LA SUMMA PER TUTTI (18)

LA SUMMA PER TUTTI (18)

R. P. TOMMASO PÈGUES

LA SOMMA TEOLOGICA DI S. TOMMASO DI AQUINO IN FORMA DI CATECHISMO PER TUTTI I FEDELI

PARTE TERZA

GESÙ CRISTO OSSIA LA VIA DEL RITORNO DELL’UOMO VERSO DIO

Capo XVI.

Della venuta del Figliuolo di Dio nel mondo al tempo della sua Incarnazione. – La sua nascita dalla Beata Vergine Maria.

1514. Come ê venuto ed ha fatto l’ingresso in questo mondo il Figliuolo di Dio nella sua Incarnazione?

Il Figliuolo di Dio nella sua Incarnazione è venuto ed ha fatto l’ingresso nel mondo nascendo dalla gloriosa Vergine Maria Madre Sua, dalla quale era stato concepito. per opera tutta soprannaturale dello Spirito Santo.

1515. La gloriosa Vergine Maria che il Figliuolo di Dio in vista della sua Incarnazione aveva scelto pet Madre, era stata insignita di privilegi speciali in forza di questa maternità?

Sì; ed il più meraviglioso di tutti fu il privilegio della Immacolata Concezione (XXVII).

1516. Che cosa intendete per il privilegio della Immacolata Concezione?

Intendo il fatto che avuto riguardo alla sua dignità di creatura unica scelta per essere la Madre del Figliuolo di Dio Incarnato, la Santissima Vergine Maria, per la grazia unica che le applicava anticipatamente i meriti della Redenzione, ê stata preservata dalla macchia del peccato originale che avrebbe dovuto contrarre per la Sua discendenza da Adamo peccatore, per via di concezione naturale. Onde fin dal primo istante della sua creazione, la sua anima è stata rivestita ed ornata di tutta la pienezza dei doni soprannaturali della grazia (Pio IX: Definizione del dogma dell’Immacolata Concezione).

1517. Che cosa intendete col dire che il Figliuolo di Dio Incarnato è nato da Maria Vergine?

Intendo dire che la Madre del Figliuolo di Dio, ben lungi da perdere la verginità in forza della maternità, ha veduto invece consacrare divinamente questa verginità con la sua maternità; dimodoché, vergine prima della concezione del Figliuolo di Dio, è rimasta vergine in questa concezione, vergine quando lo ha dato alla luce, e vergine sempre dopo la sua nascita (XXVIII, 1, 2, 3).

1518. Avvenne dunque in modo affatto Soprannaturale e miracoloso, che la gloriosa Vergine Maria concepì in Sé per opera dello Spirito Santo il Figliuolo di Dio, che si vestiva della nostra natura umana nel seno verginale di Lei?

Sì: avvenne in modo tutto soprannaturale e miracoloso che la gloriosa,  Vergine Maria concepì in Sé per opera dello Spirito Santo il Figliuolo di Dio, che si vestiva della nostra natura umana nel seno verginale di Lei. Con questo, tuttavia, che nella concezione stessa la Santissima Vergine ebbe tutta intera la parte che hanno le altre madri nella concezione naturale dei loro figlinoli (XXXI 5; XXXII).

1519. Il Figliuolo di Dio si trovò cosi in un solo istante ed immediatamente rivestito della nostra natura umana nel seno verginale di Maria, con tutte le prerogative di grazia che abbiamo veduto avere Egli preso in questa natura umana unendosela ipostaticamente?

Sì; dal momento che la Vergine Maria ebbe pronunziato il « fiat » del Suo consenso nel giorno della Annunziazione, furono istantaneamente compiute nel suo Suo verginale, per opera onnipotente dello Spirito Santo, tutte le meraviglie che costituiscono il mistero della Incarnazione (XXXIII- XXXIV).

1820. Si deve dire che da questo primo momento il Figliuolo di Die Incarnato ebbe nella sua natura umana l’uso del libero arbitrio, e che poté subito cominciare a meritare?

