LA SUMMA PER TUTTI (16)

LA SUMMA PER TUTTI (16)

R. P. TOMMASO PÈGUES

LA SOMMA TEOLOGICA DI S. TOMMASO DI AQUINO IN FORMA DI CATECHISMO PER TUTTI I FEDELI

PARTE TERZA

GESÙ CRISTO OSSIA LA VIA DEL RITORNO DELL’UOMO VERSO DIO

Capo I.

Il mistero di Gesù Cristo, ossia del Verbo fatto carne per ricondurre l’uomo a Dio.

1414. Che cosa intendete per il mistero di Gesù Cristo, ossia del Verbo fatto carne?

Intendo il fatto assolutamente incomprensibile per noi su questa terra, della seconda Persona della Ss.ma Trinita, cio il Vero, ossia il Figliuolo unico di Dio, che essendo da tutta la eternità col Padre e con lo Spirito Santo, lo stesso solo ed unico vero Dio da cui sono state create tutte le cose che governa da Sovrano Signore, è venuto nel tempo sulla terra mediante la sua Incarnazione nel seno della Maria Vergine dalla quale è nato. Ha vissuto della nostra vita mortale; ha evangelizzato il popolo giudeo della Palestina al quale era personalmente inviato dal Padre; è stato da questo popolo disconosciuto, tradito e consegnato al governatore romano Ponzio Pilato, condannato e messo a morte sopra una croce. È stato seppellito; discese all’inferno, il terzo giorno è risuscitato dalla morte. Quaranta giorni dopo è salito al cielo e siede alla destra di Dio Padre, di dove governa la Chiesa da Lui fondata sulla terra, ed alla quale ha mandato il suo Spirito che è pure lo Spirito del Padre, a santificare la Chiesa stessa per mezzo dei Sacramenti della sua grazia, e prepararla alla sua seconda venuta alla fine dei tempi, allorché Egli giudicherà i vivi ed i morti, facendo uscire questi ultimi dai loro sepolcri, per fare la separazione definitiva dei buoni che prenderà con Sé nel regno del Padre — dove assicurerà loro la vita eterna — dai cattivi che caccerà lontani da Se, maledetti e condannati ai supplizi del fuoco eterno.

Capo II.

Convenienza, necessità ed armonia della Incarnazione.

1415. La venuta del Figliuolo di Dio su questa terra mediante la sua Incarnazione, è in armonia con quello che noi sappiamo di Dio?

Si: niente poteva essere più in armonia con quello che noi sappiamo di Dio, di questa venuta del Figliuolo di Dio sulla terra mediante la sua Incarnazione. Noi sappiamo infatti di Dio che Egli è la stessa bonta, ossia il Bene supremo; e d’altra parte la caratteristica del bene, ossia della bontà, è quella di comunicarsi. E Dio non poteva comunicarsi alla creatura in una maniera più meravigliosa, che mediante il mistero della sua Incarnazione (I, 1).

1416. Era necessaria la Incarnazione del Figliuolo di Dio?

No; considerata in se stessa la Incarnazione del Figliuolo di Dio non era affatto necessaria. Ma data la caduta del genere umano per il peccato del primo uomo, se Dio voleva rialzare il genere umano nella maniera più perfetta e più armoniosa, e soprattutto se voleva che soddisfazione piena ed intera fosse data per questo peccato, bisognava necessariamente che un Dio-Uomo si caricasse del peccato e ne facesse riparazione (I, 2).

1417. Dunque il Figliuolo di Dio si è incarnato appunto per causa del peccato dell’uomo e per ripararlo?

Si; il Figliuolo di Dio si è incarnato per causa del peccato dell’uomo e per ripararlo (1, 3, 4).

1418. Ma allora perché il Figliuolo di Dio non si è incarnato subito dopo la caduta di primo uomo?

Perché bisognava che il genere umano acquistasse coscienza della propria miseria del bisogno che aveva di un Dio Salvatore, ed anche perché questo Dio Salvatore potesse essere preceduto da una lunga serie di profeti, che ne annunziassero e ne preparassero la venuta (I, 5, 6).

1419. In che cosa consiste la Incarnazione del Figliuolo di Dio, considerata in se stessa?

Consiste in questo, che la natura divine e la natura umana, conservando ciascuna tutto ciò che le appartiene in proprio, sono state sostanzialmente ed indissolubilmente unite nella unità di una sola e medesima Persona divina, cioè nella Persona del Figliuolo di Dio (I, 1-6)

1420. Perché questa unione della Incarnazione si è compiuta nella Persona del Figliuolo, anziché in quella del Padre o dello Spirito Santo?

