QUARE ERGO RUBRUM EST INDUMENTUM TUUM, ET VESTIMENTA TUA SICUT CALCANTIUM IN TORCULARI? … ET ASPERSUS EST SANGUIS EORUM SUPER VESTIMENTA MEA, ET OMNIA VESTIMENTA MEA INQUINAVI . – Gestito dall'Associazione Cristo Re Rex Regum"Questo blog è un'iniziativa privata di un’associazione di Cattolici laici: per il momento purtroppo non è stato possibile reperire un esperto teologo cattolico che conosca bene l'italiano, in grado di fare da censore per questo blog. Secondo il credo e la comprensione del redattore, tutti gli articoli e gli scritti sono conformi all'insegnamento della Chiesa Cattolica, ma se tu (membro della Chiesa Cattolica) dovessi trovare un errore, ti prego di segnalarlo tramite il contatto (cristore.rexregum@libero.it – exsurgat.deus@libero.it), onde verificare l’errore presunto. Dopo aver verificato l’errore supposto e riconosciuto come tale, esso verrà eliminato o corretto. Nota: i membri della setta apostata del Novus Ordo o gli scismatici ed eretici sedevacantisti o fallibilisti, o i "cani sciolti" autoreferenti falsi profeti,non hanno alcun diritto nè titolo per giudicare i contenuti di questo blog. "
Dicembre è il mese che la Chiesa Cattolica dedica all’Immacolata Concezione ed alla Natività di Gesù Cristo.
… finalmente, nel racconto dell’annunziazione non è detto solamente: Maria concepirà; ma ancora che: Ella sarà gravida e partorirà un Figliuolo conforme alla profezia: Una Vergine concepirà e partorirà, ed è lo stesso Vangelo che le fa l’applicazione di questa profezia. (Matt. I, 23). Diciamo dunque colla Chiesa, esprimendo la fede universale dei Cristiani: Virgo prius ac posterius; e, in questo prodigio del parto verginale di Maria, onoriamo la continuazione delle sue grandezze. Il Vangelo dice che ella partorì il suo Figliuolo primogenito. Noi abbiamo già perentoriamente confuso la stolta obbiezione che trae da questa denominazione di primogenito la conseguenza che Maria avrebbe messo al mondo altri figliuoli dopo Gesù. Ma quanto questa espressione ripugna a questa conseguenza nel senso carnale, altrettanto essa vi si presta nel senso spirituale. Dio, difatti, ci dice san Paolo, ci ha predestinati ad essere conformi all’immagine del Figlio suo, affinché sia il primogenito tra molti fratelli (Rom. VIII, 29); ed è perciò che Egli ha partecipato della nostra carne e del nostro sangue, dovendo essere totalmente simile ai fratelli, affinché divenisse pontefice misericordioso e fedele presso Dio». Perciò Maria ha realmente partorito un Figliuolo primogenito, primogenito di tutti i Cristiani, dei quali perciò Ella è veramente la Madre. V’ha di più: siccome, partecipando alla nostra natura, il Figliuolo di Dio si è appropriato in lei tutta la creazione della quale noi siamo il sommario, così Egli è diventato per la sua incarnazione, come anche dice san Paolo, il primogenito di tutte le creature, primogenitus omnis creaturæ (Coloss. I, 15): espressione la cui sublimità non toglie nulla all’esattezza, e che riflette così sulla Vergine Maria lo splendore più universale. Tutte le creature animate e inanimate, celesti e terrestri, rigenerate, pacificate, consacrate dal Figliuolo primogenito di Maria, salutano in lei la Madre e la Signora dell’universo. E tutto ciò sotto queste semplici espressioni: Ella partorì il Figliuolo suo primogenito! Non ci faccia stupire adunque che così semplici parole racchiudano un senso così profondo, poiché questo piccolo fanciullo che esse ci mostrano, racchiude e nasconde un Dio. Maria, dice il Vangelo, lo fasciò e … lo pose a giacere in una mangiatoia, perché non eravi luogo per essi nell’albergo. Parrebbe che il caso e la necessità fossero quelli che ridussero Maria a partorire Gesù in una stalla e ad adagiarlo in una mangiatoia. Ma, in realtà, è la scelta, e la scelta dell’amor materno, della sapienza infinita, dell’onnipotenza. Quegli che ha posto il suo padiglione nel sole, come dice il reale profeta, poteva senza dubbio farsi allestire un posto nell’osteria d’un piccolo borgo: Egli poteva nascere nel palazzo di Erode o di Cesare, e farsi adorare dal senato nel Campidoglio, perché tutta la terra è sua. Ma che avrebbe fatto, in ciò, di più e di meglio dei potenti del mondo che veniva ad umiliare? Quale alleviamento avrebbe recato all’umanità povera e miserabile, che voleva liberare e consolare? Era cosa degna di Colui che non ha da ricevere nulla e che veniva a recare ogni cosa, scegliere ciò che v’ha di più povero per arricchirlo, ciò che v’ha di più umile per innalzarlo, ciò che non è, per farne ciò che è; e il manifestare tanto la sua ricchezza e la sua potenza, quanto la sua misericordia e il suo amore. Era cosa degna dell’eterna sapienza lo smascherare i falsi beni ripudiandoli, e additare i veri beni sposandoli. Era cosa degna del riparatore della natura umana precipitata nell’orgoglio e nella concupiscenza, il raddrizzarla, mettendo il contrappeso e l’allettativo della sua divinità dal lato della povertà e del patimento: sì, era cosa degna del Dio buono, onnipotente, infinitamente sapiente, il nascere in una stalla e il morire sopra una croce. Ah! se questa vile stalla, se questa spaventevole croce fossero rimaste ciò che furono quando egli ne ha sposata l’ignominia, io tacerei. Ma quando io vedo tutta la terra stupefatta abbandonare in breve tutti i suoi idoli d’orgoglio e di voluttà, per venire ad adorare la stella e la croce; quando io vedo trasformata la stalla in una cattedrale, come Nostra Signora di Chartres e di Parigi; e vedo la croce mutata in segno di gloria ed in istrumento di consolazione; quando io le vedo diventate ambedue una sorgente di dolcezza e di forza, una scuola di sapienza e di santità, un centro di lumi e d’incivilimento, di cui venti secoli di esperienza e di progresso non hanno fatto che tentare la pienezza; quando finalmente questa gran meraviglia è raddoppiata ai miei occhi da quella della sua spedizione, e, se così oso dire, del suo pegno; allora, oppresso sotto tante prove della onnipotenza, della sapienza infinita e della bontà suprema, io mi arrendo e credo…
(A. Nicolas: La Vergine Maria secondo il Vangelo, vol. II, – S. E. I. Milano … 1938)
Ecco le feste del mese di DICEMBRE (2020)
2 Dicembre S. Bibianæ Virginis et Martyris Semiduplex
3 Dicembre S. Francisci Xaverii Confessoris Duplex majus
4 Dicembre S. Petri Chrysologi Episcopi Confessoris et Ecclesiæ Doctoris Duplex
PRIMO VENERDI
5 Dicembre S. Sabbæ Abbatis Feria
PRIMO SABATO
6 Dicembre Dominica II Adventus Semiduplex II. Classis
S. Nicolai Episcopi et Confessoris Duplex
7 Dicembre S. Ambrosii Episcopi Confessoris et Ecclesiæ Doctoris Duplex
8 Dicembre In Conceptione Immaculata Beatæ Mariæ Virginis Duplex I. classis *L1*
10 Dicembre S. Melchiadis Papæ et Martyris Feria
11 Dicembre S. Damasi Papæ et Confessoris Duplex
13 Dicembre Dominica III Adventus Semiduplex II. classis
16 Dicembre S. Eusebii Episcopi et Martyris Feria
Feria IV Quattuor Temporum Adventus Semiduplex
18 Dicembre
Feria VI Quattuor Temporum Adventus Semiduplex
19 Dicembre
Sabbato Quattuor Temporum
20 Dicembre Dominica IV Adventus Semiduplex II. classi
21 Dicembre S. Thomæ Apostoli Duplex II. classis
24 Dicembre In Vigilia Nativitatis Domini Duplex I. classis
25 Dicembre In Nativitate Domini Duplex I. classis *L1*
26 Dicembre
S. Stephani Protomartyris Duplex II. classis *L1*
27 Dicembre Dominica Infra Octavam Nativitatis Semiduplex Dominica minor
S. Joannis Apostoli et Evangelistæ Duplex II. classis *L1*
28 Dicembre
Ss. Innocentium Duplex II. classis *L1*
29 Dicembre Die quinta post Nativitatem Semiduplex *L1*
S. Thomæ Episcopi et Martyris Duplex *L1*
30 Dicembre Die sexta post Nativitatem Semiduplex *L1*
31 Dicembre Die septima post Nativitatem Semiduplex *L1*
[Messale Romano di S. Bertola e G. Destefani – Comm. D. G. Lefebvre O.S. B.; L.I.C.E. Berruti & C. Torino, 1950]
Dalla 1°Domenica di Avvento al 24 Dicembre.
I. Commento Dogmatico.
La lettura dei testi liturgici dei quali si serve la Chiesa durante le quattro settimane del tempo dell’Avvento, ci mostra chiaramente la sua intenzione di farci partecipi dello spirito dei Patriarchi e dei veggenti di Israele, che attendevano la venuta del Messia, nel suo duplice avvento di grazia e di gloria. – La Chiesa Greca celebra nell’Avvento gli Antenati del Signore, e specialmente Abramo, Isacco e Giacobbe. Nella quarta domenica, essa venera tutti i Patriarchi dell’Antico Testamento da Adamo fino a S. Giuseppe e i Profeti dei quali S. Matteo parla nella genealogia di Gesù. La Chiesa Latina, senza onorarli di un culto particolare, ce ne parla tuttavia nell’Ufficio, citando le promesse che sono state loro fatte circa il Messia. È il magnifico corteo che precede Gesù nel corso dei secoli, che la Chiesa fa cosi sfilare ogni anno avanti ai nostri occhi.
Ecco Giacobbe, [I domenica, 3° respons.], Giuda, [IV dom., 2° resp.], Mosè 3) [Intr. Vig. di Nat.] David [Epif. ed Ev. di Nat.], Michea [lI dom., I resp.], Geremia [Merc, I Sett., 3° resp.], Ezechiele [I Sett., 2° resp.], Daniele [I dom. 2° resp.], Gioele [Lun. I Sett., 3° resp.], Zaccaria [I Dom., 2a Ant. lod.], Habacuc [mart. I Sett. 3° resp.], Osea1 [Ven. I Sett., Ant. Magnif.], Aggeo [VI Ant. Magg.], Malachia [Merc. II Sett., Benedictus]; ma soprattutto Isaia [Tutte le lezioni del I Notturno di Mattutino nell’Avvento sono di Isaia, come pure l’Introito della II dom., il Communio della III Dom., l’Introito, la Lezione, l’Offertorio e il Communio del Mercoledì delle Quattro Tempora, l’Epistola del Venerdì, le quattro lezioni del Sabato e il Communio della Vigilia di Natale], S. Giovanni Battista [Dei quattro Vangeli dell’Avvento, tre sono dedicati a lui], S. Giuseppe [Vang. Della Vig. di Nat., e la gloriosa Vergine Maria [I Dom., 3° resp. Ecc.], che riassume in sé tutte le speranze messianiche, perché dal suo Fiat dipende la loro realizzazione. E tutte queste anime sante anelano al Salvatore, e, accese di desiderio, lo supplicano d’affrettare la sua venuta. Non si può fare a meno, seguendo le diverse parti delle Messe e dell’Ufficio dell’Avvento, d’essere colpiti da queste invocazioni al Messia, insistenti e continue: « Vieni, o Signore, non tardare più [IV. Dom. All.]— Venite adoriamo il Re che viene [Invit. Dom.]; « Il Signore è vicino, venite adoriamolo [Invit. III Dom.]. — « Vieni, Signore, per salvarci [Tratto Sab. Q. T.] — «Mostra la tua potenza, Signore, e vieni » [Oraz. IV Dom.]. — « O Saggezza, vieni ad insegnarci la via della prudenza» [Antif. Magg.. — « O Dio, guida della casa di Israele, vieni a redimerci con la potenza del tuo braccio » [Antif. Magg.] ! — « O discendente di Jesse, vieni a liberarci e non tardare » [Antif. Mag. — « O chiave di David e scettro della casa d’Israele, vieni e libera il prigioniero immerso nelle tenebre e nell’ombra della morte » [Ant. Mag.]. — « O Oriente, splendore della luce eterna, vieni ed illumina quelli che giacciono nelle tenebre e nell’ombra della morte » [Anti. Mag.]. — « O Re delle Nazioni e loro desiderio, vieni a salvare l’uomo che hai creato dal fango » [Antif. Mag.]. — « O Emmanuele (Dio con noi) nostro Re e Legislatore, vieni a salvarci, Signore nostro Dio » [Ant. Mag.]. II Messia atteso è dunque lo stesso figlio di Dio, il Gran Re liberatore [III Dom. 4° e 8° resp.], che vincerà satana [Ep. Sab. Q. T.], che regnerà eternamente sul suo popolo [IV Dom. 4° resp.], e che tutte le nazioni serviranno [Sab. Q. T. 3° lez.] . — Ed è principalmente perché la misericordia divina si estende non solo a Israele, ma a tutti i Gentili, che noi dobbiamo far nostro questo « vieni » e dire a Gesù: « O pietra angolare, che riunisci in Te i due popoli, vieni ». — E quando sarà venuto, tutti saremo insieme guidati da questo divino Pastore. « Egli pascolerà il suo gregge, dice Isaia, prenderà gli agnelli nelle sue braccia e li porterà in seno, Egli il Signore nostro Dio » [II Dom. intr.]. Questa venuta del Cristo, annunciata dai Profeti ed alla quale anela il popolo di Dio, è duplice; è insieme V Avvento di misericordia, nel quale il Divino Redentore è apparso in terra nell’umile condizione della Sua esistenza umana, e l’avvento di giustizia, nel quale apparirà pieno di gloria e di maestà, alla fine del mondo, come Giudice e supremo Rimuneratore degli uomini. I Profeti dell’Antico Testamento non hanno separato queste due venute, così la liturgia dell’Avvento, che ci riferisce le loro parole, parla ora dell’uno e ora dell’altro. Nostro Signore stesso (Cfr. il Vangelo della I Domenica di Avvento), passa senz’altro dalla sua prima venuta alla seconda, e nella sua omelia sul Vangelo della III Domenica dell’Avvento, S. Gregorio spiega che S. Giovanni Battista, il precursore del Redentore, è, nello spirito e nella virtù, Elia, il precursore del Giudice. Queste due venute non hanno del resto lo stesso fine? Che, se il Figlio di Dio si è abbassato fino a noi facendosi uomo (1a venuta) è per farci risalire fino al Padre suo (Orazione della Domenica delle Palme) con l’introdurci nel suo regno celeste (2a venuta). E la sentenza che il Figlio dell’uomo, cui sarà rimesso ogni giudizio, pronuncerà quando tornerà in questo mondo, dipenderà dall’accoglienza che gli sarà stata fatta quando venne per la prima volta. « Questo fanciullo — dice Simeone — è posto per rovina e per risurrezione di molti, e come segno di contraddizione ».(Vang. Dom. ottava di Natale]. Il Padre e lo Spirito attesteranno che il Cristo è il Figlio di Dio, e Gesù stesso lo proverà con le sue parole e con i suoi miracoli. E gli uomini dovranno far propria questa triplice testimonianza di Dio in tre Persone, e decideranno cosi essi stessi la loro sorte futura. « Beato — dice il Maestro — chi non si scandalizzerà di me » [Ev. II Dom. Avv.] perché « chi confiderà nel Cristo non sarà confuso » [1 S. Pietro II, 6). Sventura, al contrario, a chi si getterà contro questa pietra di salvezza, perché vi si spezzerà. « Se qualcuno arrossisce di me o delle mie parole — dichiara ancora Gesù, — il Figlio dell’uomo arrossirà di lui quando verrà nella sua gloria e in quella del Padre e dei Santi Angeli » [S. Luc. IX, 26). — « Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua Maestà e con Lui tutti gli Angeli, si porrà sul trono della sua gloria. E, adunate tutte le genti avanti a sé, separerà gli uni dagli altri, come il pastore le pecore dai capri. Porrà le pecore alla Sua destra e i capri alla sua sinistra. Allora il Re dirà a quelli che sono alla sua destra: « Venite, benedetti dal Padre mio, e possedete il regno dei Cieli, che vi è stato preparato dall’origine del mondo. Dirà poi a quelli che sono alla sua sinistra: « Fuggite da me, maledetti, andate al fuoco eterno, preparato per il diavolo e i suoi angeli » [Matth. XXV, 34, 41]. — Il Giudizio divino sarà dunque una separazione che Dio farà tra i buoni e i cattivi. « Giudicami, o Dio — dice il Salmista — e separa la causa mia da quella di un popolo che mi è nemico; liberami dall’uomo malvagio e ingannatore » [Ps. XLII, ai piedi dell’altare]. — Tutti quelli che avranno rinnegato il Cristo sulla terra, saranno da Lui allontanati e separati per sempre da quelli che gli sono fedeli, mentre adunerà intorno a se quelli che l’avranno seguito, per farne i figli di Dio. Accoglierà nel suo seguito tutti quelli che lo avranno accolto con fede e con amore, e li farà entrare nel regno del Padre Suo. Intimamente uniti al Figlio di Dio fatto uomo, essi saranno per tutta l’eternità ciò che S. Paolo chiama il Cristo e il suo Corpo mistico » e S. Agostino « il Cristo totale ». E su questo principio Gesù giustificherà la sua sentenza, che separerà i buoni dai cattivi, dicendo: « Tutto ciò che avrete fatto al minimo dei miei, l’avrete fatto a me, e tutto ciò che non avrete fatto a questi, non l’avrete fatto a me ». È dunque proprio dall’accettazione del « mistero del Cristo » come lo chiama l’Apostolo, cioè del mistero dell’Incarnazione con tutte le sue conseguenze (accettazione di Gesù nel suo avvento d’umiltà, e accettazione della sua Chiesa, che dividerà le umiliazioni del suo Sposo divino), che dipenderà il giudizio finale; ed è per questo che, dopo aver parlato della nascita del fanciullo Gesù a Natale, la Chiesa parla, nel tempo dopo l’Epifania, dell’accoglienza ch’ebbe tanto dagli umili pastori giudei come dai potenti re-Magi, primizie delle nazioni pagane ch’entreranno nella Chiesa per la loro fede in Gesù, mentre gli orgogliosi giudei ne rimarranno fuori. « I Gentili dovevano essere tutti raccolti, scrive S. Gregorio, mentre i giudei stavano per essere dispersi a causa della loro perfidia » [Sab. Q. T., T. I lez.]