TUTTO IL DENZINGER SENTENZA PER SENTENZA (51c.)

TUTTO IL DENZINGER SENTENZA PER SENTENZA DAGLI APOSTOLI A S.S. PIO XII (51c.)

HENRICUS DENZINGER

ET QUID FUNDITUS RETRACTAVIT AUXIT ORNAVIT

ADOLFUS SCHÖNMATZER S. J.

ENCHIRIDION SYMBOLORUM DEFINITIONUM ET DECLARATIONUM

De rebus fidei et morum

HERDER – ROMÆ – MCMLXXVI

Imprim.: Barcelona, José M. Guix, obispo auxiliar

INDICE DEGLI ARGOMENTI -IX c-

8. Sacramento dell’Ordine.

J 8a a. – ESSENZA DEL SACERDOZIO CRISTIANO.

Nel Nuovo Testamento esiste il Sacerdozio visibile esterno 1764 1771.

Il Sacerdozio del N.T. o Ordine è un (proprio) sacramento 718 860 1310 1326 1601 1764 1766 1773 1864 2536 3857: l’arruolamento nel clero non viene fatto dal popolo o dal potere secolare per chiamata o consenso, ma con l’ordinazione sacra 3850 CdIC 109.

L’Ordine è propriamente uno dei sette sacramenti (a.ugualmente un Sacramento per la Chiesa universale) 1766 a3857.

Si rivendica come legittima la diversità degli Ordini con cui ascendere al sacerdozio 1765 1772; per diritto divino esiste la gerarchia costituita dai Vescovi, presbiteri e ministri (a.diacono) 1776 Cd1C .108, § 3; si recensiscono tuttavia in tre gli Ordini sacri nella Chiesa Romana (Vesc. presb., diac.) poi sette 836; cioè sacerdote, diacono, subdiac. e quelli che sono gli ordini maggiori), accolito, esorcista, lettore, ostiario (a che sono ord. minori) 1765 CdIC a949; per altre distinzioni vd.: G 4da.

I Vescovi sono presbiteri superiori per potere di ordine 1768 1777.

Materia dell’ordinazione al diaconato, presb., Vescovo (a.unica) almeno nei tempi posteriori, è l’imposizione delle mani 326-328 826 3325 a3858-3860; è sufficiente per la validità il contatto morale, si comanda il contatto fisico 3861.

La Tradizione degli strumenti come prescrizione della Chiesa fu prescritta per la validità solo nella Chiesa latina, mentre nella Chiesa grecale ordinazioni si fecero sempre validamente senza la tradizione degli strumenti 1326 3858.

La Forma sono le parole che riferiscono il potere determinante (grazia sacramentale) in ciò che competa ad ogni ordine (a. in questo mancano gli ordini anglicani) 1326 a3316s 3858-3860.

J 8b b. — ORIGINE DEL SACERDOZIO CRISTIANO.

8ba. Istituzione. Il vecchio etus sacerdozio è passato nel nuovo 1764.

Cristo ha istituito il Sacerdozio del N.T. 1740 1752 1764 1773 3857; agli Apostoli ed ai loro successori nel sacerdozio è affidato il potere di consacrare, offrire, amministrare il corpo ed il sangue di Cristo (1740 1752) 1764 1771.

Riprov. l’asserzione dei Modernisti circa l’istituzione del sacerdozio 3449s.

8bb. Ministro dell’ordinazione. Ministro a.ordinario del sacram. dell’Oordine è (solo) il Vescovo 128 a1326 1768 1777 CdIC 951; ministro straordinario è chi senza carattere episcopale, per diritto o dalla Sede Apostolica riceve indulto per conferire alcuni ordini CdIC 951; privilegio che si traduce nella facoltà del semplice sacerdote di conferire il subdiaconato, b.diaconato, c.presbiteriato, d.tutti gli ordini sacri abc1145s d1290 ab1435; si riprovano le asserzioni: [Qualsiasi sacerdote può conferire qualunque Sacramento (quindi anche gli ordini)] 1136; [l’Ordinazione del clero si riserva al Vescovo per lucro temporale ed onore] 1178.

Validità dell’ordinazione conferita dal ministro a.scismatico o b.eretico — si riconosce a356 b478 a705; — si nega (richiedendo la “riordinazione”)

Nel caso dei a.Paulianisti e b.Anglicani (qui per difetto di forma ed intenzione) a128 b3315-3319; ambigue decisioni in caso di ordinazione simoniaca 691-694 701s 705 707 710; chi ignora la sua ordinazione è da rigettare 592.

