LO SCUDO DELLA FEDE (163)

P. F. GHERUBINO DA SERRAVEZZA

Cappuccino Missionario Apostolico

IL PROTESTANTISMO GIUDICATO E CONDANNATO DALLA BIBBIA E DAI PROTESTANTI (31)

FIRENZE – DALLA TIPOGRAFIA CALASANZIANA – 1861

SECONDA PARTE.

Genuino prospetto del Cattolicismo, e del Pretestantismo, delineato dai Protestanti.

PRATTENIMENTO IV

Accusa della Riforma contro la Chiesa Cattolica. – Quanto abbiano di verità, e a chi debbano propriamente applicarsi

PUNTO V.

I proseliti che fa il Protestantismo nel Cattolicismo, e viceversa.

59. Apost. È veramente qualche cosa di orrido su tutti i rapporti la vostra Riforma; ma pure qualche cosa di buono deve tuttora avere, poichè dallo stesso Cattolicismo molti illustri soggetti corrono a rifugiarsi nel suo seno.

Prot. « Non vi figurate in modo alcuno di poter voi trovare dei buoni Cristiani tra questi rinnegati del Cattolicismo? » (Il citato Leo, Lettera al Pastore Erummacher).

« Mentre la Chiesa Cattolica aggrega a sé continuamente protestanti i più istruiti, i più illuminati e i più distinti per la loro moralità :… la nostra Chiesa si è ridotta a non reclutare che frati lascivi e concubinarii. » (Un giornale Svizzero protestante, presso l’Univers., 27 Oct. 1849).

« Il Papa purga il suo orto e getta la mala erba adosso alle nostre mura! » (Dean Swift, presso l’Autore dell’Opuscolo; L’impostura svelata, Londra 1846 – Questo detto in Inghilterra è divenuto proverbiale).

« La piaga di che la Riforma protestante ha voluto ferire la Chiesa, si è trasformata in una pura e salutifera fontanella, mediante la quale si segregaron dal corpo tutti è cattivi umori. » (Binder, Op. e luog. cit).

Capite voi questo gergo?

PUNTO VI

Il Papismo cattolico, e il Papismo protestante.

Apost. Voi mi offendete, mi straziate senza pietà. Contuttociò voglio esser della vostra Riforma, perché in essa non non vi è il ferreo giogo del Papismo; vi è, almen di presente, una piena libertà in materia di fede; e questa è quanto io cerco e desidero sopra ogni cosa.

Prot. « Nessuno contrasta che nella Chiesa protestante convenga la libertà di fede; ma è fuor di dubbio che ella è limitata e ristretta nella vita pratica. Sebben può dirsi che i protestanti non hanno fra loro un Papa, è vero però che ne abbiamo molti; è forse cosa peggiore l’avere più Papi in vece di un solo? I concistori protestanti si attribuiscono pur troppo il posto di un Papa, e ne tengono le veci. Di quella libertà, dicon’essi, non se ne deve far mal uso! (Di Langsdorf, Miserie della teologia protestante, Annali teologici 1829, p. 116.).

« Poco: tempo dopo la comparsa della Riforma, si divisò e si pose in opera un insegnamento a modo di sistema protestante, per supplire all’altro cattolico decaduto. Il protestantismo, non già come in principio era come di per sé, ma sì tale quale svolgendosi addivenne, non volle giammai dimettere il pensiero di essere infallibile e di assoluta verità. Esso volgeasi anzi tempo ad un nuovo Papismo, tuttoché protestante, mediante i libri simbolici e le somiglianze di fede, quasi in luogo dell’autorità canonica del Papa. Né ciò bastando bisognava, per soprappiù, privare or questo, or quello di ufficio, ed altri condannare al bando. » (Reuterdahl, Annali teologici, 1829, n. 9).

