CATECHISMO DI BALTIMORA 3 (XII) – Lez. 35-37
[Dal terzo Concilio generale di Baltimora –
Versione 1891]
LEZIONE 35 –
PRIMO E SECONDO PRECETTO DELLA CHIESA
D. 1325. Sono i Precetti della Chiesa pure Comandamenti di Dio?
R. I Precetti della Chiesa sono anch’essi dei Comandamenti di Dio, perché sono stabiliti con la sua autorità, e siamo quindi tenuti, sotto pena di peccato, ad osservarli.
D. 1326. Qual è la differenza tra i Comandamenti di Dio ed i Precetti della Chiesa?
R. I Comandamenti di Dio sono stati dati da Dio a Mosè sul Monte Sinai; i Precetti della Chiesa sono stati dati in diverse occasioni dalla legittima Autorità della Chiesa. I Comandamenti dati da Dio stesso non possono essere modificati dalla Chiesa; ma i Precetti della Chiesa possono essere cambiati dalla sua autorità come la necessità lo richieda.
D. 1327. Quali sono i Precetti capitali della Chiesa?
R. I Precetti capitali della Chiesa sono sei:
– Ascoltare la Messa la Domenica e nei giorni festivi di precetto.
– Digiunare ed astenersi nei giorni comandati.
– Confessarsi almeno una volta all’anno.
– Ricevere la Santa Eucaristia durante il periodo di Pasqua.
– Contribuire al sostegno dei nostri pastori.
– Non sposare persone non Cattoliche, nè che siano nostri consanguinei fino al terzo grado di parentela, né privatamente senza testimoni, né solennizzando il matrimonio nei tempi proibiti.
D. 1328. Perché la Chiesa ha istituito i Precetti?
R. La Chiesa ha istituito i Precetti per insegnare ai fedeli come adorare Dio e per proteggerli dalla negligenza nei loro doveri religiosi.
D. 1329. È peccato mortale non ascoltare la Messa di Domenica o in una festa di precetto?
R. Sì, è peccato mortale non ascoltare la Messa di Domenica o in una festa di precetto, a meno che non siamo scusati di un serio motivo. Commettono anche peccato mortale coloro che, avendo altri sotto la loro autorità, impediscono loro l’ascolto della Messa, senza una valida ragione.
D. 1330. Che cosa è un “grave motivo” che possa scusare dall’obbligo di sentire la Messa?
R. Una “grave ragione” che scusi dall’obbligo di ascoltar la Messa è qualsiasi motivo che renda impossibile o molto difficile partecipare alla Messa, come la malattia severa, la grande distanza dalla Chiesa, o la necessità di certe opere che non possono essere trascurate o rinviate.
D. 1331. I bambini sono obbligati, sotto pena di peccato mortale, come gli adulti, ad ascoltare la Messa la Domenica e nei giorni festivi di precetto?
R. Sì, i bambini che abbiano raggiunto l’uso della ragione, come gli adulti, sono tenuti sotto pena di peccato mortale, ad ascoltare la Messa la Domenica e nei giorni festivi di precetto; ma se essi ne sono impediti dai genitori o da altri, il peccato ricade su coloro che lo impediscono.
D. 1332. Perché sono stati istituiti dalla Chiesa i giorni festivi?
R. I giorni festivi sono stati istituiti dalla Chiesa per richiamare alla nostra mente i grandi misteri della Religione, nonché la virtù e l’anniversario dei Santi.
D. 1333. Quanti giorni festivi di obbligo ci sono in questo Paese?
R. In questo Paese ci sono sei giorni festivi di precetto, vale a dire:
– Festa dell’Immacolata Concezione (8 dicembre);
– Natale (25 dicembre);
- – Festa della circoncisione di nostro Signore (1 ° gennaio);
– Festa dell’Ascensione di nostro Signore (quaranta giorni dopo Pasqua);
– Festa dell’Assunzione della Beata Vergine (15 agosto); e
– Festa di tutti i Santi (1 novembre).
