EXTRA ECCLESIAM NULLUS OMNINO SALVATUR (5)
IL DOGMA CATTOLICO:
Extra Ecclesiam Nullus Omnino Salvatur
[Michael Müller C. SS. R., 1875]
CAP. IV
La disonestà del vescovo Coxe.
[Assurdità del protestantesimo]
La storia racconta di un treno diretto verso ovest, che viaggiava alla velocità di un fulmine; era poco dopo il tramonto. All’improvviso si udì rumore come di un incidente: il treno si fermò. “Qual è il problema?” i passeggeri si sono chiesti l’un l’altro. Un enorme gufo, abbagliato dallo splendore dei fari, aveva urtato contro il riflettore anteriore al motore, aveva raffreddato il vetro e cercato di spegnere la luce, mentre un grande toro aveva urtato la testa contro il motore, per fermare il treno. La lampada si riaccese, il motore riprese la sua funzione, ma lo stupido gufo ed il toro ostinato, furono gettati via tramortiti, lasciati a marcire e divorati dalle bestie feroci. Un irlandese, vedendoli, esclamò: « Ammiro il vostro coraggio, ma condanno il vostro giudizio ». – Questo treno può essere paragonato alla santa Chiesa Cattolica che, inviata dal cielo, corre con la sua missione di condurre gli uomini in cielo alla luce della sua divina Dottrina. Lo sciocco gufo, nemico della luce e amico delle tenebre, rappresenta lucifero, che, come nemico di Dio e della luce della santa Religione di Dio, ha sempre cercato di estinguere la luce della vera Religione. Il toro rappresenta invece i re e gli imperatori, gli eretici ed i membri delle società segrete, che lucifero usa per fermare, se possibile, i progressi della Chiesa Cattolica, portatrice della luce della fede. Anche se è difficile, in un certo senso, non ammirare il coraggio degli agenti di lucifero, non possiamo però non condannare il loro giudizio, la loro follia e la malvagità nell’opporsi all’opera di Dio, attirando così su se stessi l’eterna maledizione dell’Onnipotente. – Il nostro divin Salvatore, Gesù Cristo, è venuto per infrangere il potere del diavolo sull’umanità; è venuto a bandire l’idolatria, cioè l’adorazione del diavolo tra gli uomini, e così ricondurli all’adorazione ed al servizio del Padre suo celeste con il suo santo esempio e la sua dottrina divina. Ma non appena aveva iniziato a insegnare agli uomini la sua Dottrina salvifica, ecco che satana gli si oppose: satana è chiamato, nella Sacra Scrittura, il padre della menzogna; dall’inizio del mondo egli ha cercato sempre di travisare ogni verità religiosa. Ha praticato quest’arte tenebrosa già in Paradiso; e da quando l’ha praticata con tanto infelice successo, si è adoperato sempre per propagare l’errore ed il vizio tra gli uomini. Quando il Salvator nostro cominciò a predicare la sua santa Religione, satana praticava la sua arte tenebrosa, anche alla presenza di Cristo stesso. Cristo fu contraddetto da uomini malvagi, i ministri di satana, e travisato nella sua dottrina; ed infatti, invece di essere creduto, fu considerato un sacrilego e come un bestemmiatore, per aver insegnato che Egli era il Figlio di Dio, come l’empio Caifa appunto dichiarò, dicendo: « Egli ha bestemmiato, è colpevole di morte! » (Matt. XXVI, 65.); fu travisato nella sua reputazione: perché Egli era nobile, di stirpe reale, e tuttavia era disprezzato: « … non è questi il figlio del falegname? » (Matteo XIII, 55.). Egli è la Sapienza stessa, e veniva considerato un uomo ignorante: « … come quest’uomo conosce le scritture, non avendole mai studiate? » (Giovanni VII, 17). Fu considerato come un falso profeta: « … lo bendarono e gli diedero schiaffi sul volto schernendolo: … profetizza chi ti ha colpito! » (Luca, XXII, 64). Venne considerato un folle: « … è pazzo, perché ascoltarlo? » (Giovanni, X, 20); rappresentato come un ubriacone, un ghiottone e un amico di peccatori: « … ecco un uomo che è un mangione e un bevitore di vino, un amico dei pubblicani e dei peccatori ». (Luca, VII, 34); considerato alla stregua di uno stregone: « … per mezzo del principe dei diavoli scaccia i demoni » (Mt. IX, 34); ritenuto un eretico ed un posseduto: « … non diciamo noi bene di te, che sei un samaritano e hai un demonio? » (Giovanni, VIII, 48). In una parola, Gesù fu rappresentato al popolo come un uomo così cattivo e famigerato, che non fu ritenuto necessario nessun processo per condannarlo, come gli Ebrei dissero a Pilato: « … se Egli non fosse un malfattore, noi non te lo avremmo consegnato! » (Giovanni, XVIII, 30). Se mai un’infame calunnia sia stata portata all’eccesso, questo avvenne senza dubbio nel caso del nostro Salvatore, « … che non conosceva il peccato », che non aveva mai pronunciato una parola ingannevole, che « … ha fatto bene tutte le cose », e che « … ha passato la sua vita a fare il bene e a guarire ogni sorta di infermità ». La santa Dottrina di Cristo e della sua santa Chiesa, la Maestra delle sue Dottrine divine, finanche ora che è sul suo trono, regnante gloriosamente in cielo, è travisata dagli agenti di lucifero. Il nostro divin Salvatore e i suoi santi Apostoli hanno parlato di questi agenti e hanno avvertito i Cristiani di stare in guardia contro di essi. Che il protestante Mons. Coxe sia uno di questi è un fatto ben noto. Di lui si parla in diversi passaggi della Sacra Scrittura. Ne citiamo alcuni a proposito:
1. Il nostro santo Salvatore, predicendo la venuta di falsi maestri, dice: « … Attenti ai falsi profeti, che vengono da voi con vesti di pecore, ma interiormente sono dei lupi rapaci, dai loro frutti li conoscerete »; e poi ci dice, procedendo con la similitudine di un albero, quale sarà la caratteristica di tali falsi profeti: « Ogni albero che non produce frutti buoni sarà tagliato e gettato nel fuoco ». (Mt. VII. 15, 19.) Tale è il destino dei falsi maestri, secondo Gesù Cristo. – San Paolo li descrive nella stessa luce prospettica, ed esorta i pastori della Chiesa a vegliare su di loro, affinché possano impedire la seduzione del gregge. « … So che dopo la mia partenza i lupi rapaci entreranno in mezzo a voi, non risparmiando il gregge; e tra voi stessi sorgeranno uomini che parlano di cose perverse, per attirare i discepoli dietro a loro, quindi guardatevi da essi ». (Atti: XX, 29.) Tale è l’idea che la parola di Dio dà di tutti coloro che si allontanano dalla Dottrina della Chiesa di Cristo ed insegnano la menzogna; sono lupi famelici, seduttori del popolo, che parlano di cose perverse e la cui fine è il fuoco! –
2. San Paolo, concludendo la sua Epistola ai Romani, li mette in guardia contro tali maestri con queste parole: « Ora, vi raccomando, fratelli, di ben guardarvi da coloro che causano dissidi ed ostacoli contrari alla Dottrina che avete imparato, e di evitali, perché quelli che sono tali non servono Cristo nostro Signore, ma il loro proprio ventre, e con piacevoli discorsi e buone parole seducono il cuore degli innocenti ». (Rm XVIII 17.) Possono, questi che causano dissidi contrari all’antica Dottrina, sedurre le anime riscattate dal Sangue di Gesù, essi che non sono servitori di Cristo, ma suoi nemici, e schiavi del loro stesso ventre. Possono costoro – dico – essere sulla via della salvezza? Ahimè! Lo stesso santo Apostolo descrive il loro destino in un altro testo: « Questi sono nemici della croce di Cristo, la cui fine è la distruzione, il cui dio è il loro ventre e la cui gloria è nella loro vergogna ». (Filipp. III, 18.)