Riprov. le asserzioni circa la amministrazione del sacram. dell’ordine 1651-1657.

J8c. c. — FINE, EFFETTO, IMPORTANZA DEL SACRAMENTO DELL’ ORDINE.

8ca. Fine è la conduzione dei fedeli ed il ministero del culto divino CdIC 948; è il governo e l’accrescimento spirituale della Chiesa 1311.

8cb. Effetto. Il Sacram. dell’Ordine conferisce la grazia per l’idoneità del ministro 1326 3857.

Si imprime il carattere, a.per cui è impedita la reiterazione 825 1767 1774 CdIC a732, § 1;

Una volta ricevuta validamente l’Ordinazione non si può più deporre CdIC 211, § 1; pertanto il a.sacerdote (più precisamente: il b.constituito negli ordini maggori) non può più tornare laico a1767 (1771) a1774 CdIC b211, § 1.

8cc. Dignità. Il sacerdote è per ufficio pubblico il deprecante e adoratore di Dio. 3757; è ministro di Cristo, in “personam Chr.” similmente a Cristo è capo dei membri. 3755 3850.

J8d. d. — SOGGETTO DEL SACERDOTE CRISTIANO.

Non tutti i fedeli sono dotati di pari potere spirituale 1767; soggetto valido del sacram. dell’Ordine è solo l’uomo battezzato CdIC 968, § 1.

Sacerdozio generale dei fedeli: concetto e sequele 3849-3853.

9. Sacramento del matrimonio.

9a. a. — ESSENZA DEL MATRIMONIO.

9aa. Concetto e varie specie di matrimonio. Il Matrimonio è una società individuale contratta da un uomo e una donna 3142.

Il Matrimonio valido tra non-battezzati si dice vero non-rato 769; o si dice legittimo CdIC 1015, § 3; il matrim. valido tra battezzati si dice vero e rato 769; oppure rato e consumato CdIC 1015, § 1.

9ab. Indole sacramentale. Il Matrim. tra fedeli è un Sacramento 761 794 9ab 860 916 1310 1327 1601 1800 1801 1864 2536 2598 2965 2973 2990s 3142 3145s 3700 3710 3713s CdIC 1012; si riprovano le asserzioni ctr. la sacramentalità del matrim. 3451 3715.

La Forma (ossia la causa efficiente) del matrimonio è solo il consenso a.tra i presenti 643 a755s 766 a776 a1327 a1497 3701 CdIC (1012) 1081.

Il Consenso matrimoniale è un atto di volontà al quale entrambe le parti si soggettano e accettano in perpetuo il potere esclusivo del corpo in ordine all’atto di per sé idoneo alla generazione della prole CdIC 1081; il consenso regolarmente è manifestato dalle parole, a.in caso di impossibilità bastano i cenni a766 1327 CdIC 1086, § I a1088, § 2.

Il contratto matrimoniale non è dissociabile dal Sacramento 2966 (2974) 3145s (CdIC 1012); su riprova: [il Sacram. matrim. consiste nella sola benedizione] 2966.

Le condizioni ctr. la sostanza del matrimonio lo rende nullo, come le condizioni turpi ed impossibili che lo hanno come oggetto, 827 CdIC 1092; i diriitti matrimoniali per l’uomo e la moglie sono uguali (778) 3144.

La professione solenne di castità invalida il matrimonio 1809 (CdIC 1119).

Il Matrimonio contratto senza il consenso dei genitori per sé non sono validi 1813:

I matrimoni clandestini di per sé sono veri e rati 1813; ma sono proibiti dalla legge eccl.; vd. J 9bb.

I Matrimoni misti per sé sono validi, anche se non si è osservata a forma Tridentina 2518s 3387; ma sono riprovati se non sussista una giusta causa 2518 3386; i matrimoni tra apostati sono validi, se non sussiste il patto di dissolubilità 2340; circa la validità dei matrimoni tra gli eretici 2515 2517; i matrimoni degli acattolici (per sé) sono validi 3388; la loro validità non dipende dalla forma stabilita dalla Chiesa 3474.

J9b. b. — ORIGINE DEL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO.

9ba. Origine remota. Il Sacramento del matrimonio è istituito da Cristo (1799) 1801 2965 2990 3142 3700 3713 CdIC 1012.

