ATTENTI AL LUPO TRAVESTITO!

Necessità del mandato canonico

Oggi sembra tutto normale, nel senso che chiunque prenda l’arbitrio di predicare, (compreso il parlare in pubbliche riunioni o lo scrivere in riviste o sulla rete internet), possa esercitare questo delicato compito impunemente e legittimamente. Abbiamo infatti, soprattutto nell’ambito dei (falsi) sedicenti tradizionalisti, delle “fratellanze” paramassoniche, di auto referenziati ed autroproclamati istituti o chiesette di campagna [senza offesa per la campagna!], senza contare i “cani sciolti” [senza offesa per i cani!], tanti prediconzoli che non hanno mai posseduto missione canonica, né alcun tipo di mandato o nihil obstat da chicchessia, secondo le regole della Chiesa Cattolica, e che presumono pure di essere cattolici, ingannando se stessi e gli sciagurati che li seguono. Questa non è l’idea di un cattolico “paranoico”, ma è quanto la Chiesa ha da sempre condannato, … udite, udite, … con la scomunica fin dai tempi remoti, e codificato nel Concilio Ecumenico Laterano IV nel 1215, Concilio “strategico” per la vita della Chiesa di tutti i tempi, presieduto dal grande Papa Innocenzo III. Sappiano allora questi lupi rapaci travestiti da innocui agnellini, e tutti i poveri derelitti che li seguono, che essi sono scomunicati come eretici e quindi fuori dalla Chiesa Cattolica, unica arca di salvezza fuori dalla quale non c’è che il fuoco eterno.

Vi sono alcuni che … con la parvenza della pietà, mentre ne hanno rinnegata la forza interiore… ” (secondo quello che dice l’Apostolo) (2Tm III,5), e si attribuiscono la facoltà di predicare, mentre lo stesso Apostolo dice:” E come lo annunzieranno, senza essere prima inviati?” (Rm X,15) Perciò tutti quelli cui sia stato proibito di predicare, o che senza essere stati mandati dalla Sede Apostolica o dal Vescovo cattolico del luogo, presumessero di usurpare in pubblico o in privato l’ufficio di predicare, siano scomunicati, e qualora non si ravvedessero al più presto, siano puniti con altra pena proporzionata [Conc. Lat. IV- Innocenzo III, cost. 3, Denzing.434].

Le leggi ecclesiastiche sono chiare per tutti, non hanno bisogno di false e cavillose ermeneutiche, così che tutti possano comprenderle e praticarle. Salvatevi dai lupi rapaci e voraci, dalle cui labbra sorridenti bava il sangue degli agnelli ingannati!

Gaude Maria Virgo: cunctas hæreses sola interemisti in universo mundo! 

 

MARIA SS. REGINA DEGLI APOSTOLI

MARIA SS. REGINA DEGLI APOSTOLI

[“I Santi per ogni giorno dell’anno” – S. Paolo ed. Alba; Roma, 1933 –impr.-]

31 MAGGIO.

Regina Apostolorum, ora prò nobis! Oh dolce e caro titolo alle anime apostole, a tutti quelli che lavorano per la salute delle anime! In quel doloroso e solenne istante in cui il moribondo suo Gesù dalla Croce le donò per figliuolo Giovanni e in lui tutti gli uomini, ma specialmente tutti gli Apostoli, quale tenerissima carità inondò in quel momento il suo cuore per le anime consacrate all’apostolato, alla sequela della Croce, all’amore di Gesù!

Regina degli Apostoli!