3. Durante l’assenza di San Paolo, tra i Galati erano entrati alcuni falsi maestri, e volevano persuaderli che fosse necessario per la salvezza che si unisse la circoncisione con il Vangelo; per questo motivo l’Apostolo scrive la sua epistola per correggere questo errore; e sebbene non fosse che un errore su un solo punto, e apparentemente nemmeno di grande importanza, tuttavia, poiché era comunque una falsa dottrina, il santo Apostolo lo condanna: “… Mi meraviglio che così in fretta, da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo, passiate ad un altro vangelo. In realtà, però, non ce n’è un altro; solo che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il Vangelo di Cristo. Orbene, se anche noi stessi o un Angelo dal cielo vi predicasse un Vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema! ” (Galati I, 7-9.) Questo dimostra, in pratica, qual sia il crimine ed il destino dei falsi maestri, sebbene la loro dottrina possa essere falsa solo circa un singolo punto.
4. San Pietro descrive questi uomini infelici con le tinte più fosche. « Ci sono stati anche falsi profeti tra il popolo, come pure ci saranno in mezzo a voi falsi maestri che introdurranno sette di perdizione (o, come dice la traduzione protestante, maledette eresie), rinnegando il Signore che li ha riscattati e attirandosi una pronta rovina; » (II Piet. II. 1.) e continuando a descriverli, dice: « … ma la loro condanna è già da tempo all’opera e la loro rovina è in agguato ». (v 3.) – « Il Signore sa liberare i pii dalla prova e serbare gli empi per il castigo nel giorno del giudizio … soprattutto coloro che nelle loro impure passioni vanno dietro alla carne e disprezzano la potestà, audaci, amanti di loro stessi, non temono di introdurre delle sette bestemmiando. (v 9.); « … Abbandonando la retta via si sono sviati … ». (v 15). « Questi sono pozzi senza acqua e nuvole sbattute dai turbini per i quali si serba caligine tenebrosa » (v 17.) Dio santo, in che stato terribile essi sono!
5. San Paolo, parlando di coloro che sono portati via da ciò che San Pietro chiama dannate eresie, dice: « Un uomo che è un eretico, dopo la prima e la seconda ammonizione, sfuggilo, sapendo che questo tale è pervertito e pecca, come quegli che per suo proprio giudizio è condannato. » (Tit. III. 10.) “Alcuni offensori sono giudicati e cacciati fuori dalla Chiesa per la sentenza dei pastori; ma gli eretici, più infelici, lasciano la Chiesa da soli e, così facendo, giudicano e condannano le loro anime”. (Il Cristiano Sincero del Vescovo HAY) – Nello scrivere questo, ci sovviene un evento straordinario accaduto in Francia, nel 1556, la cui conoscenza potrebbe essere utile al signor Coxe. È risaputo che la Chiesa Cattolica ha ricevuto il potere da Gesù Cristo di scacciare i demoni per impedir loro di recare danno alle creature di Dio. La Chiesa spesso fa uso di questo potere. Essa ha istituito alcuni riti e preghiere perché siano utilizzati da Vescovi e Sacerdoti per cacciare i demoni dai posseduti. Nel nostro piccolo lavoro, Trionfo del Santissimo Sacramento, abbiamo raccontato come Dio Onnipotente permettesse agli spiriti maligni di possedere una donna di nome Nicole Aubry, della città di Vervins, in Francia. La possessione avvenne nel 1565 e durò diversi mesi. Il Vescovo di Laon, con Cristo nel Santissimo Sacramento, espulse gli spiriti maligni per sempre, l’8 febbraio 1566. Quando le strane circostanze della possessione di Nicole divennero note ovunque, diversi predicatori calvinisti vennero con i loro seguaci per « … smascherare questo imbroglio papista », come essi dicevano. Al loro ingresso, il diavolo li salutò beffardamente, chiamandoli per nome ed annunciò ad essi che erano venuti in obbedienza a lui. Uno dei predicatori prese il suo libro di preghiere protestanti e cominciò a leggerlo con una espressione molto solenne. Il diavolo prese a ridere di lui e, assumendo un’espressione molto divertita, disse: « Oh! Oh mio buon amico! Hai intenzione di espellermi con le tue preghiere e con i tuoi inni? Pensi che mi facciano male? Ma come, tu non sai che sono miei? Non sai che sono io che ne suggerisco la composizione? » – « Ti caccerò nel nome di Dio – disse solennemente il predicatore ». – «Tu – disse il diavolo beffardamente – non mi caccerai, né nel nome di Dio, né nel nome del diavolo. Hai mai sentito, infatti, di un diavolo che ne cacci un altro? » – « Io non sono un diavolo – disse il predicatore con rabbia – io sono un servo di Cristo! » – « Un servitore di Cristo, ma davvero?! – disse satana con un sogghigno – Ma guarda … ! Io ti dichiaro invece che tu sei peggio di me: io credo, tu invece non vuoi credere. Supponi che tu possa espellermi dal corpo di questa miserabile disgraziata! Allora io ti dico: Va’ prima ad espellere tutti i demoni che sono nel tuo cuore! ». A questo punto il predicatore si congedò, un po’ frastornato, e andandosene, disse, mostrando il bianco dei suoi occhi: « Oh Signore, ti prego, aiuta questa povera creatura! » – « Ed io prego lucifero – sogghignò lo spirito – che possa non lasciarti mai, ma ti tenga sempre saldamente in suo potere, proprio come fa ora. Va’, fai i tuoi affari ora: tu sei tutto mio, e sono io il tuo padrone ». I calvinisti quindi se ne andarono. … avevano visto e sentito già abbastanza, … certo più di quello che volevano. – Mons. Coxe è ben noto come un famoso esorcista. Fa tutto ciò che è in suo potere per impedire che il diavolo (anche se quello che fa, lo attinge dalla fede cattolica) si impossessi dei protestanti. Egli sa però che, se questa possessione dovesse davvero aver luogo, egli non avrebbe alcun potere di espellere il diavolo dell’idolatria. Un’oncia di prevenzione è, a suo avviso, migliore di un chilo di cura. In questo, imita i suoi antenati. Sant’Agostino ci dice che i Manichei e i Donatisti fecero tutto ciò