EXTRA ECCLESIAM NULLUS OMINO SALVATUR (6)

EXTRA ECCLESIAM NULLUS OMNINO SALVATUR (6)

IL DOGMA CATTOLICO:

Extra Ecclesiam Nullus Omnino Salvatur

[Michael Müller C. SS. R., 1875]

CAPITOLO V.

Introduzione

[Confutazione delle false asserzioni dei reverendi S. O., Cronin e Young.]

Come commenti S. O. le seguenti domande e risposte contenute nella “Familiar Explanation”.

« D.: I protestanti hanno fede in Cristo?

R.: No, non l’hanno mai avuta

D.: Perché no?

R.: Perché essi hanno sempre conosciuto un Cristo come loro immaginano e credono.

D.: In che tipo di Cristo credono?

R.: In una di quelle persone che essi rendono impunemente un bugiardo e le cui dottrine possono essere interpretate a loro piacimento e che non importa a cosa creda un uomo, purché appaia  onesto al cospetto del mondo.

D.: Una tale fede in tale Cristo salverà i protestanti?

R.: Nessun uomo ragionevole asserirà mai una simile assurdità.

D.: Cosa dirà loro Cristo nel giorno del giudizio?

R.: Io non vi conosco, perché voi non mi avete mai conosciuto:

D.: I protestanti sono disposti a confessare i loro peccati ad un Vescovo o ad un Sacerdote Cattolico, che solamente hanno il potere da Cristo di perdonare i peccati? “… a chi perdonerete i peccati, saranno perdonati.”.

R.: No; poiché generalmente hanno una totale avversione alla Confessione, e quindi i loro peccati non saranno perdonati mai per tutta l’eternità.

D.: Cosa ne consegue?

R.: Che morendo nei loro peccati, saranno dannati. »  –

Il commento che il vescovo Coxe ha fatto a queste domande e risposte, è quello che, si dice, abbia dato occasione a « … il più eminente sacerdote degli Stati Uniti » di esprimere il proprio parere sulle stesse domande e risposte. – Ci sono delle regole per interpretare la Sacra Scrittura; così come ci sono delle regole per interpretare le leggi e l’ultima volontà di un uomo; e ci sono delle regole anche per interpretare la dottrina di un autore. Una di queste regole è quella di comprendere bene lo status quæstionis ed esprimerlo con parole semplici, ma questo il “sacerdote più eminente” degli Stati Uniti … lo ha volutamente ignorato. – Un’altra regola per interpretare la dottrina di un autore è che, se un autore ha pubblicato un piccolo lavoro, e ha scritto con più ampiezza sullo stesso argomento, dobbiamo intendere il suo lavoro minore in base a ciò che dice nel suo lavoro più grande e nell’ultima edizione di tale suo lavoro. Ora, quale Vescovo, quale Prete, quale redattore cattolico di un giornale non sa che il Rev. M. Muller, C.SS.R., ha pubblicato nove grandi volumi della spiegazione della Dottrina Cattolica? Chi può credere che S. O. non sia a conoscenza di questo fatto? Forse allora la carità e la giustizia non gli dicevano chiaramente che, nello spiegare il piccolo volume di Padre Muller sulla Dottrina Cristiana, dovesse seguire la Spiegazione della Dottrina Cristiana che lo stesso Padre Muller ha illustrato nella sua vasta opera di Dottrina Cristiana? – Un’altra regola per interpretare la dottrina di un autore è quella di spiegarla in relazione al contesto. Ma nessuna meraviglia che il protestante Mons. Coxe abbia disonestamente omesso tutte le prove che abbiamo fornito in “Spiegazione della Dottrina Cristiana” dalle pp. 10 a pag. 86; … che abbia disonestamente ripreso delle frasi avulse dalle prove che le precedono, dalla pp. 87 alla 97, e le seguono dalla pp. 98 alla 116, e che dimostrano che non c’è salvezza possibile fuori dalla Chiesa Cattolica Romana; … che le abbia interpretate in modo errato, possiamo facilmente spiegarlo, visto che sa bene persino come riportare erroneamente la Sacra Scrittura e interpretarne erroneamente il significato! Tutti gli eretici hanno fatto questo. C’è bisogno di spiegarci la sua disonestà nel rimescolare ed interpretare erroneamente la sana dottrina di un autore cattolico? Nessun Cattolico si meraviglia di questo, perché sappiamo tutti che le eresie sono state sostenute per tanto tempo dagli stessi falsi princìpi da cui sono nate. Sappiamo che ci sono molti protestanti che vivono nell’ignoranza vincibile o colpevole della vera Religione, cioè della vera Chiesa di Cristo. Non essendo disposti a rinunciare alla loro falsa religione umana, sono contenti di trovare ragioni anche futili per calmare le loro inquiete coscienze e rimanere così come sono. Anche i predicatori protestanti lo sanno dalla loro stessa esperienza, e per questo citano i testi della Sacra Scrittura per tranquillizzarli e farli sentire a proprio agio, così come fa pure il più “eminente sacerdote” degli Stati Uniti, quando a loro favore dice: « Loro (i protestanti) dicono con noi, con la lingua e nel significato dell’Apostolo: non c’è altro Nome (Gesù Cristo) sotto il cielo dato agli uomini, per cui possiamo essere salvati. » Allo stesso modo, i predicatori protestanti tratteranno erroneamente e interpreteranno erroneamente alcune dottrine degli autori cattolici distaccate dal contesto, e traggono da esse ragioni fatue per cui tranquillizzano le coscienze inquiete di alcuni membri delle loro congregazioni riguardo alla vera Religione. Sapendo che i predicatori disonesti hanno, in questo modo, manipolato alcune risposte avulse dal contesto nella nostra “Familiar Explanation of Christian Doctrine” prima edizione, abbiamo, più di un anno fa, cambiato, nella seconda edizione, quelle risposte, anche se erano essenzialmente vere nel senso dato. Ma ahimè! che la disonestà, la tortuosità ed il funambolismo delle menti dei predicatori protestanti, dovessero essere imitati da un fratello Sacerdote, che avrebbe invece dovuto confermare ai protestanti colpevoli e agli incolpevolmente ignoranti, la loro errata credenza; e non avrebbe dovuto nel contempo rendere i Cattolici già deboli nella fede, ancora più deboli in essa, rafforzando i cattolici liberali nelle loro idee sbagliate, è qualcosa che confonde quasi ogni credo.  – Ora, per mostrare chiaramente e comprendere bene i suoi gravissimi errori, dobbiamo indicare chiaramente il punto in questione. Questo punto è: « Fuori dalla Chiesa Cattolica Romana non c’è salvezza … – Gli eretici sono fuori dalla Chiesa Cattolica Romana; quindi, se muoiono come eretici, sono persi per sempre. »  Qui sorge la domanda: “Chi è un eretico ?”  La parola eretico deriva dal greco e significa “scegliere” o aderire ad una certa cosa. Pertanto un battezzato, professando il Cristianesimo e scegliendo da sé cosa credere e cosa non credere a suo piacimento, in ostinata opposizione ad una particolare verità che sa essere insegnata dalla Chiesa Cattolica come una verità rivelata da Dio, è un eretico! – Per rendere una persona colpevole del peccato di eresia, sono necessarie tre cose:

1. Deve essere battezzato e professare il Cristianesimo. Questo lo distingue da un ebreo e da un idolatra;

2. Deve rifiutarsi di credere in una verità rivelata da Dio ed insegnata dalla Chiesa come rivelata;

3. Deve ostinatamente aderire all’errore, preferendo il proprio giudizio privato, in materia di fede e morale, all’insegnamento infallibile della Chiesa Cattolica. Ne segue quindi che sono colpevoli del peccato di eresia le seguenti persone:

1. Tutti quei battezzati che professano il Cristianesimo e rifiutano ostinatamente una verità rivelata da Dio ed insegnata dalla Chiesa come rivelata;

2. Coloro che abbracciano un’opinione contraria alla fede, la mantengono ostinatamente e rifiutano di sottomettersi all’autorità della Chiesa Cattolica;

3. Coloro che volontariamente dubitano della verità di un articolo di fede, poiché, con tale dubbio intenzionale, mettono in dubbio la conoscenza e la verità di Dio, e nel farlo si è colpevoli di eresia;

4. Coloro che riconoscono la Chiesa Cattolica come l’unica vera Chiesa, ma non abbracciano la sua fede;

5. Coloro che potrebbero conoscere la Chiesa, se la cercassero sinceramente, ma che, a causa dell’indifferenza e di altri colpevoli motivi, trascurano di farlo;