. — « Non ho trovato fede si grande in Israele — dirà il Cristo al Centurione pagano, — e cosi molti verranno dall’Oriente e dall’Occidente, e parteciperanno al festino con Abramo, Isacco e Giacobbe, nel regno dei cieli; mentre i figli del regno (i Giudei) saranno gettati nelle tenebre esteriori » [V. III Don. Epif.]. E ancora: « Lasciate crescere insieme il loglio e il frumento, fino al tempo della mietitura, e al tempo della mietitura, io dirò ai mietitori: « Raccogliete prima il loglio, e legatelo in fasci per bruciarlo e radunate poi il grano nel mio granaio » [Ev. V Dom. Epif.] . — E in tutte le Epistole di questo stesso tempo dopo l’Epifania che chiude il ciclo di Natale, San Paolo insisterà sul grande precetto dell’amore verso il prossimo. « Soprattutto, abbiate la carità, che è il vincolo della perfezione: e la pace di Cristo regni nei vostri cuori, nella quale siete uniti per formare un solo corpo. E tutto quello che farete in parole ed in opere, fatelo tutto nel nome del Signore Gesù Cristo, rendendo grazie a Dio per Gesù Cristo nostro Signore » [Ep. V Dom. Epif.]. Si comprende allora il compito dell’Avvento. Questo tempo ci prepara a ricevere, con le disposizioni necessarie, Gesù nel suo primo avvento, perché le feste di Natale sono per la Chiesa l’anniversario ufficiale della venuta del Salvatore; ed Egli ci prepara perciò ad essere nel numero dei benedetti dal Padre Suo quando verrà la seconda volta. La liturgia di questo tempo ci mostra dunque insieme le due venute affinché, noi guardiamo con la stessa confidenza alla nascita del Fanciullo del Presepio che nascerà sempre di più in noi per la grazia a Natale, e alla venuta del nostro Sovrano Giudice che ci introdurrà nel suo regno, e ci separerà dai malvagi, « mettendo tra loro e noi un abisso » [S. Luc. XVI, 26]. Al contrario dunque dei Giudei, i quali non vollero ammettere che la venuta di gloria del Messia, occupiamoci ora soltanto della sua venuta di misericordia. Lasciamo alle formule liturgiche tutta la loro ampiezza per non togliere nulla della loro efficacia, e diciamo come la Chiesa: Veni, Domine, vieni, o Signore, mio Salvatore e mio Giudice. Liberami quaggiù dai miei peccati e accoglimi un giorno nel tuo Cielo. Adveniat regnum tuum. Con tutti i Patriarchi ed i Profeti, io metto in Te, o Signore, ogni mia speranza: Per adventumtuum libera nos, Domine. Quanto è provvida la liturgia di questo tempo che ci prepara a celebrare il primo avvento di Gesù in preparazione del secondo, in modo che, godendo delle grazie del Redentore, non abbiamo a temere i castighi del Giudice. « Fa’, o Signore — domanda la Chiesa — che accogliendo con allegrezza il Figlio di Dio ora che viene a redimerci, possiamo rimirarlo con fiducia quando verrà per giudicarci » [Oraz. V. di Nat.]. L’Avvento ci mostra dunque che Gesù è il centro di tutta la storia del mondo. Cominciata da Adamo con l’attesa del suo avvento di grazia, finirà con l’attuazione della sua venuta di gloria. E la liturgia affida a tutti i Cristiani un ufficio in questo disegno divino; perché, se Gesù è venuto sulla terra rispondendo alla chiamata dei giusti dell’Antico Testamento, è rispondendo all’appello che di generazione in generazione fanno risonare le anime fedeli, ch’Egli viene sempre più in esse con la sua grazia nelle feste di Natale; ed è infine in risposta all’invito degli ultimi Cristiani, che saranno perseguitati dall’Anticristo, alla fine dei tempi, che egli affretterà la sua Venuta per liberarli. « Per gli eletti questi giorni saranno abbreviati » dice Gesù. Il compito della preghiera nell’attuale economia della Provvidenza, è cosi essenziale, che non può non cooperare a questo doppio avvento del grande Liberatore: « Veni, Domine, noli tardare». E come nella sua eternità Dio ha inteso, in qualche modo simultaneamente, tutte queste preghiere, la Chiesa preferisce nella, sua liturgia sopprimere quasi del tutto le nozioni del tempo e di distanza, e rendere in un certo senso contemporanee tutte le generazioni. Ed è cosi che le nostre aspirazioni al Cristo sono identiche a quelle dei Patriarchi e dei Profeti, perché il Breviario e il Messale mettono sulle nostre labbra le stesse parole da loro un tempo pronunciate. Così, nel corso dei secoli, non è che un solo grido di fede, di speranza e d’amore che si eleva verso Dio e il Suo Figlio divino. Partecipiamo dunque alle aspirazioni entusiastiche e alle ardenti suppliche di Isaia, di Giovanni Battista e della benedetta Vergine Maria, queste tre figure che riassumono così perfettamente tutto lo Spirito del Tempo dell’Avvento, ed attendiamo sinceramente, amorosamente, impazientemente Gesù nel suo doppio Avvento: « Venite, adoriamo il Re che viene ». – Le iniziali delle Antifone Maggiori dell’Avvento lette in senso inverso, offrono questa frase: Ero Cras, cioè: io sarò domani. Ciò significa che la preparazione alla doppia venuta di Gesù è tanto più necessaria in quanto l’una e l’altra sono vicine. La prima è Natale che ci ricorda la sua venuta passata; la seconda è il momento della nostra morte che ci annunzia la sua venuta futura.
E — O Emmanuel veni!
R — O Rex veni!
O — O Oriens veni!
C — O Clavis veni!
R — O Radix veni!
A — O Adonai veni!
S — O Sapientia veni!
II. – Commento Storico.
Le predizioni dei Profeti si erano verificate: il retaggio Dio era passato nelle mani dei Romani, lo scettro era stato tolto alla casa di Giuda (2° resp. IV Dom.). Il Messia doveva venire, e il mondo, e soprattutto i Giudei, lo attendevano. Giovanni Battista, docile alla voce di Dio, lascia il deserto dove ha trascorso l’infanzia: viene nella regione del Giordano a Betania e dà un battesimo di penitenza per preparare e anime alla venuta del Cristo (Vangelo della IV Domenica dell’Avvento). Le sue virtù sono tali che si potrebbe credere Egli sia il Messia. Anche i Farisei gli mandano, da Gerusalemme, una deputazione di Sacerdoti e di leviti per interrogarlo. Egli risponde di essere colui, del quale Isaia ha predetto: « Io sono la voce che grida nel deserto: preparate la via del Signore » (Vangelo della III Dom. dell’Avvento). E vedendo Gesù che viene allora al Giordano per essere battezzato, dichiara che quegli è l’Agnello di Dio, il cui sangue cancellerà i peccati degli uomini. – Più tardi Giovanni Battista è gettato in prigione nella fortezza di Macheronte, a Oriente del Mar Morto, in Perea. Li conosce il numerosi miracoli di Gesù, e probabilmente la risurrezione del figlio della vedova di Naim che Egli ha operato in Galilea nel secondo anno del suo ministero pubblico; Giovanni gli manda allora dalla sua prigione due discepoli, perché il Cristo possa manifestare a tutti la sua missione: «Sei tu quello che deve venire?» (Vang. della II Dom. dell’Avvento). E Gesù risponde con la profezia di Isaia che diceva del Messia: « Dio verrà Egli stesso e vi salverà. Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno le orecchie dei sordi; lo zoppo salterà come un cervo, e sarà sciolta la lingua dei muti » [Isai. XXXV, 4-6]. Questi miracoli il Figlio di Maria li fa, Egli è dunque il Messia. In quanto a Giovanni, continua il Maestro, è di Lui che Isaia ha cosi scritto: « Ecco che Io mando avanti a te il mio Angelo per precederti e prepararti la via ». Egli è il precursore di Gesù, « egli viene per rendere testimonianza alla luce ». Questa testimonianza egli la rese ai Giudei; ed egli ce la rende ogni anno per mezzo dei Vangeli, che si leggono durante l’Avvento, e ogni giorno nell’ultimo Vangelo e nell’« Ecce Agnus Dei » della Messa. Un tempo le domeniche dell’Avvento si succedevano nell’ordine inverso a quello attuale. La Domenica più vicina a Natale era la prima, la domenica precedente la seconda, ecc.. È da notare che i Vangeli che parlano di S. Giovanni si succedevano in tal caso nell’ordine storico. – Il Vangelo della IX Domenica dopo la Pentecoste, ci riferisce un’altra profezia che fece Gesù. Il giorno della sua entrata trionfale in Gerusalemme, trovandosi coi suoi discepoli sul monte degli Ulivi, e, vedendo la città che si stendeva davanti ai suoi occhi, annunciò che Gerusalemme sarebbe stata distrutta, perché non l’aveva accolto. E due giorni dopo parlò della sua seconda venuta alla fine del mondo. Allora gli elementi saranno sconvolti ed il Figlio dell’Uomo verrà con grande potenza e grande maestà. « Alzate allora il capo perché la vostra redenzione è vicina… quando vedrete tutto questo, sappiate che il regno di Dio è vicino ». Il cielo e la terra passeranno, ma le parole del Maestro non passeranno; avranno dunque la loro realizzazione.
III. – Commento Liturgico.
La data iniziale dell’anno liturgico era nel V secolo la festa dell’Annunciazione [Lettera di Papa Gelasio I (492-496)]. Celebrata prima in Dicembre, questa Solennità fu trasferita in Marzo. Nel X secolo si comincia l’anno alla I Domenica di Avvento, cioè qualche settimana prima di Natale. Dal 380, un Concilio di Saragozza ordina una preparazione di otto giorni alla festa di Natale. Al Concilio di Tours nel 563 si fa menzione dell’Avvento come di un periodo liturgico con suoi riti e formule proprie. Nella liturgia nestoriana (v°. secolo) l’Avvento aveva una durata di quattro domeniche, chiamate Domeniche dell’Annunciazione, e nelle liturgie ambrosiane e mozarabica, se ne contavano sei. Nella liturgia Romana l’Avvento durò prima cinque settimane, attualmente quattro. La prima domenica dell’Avvento è quella che è più vicina alla festa di S. Andrea, celebrata il 30 novembre. – La gioia di veder presto venire il Cristo è una delle note dominanti nell’Avvento. Contenuta prima, vi erompe poi liberamente fino a divenire esultanza a Natale. L’idea della purificazione delle anime, intimamente legata a quella del ritorno di Cristo, si trova così in questo tempo in ogni pagina del Breviario e del Messale. Gli Inni, la scelta dei Salmi, la predicazione dei Profeti, quella del Precursore, le Collette delle quattro domeniche, il versetto così spesso ripetuto: Rectas facile semitas eius, rendete diritti i suoi sentieri, parlano delle necessità della preparazione delle nostre anime alla venuta del Salvatore nel suo duplice avvento. « Fate penitenza, dice Gesù, perché il regno dei cieli è vicino» (Ant. Bened. LunediIV Settimana). Nel Medio evo si prescrisse il digiuno durante l’Avvento, che si chiamava « La quaresima di Natale ». Si velarono anche le statue come al tempo della Passione. Ora si impiegano ancora, come in quaresima, gli ornamenti violetti e si sostituisce il Benedicamus Dominoall’Ite missa est. Durante l’Avvento si canta l’Antifona Alma Redemptoriscol suo versetto Angelus Domini, e la seconda orazione della Messa è De beata, per la parte che Maria ebbe nell’Incarnazione, che è il mistero che occupa in questo momento la Santa Chiesa. Non si canta più il Gloria in Excelsis, perchè è il canto degli angeli al presepe e bisogna, in questo nuovo anno ecclesiastico, ora incominciato, che solo a Natale si faccia sentire per la prima volta.
CALENDARIO LITURGICO DELLA CHIESA CATTOLICA DEL MESE DI NOVEMBRE (2020)
Il mese di Novembre è il mese che la Chiesa Cattolica dedica al ricordo ed al culto dei defunti.
… Che cosa è adunque la Comunione dei Santi, per virtù della quale noi abbiamo il grande potere di soccorrere e liberare le anime del purgatorio? Udite. Ogni società si compone di individui uniti fra di loro mediante la partecipazione agli stessi interessi e l’obbedienza ad uno stesso potere. Così ad esempio noi italiani formiamo la società italiana, perché tutti abbiamo gli interessi propri della patria nostra ed obbediamo tutti allo stesso sovrano, che ci governa. Non importa, che gli uni parlino un dialetto od una lingua e gli altri ne parlino un’altra; non importa, che gli uni, ad esempio i Siciliani e i Sardi distino assai dai Liguri e dai Piemontesi, non importa, che qua da noi vi siano certi costumi, che altrove nella stessa Italia ve ne siano degli altri; sol perché tutti noi abbiamo comuni gli interessi della patria di tutti noi, che è l’Italia, perciò solo noi formiamo una vera società, la società italiana, che si distingue perciò dalla società francese, dall’inglese, dalla tedesca, e da altre, perché quelle società hanno altri interessi, che non sono i nostri, ed obbediscono ad altro capo, che non è il nostro. Così pure l’insieme di individui, che partecipano agli stessi interessi religiosi e obbedisco ad uno stesso potere religioso, per quanto appartengono a stati diversi e a diverse società civili, e per quanto siano lontanissimi tra di loro per abitazione, formano sempre tuttavia la stessa società religiosa. Così è appunto della Chiesa di Gesù Cristo, la quale è formata da tre grandi parti o famiglie. Vi ha la parte o famiglia che si vede qui in terra e che si chiama Chiesa militante, perché ancora combatte per conseguire l’eterna corona, vi ha la parte costituita dagli Angeli e dai Santi, che sono già beati in cielo, godendo il trionfo delle vittorie riportate, e chiamata perciò Chiesa trionfante, e poscia la parte costituita da quelle anime, che hanno già lasciata la terra, ma sono ancora nel purgatorio ed è chiamata Chiesa purgante.
(A. Carmagnola: IL PURGATORIO; Lib. Sales. Edit., TORINO, 1904)
QUESTE SONO LE FESTE DEL MESE DI NOVEMBRE (2020)
1 Novembre Dominica XXII Post Pentecosten I. Novembris Semiduplex
Dominica minor *I*
Omnium Sanctorum Duplex I. classis *L1*
2 Novembre Omnium Fidelium Defunctorum – Duplex I. classis *L1*
4 Novembre S. Caroli Episcopi et Confessoris Duplex
6 Novembre –
I° Venerdì
7 Novembre –
I° Sabato
8 Novembre Dominica XXIII Post Pentecosten III. Novembris Semiduplex
Dominica minor *I*
Ss. Quatuor Coronatorum Martyrum
9 Novembre
In Dedicatione Basilicæ Ss. Salvatoris Duplex II. classis *L1*
10 Novembre S. Andreæ Avellini Confessoris Duplex
11 Novembre S. Martini Episcopi et Confessoris Duplex *L1*
12 Novembre S. Martini Papæ et Martyris Semiduplex
13 Novembre S. Didaci Confessoris Semiduplex
14 Novembre S. Josaphat Episcopi et Martyris Duplex
15 Novembre Dominica VI Post Epiphaniam IV. Novembris Semiduplex
Dominica minor *I*
S. Alberti Magni Episcopi Confessoris et Ecclesiæ Doctoris
16 Novembre S. Gertrudis Virginis Duplex
17 Novembre S. Gregorii Thaumaturgi Episcopi et Confessoris Duplex
18 Novembre In Dedicatione Basilicarum Ss. Apostolorum Petri et
Pauli Duplex *L1*
19 Novembre S. Elisabeth Viduæ Duplex
20 Novembre S. Felicis de Valois Confessoris Duplex
21 Novembre In Præsentatione Beatæ Mariæ Virginis Duplex
22 Novembre Dominica XXIV et Ultima Post Pentecosten V.
Novembris – Semiduplex Dominica minor *I*
S. Cæciliæ Virginis et Martyris Duplex
23 Novembre S. Clementis I Papæ et Martyris Duplex
24 Novembre S. Joannis a Cruce Confessoris et Ecclesiæ Doctoris Duplex
25 Novembre S. Catharinæ Virginis et Martyris Duplex
26 Novembre S. Silvestri Abbatis Duplex
28 Novembre Dominica I Adventus Semiduplex I. classis *I*
30 Novembre S. Andreæ Apostoli – Duplex II. classis *L1*
OTTOBRE è il mese che la Chiesa Cattolica dedica al Santo Rosario, agli Angeli custodi, a CRISTO RE.