D. 1334. Come dovremmo trascorrere le feste di precetto?
R. Dovremmo trascorrere le feste di precetto come la Domenica.
D. 1335. Perché certi giorni festivi sono chiamati giorni festivi di precetto?
R. Alcuni giorni festivi sono chiamati giorni festivi di precetto, perché in questi giorni siamo obbligati, sotto pena di peccato mortale, ad ascoltare la Messa e non compiere opere servili, come facciamo la Domenica.
D. 1336. Che cosa deve fare chi è obbligato a lavorare in una Festa di precetto?
R. Chi è obbligato a lavorare in una Festa di precetto, dovrebbe, se possibile, ascoltare la Messa prima di andare a lavorare, e dovrebbe anche rendere conto di questa necessità nella confessione, in modo da ottenere un parere sull’argomento dal Confessore.
D. 1337. Cosa si intende per “giorni di digiuno”?
R. I giorni di digiuno sono giorni in cui ci è permesso un solo pasto completo.
D. 1338. È permesso nel giorni di digiuno prendere cibo oltre un pasto completo?
R. Nei giorni di digiuno, oltre a un pasto completo, è consentito prendere due altri pasti, senza carni, per mantenersi in forza, in base alle esigenze di ciascuno. Ma questi due piatti senza carne, sommati, non devono uguagliare un altro pasto completo.
D. 1339. Chi sono tenuti a digiunare?
R. Tutte le persone oltre i 21 anno, e sotto 59 anni di età, la cui salute e occupazione consentiranno loro di digiunare.
D. 1340. La Chiesa scusi alcune classi di persone dall’obbligo del digiuno?
R. La Chiesa scusa alcune categorie di persone dall’obbligo di digiunare, a causa della loro età, delle condizioni di salute, della natura del loro lavoro, o delle circostanze in cui vivono. Queste cose sono spiegate nel regolamento per la Quaresima, che sono lette pubblicamente nelle chiese ogni anno.
D. 1341. Cosa deve fare chi dubita del proprio obbligo al digiuno?
R. Nel caso di dubbio, in materia di digiuno, deve essere consultato il parroco o il confessore.
D. 1342. Quando cadono durante l’anno principalmente i giorni di digiuno?
R. I giorni di digiuno cadono principalmente durante l’anno durante la Quaresima e l’Avvento, le Tempora, le veglie o le vigilie di alcune grandi feste. In una veglia che cade di Domenica, il digiuno non viene però osservato.
D. 1343. Che cosa si intende per Quaresima, Avvento, tempora e le vigilie delle grandi feste?
R. La Quaresima è il periodo di sette settimane di penitenza che precedono la Pasqua. L’avvento si svolge nelle quattro settimane di preparazione precedenti il Natale. Le Tempora sono i tre giorni che contraddistinguono ciascuna delle quattro stagioni dell’anno come giorni speciale di preghiera e di ringraziamento. Le Veglie sono i giorni immediatamente precedenti le grandi Feste istituite come loro preparazione spirituale.
D. 1344. Che cosa si intende per giorni di astinenza?
R. I giorni di astinenza sono giorni nei quali non può essere consumata nessun tipo di carne (astinenza completa), oppure nei quali essa possa essere consumata solo una volta al giorno (astinenza parziale). Questo è spiegato nel regolamento per la Quaresima. Tutti i venerdì dell’anno sono giorni di astinenza, tranne quando una festa di precetto cada il venerdì al di fuori della Quaresima.
D. 1345. I bambini e le persone non in grado di digiunare sono obbligati ad astenersi nei giorni di astinenza?
R. Sì, i bambini, fin dall’età di sette anni e le persone che non riescono a digiunare, sono tenuti ad astenersi nei giorni di astinenza, a meno che non siano dispensati per una ragione seria.
D. 1346. Perché la Chiesa ci ordina di digiunare e di astenerci?
R. La Chiesa ci comanda di digiunare e di astenerci, perché possiamo mortificare le nostre passioni e soddisfare per i nostri peccati.
D. 1347. Cosa si intende per “nostre passioni”, e per “mortificare le nostre passioni?
R. Per “nostre passioni” si intendono i nostri desideri peccaminosi e le nostre inclinazioni. Mortificarle significa vietarle, e nel superarle, esse hanno meno potere di condurci al peccato.
