UN’ENCICLICA AL GIORNO TOGLIE GLI USURPANTI APOSTATI DI TORNO: S.S. LEONE XIII – “URBANITATIS VETERIS”

In questa breve lettera indirizzata ai Greci in unione con la Chuesa Cattolica, il Papa esprime la sua soddisfazione per l’iniziativa che mirava a costituire un Seminario cattolico ad Atene. Questa iniziativa è un esempio di vero ecumenismo, cioè l’accoglienza di ogni popolo, nazione o persona nell’ovile di Cristo, appunto la Chiesa Cattolica romana, guidata dal suo Pastore, il Vicario ddi Cristo. Questo termine oggi, per mezzo dei falsi profeti conciliabolari, asserviti alla setta massonica degli Illuminati, ha cambiato connotati e significato, indicando l’indifferentismo religioso ed il blasfemo “minestrone” dei culti (tipo incontri luciferini di Assisi), in realtà unificati poiché tutti militanti nell’esercito del demonio e sotto la bandiera di satana, il serpente antico, nemico di Dio e degli uomini, compresi quelli che lo adorano. Il vero ed unico Ecumenismo è quello per cui “ut sint unum” (Joan. XVII), in un’unica fede apostolica e sotto un solo Pastore custode del gregge di Cristo e del suo Corpo mistico, la Chiesa Cattolica.

URBANITATIS VETERIS

ENCICLICA DI PAPA LEO XIII

SULLA FONDAZIONE DI UN SEMINARIO AD ATENE

Agli Arcivescovi ed ai Vescovi della Chiesa latina in Grecia.

La Grecia, ornamento dell’antica civiltà e madre di tutte le arti, anche dopo tante disgrazie nelle sue vicende ed una così grande varietà di sventure, non è tuttavia invecchiata nella memoria e nell’ammirazione degli uomini. Infatti, nessuno è così incivile da non commuoversi riflettendo sulla sua grandezza e sulla sua gloria. Nel nostro caso, nel nostro spirito non c’è solo il ricordo unito all’ammirazione, ma un vero e proprio amore, e questo da molto tempo. Fin dalla nostra giovinezza abbiamo sempre ammirato la letteratura ionica e attica e soprattutto quella scienza che si occupa della ricerca della verità, nella quale gli insigni filosofi della vostra nazione hanno svolto un ruolo così influente che la mente umana non sembra essere stata in grado di progredire ulteriormente alla sola luce della natura. Quanto apprezziamo questa saggezza dei Greci risulta sufficientemente chiaro dalla diligente e molteplice sollecitudine esercitata dall’alto del Nostro Pontificato per ripristinare e far conoscere la filosofia del Dottore Angelico. Infatti, se coloro la cui formazione ed i cui insegnamenti sono stati seguiti per acquisire la saggezza ricevono giustamente gran parte della gloria dovuta ai saggi, giudichiamo che il vostro Aristotele abbia certamente ricevuto onore dal fatto che abbiamo onorato il beato Tommaso d’Aquino, facilmente il più eccezionale dei discepoli e dei grandi seguaci di Aristotele.

Padri e dottori greci degni di nota.

2. Inoltre, se vogliamo parlare di questioni cristiane, la pratica greca dei Sacramenti è sempre stata da Noi approvata: nelle cerimonie e nei riti sacri che la Grecia si preoccupa di conservare immacolati, così come sono stati ricevuti dai loro antenati, abbiamo sempre prestato riverenza a questa immagine di antica consuetudine e maestà unita alla varietà. E poiché è giusto ed opportuno che questi riti rimangano incorrotti come sono, abbiamo ripristinato la pianta originale e la forma incontaminata del Collegio Romano, intitolato ad Atanasio il Grande, per gli studenti di rito greco. Allo stesso modo, la riverenza dovuta ai Padri ed ai Dottori che la Grecia ha prodotto, e che per la benevolenza di Dio sono stati molti e grandi, non ha fatto che aumentare con il tempo. Praticamente fin dall’inizio del nostro Pontificato, abbiamo deciso di dare maggiore onore a Cirillo e Metodio. È stato nostro desiderio, guidati dalla devozione, far conoscere meglio da oriente a occidente le virtù e le opere di questi due uomini, affinché essi, meritevoli di un nome cattolico universale, siano più venerati dai Cattolici di tutto il mondo.

Papi di origine greca.

3. Inoltre, ci rallegriamo non poco dei Nostri predecessori ai quali la Grecia ha dato i natali e la stirpe, e spesso ricordiamo con quanta saggezza hanno aiutato e sostenuto la Chiesa cristiana nel suo cammino attraverso tempi duri e difficili. Con quale coraggio la maggior parte di loro, come Anacleto, Telesforo, Igino, dopo aver compiuto grandi fatiche, subirono il martirio. Anche se, a dire il vero, non ricordiamo quasi mai i Papi di origine greca senza dolore e nostalgia per la grande perdita causata dalle disgrazie dei secoli successivi. Ci riferiamo a quell’antica unione, priva di discordie, con cui Greci e Latini si tenevano insieme per il loro reciproco profitto, quando quella parte della terra che aveva prodotto Socrate e Platone forniva spesso i Sommi Pontefici.

Istituzione del Seminario.

