SALMI BIBLICI: “DOMINUS REGNAVIT; EXSULTET TERRA” (XCVI)

SALMO 96: “DOMINUS REGNAVIT; exsultet terra”

CHAINE D’OR SUR LES PSAUMES

ou LES PSAUMES TRADUITS, ANALYSÉS, INTERPRÉTÉS ET MÉDITÉS A L’AIDE D’EXPLICATIONS ET DE CONSIDÉRATIONS SUIVIES, TIRÉES TEXTUELLEMENT DES SAINTS PÈRES, DES ORATEURS ET DES ÉCRIVAINS CATHOLIQUES LES PLUS RENOMMÉS.

[I Salmi tradotti, analizzati, interpretati e meditati con l’aiuto delle spiegazioni e delle considerazioni seguite, tratte testualmente dai santi Padri, dagli oratori e dagli scrittori cattolici più rinomati da …]

Par M. l’Abbé J.-M. PÉRONNE,

CHANOINE TITULAIRE DE L’ÉGLISE DE SOISSONS, Ancien Professeur d’Écriture sainte et d’Éloquence sacrée.

[Canonico titolare della Chiesa di Soissons, Professore emerito di Scrittura santa e sacra Eloquenza]

TOME DEUXIÈME.

PARIS

LOUIS VIVES, LIBRAIRE-ÉDITEUR 13, RUE DELAMMIE, 1878

IMPRIM.

Soissons, le 18 août 1878.

f ODON, Evêque de Soissons et Laon.

Salmo 96

[1] Huic David, quando terra ejus restituta est.

    Dominus regnavit; exsultet terra; lætentur insulæ multæ.

[2] Nubes et caligo in circuitu ejus; justitia et judicium correctio sedis ejus.

[3] Ignis ante ipsum præcedet, et inflammabit in circuitu inimicos ejus.

[4] Illuxerunt fulgura ejus orbi terrae; vidit, et commota est terra.

[5] Montes sicut cera fluxerunt a facie Domini; a facie Domini omnis terra.

[6] Annuntiaverunt cæli justitiam ejus; et viderunt omnes populi gloriam ejus.

[7] Confundantur omnes qui adorant sculptilia, et qui gloriantur in simulacris suis. Adorate eum omnes angeli ejus.

[8] Audivit, et lætata est Sion; et exsultaverunt filiæ Judæ, propter judicia tua, Domine.

[9] Quoniam tu Dominus altissimus super omnem terram; nimis exaltatus es super omnes deos.

[10] Qui diligitis Dominum, odite malum; custodit Dominus animas sanctorum suorum, de manu peccatoris liberabit eos.

[11] Lux orta est justo, et rectis corde lætitia.

[12] Lætamini, justi, in Domino, et confitemini memoriæ sanctificationis ejus.

[Vecchio Testamento Secondo la Volgata Tradotto in lingua italiana da mons. ANTONIO MARTINI Arciv. Di Firenze etc.

Vol. XI

Venezia, Girol. Tasso ed. MDCCCXXXI]

SALMO XCVI

Nell’occasione che Davide ricuperò il regno toltogli da Assalonne, ei predice la restituzione perfetta della Chiesa dopo l’ultimo giudizio, quando Cristo regnerà pacifico su d’ogni creatura.

Salmo di David, quando la terra di lui fu ristorata.

1. Il Signore è nel suo regno: esulti la terra, le molte isole si rallegrino. (1)

2. Intorno a lui una nube caliginosa: reggono il trono di lui la giustizia ed il giudizio.

3. Precederà innanzi a lui il fuoco, e abbrucerà all’intorno tutti i suoi nemici.

4. Lampeggiarono le sue folgora per tutto il giro della terra: le vide, e fu scossa la terra.

5. I monti come cera si liquefecero alla presenza del Signore: alla presenza del Signore, si liquefece tutta la terra.

6. Hanno annunziata i cieli la giustizia di lui, e han veduta tutti i popoli la sua gloria.

7. Sien confusi tutti coloro che adorano scolpite immagini, e dei lor simulacri si gloriano.

8. Adoratelo voi tutti, o Angeli di lui: udì Sionne e n’ebbe allegrezza. Ed esultarono le figliuole di Giuda per ragione dei tuoi giudizi, o Signore. (2)

9. Imperocché tu il Signore altissimo sopra tutta la terra; tu sei oltre modo esaltato sopra tutti gli dèi.

10. Voi che amate il Signore, odiate il male: il Signore è custode dell’anime dei suoi santi, ei le libererà dalle mani del peccatore.

