SENZA GIURISDIZIONE SACERDOTALE, NON C’E’ VALIDA CONFESSIONE.

Il Sacramento della Confessione e la giurisdizione sacerdotale.

(G. Giuffré)

… da quella riserva di clero anziano, sia locale che di fuori città, sono nati 58 autentici Sacerdoti cattolici che hanno assistito la nostra congregazione per 50 anni. La validità di questi Sacerdoti cattolici veterani non è mai stata messa in dubbio. Tutti sono stati ordinati anni, o addirittura decenni, prima della distruzione dell’Ordine Sacro e dell’Ordine Episcopale nel 1968 (v. “18 giugno 1968” in ExsurgatDeus.org.). Ma, cosa altrettanto importante, tutti avevano ricevuto la delega specifica da parte di Vescovi validi e legittimi che è assolutamente necessaria per amministrare l’assoluzione ed assistere ai matrimoni. Questo perché ci sono due poteri associati al sacerdozio: 1) il potere dell’Ordine, che fa di un uomo un Sacerdote, e 2) il potere di Giurisdizione, che fa sì che il sacerdote sia un Sacerdote cattolico. Infatti, senza questo secondo potere, il sacerdote non è un confessore e non può amministrare l’assoluzione ai penitenti che si avvicinano a lui per confessare i loro peccati. Su questo requisito per l’amministrazione valida dell’assoluzione non ci possono essere dubbi. Come scrisse Padre P. Charles Augustine nella sua opera in otto volumi, “A Commentary on the New Code of the Diritto Canonico”, nel 1918, alle pagine 252-253;:”L’unico ministro di questo Sacramento [della Penitenza] è il Sacerdote, il quale, per assolvere validamente, ha bisogno non solo del potere d’ordine, ma anche del potere di giurisdizione, ordinaria o delegata, sul penitente. “Questa… è una verità dogmatica ….. La Chiesa esige il carattere sacerdotale come condizione o attitudine fondamentale, a causa dell’elemento ieratico che è intimamente connesso con il potere giurisdizionale. Ma poiché l’esercizio di questo potere è in realtà un atto giudiziario, che presuppone la giurisdizione, anche la giurisdizione è essenzialmente richiesta”. Inoltre, dai padri Spirago e Clarke, leggiamo il seguente commento tratto dalla loro opera classica, “Il catechismo spiegato” (in inglese – 1899), pagine 646-647:

“Il sacramento dell’Ordine conferisce solo il potere perpetuo, non il diritto di esercitare le funzioni di un Sacerdote. I neo-ordinati non possono quindi fare uso in nessun luogo dei loro poteri sacerdotali, fino a quando la giurisdizione ecclesiastica non sia conferita al Sacerdote dal suo Vescovo; i Vescovi la ricevono dal Papa… Un Sacerdote deve avere la facoltà di confessare dal Vescovo… Chiunque abbia l’ardire di esercitare le funzioni sacerdotali senza essere stato ammesso agli Ordini sacri o senza l’autorizzazione episcopale, sarebbe, nei Paesi cattolici, punito dal potere secolare; in ogni caso, su di lui ricadrebbero terribili castighi da parte di Dio…”. – L’eminente studioso della Chiesa, Ludovico Billot, ha scritto nel suo trattato De Ecclesiæ Sacramentis, Libro II, Tesi 23, §1, pagine 232-234, quanto segue: « Si noti che la giurisdizione, anche nel foro interno della Penitenza, non è in alcun modo data al Sacerdote in virtù dell’ordinazione … l’ordinando [sacerdote] è deputato [incaricato] ad esercitare un giudizio sacramentale sui suoi sudditi … Perciò si deve ritenere con certezza che il suddetto potere di giurisdizione non possa essere ottenuto da nessuno se non con il conferimento di un ufficio pastorale o con la delega di prelati [Vescovi] … un Sacerdote non ha giurisdizione se non per concessione del Pontefice e dei Vescovi che lo Spirito Santo ha stabilito per governare la Chiesa di Dio”. – Uno dei più prolifici canonisti e teologi del XX secolo, padre Felix Cappello, ha parlato molto chiaramente del requisito della giurisdizione sacerdotale sia concessa in modo specifico e che non possa essere semplicemente essere presunta come “automaticamente fornita dalla Chiesa”. Nella sua grande opera, De Sacramentis, II-1, pagina 398, padre Cappello scrive: “La giurisdizione per ascoltare validamente le confessioni deve essere concessa per iscritto o con parole… espressamente (can. 879, § 1).