Ella formò il primo Apostolo, l’Apostolo eletto del Padre Celeste, Gesù Cristo, e dopo che Gesù stesso si elesse a successore di figlio S. Giovanni, e in lui particolarmente tutti gli Apostoli, Ella diventò la loro Madre, Maestra e Regina. Fu Ella che maternamente, plasmò quel gagliardissimo manipolo di dodici, ottenendo loro il suo Divino Sposo, lo Spirito Santo, e poi guidandoli e sorreggendoli nel loro fecondissimo apostolato. Fu pure Ella che chiamò alla vigna del Signore il tredicesimo e più zelante Apostolo, Paolo, di cui si disse: « Mancarono i popoli a Paolo, ma Paolo non mancò ai popoli». Ella è che suscitò e formò quelle grandi vocazioni che in ogni tempo bisognoso, rialzarono le sorti della Chiesa e che splendono all’umanità come fari luminosissimi. Ell’è che dette il coraggio e la forza ai milioni e milioni di martiri; che formò i Santi tutti, poiché secondo gravi e santi Dottori, come S. Bernardo, S. Alfonso, è difficile se non impossibile che alcuno si faccia santo senza l’aiuto di Maria, essendo Ella il collo del corpo mistico, il canale di ogni grazia; poiché Dio tutto ha posto nelle sue mani, incoronandola Regina del Cielo e della terra. – E come non va al corpo nutrimento, senza passare pel collo, così dal capo del corpo mistico, Gesù Cristo, non viene alle membra, la Chiesa, grazia alcuna senza che passi per Maria. È dottrina di S. Alfonso. Ella formò i Santi: or tutti i santi sono in qualche modo Apostoli; Ella è dunque con ogni ragione, Madre, Maestra, Regina degli Apostoli. Ma che dire? Scrivere di Maria è come voler rovesciare con un cucchiaino qual è la nostra intelligenza, tutte le acque degli Oceani in un bucherellino. Maria è quella che ha suscitato tutti gli ordini e congregazioni a rialzare le sorti della povera Società; Ella ogni giorno va segregandovi le vocazioni, e là giorno per giorno, con materna delicatezza le plasma sulla stessa forma di Gesù; e come Madre forma la loro vita spirituale, come Maestra comunica la divina scienza, e come Regina le forma allo zelo e al sacrificio, adatta gli argomenti della fede e mostra le vie del cuore e appiana loro le difficoltà. Qual religione, quale Apostolo, quale Santo è senza di Maria? Nessuno: è un assurdo, perché quelle parole di Gesù agonizzante in Croce, costituiscono una legge universale a cui nessuno può fuggire; e siccome forma anime Apostole, Ella è Regina degli Apostoli. Ed ancora: Chi nei secoli profligò tutte le eresie? Maria. Udiamo il saluto che le rende la Chiesa: « Godi, o Vergine Maria: Tu hai dissipate da sola tutte le eresie del mondo intero ». In tutti i bisogni della Chiesa Maria suscitò e sostenne gli apostoli, i campioni della fede e diede loro i mezzi per dissipare l’errore. Maria è Regina degli Apostoli: è ragionevolissimo: la Madre è nel grado del Figlio, e la Madre ritiene come sue le cose del Figlio: Gesù è Re dei Re, dunque Maria è Regina.

RICORDO. — Dio è onnipotente per natura; Maria lo è per grazia; Dio dà di potere, Maria dà di facilmente potere. Andiamo dunque alla Piena di grazia!

PREGHIERA. — O Maria accrescete la gloriosa schiera degli Apostoli, dei Missionari, dei Sacerdoti, delle Vergini. Siano tutti santi e sale purificante della terra, o Madre dei Santi, Madre del Gran Sacerdote e Voi stessa’ Sacerdote ed altare. Così sia.

31 MAGGIO

FESTA DELLA BEATA VERGINE MARIA REGINA

[Dom Guéranger: “L’Anno liturgico” vol. II]

Che cosa è la regalità.

Analizzando le note fondamentali della regalità, per dimostrare poi la loro presenza in Cristo, fin dall’inizio della sua vita terrena, Bossuet definì, con una magnifica frase, la sua essenziale grandezza: « La regalità – disse – consiste nella forza di fare il bene del popolo che si domina; il nome di re è come il nome di un padre comune, di un universale benefattore » (1). Questa è la regalità che Cristo rivendicò davanti a Pilato. Per farne meglio capire e onorare il carattere. Pio XI, al termine dell’Anno Giubilare del 1925, istituì la Festa della Regalità universale e sociale di Cristo ed esortò i fedeli a sottomettere a Cristo Re le loro intelligenze e le loro volontà, a consacrargli le famiglie, la patria, e tutta la società per poter ricevere da Lui, con più abbondanza, quelle grazie di cui sempre più abbiamo bisogno. – Quando, a sua volta. Pio XII, a conclusione dell’Anno mariano 1954, istituì la Festa della Beata Vergine Maria Regina, non aveva intenzione di proporre al popolo cristiano una nuova verità, né di giustificare, con un nuovo titolo, la nostra pietà verso la Madre di Dio e degli uomini. « La nostra intenzione – disse nel suo discorso del 1 novembre – è di presentare agli occhi del mondo una verità capace di porre rimedio ai suoi mali, di liberarlo dalle sue angosce, di portarlo su quel cammino della salvezza che egli cerca con ansia… – Regina più di ogni altro per la grandezza della sua anima e per l’eccellenza dei suoi doni divini. Maria non cessa mai di prodigare i tesori del suo affetto e delle sue materne attenzioni alla desolata umanità. Lungi dall’essere basato sulle esigenze dei suoi diritti e sulla volontà d’un altezzoso dominio, il regno di Maria ha una sola aspirazione: il dono completo di sé, nella più alta e totale generosità ».