11. È nata pel giorno la luce, la letizia per quei che hanno il cuore retto.

12. Rallegratevi nel Signore, o giusti; e celebrate la memoria della sua santità.

(1) « Il Signore regna o ha regnato, » è l’espressione usata per acclamare l’avvento di un re (II Re XV, 10; Ps. LXVII, 18, 19; Isa. LII, 7). Le isole, le coste del Mediterraneo, i paesi lontani ai quali i Giudei non arrivavano se non traversando il mare.

(2) Le figlie di Giuda, le città o gli abitanti della Giudea che erano per Sion ciò i figli sono per la loro madre. 

Sommario analitico

In questo salmo, che quasi tutti gli interpreti intendono letteralmente come le due venute del Messia, nelle quali Egli viene: 1) per convertire la terra, 2) e poi per giudicarla,

I. – Il Profeta invita tutta la terra a mabifestare la propria gioia a causa del regno del Signore (1), di cui espone le diverse qualità e i diversi effetti, è:

1° Regno invisibile, « una nube tenebrosa; »

2° Regno fondato sulla giustizia (2),

3° Regno che, malgrado la sua oscurità, è accompagnato dal bagliore di un fuoco vendicatore, davanti al quale i suoi nemici, figurati dalle alte montagne, fonderanno come cera (3-5);

4° Regno pubblico ed universale, del quale i cieli annunziano la giustizia e di cui i popoli vedranno e renderanno pubblica la gloria (6);

5° Regno infine che avrà per effetto la rovina dell’idolatria, la gioia di Sion e delle figlie di Giuda, gioia il cui principio sarà la grandezza eccezionale di Dio (7-9).

II. – Il Profeta, indirizzandosi ai fedeli che Egli suppone pieni di amore per Dio:

1° li esorta a provare questo amore con l’odio del peccato;

2° anima la loro fiducia e assicura loro la protezione di Dio sui suoi servi (10);

3° assicura loro il godimento dei beni designati dalla luce e dalla gioia, esigendo come condizione la giustizia e la rettezza di cuore, ed invitando di conseguenza i giusti ad unirsi al Signore (11, 12)