Perché le proprietà del Figliuolo di Dio, che ha la ragione di Verbo ed a cui conviene per appropriazione tutto quello che si riferisce alla Sapienza con la quale Dio aveva creato tutte le cose, facevano sì che il Verbo fosse in particolare armonia col mistero della restaurazione del genere umano decaduto. Anche perché procedendo dal Padre, Egli poteva essere inviato da Lui; e dopo, alla sua volta, Egli stesso poteva inviare a noi il suo Spirito, come frutto della Redenzione (III, 8).

Caro III.

Ciò che il Figliuolo di Dio ha assunto e  si è unito di nostro nella Su Incarnazione.

1421. Quando diciamo che il Figliuolo di Dio si è incarnato, oppure che il Verbo si è fatto carne o si è fatto uomo, che cosa significano questi diversi termini per quanto riguarda ciò che il Verbo, ossia il Figliuolo di Dio, ha assunto di nostro per unirlo alla sua Persona?

Tutte queste espressioni significano che il Verbo, ossia il Figliuolo di Dio, ha assunta la nostra natura umana, quale risulta nel suo essere individuale tra i discendenti del primo uomo dopo il peccato, per unirla alla sua Persona (1V, 1-6).

1.422. Ne consegue forse che nel Verbo incarnato, ossia nel Figliuolo di Dio fatto-uomo, si abbia un individuo umano?

Niente affatto. Nel Verbo si ha una natura umana individuata, ma non un individuo umano o una persona umana; perché questa natura è individuata nella sola ed unica Persona del Verbo, ossia del Figliuolo di Dio (IV, 3).

1423. La natura umana, che il Figliuolo di Dio ha unito alla propria Persona, è precisamente nelle sue due parti essenziali ciò che è la natura umana in ciascuno di noi?

Si; la natura umana che il Figliuolo di Dio ha unito alla propria Persona, è precisamente, nelle sue due parti essenziali, ciò che è la natura umana in ciascuno di noi (V, 1-4).

1424. Il Figliuolo di Dio incarnato ha dunque un corpo simile al nostro, di carne e di ossa come il nostro, con le stesse membra, gli stessi sensi e gli stessi organi?

Si; il Figliuolo di Dio incarnato ha un corpo simile al nostro, di carne e di ossa come il nostro, con le stesse membra, gli stessi sensi e gli stessi organi (V, 1, 2)

1425. Ha anche un’anima come la nostra, con le sue stesse parti, le sue stesse facoltà, compresa la nostra intelligenza e la nostra volontà?

Si; Egli ha anche un’anima come la nostra, con le sue stesse parti, le sue stesse facoltà, compresa la nostra intelligenza e la nostra volontà; quale, in una parola, l’abbiam descritta studiando la nostra natura, opera di Dio (V, 3, 4).

1426. Il Figliuolo di Dio ha unito a Sé nello stesso tempo tutte le parti costitutive della natura umana individuata, nella sua essenza e nella sua integrità?

Si; nello stesso tempo il Figliuolo di Dio ha unito a Sè tutte le parti costitutive della natura umana individuata, nella sua essenza e nella sua integrità; ma se le è unite secondo un certo ordine (VI, 1-6).

1427. Quale è questo ordine, secondo il quale il Figliuolo di Dio si è unita la natura umana e le sue parti?

Tale ordine consiste in questo, che il Figliuolo di Dio ha preso il corpo e tutte le parti di esso in ragione dell’anima; l’anima e tutte le altre potenze in ragione dell’intelletto; ed il corpo, l’anima e l’intelletto in ragione della natura umana costituita da tutto questo nella sua essenza e nella sua integrità (VI, 1-5).

1428. La unione della natura umana e di tutte le sue parti alla Persona del Figliuolo di Dio, è avvenuta direttamente ed immediatamente, senza interposizione di alcuna realtà creata fra questa natura e le sue parti, e la Persona del Figliuolo di Dio?

Si; la unione della natura umana e di tutte le sue parti alla Persona del Figliuolo di Dio è avvenuta direttamente ed immediatamente, senza alcuna interposizione di realtà create neppure di ordine gratuito, tra questa natura e le sue parti e la Persona del Figliuolo di Dio, precisamente perché tale unione ha per termine l’essere stesso della Persona del Figliuolo di Dio, comunicato alla natura umana ed a tutte le sue parti (VI, 6).

Capo IV.

Dei privilegi e delle prerogative di cui il Figliuolo di Dio ha voluto che fosse insignita la natura umana che ha unito a Sé nella Sua Incarnazione. – Grazia abituale o santificante; virtù e doni dello Spirito Santo. – Grazie gratis date.