Indulgenze per il mese di OTTOBRE:
398
Fidelibus, qui mense octobri saltem tertiam Rosarii partem sive publice sive privatim pia mente recitaverint, conceditur:
Indulgentia septem annorum quovis die;
Indulgentia plenaria, si die festo B . M. V. de Rosario et per totam octavam idem pietatis obsequium præstiterint, et præterea admissa sua confessi fuerint, ad eucharisticum Convivium accesserint et alicuius ecclesiæ aut publici oratorii visitationem instituerint;
Indulgentia plenaria, additis sacramentali confessione, sacra Communione et alicuius ecclesiæ aut publici oratorii visitatione, si post octavam sacratissimi Rosarii saltem decem diebus eamdem recitationem persolverint (S. C. Indulg., 23 iul. 1898 et 29 aug. 1899; S. Pæn. Ap., 18 mart. 1932). 81028
RECITATIO ROSARII
395
a) Fidelibus, si tertiam Rosarii partem devote recitaverint, conceditur: Indulgentia quinque annorum;
Indulgentia plenaria, suetis conditionibus, si quotidie per integrum mensem idem præstiterint (Bulla Ea quæ exfidelium, Sixti Pp. IV, 12 maii 1479; S. C. Indulg., 29 aug. 1899; S. Pæn. Ap., 18 mart. 1932 et 22 ian. 1952).
ORATIO AD D. N. IESUM CHRISTUM REGEM
Indulg. plenaria suetis condicionibus semel in die (272)
DÒMINE Iesu Christe, te confiteor Regem universàlem. Omnia, quæ facta sunt, prò te sunt creata. Omnia iura tua exérce in me. Rénovo vota Baptismi abrenùntians sàtanæ eiùsque pompis et opéribus et promitto me victùrum ut bonum christiànum. Ac, potissimum me óbligo operàri quantum in me est, ut triùmphent Dei iura tuæque Ecclèsiæ. Divinum Cor Iesu, óffero tibi actiones meas ténues ad obtinéndum, ut corda omnia agnóscant tuam sacram Regalitàtem et ita tuæ pacis regnum stabiliàtur in toto terràrum orbe. Amen.
La Festa di Cristo Re
Scopo della festa di Cristo Re
[SS. Pio XI: Quas primas]
… E perché più abbondanti siano i desiderati frutti e durino più stabilmente nella società umana, è necessario che venga divulgata la cognizione della regale dignità di nostro Signore quanto più è possibile. Al quale scopo Ci sembra che nessun’altra cosa possa maggiormente giovare quanto l’istituzione di una festa particolare e propria di Cristo Re. – Infatti, più che i solenni documenti del Magistero ecclesiastico, hanno efficacia nell’informare il popolo nelle cose della fede e nel sollevarlo alle gioie interne della vita le annuali festività dei sacri misteri, poiché i documenti, il più delle volte, sono presi in considerazione da pochi ed eruditi uomini, le feste invece commuovono e ammaestrano tutti i fedeli; quelli una volta sola parlano, queste invece, per così dire, ogni anno e in perpetuo; quelli soprattutto toccano salutarmente la mente, queste invece non solo la mente ma anche il cuore, tutto l’uomo insomma. Invero, essendo l’uomo composto di anima e di corpo, ha bisogno di essere eccitato dalle esteriori solennità in modo che, attraverso la varietà e la bellezza dei sacri riti, accolga nell’animo i divini insegnamenti e, convertendoli in sostanza e sangue, faccia si che essi servano al progresso della sua vita spirituale. – D’altra parte si ricava da documenti storici che tali festività, col decorso dei secoli, vennero introdotte una dopo l’altra, secondo che la necessità o l’utilità del popolo cristiano sembrava richiederlo; come quando fu necessario che il popolo venisse rafforzato di fronte al comune pericolo, o venisse difeso dagli errori velenosi degli eretici, o incoraggiato più fortemente e infiammato a celebrare con maggiore pietà qualche mistero della fede o qualche beneficio della grazia divina. Così fino dai primi secoli dell’era cristiana, venendo i fedeli acerbamente perseguitati, si cominciò con sacri riti a commemorare i Martiri, affinché — come dice Sant’Agostino — le solennità dei Martiri fossero d’esortazione al martirio. E gli onori liturgici, che in seguito furono tributati ai Confessori, alle Vergini e alle Vedove, servirono meravigliosamente ad eccitare nei fedeli l’amore alle virtù, necessarie anche in tempi di pace. – E specialmente le festività istituite in onore della Beata Vergine fecero sì che il popolo cristiano non solo venerasse con maggior pietà la Madre di Dio, sua validissima protettrice, ma si accendesse altresì di più forte amore verso la Madre celeste, che il Redentore gli aveva lasciato quasi per testamento. Tra i benefici ottenuti dal culto pubblico e liturgico verso la Madre di Dio e i Santi del Cielo non ultimo si deve annoverare questo: che la Chiesa, in ogni tempo, poté vittoriosamente respingere la peste delle eresie e degli errori. – In tale ordine di cose dobbiamo ammirare i disegni della divina Provvidenza, la quale, come suole dal male ritrarre il bene, così permise che di quando in quando la fede e la pietà delle genti diminuissero, o che le false teorie insidiassero la verità cattolica, con questo esito però, che questa risplendesse poi di nuovo splendore, e quelle, destatesi dal letargo, tendessero a cose maggiori e più sante. – Ed invero le festività che furono accolte nel corso dell’anno liturgico in tempi a noi vicini, ebbero uguale origine e produssero identici frutti. Così, quando erano venuti meno la riverenza e il culto verso l’augusto Sacramento, fu istituita la festa del Corpus Domini, e si ordinò che venisse celebrata in modo tale che le solenni processioni e le preghiere da farsi per tutto l’ottavario richiamassero le folle a venerare pubblicamente il Signore; così la festività del Sacro Cuore di Gesù fu introdotta quando gli animi degli uomini, infiacchiti e avviliti per il freddo rigorismo dei giansenisti, erano del tutto agghiacciati e distolti dall’amore di Dio e dalla speranza della eterna salvezza. – Ora, se comandiamo che Cristo Re venga venerato da tutti i Cattolici del mondo, con ciò Noi provvederemo alle necessità dei tempi presenti, apportando un rimedio efficacissimo a quella peste che pervade l’umana società.
* * *
« Tutte le volte che ci è data l’occasione di accrescere nel popolo Cristiano il culto e l’amore verso la gloriosa Madre di Dio, la Nostra gioia e la Nostra soddisfazione sono al colmo. E ciò perché non solo la cosa è di per sé stessa importantissima e feconda di buoni frutti, ma si armonizza anche nel modo migliore con i sentimenti più intimi del Nostro cuore. Succhiata, in verità, col latte materno, la Nostra pietà verso Maria è poi sempre venuta crescendo e rassodandosi in Noi, con il passare degli anni. E ciò perché la Nostra intelligenza sempre più chiaramente comprendeva quanto fosse degna di amore e di lode colei che Dio stesso amò per il primo ,e con tale affetto da innalzarla al disopra di tutte le creature, arricchirla dei più magnifici doni, e sceglierla, infine, per sua Madre. D’altra parte, le numerose e fulgide prove della sua bontà e benevolenza verso di Noi – prove che Noi non possiamo ricordare senza la più profonda gratitudine e senza versare lacrime di commozione – aumentarono sempre più in Noi questa pietà e più ardentemente la infiammarono. Poiché, in mezzo alle molte, svariate e terribili vicissitudini, che abbiamo attraversato, abbiamo fatto sempre ricorso a lei e a lei abbiamo sempre rivolto il Nostro sguardo, E dopo aver deposte nel suo seno tutte le Nostre speranze e i Nostri timori, le gioie e le tristezze, fu Nostra costante premura di supplicarla, perché volesse, in ogni occasione, assisterci come una madre tenerissima, e ottenerci, in cambio, il singolare favore di poterle testimoniare il Nostro affetto devoto e filiale… »
[S. S. LEONE XIII: Magnæ Dei matris]
Le feste del mese di OTTOBRE 2020 sono:
1 Ottobre S. Remigii Episcopi et Confessoris Feria
2 Ottobre
Ss. Angelorum Custodum Duplex majus *L1*
PRIMO VENERDI
3 Ottobre S. Theresiæ a Jesu Infante Virginis Duplex
PRIMO SABATO
4 Ottobre Dominica XVIII Post Pentecosten II. Octobris Semiduplex Dom. Min.
S. Francisci Confessoris Duplex majus
5 Ottobre Ss. Placidi et Sociorum Martyrum Feria
6 OttobreS. Brunonis Confessoris
7 Ottobre Beatæ Mariæ Virginis a Rosario Duplex II. classis *L1*
8 Ottobre S. Birgittæ Viduæ Duplex
9 Ottobre S. Joannis Leonardi Confessoris Duplex
10 Ottobre S. Francisci Borgiæ Confessoris Semiduplex
11 Ottobre Dominica XIX Post Pentecosten II. Octobris Semidup. Dom. min.
Maternitatis Beatæ Mariæ Virginis Duplex II. classis *L1*
12 Ottobre Sanctae Mariae Sabbato Simplex
13 Ottobre S. Eduardi Regis Confessoris
14 Ottobre S. Callisti Papæ et Martyris Duplex
15 Ottobre S. Teresiæ Virginis Duplex
16 Ottobre S. Hedwigis Viduæ Semiduplex
17 Ottobre S. Margaritæ Mariæ Alacoque Virginis Duplex
18 Ottobre Dominica XX Post Pentecosten III. Octobris Semidupl. Dom. minor
S. Lucæ Evangelistæ Duplex II. classis
19 Ottobre S. Petri de Alcantara Confessoris Duplex
20 Ottobre S. Joannis Cantii Confessoris
21 Ottobre S. Hilarionis Abbatis Feria
23 Ottobre S. Antonio Maria Claret Episcopi et Confessoris
24 Ottobre
S. Raphaëlis Archangeli Duplex majus *L1*
25 Ottobre Dominica XXI Post Pentecosten IV. Octobri Semidupl. Dom.minor *I*
Domini Nostri Jesu Christi Regis Duplex I. classis *L1*
Ss. Chrysanthi et Dariæ Martyrum Feria
26 Ottobre S. Evaristi Papæ et Martyris Feria
28 Ottobre
Ss. Simonis et Judæ Apostolorum Duplex II. classis *L1*
CALENDARIO LITURGICO DELLA CHIESA CATTOLICADEL MESE DI SETTEMBRE (2020)
SETTEMBRE è il mese che la Chiesa dedica ai sette dolori della Madonna ed alla nascita della B. V. Maria
La santa Vergine era in piedi e non isvenuta, come la rappresentano i pittori. Ella si ricordava delle parole dell’angelo e sapeva la divinità di suo Figlio. E né nel capitolo seguente nè in nessun evangelista essa è nominata fra le sante donne che andarono al sepolcro: ella era sicura che Gesù Cristo non vi era più. « E se ne trae questa bella conclusione: « Il più grande spettacolo che fosse mai, che ha ripieni di stupore tutti gli Angeli del cielo e n’empierà tutti i santi in tutta l’eternità; questo mistero ineffabile, pel quale furono vinti i demoni e riconciliati gli uomini a Dio; finalmente questo prodigio stupendo di un Dio che patisce pe’ suoi schiavi e pe’ suoi nemici, non ebbe allora per testimonio che la santa Vergine. Gli Ebrei e i pagani non videro in esso altro che un uomo che odiavano o dispregiavano, appiccato alla croce. Le donne di Galilea non videro che un giusto che si faceva morire crudelmente. Maria sola, rappresentante la Chiesa, vide qui un Dio che pativa per gli uomini « Maria sola, per conseguenza, sentiva pietà di quei divini patimenti e ne divideva il dolore infinito, l’infinità. …
(A. Nicolas: La Vergine Maria secondo il Vangelo – Milano, presso C. Turati tip.-edit., 1857)
-381-
Fidelibus, qui mense septembri preces vel alia pietatis obsequia B. M. V. Perdolenti devote præstiterint, conceditur [A chi durante il mese di settembre, devotamente pregherà o compirà un esercizio di ossequio e pietà alla B. M. V. si concede]:
Indulgentia quinque annorum semel, quolibet mensis die;
Indulgentia plenaria suetis conditionibus, dummodo eidem pio exercitio quotidie per integrum mensem vacaverint
(Breve Ap., 3 apr. 1857; S. C . Indulg., 26 nov. 1876 et 27 ian. 1888; S. Pæn. Ap., 12 nov. 1936).
-382-
Fidelibus, qualibet ex septem feriis sextis utrumque festum B. M. V. Perdolentis immediate antecedentibus, si ad honorem eiusdem Virginis Perdolentis septies Pater, Ave et Gloria recitaverint, conceditur [Ai fedeli che per sette venerdì antecedenti la festa della BMV Addolorata, in onore della Vergine Addolorata reciteranno sette Pater, Maria, Gloria, si concede:]:
~Indulgentia plenaria suetis conditionibus, sequentia quotidie per integrum mensem devote reperita
(S. C . Indulg., 18 iun. 1876; S. Pæn. Ap., 1 aug. 1934).
Festa della Natività della Beata Vergine Maria: 8 settembre 2016
Novena a Maria Bambina
Santa Maria Bambina della casa reale di David, Regina degli Angeli, Madre di grazia e di amore, vi saluto con tutto il mio cuore. Ottenete per me la grazia di amare il Signore fedelmente durante tutti i giorni della mia vita. Ottenete per me una grandissima devozione a Voi, che siete la prima creatura dell’amore di Dio.
Ave Maria,…
O celeste Maria Bambina, che come una colomba pura nasce immacolata e bella, vero prodigio della saggezza di Dio, la mia anima gioisce in Voi. Oh! Aiutatemi a preservare nell’Angelica virtù di purezza a costo di qualsiasi sacrificio.
Ave Maria,…
Beata, incantevole e Santa Bambina, giardino spirituale di delizia, dove il giorno dell’incarnazione è stato piantato l’albero della vita, aiutatemi ad evitare il frutto velenoso della vanità ed i piaceri del mondo. Aiutatemi a far attecchire nella mia anima i pensieri, i sentimenti e le virtù del vostro Figlio divino.
Ave Maria,…
Vi saluto, Maria Bambina ammirevole, rosa mistica, giardino chiuso, aperto solo allo Sposo celeste. O Giglio di paradiso, fatemi amare la vita umile e nascosta; lasciate che lo Sposo celeste trovi la porta del mio cuore sempre aperta alle chiamate amorevoli delle sue grazie ed ispirazioni.
Ave Maria,…
Santa Maria bambina, mistica Aurora, porta del cielo, Voi siete la mia fiducia e speranza. O potente avvocata, dalla vostra culla stendete la mano per sostenermi nel cammino della vita. Fate che io serva Dio con ardore e costanza fino alla morte e così possa giungere all’eternità con Voi.
Ave Maria,…
Preghiera:
Beata Maria bambina, destinata ad essere la Madre di Dio e la nostra tenera Madre, provvedetemi di grazie celesti, ascoltate misericordiosamente le mie suppliche. Nei bisogni che mi opprimono e soprattutto nelle mie presenti tribolazioni, ho riposto tutta la mia fiducia in Voi.
O Santa bambina, i privilegi che a Voi sola sono stati concessi dall’Altissimo, i meriti che avete acquistato, mostrano che la fonte dei favori spirituali ed i benefici continui che dispensate sono inesauribili, poiché il vostro potere presso il cuore di Dio è illimitato. – Degnatevi attraverso l’immensa profusione di grazie con cui l’Altissimo Vi ha arricchito fin dal primo momento della vostra Immacolata Concezione, di esaudire, o celeste Bambina, le nostre richieste e staremo eternamente a lodare la bontà del vostro Cuore Immacolato.
[IMPRIMATUR: In Curia Archiep. Mediolani – 31 agosto 1931 Canon. CAVEZZALI, Pro Vic. Gen.]
.