9bb. Il diritto della Chiesa nella questione matrimoniale dei fedeli si estende ad ogni causa 1812 2598 2967-2974 2990 3144-3146 CdIC 1016 1960; al potere civile compete il diritto circa l’effetto meramente civile CdIC 1016.

Da osservarsi è la legislazione della Chiesa circa la forma (in specie a.proibendo i matrim. clandestini, b.proibendo il matrim. civile, c.istituendo la pubblicazione dei prossimi sposalizi.

ac817 ac18131816 2515-2520 b2990-2993 a3385 b3386 3468-3473.

Si riprova l’asserzione circa gli sponsali 2658.

La Chiesa ha il diritto di stabilire gli impedimenti 817 860 1803s 1812 1814s 2659s 2968-2970 (2972 2974) CdIC 1038 1040; ha in essi il diritto di dispensare 1803; i matrimoni contratti nell’infedeltà non costituiscono impedimenti meramente ecclesiastici in caso della conversione dei coniugi 777.

Si richiede l’assistenza del parroco (a.eccetto il caso in cui non sia possibile averlo entro un mese) 1814-1816 a3471; modo di agire nel matrimonio misto 2590.

9c. c C. — FINE, EFFETTO, VALORE DEL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO.

9ca. Ragione e causa primaria del matrimonio è la mutua interiore conformazione dei coniugi 3707.

9cb. Fine. a.propagazione e conservazione del genere umano per b.procreazione ed educazione della prole, aumento corporale della Chiesa, d.mutuo aiuto, e.mutuo amore, f.rimedio della concupiscenza c1311 ac3143 abc3705 def3718 b3838 CdIC bdf1013, § 1; si distinguono fine primario (sci. a.generaz. ed educ. della prole) e fini secondari (b.al primo subordinati) 3718 ab3838 CdIC a1013, § 1.

9cc. Beni del matrimonio (prole, fede, Sacramento 1327 3703-3714.

9cd. L’effetto è il diritto alla grazia attuale —: nel sostenere il compito coniugale 3911 CdIC 1110; —: per confermare il nesso del mutuo amore naturale 1799 3142 3713; —: per confermare l’indissolubile unità del connubio. 1327 1799 3142 3713; —: per la santificazione dei coniugi 1799 3142 3713; il Sacramento in vero non è instituito, se non perchè l’uso del coniuge sia strumento maggiormente atto alla carità degli sposi nei confronti di Dio 3911.

9ce. Proprietà essenziali. Gli effetti del Sacramento sono l’unità e l’indissolubilità CdIC 1013, § 2: il matrimonio è un vincolo perpetuo ed esclusivo tra i coniugi (3142) CdIC 1110.

L’unità concede il nesso tra i due 778 (1797) 1798 1802 2536 CdIC 1013, § 2; non è lecito ad un uomo avere più mogli simultaneamente (b.se non a chi sia connesso per rivelazione) né c.ad una donna avere più uomini abc778s ac860 (a1497) a1802; l’unità comprende l’amore coniugale, la mutua interna conformazione, il soggettarsi della moglie all’uomo 3706-3709.

L’indissolubilità o l’inviolabile fermezza è propria al matrimonio cristiano (117) 794 1797 1799 2536 2705s 2967 3142 3710s 3724 3953 3962 CdIC 1013, § 2; nel caso in cui si è ritenuto un secondo matrimonio (es. coniuge disperso), dopo il ritorno del marito è da restaurarsi il precedente matrimonio 311-314.

L’indissolubilità non conviene ai singoli coniugi in ugual misura 3711; il matrimonio rato e consumato nessun potere umano può dissolvere 754s 3712 CdIC 1118; circa la cooperazione di ufficiali cattolici nel divorzio civile 3190-3193; anche il matrim. rato di per sé non può essere sciolto 769 3712; può essere disciolto tuttavia per la pronunzia di un voto di religione di professione solenne (a.in forza di dispensazionedel Sommo Pontefice) 754s 786 1806 CdIC a1119.