Spiegazioni e Considerazioni

I. — 1-9.

ff. 1. – « Il Signore ha regnato. » Colui che si è presentato dinanzi al giudice, colui che è stato colpito da pugni, coperto di sputi, coronato di spine, Colui che è stato frustato, Colui che è stato sospeso sulla croce, che è stato insultato mentre era sulla croce, che è morto sulla croce, Colui che è stato trafitto da un colpo di lancia, che è stato sepolto … è resuscitato. « Il Signore ha regnato. » Che i regni scatenino i loro furori finché potranno, che potranno fare al Re di tutti i regni, al Padrone di tutti i re, al Creatore di tutti i secoli? È dunque disprezzabile per essersi fatto così obbediente e così piccolo? Egli si è fatto umile per essere compreso da noi. « Il Signore ha regnato, esulti la terra per l’allegria. Che tutte le isole gioiscano. » – Ed in effetti la parola di Dio non è stata predicata solo sul continente, ma pure nelle isole che sono in mezzo al mare; esse sono egualmente piene di Cristiani, esse sono piene di servi di Dio, perché il mare non ostacola Colui che ha fatto il mare. La parola di Dio non potrebbe penetrare forse là dove penetrano i navigli? Le isole dunque sono piene di fedeli. Sotto il nome di isole si può ancora comprendere, in senso figurato, tutte le chiese … Perché chiamarle isole? Perché i flutti di tutte le tentazioni ruggiscono intorno ad esse; ma anche perché un’isola può essere battura da ogni lato dai flutti furiosi senza essere distrutte, e come essa piuttosto può distruggere i flutti da cui è assalita e non è da essi distrutta, così anche le chiese di Dio, moltiplicate in tutto l’universo, hanno sofferto le persecuzioni degli infedeli frementi contro di esse da ogni parte; ora ecco che le isole sono in piedi ed il mare calmato. (S. Agost.). – Dio regna manifestandosi al mondo mediante il suo unico Figlio. Da questo momento, le tenebre spariscono, l’idolatria cade, il principe delle tenebre è detronizzato, non c’è più che un solo Re tra i Giudei e le nazioni: questo Re è Gesù-Cristo, il cui impero inizia quaggiù e si perpetua nell’eternità … Questo regno si estende all’interno di ogni fedele: Gesù-Cristo deve regnare su ciascuno dei membri della grande famiglia dei Cristiani, e ciò che opera in tutto il corpo, deve operarsi in ciascuno dei suoi membri. – Ricevere il regno di Gesù-Cristo con riconoscenza ed amore, sono due sentimenti inseparabili della gioia interiore (Berthier). –  Per chi Dio è « circondato da nubi ed oscurità? » Le nubi e l’oscurità sono per gli empi che non l’hanno compreso; la giustizia ed il giudizio per i fedeli che hanno creduto in Lui. In effetti i primi, in ragione del loro orgoglio, non l’hanno visto; gli altri, per la loro umiltà, hanno meritato di essere diretti. – Ecco queste nubi e questa oscurità, ed ecco la giustizia ed il giudizio. Il Signore stesso ha detto: « Io sono venuto in questo mondo per giudicare, affinché coloro che non vedono vedano, e coloro che vedono divengano ciechi, » (Giov., IX, 39), vale a dire che coloro che credono di vedere, che si reputano saggi, che credono di non aver bisogno di rimedio, divengano ciechi e non comprendano. E che vuol dire: « che coloro che non vedono, vedano? » Che coloro che confessano la loro cecità meritano di essere illuminati. Che Dio sia dunque circondato da nubi ed oscurità per coloro che Lo hanno misconosciuto, mentre per coloro che si sono confessati ed umiliati, « … la giustizia ed il giudizio dirigono il suo trono. » Il Profeta considera il trono di Dio coloro che hanno creduto in Lui; perché Egli si è fatto di essi un trono, perché la sapienza risiede in loro, ed il Figlio di Dio è la Sapienza di Dio. (I Cor. I, 24). « L’anima del giusto è la sede della Sapienza, » dice lo Spirito Santo; coloro dunque che hanno creduto nel Signore sono divenuti giusti; giustificati dalla fede, sono divenuto trono di Dio; Egli siede in essi, giudica attraverso di essi e li dirige.