D. 1348. Perché la Chiesa ordinarci di astenerci dalla carne il venerdì?
R. La Chiesa ci comanda di astenerci dalla carne il venerdì in onore del giorno in cui morì il nostro Salvatore.
LEZIONE 36 –
IL TERZO, QUARTO, QUINTO E SESTO PRECETTO DELLA CHIESA.
D. 1349. Cosa si intende con il Precetto di confessarci almeno una volta all’anno?
R. Con il comando di confessarci, almeno una volta all’anno si intende che siamo obbligati, sotto pena di peccato mortale, a confessarci nel corso dell’anno .
D. 1350. Dovremmo confessarci solo una volta all’anno?
R. Noi dovremmo confessarci frequentemente, se vogliamo condurre una buona vita.
D. 1351. Dovremmo andare a confessarci a tempo debito, anche se pensiamo che non abbiamo commesso alcun peccato dalla nostra ultima confessione?
R. Noi dovremmo andarci a confessarsi a tempo debito anche se pensiamo che non abbiamo commesso peccato dalla nostra ultima Confessione, perché il Sacramento della Penitenza ha per oggetto non solo il perdono dei peccati, ma ci concede anche la grazia di rafforzare l’anima contro la tentazione.
D. 1352. Anche i bambini dovrebbero andare alla confessione?
R. I bambini devono andare alla confessione quando sono abbastanza grandi per commettere peccato, che comunemente è ritenuta l’età di sette anni.
D. 1353. Commette peccato chi trascura di ricevere la Comunione durante il periodo di Pasqua?
R. Colui che trascura di ricevere la Comunione durante il periodo di Pasqua commette un peccato mortale.
D. 1354. Qual è il tempo di Pasqua?
R. Il tempo di Pasqua tempo è, in questo Paese, il tempo tra la prima domenica di Quaresima e la domenica della SS. Trinità.
D. 1355. Quando cade la domenica della SS. Trinità?
R. La Domenica della Santissima Trinità è la domenica successiva alla Pentecoste, cioè otto settimane dopo la Pasqua; in tal modo ci sono ben quattordici settimane in cui si può rispettare il precetto della Chiesa per ricevere la Santa comunione tra la prima domenica di Quaresima e la domenica della SS. Trinità.
D. 1356. Siamo noi obbligati a contribuire al sostegno dei nostri pastori?
R. Sì, siamo obbligati a contribuire al sostegno dei nostri pastori e a versare la nostra quota per le spese della Chiesa e della scuola.
D. 1357. Dove ha avuto origine il dovere di contribuire al sostegno della Chiesa e del clero?
R. Il dovere di contribuire al sostegno della Chiesa e del clero ha avuto origine fin dall’antica legge, quando Dio ordinò a tutti, di contribuire al sostegno del tempio e dei suoi sacerdoti.
D. 1358. Che cosa implica l’obbligo di sostenere la Chiesa e la scuola?
R. L’obbligo di sostenere la Chiesa e la scuola implica il dovere di utilizzare Chiesa e la scuola partecipando al culto religioso in quella e attendendo all’educazione cattolica nell’altra; infatti se la Chiesa e la scuola non fossero necessarie per il nostro benessere spirituale, non ci sarebbe stato comandato di sostenerle.
D. 1359. Il quinto precetto della Chiesa contempla il sostegno solo dei nostri pastori, della Chiesa e della scuola?
R. Il quinto precetto della Chiesa, comprende anche il sostentamento del nostro Santo Padre, il Papa, dei Vescovi, dei sacerdoti, delle missioni, delle istituzioni religiose e della Religione in generale.
D. 1360. Qual è il significato del precetto di non contrarre matrimonio entro il terzo grado di parentela?
R. Il significato del precetto di non contrarre matrimonio entro il terzo grado di parentela è che a nessuno è permesso di sposarsi con persona consanguinea entro il terzo grado di parentela.
