anche i dannati non stanno altrimenti, più che i santi, ai cenni di chiunque li evochi. Quali saranno dunque cotesti spiriti, che rispondono? I demoni; che stanno attorno a noi, pronti sempre ad ingannarci; al quale intento hanno mille arti e mezzi. Cosi, in perentoria maniera, la ragiona Monsignor vescovo di Poitiers: [Id ..di Sant Agost Lib. De cura prò mort. gerend. c. XIII. Id. di S. Tom. I p. q. 89. art, 8]. « Se non è lecito, dice il dotto prelato, interrogare i morti, e se, per conseguenza, Iddio loro non dà facoltà di rispondere alle interrogazioni, che i vivi non possono lor fare lecitamente, onde credete voi che vengano coteste risposte, che altri si vanta di ottenere, e talvolta ottiene? Evidentemente, che possa rispondere a queste colpevoli interrogazioni, altri non v’ha se non lo Spirito delle tenebre. È dunque la comunicazione con gli spiriti, né più né meno che il commercio con i demoni. È quindi un ritornare ai mostruosi disordini e dannevoli superstizioni, che misero per tanti secoli, e mettono ancora, i popoli pagani sotto la vituperosa servitù delle potenze infernali. » [Istr. past. tom. III, p. 48, 45].  All’autorità dell’illustre vescovo – aggiungiamo quella di un teologo romano, la cui recente opera é onorata di una lettera del Sovrano Pontefice, Pio IX. « Il Magnetismo animale, dice il P. Perrone, il sonnambulismo e lo spiritismo nel loro complesso, non sono altro che la restaurazione della superstizione pagana, e dell’impero del demonio.» [Magnetismus ammalis,. somnainbulismus et spiritismus, in suo complexu, nil aliud sunt quam pagana supestitionis atque impedii dæmonis instauratio. De. Virt. Relig. in-8., p. 351. n. 825. Romæ 1866]. – Gli Spiritisti, negando la personalità dei demoni fan loro proteste contro tal ragionare; ma poi sostengono, contro i loro principii, e in modo da doverne andare confusi, come fra poco vedremo, che le comunicazioni con gli Spiriti sono un fatto, noto fin dagli antichissimi tempi. « La realtà dei fenomeni spiritistici, così essi, trovò molti contradditori. Gli uni non ci seppero vedere altro che una ciurmeria…. I materialisti misero l’esistenza degli Spiriti nel novero delle favole assurde…. Altri, non potendo negare i fatti, sotto l’impero d’un certo ordine di idee,  [Intendi: il clero e i cattolici, fedeli alle – dottrine rivelate] attribuirono tali fenomeni a mera influenza del Diavolo, e con questo intesero, di spaventar i timidì. Ma oggidì la paura del Diavolo ha molto e poi molto perduto del. suo prestigio. Se n’è parlato tanto, lo si è presentato in tante maniere, che la gente si è addomesticata con tale idea; e molti hanno detto; bene ! e’ si vuol cogliere l’occasione di vedere una volta che cosa infine è il diavolo. Onde venne che, salvo poche donne di timorata coscienza, l’annunzio dell’arrivo del vero diavolo aveva alcun che di solleticante, per coloro che non l’avevano mai veduto, se non in pittura, o al teatro: di guisa che per molte persone fu un efficace stimolo. » [Àllan Kardec. Lo spiritualismo nella sua più semplice espressione]. In altro luogo, questo medesimo oracolista dello Spiritismo, dopo aver fatta, senza pensarvi, una giusta pittura delle generali disposizioni del mondo moderno rispetto al demonio, dice: « Sebbene i fenomeni Spiritistici siansi in questi ultimi tempi manifestati in maniera più generale, nondimeno v’han mille prove ch’ebbero luogo fin dai più remoti tempi. Questa, di cui noi siamo al presente testimoni, non è dunque una moderna scoperta: è il ridestarsi dell’antichità; ma dell’antichità sciolta, e libera da quella mistica farraggine, che ha prodotto le superstizioni dell’antichità illuminata dalla civiltà e dal progresso nelle cose positive…. [Vuol dire, dell’antichità qual era prima del Cristianesimo, e