che era in loro potere per suscitare pregiudizi nella mente del popolo contro la Chiesa Cattolica Romana. Essi dicevano agli uomini che l’insegnamento della Chiesa era una dottrina infondata e profana, piena di princìpi malvagi ed invenzioni umane, invece che essere la fede Divina; e tutte queste calunnie si diffondevano all’esterno tra la gente, in modo che non pensassero più di andare in Chiesa per apprendere la verità, e persino sospettando che Essa non fosse la Chiesa di Cristo. « La ragione principale – dice Sant’Agostino – perché ho continuato a vivere così a lungo negli errori dei Manichei e ho messo in discussione la Chiesa Cattolica con così tanta violenza, era che io pensavo che tutto ciò che avevo sentito contro la Chiesa fosse vero! Ma quando ho scoperto che era tutto falso, ho fatto conoscere questa falsità al mondo, per disingannare gli altri che erano stati catturati nella stessa trappola. Ho mescolato gioie e rossori, e mi vergognavo di aver emesso, per così tanti anni, latrati e ragli, non contro la Fede cattolica, ma solo contro la falsità delle mie presunzioni carnali. Io ero così avventato e empio, che quelle cose che avrei potuto apprendere dai Cattolici con semplici domande, le ho caricate di accuse. Ero pronto più ad accettare la menzogna che ad essere informato della verità. » Questo lo fece, illuso e ingannato dai Manichei. Ahimè! Questo non è stato solo il caso di S. Agostino, ma di quasi tutti quelli che hanno dato ascolto ai disertori di questa Chiesa; anzi, è proprio di questi giorni il caso di un numero infinito di protestanti e di infedeli che, seguendo sant’Agostino nei suoi errori, non indagano su come queste cose siano credute o comprese dalla Chiesa, ma si oppongono a tutti in modo riluttante, come se questi capissero ciò che loro immaginano. Non fanno differenza tra ciò che insegna la Chiesa Cattolica, e ciò che essi pensano che essa insegni. Così credono che Essa sia colpevole di tante assurdità, follie ed impietà, come facevano i pagani di un tempo. Questo è un protestante: egli considera l’antichità della Chiesa Cattolica Romana; la sua unità nella fede; la purezza e la santità della sua Dottrina; il suo stabilimento da parte di poveri pescatori in tutto il mondo, nonostante tutti i tipi di opposizione; la sua durata invariabile dal tempo degli Apostoli; i miracoli che sono avvenuti in Essa; la santità di tutti coloro che vivono secondo le sue leggi; la profonda scienza dei suoi dottori; il numero quasi infinito dei suoi martiri; la pace della mente e la felicità dell’anima vissuta da coloro che sono entrati nel suo seno; il fatto che tutti i protestanti ammettano che un fedele Cattolico possa essere salvato nella sua Religione; la terribile punizione inflitta da Dio a tutti i persecutori della Chiesa Cattolica; la morte infelice degli autori delle eresie; l’adempimento costante delle parole di nostro Signore, che la sua Chiesa sarebbe sempre stata perseguitata. Egli considera seriamente tutto questo; è illuminato dalla grazia di Dio per vedere che la Chiesa Cattolica Romana è la sola vera Chiesa di Gesù Cristo; è convinto che la sua autorità provenga da Dio e che ascoltare e obbedire alla sua autorità sia ascoltare e obbedire a Dio stesso: e così accetta e crede a tutto ciò che insegna; perché le viene dall’autorità di Dio, e quindi deve essere vero; non perché lui stesso vede come o perché sia vero. Questa è la vera fede divina – questo è il modo giusto per diventare Cattolici. Tale fede è assolutamente necessaria. È necessario per necessità di precetto. Il nostro benedetto Signore dice: « Chi crede e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crede sarà condannato! ». Questo precetto è affermativo, nella misura in cui ci obbliga a credere a tutto ciò che Dio ha rivelato; è negativo, nella misura in cui ci vieta di esprimere opinioni contrarie alla verità rivelata. – Tale fede è necessaria per necessità di mezzo, perché « … senza fede è impossibile piacere a Dio ». (Ebr. XI.) « Se non credete, morrete nei vostri peccati ». (Giovanni, VIII, 24.). Ora, un protestante così, sta per unirsi alla Chiesa Cattolica. Coxe lo sente … così va e tiene lezioni sull’idolatria e gli errori della Chiesa Cattolica Romana, per impedirgli di cadere, come lui stesso le chiama, “in mani cattive”. Lord Stafford era un buon Cattolico, ma sua moglie era una protestante severa. Aveva vissuto diversi anni ad Abbeville, in Francia. Pregò il vescovo di Amiens, monsignor De la Motte, di convertire sua moglie. « Dio solo può convertire l’anima – rispose il Vescovo – puoi farle più bene tu pregando per lei, che io parlando con lei. » – Ora Lady Stafford aveva una grande stima per San Francesco di Sales. « Se potessi incontrare un Vescovo come lui – diceva – potrei diventare Cattolica ». Ebbe così un colloquio con il Vescovo di Amiens. All’inizio egli evitò l’argomento della Religione e cercò di ottenere la sua fiducia. Un giorno le chiese se la sua coscienza fosse completamente tranquilla, e, se non avesse dubbi sulla sua religione, vivendo così separata com’era dalla Chiesa. « Con la Bibbia in mano – ella rispose – non temo nessuno, sono abbastanza soddisfatta ». Le parole del Vescovo, tuttavia, le fecero una profonda impressione. Cominciò allora a dubitare seriamente della verità della sua setta. Venne di nuovo a consultare il Vescovo. Ella ascoltò uno dei suoi sermoni e concepì un grande desiderio di poter professare la stessa fede religiosa di questo santo prelato. Aveva ancora dei dubbi sulla santa Messa e sul Purgatorio. Consultò ancora una volta il Vescovo. Ma invece di risolvere immediatamente i suoi dubbi, il Vescovo le disse: « Madame, voi conoscete bene il vescovo protestante di Londra, avete evidentemente una grande fiducia in lui. Andate, dunque, e riferitegli ciò che ora vi dico: il Vescovo di