VIVA CRISTO RE (20)

CRISTO-RE (20)

TOTH TIHAMER:

Gregor. Ed. in Padova, 1954

Imprim. Jannes Jeremich, Ep. Beris

CAPITOLO XXV

CHI È IL CRISTO PER NOI?

Nell’anno 1880 si tenne a Roma una grande assemblea. Uno degli oratori tenne un discorso solenne in onore di lucifero, capo degli spiriti ribelli. E nel mezzo del discorso si udì questo grido: “Evviva satana!” “Viva satana!” E cinquemila gole ripeterono il grido: “Dio è morto, viva satana!”. Siamo inorriditi da questa incredibile rozzezza spirituale, da questa adorazione del diavolo; eppure le migliaia di peccati che si commettono oggi, cos’altro sono se non idolatria infernale? – Quante cose ha fatto l’umanità contro Dio! La Rivoluzione francese ha voluto distruggere Dio; ha fatto un manifesto in cui diceva che Dio non serviva più. Ci meravigliamo di questa follia? Eppure cosa sono gli innumerevoli orrori della nostra epoca se non la realizzazione del decreto rivoluzionario e la sua promulgazione a tutta l’umanità? E la rivoluzione contro Dio continua. Ricordiamo quei giorni tristi in cui gli studenti di Vienna cantavano: “Non sono cristiano, sono socialista!”. Quante cose ha provato l’umanità contro Dio…, e tutte invano. Per questo, il Papa, Sua Santità Pio XI, ci ha ammonito: Uomini, rivolgetevi a Cristo, al quale Dio ha dato un Nome che è al di sopra di ogni nome: “nessun altro Nome sotto il cielo è stato dato tra gli uomini per mezzo del quale dobbiamo essere salvati” (At. IV,12). Individui, rivolgetevi a Cristo! Società, rivolgetevi a Cristo! Nazioni, rivolgetevi a Cristo! Famiglia, politici, economisti, pensatori, rivolgetevi a Cristo! Stampa, spettacolo, letteratura, affari, banche, industria, finanza, rivolgetevi a Cristo! Uomini, perirete se non avete Gesù Cristo come vostro Re! – Questi sono i pensieri che spieghiamo in tutte le pagine di questo libro. Negli ultimi due capitoli voglio riassumere quanto detto e allo stesso tempo delineare i tratti caratteristici e definitivi di Cristo Re. Solo chi lo conosce può amarlo in tutta verità e rimanergli fedele in ogni momento della vita, e quanto più lo conosce, tanto più lo amerà!…. – In questo capitolo cercheremo di conoscerlo meglio! Sfoglieremo il Vangelo, affinché il Signore stesso ci risponda a queste domande: Chi sei? Cosa ci dici di Te?

