LO SCUDO DELLA FEDE (207)

LO SCUDO DELLA FEDE (207)

LA VERITÀ CATTOLICA (V)

Mons. ANTONIO MARIA BELASIO

Torino, Tip. E libr. Sales. 1878

ISTRUZIONE IV

Gli Angeli e gli Angeli Custodi

Noi nella Santa Messa, per spiegare le parole del Simbolo Apostolico: Creaator del cielo e della terra, cantiamo che Dio Padre onnipotente creò le cose visibili ed invisibili; le creature materiali cioè, e le spirituali, che sono gli spiriti. In tutte le religioni, anche le più zeppe d’errori, tutti i popoli del mondo hanno sempre creduto che vi fossero gli spiriti, cioè creature, le quali vivono senza corpo, ma che sono intelligenti e che possono far qualche cosa in mezzo agli uomini. Ma i poveri pagani senza il lume della fede, lasciandosi andare dietro alla sbrigliata immaginazione, nel torbido delle passioni in cui soffiava dentro il demonio, fantasticavano degli spiriti le più strane favole, e cosi bizzarre e spaventose, che non son neppur da dire. Sola la Chiesa Cattolica, come nelle altre credenze universali, corregge qui gli errori, dissipa le false idee, e toglie via della storia degli spiriti, che noi chiamiamo Angioli, tutto ciò che d’irragionevole v’introdussero le superstizioni e le passioni umane; e degli Angeli c’insegna le più care cose. – La Chiesa pertanto nella dottrina cristiana insegna essere di fede che Dio creò gli Angeli, spiriti intelligenti invisibili, che non hanno corpo, che pensano, che conoscono, che ragionano meglio che non si possa fare da noi. Di questa verità di fede sono di fatto così persuasi tutti i Cristiani, che essi in parlando di una gran bella mente d’uomo, di un cuor eccellente e di grande merito sono soliti dire che egli ha un fare da Angelo. – Nella odierna dottrina io v’ho da parlare di questi santi spiriti che noi chiamiamo Angeli. Vi dimostrerò primieramente che Dio creò gli Angeli; poi vi dirò quel che possiamo sapere del loro numero, dei loro diversi ordini, e delle loro occupazioni ( ). Da ultimo poi vi parlerò specialmente degli Angeli Custodi. Voi mi farete grazia, se vorrete dire con (si fan ripetere), che ora vi ho da mostrare che sono gli Angeli creati da Dio, e che poi v’ho dire quello che si può sapere del loro numero, dei loro diversi ordini, delle loro occupazioni specialmente degli Angeli Custodi. – Angioli benedetti, che adorate Gesù in mezzo di noi, pregatelo che Egli metta sul mio labbro di carne una parola degna di Voi, che siete spiriti così santi; sicché possa intendere come voi meritate di essere da noi venerati ed amati colla più tenera devozione. E Voi, Maria Santissima, gran Regina degli Angeli e Madre nostra, mandatemeli di cielo per suggerirmi le più care parole, che siano quali le volete Voi, e quali si meritano gli Angeli, che son tanto buoni. – Che vi siano degli spiriti invisibili, senza corpo, creati da Dio, intelligenti e beati in Dio, e amici di noi uomini, di cui si serva Iddio per farli ministri delle sue misericordie lo attestano, dice il Pontefice S. Gregorio, quasi tutte le pagine della Santa Scrittura; e lo Spirito Santo nel Concilio Laterano terzo dichiarò essere un articolo della nostra Santa Fede il credere che vi siano gli Angeli. Nell’antico e nuovo testamento, in cui si fa la storia della bontà di Dio, si racconta come Dio le tante volte si servì degli Angeli per far conoscere agli uomini le sue volontà, e per comunicare agli uomini le grazie sue divine. Sono difatti gli Angeli che annunziarono ad Abramo che sarebbe nato dalla sua stirpe il Messia Salvator del mondo: gli Angeli furono mandati a Lot; ed uno di loro lo prese perfino a mano per tirarlo via dal fuoco mandato da Dio ad abbruciar Sodoma e Gomorra e le altre città sorelle: un Angelo accompagnò Mosè per liberare il popolo fedele dalla schiavitù d’Egitto, e lo precedette nel deserto per guidar il popolo alla terra promessa; un Angelo a Gedeone ordinò di togliere il popolo d’Israele dalla schiavitù de’ Madianiti, e predisse la nascita di Sansone. Fece un Angelo celeste rispettare la legge di Dio nel tempo della schiavitù di Babilonia: parimenti un Angelo salvò i santi giovanetti gittati in mezzo al fuoco della fornace e difese Daniele nella fossa in mezzo dei leoni. Un Angelo combatté coi Maccabei, e gittò a terra a furia di calci di cavallo, come ben sel meritava, quel sacrilego d’allora Eliodoro, ladrone che voleva rapire i tesori del tempio. – Nel Vangelo poi (in cui si fa il racconto di ciò che fece il Signore per salvare gli uomini col Sangue del suo Figlio). Leggiamo come tra più grandi misteri e più teneri, intervengono sempre gli Angeli mandati dalla bontà di Dio. E un Angelo difatti che apparve a Zaccaria mentre offriva nel tempio l’incenso della santa adorazione, e gli promise che gli nascerebbe da santa Elisabetta un figliuolo, a cui porrebbe nome Giovanni, e che preparerebbe il popolo a ricevere il Salvatore. Fu poi l’istesso grande Angelo Gabriele spedito a salutare Maria Santissima ed annunciarle che diventerebbe Madre del Figliuol di Dio Gesù. Nato poi il Bambino Salvatore, gli Angeli cantavano nel presepio « Gloria a Dio e pace agli uomini,» e avvisarono i pastorelli perché si recassero subito a visitarlo. Un Angelo avvertì poi Giuseppe di fuggir subito in Egitto col Bambino, cercato a morte da Erode, e colla santa sua Madre Maria, a di ritornar quindi, morto il tiranno Erode, ancor nella terra sua d’Israele. Gli Angeli serviron in appresso il benedetto Gesù, intorno a Lui aggirandosi e sempre adorandolo. Un Angelo lo confortò nell’orto, nell’agonia: due Angioli annunciarono la sua risurrezione; e gli Angeli lo accompagnarono nella gloria della sua assunzione. Vegliarono quindi gli Angeli a protegger la Chiesa nascente; e uno scuote s. Pietro che dorme in prigione e lo conduce via dalle porte di ferro che si aprono a lui dinnanzi: un altro comanda al centurione di chiamar S. Pietro che lo battezzi; e un Angelo porta in aria Filippo diacono, sulla via di Gerusalemme fino a Gaza per far cristiano l’eunuco inviato dalla regina di Etiopia. Sono gli Angioli poi che invigilano alla custodia delle Chiese, alla guardia dei regni degli uomini, a cui fanno da amici, da compagni, da guide nostre al Paradiso. Così voi vedete che noi dobbiam credere di fede che Dio creò gli Angeli e che di loro si serve per comunicare agli uomini tante sue grazie. – Ora vi ho da dire quel che possiamo sapere degli Angeli. Io vi ho già fatto intendere che gli Angeli sono spiriti, e che mentre noi Cattolici crediam di quegli spiriti benedetti le più belle cose, non dobbiamo pero pensare che gli Angeli siano le più belle e care persone in anima ed in corpo, come ne piace immaginarli e dipingerli. Ben è vero che apparvero tante volte sotto sembianze di persone belle ed amabili, ed anche talvolta in tanta maestà da metter terrore; ma se Dio allora concesse loro di apparire in quelle forme e sembianze umane, gli Angioli però, che sono spiriti puri, non erano uniti a verun corpo, cosi da formare in corpo ed anima una persona umana come siamo noi. – Pure, via là … lasciamo alla divozione dei fedeli, lasciamo, ben anco alle immaginazioni consolate dalla cara credenza degli Angeli, lasciamo alla poesia delle anime rapite in estasi di così care verità, che si figurino gli Angioli cosi belli ed amabili quasi per rallegrarsi di averli, come giovani tanto buoni e santi, a compagni in terra come li avrem poi concittadini in Paradiso. La Chiesa sa che l’uomo cerca sempre di dar figura e al corpo alle cose anche più spirituali: e perciò, come permette