Ecco le feste del mese di SETTEMBRE
1 Settembre S. Ægidii Abbatis Feria
2 Settembre S. Stephani Hungariæ Regis Confessoris Semiduplex
3 Settembre S. Pii X Papæ Confessoris Duplex
4 Settembre
PRIMO VENERDI
5 Settembre S. Laurentii Justiniani Episcopi et Confessoris Feria
PRIMO SABATO
6 Settembre Dominica XIV Post Pentecosten II Septembris–Semidupl. Dom. minor
8 Settembre
In Nativitate Beatæ Mariæ Virginis Duplex II. classis *L1*
9 Settembre S. Gorgonii Martyris Feria
10 Settembre S. Nicolai de Tolentino Confessoris Duplex
11 Settembre Ss. Proti et Hyacinthi Martyrum Feria
12 Settembre
S. Nominis Beatæ Mariæ Virginis Duplex
13 Settembre Dominica XV Post Pentecosten III. Septem. Semid. Domin. minor
14 Settembre
In Exaltatione Sanctæ Crucis – Duplex II. classis *L1*
15 Settembre
Septem Dolorum Beatæ Mariæ Virginis Duplex II. classis
16 Settembre Ss. Cornelii Papæ et Cypriani Episcopi, Martyrum Feria
Feria Quarta Quattuor Temporum Septembris
17 Settembre Impressionis Stigmatum S. Francisci Feria
18 Settembre S. Josephi de Cupertino Confessoris Feria
Feria Sexta Quattuor Temporum Septembris
19 Settembre S. Januarii Episcopi et Sociorum Martyrum Feria
Sabbato Quattuor Temporum Septembris
20 Settembre Dominica XVI Post Pentecosten IV. Septem. Semid. Dom. minor
S. Eustachii et Sociorum Martyrum Simplex
21 Settembre
S. Matthæi Apostoli et Evangelistæ – Duplex II. classis
22 Settembre S. Thomæ de Villanova Episcopi et Confessoris Duplex
23 Settembre S. Lini Papæ et Martyris Semiduplex
24 Settembre Beatæ Mariæ Virginis de Mercede Feria
26 Settembre Ss. Cypriani et Justinæ Martyrum Feria
27 Settembre – Dominica XVII Post Pentecosten V. Septem. Semidup. Dom. minor
S. Cosmæ et Damiani Martyrum Semiduplex
28 Settembre– S. Wenceslai Ducis et Martyris Semiduplex
29 Settembre
In Dedicatione S. Michaëlis Archangelis – Duplex I. classis *L1*
30 Settembre S. Hieronymi Presbyteris Confessoris et Ecclesiæ Doctoris Duplex
Tutti i Cattolici romani del pusillus grex, sono oggi in fervorosa preghiera – come ai tempi di San Pietro nella prigione di Erode sostenuto dalla preghiera incessante dei Cristiani della Chiesa sotterranea – per sostenere a loro volta il Sommo Pontefice attuale, S. S. Gregorio XVIII, Papa impedito dalla sinagoga di satana e dalla “bestia” dell’Apocalisse [che sono parte attiva del corpo mistico di lucifero], ed ennesimo “S. Pietro in catene” della storia della Chiesa, speriamo l’ultimo.
In questo momento “apocalittico” per le anime cristiane, l’impegno spirituale deve essere massimo, per cui ognuno si offra vittima di espiazione con il Signore Nostro Gesù Cristo, per la libertà e l’esaltazione della Santa Madre Chiesa Cattolica – Luce dei popoli, Sposa Immacolata di Cristo – e del VICARIO unico del Figlio di Dio, alla cui adesione è indissolubilmente legata la nostra salvezza eterna.
Auguri, Santità, a presto vederci, anche soltanto in cielo a lodare con gli Angeli ed i Santi il nostro Creatore, il nostro Salvatore, il nostro Consolatore, nei secoli dei secoli,
“… Mettiti la cintura e lègati i sandali, buttati addosso il tuo mantello, e seguimi” …
Chiunque abbia lottato contro il Papa, con le armi, le persecuzioni, le eresie, lo scisma, l’apostasia, ha fatto – anche umanamente – fine miserrima. Non osiamo pensare a cosa gli stia succedendo nella vita eterna!
QUI MANGE LE PAPE MEURT!
Et portæ inferi non prævalebunt!
Quodcúmque in orbe néxibus revínxeris, Erit revínctum, Petre, in arce síderum: Et quod resólvit hic potéstas trádita, Erit solútum cæli in alto vértice; In fine mundi judicábis sǽculum.
Patri perénne sit per ævum glória, Tibíque laudes concinámus ínclitas, Ætérne Nate; sit, supérne Spíritus, Honor tibi decúsque: sancta júgiter Laudétur omne Trínitas per sǽculum. Amen.
[Tutto ciò che legherai sulla terra, sarà legato, o Pietro, nella rocca celeste: e tutto ciò che scioglierà quaggiù il potere concessoti, sarà sciolto nelle altezze del cielo: alla fine del mondo giudicherai il secolo.
Al Padre eterno sia perenne gloria; a te, Figlio eterno, noi cantiamo insigni lodi; a te, Spirito Santo, sia onore e splendore: la santa Trinità sia ognor lodata per tutti i secoli. Amen.]
Dagli Atti degli Apostoli Atti XII: 1-5
Il re Erode mise mano a maltrattare alcuni della Chiesa. Uccise di spada Giacomo, fratello di Giovanni. E vedendo che ciò piaceva ai Giudei, procedé anche all’arresto di Pietro. Erano i giorni degli azimi. E fattolo catturare, lo mise in prigione, dandolo in guardia a quattro picchetti, di quattro soldati ciascuno, volendo dopo la Pasqua processarlo davanti al popolo. Pietro dunque era custodito nella prigione. Ma dalla Chiesa si faceva continua orazione a Dio per lui. Or, la notte stessa che Erode stava per processarlo, Pietro dormiva tra due soldati, legato con due catene; e le sentinelle alla porta custodivano la prigione. Quand’ecco si presenta un Angelo del Signore e brilla una luce nella cella, e dato un colpo nel fianco a Pietro, lo risvegliò, dicendo: Lévati su in fretta. E caddero le catene dalle mani di lui. Poi l’Angelo gli disse: Mettiti la cintura e lègati i sandali. Ed egli fece così. E gli soggiunse: Buttati addosso il tuo mantello, e seguimi. E uscito che fu, lo seguiva, senza rendersi conto che fosse realtà quanto si faceva dall’Angelo; ma credeva di avere un’allucinazione. E passata la prima e la seconda sentinella, giunsero alla porta di ferro che mette in città, la quale s’aprì loro da sé medesima; e usciti fuori, s’inoltrarono in una contrada, e d’improvviso l’Angelo si partì da lui. Pietro allora, rientrato in se, disse; Adesso riconosco veramente che il Signore ha mandato il suo Angelo, e m’ha liberato dalle mani d’Erode, e da tutta l’attesa del popolo dei Giudei.
Sotto l’imperatore Teodosio il giovane, Eudossia, sua sposa, essendo andata a Gerusalemme per sciogliere un voto, vi fu colmata di numerosi doni. Il più prezioso di tutti fu il dono della catena di ferro, ornata d’oro e di gemme, colla quale si affermava essere stato legato l’Apostolo Pietro da Erode. Eudossia, dopo aver venerato piamente detta catena, l’inviò in seguito a Roma, alla figlia Eudossia, che la portò al sommo Pontefice. Questi a sua volta glie ne mostrò un’altra colla quale lo stesso Apostolo era stato legato sotto Nerone. – Mentre dunque il Pontefice confrontava la catena conservata a Roma con quella portata da Gerusalemme, avvenne ch’esse si unirono talmente da sembrare non due, ma una catena sola fatta dallo stesso artefice. Da questo miracolo si cominciò ad avere tanto onore per queste sacre catene , che la chiesa del titolo d’Eudossia all’Esquilino venne perciò dedicata sotto il nome di san Pietro in Vincoli, in memoria di che fu istituita una festa al 1° Agosto. – Da questo momento, gli onori che usavasi tributare in questo giorno alle solennità dei Gentili, si cominciò a darli alle catene di Pietro, il contatto delle quali guariva i malati e scacciava i demoni. Il che avvenne nell’anno dell’umana salute 969 a un certo conte, famigliare dell’imperatore Ottone, il quale essendo posseduto dallo spirito immondo, si lacerava coi propri denti. Condotto per ordine dell’imperatore dal Pontefice Giovanni, non appena le sante catene n’ebbero toccato il collo, il maligno spirito se ne fuggì all’istante lasciando libero l’uomo: dopo di che la devozione alle sante catene si diffuse in Roma sempre più.
Sant’Agostino Vescovo Sermone 29 sui Santi, alla metà.
Pietro è il solo degli Apostoli che meritò di udire: «In verità ti dico che tu sei Pietro, e su questa pietra io edificherò la mia Chiesa» Matth. XVI, 18; degno certo d’essere, per i popoli di cui sarebbesi formata la casa di Dio, la pietra fondamentale, la colonna di sostegno, la chiave del regno. Così leggiamo nel sacro testo: «E mettevano fuori, dice, i loro infermi, affinché, quando Pietro passava, almeno l’ombra sua ne coprisse qualcuno» Act. V, 15. Se allora l’ombra del suo corpo poteva portare soccorso, quanto più ora la pienezza del suo potere? se, mentr’era sulla terra, si sprigionava al suo passaggio tal fluido salutare per i supplicanti, quanta maggior influenza non eserciterà ora ch’è nel cielo? Giustamente dunque in tutte le chiese cristiane si ritiene più prezioso dell’oro il ferro delle catene onde egli fu legato. – Se fu sì salutare l’ombra del suo passaggio, quanto più la catena della sua prigionia? Se la fuggitiva apparenza d’una vana immagine poté avere in sé la proprietà di guarire, quanta maggior virtù non meritarono d’attrarre dal suo corpo le catene onde egli soffrì e che il peso impresse nelle sacre membra? S’egli a sollievo dei supplicanti fu tanto potente prima del martirio, quanto più efficace non sarà dopo il trionfo? Benedette catene, che, da manette e ceppi dovevano poi cambiarsi in corona, e che toccando l’Apostolo, lo resero così Martire! Benedette catene, che menarono il loro reo fino alla croce di Cristo, più per immortalarlo, che per farlo morire!
CALENDARIO LITURGICO CATTOLICO DEL MESE DI AGOSTO 2020
LA CHIESA DEDICA IL MESE DI AGOSTO ALLA
B. V. MARIA ASSUNTA ED AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA, MADRE DI DIO.
AD B. V. M. IN CÆLUM ASSUMPTAM
439 bis
Oratio
O Vergine Immacolata, Madre di Dio e Madre degli uomini!
I. Noi crediamo con tutto il fervore della nostra fede nella vostra Assunzione trionfale in anima e in corpo al cielo, ove siete acclamata Regina da tutti i cori degli Angeli e da tutte le schiere dei Santi; e noi ad essi ci uniamo per lodare e benedire il Signore, che vi ha esaltata sopra tutte le altre pure creature, e per offrirvi l’anelito della nostra devozione e del nostro amore.
II. Noi sappiamo che il vostro sguardo, che maternamente accarezzava l’umanità umile e sofferente di Gesù in terra, si sazia in cielo alla vista della umanità gloriosa della Sapienza increata, e che la letizia dell’anima vostra nel contemplare faccia a faccia l’adorabile Trinità fa sussultare il vostro cuore di beatificante tenerezza; e noi, poveri peccatori, noi a cui il corpo appesantisce il volo dell’anima, vi supplichiamo di purificare i nostri sensi, affinché apprendiamo, fin da quaggiù, a gustare Iddio, Iddio solo, nell’incanto delle creature.
III. Noi confidiamo che le vostre pupille misericordiose si abbassino sulle nostre miserie e sulle nostre angosce, sulle nostre lotte e sulle nostre debolezze; che le vostre labbra sorridano alle nostre gioie e alle nostre vittorie; che Voi sentiate la voce di Gesù dirvi di ognuno di noi, come già del suo discepolo amato: Ecco il tuo figlio; e noi, che vi invochiamo nostra Madre, noi vi prendiamo, come Giovanni, per guida, forza e consolazione della nostra vita mortale.
IV. Noi abbiamo la vivificante certezza che i vostri occhi, i quali hanno pianto sulla terra irrigata dal sangue di Gesù, si volgono ancora verso questo mondo in preda alle guerre, alle persecuzioni, alla oppressione dei giusti e dei deboli; e noi, fra le tenebre di questa valle di lacrime, attendiamo dal vostro celeste lume e dalla vostra dolce pietà sollievo alle pene dei nostri cuori, alle prove della Chiesa e della nostra patria.
V. Noi crediamo infine che nella gloria, ove Voi regnate, vestita di sole e coronata di stelle, Voi siete, dopo Gesù, la gioia e la letizia di tutti gli Angeli e di tutti i Santi; e noi, da questa terra, ove passiamo pellegrini, confortati dalla fede nella futura risurrezione, guardiamo verso di Voi, nostra vita, nostra dolcezza, nostra speranza; attraeteci con la soavità della vostra voce, per mostrarci un giorno, dopo il nostro esilio, Gesù, frutto benedetto del vostro seno, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria (Pio Pp. XII).
Indulgentia trium annorum.
Indulgentia plenariasuetis conditionibus, oratione quotidie per integrum mensem devote repetita (S. Pæn. Ap., 17 nov. 1951).
ACTUSREPARATIONISCONTRA BLASPHEMIAS IN B. M. VIRGINEM
328
Gloriosissima Vergine, Madre di Dio e Madre nostra Maria, volgete pietoso lo sguardo verso di noi poveri peccatori, che afflitti da tanti mali, che ci circondano in questa vita, sentiamo lacerarci il cuore nell’udire le atroci ingiurie e bestemmie, lanciate contro di voi, o Vergine immacolata. Oh quanto queste empie voci offendono la maestà infinita di Dio e dell’unigenito suo Figlio, Gesù Cristo! Come ne provocano lo sdegno e quanto ci fanno temere gli effetti terribili della sua vendetta! Che se valesse, ad impedire tanti oltraggi e bestemmie, il sacrifizio della nostra vita, ben volentieri lo faremmo, perché, Madre nostra santissima, desideriamo amarvi ed onorarvi con tutto il cuore, tale essendo la volontà di Dio. E appunto perché vi amiamo, faremo quanto è in nostro potere, affinché siate da tutti onorata ed amata. Voi intanto, Madre nostra pietosa, Sovrana consolatrice degli afflitti, accettate questo atto di riparazione, che vi offriamo in nome nostro e di tutte le nostre famiglie, anche per quelli, che non sapendo ciò che si dicono, empiamente vi bestemmiano; affinché impetrandone da Dio la conversione, rendiate più manifesta e gloriosa la vostra pietà, la vostra potenza, la vostra grande misericordia; ed anch’essi a noi si uniscano a proclamarvi la benedetta fra tutte le donne, la Vergine immacolata, la pietosissima Madre di Dio.
Tre Ave Maria.
Indulgentia quinque annorum (S. C. Indulg., 21 mart.
1885; S. Pæn. Ap., 6 apr. 1935 et 10 iun. 1949).
* * *
Il terzo giorno dopo che Maria fu seppellita, riferisce la tradizione, « gli Apostoli che si trovavano a Gerusalemme, essendo sopravvenuto san Tommaso, l’unico che non era stato presente alla morte di Maria, il quale ardentemente desiderava di venerare anche una volta il sacro Corpo che aveva concepito il Figlio di Dio fatto Uomo, aprirono il sepolcro; ma non vi ritrovarono il sacro cadavere ». – Presi di ammirazione alla vista di questo mistero, gli Apostoli, assistiti dallo Spirito di Dio, l’interpretarono così: che Quegli a cui era piaciuto di prender carne nel seno immacolato di Maria, il Verbo di Dio, il Signore della gloria, che nel parto stesso di lei non aveva voluto offendere la integrità di quel corpo verginale, si era compiaciuto di trasportarlo incorruttibile e immacolato nella gloria, senza fargli aspettare la comune e universale risurrezione degli eletti. Insieme cogli Apostoli si trovavano a questo grande avvenimento Timoteo primo vescovo di Efeso, e Dionigi l’areopagita il quale ne parla egli stesso ne’ suoi scritti. Maria a guisa di una nube d’incenso, uscita dalla tomba, si era innalzata verso il cielo. È il dolce paragone che ci presenta la sacra Scrittura: Chi è costei che ascende per lo deserto quasi piccola colonna di fumo dagli aromati di mirra ed incenso? (Cant. III, 6). E noi ammirati, rispondiamo:
Maria, la Vergine Madre di Dio.
(1) TAIT, Vita di Maria. Occorre anche notare che, mentre possediamo molte reliquie dei corpi degli Apostoli, nessuno ha mai preteso di possedere una reliquia del corpo di Maria. Se Maria non fosse assunta in cielo bisognerebbe dire che mentre i primi Cristiani ebbero tanta premura di conservarci i resti mortali degli Apostoli e dei Martiri non si siano dato alcun pensiero dei resti mortali della madre del loro Signore.
(2) S. GIOVANNI DAMASCENO, Discorso 2° sulla Dormizione di Maria;
SOFRONIO, Sant’ATANASIO, ecc., Brevìar. Rom., die 18 augusti. — Non dobbiamo discutere questa tradizione perché non fondiamo tanto sopra di lei, quanto nel Vangelo la nostra fede in questo glorioso mistero. Tuttavia, osserveremo col Nicolas « …non possiamo trattenerci dal far osservare questa prova morale della sua perfetta veracità, che, se fosse stata un’invenzione, non si sarebbe mancato di rendere gli Apostoli testimoni del miracolo medesimo dell’Assunzione, come lo erano stati di quello dell’Ascensione; e che, limitandosi ad arguire l’Assunzione dal fatto solo della scomparsa del corpo della Santissima Vergine e dalle circostanze che avevano accompagnate la morte e la traslazione di Lei, lo stesso racconto imprime, per la sua propria riservatezza, a queste circostanze soprannaturali e a questa induzione dell’avvenimento principale, un carattere di veracità più conveniente che non sarebbe stata la descrizione dell’avvenimento medesimo.