Amiens dichiara che diventerà protestante, se puoi confutare il fatto che S. Agostino, che tu consideri una delle più grandi luci della Chiesa, abbia offerto la santa Messa, … ed offerta per i morti, vale a dire per la madre sua defunta. » La proposta venne accettata. Lady Stafford chiese al marito di andare a Londra, e lì, in incognito, pose il messaggio scritto nelle mani del vescovo protestante, riportandone la risposta scritta. Il vescovo protestante lesse il messaggio e, alla richiesta di scrivere una risposta, disse: « Questa signora è caduta in cattive mani, sarà pervertita, qualsiasi cosa io possa dire non ostacolerà il male, ma darà adito a incomprensioni e recriminazioni spiacevoli ». Come possiamo immaginare, Lady Stafford fu molto sorpresa da questa risposta. Era sincera: era evidente che il vescovo non desiderava rispondere, perché non poteva. In particolare, l’hanno spinta a compiere il passo finale questi due pensieri: « 1. Nessun Cattolico è mai diventato un protestante facendo penitenza per i propri peccati per ritornare a Dio, mentre molti protestanti sono diventati Cattolici proprio per questa ragione. – 2. I protestanti onorano come santi, molti dottori e padri della Chiesa che hanno insegnato una dottrina proprio contraria al protestantesimo e, di conseguenza, i protestanti devono ammettere che si possa diventare santi imitando questi santi dottori e vivendo e morendo nella loro fede. Lady Stafford fece gli esercizi spirituali per alcuni giorni in un convento, e finalmente divenne una buona e fervente cattolica. » (Herbert.) – Come il vescovo protestante di Londra, anche il vescovo Coxe sa che molti non Cattolici sono caduti in “cattive” mani e sono diventati Cattolici molto edificanti. Egli sa pure che i buoni libri cattolici, che spiegano chiaramente la Religione Cattolica, sono anch’essi delle “cattive mani” con cui molti non Cattolici si sono convertiti alla Chiesa Cattolica. Sa quindi che anche “Familiar Explanation of Christian Doctrine” è una di queste “cattive mani”. Ma con l’evitare che i non Cattolici leggano questo piccolo libro, egli dimostra così chiaramente che solo la Chiesa Cattolica Romana è la “vera” Chiesa di Cristo, e che nessuna salvezza è possibile fuori da Essa; pertanto egli estrapola alcune domande e risposte, disonestamente avulse dal contesto, e le ingarbuglia, come fa con la Sacra Scrittura, per la distruzione di se stesso e quella del suo prossimo. Non abbiamo saputo cosa abbia detto Mons. Coxe su queste domande e risposte; ma, a giudicare dall’articolo anonimo: Queer Explanation, (una spiegazione strana) possiamo capire che le abbia usate come argomenti per denunciare l’idolatria e l’errore della Religione Cattolica. Il signor Coxe non è del parere di dichiarare che la Religione Cattolica sia idolatra e piena di errori, poiché sa troppo bene che l’idolatria è stata eliminata dalla Chiesa Cattolica e che, se non fosse stato per Essa, egli stesso sarebbe stato un idolatra. Se Coxe calunnia la Sposa di Cristo in modo tanto empio, ciò dipende da un odio diabolico che nutre per Essa. E perché egli e molti altri protestanti nutrono un odio diabolico verso la Chiesa cattolica? « I cosiddetti riformatori – dice il dottor O. A. Brownson – supponevano, in un primo momento, di poter mantenere la religione dogmatica per mezzo della Bibbia, senza alcun interprete o maestro divinamente autorizzato, poiché non erano a conoscenza di quanto la loro interpretazione delle Scritture dipendesse dalla tradizione della Chiesa nella quale erano stati educati tutti. Quando questo fu evidenziato dai Cattolici, che dimostrarono pure che la Bibbia, interpretata dalla tradizione, sosteneva le affermazioni del Papato e della Chiesa Cattolica, dalla quale essi si erano separati, furono costretti, per essere coerenti con se stessi, a ritornare alla Chiesa Cattolica o a rifiutare l’interpretazione tradizionale della parola scritta, e ad affidarsi perciò esclusivamente, da allora in poi, nella loro interpretazione del testo sacro, alla grammatica e al lessico. Ma interpretando unicamente con la grammatica e con il lessico, fu presto scoperto che non si potesse evincere alcun sistema dogmatico uniforme e coerente in grado di avere un qualsiasi grado di certezza tollerabile dalle Sacre Scritture. Questo è un fatto innegabile. Le variazioni del protestantesimo, anche durante la vita dei riformatori, la moltiplicazione delle sette protestanti, tutte attingenti al testo sacro, e l’esperienza di trecento e più anni, lo rendono indubitabile. I protestanti, spinti dai loro oppositori Cattolici, furono spinti alla triste alternativa di condannare la loro separazione dalla Chiesa e tornare alla sua comunione, o di rinunciare alla religione dogmatica come fatto non essenziale, ricorrendo alle emozioni o al sentimento interiore. – “I riformatori immaginavano di essersi opposti mediante una verità all’autorità della Chiesa nell’ostentare l’autorità della Bibbia, ma in tal modo cambiarono solo la forma della loro negazione: la loro affermazione circa l’autorità della Bibbia era puramente negativa: questo era in realtà semplicemente la negazione dell’autorità della Chiesa di interpretarla o declamarla e applicarne il senso, e non significa né più né meno quel che la Chiesa ha sempre affermato nel dichiarare l’autorità della Bibbia, interpretata e giudicata dal tribunale divinamente istituito all’uopo. La Bibbia, come l’esperienza protestante ha poi dimostrato, senza la Chiesa come tribunale, non ha alcuna autorevolezza, come lo sono gli statuti di un regno o di una repubblica lasciati al giudizio privato del cittadino o del soggetto, senza che il tribunale civile li interpreti e li applichi su di un caso in esame; essi non si opponevano alla Chiesa se non come principio della negazione di ogni verità o autorità: nient’altro che la