dipingano con colori materiali le tre Persone della Santissima Trinità, e che per rappresentare il Padre si pitturi come un venerando vecchio in grande maestà, e che si faccia giovane il Figliuol di Dio fatto Uomo col cuore in mano per darlo a noi, e che si colori lo Spirito Santo sotto forma di candida colomba, benché non sia vecchio, né giovane il Padre e il Figliuolo, né colomba lo Spirito Santo, ma tutte tre le Persone Divine siano eguali eterne, un Dio solo purissimo Spirito: cosi la Chiesa è contenta di lasciar dipingere gli Angeli che son puri spiriti sotto la forma di amabilissime persone. E perche?., perché veramente gli Angeli sono belli della bellezza di Dio, e tanto amabili per la bontà che Dio comunica loro. Adunque è bella cosa dipingere gli Angioli colle ali; ma sapete perché ista tanto bene dipingere gli Angeli colle ali cosi in atto di volar sempre? È perché essi sono in qua, sono in là per tutto l’universo, sempre pronti a volar rapidi come il pensiero ad eseguire i comandi di Dio; ed anche perché i profeti in visione li videro, che stavano prostrati a’ piedi del trono dell’Altissimo Iddio velandosi dell’ali gli occhi, tra i fulgori dell’eterna luce cui nessuna creatura, sia pur santissima, può reggere e contemplare, in se stessa. Anche vediamo volentieri che si dipingono gli Angeli adorni di splendide vesti ed a color  cangianti, cosi leggiere, che paion tessuti  d’aria, rilucenti nelle più graziose movenze. E sapete il perché? E perché Dio nella ricchezza della sua gloria li fa splendidi in modi varii e tutti bellissimi. Si che sta pur bene anche dipingerli con quegli occhi, con quelle facce di cosi pudica bellezza, che al guardarli in volto paiono tanti ritratti della adorata nostra Madonna, giacché così si espone in qualche modo in vista quella purità che noi non possiamo esprimere con parola pit bella che con dirla angelica; perché appunto gli Angeli sono così puri ché si specchiano continuamente in Dio, e la purità si specchia in Dio. Oh quanto ci paiono cari gli Angeli, quando li vediamo dipinti come bambinelli ridenti di grazie celesti! Allora voliamo coll’anima al paradiso, e ci par di contemplare quegli Angioli bambini coi nostri innocentini, chiamati la dalla terra nella prima ora del di, scherzare sotto l’altare del cielo colle corone e le palme deposte dai santi appié del trono dell’Altissimo Iddio. Lo canta pure la Chiesa nella festa degli Innocenti. Ma vi è poi un’altra maniera assai cara e graziosa di dipingere gli Angioletti, cioé di rappresentarli come colle sole testine di bamboli piccin piccini, e vispi vispi, intelligenti e carini. A noi piace tanto guardare in quelle faccette posate sopra due aline, e vederle volar leggiere come i nostri pensieri, anzi come i puri sogni della nostra beata innocenza tra quelle nugolette color d’argento infiorato di rosa. E sapete la cagione per cui ci piacciono tanto gli Angioletti dipinti in pure testine senza altro resto di corpo? Gli è perché noi nel contemplare quelle testine senza ingombro di corpo saliamo colle anime nostre, come già quasi puri spiriti anche noi, a conversare con quegli spiriti, rapiti in estasi di paradiso. Se adunque non hanno gli Angeli corpi così belli come noi li dipingiamo, sono però realmente belli tanto essi in fatto, e sublimemente belli sono i nostri pensieri che c’ispira la fede. Con essi ci sentiamo sollevare a quel felice mondo degli spiriti a cui mandiamo senza accorgerci i nostri sospiri. Di che fanno proprio schifo e son ributtanti gli scherni di quell’immondo Voltaire, il quale marcio di vizi fino al midollo, faceva le oscene risa della beffa villana, sopra quelle faccette paffutelle! Ah bisogna proprio dire che non vi è fiore così bello, fin nelle aiuole del paradiso cui quel tristo vecchio buffone, perdutamente guasto, come verme schifoso non abbia tentato d’insucidiare di bava. Non ci curiamo di Lui; e senza neppur guardarlo, passiamo oltre lasciando quell’empio tuffato nel fango che è la sua beva. – Ora che vi ho detto, come ho saputo meglio, chi sono gli Angioli, vorrei dirvi del tempo in cui Dio li creò, del loro numero, dei vari ordini, e delle loro occupazioni. Per meditare con voi come Dio creò gli Angeli, mi servirò delle espressioni usate da s. Bernardo nel contemplare Dio che crea: poiché esse convengono tanto per parlar della creazione degli Angeli. Dio, dice egli, è Lume eterno, è Intelligenza infinita, che solo conosce Se Stesso. Ebbene Egli creò gli Angeli intelligenti anch’essi, dando loro la potenza di conoscer da vicino Se Medesimo, quasi dicesse creandoli: « così voi potrete godere di contemplarmi eternamente »; e gli Angeli d’allora in poi sono in celestiale bellezza, belle immagini, vive della Sua Mente divina. Dio Fonte di bontà senza fine, e Volontà benevolentissima sente una tendenza, vorrei dire un bisogno di amar senza fine; quindi creò gli Angeli e versò in loro tanti doni della ricchezza della sua Bontà, facendoli capaci anch’essi di amarlo. Così Egli ama la Sua Bontà in quei santissimi innamorati di Lui Sommo Bene. Dio, Virtù onnipotente, creò quei beati spiriti forti e potenti da eseguire il Suo volere, e perciò sono detti Angeli, perché li fa ministri suoi per diffondere le sue misericordie le; poiché il voler di Dio è comunicar del bene a tutte le creature. Dio è Sommo Bene eternamente beato in Se Medesimo; perciò creò gli Angeli, e li foce santi e degni di vivere eternamente in seno a Lui per alimentarli di Sua Beatitudine eterna in paradiso. – Qui lasciatemi far una osservazione per voi che avete studiato. Quanto sono più belli gli Angeli della religion nostra santa, che non quelle sguajate ninfe e quei maliziosi genii, di che i poeti pagani sognarono di popolare e fonti e ruscelli e boschetti; e di far quelli svolazzare tra quella gente così guasta… e pigliar parte con loro a quei brutti intrighi … Ah certamente. se non fossero favole, e se essi fossero stati in realtà quei loro genii, quelle loro ninfe, v’assicuro io che al comparir degli Angeli dei Cristiani, sarebbero scomparse via le svergognate e i cattivelli, come le civette e i pipistrelli, si vanno ad appiattar nelle tenebre al comparir dell’aurora. Ma è adunque tempo di finirla; e dovrebbero aver vergogna gli scribacchiatori di poetiche cantilene di sognare che compariscano le procaci a tuffarsi nell’onde e di nominar ancora (fanno schifo) quei diavoletti d’amorini così tristi da vibrar saette nel petto fin della madre impudica. Non basta forse la fantasia umana a creare brutte immaginazioni, e suscitar cattivi pensieri da far bollire il sangue a peccato? Oh ma noi nelle tentazioni brutte, voleremo col Bambino Gesù in braccio a Maria coi nostri Angeli intorno. Intanto noi ritorniamo tutti allegri a parlar degli Angeli nostri. – Adunque se voi qui mi domandaste, per una santa curiosità che vien dall’amore, quando mai furono creati gli Angeli, io vi rispondo che pare ben che sia da credere averli Dio creati in principio, quando creò il cielo e la terra. Perocché lo Spirito Santo dice « che il Creatore che vive in eterno creò tutte le cose insieme » (Eccl. XLVIII. 