Sì; da questo primo momento il Figliuolo di Dio Incarnato ebbe nella sua natura umana tutti gli splendori della scienza beatifica ed infusa di cui si è parlato più indietro; godé pienamente dell’uso del libero arbitrio e cominciò a meritare con merito perfetto (XXXIV, art, 1-3)

1521. Quando diciamo che il Figliuolo di Dio è nato da Maria Vergine, parliamo di una vera nascita riflettente la Persona del Figliuolo di Dio? E come essa si distingue dalla nascita per la quale diciamo che i1 Figliuolo stesso è nato dal Padre?

Quando diciamo che il Figliuolo di Dio è nato da Maria Vergine, parliamo di una vera e propria nascita riflettente la Persona del Figliuolo di Dio. Ma questa nascita si dice in forza della natura umana; mentre quando parliamo del Figliuolo di Die rispetto al Padre suo, parliamo di una nascita in ragione della natura divina che il Figliuolo riceva dal Padre da tutta l’eternità (XXXV, 1, 2).

1522. In forza della sua nascita da Maria Vergine, il Figliuolo di Dio può essere detto figlio di Maria e la Vergine Maria, sua madre?

 Certamente; perché tutto quanto una madre dà ad un bambino che è suo figlio, la Vergine Maria lo ha dato al Figliuolo di Dio (XXXV, 3).

1523. Ne segue che Maria Vergine sia Madre di Dio?

Senza alcun dubbio; perché Ella è veramente la Madre del Figliuolo di Dio che è Dio Egli pure, secondo la natura umana assunta da Lui (XXXV, 4).

Caro XVII.

Del nome di Gesù Cristo dato al Verbo Incarnato.

1324. Quando è stato dato il nome di Gesù al Figliuolo di Dio Incarnato, dopo la sua nascita dalla  gloriosa Vergine Maria?

Il nome di Gesù al Figliuolo di Dio Incanato fu dato otto giorni dopo la sua nascita, nella cerimonia della Circoncisione, conforme all’ordine portato dal Cielo a Maria e a Giuseppe dall’Angelo del Signore (XXXVII, 2).

1525. Che cosa significa il nome di Gesù, dato per scelta e per ordine del cielo al Figliuolo di Dio incarnato?

Questo nome significa la qualità essenziale che doveva avere il Figliuolo di Dio Incarnato nell’ordine della grazia, cioè quella di salvatore di tutti gli uomini.

1526. Perché al nome di Gesù si aggiunge la parola Cristo, per indicare il Figliuolo di Dio Incarnato?

Perché la parola Cristo significa “unto”, ed indica a perfezione la unzione divina che fa di Lui, a titolo eccezionale, il Santo, il Sacerdote ed il Re che tutto domina nell’ordine della salute (XXITL 1 ad 8).

1527. Si designa dunque tutto questo, quando si dice  « Gesù Cristo »?

Sì; quando si dice “Gesù Cristo” si designa il Figliuolo unico di Dio, che essendo da tutta la eternità col Padre e con lo Spirito Santo, il medesimo solo ed unico vero Dio da cui sono state create tutte le cose, e che le conserva e governa da Sovrano Signore, si è rivestito nel tempo della nostra natura umana, in forza della quale è veramente uomo come noi, continuando ad essere col Padre e con lo Spirito Santo il medesimo Dio che esiste da tutta la eternità. E ciò porta seco nella sua natura umana e gli assicura in quanto è uomo come noi, dei privilegi di grazia in qualche modo infiniti, fra i quali primeggia la sua qualità di Salvatore degli uomini; privilegi che lo costituiscono in quanto uomo Mediatore unico di Dio e degli uomini, sommo Sacerdote, Re supremo, Profeta senza uguale, e Capo di tutta la congregazione degli eletti, angeli ed uomini, formanti tutti il suo vero Corpo mistico.

Capo XVIII.

Del battesimo di Gesù Cristo.

1528. Donde viene che Gesù Cristo, essendo quale lo abbiamo precisato, ha voluto essere battezzato col battesimo di Giovanni, al principio della sua vita pubblica?

