IL COMBATTIMENTO SPIRITUALE (1)

IL COMBATTIMENTO SPIRITUALE (1)

[P. Lorenzo SCUPOLI, presso G. A. Pezzana, Venezia – 1767)

COMBATTIMENTO

SPIRITUALE

DEL PADRE D.

LORENZO SCUPOLI

Chierico Regolare

TEATINO.

PARTE PRIMA.

VENEZIA,

Presso Gio. Antonio Pezzana.

MDCCLXXVI.

Con Licenza dei superiori

AL DEVOTO LETTORE,

Questa Operetta intitolata Combattimento Spirituale, fu composta dal nostro P. D. Lorenzo Scapoli, Religioso di singolar virtù, e mandata alle stampe più volte mentre egli viveva, però senza il suo nome; non comportando la grande umiltà sua ch’egli si chiamasse Autore di quell’Opera, ch’era tutta di Dio. E perché successivamente andava aggiungendo, secondo riceveva da Dio nuova cognizione, e nuovi lumi, quindi è, che in quella si veda varietà, secondo le diverse impressioni, e particolarmente nelle prime, che furono assai diminuite, e mancanti, ed anco nella disposizione, e Capitoli in qualche parte diverge. Che però stimando alcuni, che l’ultima impressione fatta vivente lui in Napoli nell’anno 1610, fosse la più compita, in conformità di quella l’hanno ristampata, e ristampano tuttavia, non solo nel proprio idioma, ma trasferita ancora nel Latino, Spagnuolo, Inglese, Tedesco, e più volte nel Francese per la stima grande in cui fu posta in tutta la Francia da S. Francesco di Sales Vescovo di Ginevra, il quale la proponeva per unica istruzione a quelli che aspiravano alla vita spirituale e devota, come si vedrà dall’onorevoli attestazioni ch’egli ne fa in molte sue lettere, e si metteranno qui aggiunte.  – Ma non si è avvertito finora, che l’ultima impressione fatta in vita dell’Autore non contiene, quanto egli ne aveva composto, essendone stati tralasciati da lui a bella posta molti Capitoli per farne una feconda Parte, con alcuni Trattati particolari, come chiaramente si raccoglie dall’impressione dell’anno 1609 in Venezia, che fu la penultima, vivente l’Autore, la quale è più copiosa dell’ultima suddetta, ed anco dalla Lettera al Lettore nell’Aggiunta al « Combattimento Spirituale » che va stampata colla suddetta ultima impressione, del 1610. Per la qual causa ne è seguito, che non avendo potuto egli perfezionare il suo disegno, sia rimasta l’ultima impressione senza molti Capitoli, e priva di tutto quello, che lasciò da parte. – Avendone avuta dunque io la commissione dal nostro M. R. P. Generale, ho riscontrate tutte le copie, e raccolto in uno tutto ciò, ch’egli compose in ordine al detto Combattimento Spirituale, e con ogni fatica, studio e diligenza possibile, perché nulla mancasse, ed in modo, che non venisse alterata, neppure in minima parte la dettatura candidissima dell’Autore, non avendoci posto del mio altro, che la sola diligenza nel raccogliere quel ch’era sparso in diversi Esemplari, con metterlo insieme secondo l’ordine datole dall’istesso Autore.Ho riconosciuti anco per suoi, alcuni altri Trattateli Spirituali, stampati, quando tutti, e quando in parte per aggiunta all’istesso Combattimento, e per non far troppo volume, non gli ho incorporati in quello. Ma ne ho formato un secondo tometto da stamparsi a parte acciò l’uno, e l’altro riescano più comodi, e più maneggiabili. Della qual fatica, che non è stata poca, non prendo altra mercede, che il profitto spirituale di chi leggerà, e quando Iddio nostro Signore comunicherà per mezzo di questa lettera le celesti grazie all’anima sua, si ricordi della mia per impetrarle il perdono, e preghi per questo miserabile peccatore.

D. Carlo di Palma

Chierico Regolare.

ELOGJ

Del Libro intitolato:

IL COMBATTIMENTO SPIRITUALE

Cavati dalle Lettere di S. Francesco di Sales Vescovo di Ginevra.