1429. Non vi sono però, nella natura umana unita alla Persona del Figliuolo di Dio e nelle facoltà della Sua anima, delle realtà create di ordine gratuito che la uniscono a Dio?

Si; queste realtà create di ordine gratuito si trovano nella natura umana unita alla Persona del Figliuolo di Dio e nelle facoltà dell’anima Sua; ma non per unirla alla Persona del Figliuolo di Dio, sebbene come conseguenza di tale unione e come richieste dalla sua eccellenza assolutamente trascendente (VI, 6).

1430. Quali sono le realtà create di ordine gratuito che si trovano o si sono trovate nella natura umana unita alla Persona del Figliuolo di Dio, e che sono una conseguenza di tale unione e come richieste dalla sua eccellenza assolutamente trascendente?

Anzitutto la grazia abituale, nella essenza della Sua anima; poi, nelle Sue facoltà, tutte le virtù fuorché la fede e la speranza; tutti i doni dello Spirito Santo; tutte le grazie gratis date aventi per iscopo o per oggetto la manifestazione della verità divina al mondo, non esclusa la profezia per ciò che implica di stato profetico propriamente detto (VII, 1-8).

1431. Quale era e qual é l’ufficio della grazia abituale che si trova nella essenza dell’anima unita al Figliuolo di Dio nella Sua Persona?

Tale ufficio era, e continuerà ad esserlo per tutta la eternità, di rendere quest’anima per partecipazione ciò che è in se stessa la natura divina per essenza; ed inoltre di permettere a questa stessa anima di possedere, riversandoli nelle sue facoltà, quei principi di azione divina che sono le virtù ed i doni (VII, 1).

1432. Perché dite che l’anima umana unita al Figliuolo di Dio nella Sua Persona dovette avere tutte le virtù, fuorché la fede e la speranza?

Perché queste due virtù hanno qualche cosa di imperfetto, che sarebbe stato incompatibile con la perfezione dell’anima umana unita al Figliuolo di Dio nella Sua Persona (VII, art. 3, 4).

1433. In che cosa consiste tale imperfezione?

Nel fatto che la fede suppone che non si veda quello che si crede, e la speranza riguarda Dio non ancora posseduto per mezzo della chiara visione beatifica (Ibid.).

1434. Che cosa intendete per grazie gratis date aventi per iscopo o per oggetto la manifestazione della divina verità al mondo, e che dovettero trovarsi nella natura umana unita al Figliuolo di Dio nella Sua persona?

Intendo quei privilegi enunciati da S. Paolo nella prima lettera ai Corinti, c. XII, vers. 8 e seguenti, che sono: la fede, la sapienza, la scienza, la grazia delle guarigioni, il compimento dei prodigi, la profezia, la penetrazione dei cuori, la diversità delle lingue e la interpretazione dei discorsi (VII, 7).

1435. La fede, grazia gratis data, è cosa diversa dalla virtù della fede?

Si; perché quivi si tratta di una tal quale certezza sovreminente per ciò che concerne le verità divine, che rende qualcuno atto ad istruire gli altri in queste verità (a – 2æ CXI, 4 ad 2).

1436. E la sapienza e la scienza enunciate nel numero delle grazie gratis date, sono cosa diversa dalle virtù intellettuali, ossia dai doni dello Spirito Santo dello stesso nome?

Si; esse designano una tale abbondanza di scienza e di sapienza, che il soggetto che le riceve non soltanto può avere per se stesso delle idee giuste sulle cose divine, ma anche istruirne gli altri e confutare gli avversari (1a-2æ, CXI, 4 ad 4).

1437. Il Figliuolo di Dio, vivendo su questa terra, ha usato della grazia gratis data che si chiama diversità delle lingue?

Il Figliuolo di Dio vivendo su questa terra non ebbe bisogno di servirsi di tale grazia, non avendo esercitato: il suo ministero di apostolato che fra i Giudei o fra coloro che avevano la stessa lingua; ma la possedeva eccellentemente come tutte le altre grazie, ed avrebbe potuto usarne se avesse avuto occasione di farlo (VII, 7 ad 3).

1438. Che cosa intendete dire dicendo che il Figliuolo di Dio incarnato ebbe nella sua natura umana anche la grazia della profezia, per ciò che implica di stato profetico propriamente detto?

Intendo significare con ciò che il Figliuolo di Dio, durante la sua vita terrena, viveva della nostra vita tra noi; ed a questo titolo era lontano dalle cose del cielo di cui ci parlava, benché con la parte superiore dell’anima sua vivesse addentro ai misteri di Dio, di cui godeva la piena visione ed il possesso attuale. Infatti, la caratteristica del profeta è di parlare di cose lontane, che non sono alla portata di coloro ai quali le annunzia, ed in mezzo ai quali egli vive (VIl, 8).

