Ex cathedra

Ex cathedra

(Fonte: “Spiegazione familiare della Dottrina Cristiana, Adattato per la Famiglia e gli studenti di scuole cattoliche e università, pagine 40-41, Di P. Michael Müller, C.SS.R., Imp ., 1875) Michael Müller, C.SS.R., Imp., 187

D. Quando il Papa parla “ex cathedra“, o infallibilmente?

R. Il Papa parla infallibilmente ogni volta che nello svolgimento del suo ufficio di pastore e maestro di tutti i cristiani, definisce (vale a dire, determina definitivamente), secondo la sua suprema autorità apostolica, una dottrina riguardante la fede o la morale, che si terrà dalla Chiesa universale, o qualsiasi altra cosa che è utile alla conservazione della fede e della morale.

D. Quando il Papa, in conformità con il dovere del suo ministero apostolico e la sua suprema autorità apostolica, procede, con brevi, lettere encicliche, allocuzioni concistoriali, e altre lettere apostoliche, nel dichiarare certe verità, riprovare dottrine perverse, e condannare alcuni errori, tali dichiarazioni di verità e condanne di errore, devono essere considerate infallibili e come vincolanti per la coscienza, e richiedono il nostro assenso interiore, anche se non esprimono un anatema verso coloro che sono in disaccordo?

R. Queste dichiarazioni di verità e condanne di errori sono infallibili, o ex cathedra come atti del Papa, e, quindi, sono vincolanti in coscienza, e richiedono il nostro assenso completo; rifiutarle sarebbe per noi un peccato mortale, dal momento che un tale rifiuto sarebbe una negazione virtuale del dogma dell’infallibilità, e ci troveremmo ad essere eretici nel caso fossimo consapevoli di un tale rifiuto. S. Alfonso Liguori. Theol. Theologiae. Mor., Lib I., 104. Mor., Lib I., 104.

* Nota: gli eretici pseudo-tradizionalisti e sedevacantisti scismatici, che lo siano di nome o di fatto, in parole o in opere, negano l’insegnamento infallibile della lettera enciclica di Papa Pio XII, del 29 giugno, 1958, contenuto in Apostolorum Principi ( “Principe degli Apostoli”), che con chiarissime parole (per gli uomini di buona volontà) condanna tutte le consacrazioni senza mandato papale.

S. S. PIO XII ed il suo successore il Cardinale G. SIRI (Gregorio XVII)

  “La Chiesa cattolica non potrà mai corrompere una dottrina, e non permetterà mai che due dottrine diverse vengano insegnate nel medesimo suo magistero.

La Chiesa cattolica è vincolata dalla legge divina a subire il martirio, piuttosto che corrompere una dottrina “.  (Cardinale Manning, ” La crisi attuale della Santa Sede nella profezia: quattro conferenze “., P 73)

  “Ci sarà una defezione generale dalla Chiesa verso la fine del mondo, soprattutto per quanto riguarda l’obbedienza che le si deve”

 (Profezia di Richard Rolle di Hample, d. 1349 d.C.)

Papa Benedetto XIV. (1740-1758) dice: Noi affermiamo che la maggior parte dei dannati sono all’inferno, perché non sapevano che i cristiani devono conoscere e credere tutti i misteri della fede.” Inst. Inst. 27, No. 28. 27, n °28.

E Papa Pío XII nella sua enciclica Humani generis del 12 di agosto del 1950 diede la seguente sentenza:

Né si deve ritenere che gli insegnamenti delle Encicliche non richiedano, per sé, il nostro assenso, col pretesto che i Pontefici non vi esercitano il potere del loro Magistero Supremo. Infatti questi insegnamenti sono del Magistero ordinario, di cui valgono poi le parole: “Chi ascolta voi, ascolta me” (Luc. X, 16); e per lo più, quanto viene proposto e inculcato nelle Encicliche, è già per altre ragioni patrimonio della dottrina cattolica.”