quale ritorna secondo che il Cristianesimo va perdendo terreno. Queste parole del Sig. Allan Kardec valgono, tant’oro. Se noi l’avessimo pagato per sostenere la nostra gran tesi del paganesimo moderno, non avrebbe potuto dir meglio]. – « Il fatto delle comunicazioni col mondo invisibile si trova in termini non equivoci nelle narrazioni bibliche, in s. Agostino, s. Girolamo, s. Giovanni Crisostomo, s. Gregorio Nazianzeno. I più sapienti filosofi dell’antichità l’hanno ammesso; Platone, Zoroastro, Confucio, Pitagora… Lo troviamo nei misteri e negli oracoli…, negli indovini e fattucchieri del Medio Evo…. In tutto lo stuolo delle ninfei de’geni buoni e cattivi, delle silfi, de’ gnomi, delle fate, de’ folletti, ecc. » [Rivista spiritistica, 8 gennaio 1858]. – Tale dunque si è la bella genealogia dello Spiritismo. Da quanto confessa il lor più solenne maestro, gli spiritisti moderni hanno per antenati e colleghi tutte le pitonesse, tutte, le maliarde, tutti gli Spiriti dei tempi antichi. Quest’antichità loro piace, e se ne vantano. Così vediam compiacersi i Protestanti d’aver per loro antenati gli Ussiti, i Valdesi, gli Albigesi, e per mezzo di essi farsi su, fino ai primi tempi della Chiesa. Nel programma d’una magnetizzatrice, dimorante in uno dei  bei quartieri di Phrlgi, leggiamo (marzo 1864) : « La scienza, di cui ci accingiamo a parlare ai nostri lettori, è certamente una delle più antiche ed importanti per l’umana specie. Prima del secolo decimosesto, era questa scienza conosciuta sotto il nome di Spirito, di sortilegio e di magia. Due secoli dopo, il dottore Mesmer ravvisò, in questa scienza non definita, un potente agente che s’insinua per influenza celeste, presso i nervi, dei quali sviluppa l’attività, ecc. » Il summentovato messere, che dello Spiritismo ha tessuto la genealogia che abbiam veduto, dice giusto, giustissimo: i fenomeni spiritistici dei tempi nostri sono i medesimi dell’antichità pagana, e dei popoli che ancora giacciono nelle tenebre dell’idolatria. Qual differenza infatti trovate voi, se non forse nella forma, tra le evocazioni, gli oracoli, le consultazioni, i prestigi che vediamo, dopo diciotto secoli di Cristianesimo, ricomparire in Europa, e quanto avveniva, due mila anni fa, a Claros, a Dodona, a Preneste, in tutte le città dei Greci e dei barbari, come dice Plutarco, e quanto tuttavia avviene in Affrica, nelle Indie, nel Tibet, nella Cina, insomma dovunque non fu predicato il Vangelo? Se l’autore non fosse stato acciecato dal suo premeditato intento, avrebbe conchiuso dicendo: l’identità degli effetti mostra l’identità della causa. Or, l’antichità tutta attribuisce ai demoni, e non alle anime dei morti, i fenomeni dello spiritismo: dunque se non si può far contestazione sul fatto, nemmen sulla causa. [I cattolici si rammenteranno che sarebbe altrettanto pericoloso che assurdo, il negare nel loro complesso l’autenticità delle manifestazioni diaboliche attuali, La negazione del soprannaturale satanico, conduce alla negazione del soprannaturale divino. Quello satanico non è tale che per rapporto a noi; rapporto ai demoni è naturale. Questo è il significato che noi diamo a questa parola nel corso dell’opera nostra]. –  Che tutta l’antichità attribuisca ai demoni cotali fenomeni, è fatto che niuno può negare senza dar nello scetticismo. E avendolo noi già provato, basti qui recar Tertulliano; il quale strappando, già ben diciasette secoli fa, la maschera ai pretesi morti di Allan Kàrdec e degli spiritisti moderni, diceva: « La magìa promette di evocare i morti. Che dunque diremo essere la magìa? quello che la dicono quasi tutti, un inganno. Ma è inganno che è noto soltanto a noi Cristiani, che sappiamo i fatti degli spiriti maligni. I demoni sono autori della magia, per mezzo della quale si danno per morti. Ben s’invocano dunque i morti giovani, e di morte violenta; ma sono i demoni che operano, sotto la maschera dell’anime. 