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Apro il Vangelo secondo Giovanni e leggo ciò che il Signore dice in un passo: “Io sono la porta. Chi entra attraverso di me sarà salvato” (Gv X, 9). Gesù Cristo è la porta e io non posso essere salvato se non entro attraverso di Lui. “Attraverso di Lui”, cioè se guardo il mondo con i suoi occhi, se penso al mondo con il suo spirito, se ciò che Lui considera importante è importante per me, se non lego il mio cuore a ciò che per Lui era una cosa secondaria. Guardare il mondo con gli occhi di Cristo! Quale utile lezione di vita è contenuta in questa frase apparentemente semplice! Perché Nostro Signore Gesù Cristo è sceso sulla terra? Per formare un nuovo tipo di uomo: l’uomo che lotta per la vita eterna. Tutto in Gesù Cristo serve a questo piano: la sua vita, le sue parole, la sua passione, la sua morte, la fondazione della Chiesa. Cristo era onnisciente; eppure non ha promulgato una sola verità di tipo scientifico, perché non la riteneva di importanza decisiva. Cristo è onnipotente, eppure non ha voluto lasciare alla tecnica, all’industria, alcuna linea guida che ne moltiplicasse l’efficienza. Cristo era bellezza eterna, e non ha fatto un solo quadro, una sola statua, una sola poesia, una sola composizione musicale. Cristo era l’amore eterno, e non ha insegnato come curare la tubercolosi o il cancro, o come eseguire operazioni chirurgiche. Cristo amava il bambino al massimo, eppure non ha lasciato in eredità ai posteri un metodo pedagogico a beneficio dei più piccoli. Perché? Perché non considerava tutte queste cose di importanza decisiva! Cosa era importante per Lui, allora? Credere in Dio, pregare, obbedire ai genitori, dire la verità, mantenere puro il proprio cuore; in altre parole, guardare il mondo alla luce dei suoi insegnamenti. Lui è la porta e solo chi entra attraverso di Lui sarà salvato. Continuiamo a chiedere: Dimmi, Signore, chi sei? E il Signore ci risponde in un altro passo: “Io sono il buon pastore” (Gv X,11). Cristo è il mio pastore, che non mi abbandona mai, che non fugge all’arrivo del nemico, che dà la vita per le pecore. È lecito per me avvilirmi, abbattermi, disperarmi, se so che Cristo è il Pastore che si prende teneramente cura di me? Ah, se il vento soffia, lo specchio liscio del lago trema, la mia fronte si corruga, è naturale, ma non è lecito per me disperarmi! Non è lecito piangere? Oh, sì, ma non ribellarsi! Anche il fiore piega il suo calice pieno di lacrime quando l’uragano scatenato passa su di lui. Come la sua rugiada cade sulla madre terra, così è lecito per me piangere; ma non in modo disperato, non rotto e spezzato, ma con la piena certezza che le mie lacrime cadono nelle mani amorevoli del Buon Pastore! E il pensiero del Buon Pastore non solo mi consola nelle disgrazie, ma mi dà anche forza nelle tentazioni. Quale forza acquisterei in tutte le tentazioni, se ricordassi questa grande verità in questi momenti! Questo Cristo che mi ha tanto amato, che ha dato la sua vita per me, questo Buon Pastore, ora mi chiede questo o quello, o mi proibisce questo o quello! È lecito per me disperare, dubitare come un uomo di poca fede, quando Cristo mi parla attraverso le circostanze? Perché Cristo ha dato se stesso per me fino alla morte; Cristo, il Buon Pastore. – E ancora chiediamo: Dimmi, Signore, chi sei? E Lui ci risponde così: “Io sono la vite, voi i tralci. Chi è unito a me e Io a lui porta molto frutto, perché senza di me non potete fare nulla. Senza di me non potete fare nulla. Chi non rimane in Me sarà scacciato come un tralcio che non porta frutto, appassirà e si seccherà, sarà preso e gettato nel fuoco e bruciato” (Gv XV, 5-6). Queste sono le parole di GESÙ CRISTO. Cristo è la vite e io sono il tralcio: che grave avvertimento, ma allo stesso tempo che grande onore! Il tralcio vive solo finché la linfa vitale della vite circola in esso. Anche la mia anima vivrà solo finché la forza di Cristo circolerà in me, finché il Cuore di Cristo batterà in me, cioè finché sarò fratello di Gesù Cristo. L’edera ha bisogno della roccia; se può arrampicarsi sulla roccia, fiorisce, ma se striscia per terra, ha una vita stentata. Il sempreverde ha bisogno della quercia; se può abbracciarla, riceve i raggi del sole vivificante; senza la quercia, non ha vita. Anch’io sono edera; Cristo è la mia roccia. Anch’io sono un sempreverde; Cristo è la mia quercia. Se mi aggrappo a Lui, volerò con gioia piena al di sopra di questa vita terrena, così piena di pantano, di dolore e di amarezza. Il buon Cristiano gode così della