1.) La Chiesa nostra madre nel Concilio Lateranense (l’anno 1215) presieduto dal Sommo Pontefice Innocenzo III insegnò che « Dio dal principio trasse dal nulla le create cose tanto corporee quanto spirituali, così angeliche come terrestri; e che poi formò l’uomo composto di spirito e di corpo. » E già anche noi possiamo pensare che Dio avrà fatto come un gran principe il quale nomina, e come diciamo noi, crea i suoi servi, e li distribuisce in diversi ordini prima, perché eseguiscano dopo i suoi comandi. Così Dio creò quegli Spiriti che fece poi Angeli suoi. – Poi il nome Angeli significa gli Spiriti creati da Dio per farli ministri delle sue misericordie, e per mandarli specialmente e in aiuto a quelli che vuol salvare, siccome insegna S. Paolo. –  Dopo di avervi detto del tempo, in cui furon creati gli Angeli, vi dirò del loro numero, delle varie loro occupazioni, e degli ordini o classi diverse, che si domandano gerarchie. Cominciando dal numero, sappiate che gli Angeli debbono essere tanti tanti, e troppo più che noi possiamo immaginare. Poiché la parola di Dio ben sovente chiama gli Angeli col nome di eserciti, di legioni; e li nomina a mille a mille, a milioni e a migliaja di milioni, e ciò non perché si debba intendere che siano di quel numero preciso: ma per significare un numero tale, che più grande non Si possa pensare. — Non quot tanta solum esset multitudo, sed quia majorem dicere non poterat.— (Cirill. Hiero. Catech. 5) Si direbbe che la divina parola eccita la nostra immaginazione a sollevarci in mezzo a quel mondo di beatissimi spiriti, e che ce li fa intravedere tra i raggi dell’eterna luce a schiere, quasi le une si vadano a perdere dopo le altre davanti al nostro pensiero, e tra le aureole di quel mar di luce inaccessibile si sprofondino negli altissimi cieli a formare il trono dell’eternità alla Maestà di Dio. (Io poi vorrei qui darvi un’altra ragione per farvi intendere che debbono essere tanti e tanti gli Angeli, e troppo più che per noi sipossa pensare, e la ragione è questa. Siccome le materiali cose create in questo mondo della terra sono come un velo ed altrettante figure che ci lasciano traveder al disotto, quali e quante debbano essere le creature del mondo degli spiriti; così si può ben credere che gli spiriti che sono dalle materiali cose figurate, in realtà saranno in eguale o maggior numero delle creature materiali che li figurano. Ora vi ricorderò che Dio creò la terra, e poi venne creando le piantea cui dava il bene di esistere e vivere nel loro modo; poi creò anchegli animali, ai quali diede la potenza anche di sentire, e di muoversi. Così formò di tutte queste creature come una gran catena;e sulla cima di essa, per ultimo anello, mise noi uomini; in creando ci composti di corpo animato, e di anima ragionevole, spirito anch’essa, in tal modo rannodò e fece continuar la catena delle creature del mondo terrestre col mondo spirituale, L’uomo adunque è tra mezzo: è, si direbbe, coi piedi del corpo in terra tra le creature del mondo terrestre, mentre coll’anima si lancia fin cogli Angeli del paradiso. Così noi, se discendiamo in giù per ordini diversi dei corpi, arriviamo col pensiero fino al più piccolo corpicciuolo della terra: parimenti, se saliamo verso del cielo per diversi ordini di creature spirituali, dalla piccola e poverina anima nostra, arriviamo su colla potenza e col lume della fede fino ai più grandi Angeli, ai Serafini, che s’imparadisano direttamente nel Sommo Bene. Siccome poi, lo dice chiaramente il Concilio Vaticano, Dio fece le creature dell’universo per mostrar la gloria della sua bontà; e per mostrare la gloria della sua bontà solo su questa povera terra, creò tal numero di creature terrestri, per la nostra mente, infinito: così pare bene che possiam credere convenientemente abbia creato di spiriti un numero maggiore del numero delle creature corporee. Poiché gli Angeli essendo più belli, più puri e più santi, sono più adattati a rendere immagine della bontà di Dio purissimo Spirito e santissimo, Avrà Egli adunque creato un numero smisurato di Angeli, gli uni più grandi degli altri, insomma più degni e più adattati al possibile di rappresentare la più compiuta, la più perfetta immagine di Dio, per quanto da creature si possa rendere immagine del Creatore Santissimo. Oh che grande spettacolo ci si presenta all’anima nostra in questa catena immensa, che dalle creaturine più basse su su con quegli spiriti eccelsi arriva fino ai piedi del trono di Dio! Santa fede come fai conoscere la gloria di Dio!). –  Qui o miei cari figliuoli, non posso a meno di esclamare: su su! noi, giacché tanto ci è concesso, saliamo a contemplare l’Altissimo, e lo troveremo circondato in Paradiso da milioni di eserciti di spiriti beati, tutti occupati a dar gloria al Santissimo in tre ordini diversi che si chiamano Gerarchie. – Ora mi resta a parlarvi delle occupazioni degli Angeli, e poi dei diversi ordini che formano le Gerarchie. Desidera adunque la vostra pietà di sapere checosa fanno tutti gli Angeli? Posso subito accontentarvi col dirvi che gli Angioli stanno davanti a Dio.« Adsunt ante thronum Dei; » cioè lo contemplano, lo amano, gli danno gloria; il che vuol dire che adorano eternamente Iddio. Diremo adunque, la prima cosa, che gli Angeli contemplano Iddio. Essi sono purissimi spiriti, e non hanno l’ingombro e il velo del corpo nostro; senza le nebbie degli errori che oscurano la nostra mente hanno la coscienza che li consola d’esser sempre stati fedeli a Dio. Quindi si affisano direttamente in Dio; e nello splendor dell’eterna. gloria, trovano sempre bellezze infinite da contemplare: s’immergono nel mare immenso dell’Essenza divina, e quindi si pascolano d’eterno Amore. Perciò diremo in secondo luogo che gli Angeli amano Dio. Ascoltate: Voi ben sapete, che se una candeletta si trova vicina vicina ad un gran fuoco, la candela si scalda, s’accende, arde tutta tutta nella sua lunghezza e colla sua fiammella lambe il fuoco che la fa abbruciare; e infine il fuoco l’assorbe nel suo incendio. Così in qualche povero modo noi possiamo immaginarci come gli Angeli a quello splendor di luce di Dio s’accendano quasi fiamme ardenti sui candelabri, come fu concesso all’Apostolo dell’amore S. Giovanni di comtemplarli in estasi di paradiso. I loro cuori ardenti sono turiboli degni di mandare alla Maestà di Dio Santissimo i profumi delle più amorose adorazioni. – Miei cari, l’amore è quello che fa palpitare i cuori, perché l’amore è movimento e vita dei cuori. Quindi l’amor infinito di Dio fa che gli Angeli vivano in palpiti di vita eterna. Onde come i palpiti sono gli slanci delle anime, così le lodi a Dio sono l’espressione e l’espansione dei sentimenti degli Angeli. Diciamo perciò in terzo luogo che l’occupazione degli Angeli è dar lode a Dio. Il Profeta Isaia (VI. 6.) e S. Giovanni (Apoc. VI, 8) in contemplazione videro gli Angeli intorno all’eccelso trono di Dio, che cantavano gli eterni osanna acclamando « onore e gloria a Dio tre volte Santo » e che ripetevano a coro: « onore e gloria a Lui Solo ». E questo il cantico dell’immortalità; sicché contemplare, amare, lodare Dio in continua adorazione, è l’eterna occupazione degli Angeli, i quali come insegnano i Santi Padri, sono distinti in tre ordini o classi che si chiamano Gerarchie. – Ora vi ho da spiegare come gli Angeli vanno distinti in tre gerarchie. Ma per farmi meglio intendere vi noterò, che, quando si dice gerarchia, s’intende un’adunata di persone raccolta insieme in bell’ordine, in cui le inferiori stanno soggette alle superiori; sicché nella lor dipendenza operano d’accordo unite col loro capo pel fine a cui sono destinate. – Adunque la prima gerarchia, insegna S. Tommaso, è di quei santissimi spiriti, che sono ordinati solo a dar gloria direttamente a Dio, perché Dio è ultimo fine di tutti i fini. Questa è composta di tre cori: dei Troni, dei Cherubini e dei Serafini.