pura negazione, storicamente e logicamente; il protestantesimo, nonostante le scappatoie o i sotterfugi, ha raggiunto il suo inevitabile fine, cioè: la negazione di ogni autorità, esterna o interna, spirituale o secolare, e quindi di ogni fede, di ogni verità oggettiva e di ogni Religione; poiché la natura stessa della Religione è quella di legare la coscienza con l’obbligo dell’uomo di obbedire a Dio. « Quindi – dice Sant’Alfonso – Rifiutare l’insegnamento divino della Chiesa Cattolica, è rifiutare la base stessa della ragione e della rivelazione, poiché né i principi dell’una, né quelli dell’altra hanno più alcun solido sostegno su cui reggersi; perché questo può quindi essere interpretato da ognuno a suo piacimento, si possono negare tutte le verità che si vuol negare; pertanto ripeto: se l’autorità divina di insegnamento della Chiesa e l’obbedienza ad Essa sono respinte, ogni errore sarà approvato e potrà essere tollerato.” (Appendice al suo lavoro “Il Concilio di Trento”). « In effetti, negando il fondamento stesso della Religione, o rifiutando la verità rivelata – dice Brownson – priviamo la ragione stessa della sua forza e ne oscuriamo la luce, smettendo di essere in grado di mantenere, con una solida comprensione, la verità che giace nel suo stesso ordine, come dimostra l’immensa superiorità intellettuale dei Cattolici sui protestanti: paragona un contadino irlandese o spagnolo ad un contadino inglese o ad un protestante-tedesco, o i dotti benedettini di San Maur o i Bollandisti ai tuoi eruditi studiosi e critici protestanti, o i grandi dottori medievali ai teologi protestanti più lodati: la differenza di lucidità mentale, l’acutezza e la forza è così grande da rendere quasi completamente ridicolo il confronto ». – « L’età attuale – dice il dottor O. A. Brownson – si vanta della sua liberalità, ma la sua sfacciata liberalità è il risultato del suo indifferentismo alla teologia dogmatica e della sua mancanza di ferma convinzione in ogni verità positiva o affermativa. Le sette hanno smesso di sgozzarsi a vicenda, poiché non vale la pena discutere le differenze tra esse, dal momento che sono tutte animate da un solo e medesimo spirito e si muovono nella stessa direzione. Tuttavia, quantunque l’epoca sia più seria, è comunque intollerante come qualsiasi epoca precedente. Ci possono essere individui che detestano onestamente l’intolleranza in ogni modo o forma, ma questi si trovano principalmente tra i Cattolici che prendono sul serio la dottrina popolare della libertà religiosa, e fanno di tutto per rifiutare ogni solidarietà con la storia passata della loro Chiesa, e protestare contro lo spirito, se non proprio contro la lettera, del Sillabo. La Chiesa insegna la verità, e tutta la verità è intollerante, e rifiuta di tollerare anche la parvenza dell’errore; l’impopolarità di un principio o di una dottrina non ha nulla a che fare con la sua verità o con l’obbligo di osservarla. Dove i Cattolici sono in minoranza, come da noi, la prudenza del mondo può sembrare che consigli la difesa di quella che viene chiamata, ma falsamente chiamata, la libertà di coscienza, cioè il diritto di ogni uomo di formare o di scegliere da sé il proprio credo religioso e rispettarlo; ma una prudenza più alta, la Prudenza divina, consiglia l’adesione al principio cattolico, a ciò che è vero sempre e dappertutto. Né i principi né le dottrine della Chiesa cambiano o subiscono alcuna modifica con i cambiamenti o le variazioni del tempo o del luogo. Nessun uomo ha il diritto di fronte a Dio, per quanto possa averlo davanti allo Stato, di professare una qualsiasi religione tranne l’unica e vera Religione, la Cattolica, e nessuno può aderire a nessun’altra se non a proprio rischio e pericolo. « Eppure, con tutta la loro sfacciata liberalità, i protestanti affermano solo la libertà di negare la verità, e se la loro intolleranza alla Cattolicità ha cambiato la sua forma, non è diminuita però nella sua intensità. Il loro odio per la Chiesa non è diminuito in alcun modo. Le nazioni ora non perseguitano i Cattolici, come hanno fatto all’inizio, per la paura dell’intervento dei governi cattolici stranieri, anche se, in senso stretto, non ci sono più governi cattolici sulla terra, ma il loro terrore per la Chiesa e l’ostilità a tutto ciò che è Cattolico sono più grandi che mai, e proprio perché il termine cattolico si oppone direttamente alla negazione della verità oggettiva, con il dissolvimento della Religione in un sentimento o in un’emozione soggettiva, che varia con il luogo e il tempo, da individuo a individuo, essi sentono che la Cattolicità è l’affermazione della verità cattolica, e quindi che la Chiesa differisce da loro non semplicemente nel grado, come un più o un meno, ma nella natura, e contraddice direttamente il loro intero ordine di pensiero. Quindi l’intolleranza dei protestanti verso la Cattolicità non è ispirata dall’amore per la verità o dallo zelo per la parola di Dio, ma dalla loro mancanza di fede, per cui desiderano sentirsi liberi da ogni obbligo di credere e di osservare strettamente la verità, di seguire la ragione o la rivelazione, soddisfatti delle proprie opinioni, qualunque esse siano, e soddisfatti di vivere e morire nel loro indifferentismo religioso o semplicemente nel soggettivismo religioso. Questo non possono farlo più nel confrontarsi con la Chiesa Cattolica per cui essi devono distruggerla per essere in grado di godere con tranquilla coscienza delle proprie convinzioni o meglio delle loro “non credenze”. – « L’ostilità verso la Chiesa non deriva dalle sue dottrine o da dogmi speciali, né da alcuna convinzione intellettuale che siano falsi o irragionevoli, ma dal fatto che Essa insegna che la verità è oggettiva, indipendente dal credente, ed è obbligatoria, e nessuno ha o può avere il diritto di opporsi a Dio. I protestanti