“1º Si esclude così una concessione presunta, che in realtà non esiste, e che esisterebbe solo se venisse richiesta. …

“4º Alcuni considerano sufficiente, in caso di urgenza, una giurisdizione che si presume presente; come ad esempio “se si è moralmente certi che il Vescovo abbia ricevuto la richiesta scritta di giurisdizione e che sia stata data una risposta affermativa o al suo amministratore o per lettera, egli può, quando le circostanze sono urgenti, ascoltare le confessioni prima che le lettere siano ricevute o che ritorni colui che trasmette l’ordine”. Questa opinione, sebbene alcuni la neghino o la mettano in dubbio, sembra probabile, purché siano effettivamente presenti le due condizioni che 1) sia moralmente certo che il Vescovo abbia ricevuto la richiesta scritta e 2) sia moralmente certo che egli abbia dato una risposta affermativa.

“5º L’approvazione della giurisdizione, sia essa prudentemente presunta o addirittura certa, dopo che la confessione sia stata fatta o ascoltata, non è certamente sufficiente. …

7º Secondo tutti [gli autori], non si può presumere alcuna condizione da cui, in un caso particolare, dipenda la validità di un atto… di confessione”.

Infine, un’autorità in materia di necessità della giurisdizione come Papa San Pio X ha parlato di questa questione nel suo Catechismo del 1908, in risposta alle domande 8 e 9: “… Il ministro del sacramento della Penitenza è un Sacerdote autorizzato dal Vescovo ad ascoltare le confessioni. … Un Sacerdote deve essere autorizzato dal Vescovo ad ascoltare le confessioni perché per amministrare questo Sacramento validamente, non basta il potere dell’Ordine, ma è necessario anche il potere di giurisdizione, cioè il potere di giudicare, che deve essere dato dal Vescovo”. – Come si applica quanto sopra al clero che amministra i Sacramenti a Saint Jude’s da quasi mezzo secolo? Per rispondere a questa domanda bisogna innanzitutto capire che dal novembre 1969, al più tardi, non ci sono più state diocesi americane, con la possibile eccezione di una o due, in cui siano stati ordinati Sacerdoti validi per il rito romano o in cui siano stati consacrati Vescovi validi per il rito romano. Pertanto, gli unici Sacerdoti che i custodi di San Giuda (Stafford, Texas) hanno invitato a celebrare la Messa e ad ascoltare le confessioni presso il santuario sono stati quelli le cui ordinazioni sono avvenute prima del 1969. – Ad eccezione di tre sacerdoti in visita, inviati dall’arcivescovo Marcel Lefebvre, che abbiamo ospitato per un breve periodo 47 anni fa, tutti i Sacerdoti che hanno offerto la Messa e amministrato il Sacramento della Penitenza a Saint Jude dalla domenica di Pentecoste, il 6 giugno 1976 sono stati ordinati prima del 1969 e soddisfatto i criteri richiesti dalla Chiesa Cattolica per essere classificato come Sacerdote e confessore valido e legittimo. – Nei sei anni successivi, il Saint Jude’s sarebbe stato assistito da tre confessori anziani che avevano ricevuto la loro giurisdizione clericale dal Vescovo della diocesi di Galveston durante gli anni ’40 e ’50. Altri ecclesiastici si sono recati in Texas per servire la nostra congregazione, portando con sé la delegazione ricevuta dalle loro diocesi di origine e dagli ordini religiosi. Come funziona? Il canone 883 consente ad un Sacerdote di ascoltare le confessioni quando viaggia al di fuori della sua giurisdizione territoriale. Può ascoltare le confessioni per tre giorni durante la permanenza in una diocesi diversa dalla propria, prima di dover richiedere il rinnovo della giurisdizione al Vescovo locale. Ma il canone non pone alcun limite al tempo in cui il Sacerdote può ascoltare le confessioni in quella diocesi se il Vescovo locale non è “facilmente raggiungibile”. Ovviamente, questo descriverebbe l’attuale situazione apocalittica attuale negli Stati Uniti, dove non c’è un solo Vescovo cattolico di rito romano valido e funzionante. – Oppure si consideri anche il Canone 1098, che si rivolge alle coppie cattoliche che desiderano sposarsi