La seconda gerarchia é di quei grandi e santi spiriti, che si credono destinati al fine di conservare l’ordine universale con quelle leggi del Creatore che mantengono in armonia tutto l’universo. E questa seconda gerarchia è composta parimenti di tre cori: delle Dominazioni, delle Virtù e delle Potestà. La terza gerarchia è di quei santi spiriti, che debbono essere in modo singolare ben cari a noi, perché ci comunicano i doni di Dio, le grazie particolari e le particolari volontà di Dio quando si degna voler qualche cosa da noi. Anche questa terza gerarchia è composta di tre cori che sono i Principati, gli Arcangeli e gli Angeli. – A noi è dato adunque di sapere che le gerarchie degli Angeli sono tre, e che formano nove cori distinti. Questo insegnano chiaramente S. Gregorio il Grande, S. Dionigi l’Areopagita, S. Giovanni Damasceno, e finalmente con molta chiarezza San Tommaso d’Acquino. (Qui, per spiegarvi alcunché di questi altissimi ordinamenti del Paradiso, andare appresso a quella luce che ci lasciò in terra negli scritti l’angelica mente di S. Tommaso. Diamo qui il paragrafo di S. Tommaso su cui fondiamo la nostra spiegazione. Prima hierarchia, scilicet Seraphim, Cherubim et Throni inspicit rationes rerum in ipso Deo: Secunda vero, idest Dominationes, Virtutes et Potestates in causis universalibus; tertia vero, scilicet Principatus, Angeli et Arcangeli secundum determinationem ad speciales effectus. Et quia Deus est finis non solum Angelicorum ministeriorum sed etiam totius creaturæ, ad primam hierarchiam pertinet consideratio fivis; ad mediam vero dispositio universalis de agendis; ad ultimam autem applicatio dispositionis ad effectum, quæ est operis executio. (Thom., Parte 1° q: 108 art. 6.). Secondo quel che abbiam detto, la prima gerarchia è composta di tre cori; e nel primo coro sono i Troni. Di loro si può dire che, come Dio nell’inaccessibile luce della sua Divinità diffonde intorno a Se Stesso a fiumi a fiumi innumerabili splendori; ed è Egli stesso la fonte di tutta vita, in quegli splendori sì crei mille Intelligenze, in cui riflette Egli e fa splendere il lume della sua Intelligenza Divina. Queste Intelligenze, spiriti estatici nella contemplazione di Dio, gli splendono d’intorno. Così Dio in quell’oceano di luce che vien da Lui, e che da quelle Vite d’Intelligenze si riflettei Lui, Iddio, come si posa, e diremo con misera parola umana, riposa in beatitudine: appunto appunto come una persona umana, tutta pura di pensieri, di cuore, di corpo riposa tranquilla e volentieri in mezzo tutte cose mondissime che si è preparato d’intorno. Ci si perdoni; ma noi crediamo che per questo siano con tanta convenienza chiamati troni, ché Dio risiede in essi tra gli splendori della celestial sua luce. Il secondo coro abbiam detto che è dei Cherubini, e’ par che si possa dire che Dio fa splendere sopra di essi l’immagine di Se Medesimo così compiuta, che è solamente minore dell’Immagine Sostanziale del Verbo Figliuol suo. Essi in rapimenti d’intelligenza vedono Dio, lo contemplano con quello sguardo così vivace, così potente che l’abbraccia quanto è possibile a creature, e lo possiede. Onde s’imparadisano con Dio a somiglianza del Figliuol suo Divino, il quale però è unito al Padre sostanzialmente per via d’Intelligenza divina. Il terzo coro della prima gerarchia è dei Serafini. Dio, Sommo Bene, ed Eterno Amore comunica tanto della sua Bontà in loro, che li compenetra tutti. Così vivono essi; ma non sono essi che vivono, ma vive in loro Dio, il quale li immerge in Se Stesso con un’atto del suo Amore ad immagine dello Eterno Amore Sostanziale, lo Spirito Santo, che unisce il Padre col Figlio divinamente.). – Ora mi resta a dire finalmente come gli Angeli fanno tanto bene a noi, e specialmente gli Angeli custodi; e così intenderete quanto si meritino da noi rispetto ed amore. La seconda gerarchia è formata parimenti di tre cori. Il primo coro sono le Dominazioni. Bisogna sempre ricordare che le creature sussistono perché le fa sussistere Iddio; e che tutte le creature hanno quel tanto di bene in sé che Dio mantiene in loro. Esse poi vanno ordinate in loro carriera in quanto stanno nell’ordine, e procedono regolate secondo il disegno della volontà di Dio. Questo disegno della volontà di Dio è la legge eterna, che comanda l’ordine naturale, e proibisce di perturbarlo. Ora le Dominazioni saran compenetrate da questa legge eterna, che ne forma come la loro esistenza, e quindi sono tutte tutte a dominare l’universo per tenerlo nell’ordine e conservare il bene che viene da Dio nell’universo. Il secondo coro della gerarchia è quello della Virtù. Tutte le creature dell’universo sono divise in varie classi, e riunite come intorno ad un loro centro particolare. Le stelle, che sono grandi mondi del firmamento, hanno il lor centro. Centro della terra e degli altri pianeti è il sole (questa affermazione è antibiblica ed eretica, come già detto in una precedente istruzione – ndr.), e nella terra è il centro delle materiali cose create per essa. Le Virtù tengono nell’ordine universale le forze le quali producono i fenomeni entro al loro cerchio intorno ai loro centri. Suscitano essi talvolta i nembi e le tempeste, mettono la calma avventano le folgori, dominano nelle stagioni secondo il volere di Dio. E quando Dio vuol che succeda un miracolo, e sospende le leggi naturali, le Virtù colla lor forza provvederanno, perché non sia sconcertato l’ordine universale. –