odiano la Chiesa per due ragioni: 1° perché afferma di insegnare infallibilmente con l’assistenza divina, e 2° perché sostiene che la verità è cattolica e lega sia la ragione, che la coscienza. Il diritto della Chiesa di insegnare tramite l’autorità divina attraverso il Papa e i Concili, era l’oggetto principale dell’ostilità all’inizio, una necessità assoluta della posizione assunta dai riformatori, ma abbiamo visto che, col passare del tempo, si è reso necessario, per sostenere la loro posizione contro la pressione degli argomenti Cattolici, il negare non solo l’autorità della Chiesa, ma anche l’autorità della Verità stessa, e quindi non si ritengono obbligati nell’osservarla, ma si considerano liberi di resisterle ogni volta che possono scegliere.La presenza e l’influenza della Chiesa si oppone a questa libertà interiore dalla Verità, che i non credenti chiamano “libertà di pensiero”, e i protestanti “libertà religiosa”, ed entrambi fanno guerra ad Essa, una guerra all’ultimo sangue, perché Essa non può e non può assolutamente favorirli: essi, increduli e protestanti, formano un’alleanza contro di Essa e cercano, con tutte le arti e i dispositivi in loro potere, la sua totale distruzione dalla faccia della terra; perché entrambi sentono istintivamente che o Essa o loro devono perire. – « È degno di nota che nella guerra che i protestanti e gli infedeli hanno finora condotto contro la Chiesa, non hanno né pretendono di avere alcuna verità o principio per opporsi ad Essa. Essi non combattono per la verità, né per alcun principio affermativo o Cattolico che negano o trascurano, ma per quello che chiamano i “diritti della mente”, che, tradotto in un inglese semplice, significa l’emancipazione della mente umana dall’autorità della Verità, e quindi da Dio che è la Verità, o, in termini più semplici ancora, la libertà di trattare la Verità e la menzogna come se avessero uguale valore, siano ugualmente indifferenti, o di negare ogni reale distinzione tra loro, e quindi tra il giusto e l’errato. Né la Ragione né la Rivelazione possono tollerare questo tipo di libertà, piuttosto questa è una licenziosità intellettuale e morale, e la sola stessa esistenza e la presenza della Chiesa la condannano, da qui l’inconciliabile antagonismo tra la Chiesa e le sette; ma c’è una notevole differenza tra il temperamento e le motivazioni delle due parti: ad esempio La Chiesa è sempre calma e raccolta, perché sa che ha la Verità; non indulge a nessuna passione, non ricorre ad alcuna violenza, a nessuna crudeltà o durezza contro i suoi nemici, perché sa che stanno solo facendo del male a se stessi, e non ad Essa; e quindi si commuove nella sua resistenza alla loro rabbia cieca, solo per quella carità divina che cerca di salvare le anime, non di distruggerle. È mossa dall’amore per i suoi nemici e cerca sempre, con tutti i mezzi in suo potere, di renderli buoni, buoni per il tempo e per l’eternità. Il suo atteggiamento verso di loro è quello di tenerezza e di compassione infinite. Ma il temperamento dei suoi nemici verso di Essa è quello della stizza e dell’odio immotivato; essi non sono mossi né dalla carità, né dall’amore per le anime; perché, se credessero nella salvezza, saprebbero che le anime possono essere salvate solo nella Chiesa, e non al di fuori di Essa, e quindi, ecco che i traditori nelle loro stesse odiose passioni, non pongono un limite alla violenza o alla crudeltà a cui potrebbero ricorrere, avendone il potere, se lo dovessero giudicare necessario o utile alla loro causa. Ne vediamo le prove nella legislazione anticattolica e nelle misure della Prussia, della Svizzera, dell’Italia protestante, della Spagna rivoluzionaria e delle misere repubbliche del Sud di questo Continente, dove l’influenza della nostra repubblica è stata più ostile alla Religione, alla pace e all’ordine della società. – « Tutte queste cose provano, in primo luogo, che il partito protestante non si oppone alla Chiesa, come essi pretendono, per ragioni puramente politiche, perché essa non ha alcun potere politico o connessione ad esso e, in secondo luogo, perché davvero, qui e dappertutto, si oppongono ad Essa, perché è Cattolica nel suo insegnamento, afferma la Verità come vincolante per l’intelletto e la coscienza, in diretta contraddizione con la loro dottrina dell’indifferenza alla Verità e alla menzogna, secondo la quale ogni uomo ha il diritto naturale di professare qualsiasi religione, anche non Cattolica, o nessuna religione, a suo piacimento ». – « Ci sono, senza dubbio, un gran numero di protestanti che si attengono ai principali misteri cristiani così come insegnati dalla Chiesa e tramandati dalla Tradizione, ma essi, come abbiamo detto, li professano non come verità cattolica, ma come opinioni, che non rendono vincolante l’intelletto o la coscienza, e che essi sono liberi di accettare o respingere a loro gusto, secondo la loro convenienza o il loro capriccio. Nel linguaggio popolare del giorno, sono chiamati semplicemente opinioni religiose, non “dogmi” e raramente “articoli di fede”. Alcuni potrebbero considerarli come delle dottrine essenziali del Cristianesimo, ma il Cristianesimo stesso è considerato un’opinione, o un sentimento interiore, non come una legge che nessuno ha il diritto di contestare e a cui ognuno è tenuto ad obbedire. Essa è solo una tra molte religioni, nessuna delle quali è del tutto falsa o del tutto vera. « Ci sono, ci piace credere, tra i protestanti, molte persone che sono molto superiori al loro protestantesimo, che non hanno ancora imparato a diffidare della ragione, che ritengono che la verità sia obbligatoria, che la Religione sia la legge della coscienza, che sono onesti, retti, gentili e benevoli secondo la loro luce, e che intendono essere veri credenti Cristiani: con questi si può ragionare e possono essere più o meno