L’arciconfraternita del Cuore Immacolato: storie di conversioni [3]

 

7. CONVERSIONE di un’attrice.

Questa giovane ragazza sfortunata è nata a Parigi;  era stata battezzata, ma non sapeva nulla della religione. Quando aveva appena sette anni, iniziò la sua carriera di ballerina nei teatri minori della capitale, restando in questo lavoro scandaloso fino all’età di diciotto anni; uccessivamente, sentendo una inclinazione per il teatro, diventava un’attrice, esibendosi nelle città di provincia. In seguito a diverse vicende arrivava a Parigi, dove però si ammalava gravemente, tanto da dover essere ricoverata presso la Maison de Santé, di Dubois. Non aveva fino ad allora mai rispettato uno qualsiasi dei doveri della religione, e neppure aveva un pensiero per Dio;  e come potrebbe essere altrimenti in una vita così infelice, iniziata e passata in mezzo ad ogni specie di corruzione. “Cosa fa il ministro della morte qui, non lasciatelo venire a me vicino!”: aveva esclamato in tono di orrore alcuni giorni dopo il suo ricovero, notando l’elemosiniere della casa entrare nel suo reparto, e pensando che fosse in pericolo di morte; una vita così mal vissuta e tali disposizioni negative, sembravano essere un sicuro presagio della riprovazione eterna di questa peccatrice infelice. Una persona pia, che in precedenza l’aveva conosciuta, sentendo la sua triste condizione, ha parlato di lei al direttore della Arciconfraternita; questi, compenetratosi con compassione, prometteva di ottenere preghiere per la sua conversione. Ha raccomandato poi a questa persona tanto caritatevole di visitare questa povera figlia perduta, per parlarle di Dio, e esortarla al pentimento; questo veniva fatto con carità e costanza, ma la malata né capiva, né sentiva quanto le si diceva; Le preghiere dell’Arciconfraternita sono state offerte per lei la Domenica 4 novembre, dopo le raccomandazioni in cui si richiedeva di provvedere a tutte le sue necessità applicandole con gran sentimento; il seguente Lunedi, il curato le mandava una medaglia miracolosa, che lei ha ricevuto, ascoltando il buon consiglio di chi era con lei, e con la promessa di seguirlo, ma al tempo stesso diceva: “Che devo fare, cosa devo dire? Non mi è stato insegnato niente! “L’elemosiniere informava delle sue disposizioni il sacerdote incaricato, che sentiva la sua confessione, e le somministrava i sacramenti ecclesiastici, il 16 novembre.; la mattina del 18 rendeva la sua anima a Dio con sentimenti di sincera devozione, pronunciando con il suo ultimo respiro, la dolce invocazione, “O Maria, concepita senza peccato, pregate per me che ricorro a voi.”

Un idiota recupera la ragione .

 Finora la conversione dei peccatori era stata la sola intenzione delle preghiere della Arciconfraternita, mentre i malati e gli afflitti non erano mai stati inclusi nelle raccomandazioni pubbliche, non per un sentimento di sfiducia nella forza della sua patrona dei beati, che è Ella stessa “La salute degli infermi” e la “consolazione degli afflitti,” così come il “Rifugio dei peccatori,” ma perché si voleva rispettare esclusivamente l’oggetto speciale della sua fondazione. Ma la Madre della misericordia divina è andata al di là di questa restrizione, poiché desiderava esercitare il suo potere e la sua clemenza anche in favore di tutti coloro che sono nel dolore, nella miseria, e nell’afflizione. – Uno dei parrocchiani di Notre Dame des Victoires divenne vittima di attacchi di follia; la malattia era diventata così violenta, che si rese imperativa la separazione dalla sua famiglia. Sabato 16 marzo, i suoi amici desiderarono raccomandarlo alle preghiere pubbliche della Arciconfraternita; la loro richiesta è stata in un primo momento rifiutata, perché l’intenzione e l’oggetto dell’associazione è la conversione dei peccatori; ma poiché si prospettava la rovina inevitabile della famiglia, con il susseguente triste destino dei due giovani figli che, a causa della condizione deplorevole del loro padre, sarebbero presto diventati come orfani, il cuore dell’Abate Desgenettes fu sensibilmente afflitto così da dare il suo consenso, e il giorno seguente, il 17, è stata fatta la raccomandazione.  Nel pomeriggio del 18, il paziente scriveva una lettera alla moglie, piena di ragione e buon senso, informandola degli atti di imprudenza che aveva commesso nella gestione dei suoi affari, durante i giorni che avevano preceduto l’attacco della sua malattia, e di cui la sua famiglia non era a conoscenza, sostenendo giudiziosamente la perdita che avrebbe potuto causare loro, ed affermando che egli si proponeva di impiegare questi tali mezzi per ovviare a questa disgrazia; infine si svegliò la mattina con perfetta calma e con sana ragione, con sensazione di benessere nel corpo e nella mente: cioè si sentiva guarito, anche se, per motivi di prudenza, sarebbe rimasto un paio di giorni ancora al manicomio. La moglie andò subito a vederlo, passò il pomeriggio con lui, e non era meno stupita che contenta nel testimoniare il felice ritorno della sua ragione. Restituito alla sua famiglia, poteva ancora una volta dirigere i suoi affari, senza mai più avvertire il minimo residuo della sfortunata malattia da cui era stato afflitto.