1 » [De anim. C. LVII]. Sant’Agostino aggiunge: « Questi spiriti, ingannatori non per natura ma per malizia, si danno per iddii o per tante anime dei morti, e non per demoni come sono realmente.2 » [De civìt. Dei, lib. X, c. xi, 2]. – Al chiaro parlare della tradizione, i Padri aggiungevano l’autorità dei fatti. Con le prove alla mano, essi disvelavano la natura di quei pretesi morti, facendo notare gli errori e l’immoralità della loro dottrina; e nulla è mutato. Non ostante tutti i suoi artifizi, in nessuna altra cosa il demonio si mostra più evidentemente che nell’insegnamento che dà ai moderni spiritisti, con l’incarico di farsi suoi organi. E il suo insegnamento, strano miscuglio di vero e di falso, adesso come già in altri tempi, finisce con errori radicali. In fatti, il cattolicismo è la verità, tutta la verità, niente altro che tutta la verità; ed ogni affermazione contraria è errore, e viene senz’altro dal padre della menzogna. Or bene, gli Spiriti insegnano sei errori, vale a dire sei negazioni, che menano alla totale distruzione del Cattolicesimo. Essi negano: 1° l’esistenza dei demoni; 2° l’eternità delle pene ; 3° la risurrezione dei corpi; 4° il peccato originale; 5° la rivelazione cristiana; 6° e per conseguenza la divinità stessa di nostro Signore. – Mano alle prove. Per l’organo di tutti i loro medium e specialmente per bocca del loro gran sacerdote, Allan-Kardec, gli Spiritisti dicono: « Lo spiritismo, così essi, impugna l’eternità delle pene, il fuoco materiale dell’inferno, la personalità del diavolo. Secondo la dottrina degli spiriti intorno ai demoni, il diavolo è la personificazione del male; è un essere allegorico, che ha in sé tutte le male passioni degli spiriti imperfetti. Gli spiriti altro non sono che le anime. « Gli Spiriti prendono temporaneamente un corpo materiale. Quelli che seguono la via del bene camminano avanti più presto, sono meno lenti a giungere alla mèta e vi giungono senza penar tanto…. Il perfezionamento dello Spirito è frutto del suo proprio lavoro. Non potendo, in una sola esistenza corporale, acquistare tutte le qualità morali e intellettuali, che lo devono condurre alla mèta, ei vi giunge per mezzo di varie esistenze successive, in ciascuna delle quali fa alcuni passi innanzi nella via del progresso…. Quando un’esistenza fu male spesa, resta senza profitto per lo spirito, il quale deve ricominciarla da capo, in condizioni più o meno penose, secondo la sua negligenza e mal volere…. – « Gli Spiriti, incarnandosi, recano seco quello che hanno acquistato nelle esistenze precedenti. Le cattive inclinazioni naturali formano quei rimasugli d’imperfezioni dello Spirito, di cui non s’è interamente purgato: sono i segni delle colpe che ha commesse ed il vero peccato originale…. Dicendo che l’anima, rinascendo, porta seco il germe della sua imperfezione, delle sue esistenze antecedenti, viene a darsi del peccato originale una spiegazione logica, che ognun può intendere ed ammettere…. « Nelle sue incarnazioni susseguenti: essendosi lo spirito a poco a poco spogliato delle sue impurità e perfezionato col lavoro, giunge al termine delle sue esistenze corporali, appartiene allora all’ordine degli spiriti puri, ossia degli angeli, e gode ad un tempo la piena vista di Dio ed una perfetta felicità in eterno. [Intorno alla pretesa reincarnazione delle anime, gli spiritisti non sono d’accordo. Allan Kardec e la sua scuola lo sostengono; Pierart e la sua scuola lo negano radicalmente. Ma spiritisti e spiritualisti, Kardec e Pierart sono d’accordo per attaccare il Cristianesimo e sostituirvi la religione degli Spiriti].

[… Continua].