Rinnovazione delle Promesse fatte al Battesimo

Rinnovazione delle Promesse fatte al Battesimo

[Da: la via del paradiso, 3^ed. Siena 1823]

Da recitarsi nel giorno anniversario della nostra nascita e nelle maggiori Solennità, particolarmente il dì dell’Epifania del Signore, col simbolo degli Apostoli e con gli Atti Cristiani.

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Ecco o mio DIO, il Figliuol prodigo, il quale, dopo aver fatto nel Sacro Battesimo una professione solenne di rinunziare al demonio, alle sue pompe, alle sue opere, di non vivere più secondo le inclinazioni dell’uomo antico, e di seguire inviolabilmente le massime di Gesù-Cristo per grazia, e fatto tempio vivo del Santo Spirito, ha dissipato questi beni preziosi, ed ha perduto queste gloriose distinzioni per le sue colpe.

Ah! Mio Padre e mio DIO, ho peccato contro di Voi, ho offeso Voi, violando i miei voti con uno spergiuro orribile, e la mia professione cristiana con una vergognosa apostasia. No, non sono più degno d’esser chiamato vostro figliuolo. Ma pure eccomi alla vostra presenza per chiederVi perdono, e per darVi soddisfazioni per tutti i peccati commessi dopo il Battesimo, e perché voglio in avvenire vivere unicamente per Voi: approvo e ratifico tutte le promesse che furono fatte in mio nome nell’atto del mio Battesimo. Rinunzio nuovamente al demonio, vale a dire alle leggi e alle massime corrotte del mondo, di cui egli è il principe. Rinunzio alle sue pompe, cioè al falso splendore degli onori, ed alle lusinghe de’ piaceri. Rinunzio ugualmente alle sue opere, che sono i vizi ed i peccati, e rinunzio generalmente a tutte le inclinazioni del primo uomo.

Protesto e prometto solennemente, quando a Voi piacerà prolungare i miei giorni, di vivere sempre nella pratica ed osservanza delle Sante Regole Evangeliche, e di operare secondo gli esempi e nello spirito di Gesù-Cristo, che è spirito di umiltà, che fugge gli onori, spirito di povertà, che distacca il cuore dall’effetto delle ricchezze; spirito di penitenza, che tiene la carne soggetta colla mortificazione dei sensi.

Mi rammenterò nel breve tempo che ancora mi resta da vivere, che il Sacerdote, nelle sacre cerimonie del mio Battesimo, tre volte soffiò verso di me per discacciarne il demonio, e che il Santo Spirito, il quale è rappresentato da questo soffio, vi subentrò per essere l’anima di tutte le mie azioni, e per farmi vivere della vita di Gesù Cristo.

Mi rammenterò che io sono stato immerso e come sepolto nel sacro Fonte e nelle acque battesimali, per farmi conoscere ch’io debbo essere morto a tutte le inclinazioni del peccato, e ch’io fui sepolto con Gesù Cristo in questo Sacramento, per resuscitare con Lui alla nuova vita della grazia.

Mi rammenterò che quella unzione del Sacro Crisma, la quale mi fu fatta sulla fronte, significa che, essendo io divenuto mediante il Battesimo, membro di un corpo di cui Gesù Cristo è il Capo, spero aver parte all’unzione della sua grazia ed ai lumi del suo Spirito.

Mi rammenterò che mi fu imposta quella sacra fascia che suol darsi in vece della candida veste, la quale davasi nei primi tempi ai novelli battezzati, per far loro comprendere che avevano contratto l’obbligazione di menare una vita senza macchia, come convienesi a quei che hanno l’onore d’essere i pretendenti alla vita eterna, “candidati aeternitatis”.

Finalmente non dimenticherò giammai che mi fu posta in mano una candela accesa per indicare le tre virtù principali, cioè la Fede, la Speranza e la Carità, le quali debbono in me risplendere colle buone opere ed i santi esempi.

Mio DIO, la grazia del mio Battesimo è l’opera vostra. “Domine, opus tuum in medio annorum vivifica illud”. Rinnovatela in me, Ve ne supplico, perché Vi è facile il farlo in ogni età. Riparatene le rovine cagionate da’ miei peccati colla vostra misericordia, e conservatemi a Voi più fedele in avvenire, e perseverante nelle obbligazioni e nei voti contratti al mio Battesimo per i meriti di Gesù Cristo Signore Nostro. Così sia.

Autore: Associazione Cristo-Re Rex regum

Siamo un'Associazione culturale in difesa della "vera" Chiesa Cattolica.