(G. Perardi: La Vergine Madre di Dio – Libr. del Sacro Cuore – TORINO, 1908)
Queste sono le feste del MESE DI AGOSTO 2020
1 Agosto S. Petri ad Vincula – Duplex majus
PRIMO SABATO
2 Agosto Dominica IX Post Pentecosten I. Augusti – Semiduplex Dominica minor
S. Alfonsi Mariæ de Ligorio Episcopi Confessoris et Ecclesiæ Doctoris Duplex
3 Agosto De Inventione S. Stephani Protomartyris – Semiduplex
4 Agosto S. Dominici Confessoris – Duplex majus
5 Agosto S. Mariæ ad Nives Duplex majus
6 Agosto
In Transfiguratione Domini Nostri J esu Christi – Duplex II. classis
7 Agosto S. Cajetani Confessoris – Duplex
PRIMO VENERDI‘
8 Agosto Ss. Cyriaci, Largi et Smaragdi Martyrum Feria
9 Agosto Dominica X Post Pentecosten II. Augusti – Semiduplex Dom. mino
S. Joannis Mariæ Vianney Confessoris Duplex
10 Agosto S. Laurentii Martyris – Duplex II. classis
11 AgostoSs. Tiburtii et Susannæ Virginum et Martyrum Feria
12 Agosto S. Claræ Virginis Duplex
13 AgostoSs. Hippolyti et Cassiani Martyrum Feria
14 Agosto Vigilia Assumptionis B.M.V. – Duplex II. classis
15 Agosto In Assumptione Beatæ Mariæ Virginis Duplex I. classis
16 Agosto Dominica XI Post Pentecosten III. Augusti Semiduplex Dom. minor
S. Joachim Confessoris, Patris B. Mariæ Virginis
17 AgostoS. Hyacinthi Confessoris Duplex
19 AgostoS. Joannis Eudes Confessoris Duplex
20 AgostoS. Bernardi Abbatis et Ecclesiæ Doctoris Duplex
21 AgostoS. Joannæ Franciscæ Frémiot de Chantal Viduæ Duplex
22 AgostoImmaculati Cordis Beatæ Mariæ Virginis – Duplex II. classis
23 Agosto Dominica XII Post Pentecosten IV. Augusti Semiduplex Dom.
S. Philippi Benitii Confessoris Duplex
24 Agosto S. Bartholomæi Apostoli – Duplex II. classis
25 Agosto S. Ludovici Confessoris Duplex
26 AgostoS. Zephirini Papæ et Martyris – Feria
27 Agosto S. Josephi Calasanctii Confessoris Duplex
28 AgostoS. Augustini Episcopi et Confessoris et Ecclesiæ Doctoris Duplex
29 AgostoDecollatione S. Joannis Baptistæ – Duplex
30 AgostoDominica XIII Post Pentecosten I. Septembris Semiduplex Dom.
S. Rosæ a Sancta Maria Limange Virginis Duplex
31 Agosto S. Raymundi Nonnati Confessoris – Duplex
CALENDARIO LITURGICO DELLA CHIESA CATTOLICA DEL MESE DI LUGLIO 2020
Nel 1296 dinanzi alla Chiesa di San Vito,
patrono di Fiume, Pietro Longarich giocava a carte coi compagni del male.
Perdeva in modo insolito, e già negli occhi infiammati brillava, sinistra, l’ira
caina. Contrariato dalla fortuna, ruppe in grida oscene ed esecrabili bestemmie,
senza curarsi dei passanti che, inorriditi, fuggivano lontano, quasi timorosi
che la divina giustizia stesse per scaricarsi su quell’empio. Poi prende da
terra un sasso e, con rabbia satanica, lo lancia furiosamente contro un crocifisso
di legno ch’era sulla facciata del tempio, colpendolo al lato sinistro del
petto. La mano sacrilega è ancor tesa in alto, quasi a maggiore sfregio, mentre
il costato del Cristo colpito si squarcia, come fosse viva carne, e dalla
ferita fiotta vivo sangue. La terra improvvisamente si apre, ingoia il
perverso, di cui lascia al di fuori soltanto l’empia mano, testimonio
dell’esecrando delitto! – Il Governatore di Fiume, Barone Rauber, fece bruciar
pubblicamente lo empio arto; ed a ricordo del fatto appese ai piedi del
simulacro una mano di bronzo. Il sasso col quale fu colpito, ancor oggi si
vede, aderente al lato sinistro del Crocifisso e reca al di sotto la leggenda: Hoc
lapidis ictu percussusfuit Crucìfixus. La terra bagnata
di quel Sangue prodigioso fu portata a Pola, ove. da quel tempo è fatta
segno di straordinaria venerazione. Il racconto ci ha fatto rabbrividire,
fratelli! Eppur quel sasso lo abbiamo scagliato ancor noi al Crocifisso ogni
volta che ci siamo ribellati aLui con la colpa! – Ripariamo l’insulto
sacrilego. Chiediamo perdono a Lui: sorgiamo dalla nostra indifferenza ed
apatia; preghiamolo a concederci di soddisfare con l’amore più puro e più
grande! E quel sangue cadrà su noi a benedizione!
Preghiera
O Sangue divino, versato per la nostra
salute, ci inginocchiamo a te innanzi per adorarti, benedirti, amarti. Per offrirti
un culto di compenso, in questo Mese odieremo la colpa e ripareremo il male
compiuto col divenire zelanti della salute del prossimo. Ci stringiamo alla
Croce con l’amore di Maria Maddalena, in penitenza: benediciamo la tua sovrana
bontà! Fa, o Gesù Redentore, che nel tuo sacrificio e nel Tuo Sangue conosciamo
sempre più il tuo amore per risponderti con l’amore il più tenero. Concedici di
seguirti fin sulla Croce, ove crocifiggeremo la nostra carne con i suoi vizi e
le sue concupiscenze. Donaci, col perdono, il tuo Sangue, perché di esso
aspersi, possiamo essere forti nella lotta, ed essere accolti, trionfatori per
Te, nel Regno che col tuo martirio ci hai acquistato. E canteremo coi quattro
animali, coi ventiquattro Seniori, con le schiere degli Angeli e dei Santi
l’inno che udiva Giovanni sul Cielo: A Lui che siede sul trono, ed
all’Agnello sia benedizione, onore, potestà, per secoli deisecoli.
Amen.
Risoluzione
Esser fedele, ogni giorno del Mese, nella recita di qualche orazione o giaculatoria al Preziosissimo Sangue. (N. Pagliuca).
(A. Rey: IL PREZOSISSIMO SANGUE – Roma 1949)
PIUM EXERCITIUM
MENSE IULIO
Fidelibus, qui mense iulio pio exercitio, in honorem pretiosissimi Sanguinis D. N. I. C . publice peracto, devote interfuerint, conceditur:
Indulgentia decem annorumquolibet mensis die; Indulgentia plenaria, additis sacramentali confessione, sacra Communione et oratione ad mentem Summi Pontificis, si diebus saltem decem eidem exercitio adstiterint. Iis vero, qui præfato mense preces aliave pietatis obsequia in honorem eiusdem pretiosissimi Sanguinis privatimpræstiterint, conceditur: Indulgentia septem annorumsemel singulis diebus; Indulgentia plenariasuetis conditionibus, si quotidie per integrum mensem idem pietatis obsequium obtulerint; at ubi pium exercitium publice habetur, huiusmodi indulgentia ab iis tantum acquiri potest, qui legitimo detineantur impedimento, quominus exercitio publico intersint (S. C. Indulg., 4 iun. 1850; S. Paen. Ap., 12 maii 1931).
IV
ORATIONES
218
0 Sangue prezioso di Gesù, prezzo infinito del riscatto dell’umanità peccatrice, bevanda e lavacro delle anime nostre, che proteggete continuamente la causa degli uomini presso il trono della suprema Misericordia, profondamente io vi adoro, e vorrei per quanto mi è possibile compensarvi delle ingiurie e degli strapazzi, che Voi ricevete di continuo dalle umane creature e specialmente da quelle, che ardiscono temerariamente di bestemmiarvi. E chi non benedirà questo Sangue di infinito valore? Chi non si sentirà infiammato d’affetto verso Gesù che lo sparse? Chi sarei io, se non fossi stato ricomprato da questo Sangue divino? Chi l’ha cavato dalle vene del mio Signore fino all’ultima stilla? Ah! questo è stato certamente l’amore. 0 amore immenso, che ci ha donato questo balsamo salutevolissimo! 0 balsamo inestimabile scaturito dalla sorgente di un amore immenso, deh! fa’ che tutti i cuori, tutte le lingue ti possano lodare, encomiare e ringraziare adesso e per sempre. Amen.
Eterno Padre, io vi offro il Sangue preziosissimo di Gesù Cristo in isconto dei miei peccati, in suffragio delle anime sante del purgatorio e per i bisogni di santa Chiesa.
Indulgentia quingentorum dierum.
Indulgentia trium annorum, si mense vertente iulio oratio recitata fuerit.
Indulgentia plenaria suetis conditionibus, dummodo quotidie per integrum mensem oblationis actus elicitus fuerit (Pius V I I , 22 sept. 1817; S. Paen. Ap., 10 man. 1933 et 3 apr. 1941).
220
I . Eterno Padre, io vi offro i meriti del Sangue preziosissimo di Gesù, vostro diletto Figlio e mio Redentore divino, per la propagazione ed esaltazione della mia cara Madre la santa Chiesa, per la conservazione e prosperità del suo Capo visibile il Sommo Pontefice Romano (Gregorio XVIII), per i Cardinali, Vescovi e Pastori di anime, e per tutti i Ministri del Santuario.
Gloria Patri. Sia sempre benedetto e ringraziato Gesù, che col suo Sangue ci ha salvato.
II. Eterno Padre, io vi offro i meriti del Sangue preziosissimo di Gesù, vostro diletto Figlio e mio Redentore divino, per la pace e concordia dei Re e dei Principi cattolici, per l’umiliazione dei nemici della santa Fede e per la felicità del popolo cristiano.
Gloria Patri. Sia sempre benedetto, ecc.
III. Eterno Padre, io vi offro i meriti del Sangue preziosissimo di Gesù, vostro diletto Figlio e mio Redentore divino, per il ravvedimento degli increduli, per l’estirpazione di tutte le eresie e per la conversione dei peccatori.
Gloria Patri. Sia sempre benedetto, ecc.
IV. Eterno Padre, io vi offro i meriti del Sangue preziosissimo di Gesù, vostro diletto Figlio e mio Redentore divino, per tutti i miei parenti, amici e nemici, per gl ‘indigenti, infermi e tribolati, e per tutti quelli, per cui sapete che io debbo pregare e volete che io preghi.
Gloria Patri. Sia sempre benedetto, ecc.
V. Eterno Padre, io vi offro i meriti del Sangue preziosissimo di Gesù, vostro diletto Figlio e mio Redentore divino, per tutti quelli, che quest’oggi passeranno all’altra vita, affinché li liberiate dalle pene dell’inferno e li ammettiate con la maggior sollecitudine al possesso della vostra gloria.
Gloria Patri. Sia sempre benedetto, ecc.
VI. Eterno Padre, io vi offro i meriti del Sangue preziosissimo di Gesù Cristo, vostro diletto Figlio e mio Redentore divino, per tutti quelli che sono amanti di sì gran tesoro, per quelli che sono uniti con me nell’adorarlo ed onorarlo e per quelli in fine che si adoprano nel propagarne la devozione. –
Gloria Patri. Sia sempre benedetto, ecc.
VII. Eterno Padre, io vi offro i meriti del Sangue preziosissimo di Gesù, vostro diletto Figlio e mio Redentore divino, per tutti i miei bisogni spirituali e temporali, in suffragio delle sante anime del purgatorio, e specialmente di quelle che sono state più devote del prezzo della nostra redenzione e dei dolori e delle pene della nostra cara Madre Maria santissima.
Gloria Patri. Sia sempre benedetto, ecc.
Viva il Sangue di Gesù adesso e sempre e per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Indulgentia trium annorum.
Indulgentia plenaria suetis conditionibus, dummodo oblationis actus per integrum mensem quotidie reiteratus fuerit (Pius V I I , 22 sept. 1817; S. Pæn. Ap., 12 maii 1931).
221
Domine Iesu Christe, qui de cœlis ad terram de sinu Patris descendisti et Sanguinem tuum pretiosum in remissionem peccatorum nostrorumfudisti: te humiliter deprecamur, ut in die iudicii ad dexteram tuam audire mereamur: Venite benedicti. Qui vivis et regnas in sæcula sæculorum. Amen (ex Missali Rom.).
Indulgentia quinque annorum.
Indulgentia plenaria suetis conditionibus, si quotidiana orationis recitatio in integrum mensem producta fuerit (S. Pæn. Ap., 22 nov. 1934).
222
Omnipotens sempiterne Deus, qui Unigénitum Filium tuum mundi Redemptorem constituisti, ac eius Sanguine placari voluisti: concede quæsumus, salutis nostræ pretium solemni cultu ita venerari, atque a praesentis vitae malis eius virtúte defendi in terris, ut fructu perpetuo laetemur in in cœlis. Per eumdem Christum Dominum nostrum. Amen (ex Missali Rom.).
Indulgentia quinque annorum. Indulgentia plenaria suetis conditionibus, oratione quotidie per integrum mensem devote repetita (S. Pæn. Ap., 15 iul. 1935).
Queste sono le feste del mese di
LUGLIO 2020
1 Luglio Pretiosissimi Sanguinis Domini Nostri Jesu Christi Duplex I. classis *L1*
2 Luglio In Visitatione B. Mariæ
Virginis Duplex II. classis *L1*
3 Luglio S. Leonis Papæ et
Confessoris Semiduplex
I Venerdì
4 Luglio Sanctæ Mariæ Sabbato Simplex
I Sabato
5 Luglio Dominica V Post Pentecosten Semiduplex Dominica minor *I*
S. Antonii Mariæ Zaccaria
Confessoris Duplex
7 Luglio Ss. Cyrilli et Methodii
Pont. et Conf. Duplex
8 Luglio S. Elisabeth Reg.
Portugaliæ Viduæ Semiduplex
10 Luglio Ss. Septem Fratrum Martyrum, ac Rufinæ et Secundæ Virginum et Martyrum Semiduplex
11 Luglio S. Pii I Papæ et Martyris
Feria
12 Luglio Dominica VI Post Pentecosten Semiduplex Dominica minor
S. Joannis Gualberti Abbatis Duplex
13 Luglio S. Anacleti Papæ et Martyris Semiduplex
14 Luglio S. Bonaventuræ Episcopi
Confessoris et Ecclesiæ Doctoris Duplex
15 Luglio S. Henrici Imperatoris
Confessoris Semiduplex
16 Luglio Beatæ Mariæ Virginis
de Monte Carmelo Feria
17 Luglio S. Alexii Confessoris Feria
18 Luglio S. Camilli de Lellis
Confessoris Duplex
19 Luglio Dominica VII Post Pentecosten
Semiduplex Dominica minor *I*
S. Vincentii a Paulo
Confessoris Duplex
20 Luglio S. Hieronymi Æmiliani
Confessoris Duplex
21 Luglio S. Praxedis Virginis Feria
22 Luglio S. Mariæ Magdalenæ
Pœnitentis Duplex
*L1*
23 Luglio S. Apollinaris Episcopi et Martyris Duplex
24 Luglio S. Christinæ Virginis et
Martyris Feria
25 Luglio S. Jacobi Apostoli Duplex II.
classis
26 Luglio Dominica VIII Post Pentecosten Semiduplex Dominica minor
S. Annæ Matris B.M.V. Duplex II. classis
27 Luglio S. Pantaleonis Martyris
Feria
28 Luglio Ss. Nazarii et Celsi Martyrum, Victoris I Papæ et Martyris ac Innocentii I Papæ et Confessoris Duplex
(Messale Romano di
S. Bertola e G. Destefani, comm. di D. G.
LEFEBVRE O. S. B; L. I. C. E. – R. Berruti & C. Torino 1950)
IL MISTERO DELLA
REDENZIONE
4) Tempo
di Settuagesima (Settuag. – Ceneri).
5) Tempo di Quaresima (Cen. – Domenica di
Passione),
6) Tempo
di Passione (Dom. di Passione – Pasqua).
7) Tempo Pasquale (Pasqua – SS. Trinità).
8) Tempo dopo Pentecoste (Trinità – Avvento).
VIII. – TEMPO DOPO LA PENTECOSTE.
I . — Commento dogmatico.
Dopo il regno del Padre sul
popolo di Dio, che comprende il Tempo dell’Avvento, dopo quello del Figlio che
va dalla sua nascita (Natale) alla sua Ascensione e comprende il Tempo di
Natale e il Tempo Pasquale, la liturgia celebra il regno dello Spirito
Santo, che si estende su tutta la Chiesa e va dalla Pentecoste fino alla fine
del mondo, di cui sì parla nella ventiquattresima e ultima Domenica dopo
Pentecoste. Come il Padre si servì del popolo Ebreo per preparare la
redenzione del mondo, come il Verbo prese le nostra natura umana e se he
servì per la nostra redenzione, così le Spirito Santo viene ad
effettuare la redenzione nella Chiesa. Il Sacerdozio, la Messa, i Sacramenti sono
i canali attraverso i quali ci viene data la dottrina del Salvatore e ci
vengono applicati i suoi meriti. — Il Papa domina la gerarchia ecclesiastica,
l’Eucarestia domina i Sacramenti. Il regno dello Spirito Santo si manifesta dunque
visibilmente attraverso la Chiesa romana, al centro della quale sfolgora il SS.