vita. I divertimenti legittimi e puri sono destinati a lui. Il buon Cristiano non deve mai essere triste, imbronciato, amareggiato – per niente! Al contrario. Chi ha l’anima in grazia, chi è unito al Signore, deve avere una pace e una gioia traboccanti. Il tralcio che ha una comunicazione vitale con la vite, trabocca di vigore e rigoglio. La più bella fioritura della vita cristiana mostra proprio agli uomini che, per godere della vera gioia, non è necessario peccare, né vivere in modo frivolo, né sprofondare nella dissolutezza dell’immoralità. Un Cristiano può essere duro con se stesso, mortificato come San Francesco d’Assisi, eppure sentire la sua anima inondata di grande felicità, come lo era l’anima di questo Santo, che parlava agli uccelli dell’aria, che predicava ai pesci e accarezzava il lupo della foresta. Per vivere così non devo mai dimenticare che Cristo è la vite e io sono il tralcio, cioè sono fratello di Cristo. Sono fratello di Cristo, quindi… vado a testa alta! Sono fratello di Cristo; perciò i miei occhi devono essere puri. Sono un fratello di Cristo, perciò tutte le mie parole devono essere espressione di verità. Sono un fratello di Cristo, quindi tutte le mie azioni devono essere giuste e corrette. Sono un fratello di Cristo, quindi la mia vita deve essere degna del Signore. Devo irradiare la luce che brilla in me; non ho altra scelta. La mia vita, le mie opere, le mie parole devono essere luminose. Sono fratello di Cristo; perciò non devo pensare, parlare, fare, amare nulla che Cristo stesso non possa pensare, dire, fare e amare. Perché Lui è la vite e io sono il tralcio. – Dimmi, Signore, chi sei? E CRISTO ci risponde: “Io sono la luce del mondo; chi segue me non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Gv VIII,12). Mi sembra di sentire l’obiezione: “Cosa? Cristo è la luce del mondo? Ci sono milioni di persone che non si interessano a Lui, che gli passano accanto senza nemmeno guardarlo! Milioni di persone che non sono cristiane! È vero che ancora oggi molti vivono lontani da Cristo. Ma questi o non hanno ancora sentito la Buona Novella di Cristo, o non vogliono più saperne di Lui. Questi ultimi proclamano, senza saperlo, la grandezza di Cristo; infatti, da duemila anni combattono contro di Lui e non sono riusciti a strappargli le sue pecore. Gli altri, quelli che non lo hanno ancora conosciuto, con quale gioia ascoltano quando qualcuno parla loro della vita e delle parole di Cristo! Infatti, che cos’è, in confronto alla luce di Cristo, la dottrina del Buddha, che viene dal nulla e ritorna al nulla? Che cos’è Maometto, accanto alla Luce del mondo? Maometto ha cercato di attingere l’acqua dai torrenti che sgorgano da Cristo; ne ha attinta ben poca, sta nella bacinella della sua mano. La sua luce è presa in prestito, esigua e impura. Cosa sarebbe il mondo senza la luce di Cristo? Non possiamo immaginare in quale abisso di tenebre scenderemmo. Che ne sarebbe del mondo se la terra inghiottisse intere città e paesi, se i grandi oceani scomparissero? Il mondo ci sarebbe ancora. Cosa ne sarebbe se tutte le gradi invenzioni tecnologiche che abbiamo, cessassero di esistere? Il mondo non cesserebbe ancora di esistere. Cosa sarebbe la storia del mondo senza i grandi scienziati, senza i più importanti filosofi? Potremmo fare a meno di loro. Ma cosa sarebbe l’umanità senza Cristo? Mancherebbe la sua anima e ciò che resterebbe non sarebbe altro che un cumulo di macerie in un’oscurità spaventosa. Cristo è la luce del mondo. – Dimmi, Signore, chi sei? E il Signore risponde: “Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà mai fame e chi crede in me non avrà mai sete” (Gv XIV: 6). In effetti, Cristo è il pane della vita, perché senza di Lui non potremmo vivere. Se non avessimo Cristo, quale speranza resterebbe all’uomo peccatore? Se non avessimo Cristo, chi si prenderebbe cura dei poveri? Se non avessimo Cristo, chi frenerebbe gli eccessi dei forti, chi solleverebbe gli spiriti dei deboli? Se non avessimo Cristo, chi difenderebbe i non nati? Se non avessimo Cristo, a chi si rivolgerebbe l’uomo nella tentazione? Se non avessimo Cristo, a chi si rivolgerebbe il povero malato? Sì, Signore; sappiamo, sentiamo, sperimentiamo ad ogni passo che Tu sei il pane della vita e che chi viene a Te non avrà più fame e chi crede in Te non avrà più sete. – Dimmi, Signore, chi sei? E il Signore risponde: “Io sono la via, la verità e la vita” (Gv XIV, 6). Molti hanno voluto essere le guide dell’umanità, ma nessuno più di Cristo ha osato affermare che “Io sono la via”, che dobbiamo