6. Quegli anglicani che riconoscono la vera Chiesa, ma non diventano Cattolici, pensando di avvicinarsi molto alla Chiesa Cattolica, perché le loro preghiere e le loro cerimonie sono simili a molte preghiere e cerimonie della Chiesa Cattolica, e perché il loro credo è il Credo degli Apostoli: questi sono eretici in linea di principio, poiché « il vero carattere dell’eresia retta – dice San Tommaso d’Aquino – consiste nella mancanza di sottomissione all’autorità dell’insegnamento divino nel Capo della Chiesa ». – L’eresia, quindi, è una corruzione della vera fede. « Questa corruzione –  dice San Tommaso d’Aquino – ha luogo sia alterando le verità che costituiscono i principali articoli di fede, sia negando ostinatamente quelli che ne derivano, ma, siccome l’errore di un geometra non influenza i principi della geometria, così l’errore di una persona che non influisce sulle verità fondamentali della fede, non costituisce nessuna vera eresia ». – Se una persona ha abbracciato un’opinione contraria alla fede, senza sapere che sia contraria alla fede, non è, in questo caso, un eretico, oltretutto se è disposto a rinunciare al suo errore non appena viene a conoscere la verità.  Ma è falso dire che siano verità di fede solo quelle che sono state definite dalla Chiesa, e che quindi è un eretico solo chi nega una verità definita. – Se un uomo ruba una grande somma di denaro al suo vicino, non è forse quell’uomo un ladro già prima che il tribunale lo abbia dichiarato colpevole di furto?  Gesù Cristo ha rivelato alla sua Chiesa un certo numero di verità. Essa sa quali sono queste verità. Essa le ha sempre credute e insegnate come verità rivelate. « Ogni verità rivelata – dice il Cardinale Manning – è precisa e certa, tuttavia non tutte sono definite, e d’altra parte la Chiesa ha definito molte di queste verità, in termini precisi, solo quando sia stato formale o necessario farlo; e questa forma opportuna o necessaria, sorse quando una verità rivelata fu oscurata o contestata, o negata da un’ignoranza vincibile o invincibile. Quelli che, per invincibile ignoranza, negarono certe verità rivelate, furono scusati dall’eresia finché la Chiesa li liberò dall’ignoranza di queste verità dichiarandole e definendole in termini precisi. La definizione, tuttavia, non aggiunge nulla alla sua intrinseca certezza, poiché questa deriva dalla Rivelazione divina, solo la definizione aggiunge la certezza estrinseca della promulgazione universale dell’autorità dottrinale della Chiesa, imponendone l’obbligo a tutti i fedeli »  – Senza dubbio, Lutero, Calvino e gli altri eresiarchi del sedicesimo secolo furono considerati dalla Chiesa come eretici ancor prima che Essa avesse definito quelle verità che erano state negate da quegli uomini empi; e quelle verità negate erano degli articoli di fede, e ad essi come tali si credeva fermamente sia prima che dopo la loro definizione nel Concilio di Trento. « Così allo stesso modo – dice il cardinale Manning – l’esistenza di Dio è sempre stata un articolo di fede, eppure è stata definita, solo pochi anni fa, nel Concilio Vaticano, per cui tutte queste verità sono articoli di fede che vengono insegnati dalla Chiesa come verità rivelate, indipendentemente dal fatto che siano definite o meno. » (Ad esempio, la Chiesa insegna l’Assunzione della Beata Madre di Dio, corpo e anima, in cielo, avendo istituito la festa dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, nel suo Ufficio e nella santa Messa di questa festa, e chiaramente Essa potrebbe insegnarla definendo questa verità – dogma poi definito da Pio XII –ndr.-). « Chiunque, quindi, sa che la Chiesa insegna una verità rivelata, è obbligato in coscienza a crederla come un articolo di fede, e se non la crede così, egli è un eretico davanti a Dio ». (Dal: Vat. Counc. Cardinal Manning)  – Chiunque, quindi, conosca a sufficienza le verità della vera Religione e ne neghi anche una sola, commette uno dei più grandi peccati. Rifiutare ciò che sappiamo essere stato rivelato da Dio non è solo  staccarci da tutte i benefici della Religione, ma è mettere in discussione il fatto che il Signore del cielo e della terra sia un Dio di verità, e colui che mette in discussione questa Verità, rivolge a Dio il più grande insulto. Noi crediamo alle Verità della fede, perché Dio le ha rivelate e le propone per mezzo della sua Chiesa infallibile alla nostra fede. Ora, credere in alcune di queste verità e respingerne una o più di una, equivale a dire: credo che Dio abbia detto la verità in questo punto, ma non in quell’altro. Questa è una bestemmia orribile. L’eresia volontaria, quindi, riguardo anche a una sola sacra verità della Religione, distrugge ogni fede, attaccando, come fa, l’autorità di Dio, che ne ha rivelato la verità. Se un uomo che avvelena il cibo dei suoi simili è più condannabile agli occhi di Dio, quanto più condannabili non sono quelli che avvelenano le anime degli uomini con il seme dell’eresia? Portare via la vita del corpo è un peccato mortale. Ora, non è un crimine più grande rubare la vita dall’anima, la grazia di Dio, e condurla alla perdizione eterna mediante false dottrine? Quindi ecco perché la Sacra Scrittura condanna il peccato di eresia nei termini più forti.  – « Un uomo – dice San Paolo – che è un eretico, dopo la prima e la seconda ammonizione, evitalo, sapendo che chi è tale è pervertito e pecca, essendo condannato dal suo stesso giudizio » (Tit. III. 10.). E ancora dice:  « Anche se noi, o un Angelo del cielo, vi predicassimo un altro Vangelo, oltre a quello che vi abbiamo predicato, sia anatema », cioè maledetto. (Galati I, 8, 9). San Paolo classifica anche le sette o le eresie tra le opere della carne, e dice che coloro che fanno tali cose non otterranno il regno di Dio (Galati I, 8, 9). – Ma non tutti quelli che vivono nell’eresia sono colpevoli del peccato di eresia. Quindi distinguiamo due tipi di eretici: quelli che sono, e quelli che non sono colpevoli del peccato di eresia. Abbiamo fatto questa distinzione tra eretici nel nostro piccolo lavoro Familiar Explanation of Christian Doctrine, come testimonia S. O. quando dice: 1. È evidente che l’autore di Explanation “… aveva in mente un ostinato, pertinace, irriducibile, che sfidava Dio, rigettante la verità, un eretico impenitente;” 2. quando, dalla “Spiegazione Familiare”, cita la seguente domanda e risposta:

D.: Che cosa dobbiamo pensare della salvezza di coloro che sono fuori dalla Chiesa senza colpa loro, e che non hanno mai avuto alcuna possibilità di conoscerla meglio? R.: La loro invincibile ignoranza non li salverà, ma se temono Dio e vivono la loro coscienza, Dio, nella sua infinita misericordia, fornirà loro i mezzi necessari per la salvezza, anche mandando, se necessario, un Angelo ad istruirli nella Fede Cattolica, piuttosto che lasciarli morire a causa dell’ignoranza invincibile. –

Secondo questa distinzione tra eretici, dividiamo la dottrina della Chiesa sugli eretici in due parti. Nella parte I. parleremo di quelli che sono i veri eretici, cioè di coloro che sono colpevoli del peccato di eresia e che muoiono in esso; e nella parte II. parleremo di coloro che non sono colpevoli del peccato di eresia.

CAPITOLO V

Parte I.

[Non c’è salvezza fuori dalla Chiesa Cattolica Romana per coloro che muoiono senza essere uniti ad Essa.]

§ 1. S. O. (Signor Oracolo) COSÌ COMINCIA A COMMENTARE LE DOMANDE E LE RISPOSTE DI CUI SOPRA.

S. O. dichiara con enfasi che:

“Tali esposizioni della dottrina della Chiesa applicate ai moderni protestanti hanno, a mia conoscenza, fatto molti danni a persone oneste, ben intenzionate e coscienziose, e danno un’idea completamente falsa del credo dei protestanti. Non c’è nulla da guadagnare se si cerca di travisare le nostre stesse dottrine, ed ancor meno se si travisano le dottrine di coloro  che non credono a tutto ciò che facciamo “.

Non c’è molta ignoranza contenuta nelle suddette parole di S.O.? Rappresentare in modo errato le nostre stesse dottrine cattoliche significa travisare Dio che le ha rivelate; significa travisare la Chiesa di Cristo che le insegna; e fare tutto questo è un crimine terribile. Ora, cosa può significare, travisare le dottrine protestanti? Molto probabilmente questo: « è molto sbagliato dipingere il diavolo più nero di quanto non sia, e chiamarlo l’autore del protestantesimo; è molto sbagliato dire che la credenza protestante è solo una credenza umana e non serve a nulla per la salvezza; che questa loro fede non è una fede assoluta, divina in Cristo e nella sua Religione; in una parola, è molto sbagliato rappresentare il protestantesimo così com’è. »  – Nulla, egli dice, si acquisisce presentando erroneamente Dio e il diavolo, gli insegnanti di Dio e quelli del diavolo, la verità e la menzogna, la fede divina e la umana, il vero e il falso Cristianesimo. – Ma non c’è nulla da guadagnare dal travisare Dio e la sua Religione? Non c’è nulla da guadagnare nel rappresentare il credo protestante come è? Ahimè, S.O. sembra non vedere perdite nel primo, né il guadagno in quest’ultimo modo di agire! Sarà, quindi, un atto di carità continuare a mostrargli, nel seguito di questo trattato, le cattive conseguenze del travisamento di Dio e della sua Religione, e il buon risultato nel rappresentare chiaramente il diavolo e la sua religione contraffatta.