Sacramento. – Lo Spirito è l’anima che vivifica questa Chiesa (
«Lo Spirito Santo fa in tutta la Chiesa quello che l’anima fa in tutte le
membra del corpo» – S. AGOSTINO), il Cristo nascosto nell’Ostia ne è il cuore
dal quale il sangue della grazia scorre per tutto il corpo, ossia in tutti
i Cristiani. «Noi formiamo un solo Corpo », dice S. Paolo, « perché siamo stati
battezzati in un solo Spirito (1 Cor. XII, 13), e noi partecipiamo tutti ad un medesimo
pane. (Ibid., X, 17 « L’unità del corpo mistico è prodotta dal vero
Corpo sacramentalmente ricevuto » – S. TOMMASO). E noisiamo un solo
corpo anche perché siamo stati fatti da « Cristorisuscitato » agnelli o
pecore di un solo ed unico Pastore, capo visibile della Chiesa (S. Giov., XXI, 16-17). L’azione
dello Spirito Santo e l’azione di Gesù nel SS. Sacramento si fondono in modo
che i Libri santi affermano ugualmente che noi « siamo stati santificati nello
Spirito Santo » (1 Cor. VI, 11), ovvero «nel Cristo» (Ibid.), e che come lo
Spirito Santo è « spirito di vita », così Gesù è « pane di vita ». E l’azione
di queste due Persone della SS. Trinità viene esercitata mediante la Chiesa, «
come mio Padre ha inviato me, così io mando voi », dice Cristo agliApostoli
( S. Giov., XX, 21) , e la liturgia della Pentecoste dice che « lo Spirito
Santo è apparso ai discepoli sotto la forma di lingue di fuoco e che li ha mandati
in tutto il mondo » (Antifona del Magnificat dei Vespri della Pentecoste).
Proprio al Cenacolo, nel momento nel quale istituiva l’Eucarestia e il Sacerdozio
Gesù annunziò la venuta dello Spirito Santo. Una colomba d’oro o
d’argento, che nel passato veniva sospesa al di sopra dell’Altare per
conservarvi l’Ostia consacrata, serviva a simboleggiare questa profonda unità
d’azione dello Spirito Santo, del SS. Sacramento e della S. Chiesa, Diretta
dallo Spirito Santo, la Chiesa completa ciò che manca allavita
Sacramentale di Cristo: infatti Gesù è nascosto e silenzioso sotto le specie
eucaristiche e la gerarchia ecclesiastica gli presta la sua voce e la sua
attività esteriore. Il Papa, i Vescovi, i Sacerdoti parlano in suo nome, e
mediante il loro ministero Egli si offre nella Messa, ove continua a esercitare
il suo sacerdozio, perché Cristo è il vero Sacerdote e gli altri non
sono che i suoi ausiliari, tanto per il
Santo Sacrificio, quanto per i Sacramenti, cosicché Cristoe la Chiesa
diffondono insieme lo Spirito Santo nelle anime renderle figli di Dio ( « Voi
avete ricevuto lo Spirito di azione di figli di Dio nel quale, voi invocate
Abba, Padre – Romani, VIII, 15), lo Spirito Santo a sua volta « insegna
ogni cosa alla Chiesa » (S. Giov. XIV, 26) e la guida nella sua missione
continuatrice dell’opera di Gesù. – Da tutto ciò ne consegue che il regno dello
Spirito Santo e della Chiesa, che è cominciato alla Pentecoste, non è altro che
una manifestazione del regno di Cristo, al quale Egli dà una universalità di
tempo e di luogo che non aveva in Palestina. Infatti, non è più il Salvatore
che lavora solo in una località della terra in un periodo di tempo determinato,
ma è la Chiesa che, unita dalla virtù dello Spirito Santo al SS. Sacramento («
Per a virtù di questo Sacramento si opera una certa trasformazione dell’uomo
nel Cristo » – S. TOMMASO), unisce su tutti gli altari il suo sacrificio a
quello del Golgota e partecipa a tutti i misteri della vita terrestre del Salvatore.
Ciò che il Cristo sul Calvario ci ha meritato, ci viene applicato specialmente
nel Mistero Eucaristico. Questo punto è capitale nel concetto che dobbiamo avere
dell’Eucarestia. Questa costituisce con la Chiesa, animata dallo Spirito Santo,
un meraviglioso prolungamento dell’Incarnazione, un Cristo accresciuto di tutte
le anime nostre (Agli Efesini, IV,
12-13). Mediante il ciclo liturgico Cristo rivive, per così dire,
ogni anno sull’Altare — nuova Palestina — tutta la sua vita nell’ordine col quale
essa si svolse: siamo noi, che adesso, in unione con Gesù realizziamo per parte
nostra i suoi misteri ed è per queste che il Tempo dopo Pentecoste è più
specialmente consacrato al Ciclo dei Santi o alla vita della Chiesa. .Facendoci
gettare uno sguardo retrospettivo sulla vita del Salvatore, che nel Ciclo
liturgico termina con la Pentecoste, lo Spirito Santo ci ripete, per bocca
degli Evangelisti e degli Apostoli, da Lui ispirati, tutti gli insegnamenti del
Maestro, mettendoli più in luce ancora (Si leggono come Epistola a partire
dalla prima domenica dopo Pentecoste 2 volte le lettere di S. Giovanni, 2 di S.
Pietro, 4 di S. Paolo ai Romani, 5 ai Corinti, 3 ai Galati, 5 agli Efesini, 2
ai Filippesi e 1 ai Colossesi in modo che si percorrono tutti gli scritti degli
Apostoli. — La Chiesa greca, in corrispondenza, durante questo periodo fa
leggere come Vangelo quello di S. Matteo, di S. Marco, e di S. Luca. La
Chiesa romana ha scelto quelli che simboleggiano più specialmente il regno dei
cieli e la sua giustizia.). Le Epistole ed i Vangeli di questo tempo ci parlano
dei frutti di Santità che lo Spirito Santo produce nelle anime e noi
assistiamo, in tutto queste periodo dell’anno liturgico, alla magnifica
fioritura di Santi che non cessano, attraverso tutti i secoli e in tutti i
paesi, di riprodurre Cristo, Sole divino, radioso al suo sorgere nel giorno di
Natale, maestoso nel suo tramontare, il Venerdì Santo, Gesù ha compiuto la sua
corsa da gigante. Durante la lunga notte che precede la sua venuta e durante
quella che la segue, è Maria la luna mistica, e sono i Santi, stelle dai mille
riflessi differenti che brillano nel cielo della Chiesa e ci vengono proposti
ad esempi. La nostra anima, quindi, dopo aver copiato Gesù Cristo medesimo, può
copiarlo anche nelle sue membra, che sono tutte compenetrate della vita del
loro Capo. – Come durante il Tempo d’Avvento si celebra la gran festa dell’Immacolata
Concezione, cosi nel Tempo dopo Pentecoste si celebra quella dell’Assunzione (Durante
il Tempo dell’Avvento, Maria appare come la Regina dei Patriarchi e dei
Profeti, durante il Tempo dopo Pentecoste, come la Regina degli Apostoli e di
tutti i Santi). In questo periodo dell’anno hanno la loro festa gli Angeli, S.
Giovanni Battista, gli Apostoli Pietro e Paolo, e tutta la schiera de’ Santi
che si venerano durante questi sei mesi e il primo Novembre; inoltre ricorre
anche la Commemorazione dei Defunti e tutte le feste delle Consacrazioni delle Chiese.
— La solennità del Corpus Domini, che segue la Pentecoste e quella di S.
Pietro, che le tiene dietro, ci ricordano che lo Spirito Santo, il SS.
Sacramento e la Chiesa santificano le anime; le feste della SS. Trinità, del
Sacro Cuore e del SS. Rosario, che corrispondono tutte e tre al medesimo
bisogno di sintesi, ci mostrano che questa santificazione viene compiuta per
mezzo della dottrina del Salvatore e per l’applicazione dei suoi meriti. — Durante
i sei ultimi mesi o seconda parte dell’anno ecclesiastico, la Chiesa è la
continuatrice dell’opera di redenzione di Cristo, preparata e realizzata entro
i primi sei mesi o prima parte del Ciclo liturgico. « Il Cristiano che nella
prima metà del Ciclo non è incora giunto a vedere la sua vita personale
assorbita nella vita di Cristo, troverà nella seconda preziosi aiuti per
sviluppare la sua fede e accrescere il suo amore II Mistero della Trinità,
quello del SS. Sacramento, la misericordia e potenza del Sacro Cuore di Gesù,
la grandezza di Maria e la sua opera sulla Chiesa e sulle anime, gli sono
manifestati con maggiore evidenza e producono in lui nuovi salutari effetti;
infatti il Cristiano si sente più fortemente, più intimamente legato ad essi
durante le festività dei Santi, in questo tempo cosi numerose e solenni. La
felicità esterna che deve seguire questa vita di prova si rivela nella festa di
Tutti i Santi, nella quale l’uomo vede più addentro la natura di questo bene che
consiste nella luce e nell’amore; e unito ogni giorno più intimamente alla S.
Chiesa che è la Sposa di Colui al quale aderisce, egli segue tutte le fasi
della vita terrena del Salvatore, soffre alle sue sofferenze, gioisce e
partecipa ai suoi trionfi, mentre vede, senza smarrirsi, il mondo avviarsi
verso la fine perché sa che il Signore è vicino» . — Avviene quindi che nel Tempo
dopo Pentecoste, noi vediamo avverarsi la parola del Maestro, il quale
aveva promesso agli Apostoli che lo Spirito Santo loro mandato, avrebbe convinto
il mondo di peccato, di giustizia e di giudizio. Le anime pie infatti, con le
loro opere e con il loro esempio rendono omaggio di continuo alla giustizia e
alla verità divine (S. Giov. XVIII, 37); esse trionfano del mondo che
convincono di malizia e che giudicano, come Cristo stesso al momento della sua
esaltazione dette il giudizio a seconda che sarebbe riconosciuto o rifiutato.
La sentenza poi che giudicherà le anime per l’eterno gaudio o per la condanna
all’inferno sarà data dal figlio dell’Uomo assistito da tutti gli Angeli giorno
del giudizio, come si legge nella Messa dell’ultima Domenica di Pentecoste.
II. — Commento
storico.
Dopo la solennità della Pentecoste, dalla quale ebbe principio, la Chiesa riproduce nel corso dei secoli tutta la vita di Cristo, di cui essa è il corpo mistico. Gesù nella sua infanzia è perseguitato e deve fuggire in Egitto mentre vengono massacrati i Ss. Innocenti, e la Chiesa nei primi tempi della sua vita subisce le più violente persecuzioni e deve spesso nascondersi nelle catacombe e nel deserto. — Gesù adolescente, si ritira a Nazareth, ove passa la maggior parte della sua vita nel raccoglimento e nella preghiera, e la Chiesa, dopo Costantino, gode una lunga era di pace. Ovunque sorgono cattedrali e abbazie ove risuona la lode di Dio e dove Vescovi e Abati, Preti e Monaci contrastano collo studio e con zelo infaticabile il diffondersi delle eresie. — Gesù, il divino missionario, mandato dal Padre nelle regioni lontane di questa terra comincia a trent’anni la sua vita d’apostolato. La Chiesa dal secolo XVI deve resistere agli assalti del paganesimo che ripullulava e annunziare alle parti del mondo recentemente scoperte il Vangelo di Cristo. E dal suo seno sorgono senza tregua milizie nuove e legioni numerose d’apostoli e di missionari che annunziano la buona novella a tutto il mondo. — Infine Gesù termina la sua vita col sacrificio del Golgota, ben presto seguito dal trionfo della sua risurrezione, e la Chiesa alla fine dei tempi, come il suo divino Capo sulla Croce, sembrerà vinta, ma sarà essa che riporterà la vittoria » . « Il corpo di Cristo, che è la Chiesa – dice S. Agostino – a somiglianza del corpo umano fu dapprima giovane, ed ecco che alla fine del mondo avrà apparenza di caducità » (in Ps. XXVI). – Le feste dei Santi sono più numerose dopo la Pentecoste che è l’epoca liturgica più lunga (può cominciare anche il 10 maggio e terminare al 2 dicembre (Queste due date segnano i termini massimi nei quali può cominciare e finire il Tempo della Pentecoste e quello dopo la Pentecoste); ne viene che il Tempo dopo la Pentecoste è particolarmente il Ciclo del Santi. Per essere completi noi citeremo tuttavia qui le feste dei Santi di tutto il calendario, facendo precedere da un asterisco quelli che sono iscritti nel primo elenco del Canone della Messa e da due quelli che sono nel secondo.
a) Dopo aver rievocata la memoria di
** S. Giovanni Battista, commemorando l’anniversario della sua nascita (24 giugno); e quello del suo martirio (29 agosto), quella di
S. Giuseppe (19 marzo) e della sua solennità (mercoledì della 2* settimana dopo l’ottava di Pasqua), quella di
S. Gioacchino (16 agosto) e di
Sant’Anna (26 luglio) genitori della Vergine Maria, quella dei
Santi Innocenti (28 dicembre) e quella di
** S. Stefano, 1° martire (26 dicembre), la Chiesa ci fa rivivere ogni anno l’età apostolica, celebrando le feste degli Apostoli:
1 * S. Pietro (29 giugno)
2 * S. Paolo (29 e 30 giugno)
3 * S. Andrea (30 nov.)
4 * S. Giacomo il Magg. (25 luglio)
5 * S. Giovanni (27 die.)
6 * S. Tommaso o Didimo(21dic.)
7 * S. Glacomo il Min.(11 maggio)
8 * S. Filippo (11 maggio)
9 * S. Bartolomeo (24 agosto)
10 * S. Matteo (21 sett.)
11 * S. Simone (28 ott.)
12 * S. Taddeo o Giuda (28 ott.).
Poi vengono le feste di quelli che lo
Spirito Santo stesso designa per mezzo del sorteggio l’uno ad occupare il posto
di Giuda, l’altro a partecipare all’apostolato di S. Paolo:
** S. Mattia (24 febbr.)
** S. Barnaba (11 giugno).
Inviati dal Salvatore per insegnare a tutte le genti e battezzarle nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo gli Apostoli si dispersero in tutto il mondo. S. Giacomo il Maggiore, fratello di S. Giovanni (25 luglio), rende per primo testimonianza a Gesù Cristo con l’effusione del suo sangue a Gerusalemme, sotto Erode Agrippa I, verso l’anno 42. Poco dopo S. Pietro, è liberato miracolosamente da un Angelo (1° agosto), e si rifugia nella casa di S. Marco (25 aprile) autore del secondo Vangelo. Da li si reca dapprima ad Antiochia, ove stabilisce la sua cattedra (22 febbraio) e poi a Roma (18 gennaio) di cui fu Vescovo durante un pontificato di venticinque anni. S. Paolo di Tarso, convertito probabilmente l’anno 37 della nostra èra (25 gennaio), viene a trovare S. Pietro a Gerusalemme, e inizia nell’anno 44 i suoi viaggi apostolici. Investito ad Antiochia dell’episcopato insieme con S. Barnaba (11 giugno), percorre con questi nel suo primo viaggio l’isola di Cipro, ove il suo compagno fu più tardi vescovo, la Pamfilia, la Pisidia e la Licaonia. Di ritorno ad Antiochia, va, verso l’anno 51, al Concilio di Gerusalemme presieduto da S. Pietro, e mentre il principe degli Apostoli risiedeva per la seconda volta ad Antiochia, Paolo comincia il suo secondoviaggio verso l’anno 42. Va in Siria in Licaonia, ed essendosi a lui unito
S. Timoteo (24 gennaio), attraversa la Frigia e la Galazia: in quest’epoca deve essere stata fondata la Chiesa di Colossi. A Troade, S. Paolo s’imbarca con S. Luca (18 ottobre), l’autore degli Atti degli Apostoli, e va in Macedonia a Filippi, a Tessalonica, ad Atene, a Corinto e dopo Efeso e Cesarea si reca a Gerusalemme per la Pasqua dell’anno 54. Il terzo viaggio conduce S. Paolo attraverso la Frigia e la Galazia fino ad Efeso, ove scrive la sua Epistola ai Galati, e la sua prima Epistola ai Corinti; rivede poi la Macedonia donde scrive la seconda Epistola ai Corinti, poi la Grecia. Dopo essere stato sulle coste del Mare Adriatico fino all’Illiria, si sofferma di nuovo a Corinto e di là scrive la lettera ai Romani; poi ritorna a Gerusalemme per la festa di Pentecoste del 58. Arrestato nel tempio, fu condotto a Cesarea e dopo una prigionia di due anni, avendo fatto appello a Cesare, fu imbarcato per Roma ove giunse verso l’anno 61. Là trovò una Chiesa perfettamente organizzata da S. Pietro che vi aveva per primo predicato il Vangelo. Il suo processo durò due anni ancora, idrante i quali scrisse le lettere ai Filippesi, agli Efesini, e Colossesi. Divenuto libero e avendo deliberato di recarsi a Gerusalemme, si fa precedere da una lettera indirizzata agli Ebrei, come altre volte aveva fatto coi Romani. S. Paolo va poi a Efeso, in Macedonia, nell’isola di Creta ove lascia
S. Tito (6 febbraio) come Vescovo; a questi scriverà due lettere. Continuando il suo viaggio, va in Grecia e a Corinto ove si incontra con S. Pietro insieme col quale torna a Roma. I due Apostoli subirono il martirio verso l’anno 67; l’anno seguente Gerusalemme fu assediata, e nel 70 espugnata da Tito vide il Tempio bruciato.
b)Periodo delle persecuzioni (I – IV Secolo).
PAPI.
1. * S. Pietro (29 giugno)
2. * S. Lino (23 sett.)
3 * S. Cleto (26 apr.) ovvero
Anacleto
(13 luglio)
4 * S. Clemente (23 nov.)
5 * S. Evaristo (26 ott.)