ff. 2-4. – È della grandezza di Dio essere circondata da oscurità e da nubi, e coprirsi e nascondersi nella condotta del mondo, affinché sia insieme conosciuto e sconosciuto agli uomini; conosciuto agli umili che adorano Colui che è al di sopra dei loro lumi, e che sovente meritano per questo di essere illuminati, e sconosciuto ai superbi che vogliono sottomettere la condotta di Dio alle regole dei loro ragionamenti (Dug.). –   Malgrado l’oscurità da cui le vie del Signore sono spesso ricoperte in rapporto agli omini, ricordiamoci però che la giustizia ed il giudizio sono il sostegno del suo trono. – Io non penso qui che si tratti qui del fuoco nel quale saranno precipitati gli empi dalla sentenza dell’ultimo Giudizio; il profeta infatti parla di un fuoco che camminerà davanti al Signore, prima che venga a giudicarci: il fuoco eterno non verrà che dietro di Lui e Costui deve precederlo. Qual è dunque questo fuoco? Noi possiamo considerarlo come un castigo per i malvagi, e come uno strumento di salvezza per gli eletti. Come può essere un castigo per i malvagi? Perché, quando il Cristo è stato predicato, la nazioni si sono irritate ed hanno scatenato delle persecuzioni: la loro collera è stata un fuoco che ha consumato i persecutori piuttosto che i perseguitati … Come questo fuoco è uno strumento di salvezza per coloro che il Cristo ha riscattato? Il Signore ha detto: « Io sono venuto a portare il fuoco sulla terra. » (S. Luc. XII, 19). Egli vi porta il fuoco come vi porta la spada (S. Matt. X, 34). Egli ha portato la spada per dividere, ed il fuoco per bruciare; ma l’una e l’altro sono utili alla nostra salvezza, perché la spada della sua parola ci ha separato da ogni cattiva relazione … Noi siamo dunque stati separati da ciò che eravamo; ma la spada, colpendo ha diviso e non ha ucciso; è in questo modo che il fuoco ha agito. Gli uomini che hanno avuto fede in Gesù-Cristo hanno bruciato di ardore ed hanno ricevuto la fiamma della carità. Ecco perché lo Spirito-Santo, quando venne inviato agli Apostoli, apparve loro sotto forma di lingue di fuoco (Act. II, 3). Infiammati da questo fuoco, essi cominciarono ad espandersi nel mondo, e lo infiammarono, ed a bruciare intorno ad essi i nemici del Signore. Quali erano questi nemici? Coloro che, avendo abbandonato Dio che li aveva fatti, adoravano gli dei che essi stessi avevano fabbricato. Questo fuoco li brucia e, rimasti malvagi, li consuma; se invece sono buoni, serve a vivificarli. (S. Agost.). – « Le sue folgori hanno brillato su tutta la terra. » Perché hanno brillato? Per dare la fede agli uomini. Da dove partono queste folgori? Dalle nubi! Quali sono le nubi di Dio? I predicatori della verità! Voi apprezzate nel cielo una nube cupa ed oscura, che porta in essa un non so che di celato nel suo seno. Se una folgore scaturisce da questa nube, una splendida luce si spande all’istante. Nostro Signore Gesù-Cristo ha inviato gli Apostoli, i suoi predicatori, come delle nubi; essi appaiono uomini ordinari e sono disprezzati come si disprezzano le nubi, quando le si guardano, fino a quando non diffondono stupore e terrore. Essi non erano all’inizio che uomini deboli, ignoranti, sprovvisti di qualsiasi scienza, sconosciuti a tutti; ma in loro c’era un fuoco che scaturendo da essi, doveva illuminare (S. Agost.).

ff. 5, 6. – Le montagne fondono come cera davanti alla faccia del Signore. » Quali sono queste montagne? Gli orgogliosi! Ogni grandezza che si eleva contro Dio ha tremato davanti alle azioni del Cristo e dei Cristiani, ed ha finito col soccombere; e quando considero l’espressione del Salmista: « essa è fusa, » non si potrebbe trovare un’espressione più giusta. Cosa è diventata l’elevazione delle potenze? « Le montagne sono fuse come cera davanti al Signore. » Il Signore è stato come un fuoco davanti ai superbi, ed essi si sono fusi come cera davanti al suo volto, dopo essere rimasti insensibili nella loro durezza, fino a che questo fuoco non si è avvicinato ad essi. Ogni elevazione si è appianata; non c’è nessuno che osi bestemmiare il Cristo. Il pagano non crede in Lui, ma almeno non lo bestemmia; questa pietra non ha ancora ricevuto la vita, ma almeno è stata vinta la durezza della montagna (S. Agost.). – Quali cieli hanno annunziato la sua giustizia? Quelli che sono divenuti il suo trono; perché come Dio ha il suo trono nei cieli, ugualmente ha il suo trono negli Apostoli e nei predicatori del Vangelo. E se volete, anche voi sarete un cielo. Volete essere un cielo? Cacciate la terra dal vostro cuore purificato. Se voi siete esenti da ogni cupidigia terrestre, se potete dire con verità che avete il vostro cuore in alto, voi sarete un cielo; se avete iniziato a gustare le cose del cielo e non le cose della terra, non siete divenuto un cielo? Voi portate la vostra carne, ma con il cuore siete un cielo, perché la vostra vita è già nei cieli (Filipp. III, 20). –  In questa qualità, anche voi annunziate il Cristo. Qual è in effetti il fedele che annunzia il Cristo? Tutta le Chiesa predica dunque il Cristo ed i cieli annunziano la sua giustizia perché tutti i fedeli che cercano di guadagnare a Dio gli increduli e che lo fanno con carità, sono dei cieli: Dio fa risuonare per essi le minacce del suo giudizio, e colui che è incredulo trema, si spaventa e crede (S. Agost.). 