 Guarigione di una giovane donna.

Alcuni giorni dopo, una giovane donna di una delle famiglie più rispettabili della Bassa Normandia, che stava ricevendo la sua formazione presso un istituto religioso di Parigi, è stata raccomandata alle preghiere della Arciconfraternita da sua madre e dai suoi pii istruttori. Di età compresa tra i quattordici e i quindici anni, aveva sofferto per diversi anni da una contrazione dei muscoli della gamba e della coscia; i suoi dolori erano strazianti, non aveva potuto abbandonare il suo letto per molti mesi, la contrazione della sua gamba le impediva la stazione eretta. Venne così richiesta una novena di preghiere, che non fu più rifiutata, dopo la benedizione così concessa ultimamente alla parrocchiana nel caso appena citato sopra. Durante i primi giorni della novena, la paziente si è aggravata; ella ha gioito per questo, considerando le sue sofferenze come pegno del suo vicino recupero. La mattina del nono giorno, si è alzata improvvisamente perfettamente guarita.

Innumerevoli infatti sono quelli che hanno trovato sollievo e consolazione nelle loro sofferenze, e che si sono raccomandati alle preghiere della Arciconfraternita, con l’offerta delle loro petizioni davanti all’altare dedicato a quel Santo ed Immacolato Cuore, la dolce fonte di ogni benedizione per coloro che devotamente e con fiducia lo invocano.

Fonte: L’Arciconfraternita del Cuore Immacolato di Maria, per la conversione dei peccatori, Notre Dame des Victoires, Parigi. 1843. 1843.

 

L’arciconfraternita del Cuore Immacolato: storie di conversioni [2]

L’arciconfraternita del Cuore Immacolato: storie di conversioni [2]

