LA VITA INTERIORE (6)

LA VITA INTERIORE E LE SUE SORGENTI (6)

Sac. Dott. GIOVANNI NATTISTA CALVI,

con prefazione di Mons. Alfredo Cavagna – Assistente Ecclesiastico Centr. G. F. di A. C.

Ristampa della 4° edizione Riveduta.

GLI ESERCIZI DI PIETÀ

LA LETTURA SPIRITUALE

RICCA SORGENTE...

Dopo la preghiera vocale e la meditazione, dopo l’esame di coscienza, la lettura spirituale è la sorgente più ricca di vita interiore. L’anima che sente vivo vivo il desiderio del raccoglimento, dell’intimità, della conversazione con Dio, non ha che da praticare l’esercizio della lettura santa. Quanto più progredirà nella lettura attenta e raccolta, tanto più s’accorgerà del suo distacco dal mondo esteriore, dalle creature. Crescerà in lei quasi prepotente il desiderio di vedere, di sentire Gesù, di essere unita con lui nella mente, nella volontà, nel cuore. S’avvedrà che la lettura santa è la parola di Gesù!

È LA SORELLA DELL’ORAZIONE.

L’autore dell’Imitazione di Cristo (Libro III, c. iv, 16) parlando delle prove e delle tentazioni con cui il demonio suole vessare le anime desiderose di amare il Signore, esce in questa constatazione: « Egli (cioè il demonio) ti soffia molti cattivi pensieri per cagionarti tedio e paura, per ritrarti dall’orazione e dalla lettura santa ». Rileviamo subito il felice accostamento di orazione e lettura. Chi suole essere sempre con Dio deve spesso orare e spesso leggere. Perocché quando noi oriamo, favelliamo con Dio; e quando noi leggiamo, Iddio favella con noi (Corona, cap. III). È proprio così. Lo confermano i Santi: « Quando preghiamo, noi parliamo con Dio; quando leggiamo i divini oracoli, ascoltiamo Dio che ci parla» (S. Ambrogio, Off., 1, 20). « La S. Scrittura è come una lettera venutaci dalla patria nostra » (S. AGOSTINO, serm. 56 ad Fr.). E ancora: « Chi suole essere sempre con Dio, deve frequentemente attendere alla preghiera e alla lettura spirituale» (SANT’AGOSTINO, Quæst., 120). Così molti altri Santi e maestri di vita spirituale raccomandano tanto insistentemente questa santa lettura e dicono, d’essa, quasi le stesse lodi della preghiera… San Bernardo soleva ripetere — e come lui, S. Alfonso Maria de’ Liguori ai suoi religiosi — che non si può trarre vero profitto nella vita della perfezione senza la pratica della meditazione e della lettura spirituale. Per questo motivo tutti i fondatori di Ordini e di Congregazioni religiose stabilirono tra le pratiche di pietà proprie dell’Ordine o della Congregazione, anche l’esercizio quotidiano della lettura spirituale.

ECCELLENZA ED EFFICACIA.