« Siamo giunti oggimai a tal segno, che non trattasi più del disprezzo ed umiliazione del Clero; ma si cerca guastare e ridurre a niente la Chiesa, avvilendo affatto la religione, e tramutandola in un vero istituto di polizia, o per meglio dire, in una fondazione di un Cesareo Papato senza fine » (Lagnanze del clero protestante di Wimaria. Supplemento alla storia recentissima della Chiesa Alemanna protestante. Germania 1819, p. 37).

« Non avvi più nemmeno un’ombra leggera di qualsivoglia indipendenza della Chiesa. I Magistrati civili, ossia coloro che esercitano gli uffici dello Stato, vi soprastano a seconda dei loro capricci, e comandano tiranneggiando su tutto. » (Apologetica della Chiesa Alemanna protestante, Lipsia – 1820, p. 19).

« Qualunque Confessione, che gli oratori e i disputatori sian pervenuti a fare adottare al Principe, bisogna che i sudditi la riconoscano immantinente per la sola buona, e per la sola vera, sotto pena di confisca, di esilio, d’infamia, e spesso dell’ultimo supplizio, anche allora che nella loro convinzione ella fosse di natura da portarli a tutti i diavoli.! » (Vogel, Methodus duplex, p. 11, 17). Vi è ancora di peggio, imperocché …

64. « Il dare questa Supremazia ai Re, è un darla talvolta ad una doma; ed ancor più frequentemente ad un fanciullo, ed anche ad un fantolino. Noi la vedremo devoluta ad un fanciullo di nove anni (Edoardo VI re d’Inghilterra) ;… e supposto per un momento che il Sovrano regnante, e noi la vedremo passare questa Supremazia ad una piccola fanciullina di soli cinque anni incirca! … Ella Sarebbe sol pastore; ella secondo il nostro Credo che ripetiamo ogni Domenica, Sarebbe il Capo della Santa Chiesa!!!? (Cobbet, Op. cit. Lett 3, § 87).

– « Si rimprovera, senza fondamento sufficiente, alla Chiesa Romana di avere avuto una donna per Papa; ma presso di noi vi è ancora di peggio: una tal femmina «può esercitare i diritti pontificali ed episcopali, se essa ha denaro bastevole per comprare una signorìa, i di cui abitanti siano della Confessione di Ausburg. » (Oratio de misero ecclesiæ Augustana Confessioni addieto multis in locis. Argentorati, p. 5)

In conferma di quanto ti dico, eccoti una Bolla di una nostra Papessa.

« La Regina sola avrà potere di creare i Vescovi. Ogni altra elezione o nomina sarà nulla: e i Vescovi non potranno esercitare alcun diritto, né giurisdizione episcopale, che sotto la buona grazia ed in virtù dell’autorità conferita loro da sua Maestà » (Decreto di Elisabetta regina d’Inghilterra, pubblicato nell’Art, V, della legge del 1559).

«Oimè! I figli della libertà del Vangelo sì veggono al presente schiacciati da un Papato voluto esercitare dai Sovrani, il quale appunto perché educato e cresciuto al fianco della spada, ritrae tutta la durezza e tirannia di che questa può esser capace. » (Schulz, Forti richiami contro î teologi, e giureconsulti de’ nostri giorni ec, Lipsia 1826).

«La Chiesa Cattolica non si è giammai lasciata assorbire dallo Stato. Convien renderle questa giustizia: ella non ha mai conosciuto il servaggio, e non ha mai data la sua indipendenza per prezzo dei suoi favori. Essa ha le sue leggi, ha le sue regole, ha il suo spirito; essa appartiene a sé, si ascolta, si rispetta. Protetta dalla sua dottrina, che fa discendere onninamente ogni verità dalla Sede Apostolica, se ne sta nel suo dominio, e rilega lo Stato nel suo. Ella non isdegna di comandare; ma ella sdegna ancor più dall’ubbidire, ed è la sua gloria, gloria pura e degna d’invidia!» Prosegui….

Autore: Associazione Cristo-Re Rex regum

Siamo un'Associazione culturale in difesa della "vera" Chiesa Cattolica.