Regalità di Maria nella tradizione.

Coronata d’un diadema di gloria nella beatitudine celeste, Maria regna sul mondo con cuore materno. Già dai primi tempi i fedeli hanno detto che la Madre del « Re dei Re e del Principe dei Principi » ha una gloria speciale, perché ha ricevuto grazie e favori particolari. I primi scrittori della Chiesa l’hanno chiamata, come già Elisabetta, « Madre del mio Signore » e quindi Sovrana, dominatrice, Regina del genere umano. – Rifacendosi alle numerose testimonianze e partendo dai primi tempi del Cristianesimo, i teologi della Chiesa hanno elaborato la dottrina, in virtù della quale essi chiamano la SS. Vergine, Regina di ogni creatura, Regina del mondo. Sovrana dell’universo. La liturgia, specchio fedele della dottrina trasmessa dai dottori e professata dai fedeli, ha sempre cantato, sia in Oriente quanto in Occidente, le lodi della Regina del Cielo, e l’arte stessa, appoggiandosi alla dottrina della Chiesa e ispirandovisi, ha interpretato esattamente, dopo il Concilio di Efeso del 431, la pietà autentica e spontanea dei Cristiani, rappresentando la Vergine con gli attributi di Regina e di Imperatrice, ornata di insegne reali, cinta del diadema di cui l’ha incoronata il Redentore, attorniata da una coorte di Angeli e di Santi che cantano la sua dignità e la sua gloria di Sovrana.

L’insegnamento della teologia.

L’Arcangelo Gabriele è stato il primo ambasciatore della dignità regale di Maria. « Chi nascerà da te – egli le disse – sarà chiamato Figlio dell’Altissimo; Iddio gli darà il trono di Davide suo padre, egli regnerà per sempre e il suo regno non avrà fine ». Logicamente, se ne deduce che anche Maria è Regina, perché dà la vita ad un figlio che, dall’istante stesso della concezione, anche come uomo, era re e signore di ogni creatura, in effetto della unione ipostatica della sua natura umana col Verbo. II principale argomento su cui si basa la dignità regale di Maria, è senza dubbio la sua divina maternità. S. Giovanni Damasceno scriveva: « Nel momento in cui divenne Madre del Creatore. Ella divenne pure sovrana di tutta la creazione » [De fide de cattol. L. IV, c. 14]. In più. Maria è stata chiamata da Dio stesso a sostenere una parte importante nella economia della salvezza: Ella doveva collaborare col suo Figlio divino, fonte della nostra salvezza, così come Eva aveva collaborato con Adamo, causa della nostra morte; e come Cristo, nuovo Adamo, è nostro Re, non soltanto perché Figlio di Dio, ma anche per diritto di conquista, perché è nostro Redentore, si può dire che, per una certa analogia, anche la Santa Vergine è Regina, non soltanto perché Madre di Dio, ma anche perché, novella Eva, fu associata al nuovo Adamo nell’opera della nostra redenzione. – Nel regno messianico, soltanto Gesù Cristo è RE nel significato esatto del termine; però l’autorità del re non è affatto sminuita quando, al suo fianco, vi è una autentica Regina. Anzi, tale presenza nobilita la grandezza della sovranità, la rende più amabile, la arricchisce di una confidente intima. È in questo senso che Maria è Regina: non per comandare in vece del Cristo, né per consigliarlo, ma per esercitare sul suo cuore, in favore dei suoi fedeli, soprattutto dei più deboli, l’influenza decisiva di una potente preghiera. È a questa Regina che il Cristo affiderà l’elargizione dei suoi favori; in questo regno, il Cristo dona ogni grazia con amore e delicatezza: ecco perché l’affida a Maria. « È con cuore materno – diceva Pio IX – che ella si preoccupa del genere umano in relazione alla nostra salvezza; voluta dal Signore come Regina del Cielo e della Terra, Maria ottiene udienza per la potenza della sua preghiera materna, si vede concesso tutto quanto chiede, non ha mai ricevuto nessun rifiuto » (Bolla “Ineffabilis”). A sua volta. Pio XII, nell’Enciclica “Coeli Reginam”, diceva così: « Essendoci poi fatta la convinzione, dopo mature, ponderate riflessioni, che ne verranno grandi vantaggi alla Chiesa, se questa verità solidamente dimostrata risplenda davanti a tutti… con la Nostra Autorità Apostolica decretiamo e istituiamo la festa di Maria Regina, da celebrarsi ogni anno in tutto il mondo il giorno 31 maggio. – Ordiniamo ugualmente, che in detto giorno sia rinnovata la Consacrazione del genere umano al Cuore Immacolato della Beatissima Vergine Maria. In questo gesto, infatti, è riposta grande speranza che possa sorgere una nùova era, allietata dalla pace cristiana e dal trionfo della religione ». Uniamo noi pure i nostri sentimenti a quelli del Papa, Angelico, e recitiamo la preghiera che Egli compose e recitò il 1 Novembre 1954, dopo aver coronata la Vergine «Salus populi romani». –