4. Continuate a esercitare abilmente il vostro dovere episcopale, come del resto fate: lavorate affinché chiunque obbedisca alla vostra sacra autorità sia ogni giorno più consapevole di ciò che richiede la professione della fede cattolica, e impari dal vostro esempio ad unire il giusto amore per la patria con l’amore e lo zelo per la propria santa fede. Da parte nostra, saremo zelanti nel difendere, preservare e rafforzare il Cattolicesimo in mezzo a voi con tutto il lavoro e lo sforzo possibili. Conosciamo bene il grande ruolo svolto per la protezione della morale, per la disciplina civile e per la gloria stessa del nome cattolico dall’educazione delle anime e dalla pratica delle arti della mente. Per questo motivo, alcuni anni fa abbiamo fondato ad Atene un collegio in cui i giovani Cattolici potessero avere l’opportunità di dedicarsi alle lettere e, in particolare, di imparare la lingua che per mano di Omero e Demostene ha prodotto tanto splendore. Di recente, la vostra lettera congiunta del 9 settembre sollecita l’introduzione di qualcosa di simile, che si occupi dell’educazione dei giovani chierici. Avete il nostro consenso e la nostra approvazione; di sicuro riteniamo molto utile e opportuno che la casa delle lettere di Atene, di cui abbiamo parlato, sia accessibile anche agli studenti di cose sacre. Lì essi potranno dedicarsi alla pratica di studi umani più raffinati, e non sarà loro permesso di entrare in contatto con la teologia o la filosofia prima di aver appreso a fondo la lingua e la letteratura ancestrale nella propria città. In questo modo proteggeranno meglio la dignità della loro vocazione e svolgeranno più utilmente il loro ministero. Perciò abbiamo accolto volentieri il vostro suggerimento di istituire un seminario di questo tipo per i giovani chierici di rito latino, ma di nascita greca, e per gli altri orientali di lingua greca.

Sostegno alla Grecia da parte degli ex Pontefici

5. Inoltre, se riflettete brevemente, scoprirete la stessa benevolenza nei Nostri predecessori e in Noi stessi, che non hanno mai trascurato nulla di ciò che era in loro potere e che sembrava essere di beneficio per la vostra nazione. Così, come testimonia la storia, Pio V, appartenendo a quell’alleanza di principi cristiani che trionfò così magnificamente nelle Isole Echinadi, volle non solo difendere l’Italia ma anche liberare tutta la Grecia. A tal fine il santissimo Pontefice si adoperò per lo stato ed il benessere della Grecia. E se la speranza sfuggiva sia all’uomo che alle sue imprese, tuttavia si trattava certamente di una grande impresa piena di amore, e non fu colpa sua se non ebbe successo. Inoltre, in tempi molto più recenti, quando i vostri padri stavano lottando per cacciare un padrone straniero e rivendicare i propri diritti, gli Stati romani offrirono un rifugio sicuro a tutti coloro che all’epoca erano disposti ad abbandonare il suolo natio. Né potevano essere accolti in modo più aperto di quanto non lo fossero da Pio VII, il quale fece in modo che i territori da lui governati fossero aperti ai rifugiati e fu inoltre ansioso di venire in loro aiuto con ogni risorsa ed in ogni modo. Questi eventi vengono ricordati ora per nessun’altra ragione se non quella di rivelare da questo abituale modo di agire la natura fraterna della benevolenza e i veri desideri del Pontificato romano. Le opinioni preconcette, che eventi deplorevoli del lontano passato hanno impiantato in modo così forte, non lasceranno gradualmente, e con l’aiuto di Dio, il posto alla verità? A coloro che giudicano con equità ed integrità deve apparire la vera natura delle cose, ossia che i popoli orientali non hanno nulla da temere se l’unione con la Chiesa romana venisse ripristinata: la Grecia non perderebbe nulla della sua dignità, della sua fama e di tutti i suoi ornamenti; anzi, la sua gloria ne verrebbe rafforzata non poco. L’età di Costantino non era carente per quanto riguarda lo stato florido della nazione. Cosa mancava ai tempi di Atanasio o di Crisostomo? Eppure, in quei tempi l’autorità del Pontefice Romano era ritenuta sacra da tutti. Sia l’Oriente che l’Occidente, con l’accordo e il profitto delle anime di entrambi, gli prestavano fedeltà come al legittimo successore del beato Pietro e, di conseguenza, al supremo Sovrano della Chiesa cristiana.

6. Noi, intanto, continuiamo, per quanto è possibile e doveroso, a raccomandare tutta la vostra nazione al comune Salvatore di tutti, Gesù Cristo, non invano, come confidiamo, attraverso l’avvocatura della Vergine Madre di Dio, che i Greci hanno sempre onorato con speciale venerazione e che hanno chiamato con grande verità e fascino “sempre Santa”.

7. Come presagio dell’aiuto divino e a testimonianza della Nostra benevolenza, impartiamo con grande amore nel Signore la Benedizione Apostolica a voi, Venerabili Fratelli, al clero e al vostro popolo.

Dato a Roma in San Pietro, il 20 November 1901, 25° anno del nostro Pontificato

Autore: Associazione Cristo-Re Rex regum

Siamo un'Associazione culturale in difesa della "vera" Chiesa Cattolica.