davanti a un Sacerdote o a un Vescovo cattolico valido che fornisca loro un’assistenza adeguata, che offra loro la Messa nuziale tradizionale e la benedizione nuziale (quest’ultima assolutamente necessaria e richiesta dalla Chiesa), ma non sono in grado di trovare un ministro locale, autentico, che offici la cerimonia. In questi casi, i cattolici che desiderano matrimonio nella Chiesa sono tenuti a richiedere i servizi di un altro sacerdote, anche se “di un’altra diocesi”. – Infine, ci viene ricordato il Canone 2261, in base al quale un Sacerdote la cui giurisdizione è inattiva a causa di una sanzione segreta, può amministrare i Sacramenti validamente e legittimamente richiesti dai fedeli che si trovino in gravi necessità. Le richieste di Sacramenti che gli vengono rivolte da chi si trova in gravi necessità riattivano la sua giurisdizione in modo che egli possa soddisfare l’appello speciale che gli è stato rivolto. Il punto è, se la giurisdizione del Sacerdote censurato viene ripristinata affinché egli possa assistere i fedeli in difficoltà, allora quanto più la Chiesa faciliterebbe la ripresa della delega di un Sacerdote che è diventata non perché ha commesso un reato punibile, ma semplicemente perché si trova per il momento al di fuori della sua giurisdizione territoriale? – È sulla base di questi principi che i Sacerdoti cattolici anziani hanno operato come ministri validi e legittimi dei Sacramenti ai fedeli che sono stati abbandonati e traditi dalla “Chiesa ufficiale” per oltre mezzo secolo . C’è anche la ben nota circostanza descritta dal Canone 209, che viene definita “errore comune”, cioè quando un Sacerdote con la giusta giurisdizione non sa di essersi avventurato al di fuori della sua diocesi e poi viene avvicinato da qualcuno per ricevere i sacramenti. Quando sia il Sacerdote che il penitente sono ignari di trovarsi al di fuori del territorio a lui delegato, la Chiesa estende i limiti delle sue facoltà in modo che il confessore possa amministrare validamente l’assoluzione. Questo, naturalmente, non accade quando un confessore viene richiesto dai custodi del Santuario di San Giuda di assolvere i membri della loro congregazione che si mettono in fila per la confessione. Infatti, coloro che sono responsabili dell’invito del Sacerdote a Saint Jude avranno una conoscenza approfondita del suo passato. – Tuttavia, in tutti gli esempi citati sopra, la condizione chiave che debba essere soddisfatta affinché i Canoni si applichino è il requisito che al Sacerdote in questione sia già stata concessa la giurisdizione per esercitare la sua missione sacerdotale all’interno di un territorio o di un’obbedienza da parte di un vero Vescovo cattolico. Anche nelle condizioni catastrofiche in cui si trova oggi la Chiesa, non c’è alcun Canone che permetta a un Sacerdote “libero professionista”, senza alcuna missione da parte di un Vescovo della Chiesa, di operare come un autentico confessore cattolico in grado di amministrare legittimamente, e quindi validamente, l’assoluzione ai fedeli in generale. – L’unica eccezione a questa regola è prevista dal canone 882 nei casi di “pericolo di morte”, quando un penitente sia veramente in pericolo di vita e non ci sia nessun Sacerdote cattolico debitamente autorizzato ad amministrargli gli ultimi riti della Chiesa. In questi casi, qualsiasi Sacerdote valido, anche uno scismatico, come un ecclesiastico greco o russo, ortodosso, riceve direttamente dalla Chiesa cattolica le facoltà di emergenza per impartire l’assoluzione e l’Estrema Unzione ad una persona che si trovi in una situazione di emergenza ed in punto di morte non abbia altre possibilità di ricevere gli ultimi Sacramenti. Ma i canonisti di più alto rango nella Chiesa sono stati costantemente irremovibili sul fatto che in nessun’altra circostanza si può presumere una “giurisdizione fornita” in un caso diverso dal “pericolo di morte”.  