1439. In quali rapporti si trovano le grazie gratis date con la grazia abituale santificante, e le virtù ed i doni che l’accompagnano?

La grazia abituale o santificante e le virtù ed i doni che l’accompagnano hanno per iscopo di santificare il soggetto in cui si trovano; mentre le grazie gratis date sono in ordine all’ apostolato da esercitarsi presso gli altri (1a – 2æ, CXI, 1, 4).

1440. Queste due specie di grazie possono essere separate?

Si; poiché tutte le anime giuste o sante possiedono la grazia abituale o santificante, con le virtù ed i doni che l’accompagnano; e le grazie gratis date non sono invece che la porzione di coloro che hanno un ministero da compiere presso gli altri. Di più: benché per questi ultimi le due specie di grazie siano ordinariamente congiunte, possono anche essere separate, come avvenne nel caso di Giuda, che era un demonio e possedeva intanto le grazie gratis date conferite agli Apostoli.

1441. Nella natura umana che il Figliuolo di Dio aveva unito alla sua Persona, tutte queste specie di grazie erano unite e insieme ed innalzate al loro più alto grado di perfezione?

Si; nella natura umana che il Figliuolo di Dio aveva unito alla sua Persona, tutte queste grazie erano unite insieme ed innalzate al più alto grado di perfezione (VII, 1 8).

i442. Perché avvenne cosi in Lui?

Perché Egli era di una dignità personale infinita, e perché doveva essere il Dottore per eccellenza nelle cose di fede (VII,7)

Capo V.

La pienezza della grazia che fu nella natura umana del Figliuolo di Dio Incarnato.

1443. Dobbiamo dire che nella natura umana che il Figliolo di Dio ha unito alla propria Persona, la grazia si è trovata in tutta la sua pienezza?

Sì; nella natura umana che il Figliuolo di Dio ha unito alla propria Persona, la grazia si è trovata in tutta la sua pienezza. In questo senso, che non vi è niente che si riferisca all’ordine della grazia che non vi si sia trovato, e che tutto ciò vi si è trovato nel suo più alto grado possibile, nell’ordine attuale della grazia (VII, 9).

1444. Questa pienezza di grazia è affatto propria della natura umana nella Persona del Figliuolo di Dio?

Sì; essa le è del tutto propria, perché deriva dalla prossimità di questa natura con la natura divina sorgente della grazia, nella medesima Persona del Figliuolo di Dio; nonché dalla missione che doveva avere il Figliuolo di Dio vivendo su questa terra, missione che consisteva nel diffondere Se stesso in tutti gli uomini, trovandosi in Lui la sovrabbondanza della grazia (VII, 10).

1445. Possiamo dire che la grazia conferita alla natura umana unita alla Persona del Figliuolo di Dio, fu una grazia infinita?

Sì: in un certo senso si può dire. Perché se si tratta della grazia di unione, essa è infinita in senso puro e semplice, non essendo altro che la unione della natura umana con la natura divina nella unica Persona del Figliuolo di Dio. E se si tratta della grazia abituale con tutto quello che l’accompagna, essa non ha limite di sorta nell’ordine attuale della grazia, ossia in rapporto a tutti gli altri che ne partecipano, quantunque in se stessa sia qualche cosa di creato e per conseguenza di finito (VII, 11).

1446. Questa grazia così intesa, può essere aumentata nella natura umana che il Figliuolo di Dio ha unito alla propria Persona?

Questa grazia potrebbe essere aumentata, non considerando che la infinita potenza di Dio; ma considerando l’attuale ordine della grazia quale è stato stabilito da Dio, questa grazia stessa non può essere aumentata (VII, 12).

1447. Quali sono i rapporti di questa grazia con la grazia di unione?

Questa grazia, nella natura umana che il Figliuolo di Dio ha unito alla propria Persona, è una conseguenza della grazia di unione alla quale è proporzionata (VII, 13).

1448. Come si chiama la grazia di unione, causa e principio d’ogni altra grazia nella natura umana che il Figliuolo di Dio ha unito alla propria Persona?

Si chiama grazia di unione «ipostatica» da una parola greca che significa « persona »; perché essa è, come abbiamo detto, il fatto unico e per noi incomprensibile, dovuto all’azione gratuita della Persona del Figliuolo di Dio in unione con il Padre e con lo Spirito Santo, che costituisce per la natura umana che il Figliuolo di Dio ha unito a sé, quell’eccesso di dignità e di onore per il quale essa è unita immediatamente alla natura divina, nella stessa ed unica Persona del Figliuolo di Dio.