ff. 7-9. – Niente sottolinea di più la corruzione e la degradazione dell’uomo che il peccato, per mezzo del quale si perde Dio per cose inanimate. Ma c’è un’altra idolatria non meno criminale, non meno insensata, e che si guarda senza inorridire, è quella che fa preferire la creatura al Creatore; idolatria tanto più dannosa perché difficile da guarire, perché coloro che ne sono colpevoli non ne hanno alcuna vergogna. – Se gli Angeli adorano il Messia, il Messia è Dio: è il ragionamento di San Paolo nel primo capitolo della sua epistola agli Ebrei. Gli Angeli si gloriano di adorare Gesù-Cristo e di obbedirgli, e l’uomo, che è loro inferiore, ne rifiuterebbe adorazioni ed obbedienza? – Gioisce la Chiesa, che è la vera Sion, quando Gesù-Cristo è riconosciuto ed adorato dagli angeli della terra. – « Sion l’ha inteso ed ha gioito. » Cosa ha inteso Sion? Che tutti gli Angeli del Signore lo adorano. Che cos’è che Sion ha inteso e di cui si è rallegrata? « Che i gentili avevano ricevuto la parola di Dio. » – « E le figlie di Giuda hanno esultato di allegria, a causa dei vostri giudizi, Signore. » Quali giudizi? Che Dio non fa eccezione di persone … che in ogni nazione ed in tutti i popoli, chiunque serve Dio gli è gradito; (Att. X, 34, 35); « perché Egli non è solo il Dio dei Giudei, ma anche quello dei Gentili. » (Rom. III, 29). Vedete se non è per questo che le figlie di Giuda hanno giubilato di allegria: « a causa dei vostri giudizi, perché Voi siete il Signore Altissimo che regnate su tutta la terra, » non solo sulla Giudea, non solo su Gerusalemme, non solo su Sion, ma « su tutta la terra. » – « Voi siete infinitamente elevato sopra tutti gli dei, » non solo al di sopra degli idoli, ma pure al di sopra di tutti i giusti. E questo è ancora poco: Egli è elevato al di sopra di tutti gli Angeli; da dove viene in effetti questa parola: o Angeli del Signore adoratelo tutti? » – « Egli è infinitamente elevato al di sopra di tutti gli dei. » – Figlie di Giuda, tutte consacrate a Dio, piene di gioia nella meditazione dei giudizi di Dio, nei quali non vedono nulla che non sia giusto, santo e consolante. – Grandezza di Dio, potenza sovrana che lo mette al di sopra di tutte ciò che di più elevato c’è sulla terra! (Duguet).