Il terzo coro della seconda gerarchia sono le Potestà, e sono quelle che tengono in freno i demonii, e metton loro paura. I domoni, nemici di Dio, odiano il ben di Dio, mirano a suscitare disordini, e nel disordine guastandosi il bene, è prodotto il male. Sicché il male è fatto dal diavolo, il quale si serve delle cose create in mezzo alle quali ha introdotto il disordine per lo peccato: e il peccato stesso è un disordine, è un guasto, è una privazione del bene che vuole Dio. Deh! che le Potestà ci difendano dal demonio guastator del bene di Dio: e quindi dal satana l’avversario del Sommo Bene Iddio! – Ben vi ho da dire della terza Gerarchia, in cui vi dissi già sono tre ordini o cori di spiriti angelici, e si chiamano più particolarmente col nome d’Angeli, che vuol dire ministri della bontà e della misericordia di Dio verso di noi; poiché essi sono destinati a comunicare a noi i doni e le grazie che Dio ci distribuisce secondo l’economia della Provvidenza Sua Divina. Essi adunque stanno propriamente in mezzo tra Dio e noi. Ve ne darò una bella immagine. Voi avrete, ben veduto nella sua bellezza il sol d’Oriente che spande la luce in mezzo all’orizzonte. E avrete veduto certe nuvolette color d’argento che s’innalzano leggiere leggiere dalla terra e stanno intorno al sole, e par che lo contemplino innamorate. Il sole par che risponda d’amor con loro, e manda dentro di loro della propria luce; di luce le compenetra tutte, sicché risplendano anch’esse di luce, versandola sulla terra, quasi desiderose di accarezzare e render ridenti col loro color di rosa e colli e prati, e fini laghetti in fondo alle più umili valli. Così quei cari nostri Spiriti della terza Gerarchia, specchiansi in Dio, e compenetrati di sua luce eterna, partecipi della Sua immensa bontà, si abbassano fino in terra contenti di diffondere ì benefici di Dio sopra di noi poveri mortali. – Il primo coro di questi benefici spiriti sono i Principati, i quali diffondono i doni di Dio sulle nazioni intiere di cui hanno cura. Ce lo dice la parola di Dio pel profeta Daniele: che uno Spirito vegliava e si pigliava cura pel regno dei Persiani: poi un altro Spirito pel regno dei Greci. Un dì apparve un ignoto Macedone a S. Paolo, e si crede che sia l’Angelo della Macedonia che invitò 1’Apostolo delle genti a passare in quel regno a predicare Gesù Cristo. I santi Padri Basilio, Epifanio, Gregorio Nazianzeno credono che ogni diocesi abbia un Angelo che assista il Vescovo. E se questo conforta i fedeli, ispira molto rispetto verso del Vescovo dagli angioli accompagnato. Gli altri due cori sono degli Angioli e degli Arcangeli. Degli Arcangeli si serve Dio per fare i più grandi miracoli della Sua misericordia, e affida a loro i più profondi misteri del Suo amore. Di questi Arcangeli dei quali ci fece conoscere il nome; il solo loro nome fa intendere, quanto si meritano venerazione: Arcangeli Michele, Raffaele e Gabriele. Il nome di Michele vuol dire « Chi è simile a Dio? ». Questo del Principe Arcangelo sul grido d’allarmi che chiamò gli Angeli fedeli a combattere per la gloria dell’Altissimo: quando lucifero coi suoi compagni d’orgoglio si ribellò contro di Dio. Allora fu gran battaglia in cielo; e Michele con tutti gli Angeli fedeli batté terribilmente i nemici di Dio: e gli angeli cattivi cacciati dal Paradiso restarono demoni dannati per sempre. E come una grande vittoria dà il nome al capitano che la guadagnò: così il nome di Michele restò scolpito sulla fronte del gran Principe del Cielo che trionfò dei diavoli: e questo nome Michele « chi è simile a Dio? » rende terribile la maestà di questo Arcangelo Principe: e par che dica continuo « con la forza di Dio, nessuno mi vince ». Come poi vinse il demonio e fece trionfar la gloria di Dio in Cielo: così resta Michele il difensore della Chiesa cattolica sempre in battaglia in terra contro i demoni d’inferno: e i sommi Pontefici misero il Vaticano e la Chiesa di S. Pietro dove risiede il Papa, sotto la sua protezione. Rizzarono la statua dell’Arcangelo Michele (colla spada da sguainata in una mano): è là con nell’altra mano che mostra il diavolo battuto ai piedi: par che mandi dagli occhi un lampo, e gridi: « guai a chi fa la guerra al Papa, alla Chiesa, col demonio: resteranno con esso sempre battuti ». – Altro Arcangelo di cui conosciamo il nome è Raffaele: questo nome vuol dire: « medicina di Dio. » Egli fu mandato a guidar il giovane Tobiolo, lo salvò dai pericoli, liberò Sara sua sposa dai demoni; consolò il Vecchio Tobia padre col guarirlo dalla cecità: disse egli stesso a quella buona famiglia, che egli offriva le opere di carità fatte da Tobia coi vivi e coi morti, e che veniva dal cielo appunto per darne così bella ricompensa. Il terzo Arcangelo conosciuto di nome è Gabriele: e questo suo nome vuol dire « fortezza di Dio » perché viene ad annunciare il Messia liberatore, il Salvatore del mondo, Gesù: quando voleva nascere in terra, come vi racconterò parlandovi della santissima Annunciazione. – Il re di Siria un dî mandò le sue truppe a circondar la città di Dothain per pigliare all’improvvisa il profeta Eliseo. Svegliato al mattino Giesi suo servo li vide! … e « o padre mio, esclama. come ci salverem noi? ed Eliseo a lui: non temere, figliuolo e poi disse al Signore: deh, fategli vedere ben Voi!………, e Giesi allora vide un esercito di cavalli e di carri di fuoco. Del caro Arcangelo Raffaele sapete ben voi come accompagnasse da buono il giovinetto Tobia, e quanto bene facesse alla sua famiglia. Saprete anche bene che un dì quel feroce Nabucodonosor fece gettare nella fornace ardente i tre giovanetti che non volevano piegar il ginocchio ad adorar lui, perché adoravano ìl solo Dio. Nella fornace l’Angelo fu là a tener alla larga le fiamme sicché i tre giovinetti passeggiavano benedicendo il Signore in mezzo a quel furente incendio, godendo d’un venticello come di mattino. Anche poi, quando Daniele Profeta fu gettato nel lago dei leoni, un Angelo serrò la gola ai leoni per tutta la notte, e Daniele lodava il Signore a sicurtà. Allora quando Giuda Maccabeo combatteva le battaglie del Signore, nel furor della mischia apparvero cinque guerrieri di Cielo che lo coprirono coll’armi proprie, e sfolgorarono i nemici che caddero accecati e rotti confusamente. Ricorderete poi ben voi (e basterà; chè io non posso dirvi tutto) come accennai che quando Erode teneva in prigione S. Pietro, un Angelo gli apparve in carcere, lo scosse dal sonno; « e levati su, gli disse, va subito a predicar Gesù Cristo. » Se lo pigliò per mano; e S. Pietro esterrefatto vide aprirsi da sé la porta, è come fuori di sé esclamò, sparito l’Angelo: « veramente fu un Angelo mandato da Dio che mi liberò dalle mani d’Erode e dalle mani de’ Giudei.» – Ma specialmente ora vi parlerò degli Angeli Custodi; e di loro vorrei parlarvi proprio con tutto il cuor sulle labbra, perché sel meritano gli Angeli Custodi, verso i quali mostriam così poco cuore. Eppure sono gli Angeli Custodi destinati da Dio per esser le nostre guide, i nostri difensori: Sono cari amici, compagni del nostro peregrinaggio in questa povera vita per condurci in paradiso; e si pigliano tanta cura per noi. Ed in vero Dio ha fatto vedere a Giacobbe in visione che gli Angeli discendevano sopra una scala di Cielo, e risalivano per far intendere che gli Angeli discendono a portarci le grazie di Dio, e salgono a portar in Cielo le offerte delle opere buone, e gli incensi delle nostre orazioni. Anche S. Giovanni li vide che si affrettavano a deporre le nostre preghiere come santi profumi davanti a Dio sull’altar d’oro in Cielo. Dirovvi poi che in modo particolare fanno questi tre offici di carità i nostri Angeli Custodi con noi.