D. 1361. Chi sono coloro che rientrano nel terzo grado di parentela?
R. I cugini di secondo grado costituiscono un terzo grado di consanguineità, e persone di cui il rapporto è ancora più prossimo ai cugini di secondo grado, hanno un grado maggiore di affinità. È pertanto vietato a persone così consanguinee contrarre matrimonio senza una dispensa o un permesso speciale della Chiesa.
D. 1362. Ci sono altre relazioni oltre alla consanguineità che rendono il matrimonio illegale senza una dispensa?
R. Sì, ci sono altre relazioni, oltre al rapporto di consanguineità che rendono il matrimonio illegale senza una dispensa, vale a dire, le relazioni contratto in matrimonio, che sono denominati gradi di affinità, e il rapporto contrattato essendo padrini di Battesimo, che si chiama affinità spirituale.
D. 1363. Cosa dovrebbero fare le persone per sposarsi, se sospettano di essere consanguinei?
R. Le persone, nel contrarre matrimonio, se sospettano di avere affinità reciproche, dovrebbero far conoscere i fatti al Sacerdote: egli esamina così il grado di parentela e può procurarsi una dispensa se necessario.
D. 1364. Cosa è il significato del precetto di non sposarsi privatamente?
R. Il comando di non sposarsi privatamente significa che nessuno deve sposarsi senza la benedizione del Sacerdoti di Dio, o senza testimoni.
D. 1365. Costituisce peccato per i Cattolici l’essere sposati davanti al ministro di un’altra religione?
R. Sì, è un peccato mortale per i Cattolici l’essere sposati davanti al ministro di un’altra religione, ed incorrono pure nella scomunica la cui assoluzione è riservata al Vescovo.
D. 1366. Qual è il significato del precetto di non solennizzare il matrimonio nei tempi proibiti?
R. Il significato del precetto di non rendere solenne il matrimonio nei tempi proibiti è che durante la Quaresima e l’Avvento la cerimonia del matrimonio non deve essere eseguita con pompa o con una Messa nuziale.
D. 1367. Cos’è la Messa nuziale?
R. La Messa nuziale è una Messa istituita dalla Chiesa per invocare una benedizione speciale sulla coppia di sposi.
D. 1368. I Cattolici dovrebbero sposarsi in una Messa nuziale?
R. I Cattolici dovrebbero essere sposati in una Messa nuziale, sia per mostrare una maggiore riverenza per il Santissimo Sacramento, sia per invocare ricche benedizioni sulla loro vita coniugale.
D. 1369. Quali limitazioni la Chiesa pone sulle cerimonie di matrimonio quando una delle persone non sia un Cattolica?
R. La Chiesa pone numerose restrizioni sulle cerimonie di matrimonio quando una delle persone non sia Cattolico. Il matrimonio non può aver luogo nella Chiesa; il sacerdote non può indossare i suoi paramenti sacri, né utilizzare l’acqua santa, né benedire l’anello, né lo stesso matrimonio. La Chiesa pone queste restrizioni per mostrare la sua sgradevolezza per tali matrimoni, comunemente chiamato matrimoni misti.
D. 1370. Perché i matrimoni misti non sono graditi alla Chiesa?
R. La Chiesa non ama i matrimoni misti perché tali matrimoni sono spesso infelici, danno luogo a molte controversie, mettono in pericolo la fede del membro cattolico della famiglia ed impediscono la formazione religiosa dei figli.
LEZIONE 37 –
IL GIUDIZIO FINALE E LA RESURREZIONE: INFERNO, PURGATORIO E PARADISO.
D. 1371. Quando ci Cristo giudicherà?
R. Cristo ci giudicherà immediatamente dopo la nostra morte e l’ultimo giorno.
D. 1372. Come è chiamato il giudizio che dobbiamo subire immediatamente dopo la morte?
R. La sentenza che dobbiamo subire immediatamente dopo la morte è chiamata il giudizio particolare.
D. 1373. Dove si terrà il giudizio particolare?
R. Il giudizio particolare si terrà nel luogo dove ogni persona muore, e l’anima andrà subito verso la sua ricompensa o punizione.