Con questa unica e sola esenzione dalla necessità assoluta per il clero di ottenere la delega da una legittima autorità episcopale per poter validamente assolvere i fedeli dai loro peccati, è incomprensibile come l’arcivescovo “in pensione” Marcel Lefebvre, ex-superiore generale dei Padri dello Spirito Santo ed ex-ordinario per l’Africa. della diocesi missionaria africana del Senegal, abbia potuto in buona coscienza fondare un seminario a Econe, in Svizzera, tra l’inizio e la metà degli anni ’70, con il progetto di produrre “mezzi sacerdoti” che, nella migliore delle ipotesi, ricevevano il potere degli ordini, ma venivano mandati in giro per il mondo senza l’altra metà della loro vita. del sacerdozio, il potere di giurisdizione. A cosa pensava? Non lo sappiamo. Ma sin dall’inizio, il clero ibrido di Lefebvre è stato al centro di controversie ovunque siano apparsi, fino ai giorni nostri. Scandali su scandali continuano ad affliggere la società di Lefebvre a trentadue anni dalla morte dell’arcivescovo, mentre il tasso di ricambio e di defezione rivaleggiano con quelli della Chiesa conciliare. Che si tratti di un progetto o dell’inevitabile risultato di sacerdoti che non sono realmente cattolici, la Società di Marcel Lefebvre si è divisa in più occasioni, creando ogni volta dei cloni di se stessa, tra cui la Società dei Santi di San Pio V (SSPV) che si è anch’essa divisa in due o tre schieramenti opposti, a volte denominati “Società di San Pio X, talvolta indicati come SSP2½ e SSP1¼. Più recentemente, un’altra incarnazione della SSPX, che si sta frammentando in comitati sempre più piccoli e irrilevanti, è il cosiddetto “Riconoscere e Resistere” (R&R). – Parallelamente alla rapida suddivisione della SSPX, si sta sviluppando la cosiddetta “linea Thuc”, che si riferisce ad una progenie spirituale della SSPX cioè ad una progenie spirituale di presunti vescovi che rivendicano la loro discendenza dal defunto vescovo vietnamita Ngo Dinh Thuc. Il fratello del vescovo Thuc, Ngo Dinh Diem, fu assassinato dalla CIA nel 1963. Tre altri tre fratelli di Thuc sono stati assassinati in Vietnam. Il calvario lasciò il prelato a pezzi. Ma prima dell’uccisione di Diem, Thuc era già stato convocato a Roma per partecipare al Concilio Vaticano II, dove si era prefissato di promuovere il “dialogo” della Chiesa con i buddisti. Dopo il Concilio Vaticano II, il vescovo si stabilì ad Albano, in Italia. Albano, in Italia, ma poi si avventura a Palmar de Troya, in Spagna, dove l’11 gennaio 1976 viene ordinato, l’autoproclamato stigmatizzatore Clemente Domigues Gomez e quattro complici. Le consacrazioni facilitarono il lancio della “Chiesa palmariana”, di cui Clemente fu incoronato “papa”. Thuc fu “scomunicato” dall’antipapa Paolo VI per le consacrazioni indipendenti. Thuc “ritrattò”, si riconciliò con la Chiesa conciliare ed in seguito si stabilì a Tolone, in Francia. Nel 1981 ha ripreso a consacrare altri vescovi indipendenti, iniziando con il sacerdote domenicano Guérard des Lauriers, e poi un anno dopo consacrò due sacerdoti messicani, Moises Carmona di Acapulco e Adolfo Zamora, per volere di due medici veterinari tedeschi, Hiller e Heller. Thuc ha consacrato condizionatamente due prelati della Chiesa scismatica vetero-cattolica, Jean Laborie e Christian Datessen. Una volta che il “genio era uscito dalla bottiglia” delle consacrazioni episcopali libere e facili consacrazioni episcopali facili e gratuite, non c’era limite a chi sarebbe stato mitridatizzato in seguito. All’ultimo conteggio, la linea Thuc comprendeva un criminale condannato ed una donna stregone africana. Così, il vescovo Thuc è stato usato da opportunisti spudorati che lo importunarono per tentare diverse consacrazioni episcopali illecite e sconsiderate nei primi anni ’80, che avrebbero potuto renderlo automaticamente scomunicato, indipendentemente dalla beffarda sentenza pronunciata contro di lui da Montini, se all’epoca fosse stato sano di mente. – Ecco solo alcune delle decine, se non centinaia, di “vescovi” che oggi rivendicano la loro discendenza da Ngo Dinh Thuc, come compilato dal signor John Weiskittel, con i suoi commenti:

“Vescovo” Pierre Marie Mvondo: Un vescovo africano Thuc del Camarun, c’è un video che mostra la processione prima di una Messa di rito tridentino con molta inculturazione, favorita da Thuc nella sua autobiografia. Ecco un’omelia su Thuc che praticamente lo canonizza. https://tinyurl.com/sp7dxjz

Il “diacono” William Kamm (“Little Pebble”), leader di una setta apocalittica australiana e condannato per crimini sessuali, dice che Dio lo farà presto Papa. Fatto “diacono” dal “vescovo” della linea Thuc Malcolm Broussard. https://magnuslundberg.net/2016/05/15/modern-alternative-popes-14-william-kamm/

Nel seguente link del Daily Mail si noti che c’è un video di otto minuti su di lui che vale la pena di vedere: https://tinyurl.com/tyzpnmo

“Papa” Atanasio I (Bryan Richard Clayton) Ex seminarista del CMRI, consacrato condizionatamente dal Thuc.

Vescovo” Patrick Taylor (attraverso il ramo Datessen)

https://magnuslundberg.net/2016/05/15/modern-alternative-popes-21-athanasius-i/

Vescovo” Bernadette Meck Sì, una donna “vescovo” della linea Thuc — il suo appello V-2 per le donne nelle “sacre funzioni”. Come molti vetero-cattolici, ha molteplici linee di successione, una delle quali proviene dall’ “Arcivescovo” Peter Paul Brennan, che aveva anch’egli linee multiple, tra cui quella di Thuc (scorrere la pagina fino a “Altre linee apostoliche acquisite attraverso P.Paul Brennan”).

http://marymotherofjesusiocc.org/apostolic-lines-of-bishop-meck.html

Padre” Joseph Di Mambro Leader del culto occulto/neo-gnostico/millenarista/assassino-suicida, l'”Ordine del Tempio”, che insieme a Lucille ha avuto una linea di discendenza multipla.

Ordine del Tempio, che con Lu Jouret, un altro leader, e un terzo membro è stato ordinato dal “vescovo” Jean Laborie. Una foto in cima all’articolo linkato mostra Di Mambro che insegna alla figlia piccola (sarebbe morta con lui in una delle immolazioni della setta) come diventare una “sacerdotessa mistica”: https://www.bizarrepedia.com/order-of-the-solar-temple-cult/ Il capitolo del libro che ho linkato qui https://tinyurl.com/stbe7to fa riferimento solo all’ordinazione di Jouret del 1984, ma ho visto che Di Mambro è stato citato come un ordinato da Laborie.