1° Ci guardano da tutti i pericoli, pigliandosi cura dei corpi e delle anime nostre. 2° Ci difendono dai nostri nemici, e massime dal demonio. 3° Ci comunicano buone ispirazioni, e pregano continuamente per noi in vita e massime nella nostra morte.

1° Ho detto, che ci guardano da tanti pericoli, pigliando cura del corpo e dell’anima nostra. Girano essi con cura amorosa intorno ai bambini, e li portano via, chi sa? da quanti pericoli; perché coltivano nei fanciulletti tante speranze di paradiso, per questo stendono le ali, come uno scudo, sopra di essi per conservarli innocenti. Tristo colui che fa perdere l’innocenza ad un fanciullo! ei provoca lo sdegno e la vendetta dell’Angelo Custode, il quale dovrà gridare davanti a Dio « questo cattivo tenta di mandarmi all’inferno la cara anima che mi avete, o Signore, affidata da custodirvi pel paradiso!… » Quindi da quanti pericoli salvano essi le nostre persone! Sentite bei fatti. S. Francesco Regis, dopo d’aver passato più notti senza dormire per ascoltare le confessioni in certo sito, fu obbligato ad andare subito in altro villaggio per cominciare un’altra missione. Egli camminava mezzo addormentato, e senza accorgersi, si trova sopra un precipizio: un sol passo ancora che avesse fatto, era morto. Senti una mano che lo fermò…; e si vide sotto i piedi spalancato l’abisso! .. Ringraziò l’Angelo suo Custode. S. Filippo Neri veniva una notte dall’aver portato soccorso ad una povera famiglia: cadde in una fossa profonda; ma l’Angelo lo trasse fuori sano e salvo. L’istesso avvenne a S. Domenico, il quale fu accompagnato dagli Angeli in una notte burrascosa; e vide altra volta gli Angeli portare il cibo per la sua famiglia di religiosi che si trovavano in necessità. Racconta anche di tempi anteriori il dotto Rufino come S. Teodoro gli disse, che in mezzo alla tortura che gli avevano fatto soffrire per la fede, in sul principio egli non ne poteva più dai dolori; ma che subito gli apparve al fianco un Angelo a rinfrescargli le membra, che gli bruciavano in quei tormenti; sicché, diceva egli, « quando cessarono di tormentarmi, ne restai subito mortificato pel dispiacere di non avere sentito più quella dolcezza di refrigerio. »