D. 1374. Come è chiamato il giudizio che tutti gli uomini devono subire nell’ultimo giorno?
R. La sentenza che tutti gli uomini devono subire nell’ultimo giorno è chiamata il giudizio universale.
D. 1375. La sentenza pronunziata nel giudizio particolare verrà modificata nel giudizio generale?
R. La sentenza emessa nel giudizio particolare, non verrà modificata al giudizio universale, ma sarà confermata e resa pubblica a tutti.
D. 1376. Perché Cristo giudica uomini immediatamente dopo la morte?
R. Cristo giudica gli uomini immediatamente dopo la morte per premiarli o punirli secondo le loro opere.
D. 1377. Come possiamo prepararci ogni giorno per il nostro giudizio?
R. Possiamo prepararci ogni giorno al nostro giudizio mediante un buon esame di coscienza, in cui dobbiamo scoprire i nostri peccati ed imparare a temere la punizione che essi meritano.
D. 1378. Che cosa sono i premi o le punizioni assegnate alle anime degli uomini dopo il giudizio particolare?
R. I premi o punizio ni assegnate alle anime degli uomini, dopo il giudizio particolare sono il Paradiso, il Purgatorio e l’Inferno.
D. 1379. Che cosa è l’Inferno?
R. L’inferno è una condizione in cui i malvagi sono condannati, in cui sono privati della vista di Dio per tutta l’eternità e sono in terribili tormenti.
D. 1380. I dannati soffriranno nel corpo e nella mente?
R. I dannati soffriranno in mente e il corpo, perché la mente e il corpo hanno una parte distinta nei loro peccati. La mente soffre il “dolore della perdita”, con cui si viene torturato dal pensiero di aver perduto Dio per sempre, mentre il corpo soffre il “dolore di senso”, con il quale viene torturato in tutti le suoi membra e nei sensi.
D. 1381. Che cosa è il Purgatorio?
R. Il Purgatorio è lo stato in cui soffrono per un certo tempo coloro che muoiono colpevoli di peccati veniali, o senza aver soddisfatto con la penitenza dovuta per i loro peccati.
D. 1382. Perché questo stato è chiamato Purgatorio?
R. Questo stato è chiamato Purgatorio perché in esso le anime eliminano e vengono purificate da tutte le loro macchie; e non si tratta, pertanto, di uno stato permanente o duraturo dell’anima.
D. 1383. Le anime del Purgatorio sono sicure della loro salvezza?
R. Le anime del Purgatorio sono sicure della loro salvezza, ed entreranno in paradiso, non appena purificati completamente e rese degne di godere di quella presenza di Dio che si chiama: la visione beatifica.
D. 1384. Conosciamo quali siano le anime del Purgatorio, e per quanto tempo debbano rimanere lì?
R. Noi non sappiamo quali siano le anime del Purgatorio, né per quanto tempo debbano rimanere lì; da qui continuiamo a pregare per tutte le persone che sono morte apparentemente nella vera fede e libere da peccato mortale. Essi sono chiamati i fedeli defunti.
D. 1385. I fedeli sulla terra possono aiutare le anime del Purgatorio?
R. Sì, i fedeli sulla terra possono aiutare le anime del Purgatorio con le loro preghiere, digiuni, elemosine, opere; con le indulgenze e facendo celebrare Messe per loro.
D. 1386. Dal momento che Dio ama le anime del Purgatorio, perché le punisce?
R. Proprio perché Dio ama le anime del Purgatorio, Egli le punisce poiché la sua santità richiede che nulla di contaminato possa entrare in Paradiso e la sua giustizia richiede che tutti siano puniti o ricompensati secondo ciò che meritano.
D. 1387. Se ognuno è giudicato immediatamente dopo la morte, che bisogno c’è di un giudizio universale?
R. Vi è necessità di un giudizio universale, anche se ognuno è già giudicato immediatamente dopo la morte, per il fatto che la Provvidenza di Dio, che, sulla terra, spesso consente ai buoni di soffrire ed ai malvagi di prosperare, possa infine apparire davanti a tutti gli uomini.