Lib. I . lett. 34. Esortando una Dama alla lettura de’ Libri spirituali, dopo aver parlato di alcuni altri, come di composizioni oscure, e difficili ad essere intese e praticate, egli aggiunge: Leggete, e rileggete il Combattimento Spirituale, quello deve essere il vostro Libro caro, egli è chiaro, e tutto praticabile.

Lettera 39. Raccomandando ad Una Dama l’aver cura particolare di acquistare le virtù, delle quali si trovava avere a questo proposito senza parlare altro di maggior bisogno, conclude: Rileggete il Combattimento Spirituale (perché senza dubbio l’aveva già letto per suo consiglio) e fate riflessione particolare ai documenti che vi sono, ve lo troverete molto a proposito.

Lib. 3, lett.13. Prescrivendo qualche esercizio di divozione ad una Signora maritata, dice verso il fine: Leggete assai il Combattimento Spirituale, io ve lo raccomando.

Lib. 4. lett. 8. Scrivendo ad una Vedova, ed esortandola alla Semplicità di cuore, ed a non desiderare tanto d’essere liberata dalle tentazioni: Figlia mia cara, dice egli, leggete il Capitolo 37 Del Combattimento Spirituale, ch’è il mio libro caro, e che io porto in saccoccia, sono bene diciottoanni, né lo rileggo mai senza profitto. La lett. è del 24. Luglio 1607.

Lib. 5. lett. 70. Scrivendo ad una Dama Vedova, e consolandola nella morte di suo figlio, dice queste parole: Bisogna, che noi facciamo una volta la Settimana un esercizio particolare di volere, ed amare la volontà di Dio più vigorosamente (dico più); più teneramente, e più amorosamente, che nessuna cosa del Mondo, e ciò non solo nelle occorrenze sopportabili, ma anco nelle più insopportabili. Voi ne troverete un non so che nel Libretto del Combattimento Spirituale, che vi ho raccomandato tante volte. Eh figlia mia, a dire il vero, quella è una lezione alta, ma dall’altro canto Iddio, per lo quale noi l’impariamo, è l’Altissimo.

Quello, che tradusse in Francese il Combattimento Spirituale, e dedicò la sua Traduzione a S. Francesco dì Sales nell’anno 1608, le dice nella dedicatoria. La considerazione e la stima, che le ho sempre visto fare dell’ utilità di quello Libro, etc.

Il Libro dello Spirito di S. Francesco di Sales: 3 p. sess. 12. che ha per titolo. Del libro del CombattimentoSpirituale, dice: Questo libro tutto d’oro (parla di quello dell’imitazione di Cristo) supera ogni lode. Non era con tutto ciò quello, che il nostro Prelato consigliava maggiormente, ma il Combattimento Spirituale. Questo era il  suo Libro diletto, ed il suo favorito. Egli più volte mi ha detto, che l’aveva portato in saccoccia diciotto anni, leggendone ogni giorno qualche capitolo, o almeno qualche pagina. E chi vi farà riflesso con attenzione, facilmente conoscerà, che tutto lo spirito della divozione del nostro Padre è cavato da questo Libretto: Chi vorrà vederne una mostra, conferisca il primo Capitolo della Filotea con il primo Capitolo del Combattimento Spirituale, e conoscerà, quanto è vero ciò, che io dico.

Seguita appresso. Il nostro Prelato consigliava la lettura del Combattimento Spirituale a tutti i suoi devoti, chiamandolo un libretto tutto amabile, e tutto praticabile. Quanto più io lo leggo, tanto più vi osservo lo spirito del nostro Prelato, come nella sua sentenza.

Dopo conchiude: Quelli che s’immaginano che quello libro sia oscuro (come ne ho conosciuto alcuni) si figurano dell’ombre a mezzogiorno, e si assomigliano a quelli Israeliti, che si infastidirono della manna, perché ella cadeva loro dal Cielo con soverchia facilità, ed abbondanza.