4. CONVERSIONE di diversi villaggi.

 Uno dei giovani missionari che ultimamente si è imbarcato per la Cina, ha inviato il manuale dell’associazione allo zio, un curato della diocesi di Le Mans, in occasione della festa della Purificazione: così, dopo la celebrazione della Messa solenne, egli aveva iniziato una novena alla Beata Vergine per il felice risultato della solennità delle Quaranta ore, che sarebbero iniziate la Domenica di Quinquagesima. Pensando che il suo contenuto potesse produrre un buon effetto sui suoi parrocchiani, ha letto alcuni estratti dal manuale durante il suo sermone, nella Domenica di Sessagesima; il pubblico ne rimase ammirato restando pieno di stupore ed ammirazione; egli approfittò di questa impressione, con l’esortarli alla conversione e alla penitenza, e annunciando che due missionari della diocesi si sarebbero uniti a lui ed ai suoi tre vicari, per confessare durante la settimana seguente. Il suo appello venne ascoltato: per otto giorni la chiesa fu quasi costantemente piena; i tribunali sacri furono circondati da una moltitudine di penitenti; le confessioni, iniziate la mattina, alle tre, non finivano prima delle undici di sera. Le comunioni furono pari a milleottocento durante tre giorni, e rimasero quasi un centinaio di persone, le cui confessioni, iniziate, non poterono essere completate per mancanza di tempo. Questi sono i dettagli del missionario sopra menzionato. – M. Desgenettes ricevette la seguente lettera, datata il 9 marzo, da questo degno curato: “Mio nipote mi ha mandato il manuale della vostra associazione, che gli avete dato nel mese di febbraio; io l’ho ricevuto in occasione della festa della Purificazione. In quella mattina, avevo annunciato una novena in onore della Beata Vergine, per il felice risultato della solennità delle nostre Quaranta ore; avevo con me due dei nostri missionari diocesani, per rinnovare i buoni effetti del loro ritiro, durante l’ultima Quaresima. Immediatamente, nel ricevere il manuale, ho deciso di informare i miei parrocchiani dei suoi contenuti;  ho fatto loro notare, la felice coincidenza dell’arrivo di questo libro e l’inizio della novena; ho dato loro un’idea della vostra associazione, e ho letto due delle più belle conversioni, ottenute dalle preghiere degli associati; poi li ho esortati ad un rinnovamento nella fede e nel fervore, implorando coloro che avevano fino ad allora trascurato i loro interessi eterni, che iniziassero la loro conversione in quello stesso giorno. Il felice risultato è andato ben al di là di ogni più rosea aspettativa; durante i tre giorni delle Quaranta ore, la chiesa è stata costantemente piena; abbiamo avuto quattro esercizi spirituali al giorno; sei confessori erano continuamente impegnati nei tribunali sacri. Abbiamo dato la santa comunione a quasi milleottocento persone, su una popolazione di tremila e sei o settecento anime. Quanto a me, ho confessato cinquecentotrenta individui, di cui 272 erano uomini. Questo inatteso successo, che ha superato tutte le mie speranze, io l’ho completamente attributo alla protezione del Cuore Immacolato di Maria.  I miei parrocchiani hanno raddoppiato il loro amore e la devozione verso questa Madre di beneficenza;  confido presto di stabilire anche qui la vostra associazione, che sono persuaso effettuerà benefici incalcolabili; mi riservo di far questo per il mese di Maria, proponendoci quest’anno di celebrarlo solennemente con grande affluenza e fervore. ” – Chi non riconosce in questo l’intervento speciale di Maria, che con una semplice lezione è in grado di cambiare i cuori della maggior parte di una numerosa popolazione. Questa parrocchia comprende numerosi villaggi sparsi lontani dalla chiesa; la stagione è stata la più fredda e triste dell’anno, con le strade impraticabili o rese quasi impossibili da utilizzare anche durante il giorno dalle forti piogge e nevicate di un rigido inverno; ma questi ostacoli sono stati superati, e si sono sfidati questi pericoli, anche durante la notte, dal momento che i primi fedeli sono arrivati in chiesa prima delle tre del mattino, e molti l’hanno lasciata non prima di mezzanotte. Le distrazioni ed i passatempi della stagione, usuali per gli abitanti del villaggio del Maine, come da consuetudine immemorabile, sono stati poi del tutto trascurati; tutto è stato sacrificato per soddisfare il loro pio ardore. Certo, si potrebbe pensare che la ripetizione frequente delle esortazioni e degli esercizi spirituali, abbiano rianimato il fervore di un popolo naturalmente religioso, ma questi si ripetono ogni anno, durante i tre giorni della settimana di Quinquagesima, ed ogni anno i comunicandi sono stati pari a circa tre o quattrocento, mentre, in questa occasione ben milleottocento persone hanno circondato la tavola santa. Questo non era opera dell’uomo; no, era Dio che si è degnato di fare uso di mezzi così semplici per poter manifestare la sua misericordia, e glorificare la Regina augusta del cielo. Vediamo questo fatto, quindi, con più ardore che mai, e poniamoci sotto la protezione della beata Maria; pensiamo a Lei come la nostra speranza e come il conforto in questa valle di lacrime; dobbiamo amarLa come la nostra tenera e affettuosa madre; cerchiamo di considerarLa come il nostro avvocato davanti al trono dell’Altissimo;- dice san Bonaventura, “sarà salvato, e chi trascura di servirLa morirà nei suoi peccati”: “Qui coluerit Mariam, justificabitur; et qui neglexerit illam, morietur in peccatis suis. et qui neglexerit illam, morietur in peccatis suis”.