ff. 10,11. – Ecco il compendio della dottrina della salvezza. L’essenziale di questa dottrina è l’amare Dio; ma siccome ci si può fare delle illusioni su questo amore, ecco il marchio che ci farà conoscere se esso sia reale in noi. Interroghiamoci sul sentimento che abbiamo nei riguardi del peccato, e di tutto ciò che porta al peccato. (Berthier). – « Voi che amate il Signore, odiate il male. » Il Cristo merita che non amiate nel contempo Lui e l’avarizia. Voi l’amate, dovete pertanto odiare ciò che Egli odia. Un uomo è vostro nemico: egli è ciò che voi siete, voi siete stati creati da uno stesso e solo Creatore, in un sola e stessa condizione, e tuttavia se vostro figlio parla a questo nemico, se va nella casa di questo nemico, se ha rapporti assidui con lui, desideratelo, perché egli ha rapporto con il vostro nemico. E questo perché? Perché sembra giusto che gli diciate: tu sei l’amico del mio nemico e pretendi di aver parte al mio bene! Riflettete dunque, fratelli miei. Voi amate il Cristo; ora l’avarizia è nemica del Cristo; perché dunque avere rapporti con essa? Io non dico solamente: perché avere rapporti con essa; io dico, perché servirla? Perché il Cristo vi fa numerosi comandi, voi non ne eseguite alcuno; l’avarizia vi da i suoi ordini e voi l’obbedite all’istante. Il Cristo vi comanda di vestire il povero, voi non ne fate nulla; l’avarizia vi comanda di ingannare, e voi le obbedite. Se è così, voi siete dominati dall’avarizia, non potete avere parte all’eredità del Cristo. Ma direte voi, io amo il Cristo! Voi che amate il Cristo, odiate il male: « voi che amate il Signore odiate il male! » (S. Agost.). – Ma quando noi avremo cominciato  ad odiare il male, noi saremo perseguitati. Cosa può togliervi il persecutore? Rispondete. Perché siete Cristiano per acquistare l’eredità eterna, o per gioire dalla felicità terrena? Interrogate la vostra fede, stendete la vostra fede sul cavalletto della vostra coscienza, sottomettetevi alla tortura da voi stessi, per timore del giudizio di Dio, ditemi a chi avete dato la vostra fede e perché l’avete data. Voi mi dite. Io ho dato la mia fede a Cristo! Ebbene, cosa vi ha promesso il Cristo se non ciò che ha mostrato nella sua Persona? Egli è morto, Egli è resuscitato, Egli è asceso al cielo. Volete seguirlo? Imitate la sua passione, attendete il compiersi delle sue promesse. Che potrà dunque rapirvi il persecutore, quando avrete cominciato ad odiare il male, per il fatto di amare il Signore? Cosa vi toglierà? Il vostro patrimonio? Vi toglierà il cielo? Ma sia: chi vi toglie ciò che Dio vi ha dato? Nessuno vi toglierà Dio, se non lo togliete voi a voi stesso, se lo fuggite. (S. Agost.). – Forse voi risponderete: io non mi sono mai preoccupato del mio patrimonio: « Il Signore me lo ha dato, il Signore me lo ha tolto; » io posso dire « è stato fatto come è piaciuto al Signore, » (Giob. I, 21); ma io temo che il persecutore mi uccida. In effetti è a questo che si limita il suo potere! Ascoltate dunque queste parole del salmo che vi consolano: « il Signore custodisce le anime dei suoi servi. » Il Profeta, dopo aver detto più in alto: voi che amate il Signore, odiate il male, » per paura che voi non temiate, se odiate il male, che colui che ama il male non vi faccia morire, aggiunge immediatamente: « Il Signore custodisce le anime dei suoi servi. » Ascoltatelo, Egli che custodisce le anime dei suoi servi e vi dice: « non temete coloro che uccidono il corpo, ma che non possono uccidere l’anima. » Supponiamo che colui che abbia su di vi il maggior potere possibile, abbia ucciso il vostro corpo; cosa vi ha fatto? Ciò che ha fatto anche al vostro Signore. Poiché aspirate a possedere ciò che possiede il Cristo, se temete soffrire ciò che il Cristo ha sofferto? Egli è venuto sulla terra per assumere la vostra vita temporale piena di miserie e sottomessa alla morte. Voi temete di morire, io lo comprendo bene, se voi potete non morire; ma se ciò non potete evitare secondo la condizione della vostra natura, perché non soffrirlo volentieri per la vostra fede? Che il vostro nemico che vi minacci, vi tolga questa vita, Dio vi donerà un’altra vita; perché è Lui che vi ha dato questa vita mortale, che non può esservi tolta se Egli non vuole; ma se Egli vuole, che vi sia rapita, Egli ne ha un’altra da darvi: non temete di lasciarvi spogliare per Lui. Rifiutereste di perdere un vestito a pezzi? Ebbene, Egli vi darà un mantello di gloria. Di quale mantello mi parlate?  « È necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta di immortalità. » (I Cor. XV, 53). La vostra carne stessa non perirà. Il vostro nemico può esercitare contro di voi il suo furore, fino ad uccidervi; oltre questo, egli non ha potere sulla vostra anima, né sulla vostra carne; perché, se disperde gli elementi di questa carne, non vi impedirà di resuscitare (S. Agost.). – Ma forse voi direte: io perderò la luce di cui godo; « la luce si è levata sul giusto. » Quale luce temete di perdere? Temete di essere piombato nelle tenebre? Non temete di perdere la luce, o piuttosto temete che nei vostri sforzi per non perdere questa luce passeggera, non perdiate la vera luce. In effetti, quel che temete di perdere, vediamo a chi è stato dato e con chi esso vi è comune. Non ci sono solo i buoni a vedere questo sole, perché Dio fa levare il sole sui buoni e sui malvagi, e cadere la sua pioggia sui giusti e sugli ingiusti? (S. Matt. V, 45). Questa luce gli ingiusti la vedono come voi, i ladroni la vedono come voi, gli impudichi la vedono come voi, gli animali, le mosche, i vermiciattoli la vedono come voi. Quale luce Dio riserva al giusto, poiché accorda anche a questi essere malvagi o infermi la luce che noi vediamo? Ma la luce del giusto, i martiri hanno meritato di vederla per la fede; perché coloro che hanno disprezzato la luce della vita presente, ne hanno vista un’altra che hanno desiderato, mentre hanno disdegnato la prima. « La luce si è levata sul giusto e la gioia sugli uomini dal cuore retto. » Non crediate che essi fossero nell’angustia quando vivevano nelle catene: la prigione era spaziosa per i fedeli e le catene leggere per i confessori della fede; coloro che predicavano il Cristo in mezzo alle torture erano sulla gioia sui cavalletti. « La luce si è levata sul giusto. » Quale luce si è levata sul giusto? Quella che non si leva sull’ingiusto; un’altra luce si leva, per ordine di Dio, sui buoni e sui malvagi. Ben altra è la luce che si leva sul giusto, ed è questa luce che non gli sarà mai tolta e per la quale i malvagi diranno alla fine dei secoli: « Noi ci siamo dunque allontanati dal cammino della verità e la luce della giustizia non ha brillato per noi, ed il sole non si è levato per noi. » (Sap. V, 6), (S. Agost.).