Precisamente per cominciare la sua missione, che era quella di compiere l’opera della nostra salute, la quale doveva consistere nella remissione dei peccati mediante il battesimo che Egli stava appunto per promulgare ed inaugurare. Ora: il suo battesimo doveva darsi nell’acqua, pel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo: e tutti gli uomini senza eccezione avrebbero dovuto riceverlo, essendo tutti peccatori. Ed appunto volendo mostrare questa necessita per tutti, domandò Egli stesso che non aveva peraltro se non la somiglianza della nostra carne di peccato, di ricevere il battesimo di Giovanni, semplice figura dell’altro battesimo. E ricevette questo battesimo dell’acqua, per santificarla col suo contatto e prepararla così ad essere la materia del sacramento: e tutta la Trinità si manifestò nel suo battesimo: Egli nella sua natura umana; Spirito Santo in forma di colomba; ed il Padre nella voce che si fece udire, per dichiarare ciò che sarebbe anche la forma del sacramento. Ne mostrò anche l’effetto, nel fatto che i cieli si aprirono sopra il suo capo; perché mediante il suo battesimo il Cielo doveva essere riaperto a noi stessi, in virtù del Battesimo di sangue in cui Egli laverebbe nella propria Persona il peccato del mondo (XXXIX, 1-8).

Capo XIX.

Svolgimento della vita di Gesù Cristo in mezzo a noi. – La sua tentazione. – La sua  predicazione. – I suoi miracoli. – La trasfigurazione.

1529. Questo ingresso di Gesù-Cristo nella vita pubblica col suo Battesimo, fu seguito dal corso che conveniva alla sua missione?

Sì; perché visse in mezzo agli uomini con una vita tutta di semplicità e di povertà perfetta, e dando compimento alla legge antica nella sua propria Persona, per preparare la via alla legge nuova che doveva essere la sua (XL, 1-4)

1530. Perché Gesù Cristo volle essere tentato dopo il battesimo ed al principio della sua vita pubblica?

Per nostro ammaestramento, per dimostrare anche a noi come dobbiamo resistere al nostro nemico; ed anche per rispondere con la sua vittoria sul demonio, alla sconfitta dei nostri primi genitori nella tentazione del Paradiso terrestre (XLI, 1).

1531. Il suo insegnamento e la sua predicazione furono ciò che dovevano essere nel corso della sua vita pubblica?

Sì; perché Egli personalmente percorse tutto il territorio del popolo di Dio, al quale era stato inviato dal Padre; e durante i tre anni della sua vita pubblica non cessò di far sentire la sua voce per comunicare agli uomini, in quanto erano alla loro portata, i misteri del Regno dei cieli (XLII, 1-4).

1532. I miracoli da Lui operati furono ciò che dovevano essere?

Sì; perché per il modo con cui li operava, e col dimostrare la sua onnipotenza rispetto alle creature spirituali, rispetto ai corpi celesti, rispetto alle miserie umane, rispetto alle stesse

creature inanimate, provò a perfezione chi Egli era, dando agli uomini il mezzo infallibile di conoscerlo (XLIII, XLIV).

1533. Fra questi miracoli, ve ne è uno di importanza tutta speciale per il suo carattere  e per le circostanze in cui fu operato?

Si: è quello della Trasfigurazione (XLV)

1534. Che cosa ha avuto di particolarmente notevole il miracolo della Trasfigurazione?

Ha avuto questo, che dopo avere annunziato ai suoi discepoli il mistero della sua Passione e della sua morte ignominiosa sulla Croce, dicendo loro la necessita che tutti i suoi lo seguano nella via del dolore, Gesù Cristo volle nella propria Persona manifestare ai tre privilegiati il termine glorioso dove questa via deve condurre tutti coloro che avranno il coraggio di camminarvi. E siccome tale insegnamento è il punto culminante dell’insegnamento di Gesù Cristo, la sua autorità eccezionale ed unica fra tutti i maestri doveva essere proclamata in questa circostanza particolarmente solenne, da una parte per il fatto che la legge personificata in Mosè ed i profeti personificati in Elia venivano a rendergli omaggio e ad oscurarsi dinanzi a Lui, e dall’altra per la voce del Padre stesso che lo dichiarava Suo Figliuolo diletto, Colui che bisognava ascoltare (XLV, 1-8).

1335. Perché la voce del Padre che proclamava la divina Filiazione di Gesù Cristo, si è fatta udire nel battesimo e nella Trasfigurazione di Gesù?

