Preghiera per il Santo Padre
Tutti i veri Cattolici sono chiamati ad amare, rispettare ed a pregare per il Santo Padre: questo è un obbligo per il credente, e somma devozione da non trascurare mai nella giornata. Tutte le altre devozioni, per quanto somme ed importanti, sono tali perché garantite dalla persona del Sommo Pontefice, senza il Quale non ci sarebbe neppure Cristianesimo né vera religione, ma solo un vago, amorfo, orgoglioso deismo di stampo gnostico, comunque venga camuffato! Importante è, come sempre, non confondere il Vicario di Cristo dell’attuale “Sede impedita”, scambiandolo magari con il tragico, ridicolo, farsesco servo di lucifero, agente del mondialismo propugnato dai soliti viperidi “nemici di Dio e di tutti gli uomini”. Allora coraggio, la prova non durerà ancora molto: preghiamo con fede, la Vergine ha promesso che “… alla fine il suo Cuore Immacolato trionferà”.
Et Ipsa conteret capita eorum!
PEL SOMMO PONTEFICE.
[Da manuale di Filotea del Sacerdote milanese Giuseppe Riva, Penitenziere nella Metropolitana di Milano. XXX ediz. Milano 1888].
O Salvatore degli uomini. Autore e Consumatore della nostra fede, Primogenito di tutti gli eletti, Capo e Sposo della Chiesa, Voi che all’Apostolo Pietro e a tutti i suoi Successori avete promessa solennemente l’indefettibile vostra assistenza per guidare gli agnelli e le pecore del vostro ovile ai pascoli deliziosi della salute, e indirizzaste all’ eterno Padre particolare preghiera perché non avesse mai a venir meno la loro fede, riguardate con occhio di parziale benignità l’attuale vostro Vicario, il nostro sommo Pontefice. Vegliate mai sempre alla difesa de’ suoi diritti cosi spirituali come temporali, e umiliate e confondete tutti coloro che tentano in qualunque modo di oscurarne la gloria o menomarne il potere. Sicché tutto il mondo lo riconosca e lo veneri per quel che è realmente, il sommo Vicario di Dio,il Padre dei credenti, il Pastor dei Pastori, il Monarca della Chiesa, il Custode della fede, il Giudice della morale, l’Oracolo infallibile della verità, il Fonte d’ogni giurisdizione, l’Arbitro dei celesti tesori, la Personificazione della Dottrina che sola guida a salute. Accordategli quella copia di grazie che si conviene alla sublimità del suo grado, affinché possa tutto insieme e santificare sé stesso, e reggere secondo le massime della vostra sovrana sapienza tutti i credenti nel vostro nome, con quella pienezza di libertà, con quella assolutezza di indipendenza, con quella interezza di regia territoriale sovranità che la vostra Provvidenza gli ha procurato da tanti secoli, e la vostra onnipotenza gli ha conservato, a dispetto di tutti gli assalti dei più prepotenti nemici, costretti tutti a confessare per propria tristissima esperienza che questa Pietra da Voi piantata è così incrollabile come la Chiesa di cui è fondamento e sostegno, e contro cui non potran mai prevalere tutte le podestà dell’inferno. Pater. Ave. Gloria.
Inno di ringraziamento
detto INNO AMBROSIANO O TE DEUM.
Te Deum laudamus te Dominum confitemur.
Te æternum Patrem omnis terra veneratur.
Tibi omnes Angeli, Tibi coeli et universa potestates.
Tibi Cherubini et Seraphim incessabili voce proclamant:
Sanctus, Sanctus, Sanctus Dominus Deus Sabaoth.
Pieni sunt coeli et terra majestatis Gloria tua.
Te gloriosus Apostolorum chorus.
Te Prophetarum laudabilis numerus.
Te Martyrum candidatus, laudat exercitus.
Te per orbem terrarum sancta confitetur Ecclesia.
Patrem immensa maiestatis,
Venerandum tuum verum et unicum Filium.
Sanctum quoque Paraclitum Spiritum.
Tu Rex gloriæ Christe.
Tu Patris sempiternus es Filius.
Tu ad liberandum suscepturus
hominem, non horruisti Virginis uterum.
Tu devicto mortis aculeo,
aperuisti credentibus regna coelorum.
Tu ad dexteram Dei sedes in gloria Putris.
Judex crederis esse venturus.
Te ergo, quæsumus, tuis famulis
subveni quos pretioso sanguine redimisti.
Aeterna fac cum Sanctis tuis in gloria numerari.
Salvum fac populum tuum,
Domine, et benedic æreditati tuae.
Et rege eos, et extolle illos usque in aeternum.
Per singulos dies benedicimus te.
Et laudamus nomen tuum
in sæculum, et in sæculum sæculi.
Dignare, Domine, die isto,
sine peccato nos custodire.
Miserere nostri Domine, miserere nostri.
Fiat misericordia tua, Domine,
super nos; quemadmodum speravimus in te.
In te, Domine, speravi; non confundar in æternum.
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Traduz. In versi.
Te con lodi, te con cantici
Confessiamo, o gran Signore,
E risponde al labbro il core
Nel lodarti elerno Re.
Non v’ha clima, non v’ha popolo
Che la tua possanza ignori,
Che il tuo nome non adori,
Che non tremi innanzi a Te.
Nel lodarti ognor gareggiano,
Le ruotanti immense sfere,
E degli Angioli le schiere
Colle empiree Podestà.
Cherubini e Serafini
Al tuo trono umili e chini,
Santo, Santo, Santo acclamanti
Dio d’immensa maestà,
Da te scende negli Eserciti
La sconfitta e la vittoria;
Tutto pieno è della tua gloria
Terra, cielo e mar ancor.
De’ Profeti, degli Apostoli,
Ti decanta il gran Senato,
E lo stuolo candidato
De’ tormenti sprezzator.
Dall’Idaspe al mar d’Atlante
Ti confessa la tua Chiesa
Sempre santa, sempre illesa
Nel conflitto più crudel.
In Te, sommo Genitore,
Nel tuo vero unico Figlio,
Nel divino eterno Amore,
Sempre adora il Re del ciel.
Re di gloria tu se’, o Cristo,
Di Dio Padre eterna prole:
Tu per far dell’uom acquisto
Che gemeva in servitù,
Vergin seno non sdegnasti,
E di morte vinto il pungolo,
Ai credenti spalancasti
L’aure porte di lassù.
Tu alla destra di Dio Padre
Glorioso assiso or stai,
E tremendo un dì verrai
L’universo a giudicar.
Deh benigno, deh pietoso,
Odi il prego de’ tuoi servi,
Che col sangue tuo prezioso
Ti degnasti riscattar
Dagli assalti de’ nemici
Tu li guarda e benedici:
Son gli eredi del tuo regno,
Son tuo popolo, o Signor.
Fino all’ultimo respiro,
Tu li reggi, e co’ tuoi Santi
Li congiungi nell’Empiro,
Li perpetua nell’amor.
Non v’ha giorno in nostra vita
Che tue lodi non cantiamo:
E il tuo nome confidiamo
Di lodar per ogni età.
Dal peccato, deh ti degna
Preservarne in questo giorno,
E ognor vegli a noi dintorno
La paterna tua pietà.
La pietà che fu mai sempre
Del cor nostro la speranza,
La pietà che sempre avanza
Ogni voto, ogni desir,
In Te solo, o mio Signore,
Spero adesso, e ognor sperai
Né confusa fia giammai
La mia speme in avvenir.