L’arciconfraternita del Cuore Immacolato: storie di conversioni [3]

 

7. CONVERSIONE di un’attrice.

Questa giovane ragazza sfortunata è nata a Parigi;  era stata battezzata, ma non sapeva nulla della religione. Quando aveva appena sette anni, iniziò la sua carriera di ballerina nei teatri minori della capitale, restando in questo lavoro scandaloso fino all’età di diciotto anni; uccessivamente, sentendo una inclinazione per il teatro, diventava un’attrice, esibendosi nelle città di provincia. In seguito a diverse vicende arrivava a Parigi, dove però si ammalava gravemente, tanto da dover essere ricoverata presso la Maison de Santé, di Dubois. Non aveva fino ad allora mai rispettato uno qualsiasi dei doveri della religione, e neppure aveva un pensiero per Dio;  e come potrebbe essere altrimenti in una vita così infelice, iniziata e passata in mezzo ad ogni specie di corruzione. “Cosa fa il ministro della morte qui, non lasciatelo venire a me vicino!”: aveva esclamato in tono di orrore alcuni giorni dopo il suo ricovero, notando l’elemosiniere della casa entrare nel suo reparto, e pensando che fosse in pericolo di morte; una vita così mal vissuta e tali disposizioni negative, sembravano essere un sicuro presagio della riprovazione eterna di questa peccatrice infelice. Una persona pia, che in precedenza l’aveva conosciuta, sentendo la sua triste condizione, ha parlato di lei al direttore della Arciconfraternita; questi, compenetratosi con compassione, prometteva di ottenere preghiere per la sua conversione. Ha raccomandato poi a questa persona tanto caritatevole di visitare questa povera figlia perduta, per parlarle di Dio, e esortarla al pentimento; questo veniva fatto con carità e costanza, ma la malata né capiva, né sentiva quanto le si diceva; Le preghiere dell’Arciconfraternita sono state offerte per lei la Domenica 4 novembre, dopo le raccomandazioni in cui si richiedeva di provvedere a tutte le sue necessità applicandole con gran sentimento; il seguente Lunedi, il curato le mandava una medaglia miracolosa, che lei ha ricevuto, ascoltando il buon consiglio di chi era con lei, e con la promessa di seguirlo, ma al tempo stesso diceva: “Che devo fare, cosa devo dire? Non mi è stato insegnato niente! “L’elemosiniere informava delle sue disposizioni il sacerdote incaricato, che sentiva la sua confessione, e le somministrava i sacramenti ecclesiastici, il 16 novembre.; la mattina del 18 rendeva la sua anima a Dio con sentimenti di sincera devozione, pronunciando con il suo ultimo respiro, la dolce invocazione, “O Maria, concepita senza peccato, pregate per me che ricorro a voi.”

Un idiota recupera la ragione .

 Finora la conversione dei peccatori era stata la sola intenzione delle preghiere della Arciconfraternita, mentre i malati e gli afflitti non erano mai stati inclusi nelle raccomandazioni pubbliche, non per un sentimento di sfiducia nella forza della sua patrona dei beati, che è Ella stessa “La salute degli infermi” e la “consolazione degli afflitti,” così come il “Rifugio dei peccatori,” ma perché si voleva rispettare esclusivamente l’oggetto speciale della sua fondazione. Ma la Madre della misericordia divina è andata al di là di questa restrizione, poiché desiderava esercitare il suo potere e la sua clemenza anche in favore di tutti coloro che sono nel dolore, nella miseria, e nell’afflizione. – Uno dei parrocchiani di Notre Dame des Victoires divenne vittima di attacchi di follia; la malattia era diventata così violenta, che si rese imperativa la separazione dalla sua famiglia. Sabato 16 marzo, i suoi amici desiderarono raccomandarlo alle preghiere pubbliche della Arciconfraternita; la loro richiesta è stata in un primo momento rifiutata, perché l’intenzione e l’oggetto dell’associazione è la conversione dei peccatori; ma poiché si prospettava la rovina inevitabile della famiglia, con il susseguente triste destino dei due giovani figli che, a causa della condizione deplorevole del loro padre, sarebbero presto diventati come orfani, il cuore dell’Abate Desgenettes fu sensibilmente afflitto così da dare il suo consenso, e il giorno seguente, il 17, è stata fatta la raccomandazione.  Nel pomeriggio del 18, il paziente scriveva una lettera alla moglie, piena di ragione e buon senso, informandola degli atti di imprudenza che aveva commesso nella gestione dei suoi affari, durante i giorni che avevano preceduto l’attacco della sua malattia, e di cui la sua famiglia non era a conoscenza, sostenendo giudiziosamente la perdita che avrebbe potuto causare loro, ed affermando che egli si proponeva di impiegare questi tali mezzi per ovviare a questa disgrazia; infine si svegliò la mattina con perfetta calma e con sana ragione, con sensazione di benessere nel corpo e nella mente: cioè si sentiva guarito, anche se, per motivi di prudenza, sarebbe rimasto un paio di giorni ancora al manicomio. La moglie andò subito a vederlo, passò il pomeriggio con lui, e non era meno stupita che contenta nel testimoniare il felice ritorno della sua ragione. Restituito alla sua famiglia, poteva ancora una volta dirigere i suoi affari, senza mai più avvertire il minimo residuo della sfortunata malattia da cui era stato afflitto.

 Guarigione di una giovane donna.

Alcuni giorni dopo, una giovane donna di una delle famiglie più rispettabili della Bassa Normandia, che stava ricevendo la sua formazione presso un istituto religioso di Parigi, è stata raccomandata alle preghiere della Arciconfraternita da sua madre e dai suoi pii istruttori. Di età compresa tra i quattordici e i quindici anni, aveva sofferto per diversi anni da una contrazione dei muscoli della gamba e della coscia; i suoi dolori erano strazianti, non aveva potuto abbandonare il suo letto per molti mesi, la contrazione della sua gamba le impediva la stazione eretta. Venne così richiesta una novena di preghiere, che non fu più rifiutata, dopo la benedizione così concessa ultimamente alla parrocchiana nel caso appena citato sopra. Durante i primi giorni della novena, la paziente si è aggravata; ella ha gioito per questo, considerando le sue sofferenze come pegno del suo vicino recupero. La mattina del nono giorno, si è alzata improvvisamente perfettamente guarita.

Innumerevoli infatti sono quelli che hanno trovato sollievo e consolazione nelle loro sofferenze, e che si sono raccomandati alle preghiere della Arciconfraternita, con l’offerta delle loro petizioni davanti all’altare dedicato a quel Santo ed Immacolato Cuore, la dolce fonte di ogni benedizione per coloro che devotamente e con fiducia lo invocano.

Fonte: L’Arciconfraternita del Cuore Immacolato di Maria, per la conversione dei peccatori, Notre Dame des Victoires, Parigi. 1843. 1843.

 

Autore: Associazione Cristo-Re Rex regum

Siamo un'Associazione culturale in difesa della "vera" Chiesa Cattolica.