6. ** S. Alessandro I (3 maggio)
8. S. Telesforo (5 genn.)
10. S. Igino (11 genn.)
11. S.Pìo I (11 luglio)
12. S.Aniceto (17 apr.)
13.Sotero (22 apr.)
14.S. Eleuterlo (26
mag.)
15 S. Vittore I (28 luglio)
16. S. Zelfirino (26 agosto)
17. S. Calisto I (14 ott.)
18. S. Urbano I (25maggio)
19. S. Ponziano (19 nov.)
21. S. Fabiano (20 genn.)
22. * S . Cornelio (16 sett.)
23. S. Lucio I (4 marzo)
24. S. Stefano I (2 agosto)
25. * S. Sisto II (6 agosto)
27. S. Felice I (30 maggio)
29. S. Caio (22 apr.)
30. S. Marcellino (26 apr.)
31. S. Marcello l (16.genn.)
33. S. Melchiade (10 dicembre)
SANTI.
S. Prisca (18 genn.)
S. Vitale da Ravenna (28 apr.)
S. Tecla (23 sett.)
S. Apollinare vesc.di Rav.(23 lug.)
** S. Ignazio d’Ant. (1° febbr.)
S Simeone (18 febbr.)
S. Ermete (28 agosto)
Ss . Faustino e Glovita (15 febbr.)
Ss. Evenzio e Comp. (3 maggio)
S. Sabina (29 agosto)
Ss. Eustachio e Comp. (20 sett.)
S. Sinforosa e i suoi 7 figli (18 luglio)
** Sante Perpetua e Felicita di Cartagine
(6 marzo)
S. Martina (30 gennaio)
Ss. Gervasio e Protasio (19giug.)
Ss. Nazario e Celso (28 luglio)
S. Domitilla (12 maggio)
S. Nicomede (15 sett.)
S. Policarpo (26 genn.)
S. Pudenziana (19 maggio)
S. Prassede (21 luglio)
I 7 fratelli martiri (10 luglio)
S. Felicita (23 novembre.)
S. Giustino (14 aprile)
S. Sinforiano (22 agosto)
S Ireneo (2S giugno)
Ss. Tiburzio, Valeriano e Massimo (14
aprile)
S. Cecilia (22 novembre)
Sant’Ippolito (22 agosto)
S. Barbara (4 dicembre)
S. Agata (5 febbraio)
S. Apollonia (9 febbraio)
S. Epimaco (10 maggio)
S. Venanzio (18 maggio)
S. Cristoforo (25 luglio)
Ss. Dionigi e Comp. (9 ottobre)
Ss. Trifone, Respizio e Ninfa (10
novembre)
S. Saturnino. (29 novembre)
Ss. Rufina e Seconda (10 luglio)
S. Margherita (20 luglio)
Ss. Abdon e Sennen (30 luglio)
S. Romano (9 agosto)
S. Lorenzo (10 agosto)
S. Ippolito (13 agosto)
Ss. Proto e Giacinto (11 sett.)
S. Cipriano (16 settembre)
Ss. Mario e Comp. (19 gennaio)
Sant’Emerenziana (23 gennaio)
S. Valentino (14 febbraio)
S. Giorgio (23 aprile)
S. Pancrazio (12 maggio)
S. Bonifacio (14 maggio)
S. Agapito (18 agosto)
S. Sebastiano (20 gennaio)
S. Agnese (21 gennaio)
S. Vincenzo (22 gennaio)
S. Dorotea (6 febbraio)
Ss. Marcellino, Pietro ed Erasmo (2
giugno)
Ss. Primo e Feliciano (9 giugno)
Ss. Basilide e Comp. (12 giugno)
S. Vito o Guido (15 giugno)
Ss. Marco e Marcellino (18 giugno)
Ss. Nabor e Felice (12 luglio)
S. Cristina (24 luglio)
S. Pantaleone (27 luglio)
Ss. Simplicio e Comp. (29 luglio)
Ss. Ciriaco e Comp. (8 agosto)
Ss. Tiburzlo e Susanna (11 agosto)
Ss. Felice e Adaucto (30 agosto)
Ss. Maurizio e Comp. (22 sett.)
Ss. Cipriano e Giustina (26 settembre)
Ss. Cosma e Damiano (27 sett.)
Ss. Sergio e Comp. (7 ottobre)
Ss. Crisante e Daria (25 ottobre)
Ss. Vitale e Agricola (4 nov.)
I 4 Coronati (8 novembre)
S. Menna (11 novembre)
S. Crisogono (24 novembre)
S. Caterina d’Aless. (25 nov.)
S. Lucia (13 dicembre)
Ss. Gennaro e Comp. (19 sett.)
S. Adriano (8 settembre)
S. Gorgonlo (9 settembre.)
S. Anastasia (25 dicembre)
S. Felice (14 gennaio)
S. Biagio (3 febbraio)
1 40 martiri di Sebaste (10 marzo)
S. Casslano (13 agosto)
S. Timoteo (22 agosto)
S. Pietro d’Aless. (26 novembre)
S. Acazio soldato (8 maggio)
S. Gregorio Taumat. (17 nov.)
c) Il Medio-evo (IV-XV.secolo)
Costantino (306-337), vittorioso di
Massenzio, grazie al Labaro si convertì al cattolicesimo, e fu lo strumento di
cui Dio si servì per permettere alla Chiesa, dopo tre secoli di persecuzioni, di
abbattere definitivamente il paganesimo. Costantino fece costruire le antiche
basiliche del Salvatore e di S. Pietro a Roma, ricostruite e consacrate più
tardi. La festa dell’Invenzione della S. Croce (3 maggio) si celebra in Oriente
il 14 settembre, anniversario della consacrazione dei!: basilica che Costantino
fece erigere sul Calvario; in Occidente dette origine alla festa
dell’Esaltazione della S. Croce (14 settembre).
Intanto, valendosi dell’era di pace, i Papi
34 S. Silvestro I (31 dicembre)
35 S. Marco I (7 ottobre)
si dedicarono all’organizzazione della
Chiesa; ma ben presto la persecùzione riprese e il calendario segna nuovi
martiri.
Sotto Giuliano l’Apostata:
S. Gordiano (10 maggio);
* Ss. Giovanni e Paolo (26 giugno);
3. Bibiana (2 dicembre).
Sotto Valentiniano I e Valente:
38 S. Felice II, papa (29 luglio).
E fu allora che per trovare la pace in
tempi così torbidi, un gran numero di cristiani si rifugiò nella solitudine
della Tebaide. Il più celebre fra questi fu S. Paolo, primo eremita (†341,
festeggiato il 15 gennaio), il quale fu il primo legislatore degli Anacoreti.
S. Orsola e le sue Compagne (21 ottobre)
S. Teodoro (9 novembre).
S. Giovenale (3 maggio) S. Alessio (17
luglio) S. Ilarione (21 ottobre).
A questo secolo appartengono il primo
santo Confessore ricordato nel Calendario cattolico in Oriente, e S.
Martino (11 novembre) il primo in Occidente. Il calendario porta nomi di altri
Papi Confessori:
39. S. Damaso 1 (11 dic.)
42. S. Innocente I (28 luglio)
47. S. Leone Magno (11 apr.)
55. S. Giovanni I (27 maggio)
80. S. Silverio (20 giugno)
66. S. Gregorio Magno (12 marzo)
76. S. Martino I (12 novembre)
82. S. Leone II (3 luglio)
Nel IV secolo incomincia l’èra aurea dei
Padri della Chiesa,
come ci ricordano le feste dei quattro
grandi dottori d’Oriente:
S. Atanasio (2 maggio),
S. Basilio Magno (14 giugno)
S. Gregorio di Nazianzo (9 maggio),
S. Giovanni Crisostomo (27 gennaio),
e di quelli d’Occidente:
S. Ambrogio (7 dicembre),
S. Agostino (28 agosto) convertito dalla madre
S. Monica (4 maggio),
S. Girolamo (30 settembre) e
S. Gregorio Magno, già ricordato. Se si aggiungono i nomi di
S. Nicola (6 dicembre), di
S. Ilario (14 gennaio), di
S. Eusebio (16 dicembre), di
S. Efrem (18 giugno), di
S. Damaso (già ricordato), di
S. Cirillo di Gerusalemme (18 marzo), di
S. Liborio (23 luglio), di
S. Paolino (22 giugno), di
S. Cirillo d’Alessandria (9 febbraio),
di
S. Pietro Crisologo (4 dicembre), dei due Papi Leone I e S. Leone II, già ricordati, di
S. Isidoro (4 aprile), di
S. Beda (27 maggio), e di
S. Giovanni Damasceno l’ultimo Padre della
Chiesa d’Oriente (27 marzo) si hanno ì principali difensori della dottrina
cattolica dal IV all’VIII secolo.
V
SECOLO.
Le grandi solennità dell’anno, le
ordinazioni delle Quattro Tempora e le Stazioni di Quaresima che si compivano
nelle basiliche romane e in oltre 43 santuari differenti, ci fanno vedere che
fin dal V secolo la Chiesa aveva completamente conquistata la città eterna.
In questo tempo vengono istituite due
feste: l’una per celebrare l’Apparizione di S. Michele in Italia (8 maggio) e
l’altra la Dedicazione della basilica di S. Michele (29 settembre) che gli fu consacrata
da Papa Bonifacio IV sull’area del circo romano.
Nel 415 avvenne l’Invenzione del corpo
di S. Stefano (3 agosto).
Nel 431 il terzo Concilio a Efeso condannò
Nestorio che negava l’unità della persona in Cristo e la conseguente maternità
divina in Maria.
Il calendario riporta inoltre nomi di
Vescovi missionari e monaci che, dal secolo V intrapresero la conversione dei
barbari le cui orde avevano invaso l’Europa.
VI
SECOLO.
S. Saba (5 dicembre) ordina le comunità
monastiche in Palestina.
S. Remigio (1° ottobre) battezzò
Clodoveo nel Natale del 496 e fece della Francia la Figlia primogenita della
Chiesa.
S. Patrizio (17 marzo) converti l’Irlanda
e fece sì che essa fu chiamata l’isola dei Santi.
S. Ermenegildo (13 aprile), determinò la
Spagna ad abbracciare la fede di Cristo.
S. Egidio (1° settembre) è uno dei quattordici
Santi Ausiliari.
Ma è soprattutto
S.
Benedetto
(21 marzo), che, dando alla vita monastica una regola piena di saggia
moderazione, assicura per parecchi secoli l’impero della Chiesa su Roma, allora
in decadenza, e sui popoli barbari; e mentre
S. Scolastica, sua sorella (10 febbraio)
santifica le anime nella solitudine del monastero; il Patriarca dei monaci
d’Occidente invia in Francia il discepolo
S. Mauro (15 gennaio).
S. Placido (5 ottobre) fu anche uno dei suoi discepoli più cari. Il primo Papa benedettino, S. Gregorio Magno Magno, mandò
S. Agostino di Cantorbery (28 maggio) ad evangelizzare la Gran Bretagna, la quale meritò in poco tempi d’essere anch’essa chiamata l’isola dei Santi.
VII
SECOLO.
Le Litanie Maggiori, il 25 aprile, perpetuano da S. Gregorio in poi, la testimonianza della confidenza piena che la Chiesa ha nella preghiera e nella penitenza per scongiurare calamità pubbliche.
Nel Pantheon d’Agrippa, Roma aveva riuniti tutti gli dèi pagani, ma questo tempio, liberato da tutti gli idoli, fu dedicato il 13 maggio del 640 dal Papa Bonifacio IV a Maria e ai Martiri, e più tardi a tutti i Santi. Sotto Gregorio IV (827-844), questa festa venne trasportata al 1° novembre, in modo che la festa di Tutti i Santi, divenuta anniversario di questa consacrazione, segnò il trionfo di Cristo sulle false deità.
Nel 628, S. Anastasio (22 gennaio) fu
martirizzato per òrdine del re Cosroe.
VIII
SECOLO.
Il 5 giugno la Chiesa festeggia
S. Bonifacio benedettino, sassone, il
quale incorona il re Pipino e converte la Germania.
IX
SECOLO.
In seguito a calamità pubbliche S. Mamerto
nel V secolo stabilisce le Rogazioni, che nell’816 vengono introdotte a Roma da
Leone III. Questi fu il Pontefice che coronò Carlo Magno nel Natale dell’800. Difensore
della S. Chiesa e Ausiliare in tutto della S. Sede Apostolica e della Cristianità,
di cui il Papa era la testa ed egli fu il braccio, questo imperatore diffonde
ovunque la liturgia romana e Il canto gregoriano.
La festa dei
Ss. Cirillo e Metodlo (7 luglio) ricorda
la conversione della Boemia e della Polonia che, per essi, entravano a far
parte della S. Chiesa nel 870. Di questi paesi e dell’Ungheria è patrono
S. Venceslao (28 settembre).
X
SECOLO.
In Francia, la fondazione del celebre
monastero benedettino di Cluny (910) segna una data importante nella storia
della Chiesa, poiché quest’abbazia fu un vivaio di uomini apostolici. Uno dei primi
abati di questo monastero, S. Odilone, fece celebrare il 2 novembre 998 la
Commemorazione del Defunti, che ben presto fu estesa a tutta la Chiesa.
XI
SECOLO.
Nell’XI secolo, lo slancio religioso è
dato da un grande numero di santi. Ancora dell’ordine benedettino vi sono da
ricordare due fondatori:
S. Giovanni Gualberto (12 luglio) e
S. Romualdo (7 febbraio) che istituisce
i Camaldolesi, di cui
S. Pietro Damiano (3 febbraio) è
uno dei più illustri membri. Sul trono risplendono le virtù di S. Enrico (15 luglio), capo del Sacro Romano
Impero;
di S. Stefano d’Ungheria (2 settembre),
onorato dalla Sede del titolo di Re apostolico; di S. Edoardo (13 ottobre)
d’Inghilterra;
di S. Canuto Magno (19 gennaio), re di
Danimarca, che distrusse nel suo popolo le ultime vestigia dell’idolatria, e
Santa Margherita (10 giugno) regina e
patrona della Scozia.
In Polonia è da ricordare il Vescovo
S. Stanislao (7 maggio).
Alla fine di questo medesimo secolo la
Chiesa attraversa una crisi gravissima. In Oriente le forze dell’Islamismo
diventano ogni giorno più minacciose; in Occidente la lotta fra il potere
spirituale e il potere temporale si è ingaggiata con un’asprezza tutta
particolare; nel clero s’introducono la simonia e il rilassamento e Berengario
comincia le sue controversie sull’Eucarestia. È allora che Dio suscita nel 1073
il glorioso monaco benedettino di Cluny, Ildebrando, che divenne Papa e portò
il nome di:
162. S. Gregorio VII (25 maggio).
Onesto illustre prelato ristabilisce la
legge del celibato, abolisce le investiture e si oppone alle usurpazioni
imperiali scomunicando e deponendo dal trono Enrico IV, imperatore di Germania.
XII
SECOLO.
Un altro figlio di S. Benedetto,
S. Anselmo di Cantorbéry (21 aprile)
sostiene in Inghilterra le medesime
lotte che sosterrà un secolo più tardi
S. Tomaso di Cantorbéry (29 dicembre).
Allora appaiono
S. Brunone (6 ottobre) fondatore
dell’Ordine dei Certosini,
S. Norberto (6 giugno) fondatore
dell’Ordine dei Premonstratensi,
e S. Roberto fondatore dell’Ordine dei
Cisterciensi, ove si osserva in tutto il suo rigore la regola di S. Benedetto.
La più grande gloria di quest’Ordine fu
S. Bernardo (20 agosto) che predicò la 2″ Crociata;
S. Guglielmo (25 giugno) fonda anche un
monastero che si ispira soprattutto alla regola benedettina.
Nel 1160 muore
S. Ubaldo (16 maggio), celebre per il
suo poter sui demoni.
XIII
SECOLO.
Il secolo XIII, che è tra i più gloriosi
per la Chiesa, vide sorgere due nuovi Ordini, destinati particolarmente al
riscatto e alla liberazione dei Cristiani prigionieri.
L’Ordine della Madonna della Mercede (24
settembre), istituito da
S. Pietro Nolasco (28 gennaio).
S. Raimondo .Nonnato (31 agosto)
fu una gloria di questo Ordine.
L’Ordine dei Trinitari, fondato un po’
prima da
S. Giovanni di Matha (8 febbraio) e da
S. Felice di Valols (20 novembre).
Più d’un milione di prigionieri furono
riscattati dai religiosi di questi Ordini dalla schiavitù dei Mussulmani. Inoltre
per opporsi ai disordini degli Albigesi, che infestavano il mezzogiorno della
Francia, Iddio manda
S. Domenico (4 agosto) che fonda l’Ordine dei Frati Predicatori, illustrato a sua volta da
S. Pietro da Verona (29 aprile), da
S. Giacinto (17 agosto), da
S. Tomaso d’Aquino (7 marzo) e da
S. Raimondo di Pegnafort (23 gennaio) e
da
Sant’Alberto il Grande (15 novembre).
Per riscaldare, dice la liturgia, il mondo raffreddato, Dio suscita contemporaneamente a S. Domenico, il serafico
S. Francesco d’Assisi (4 ottobre),
fondatore dell’Ordine dei Frati Minori. Viene celebrato il 17 settembre il
ricordo delle Stigmate che S. Francesco ricevette.
Fra gli illustri figli di quest’Ordine
sono da ricordare:
S. Antonio di Padova (13 giugno),
S. Bonaventura (14 luglio). Il 12 agosto
la Chiesa celebra
S. Chiara, cooperatrice di S. Francesco,
per la fondazione del secondo Ordine o delle Clarisse; in questo tempo fu
istituito il terzo Ordine o l’Ordine dei Terziari.
