LA FESTA DEL NONNO: S. GIOACHINO

LA FESTA DEL NONNO: S. GIOACHINO, padre della Beata S.S. Vergine MARIA

S. Giachino

GIOACHINO CONFESSORE: 16 AGOSTO.

Gioachino, rampollo della stirpe di Davide, quando venne eletto re Erode era fuggito assieme ai suoi parenti perché Erode pauroso che essi aspirassero al trono (ne avevano infatti i legittimi diritti), li perseguitava atrocemente. – Gioachino dunque si era recato dalla Giudea nella Galilea, dove viveva fra i monti in una piccola città poco distante dal monte Tabor. -Il suo nome però era dovunque conosciuto ed amato, ed in quel tempo, in cui stavano per compiersi le profezie della venuta del Signore, Gioachino, essendo della famiglia di Davide, attirava più che tutti gli sguardi del popolo. Avendo, quale figlio unico, ereditate tutte le sostanze paterne, possedeva copiose ricchezze, che egli spendeva a pro dei poveri della sua tribù. Giunto all’età virile, si congiunse in matrimonio con Anna, vergine nobilissima della stirpe dei Re, discendendo da Davide per la linea di Salomone ed a lui affine in parentela. – A quella età gravissimi erano i mali che affliggevano il popolo, giacché questi dimentico di Dio e delle sue divine promesse, solo attendeva alle cure temporali e ognor più cadeva nel vizio. Fra tanta prevaricazione, la pietà dei due sposi diffondeva una luce d’incanto. Gioachino ed Anna, riuniti in un medesimo spirito, vedendo le miserie che affliggevano il popolo, avevano esclamato: « Sia partecipe tutto il popolo delle nostre ricchezze, onde venga alleviata tanta miseria ». Nè solo Nazaret risentiva i benefici effetti di tanta liberalità, ma anche tutti i paesi circonvicini. – La pace più profonda regnava in quella casa, profumata dalla preghiera intensa e fervorosa dei santi sposi. Le gioie e le pene erano comuni, i difetti sopportati pazientemente, e le debolezze tollerate senza sforzo e senza indugio. – Ma il dolore accompagna sempre e ovunque l’uomo in questa vita, e Gioachino ed Anna non andarono esenti da questo triste compagno, che fece risaltare sempre più la loro grande virtù: essi non avevano figli e ormai, essendo già vecchi, dovevano rinunziare alla speranza di averne. Questo dolore li affliggeva di continuo, tanto più che essi essendo della tribù di Giuda, sapevano che doveva nascere il Messia dalla loro stirpe. – Ma le prove hanno sempre fine ed anche per Gioachino dovevano in ultimo cessare. Ricorreva la festa dei Tabernacoli che gli ebrei celebravano con grande solennità verso il 15 settembre, recandosi tutti al tempio di Gerusalemme per fare le loro offerte. – Anche Gioachino si recò a compiere questo dovere di culto verso i l Signore. Un sacerdote lo riconosce e con cipiglio maligno gli grida: Non ti è lecito offrire doni al Signore, perché non hai avuto figliuoli in Israele! La tua sterilità è in penitenza dei tuoi gravi peccati! Buon Dio, che prova! Ma Gioachino, sostenuto dalla fede, esce dal tempio, torna a casa sua, si ritira su un monte a pregare e scongiurare il Signore di concedergli dei figli mentre Anna pur essa in preda al dolore supplicava con gemiti e sospiri il Cielo ad esaudire le loro preghiere. A tanta fede non poteva il Signore restare sordo; infatti un angelo apparso a Gioachino, l’assicurò che avrebbe avuta una figliuola, a cui avrebbe imposto il nome di Maria: da Lei doveva nascere il Redentore. Tornato a casa seppe che anche Anna aveva avuta la stessa rivelazione e tutti e due con grande affetto ringraziarono il Signore. – Quando poi la S. Bambina giunse all’età di tre anni, fu portata al Tempio e Gioachino ricco di meriti e di virtù volò al Cielo a godere l’eterno premio della sua fede.

PRATICA. — Ad imitazione di S. Gioachino, poniamo ogni nostra fiducia nel Signore, ed impariamo da lui lo spirito di fede e di mortificazione.

PREGHIERA. — Dio che tra tutti i tuoi santi scegliesti il beato Gioachino per padre della Madre del Figlio tuo, concedici che mentre ne celebriamo la festa, ne risentiamo ancora continuamente il patrocinio. Così sia.

 

Che S. Giachino illumini e sostenga in particolare i NONNI cattolici “veri”, oggi chiamati ad un compito particolarmente gravoso nell’indirizzare i nipoti, in questi tempi di apostasia e somma immoralità, sulla retta via della eterna salvezza. Che Dio li aiuti, per intercessione di S. Gioachino.

Autore: Associazione Cristo-Re Rex regum

Siamo un'Associazione culturale in difesa della "vera" Chiesa Cattolica.