Perché questa divina Filiazione di Gesù Cristo è il modello cui deve conformarsi la nostra filiazione adottiva, che comincia con la grazia del battesimo per terminare nella gloria della Patria (XLV, 4 ad 2).

1536. Mosè ed Elia, comparendo nella gloria, non si intrattennero con Gesù sul Tabor precisamente sul grande mistero della Passione e della Morte di Gesù Cristo stesso?

Sì; ed è perciò che S. Luca chiama con una parola tanto bene scelta, « la partenza di Gesù » che doveva compiere in Gerusalemme (XLV, 3).

Capo XX.

La partensza di Gesù Cristo da questo mondo. – La sua Passione e la sua Morte. – La sua sepoltura.

1537. Che cosa comprende questa partenza di Gesù da questo mondo, che Egli doveva compiere in Gerusalemme?

Comprende quattro cose: la passione, la morte, la sepoltura e la discesa all’inferno (XLVI – LII).

1538. Perché Gesù Cristo ha voluto soffrire tutto ciò che ha sofferto nel corso della sua Passione fino alla morte sulla croce?

Gesù Cristo ha voluto soffrire tutte questo, prima per obbedire al Padre che aveva così determinato nei Suoi eterni decreti; ed inoltre perché pienamente consapevole di questi divini consigli sapeva che la sua Passione doveva essere il capo d’opera della sapienza e dell’amore di Dio, operando con questo mezzo la salute del mondo, in modo da confondere il suo mortale nemico, il demonio, e da dare agli uomini la suprema testimonianza del suo amore (XLVI, 1).

1539. Ciò che Gesù Cristo ha sofferto nel corso della sua Passione, supera tutto quanto sarà mai possibile trovare come colmo di sofferenza?

Sì; perché da una parte la sensibilità di Gesù Cristo era la più perfetta che si sia mai data, soggetta ad un insieme di cause di sofferenza di cui non si troverà mai l’uguale, senza che dall’alto della sua anima che godeva della perfetta visione beatifica scendesse alcun raggio di consolazione per raddolcire le pene della sua parte sensibile. Del resto, Gesù Cristo, portando in Sè la responsabilità di tutti i peccati del mondo che veniva a cancellare con la sua Passione, ha voluto prendersi una Somma tale di sofferenza che fosse proporzionata a questo fine (XLVI 5, 6).

1540. In qual modo la Passione di Gesù Cristo ha operato la mostra salute?

La Passione di Gesù Cristo considerata in rapporto di azione con la divinità, ed in quanto ne era lo strumento, ha operato la nostra salute per modo di “causa efficiente” compiendo essa stessa questa opera di salute. Considerata come accettata dalla sua volontà umana, ha operato la nostra salute per modo di “merito”. Considerata sotto il suo proprio aspetto di Passione e di sofferenza nella carne di Gesù Cristo, ossia nella sua parte sensibile, essa ha operato la nostra salute, per modo. Di “soddisfazione” , in quanto ci ha liberato dalla pena meritata dai nostri peccati; per modo di “redenzione” o di riscatto, in quanto ci ha liberato dalla schiavitù del peccato e del demonio; per modo di “sacrifizio”, in quanto per mezzo di essa ritorniamo in grazia di Dio e riconciliati eon Lui (XLVIII, 1-4).

1541. Si deve dire che ê proprio di Gesù Cristo essere Redentore del genere umano?

Si; perché il prezzo di questa Redenzione o di questo riscatto non è altro che il Sangue e la vita di Gesù Cristo, che Egli stesso ha offerto a Dio Padre ed a tutta la Trinità augusta, perché fosse rotta la catena che ci legava al peccato ed al demonio. Tuttavia, siccome la umanità del Salvatore doveva ripetere il Sangue e la vita dalla Trinità augusta, ed il moto con cui il Figliuolo di Dio Incarnato si portava, nella Sua umanità, ad offrire il prezzo della nostra redenzione, veniva in questa umanità come da prima origine dalla divinità, causa prima di ogni bene, ne segue che l’opera della Redenzione si attribuisce principalmente alla Trinità intera, come a prima Causa. benché come Causa immediata sia propria del Figliuolo di Dio fatto uomo (XLVIII 5).