D. 1388. Cosa si intende per “Provvidenza di Dio”?
R. Per “Provvidenza di Dio” si intende il modo in cui Egli preserva, provvede, regola e governa il mondo e vi diriga tutte le cose con la sua volontà infinita.
D. 1389. Ci sono altre ragioni per il Giudizio Universale?
R. Sì, ci sono altre ragioni per il Giudizio Universale, soprattutto perché Cristo nostro Signore possa essere visto da tutto il mondo che gli ha negato l’onore alla sua prima venuta, così da essere costretto a riconoscerlo come suo Dio e Redentore.
D. 1390. I nostri corpi condivideranno la ricompensa o la punizione delle nostre anime?
R. I nostri corpi condivideranno la ricompensa o la punizione delle nostre anime, perché mediante la Risurrezione essi saranno ancora Uniti ad esse.
D. 1391. Quando avverrà la Risurrezione generale di tutti i defunti?
R. La Risurrezione generale di tutti i morti si svolgerà prima del Giudizio Universale, quando gli stessi corpi in cui abbiamo vissuto sulla terra, usciranno dalla tomba e saranno ricongiunti alla nostra anima, rimanendo uniti con essa per sempre, in Cielo o all’Inferno.
D. 1392. In che stato saranno i corpi alla Risurrezione?
R. I corpi dei giusti risorgeranno gloriosi ed immortali.
D. 1393. Risorgeranno anche i corpi dei dannati?
R. Anche corpi dei dannati risorgeranno, ma essi saranno condannati alle pene eterne.
D. 1394. Perché portiamo rispetto per i corpi dei morti?
R. Dobbiamo portare rispetto per i corpi dei morti, perché questi erano la dimora dell’anima, il mezzo attraverso il quale ha ricevuto i Sacramenti, e perché sono stati creati per occupare un posto in Paradiso.
D. 1395. Che cosa è il Cielo?
R. Il Cielo è lo stato di vita eterna in cui si vede Dio faccia a faccia, si è come Lui nella gloria e si gode la felicità eterna.
D. 1396. In che cosa consiste la felicità nei cieli?
R. La felicità in Paradiso consiste nel vedere la bellezza di Dio, nel conoscerlo come Egli è nell’avere ogni desiderio pienamente soddisfatti.
D. 1397. Cosa dice s. Paolo del cielo?
R. S. Paolo dice del cielo: “Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro che lo amano“. (I. Cor II, 9.)
D. 1398. La ricompensa nel cielo, o le punizioni nell’inferno sono le stesse per tutti coloro che entrano in uno di questi stati?
R. I premi del Cielo e le punizioni nell’Inferno non sono le stesse per tutti coloro che entrano in uno di questi stati, perché ogni ricompensa o punizione è proporzionata alla quantità di bene o di male che si è fatto in questo mondo. Ma siccome il Paradiso e l’Inferno sono eterni, ognuno gode la sua ricompensa o soffre la sua punizione per sempre.
D. 1399. Quali sono le parole che dovremmo tenere sempre in mente?
R. Noi dovremmo tenere sempre in mente queste parole del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo: “Cosa giova ad un uomo guadagnare il mondo intero e soffrire la perdita della propria anima?”, “ … cosa darà l’uomo in cambio della sua anima?” – “Il Figlio dell’uomo verrà nella gloria del Padre suo con i suoi Angeli”; e “…Egli renderà a ciascuno secondo le sue opere”.
R. 1400. Quali sono le verità religiose essenziali che dobbiamo conoscere e alle quali dobbiamo credere.
R. Le essenziali verità religiose che dobbiamo conoscere e alle quali credere sono:
– C’è un solo Dio, che ricompensa i buoni e punisce i malvagi.
– In Dio ci sono tre Persone Divine: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo e queste Persone Divine sono chiamate la Santissima Trinità.
– Gesù Cristo, seconda Persona della Santissima Trinità, si è fatto uomo ed è morto per la nostra redenzione.
– Alla nostra salvezza è necessaria la grazia di Dio.
– L’anima umana è immortale.
(Fine)