UN’ENCICLICA AL GIORNO, TOGLIE GLI USURPANTI APOSTATI DI TORNO: S.S. LEONE XIII – “QUUM DIUTURNUM”

Breve Lettera Enciclica, la Quum diuturnum, con la quale S.S. Leone XIII convoca un Concilio riservato a tutti i Vescovi dell’America Latina nella città sede della Sede Apostolica per promuovere, a maggior gloria di Dio ed a beneficio di tutti i popoli di quelle Nazioni, il Regno di Dio in terra. Questo succedeva nel 1898, mentre oggi dopo quasi un secolo e mezzo, si indicono sinodi per onorare le diaboliche divinità (Pachamama docet, abominevole sacrilego rito Maya della anti-Messa lanciato in Messico, il rito rosa+croce del signore dell’universo…) o per sdoganare e spacciare, sotto false teorie neo-sodomitiche di una lussuria mai vista sulla faccia del pianeta, mascherate col nome modernista ed ingannevolmente altisonante di “Gender”, il solito peccato che grida vendetta agli occhi di Dio… e tutti gli abomini del senso più depravato. Ma calma, il “pusillius grex” sa bene che la vera Chiesa è fedele al mandato di Cristo, ai Padri della Chiesa, alla teologia Scolastica, al sacro Magistero, per cui, alla luce della rivelazione e della dottrina, comprende perfettamente che quella è solo una mistificazione della setta satanica insediata nei palazzi apostolici dell’Urbe e dell’orbe intero, che cerca di trascinare con sé all’inferno quanti più tiepidi e confusi falsi cristiani, ignari colpevolmente della dottrina e della dogmatica cattolica, dalla quale avrebbero potuto e dovuto rendersi conto facilmente da chi fossero guidati, non certamente a popolare e costituire il Regno di Dio, bensì a sprofondare nel fuoco infernale dello stagno eterno della dannazione. Terribile sarà poi il giudizio per i finti o i veri prelati e religiosi che coscientemente sono stati ipocriti complici per salvaguardare i loro onori e prebende, essi che sapevano e dovevano difendere il gregge che Gesù Cristo aveva loro affidato e da essi invece esposto e consegnato ai lupi famelici ed ai demoni ruggenti. Che Dio abbia pietà di loro per i quali noi preghiamo perché possano ravvedersi quanto prima con sincero pentimento ed a gloria di Dio.

Leone XIII
Quum diuturnum

Lettera Enciclica

Indizione del concilio plenario dell’America Latina
25 dicembre 1898

Quando ripercorriamo il lungo corso del nostro Pontificato, vediamo che non abbiamo mai tralasciato nulla che riguardasse il rafforzamento e la promozione del Regno di Dio presso codeste genti. Certamente è tuttora presente in voi, venerabili fratelli, il ricordo delle azioni da noi compiute, con l’aiuto di Dio, a vostro favore. Non abbiamo affidato invano quei servizi della nostra prudenza al vostro zelo e alla vostra diligenza. Ora vogliamo che sia manifesta una nuova prova del nostro affetto verso di voi; cosa che già da tempo era nei nostri desideri. Infatti, fin dal tempo della celebrazione del IV centenario della scoperta dell’America, abbiamo cominciato a pensare con insistenza al modo in cui avremmo potuto mettere in rilievo le comuni origini latine, che il nuovo mondo detiene per più della metà. Arrivammo alla conclusione che a tale scopo la cosa migliore sarebbe stata che voi tutti, Vescovi di queste contrade, vi foste riuniti, su nostro invito e con la nostra autorità, per deliberare. Eravamo infatti convinti che, mettendo insieme la vostra sapienza e i frutti della prudenza che ciascuno di voi ha tratto dalla propria esperienza, avreste provveduto convenientemente affinché presso quei popoli, legati da una stessa stirpe o da una affine, si mantenesse salda l’unità della Disciplina ecclesiastica, si rinvigorissero i costumi degni della Fede cattolica, e la Chiesa si segnalasse pubblicamente per il comune impegno dei buoni. Mi persuadeva poi grandemente a tradurre in atto questo intendimento, il fatto che voi, interpellati al riguardo, aveste accolto con forte assenso una tale proposta. – Quando poi giunse il momento di attuare l’iniziativa, lasciammo a voi, venerabili fratelli, il compito di scegliere il luogo in cui vi sembrava opportuno tenere questo concilio. Dichiaraste allora, in massima parte, che sareste venuti assai volentieri a Roma, anche perché per molti di voi sarebbe stato molto più semplice raggiungere questa sede che non qualche altra lontana città americana, per la grande difficoltà di viaggiare in cedesti posti. All’annuncio di questa vostra scelta, non potemmo che dare il nostro più pieno assenso, perché essa conteneva un segno non piccolo del vostro amore verso questa Sede Apostolica. Anche se Ci dispiace, per le condizioni in cui ora ci troviamo, che Ci sia tolta la possibilità di trattarvi, mentre sarete a Roma, tanto dignitosamente e liberalmente quanto vorremmo. Perciò la Sacra Congregazione [per interpretare gli Atti] del Concilio [di Trento] ha il mandato da Noi conferitole di convocare per il prossimo anno a Roma il Concilio di tutti i Vescovi delle Nazioni dell’America Latina, e di emanare le norme adeguate che esso dovrà seguire. Intanto, come auspicio dei celesti favori e come testimonianza della nostra benevolenza verso di voi, venerabili fratelli, e verso il clero e il popolo a ciascuno affidato, impartiamo di tutto cuore l’apostolica benedizione.

Roma, presso S. Pietro, proprio il giorno della nascita di nostro Signore Gesù dell’anno 1898, XXI del Nostro pontificato.

Autore: Associazione Cristo-Re Rex regum

Siamo un'Associazione culturale in difesa della "vera" Chiesa Cattolica.