1542. La Passione di Gesù Cristo ci ha liberato ad un titolo speciale dalla schiavitù del demonio, strappandoci alla sua potenza?

Sì; perché essa ha distrutto il peccato per il quale l’uomo, cedendo alla suggestione del demonio, aveva meritato di cadere sotto il suo dominio; ci ha riconciliato con Die che noi avevamo offeso e la giustizia del quale aveva abbandonato l’uomo al potere del demonio: finalmente essa ha indebolito il potere tirannico del demonio, permettendogli di abbandonarsi sul Figliuolo di Dio all’abuso di potere che ha commesso, facendolo mandare alla morte mentre era innocente (XLIX, 1-4).

1848. Si deve dire che effetto specialissimo della Passione di Gesù Cristo sia stato quello di aprirei le porte del cielo?

Sì; perché ciò che chiudeva a tutto il genere umano le porte del cielo era il duplice ostacolo dei peccati personali di ciascun individuo, e del peccato di natura comune a tutti gli uomini, in forza della loro origine da Adamo peccatore. Ora questo duplice ostacolo ê stato interamente tolto mediante 1a Passione di Gesù Cristo (XLIX, 5).

1544. Era necessario che nella sua Passione Gesù Cristo arrivasse sino a morire come ha fatto?

Si; niente era maggiormente in armonia con la sapienza dei divini consigli e del suo amore. Perché in tal modo eravamo noi stessi liberati dalla morte spirituale del peccato e dalla morte a noi inflitta come pena del peccato. Infatti morendo per noi, Gesù Cristo ha vinto la morte nella sua Persona e ci ha valso di poterne trionfare noi stessi, sia non temendola più, sapendo che non moriamo per sempre, sia assicurando la nostra vittoria su di essa per mezzo della nostra incorporazione nella morte sua (L, 1).

1545. Ma perché Gesù Cristo ha voluto essere sepolto dopo la sua morte?

Primieramente per ben dimostrare che Egli era realmente morto, perché nessuno è messo nella tomba se non quando la sua morte è stata debitamente constatata. In secondo luogo per assicurarci, mediante la Sua resurrezione dalla tomba, che tutti i morti risusciteranno un giorno ed usciranno dai loro sepolcri. In terzo luogo per insegnarci che morendo al peccato, noi dovevamo uscire di mezzo alla vita di peccato, per non vivere in avvenire che insieme con Lui nascosti in Dio (LI, 1).

Capo XXI.

La discesa all’Inferno.

1546. Perché Gesù Cristo volle scendere all’Inferno?

Per liberare noi dall’obbligo di scendervi: per trionfarvi del demonio, liberando coloro che vi stavano detenuti; per mostrare la sua potenza fino all’Inferno, visitandolo e spandendovi la sua luce (LII, 1).

1547. Ma quale è questo Inferno dove Gesù Cristo è disceso dopo la Sua morte?

Gesù Cristo dopo la sua morte ê disceso a quella parte del Inferno che era la dimora dei giusti che non avevano più alcuna pena da scontare per i loro peccati, ma erano ritenuti soltanto per il debito comune del peccato originale, ivi soltanto si recò per mostrarsi e per dare ai santi Patriarchi la gioia della sua presenza; ma di li fece sentire gli effetti della sua discesa anche all’Inferno dei dannati, confondendoli per la loro incredulità e per 1a loro malizia; e specialmente al Purgatorio consolando le anime che vi erano trattenute, con la speranza di essere ammesse nella gloria subito dopo la espiazione (LII, 2).

1548. Gesù Cristo rimase gualche tempo nell’Inferno dove era disceso?

Vi rimase tutto il tempo che il suo corpo rimase nella tomba (LII, 4).

1549. Gesù Cristo risalendo dall’Inferno, ha ricondotto seco le anime dei giusti?

Sì: perché fin dal suo arrivo in mezzo ad esse comunicò loro immediatamente la visione beatifica del cielo, di cui continuarono a godere con Lui per tutto il tempo che passò con loro. E quando la sua anima uscì dall’inferno per riunirsi al corpo nel momento della Resurrezione, fece uscire dall’Inferno tutte le anime dei giusti che non dovevano più separarsi da Lui (LII, 5).

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