influenzati dalle argomentazioni; essi non sono autentici protestanti, potrebbero non capire molto bene le dottrine predicate dalla Chiesa dai primi riformatori, ma credono che siano Verità rivelate, che per loro sarebbe peccaminoso negare, e non delle semplici opinioni che si è liberi di accettare o meno, professandole secondo il proprio piacere. Questo serve a mantenere una parvenza di religione nelle diverse sette protestanti, ma essi non sono governati dallo spirito protestante e, se portati via dal movimento protestante, poiché non ne sono i leaders, sono i ritardatari della marcia in avanti del protestantesimo. Se ne trovano alcuni a Ginevra, che condannano seriamente le misure adottate dal Concilio contro il vescovo Mermillod e il clero cattolico; alcuni, come il signor von Gerlach, in Prussia, che resistono con tutti i mezzi in loro potere alla legislazione adottata dal governo contro la Chiesa e i suoi fedeli pastori; e un piccolo numero anche in questo Paese che si oppone apertamente all’ingiustizia di tassare i Cattolici per il sostegno delle scuole a cui le loro coscienze vietano di mandare i propri figli. Non sono questi, come uomini, come individui, che noi denunciamo, perché molti di loro li onoriamo e li stimiamo, bensì il “protestantesimo” a cui sono associati. – « Che i protestanti, almeno i cosiddetti protestanti ortodossi, professino di osservare e rivendichino al loro protestantesimo, molte cose che sono professate anche dai Cattolici, nessuno lo nega, ma queste cose non fanno parte del protestantesimo, perché la Chiesa le ha professate ed insegnate secoli prima che nascesse il protestantesimo: sono parte integrante dell’unica fede cattolica e appartengono solo ai Cattolici; i protestanti possono legittimamente rivendicare, come protestanti, solo quelle cose in cui si differenziano dalla Chiesa, e che la Chiesa nega, e che essi asseriscono, vale a dire, ciò che è peculiare o distintamente protestante: non possiamo permettere che rivendichino come loro ciò che è, e che è sempre stato nostro, accordiamo ad essi volontariamente ciò è loro, ma niente di più: tutto ciò che essi professano e conservano insieme a noi, è solo nostro, non loro. Adottando questa regola, che è giusta e inoppugnabile, praticamente nulla appartiene loro, ma solo le smentite, e siccome tutte le loro negazioni sono, come abbiamo visto, prive del principio o della verità cattolica, costituiscono delle pure eguaglianze; poiché il protestantesimo è puramente negativo, di conseguenza in esso non c’è religione, perché la vera Religione è solo affermativa. – « Niente di tutto questo! Noi abbiamo visto che le negazioni protestanti, in entrambi i loro sviluppi logici e storici, portano alla negazione di ogni Religione dogmatica, di ogni Verità oggettiva, e riducono le verità della ragione e della rivelazione a mere opinioni personali, e quindi implicano la negazione di quelle stesse dottrine che i protestanti professano di tenere in comune con noi. L’immensa maggioranza dei protestanti abbandonerà queste dottrine, o acconsentirà a considerarle semplicemente come opinioni prive di autorità oggettiva, prima di abbandonare il movimento protestante o respingere i dinieghi che sono l’essenza del protestantesimo, quando comprenderà che l’essenza di una negazione, è quella di non avere un essere in sé stessa o altrove. Alcuni dei più recenti protestanti potranno essere occasionalmente coinvolti, ma la maggior parte di essi accelererà il passo e chiuderà con il corpo principale. Le conversioni individuali, in effetti, avvengono, ed in generale sono considerevoli, ma sono poco più che polvere nell’equilibrio generale rispetto al numero intero di protestanti, anche se sono di gran lunga più numerosi dei Cattolici che cadono, qui e altrove, nel protestantesimo o nell’infedeltà. – « È ovvio quindi che per portare avanti una polemica, i protestanti, come se fossero dei Cristiani semplicemente erranti in merito a certi aspetti della fede cristiana, non possono esprimersi, non possono essere convinti dalle argomentazioni, perché non posseggono fermamente nulla che possa servire loro come base di un argomento: ci sembra molto più importante spogliarli di tutte le pretese cristiane, privarli del loro prestigio e del potere di seduzione che la loro professione cristiana dà loro, mostrando loro la totale nudità come dei veri e propri infedeli, piuttosto che faticare per far loro accettare le dottrine cattoliche che dichiaratamente rifiutano. Gli infedeli sono così, e non è poco importante dimostrare che nessun uomo può essere un protestante ed essere allo stesso tempo un Cristiano o un seguace di Nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. Dobbiamo questo ai non istruiti o a quelli imperfettamente istruiti, e specialmente ai nostri Cattolici dalla visione mondana, che sono esposti alle influenze e alle seduzioni protestanti e che si allontanerebbero con orrore dall’infedeltà e dalla negazione del Signore che ci ha comprati, e tuttavia sono tentati di fraternizzare con i protestanti che fingono di essere Cristiani e di avere l’essenziale della fede cristiana, se scoprono che i Cattolici stessi ammettono che i protestanti sono Cristiani, anche se Cristiani eterodossi. Lo dobbiamo anche a coloro che, tra le fila dei protestanti, si sentono destinati ad essere Cristiani e vorranno essere Cristiani. Entrambe le classi dovrebbero essere istruite per capire come sia vero che il protestantesimo non è il Cristianesimo, non è una Religione, ma è, quando viene spinto alla sua ultima conseguenza, la negazione della Rivelazione, la negazione della Ragione, la negazione di Dio, l’autore della Ragione, ed è solo un ateismo mascherato, o una forma sottile di negazione universale o nichilismo. Ogni protestante onesto dovrebbe, per quanto possibile, impegnato a capirlo, in modo