Da parte sua, l’arcivescovo Marcel Lefebvre ha aggiunto alla confusione consacrando quattro vescovi senza un mandato apostolico, pur riconoscendo Karol Wojtyla come “Papa” Giovanni Paolo II. Né Thuc né Lefebvre, né alcuno dei loro discendenti episcopali è sembrato preoccuparsi della legislazione papale di Pio XII, ancora in vigore, emanata il 9 aprile 1951, con il titolo “Consacrazione di un vescovo”: “Consacrazione di vescovi non nominato o espressamente confermato dalla Santa Sede”, AAS 43-217: “Un Vescovo, di qualsiasi rito e dignità, che consacra all’episcopato qualcuno che non sia stato né nominato né espressamente confermato dalla Santa Sede, e la persona che riceve la consacrazione, anche se costretti da grave timore (Canone 2229, § 3, 3º), incorrono ipso facto in una scomunica riservata in modo particolare alla Santa Sede…”. – Ai gruppi sopra elencati con nomi abbreviati con iniziali, possiamo aggiungere anche i seguenti:

La Congregazione Maria Regina Immacolata (CMRI) è stata fondata dalla pedofila Frances Schuckardt, che poco dopo ha accettato l’ordinazione e la consacrazione da parte del vescovo canadese scismatico e vetero-cattolico Daniel Q. Brown. Anni dopo l’espulsione di Schuckardt dal gruppo per aver molestato diversi chierichetti, il CMRI si è infine incentrato su Mark Pivarunas come nuovo vescovo, che è stato consacrato da Moises Carmona, innestando così la CMRI sulla dubbia linea Thuc. Pivarunas ha appena annunciato l’apertura di un nuovo centro CMRI a Kingwood, in Texas, con l’esplicito scopo di subentrare a Padre Campbell nella cura spirituale della congregazione di Saint Jude, e ha iniziato a contattare attraverso il suo agente locale, padre Francis Miller, i membri del Saint Jude via e-mail, evidentemente fornitagli da un attuale o ex partecipante alle Messe del Saint Jude. – Nessuno di questi gruppi è minimamente interessato a ristabilire l’ordine gerarchico all’interno delle strutture occupate e visibili della vera Chiesa, a partire dalla restaurazione di un vero Papa sulla Cattedra di Pietro, ma operano senza alcuna legge per perpetuare i loro piccoli imperi. Nessuno di questi gruppi ha confessori delegati che possano assolvere i fedeli dai loro peccati, se non in pericolo di morte, e molte di queste organizzazioni non hanno nemmeno più sacerdoti indiscutibilmente validi, dal momento che praticamente tutto il clero della FSSP riceve gli ordini sacerdotali da vescovi novus ordo non validi, e la SSPX da qualche tempo ammette tra i suoi ranghi sacerdoti novus ordo senza il beneficio dell’ordinazione condizionale. Sempre più il clero “trad” e “semi-trad” comincia ad assomigliare alle sue controparti del novus ordo. In effetti, questo potrebbe essere stato predetto dalla santa suora e mistica tedesca, la venerabile Anna Catherine

Emmerick, che nel 1820 disse: “Ho visto costruire una strana chiesa contro ogni regola… Nessun angelo sorvegliava le operazioni di costruzione. In quella chiesa, nulla veniva dall’alto… C’era solo divisione e caos”. È probabilmente una chiesa di creazione umana, che segue l’ultima moda, così come la nuova chiesa eterodossa di Roma, che sembra essere dello stesso tipo”. (Yves Dupont, “Profezia cattolica; l’imminente Castigo”, 1970, Tan Books, pagina 61)

Nel frattempo, il Saint Jude rimarrà come è stato per quasi 50 anni, un avamposto della Chiesa cattolica residua, servito da veri sacerdoti cattolici. Chiesa cattolica, servita da veri sacerdoti cattolici, altri dei quali potrebbero presto unirsi a noi.

Cordiali saluti in Cristo Re,

Gary Giuffré