L’istesso par. 7. Sess. 7. che ha per titolo: Di tre Libri di divozione: Dice: Tre piccioli libri di devozione erano in alta stima appresso di lui: Il primo era quello del Combattimento Spirituale, del quale Sorelle mie io vi ho parlato tanto, quello, ch’egli vi ha tanto raccomandato, e che raccomandava con molto studio ai suoi Discepoli, confessando loro a bella posta, ma con verità, ch’egli l’aveva portato diciassette anni continui in saccoccia, leggendone quasi ogni giorno qualche Capitolo, e sempre con nuovi lumi del Cielo. Tralascio molte altre cose, ch’egli dice nell’istessa sessione della stima grande, che S. Francesco fece sempre di quest’opera. – L’istesso Libro dello Spirito di S. Francesco di Sales Vescovo di Ginevra, p. 14. sez. 1^ che ha per titolo: “Consiglio circa un Direttore Spirituale”, dice: Io li domandavo un giorno, chi era il suo Direttore, o il Maestro di spirito? Egli tirò dalla saccoccia il Combattimento Spirituale, e mi disse: Eccolo, quello è quello che col divino aiuto m’insegnò dalla mia gioventù: quello è il mio Maestro nelle cose dello spirito, e della vita interiore. Dopo che, essendo io scolaro in Padova, un Teatino me l’insegnò  e me lo consigliò, io ho seguitato il suo parere  e me ne sono trovato bene; egli fu composto da un santo Personaggio di quell’illustre Congregazione, che nascose il suo nome particolare, e lo lasciò correre sotto il nome della sua Religione, la quale sene ferve quasi nell’istessa maniera, che si fervono i Gesuiti del libro degli esercizi del loro S. Ignazio Lojola. E dopo qualche pagina, dice: Quelli » che hanno scritta la vita del nostro Prelato, osservano, ch’egli ha portato durante diciassette anni interi sopra di sé questo Libro del Combattimento Spirituale, ma è probabile, che quello tempo sia stato più lungo, già ch’egli cominciò così a buon’ora a metterli alla scuola di questo libro: allo spirito del quale si è talmente conformato, ed ha così tenacemente non solo subordinato, ma trasformato il suo, ch’io posso assicurare per l’attenzione, con la quale ho letto molti anni tanto questo Libro, quanto gli scritti del nostro Padre, che tutto è una medesima pennellata e che il nostro Prelato ha scritto poche cose delle quali io non trovi subito la semenza ed il nocciolo in qualche luogo del Combattimento. Egli lo consigliava a tutti quelli, che ricercavano il suo parere in materia di divozione, e principalmente a coloro, che si mettevano sotto la sua guida, nel che mostrava bene di amare il suo prossimo, comese stesso, giacché gli scopriva la stessa fonte, dalla quale aveva bevuto l’abbondanza della divozione che possedeva, comunicando senza invidia ciò che aveva appreso senza finzione, come dice il Savio c. 7. Ed appreso. – Lodandole io il libretto d’oro dell’Imitazione di Cristo, e preferendo di gran lunga il Combattimento Spirituale, egli mi rispose con galanteria, ch’erano le opere di due personaggi animati veramente dallo Spirito di Dio, che le loro facce erano differenti, e che si poteva dire di ciascheduno di loro ciò, che si canta dei Santi, Non est inventus similis illi. – Che le comparazioni in quelle materie avevano sempre qualche cosa di odioso: Che il Libro dell’Imitazione aveva in qualche senso gran vantaggio al Combattimento, ma che il Combattimento riportava ancora qualche vantaggio dell’Imitazione, fra i quali stimava molto l’ordine, l’andare più avanti e toccare il fondo delle materie: Conchiudendo poi con queste sante parole, che a far bene bisognava leggere l’uno, e non lasciare l’altro, sono tutti due così brevi, che la loro lettura non ci può mettere in grandi spese.Stimava molto il Libro dell’Imitazione,per l’orazione, e contemplazione, come pieno di sentenze, ma più il Combattimento Spirituale a riguardo della vita attiva, e della pratica.

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A questi elogi fatti da S. Francesco di Sales, potremmo aggiungere l’Encomio, che del medesimo Combattimento Spirituale lasciò registrato Jodocho Lorichio, celebre Scrittore, e professore primario di Sacra Teologia nell’Università Friburgense di Brosgia. Nella versione Latina, ch’egli fece del detto Libro, con una Lettera dedicatoria diretta all’Abate di Selvanegra, ove così dice:

In tractatu hoc per brevi ordinatissime, ac perspicacissime complexus Auctor est omnia ad spiritualis vita; optimam perfectionem parandam necessaria, quæ alìi multis, ac magnis libris vix assequuti sunt. Ed insegnando il modo di valersene, lo chiama: Prætiosum optimarum gemmarum thesaurum, & dignissimum spiritualium pharmacorum myropolium.