PREGHIERA A MARIA REGINA Di SS. PIO XII

« Dal profondo di questa terra di lacrime, ove la umanità dolorante penosamente si trascina; tra i flutti di questo nostro mare perennemente agitato dai venti delle passioni; eleviamo gli occhi a voi, o Maria, Madre amatissima, per riconfortarci contemplando la vostra gloria e per salutarvi Regina e Signora dei cieli e della terra, Regina e Signora nostra. » Questa vostra regalità vogliamo esaltare con legittimo orgoglio di figli e riconoscerla come dovuta alla somma eccellenza di tutto il vostro essere, o dolcissima e vera Madre di Colui, che è Re per diritto proprio, per eredità, per conquista. » Regnate, o Madre e Signora, mostrandoci il cammino della santità, dirigendoci ed assistendoci, affinché non ce ne allontaniamo giammai. » Come nell’alto del cielo Voi esercitate il vostro primato sopra le schiere degli Angeli che vi acclamano loro sovrana; sopra le legioni dei Santi che si dilettano nella contemplazione della vostra fulgida bellezza; così regnate sopra l’intero genere umano, soprattutto aprendo i sentieri della fede a quanti ancora non conoscono il vostro Figlio. » Regnate sulla Chiesa che professa e festeggia il vostro soave dominio e a voi ricorre come a sicuro rifugio in mezzo alle calamità dei nostri tempi. Ma specialmente regnate su quella porzione della Chiesa, che è perseguitata ed oppressa, dandole la fortezza per sopportare le avversità, la costanza per non piegarsi sotto le ingiuste pressioni, la luce per non cadere nelle insidie nemiche, la fermezza per resistere agli attacchi palesi, e in ogni momento la incrollabile fedeltà al vostro Regno. » – Regnate sulle intelligenze, affinché cerchino soltanto il vero; sulle volontà, affinché seguano solamente il bene; sui cuori, affinché amino unicamente ciò che voi stessa amate. » Regnate sugli individui e sulle famiglie, come sulle società e sulle nazioni; sulle assemblee dei potenti, sui consigli dei savi, come sulle semplici aspirazioni degli umili. » Regnate nelle vie e nelle piazze, nelle città e nei villaggi, nelle valli e nei monti, nell’aria, nella terra e nel mare. » Accogliete la pia preghiera di quanti sanno che il Vostro è regno di misericordia, ove ogni supplica trova ascolto, ogni dolore conforto, ogni sventura sollievo, ogni infermità salute e dove, quasi al cenno delle vostre soavissime mani, dalla stessa morte risorge sorridente la vita. » Otteneteci che coloro, i quali ora in tutte le parti del mondo vi acclamano e vi riconoscono Regina e Signora, possano un giorno nel cielo fruire della pienezza del vostro Regno, nella visione del vostro Figlio, il quale col Padre e con lo Spirito Santo vive e regna nei secoli dei secoli. Così sia! » [Atti e Discorsi di S. S. Pio XII, vol. XVI, pag. 367-68. Ed. Paoline. Roma].