5. Una edificante CONVERSIONE.

Il pastore di una importante cittadina in Francia, dove in precedenza la pietà era tutt’altro che fiorente, ascoltando le grazie concesse dalla parrocchia di Notre Dame des Victoires, dalla testimonianza dell’Abate Desgenettes, ha pensato di stabilire l’associazione nella sua parrocchia. Qui, ugualmente, ha fatto una serie di conversioni a dimostrazione che Maria aveva esaudito le preghiere dei suoi supplicanti.; una tra le tante numerose fu molto particolare e ben adatta ad eccitare l’ammirazione e la fiducia. — Il curato di questa città ha scritto quanto segue a M. Desgenettes: – Ho a lungo ritardato di scrivervi, perché io desideravo ricevere dalla persona stessa i dettagli che avete chiesto circa la sua conversione. Vi allego pertanto la sua lettera: i suoi scandali erano pubblici, la sua pietà è ora invece esemplare. Non ho mai visto in modo così ammirevole un trionfo della grazia; in un momento è cambiato un cuore abbandonato alla peggiore delle passioni, trasformato in un vaso di elezione. Molti e terribili erano gli assalti sostenuti:beffe, persecuzioni, attacchi all’amor proprio, tutte sono state superate. La santa orazione è ora la sua felicità e la gioia; costei che, per venticinque anni, non è mai salita in chiesa, ora è da sette anni davanti all’altare, immersa nella devozione ai piedi della Vergine, e smette le sue devozioni solo per adempiere le funzioni della sua condizione.. . .. .. .”. – Quella che segue è la lettera di questa felice penitente al suo pastore, in risposta alla sua richiesta di dettagli della sua conversione. “Vi faccio conoscere la causa del cambiamento che ha avuto luogo in me nel corso degli ultimi sei mesi.Io comprendo come in mezzo alle peregrinazioni e ai disturbi della mia giovinezza, avevo conservato alcuni barlumi di fede che allo stesso tempo provocavano sì il timore della vendetta di un Dio offeso, ma mi permettevano di sperare pure nella sua infinita misericordia. Metto davanti a voi, padre mio, la storia malinconica della mia vita passata, le cui pagine tristi ho avuto tanto timore di raccontare: ricorrevano agli anni felici della mia infanzia e della giovinezza; il loro ricordo, mi offrono il fascino dell’innocenza, per la qual perdita devo aggiungere i miei rimorsi; avevo fatto una devota prima Comunione e, fino all’età di diciotto anni, ho perseverato nel mio fervore religioso. Ma l’amore della virtù, e il desiderio di praticarla, è scomparso quando sono entrata nel mondo. Le sue attrazioni, le sue lusinghe, hanno incantato la mia immaginazione ardente; il piacere è diventata la mia ricerca unica e totalizzante. Presto la passione mi ha sedotto; la mia prima trasgressione ha dato poi luogo all’abitudine, e nel corso di più di venti anni, ho vissuto dimentico dei miei doveri cristiani. Ci sonostati momenti di infelicità, di inganno, di rimpianto;quante volte, allora, ho invocato l’aiuto del Cielo! Penitente e peccatore di volta in volta, ho cercato ancora il coraggio di rompere le catene della mia prigionia. – A voi, mio benefattore e mia guida, è stato riservato questo compito arduo, ed infatti per la vostra ispirazione felice ho stabilito la devozione al Cuore Immacolato di Maria. Ho assistito per la prima volta ad una delle vostre istruzioni, mossa unicamente dalla curiosità; ed ecco che la nostra Madre, che riceve i peccatori e rinnova loro la speranza, ha fatto un’impressione profonda e vivace nella mia mente. Sono sempre tornato da questi discorsi, pensosa e colpita. Il sermone del 17 marzo, il figliol prodigo, ha dato una retrospettiva malinconia della mia vita ed ilrimorso ha penetrato la mia anima; così feci un voto di rompere e fare a pezzi i legami del peccato e di ritornare a Dio. Ma quali prove ho dovuto combattere con il nemico che mi aveva in precedenza incatenato: promesse lusinghiere e speranze brillanti del futuro, sono state impiegate per sedurmi nuovamente; le vostre esortazioni mi hanno seriamente confermato nella mia risoluzione, e determinato nel confidare nel vostro cuore paterno i miei peccati, le mie miserie, il mio pentimento! Nei vostri consigli benefici ho trovato il coraggio e la rassegnazione per sostenere le prove, che è piaciuto alla Provvidenza di mandarmi. -“Il mondo e i suoi piaceri sono ora per me come un nulla; la mia unica attrazione è per gli esercizi di religione e per la santa orazione, che mi offre una fonte inesauribile di conforto e di assistenza, anche se spesso è accompagnata da lacrime, che sono ora, ahimè!,l’unica offerta che posso fare al mio Dio. – Ah! Ah! come sarei felice ai piedi di Maria, se non avessi il dispiace di non poter riavere l’innocenza di cui Ella è il modello perfetto, e che sarei felice di ritrovare, al prezzo di una parte della mia vita! ”

6. La CONVERSIONE di un ufficiale.

Un ufficiale che risiede in un paese della diocesi di Bayeux, la cui vita era stata segnata dal costante esercizio di tutte le virtù sociali, ma da una totale assenza di sentimento e di principi religiosi, è diventato gravemente malato. La moglie e la famiglia lo esortavano con urgenza a ricevere gli aiuti della religione; ma egli dichiarava subito che non aveva bisogno di essi, nei quali non aveva nessuna fede, perché, egli diceva, aveva sempre vissuto come un uomo d’onore, e non aveva niente di cui rimproverarsi, e proibiva loro di ricorrere agli ausili. La sua famiglia lo ha piamente raccomandato alle preghiere della Arciconfraternita; subito dopo, egli ha espresso il desiderio di vedere il suo pastore, che si affrettava a fargli visita, lo riportava alla religione, e gli somministrava i sacramenti della Chiesa. A coloro che, conoscendo le sue opinioni precedenti, sembravano stupito dalla sua condotta, diceva: “ho agito in tal modo per salvare la mia anima; per diventare fedele al mio Dio, come io lo sono stato al mio re. ”

Fonte: L’Arciconfraternita del Cuore Immacolato di Maria, per la conversione dei peccatori, Notre Dame des Victoires, Parigi. 1843. 1843.