Non sempre ci è data la comodità di avvicinare e di consultare il Padre spirituale per essere consigliati sul modo di operare, particolarmente nei dubbi. Non sempre possiamo avere la gioia di udire un santo e dotto predicatore che c’illumini, ci attragga, ci persuada. Non tutti i predicatori poi, dicono cose appropriate per noi, individualmente. Talora qualche predica potrà, persino, disturbare il nostro spirito se noi non saremo pronti a pensare a giudicare con spirito di fede. Invece, è sempre possibile trovare e leggere un buon libro. La lettura spirituale supplirà a tutto, suggerendoci essa i lumi necessari e la guida per combattere e vincere il demonio, sopprimere il nostro amor proprio e far trionfare la volontà di Dio. Quando poi la predica ci fosse piaciuta e ci fosse stata di grande giovamento, non abbiamo la possibilità di invitare il predicatore a ripetercela pel nostro maggior profitto… Al contrario, si può leggere e rileggere un libro e rifletterci sopra con tutta la nostra comodità e tranquillità. – Il libro, dice S. Gregorio Magno (Moral., 2, 1), « è come uno specchio postoci innanzi agli occhi dell’anima ». – La lettura spirituale, asserisce S. Alfonso, riempie la mente di pensieri santi e di buoni desideri. Così, l’anima permeata dai consigli e dai virtuosi esempi dei santi, « sente come un bisogno di vivere alla presenza di Dio, di stare quasi sempre unita a Lui, di fare spesso atti di amore verso Dio, e di praticare tanti atti di virtù ». Soprattutto nella lettura spirituale l’anima sente l’invito dolce e fascinante di Gesù che vuole la nostra dedizione al suo santo servizio, e perciò ci fa splendere chiaramente l’obbligo che abbiamo di imitare Lui, re di ogni perfezione, di secondare e praticare i suoi esempi, già secondati e praticati dai santi. – Quante anime furono, si può dire, trasformate e fatte sante dopo la lettura di qualche libro spirituale che le indusse a lasciare il mondo e a darsi generosamente a Dio! Il colpo di grazia che convertì Agostino, come abbiamo già accennato, fu la lettura di poche righe dell’epistola di S. Paolo ai Romani (XIII, 13-14) alla quale era stato indotto dalla voce d’un fanciullo invisibile che ripeteva: Tolle et lege, tolle et lege.Dopo tanta e sì lunga lotta tra lo spiritoe la carne, finalmente risolvette di troncareogni ulteriore indugio.Così pure, per mezzo della lettura d’unlibro buono di Vite dei santi, al gloriosoS. Ignazio di Loyola Gesù fece sentireil suo dolce invito. Questo meraviglioso invito, gradito, accettato, seguito, indusse Ignazio ad abbandonare il brutto mestiere dell’uso delle armi per gli uomini, e a indossare le armi per la difesa di Gesù e dei suoi interessi. Come sarebbe possibile non vedere, con questo, la cura amorosa della Provvidenza divina che giunge, così dolcemente, al cuore e all’anima di questi suoi grandi figli e tanto efficacemente li attrae nella via e nella pratica della santità?

COME DOBBIAMO LEGGERE.

Perché la lettura spirituale, sorgente tanto ricca e fresca di vita interiore, possa essere efficace, dobbiamo, prima d’iniziare la lettura:

a) metterci alla presenza di Dio e raccomandarci a lui, affinché c’illumini la mente e riscaldi il cuore;

5) leggere, non solo con attenzione e raccoglimento per una più ampia conoscenza del Signore e delle verità eterne, ma altresì per attingere nuovi rinforzi per la nostra volontà;

c) aver cura di leggere non molte cose, o cose troppo difficili, ma sempre attentamente, e con ordine quel poco che possiamo, adattato alla nostra intelligenza e alle nostre esigenze spirituali;

d) cercar di leggere con ordine, pausa, ponderazione, e fermandoci su quei passi che ci fanno maggior impressione;

e) cercare di scegliere qualche buon pensiero per ricordarlo durante il giorno, affinché ci serva di ammaestramento e di guida.

Mi sembra utile, qui, ricordare un suggerimento che S. Giovanni Bosco diede ai suoi giovanetti e che può essere utile a tutte le anime. « Oltre le consuete preghiere del mattino e della sera, vi esorto a spendere eziandio un po’ di tempo a leggere qualche libro che tratti di cose Spirituali… Dalla lettura di questi libri riporterete grandissimo vantaggio per l’anima vostra » (Il Giovane provveduto). Poiché molte anime si crucciano perché loro sembra di non trovare nessun vantaggio nel leggere, o nel sentire e leggere tante cose veramente belle e buone, riteniamo conveniente riferire le parole che ha, proprio per esse, S. Francesco di Sales: « …non bisogna pretendere di mettere in pratica tutto ciò che vi troverete di bello. Andate avanti dolcemente, aspirando dopo cotesti belli insegnamenti; e ammirando; e ricordatevi che non si tratta che uno mangi da solo tutto un festino preparato per molti ». – Avvertimenti chiari e sereni che non abbisognano di commento. S’intende che dobbiamo, sempre, scegliere quei libri nei quali l’anima può sentirsi meglio attratta al servizio di Dio e alla pratica della virtù. Dopo il S. Vangelo, l’Imitazione di Cristo e altri libri fondamentali ben noti alle anime, le vite dei santi sembrano indicatissime per la loro utilità pratica. Infatti, nei libri di istruzione sulla virtù noi leggiamo ciò che si deve fare; ma nelle biografie dei santi si legge ciò che fecero, tra mille ostacoli, tanti uomini ch’erano, come noi, di carne e di ossa, soggetti a tutte le tentazioni. – Un antico re dell’Egitto scrisse sulla sua biblioteca: Alimenti dell’anima. Infatti, chi legge mangia. Buone letture, buon cibo spirituale che nutre, riscalda, e fa crescere… la nostra unione con Dio.