2° Gli Angeli Custodi ci difendono dai nostri nemici. È bello ricordare come l’Angelo difese la purità della Vergine S. Cecilia Martire; e come per avere veduto quell’Angelo lo sposo suo, il suo cognato e tutti quanti i suoi di casa divennero una famiglia di santi tutti martiri. Si legge poi nella storia ecclesiastica di S. Vencenslao re di Boemia che, presentandosi esso in persona a battersi col principe Ladislao, ribellatosi contro di lui, a fine di terminare la battaglia e risparmiare il sangue del suo popolo, quando Ladislao era lì per trafiggerlo con un colpo, egli vide un Angelo al fianco che lo fece rispettare. Santa Francesca Romana poi trattava famigliarmente coll’Angelo suo, e fu l’Angelo che la fece trionfar del demonio. Dunque, figliuoli miei, ricordatevi che, se molti siamo qui ancora adesso, dobbiamo ringraziarne i buoni Angeli nostri Custodi. Qualche volta un passo che avessimo mosso ancora innanzi ci avrebbe fatto cadere in un precipizio: un colpo che ci passò rasente alla vita; un sasso che ci si fosse caduto sul capo, mentre ci è caduto ai piedi; uno sbadiglio, un singulto, un boccone che ci avesse attraversato il respiro ci avrebbe troncato improvvisamente la vita. L’Angelo Custode ci salvò. Ah se fossimo morti all’improvviso in quell’ora … Eh se fossimo stati in peccato mortale! Il diavolo, che ci fa sempre la ronda, credeva già di strascinarci all’inferno… Ah, e se l’Angelo non ci salvava, da quanto tempo saremmo dannati in inferno!…. Perché l’anima nostra, poverina, non era ancora preparata alla morte, l’Angelo ci difese, ci conservò in vita colla speranza di portarci in paradiso… Sia ringraziato il Signore che mando i suoi Angeli intorno a noi, affinché ci custodissero, e ci portassero finanche in mano per salvarci. — Angelis suis Deus mandavit de te, ut custodiant te in omnibus viis tuis…. In manibus portabant te. – Voglio ancora osservarvi essere vero quel che dice S. Basilio (in Psal. 33.) cioè che il peccato ributta gli Angeli lontani da noi, come il fumo fafuggire le api; ma dice pure S. Tommaso che non ci abbandonano del tutto mai; (1. p., 9. q. 108, art.6.) ma, girano intorno intorno a noi, anche quando siamo in peccato, come cari amici disprezzati; cheanzi fanno come una buona madre, la quale quando il figliol cattivo non la vuol più vedere, ed anche,se la vede vicina, l’offende; almen da lungi concerte occhiate gli dice il cuor suo; e se appena il cattivo le lascia dire una parola d’appresso, subitocon un sospiro gli dice: « figliuol mio, t’hai da salvare»……. Insomma ci portano in braccio, emassime nelle tentazioni ci stanno al fianco, cercanodi tenerci stretti con loro; e finché noi stiamocogli Angeli Custodi uniti, metteremo senza paura ilpié sulla testa al serpente infernale. — conculcabis leonem et draconem.

