6 Settembre (2022): inizio della NOVENA PER LA FESTA DEI DOLORI DELLA SS. VERGINE MARIA

6 Settembre, inizio della

NOVENA PER LA FESTA DEI DOLORI

(Venerdì di Passione e 15 Settembre)

(Giuseppe Riva: Manuale di Filotea, XXX Edizione, 1888, Milano- libr. edit. Serafino Majocchi)

La partecipazione di Maria alla passione di Cristo per cooperare con Lui all’universale Redenzione insinuò sempre come doverosissima una speciale devozione ai dolori per noi sofferti da questa divina Madre che Cristo medesimo dichiarò Madre nostra. Questa devozione però notabilmente aumentossi tra i fedeli dopo che i sette Beati Fondatori dell’Ordine dei Serviti, cioè Servi di Maria, fecero oggetto speciale del loro Ordine la propagazione del culto a Maria Addolorata, il che avvenne nel 1233. Quindi la Chiesa ne istituì una festa speciale nel Venerdì di Passione  e nella III Domenica di Settembre (poi 15 Settembre). La predilezione poi spiegata da Pio VII per questa devozione servì non poco a renderla sempre più cara a tutti i veri fedeli, siccome quella per la cui intercessione il Papa, dopo cinque anni d’esilio riuscì a tornare trionfante nella sua Roma, mentre il suo prepotente nemico Napoleone I era condannato  ad esiglio perpetuo in una lontanissima isola dell’Oceano, cioè S. Elena, il cui più vicino continente è distante non meno di 600 miglia, dove morì il 5 maggio 1821, mentre Pio VII continuò a regnare pacifico nella sua sede fino al 1823, dopo 23 anni e mezzi di gloriosissimo Pontificato.

[Il Pusillus grex cattolico è chiamato a sostenere oggi, con l’ausilio di questa novena ed invocando l’intervento e l’intercessione della Vergine, l’esilio del Sommo Pontefice S.S. Gregorio XVIII – ndr.].

I. Per quel sommo dolore che provaste, o gran Vergine, quando udiste l’amarissimo presagio che del vostro Figlio vi fece il santo vecchio Simeone, ottenete anche a noi di ricevere con ogni rassegnazione qualunque ancor e più triste annunzio, tutto riconoscendo da Dio a nostro maggior bene, e di consolare il vostro cuore coll’essere sempre non vostri persecutori, ma seguaci e adoratori fedeli del vostro Figlio Gesù. Ave

II. Per quel gran dolore che l’anima vi trafisse, o Maria, quando doveste fuggire in Egitto per sottrarre il vostro Figlio alla persecuzione di Erode, impetrate a noi pure di difendere e salvare l’onore dello stesso vostro Figlio, allorché lo vedessimo dai peccatori insultato e di vivere in mezzo alla gente non santa ed agli uomini iniqui, tra i quali ci trovassimo, con quella prudenza, esemplarità e religione con la quale anche Voi dimoraste tra gli Egiziani. Ave

III. Per quel dolore acerbissimo da cui foste travagliata, o Vergine santa, allorché al tempo della Pasqua, perdeste vostro Figlio, otteneteci di non perdere giammai, né col peccato, né colla tiepida vita, il divin vostro Bene che è pure il nostro; e se mai, per misera sorte lo perdessimo, di ricercarlo con quelle sante cure, vigilie e lacrime con cui lo cercaste Voi stessa, e così, a vostra imitazione, ci venga fatto di ritrovarlo. Ave

IV. Per quell’intenso dolore che il cuore vi oppresse, o Vergine pietosissima, nel presentarvi al vostro Figlio, quando, carico del doloroso legno, s’incamminava a morir sul Calvario, ottenete anche a noi di presentarci con viva fede, quando Egli a sé ci invita al grande memoriale di sua Passione, l’Eucaristia, e di usargli tutti quegli atti di tenerezza e di amor santo che Voi, in ogni circostanza usaste verso di Lui. Ave

V. Per quell’immenso dolore che il cuore vi inondò, o Regina dei Martiri, allorché vedeste tra mille spasimi e tormenti morir sulla croce in mezzo a due ladri il vostro dilettissimo Figlio, a noi pure impetrate di santamente affliggerci a sì tragico spettacolo, e di morire al peccato, per poter vivere una vita tutta nascosta e santa con Cristo in Dio. Ave

VI. Per quell’inesplicabil dolore che l’anima vi ferì ed impiagò mortalmente, o Vergine desolatissima, quando dalla croce vi fu deposto in seno l’esangue spoglia del vostro Unigenito, e conosceste quanti strazi e quante pene aveva Egli sofferto, a noi ancora ottenete di fermare spesso i nostri pensieri sul piagato e morto nostro divin Mediatore per poterci eccitare al più vivo dolore dei nostri peccati e al più acceso amore verso di Lui. Ave

VII. Per quel dolore amarissimo che quasi all’agonia vi ridusse, o Vergine inconsolabile, allorché doveste rendere a Nicodemo l’unico oggetto dei vostri amori, onde venisse imbalsamato e sepolto, fate che anche noi onoriamo continuamente il caro vostro Figlio coi preziosi aromi della penitenza e della mortificazione, e che, morti e consepolti con Gesù Cristo, risorgiamo con esso Lui a nuova vita di grazia per poter poi con Esso risorgere alla gloria immortale del Paradiso. Ave

Orazione

Æterne omnipotens Pater, qui Unigeniti Filii tui passioni dilectissima ejus Mater adstare voluisti, preces populorom tuorum popitiatus exaudi, et quos ad ipsius beatæ Mariæ virginis transfixionem devote recolendam evocasti, ejusdem gaudorium tribuas esse consortes, per eundem Dom…etc.

[Padre onnipotente ed eterno, che volesti sostenere la passione del tuo Figlio unigenito e della sua amata Madre, esaudisci propizio le preghiere del tuo popolo, e a coloro che hai chiamato a ricordare devotamente la trasfissione della beata Vergine Maria, concedi di poter condividere le stesse gioie. Per lo stesso nostro Signore … etc.]

Autore: Associazione Cristo-Re Rex regum

Siamo un'Associazione culturale in difesa della "vera" Chiesa Cattolica.