Anche al Matrimonio naturale (pertanto) e legittimo conviene l’indissolubilità

(a. Così come al legislatore secolare per cui non può sciogliere il vincolo), b.esiston comunque eccezioni di diritto divino 779 b3712 a3724; in forza del privilegio Paolino può essere sciolto il matrimonio degli infedeli 768s 779 1497 1983 1988.2580-2585 2817-2820 CdIC 1120-1123; conversione di uno dei coniugi tuttavia da sè stess9 non dissolve il vincolo del matrimonio contratto nell’infedeltà, ma produce solo il diritto a nuove nozze (Ovvero: a.scioglie, se realmente le nozze sono validamente iniziate) (777) 2582 2585 CdIC a1126; il privil. Paol. non può applicarsi —: quando si è contratto il matrimonio con l’infedele previa dispensa per disparità di culto ottenuta dalla Sede Apostolica 2584 2817 2819; —: nel caso della defezione della fede nel matrimonio tra i fedeli 769; per defezione del coniuge infedele (richiesta per diritto) a.sotto qualunque condizione dispensato a1988 a2583 2818 CdIC 1121-1123.

Non può essere sciolto il matrimonio per a.eresia, b.molesta coabitazione, c.adulterio di uno dei coniugi c756 ab1805 c1807 c2536; è invero lecito per diverse cause procedere alla separazione del talamo e della coabitazione 1327 18082536 CdIC 1129.

Sono leciti anche matrimoni plurimi successivi (secondo, terzo, etc.), più a.onorabile invero è la casta vedovanza 794 837 860 1015 a1353 CdIC a1142.

9cf. La Dignità del matrimonio è rivendicata ctr. l’accusa di peccaminosità 206 321 461-463 718 761 794 802 (916) 1012.

Il Matrim. chr. significa il mistico connubio di Cristo e la Chiesa 1327 3712.

La superiorità della verginità a.non rinnega l’indole sacramentale del matrimonio 802 1353 1810 a3911s.

J9d. d. — SOGGETTO DEL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO.

Soggetto sono l’uomo e la donna liberi da impedimenti CdIC 1035.

Si difende il diritto (in genere) dell’uomo al connubio, che non può essere eliminato dalla umana autorità 3702 3722 3771.

10. Sacramentali.

J10a. a. — SACRAMENTALI IN GENERE.

I Sacramentali sono cose o azioni che la Chiesa usa con una certa imitazione dei Sacramenti per ottenere effetti specialmente spirituali CdIC 1144; tra di essi si enumerano consacrazioni, benedizioni, esorcismi CdIC 1147-1153.

La loro efficacia è “ex opere” della Chiesa operante 3844 CdIC 1144.

È solo della Sede Ap. istituire, mutare, abolire i sacramentali CdIC 1145.

Ministro ne è il chierico istruito della debita potestà CdIC 1146.

Soggetto sono i fedeli, i catecumeni ed anche gli acattolici CdIC 1149 1152.

Si riprova la trascuratezza dei sacramentali sotto il pretesto della contemplazione 2191.

J10b. b. — INDULGENZE.

10ba. Essenza. Le indulgenze sono la remissione della pena temporale contratta con i peccati già rimessi in quanto alla colpa 1448 CdIC 911; sono concessi dal tesoro dei meriti di Cristo e dei Santi 1025-1027 1398 1406 1448 1467 CdIC 911

10bb. Origine. La Chiesa, il a.S. Pontefice, b.i Vescovi episcopi (suoi sudditi) possono elargire le indulgenze a819 (868) a1025-1027 a1059 (1192) a1266 b1268 a1398 a1416 a1447-1449 1835 1867 2537 CdIC b349, §2,2 911 a912.

10bc. Efficacia. Le indulgenze si applicano per i fedeli vivi e defunti che sono le membra vive di Cristo 1266s 1448 CdIC 925; ai vivi si applicano per modo di assoluzione 1448 CdIC 911; ai defunti per modo di suffragio 1398 1405-1407 1448 CdIC 911; circa l’efficacia dell’indulgenza dell’altare privilegiato 2750; riprovata l’asserzione circa l’efficacia delle indulg. 1192 1416 1468s 1960.

10bd. Utilità. Le indulgenze si raccomandano come utili, salutari 1835 1867 2537 CdIC 911; non per questo con tanta facilità ed indiscrezione si ottengono in concessione in soddisfazione penitenziale 819 1835; asserzioni riprovate circa l’uso e l’utilità 1470-1472 2057 2216 2640-2643.

10be. Soggetto capace di indulgenza è il battezzato non scomunicato, in stato di grazia (a.contrito e confessato) almeno alla fine delle opere prescritte a1266s CdIC 925, § 1; per l’acquisto dell’indulgenza si richiede l’intenzione ed il compimento delle opere ingiunte. CdIC 925, § 2.