A D. FRANCESCO

CARAFFA.

Preposito Gen. de’ Chierici Regolari.

Essendo stata rivista d’ordine nostro l’Opera intitolata: Combattimento Spirituale, di cui sin ora sono state fatte molte Impressioni, però tutte varie, e manchevoli, acciò si ristampasse compiuta e con tutto quel che ne scrisse l’Autore, che fu il nostro P. D. Lorenzo Scupoli, si concede licenza, per quanto spetta a noi, che si possa mandare in luce, perché questo benefizio sia comune a tutti: Ordinando, che ciascheduno de’ nostri Religiosi l’abbia sempre pronta per valersene di guida spirituale per loro stessi, e per indirizzo di quell’anime che dovranno istruire per la perfezione, come con gran profitto si è praticato fino ad oggi nella nostra Religione.

Dato in Roma li 25 Dec. 1656,

D. Francesco Caraffa Prep.

Gen. de’ Chierici Reg.

D. Giacomo Sottani Chier.

Reg. Segr.

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Al Supremo Capitano, e Gloriosissimo Trionfatore:

GESÙ’ CRISTO

FIGLIUOLO DI

MARIA,

Perché sempre piacquero e piacciono tuttavia a V. Maestà i sacrifici, ed offerte di noi mortali, quando da puro cuore a gloria vostra le vengono offerte; perciò io le presento questo Trattatello del Combattimento Spirituale, dedicandolo alla Divina Vostra Maestà. Né mi tiro addietro, perché picciolo sia questo Trattato, che ben si sa, che Voi solo siete quell’alto Signore, che si diletta delle cose umili, e spregia i fumi, e pretendenze del Mondo. E come potevo io senza biasimo, e senza danno ad altra persona dedicarlo, che alla V. Maestà, Re del Cielo, e della Terra? Quanto insegna questo trattatello tutto è dottrina vostra, avendoci Voi insegnato, che:

“Sconfidati di noi stessi

Confidiamo in Voi,

Combattiamo, ed

Oriamo.”

Inoltre se ogni Combattimento ha bisogno di esperto Capo, che guidi la battaglia, ed inanimi i Soldati, quali tanto più generosamente combattono, quanto, che militano sotto un invincibile Capitano, non ne avrà forse bisogno questo Combattimento Spirituale? Voi dunque eleggemmo Cristo Gesù (noi tutti, che già risoluti siamo di combattere, e vincere qualunque nemico) per nostro Capitano, il quale avete vinto il  Mondo, il Principe delle tenebre, e con le piaghe, e morte della vostra sacratissima carne avete vinto la carne di tutti quelli che hanno combattuto generosamente, e combatteranno. – Quando io Signore, ordinava questo Combattimento, avevo sempre nella mente quel detto: Non quod sufjicientes simus cogitare aliquid a nobis quasi ex nobis: Se senza voi, e senza il vostro aiuto noi non possiamo avere pensieri, che buoni siano, come potremo da noi soli combattere contro tanti potentissimi nemici, ed evitare tanti innumerabili, e nascosti lacci? – Vostro è, Signore, da tutte le parti questo Combattimento, perché  (come ho detto) vostra è la dottrina, e vostri fono tutti i Soldati spirituali tra i quali siamo noi Chierici Regolari Teatini, onde tutti chini a’ piedi della vostra A. M. vi preghiamo, che accettiate questo Combattimento, movendoci sempre, ed inanimandoci colla grazia vostra attuale a vieppiù generosamente combattere, perché noi non dubitiamo punto, che combattendo Voi in noi, noi siamo per vincere a gloria vostra, e della vostra Santissima Madre Maria Vergine.

Un S. comprato col vostro Sangue

D. Lorenzo Scupoli Chier. Reg.

Autore: Associazione Cristo-Re Rex regum

Siamo un'Associazione culturale in difesa della "vera" Chiesa Cattolica.