essere come Lui, che dobbiamo imitarlo in tutto. L’umanità ha avuto molti maestri, ma nessuno ha osato affermare come Cristo: “Io sono la verità”. Molte promesse sono state fatte e vengono fatte nel nostro tempo, ma non ci viene detto: “Io sono la vita”. Se Cristo è la via, chi si allontana da Lui si smarrisce. Se Cristo è la verità, chi lo nega o si vanta di non conoscerlo cade nell’errore. E se Cristo è la vita, chi rifiuta di ricevere la sua linfa sarà come un albero secco. E questo principio non vale solo per la vita dei singoli, ma anche per la vita della società, degli Stati stessi, dell’Umanità. Se le vie e le leggi sono contrarie alle vie e alle leggi di Cristo, la rovina è certa, sia degli individui che delle collettività. È vero che Cristo non ci esenta dalle difficoltà della vita; ma ci dà la forza, il coraggio, la libertà interiore, la maturità spirituale per sopportarle. L’individuo che segue Cristo sarà onorato nella sua condotta, meriterà la fiducia degli altri, avrà un grande spirito di sacrificio, amerà il prossimo. Oggi più che mai l’umanità ha bisogno di vivere questo spirito cristiano. Perché viviamo in un mondo competitivo, dove la cosa principale è il profitto e l’efficienza. Perché l’egoismo è all’ordine del giorno, perché i conflitti di interesse si moltiplicano, perché i Paesi ricchi cercano di conquistare il mondo, perché siamo padroni di molte materie, ma non di noi stessi. Cristo è la via, la verità e la vita. Vita non solo dell’individuo, ma anche della famiglia e della società. – Dimmi, Signore, chi sei? E il Signore risponde: “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà” (Gv IX, 25). Queste parole del Signore ci incoraggiano e ci danno speranza. La mia vita ha un senso, non finisce con la morte. Il Signore è in grado di riportare in vita una persona morta? Sì. Lo ha fatto diverse volte durante la sua vita terrena. Ma non ci crediamo del tutto? Ha calmato la tempesta sul lago di Gennesaret… Ma a cosa mi serve sapere”, obietterà il marinaio che lotta contro l’uragano, “se poi vengo inghiottito dagli abissi?”. L’orlo della sua veste curò una volta il malato…. “Ma a cosa mi serve”, si lamenta un giovane gravemente malato, “se sono malato da anni e non sono guarito?”. Gesù ha risuscitato i morti… Ma a che mi serve”, dice la vedova, “se mio marito è morto e i miei figli sono morti? Quanti sono quelli che si lamentano così, ma senza motivo! Gesù Cristo, nella sua vita terrena, non ha voluto calmare tutte le tempeste, guarire tutti i malati, risuscitare tutti i morti!0 Perché non è venuto per questo. Se ha mandato al mare, alla malattia, alla morte, lo ha fatto per dimostrare che davvero “a Lui è data ogni autorità in cielo e in terra”, anche su tutte le disgrazie, anche sui morti! Sulla morte stessa, è il suo potere, e che Egli “è la risurrezione e la vita, e chi crede in Lui, anche se muore, vivrà”. Se lo volesse, potrebbe salvare, anche oggi, tutti i naufraghi. Se Lui volesse, potrebbe guarire tutti i nostri malati. Ma non è questo che Egli vuole. Allora cosa vuole? Ci dice: “Rimanete nel mio amore”. “Chi mi ama osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e Noi verremo a lui e prenderemo dimora in lui”. Vale a dire, instaurate nella vostra anima e nel mondo intero il regno di Dio: il regno della fiducia ancorata a Dio, il regno dell’amore di Dio, in Dio e per Dio. Lavorate perché il mio amore abbracci tutta la terra…. Morirete…, ma un giorno verrò di nuovo e spazzerò via ogni miseria e cancellerò ogni lacrima…. “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà”.

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Ecco, mentre sfoglio il Vangelo, il volto santo e divino di Nostro Signore Gesù Cristo diventa ad ogni pagina più bello, più radioso, più caldo, più soggiogante, più chiaro. Chi conosce Gesù Cristo sa tutto, chi lo ignora non sa nulla.

Signore, Tu sei la porta; attraverso di Te fammi entrare una volta per tutte.

Signore, Tu sei il Buon Pastore; fammi diventare una pecora docile del Tuo gregge.

Signore, Tu sei la vite; fa’ di me un tralcio vivo nutrito dalla Tua linfa.

Signore, Tu sei la luce del mondo; fa’ che la tua luce illumini tutta la mia vita.

Signore, Tu sei il pane della vita; nutriti per me.

Signore, Tu sei la via, la verità e la vita; guidami sulla via della verità verso la vita divina.

Signore, Tu sei la risurrezione e la vita; credo che un giorno risorgerò per vivere con Te in cielo.

Autore: Associazione Cristo-Re Rex regum

Siamo un'Associazione culturale in difesa della "vera" Chiesa Cattolica.