ff. 12. – « Giusti, esultate nella gioia. » Forse qualche fedele, ascoltando queste parole, pensa a dei festini, prepara delle coppe, attende il tempo delle rose, perché è detto: « Giusti, datevi alla gioia. » Ma vedete ciò che segue. « Nel Signore. » Voi attendete la primavera per darvi alla gioia, ma voi possedete il Signore che fa la vostra gioia. Il Signore è sempre con voi, Egli non viene in questo o in quel tempo, … lo possedete durante la notte, lo possedete durante il giorno. Sia retto il vostro cuore, e costantemente gioirete in Lui; perché la gioia che dà il mondo non è la vera gioia. Ascoltate il profeta Isaia: « la gioia non è per l’empio, dice il Signore. » (XLVIII, 22, e LVII, 21). Ciò che gli empi chiamano gioia non è la gioia. Quale gioia conosceva Colui che riprovava la gioia degli empi? Crediamo nella sua parola: Egli era uomo, conosceva i due tipi di gioia; Egli sapeva bene, poiché era  uomo, ciò che è la gioia del vino, ciò che è la gioia della tavola, ciò che è la gioia dei piaceri; Egli conosceva tutte queste gioie, mondane e voluttuose, e conoscendole dice con fiducia: « la gioia non è per l’empio. » Ma questi non è un uomo, è il Signore che lo ha detto:  Secondo la verità del Signore, la gioia non è per l’empio … « giusti, esultate nella gioia nel Signore, e glorificate la memoria della sua santità. » Voi che già vi date alla gioia nel Signore, voi che già gioite della felicità nel Signore, confessate il suo Nome, perché se Egli non volesse, noi non potremmo gioire in Lui. In effetti il signore stesso ha detto: « Vi ho detto queste cose perché abbiate pace in me e voi avrete tribolazione nel mondo… “. (S. Giov. XVI, 33). Se voi siete Cristiani aspettatevi di essere tribolati in questo mondo, non sperate in tempi più tranquilli e migliori, sarebbe come ingannarvi. Che nessuno si riprometta dunque ciò che il Vangelo non promette: ecco giungere i tempi più felici: io farò questo, io comprerò quello. Vi giova unicamente ascoltare Colui che non saprebbe ingannare e non ha mai ingannato nessuno, che vi ha promesso la gioia, non quaggiù, ma in Lui; e quando le cose presenti saranno passate, sperate di regnare eternamente con Lui, per timore che volendo regnare quaggiù, non troviate la vera gioia né sulla terra, né in cielo. (S. Agost.).

Autore: Associazione Cristo-Re Rex regum

Siamo un'Associazione culturale in difesa della "vera" Chiesa Cattolica.