3° Finalmente voglio dirvi come gli Angeli pregano per noi. Sentite l’amabil parola di Gesù Cristo. Quando si tirava in seno i pargoletti che gli stavano d’intorno, Egli disse: « gli Angeli di questi figliuoli vedono sempre la faccia del Padre in Cielo. » (Matth. XVIII) Ora se questo ci deve inspirar grande rispetto verso dei figliuoli, e deve farci aver gran riguardo di non offendere la loro innocenza, ci mostra però eziandio che gli Angeli Custodi ci presentano tra le lor braccia continuamente a Dio: e con quegli sguardi che giungono al Cuor di Gesù di concerto col Cuor di Gesù, van ripetendo per noi: « questi poverini che teniam sulle braccia, noi li vorremmo con noi in paradiso. Deh! tra le braccia degli Angeli cadiamo sovente, almeno col cuore, alle ginocchia di Gesù nel Sacramento, massime quando preghiamo! Pigliamo questa beata usanza, perché così ci troveremo accompagnati dagli Angeli nel Cuor di Gesù alla nostra agonia. Due buoni santi padri gesuiti in agonia dissero: « é un bel morire nello spirar l’anima tra le braccia degli Angeli nel Cuor di Gesu! » Si, miei figliuoli, nell’agonia, quando il mondo ci cade in niente dietro di noi….; quando stiamo sopra l’abisso dell’eternità….; allora, negra oscurità,… cupo silenzio,… tremendo abbandono, …! Sarà dunque l’anima sola nel cimento, nell’atto di presentarsi al giudizio di Dio? No no per noi che spireremo l’anima tra le braccia degli Angeli nel Cuor di Gesù: ché l’agonia nel Cuor di Gesù è bacio di paradiso. – Udite adunque ciò che dice il Signore a grande vostro avviso: «rispettate il mio Angelo che vi ho mandato; ascoltate la sua voce; e pigliatevi ben guardia dal disprezzarlo col peccar davanti a Lui; perché in Lui è il mio Nome: ed Io allora, se lo rispetterete, così sarò il nemico dei vostri nemici, e affliggerò chi cercherà di affliggervi. » Noi vogliam conchiudere con quella bell’anima di S. Bernardo, che 1° dobbiamo rispettare gli Angeli Custodi, perché sono sempre presenti; 2° perché ci custodiscono e ci difendono, e dobbiamo in loro confidare, 3° perché ci vogliono bene tanto, dobbiamo amarli devotamente. Facciamo adunque un po’ di

Esame.

1° Pensiamo: abbiamo considerato che vi son tanti Angeli, grandi Principi, cosi vicini al Trono di Dio; che Maria Ss. é la Regina di tutti, e che stanno essi ai cenni di Lei. Onoriamoli adunque specialmente nelle loro feste. Finora forse li abbiamo ben poco onorati.

2° Dunque gli Angeli Custodi ci girano sempre d’intorno, e pigliansi tanta cura per noi. Ma e noi, o miei fratelli, come trattiamo con loro?……….

Mettiamoci la mano sugli occhi per troppa nostra vergogna! Noi colle persone del-mondo tutti i riguardi, tanto rispetto, e le gentilezze più delicate; e solo cogli Angeli, lasciatemelo dire, trattiamo da villani, senza mai dire loro neppur un grazie, senza neppur dar loro un pensiero, vorrei dire un’occhiata di cuore. Poveri noi! facciam proprio come i figliuoli cattivi i quali trattan bene con tutti, ma si pigliano la libertà di trattar male solamente colle loro buone mamme: non mai una parola amorosa con esse.

Pratica.

1° Dunque risolviamo di onorare gli Angeli, e pecialmente nelle loro feste. La festa di S. Michele Arcangelo, Principe degli Angeli, la Chiesa‘ce la fa celebrare agli 8 di maggio giorno in cui apparve sul monte Gargano; ed alli 29 settembre, giorno in cui gli fu dedicata la Chiesa; e in questi due giorni si fa festa anche degli altri Angeli. Dell’Arcangelo Gabriele ricorre la festa alli 24 Marzo: dell’Arcangelo Raffaele si fa la festa alli 24 di Ottobre. La cara festa poi degli Angeli Custodi si rinnova ogni anno alli 2 di Ottobre.

2° Pigliamo questa bell’usanza, quando al mattino, a mezzodi ed alla sera salutiamo Maria, e La pigliamo, per dir cosi, per mano, perché ci unisca a Gesù che abita con noi nel Sacramento, noi chiamiamo eziandio coll’Angele Dei, Angelo Custode, in compagnia di noi. Quando poi preghiamo facciamolo in compagnia degli Angeli, massime quando adoriamo Gesù Cristo in Sacramento.

3° Nelle tentazioni gridiamo come fece il Tobiolo all’Angelo Raffaele, nel punto che quel mostro di pesce era li per divorarlo: « Angiol di Dio, salvatemi voi ».

4° Ma non tralasciamo di confessarci e comunicarci nella festa degli Angeli Custodi. Ché dev’essere questo un far loro fare una cara festa, per vederci uniti a Gest Cristo, che é quello che tanto sospirano.

Catechismo.

D. Dite un pò perché nel credo che cantiam nella Messa, diciamo che Dio è Creatore delle cose visibili ed invisibili?

R. Perché, oltre le creature corporali e le persone visibili, Dio creò gli spiriti i quali sono gli Angeli.

D. Quando Dio creò gli Angeli? e ne creò tanti Egli? e sono tutti dell’istesso ordine?

R. Dio creò gli Angeli in principio del tempo: ne creò tanti e tanti; e sono divisi in tre ordini denominati Gerarchie, le quali gerarchie formano nove cori.

D. Quali sono le occupazioni degli Angeli?

R. Gli Angeli sono stati creati per contemplare, amare, e insomma adorar sempre Iddio in Cielo e in ogni luogo, e per adorare Gesù Cristo nel Sacramento, ahi! troppo da noi abbandonato; e sono poi mandati da Dio per eseguire i suoi comandi cogli uomini. Gli Angeli Custodi poi in modo particolare sono destinati a pigliarsi tutta cura di noi per salvarci.

D. Dunque abbiam tutti un Angelo Custode, destinato a pigliarsi cura di noi?

R. Si; abbiamo tutti il nostro caro Angelo Custode, cui dobbiam sempre rispettare, perché è sempre presente; cui dobbiamo amar tanto, perché Egli ci fa tanto di bene: cui dobbiamo chiamare in ajuto con confidenza, perché egli sempre ci custodisce e ci difende.

Tenete a mente questa bella parola di Dio: Dio mandò i suoi Angeli intorno a noi, affinché ci custodiscano in tutti i nostri andamenti, e fino ci portino in braccio. « Angelis suis Deus mandavit de te, ut custodiant te in omnibus viis tuis………: In manibus portabunt te. » Sia ringraziato Iddio.

Autore: Associazione Cristo-Re Rex regum

Siamo un'Associazione culturale in difesa della "vera" Chiesa Cattolica.