che possa comprendere il rischio che corre se rimane nei ranghi dei protestanti; e ogni Cattolico dovrebbe pure capirlo, in modo che possa vedere chiaramente che, se cede alla seduzione del protestantesimo, si separa completamente e interamente da Cristo nostro Signore, e si assicura la sua eterna perdizione. » – Non conosciamo nulla di più riprovevole del mambypambyismo (buonismo accomodante) balbettato dai Cattolici sentimentali sulla buona fede dei “nostri fratelli separati”. Ci possono essere persone in buona fede tra i protestanti, ma, in tal caso, non mancano le opportunità di poterlo dimostrare ed uscire dalla Babilonia in cui sono stati allevati. Gli uomini non possono essere salvati senza Cristo, perché non c’è altro Nome dato sotto il cielo per cui possono essere salvati: senza la fede è impossibile piacere a Dio, e chi viene a Dio deve esserne consapevole, Egli stesso è il compenso di coloro che lo cercano, e come si può essere salvati da Cristo se si aderisce ad una fazione che lo respinge e che gli fa guerra? E come si può avere fede o credere in Dio se si è in comunione con coloro che riducono tutta la fede, tutte le convinzioni, tutte le verità, in realtà, ad una semplice opinione, o ad un sentimento interiore che varia in base a ciascun individuo? Se la Cattolicità è essere Cristiano, se la Ragione è autorevole e per se stessa competente, nulla è più certo del fatto che il protestantesimo non è in alcun senso cristiano, e che le persone che vivono e muoiono protestanti non possono essere salvate. È stoltezza del senso comune voler affermare il contrario, e questo praticamente neutralizza tutti i nostri sforzi per convertire i protestanti e per portarli a vivere e salvarsi nella fede in Cristo. – « Noi sappiamo ciò che dicono i teologi dell’ignoranza invincibile e non osiamo contraddirli: l’ignoranza invincibile scusa dal peccato in ciò di cui uno è invincibilmente ignorante (ignoranza non rimediabile), ma essa non dà la fede, non ha virtù, e senza fede, senza virtù positiva, nessun uomo può essere salvo. L’uomo che detiene implicitamente la Fede Cattolica, ma errando a causa dell’invincibile ignoranza nei confronti di alcuni dei suoi precetti e persino dei dogmi, può essere salvato, ma come si può dire che un uomo abbia implicitamente la Fede Cattolica, se non detiene affatto, o rifiuta ogni principio che la sottintende? Non è quindi certa questa applicazione ai protestanti, che in realtà negano tutto ciò che sia Cattolico, regola che invece è oltremodo giusta se applicata ai Cattolici sinceri ma ignoranti o ai Cattolici che errano a causa della ignoranza incolpevole. Il protestantesimo non regge al confronto dell’eterodossia ordinaria, esso non è più cristiano del paganesimo greco e romano. – Senza dubbio, questo sarà recepito come illiberale, come troppo severo, ma l’unica domanda che dobbiamo porre è: è questa la Verità? È questa la legge? Se questa è la legge di Dio, essa è vera; è ciò che insegna la Chiesa, e non abbiamo nulla da recriminare per la questione della sua libertà o illiberalità, della sua severità o della sua clemenza. Tutto ciò di cui dobbiamo guardarci è affermare la Verità, seppure in uno spirito duro o illiberale, con un temperamento severo e crudele o con qualsiasi altra mancanza di carità, perché è salvaguardia per coloro che si espongono alle terribili conseguenze del rigetto di Cristo e della sua legge, o che si rifiutano di accettare che Egli regni su di loro. Possiamo amare e pregare per loro, ma cercare di alterare la divina costituzione del suo regno è un incorrere nella colpa della ribellione: c’è solo una via giusta, e mentre è nostro dovere incamminarci in essa, è anche nostro dovere fare del nostro meglio per mostrarla a coloro che ne siano fuori, e cercare di riportarli a rientrare in essa. Sarebbe un peccato contro la carità lasciare che essi pensino di poter essere salvati al di fuori di questa unica via, o in altro modo. Non cambierebbe nulla nella legge esistente, indipendentemente da loro e da noi, se dovessimo farlo. Un uomo può essere liberale quanto gli piace con ciò che è suo, ma dare via ciò che è di un altro è un’ingiustizia. Dio è giusto e misericordioso, e ama tutte le opere delle sue mani, perché non avrebbe mai fatto nulla, se l’avesse odiato. Cristo ha tanto amato anche i peccatori, che ha dato la sua vita per loro, ed è una mancanza di fede in Lui il dubitare della saggezza o della giustizia, della bontà o della misericordia della sua legge. La Chiesa non può salvare coloro che la respingono, ma piange come una madre amorevole su coloro che sono fuori strada e si avviano verso una sicura perdizione. La carità è più alta e più ampia del cieco sentimentalismo, Essa ama tutti gli uomini, ma li ama in Dio. » (Review, ottobre 1873). – Ogni Cattolico bene istruito conosce e comprende questa grande verità della nostra Religione e si sentirebbe molto indignato per il suggerimento circa la minima cosa contraria ad essa. Circa cinque anni fa, se ricordiamo bene, un predicatore protestante di New Orleans ha agito come il vescovo protestante Coxe. Scelse, dalla Familiar Explanation of Christian Doctrine, le stesse frasi avulse, citate da Coxe, per provare da esse l’idolatria e l’errore della Religione Cattolica. Egli fece inserire il suo lungo discorso in un giornale protestante di New Orleans. Il suo scopo era di impedire alle donne protestanti di prendere parte ad una fiera, i cui profitti dovevano andare a pagare i debiti di alcune chiese cattoliche. In risposta a questo articolo malevolo, il giudice McGloin, un erudito e devoto Cattolico di New Orleans, inserì nello stesso giornale un articolo elaborato, in cui dimostrava chiaramente, come fanno i buoni autori Cattolici, che la spiegazione che avevamo dato della Dottrina Cattolica in questione era perfettamente corretta.