Nel secolo XIII fu anche istituito in
Europa l’Ordine del Carmelo come ricorda la solennità della
B. V. M. del Monte Carmelo (16 luglio);
fu inoltre istituito da 7 Fondatori (12 febbraio) l’Ordine dei Servi di Maria;
uno dei primi generali dei Serviti fu
S. Filippo Benizi (23 agosto).
Dall’Ordine benedettino si partono in
quest’epoca due rami:
quello dei Monaci Silvestrini, istituito
da
S. Silvestro († 1267: 26 novembre) e quello dei Celestini, fondato da S. Pietro Celestino che fu Papa per qualche mese sotto il nome di:
197 | S. Celestino V (19 maggio).
S. Elisabetta illustra il trono di
Ungheria (19 novembre),
S.Edvige quello di Polonia (16 ottobre)
e in Francia regna il più grande re cristiano della storia:
S. Luigi IX (25 agosto).
La festa del « Corpus Domini », chiesta
da nostro Signore alla beata Giuliana nel 1208 ed estesa a tutto il mondo da
Papa Urbano IV nel 1264, rammenta in noi il più potente mezzo scelto da Dio per
rendere alla Chiesa il suo fervore e rammenta altresì il XII Concilio
ecumenico del Luterano, nel quale fu formulato — usando la parola transustanziazione
— il dogma della presenza reale di Gesù nell’Eucarestia, dogma che del resto
aveva sempre fatto parte essenziale dell’insegnamento della Chiesa. Il medesimo
Concilio prescrisse la confessione annuale e la Comunione pasquale.
La Natività della B. V. Maria (8 settembre)
fu dal Papa Innocenzo IV arricchita di un’ottava dopo il XIII Concilio
ecumenico diLione del 1245.
XIV
SECOLO.
Nel XIV secolo l’antico Ordine degli
Agostiniani dà alla Chiesa
S. Nicola da Tolentino (10 settembre) e
S. Brigida di Svezia (8 ottobre);
quello dei Benedettini
S. Geltrude la Grande (16 novembre) che
fu celebre per le sue rivelazioni sul Sacro Cuore; quello del Carmelo
S. Andrea Corsini (4 febbraio); quello
di S. Francesco,
S. Elisabetta, regina del Portogallo (8
luglio); quello dei Servi di Maria
S. Giuliana Falconieri (19 giugno),
fondatrice delle Mantellate:
e quello di S. Domenico,
S.Caterina da Siena (30 aprile) che
persuase il Papa Gregorio XI a tornare a Roma. Durante un periodo di 70 anni —
che sono stati paragonati ai 70 anni della cattività di Babilonia — i Papi
abitarono infatti ad Avignone per sottrarsi ai pericoli, che essi incontravano
nella Città Eterna. Fu ad Avignone che Giovanni XXII estese, nel 1334, a tutta
la Chiesa la festà della SS. Trinità (I Domenica dopo Pentecoste) e che
Gregorio XI istituì, un anno prima di tornare a Roma, la festa della
Presentazione della B. V. M. (21 novembre), che era già celebrata in Oriente.
Il successore, Urbano VI stabilì nel 1389 per tutto il mondo la festa della Visitazione
della B. V. M. (2 luglio) per ottenere la fine del grande scisma, che mettendo
l’uno contro l’altro due papi, desolò per quarant’anni l’Occidente.
XV
SECOLO.
Nel XV secolo Dio mandò alla Francia
Santa Giovanna d’Arco (30 maggio); alla
Spagna
S. Vincenzo Ferreri dell’Ordine di S.
Domenico (5 aprile);
S. Giovanni di S. Facondo dell’Ordine di
S. Agostino (12 giugno) e
S. Diego dell’Ordine di S. Francesco (13
novembre): all’Italia
S. Francesca Romana, fondatrice delle
Oblate di S. Benedetto (9 marzo),
S. Antonino, domenicano, arcivescovo di
Firenze (10 maggio),
S. Bernardino da Siena, francescano (20
maggio),
S. Lorenzo Giustiniani (1° Patriarca di Venezia) (5 settembre); e alla Polonia
S. Giovanni di Kenty (20 ottobre) e
S. Casimiro
(4 marzo).
La presa di Costantinopoli per opera di
Maometto II, nel 1453, portò con sé la caduta dell’Impero d’Oriente, che
risaliva fino a Costantino, giusto castigo della sua ribellione alla Chiesa di
Roma. Intanto per proteggere l’Europa dall’onda invadente, i Papi suscitano
degli eroi.
S. Giovanni Capiscano, francescano
italiano (28 marzo) predica una crociata e sotto le mura di Belgrado l’islamismo
viene vittoriosamente ricacciato da Giovanni Huniady. In memoria di questo
avvenimento importante, Papa Calisto III estende a tutta la Chiesa la festa della
Trasfigurazione (6 agosto), Cristoforo Colombo scopre il nuovo mondo e Vasco di
Gama le Indie Orientali che ricompenseranno la Chiesa dei danni che subirà in
Europa nel XVI secolo.
d)
Evo Moderno (XVI-XX secolo)
XVI
SECOLO.
Il XVI secolo segna una data dolorosa
per la Chiesa. Il paganesimo rinascente, Il protestantesimo e ben presto il
giansenismo la travagliano all’interno, mentre all’esterno l’Islamismo diventa
sempre più minaccioso. Sembra che si sia scatenato satana; egli seduce le
nazioni ai quattro angoli della terra, le riunisce per il combattimento ed «
esse circondano la terra dei Santi e la città beata » (Apoc. XX, 7); più tardi
anzi andranno a spogliare il successore di Pietro del suo patrimonio.
Per opporre un ostacolo all’invasione
dei barbari, la Provvidenza Divina aveva suscitato all’alba del Medio-Evo S.
Benedetto e il suo Ordine di pace; per combattere la barbarie dello spirito che
si avanza come l’armata del male, Dio fa sorgere nei primi tempi dell’Evo
Moderno in mezzo a uno stuolo di altri santi,
S. Ignazio di Loyola (31 luglio) primo generale della Compagnia di Gesù, questa nuova milizia di Cristo approvata dalla bolla: Al governo della Chiesa militante. Fino a questo momento si possono ricordaredi questa Compagnia i nomi gloriosi di
S. Francesco Borgia (10 ottobre),
S. Francesco Saverio (primo apostolo
degli Indi(3 dicembre) e
S. Luigi Gonzaga, il modello della
giovinezza cristiana(21 giugno) e
S. Pietro Canisio (27 aprile) che affrontò coraggiosamente l’errore protestante e fece un celebre catechismo.
Nel 1507 muore
S. Francesco da Paola (2 aprile) fondatore
dell’Ordine dei Minimi.
Un figlio di S. Domenico sale allora sul
trono pontificale:
232 | S. Pio V (5 maggio). Egli
istituisce nel 1571 la festa della Madonna della Vittoria, diventata due anni
più tardi festa del S. Rosario della B. V. Maria (7 ottobre), in ricordo
della vittoria navale di Lepanto riportata sui Turchi.
Con l’aiuto di
S. Giovanni della Croce, Carmelitano
scalzo (24 novembre), la serafica
S. Teresa (15 ottobre) ristabilisce la primitiva
osservanza nell’antico Ordine del Carmelo;
S. Pietro d’Alcantara, illustre
riformatore dell’Ordine dei Minori (19 ottobre) guida la santa nel suo nobile
lavoro.
S. Pasquale Baylon, il patrono delle
opere eucaristiche (17 maggio) è anch’egli figlio di S. Francesco.
S. Gerolamo Emiliani (20 luglio)
istituisce la Congregazione dei Somaschi per l’educazione dei giovani e
S. Angela de Merici (31 maggio) quella
delle Orsoline per l’educazione delle giovinette.
S. Gaetano (7 agosto) fonda i Teatini;
S. Antonio Maria Zaccaria (5 lug io)
fonda un altro istituto del medesimo genere.
S. Carlo Borromeo (4 novembre) riforma
il clero;
S. Filippo Neri (26 maggio) istituisce
la Congregazione dell’Oratorio;
S. Tommaso da Villanova, monaco
agostiniano, si rende celebre per la sua carità verso i poveri (22 settembre),
e
S. Giovanni di Dio (8 marzo) stabilisce
una Congregazione di Frati Ospitalieri. Nel 1584 Gregorio XIII estende la festa
di
S. Anna (26 luglio) a tutta la Chiesa; fu
questo Papa che nel 1582 promulgò la riforma del calendario, che va sotto il
nome di Riforma gregoriana.
Nel 1585 Sisto V impose a tutta la Chiesa
la festa della Presentazione di Maria, che si celebrava già da tempo in
Oriente.
Ancora nel XVI secolo Giulio II e Leone X fecero innalzare sulla tomba di S. Pietro la vasta basilica del Vaticano, una delle meraviglie del mondo. Nell’anno 1600 le indulgenze del giubileo vi attirarono tre milioni di pellegrini; Urbano VIII la consacrò nel 1626, come ci ricorda l’anniversario della Consacrazione della basilica di S. Pietro (18 novembre).
XVII
SECOLO.
Nel 1608 Paolo V estende alla Chiesa
universale la festa dei Ss. Angeli (2 ottobre) e nel 1621 Gregorio XV quella di
S. Giuseppe, la quale fin dagli ultimi del secolo XV era stata fissata la data 19
marzo.
La festa del SS. Nome di Maria (12
settembre) approvata da Roma nel 1513, nel 1683 fu estesa da Papa Innocenzo XI
a tutta la Chiesa per ringraziare la Vergine della vittoria di Giovanni Sobieski
sui Turchi che assediavano Vienna. Lo stesso Papa istituì nel 1688 la festa dei
Sette Dolori della B. V. Maria, estesa da Benedetto XIII nel 1727 alla Chiesa
Universale; Pio X la fissò al 15 settembre, giorno della ottava della Natività.
XVII sec. appaiono nuovi Ordini religiosi che si dedicheranno in modo
meraviglioso all’insegnamento e a tutte le opere di carità.
S. Francesco di Sales (29 gennaio)
istituisce insieme con
S. Giovanna Francesca di Chantal († 1641:
21 agosto) l’ordine della Visitazione.
Nel 1690
S. Margherita Maria Alacoque (17
ottobre) è favorita a Paray-le-Monial da parecchie visioni del Sacro Cuore.
S. Vincenzo de’ Paoli (19 luglio) fonda
la Congregazione dei Preti delle Missioni e, con l’aiuto di S. Luisa Marillac
(canonizzata nel 1934) quella delle Figlie delia Carità
S. Camillo de Lellis (18 luglio) fonda
una Congregazione di Chierici regolari per il servizio degli ammalati.
S. Francesco Caracciolo (4 giugno) fonda
l’Ordine dei Chierici minori regolari e
S. Giuseppe Calasanzio (27 agosto)
quello dei Chierici regolari delle scuole pie.
S. Maria Maddalena de’ Pazzi (29 maggio)
è una delle glorie dell’Ordine del Carmelo, mentre per l’Ordine di S.
Francesco, vi è
S. Fedele da Sigmaringen (24 aprile) e
S. Giuseppe da Copertino (18 settembre); per l’Ordine dei Gesuiti,
S. Roberto Bellarmino (13 maggio), e per l’Ordine dei Teatini
S. Andrea Avellino (10 novembre).
S. Rosa da Lima (30 agosto) è il primo
fiore di santità prodotto dal nuovo mondo.
Nel 1623
S. Giosafat, Arcivescovo di Polosca (14
novembre) che cerca di ricondurre a Roma gli eretici e gli scismatici è mandato
a morte.
Da segnalare vi è poi il voto fatto da
Luigi XIII, nel 1638 di fare una solenne processione il giorno dell’Assunta,
legando così questa grande festa della Madonna alla storia nazionale della Francia.
XVIII
SECOLO.
S. Giovanni Battista de La Salle (15
maggio) fonda l’Istituto cosi utile e benefico dei Fratelli delle Scuole
Cristiane. Nel 1716 la festa della Madonna del Rosario (7 ottobre) viene estesa
da Clemente XI a tutta la Chiesa in memoria della nuova disfatta dei Turchi,
subita a Peter Wardein, per opera di Carlo VI.
Nel 1721 Innocenzo XIII concede
l’estensione della festa del SS. Nome di Gesù, il 2 gennaio, a tutto il mondo.
Nel 1726 Benedetto XIII, consacra la
basilica di S. Giovanni in Laterano, che era stata riedificata, e fa celebrare
ogni anno l’anniversario di questo avvenimento con la festa della Consacrazione
dcll’Arcibasilica del S. Salvatore (9 novembre); lo stesso Papa l’anno seguente
estende a tutta la Chiesa la festa dei Sette Dolori della B.V. M. che si
celebra il Venerdì di Passione.
S. Alfonso de’ Liguori, (2 agosto) istituisce
la Congregazione del SS. Redentore; i suoi scritti contribuiscono grandemente a
riparare al male causato dal rigorismo giansenista. —
S. Paolo della Croce (28 aprile) fonda l’istituto dei Passionisti.— Nel 1765 Clemente XIII estende a tutta la Chiesa l’usanza delle Quarant’Ore che risale al secolo XVI: è una divozione riparatrice e nello stesso tempo una protesta contro il razionalismo che cominciava già a produrre tanta rovina. Alla fine di questo secolo di incredulità, scoppia la rivoluzione francese e il secolo seguente è quello della rivolta generale contro ogni autorità.
XIX
SECOLO.
Nel 1817 per ricordare i dolori che Pio
VII esiliato e prigioniero aveva sopportato e la protezione della Vergine che
lo aveva liberato contro ogni umana aspettativa, Pio VIII estende a tutta la Chiesa
la Festa dei Dolori di Maria (15 settembre), che i Servi di Maria celebravano
fin dal XIII secolo.
Nel 1849 Pio IX istituisce la
festa del Preziosissimo Sangue di Gesù (1° luglio) per mostrare che ai meriti del Salvatore si deve la vittoria riportata dalle armi francesi sulla rivoluzione che aveva cacciato il Papa da Roma; essendosi ottenuta questa vittoria il 2 luglio, il Papa elevò la festa della Visitazione della B. V. M. a rito doppio di II classe. — Ancora questo Papa nel 1847 estende a tutta la Chiesa la festa della Solennità di S. Giuseppe (mercoledì della 2a settimana dopo l’Ottava di Pasqua), e nel 1870 dichiara questo santo Patriarca protettore della Chiesa universale.
– Nel 1854, Papa Pio IX proclama il dogma dell’Immacolata Concezione di Maria, la cui festa (8 dicembre) era stata già concessa al mondo intero da Clemente X nel 1708; Leone XIII estende a tutto il mondo la Vigilia di questa festa nel 1879. — Ma il mezzo più grandioso che Dio impiega per confondere insieme la perfida dell’eresia giansenista e il razionalismo empio e immorale è il culto del Sacro Cuore la cui festa (Venerdì dopo l’Ottava del Corpus Domini) approvata nel 1765 da Clemente XIII, è innalzata nel 1889 alla dignità di rito di I classe. — Nel 1854 Papa Pio IX consacrala Basilica di S. Paolo fuori le mura, incendiata nel 1823 e fissa la festa della Consacrazione della Basilica di S. Paolo al 18 novembre. — Nel XIX secolo è istituita anche la festa delle Reliquie (5 novembre). — Nel 1888 Leone XIII colpito dalle dolorose prove che la Chiesa subisce, compone una Méssa e un ufficio nuovo in onore della Madonna del Rosario (7 ottobre) ed eleva questa festa al rito doppio di II classe. Il medesimo Papa nel 1879 eleva al rito doppio di II classe la festa di
S. Gioachino, 16 agosto) e quella di
S. Anna (26 luglio).
XX
SECOLO.
Nel 1890 Leone XIII istituisce la festa
della Madonna di Lourdes febbraio) che Pio X estende nel 1907 alla Chiesa
universale. Questo Papa eleva al rito doppio di II classe la festa della
Madonna dei 7 Dolori (15 settembre) e trasforma il calendario delle feste cristiane
in modo da rendere al Ciclo Cristologico la preponderanza sul Ciclo Santorale.
Benedetto XV fa rendere culto universale a
S. Efrem (18 giugno) e gli dà il titolo di dottore; ordina un nuovo Prefazio per S. Giuseppe e i Defunti, e canonizza Giovanna d’Arco, già ricordata, S. Margherita Maria Alacoque (17 ottobre) e
S. Gabriele dell’Addolorata (27 febbraio). Introduce inoltre nella Chiesa universale la
festa della Sacra Famiglia (Domenica
nell’Ottava dell’Epifania), di
S. Gabriele (24 marzo), di
S. Raffaele, 24 ottobre, di
S. Ireneo (28 giugno) e, ove lo
desiderano, la festa di
Maria Mediatrice di tutte le grazie (31
maggio) e del
Cuore Eucaristico Gesù (giovedì dopo
l’Ottava del Corpus Domini).
Pio XI istituisce la
Festa di Cristo Re (ultima Domenica di
ottobre), quella di
S. Teresa del Bambino Gesù (3 ottobre) e
di
S. Pietro Canisio (già citato), che
dichiara Dottore della Chiesa insieme con
Giovanni della Croce (già citato anch’esso). Canonizza il S. Curato d’Ars (9 agosto),
S. Maria Sofia Barat (25 maggio) fondatrice delle Dame del S. Cuore, e
S. Giovanni Eudes (19 agosto), fondatore degli Eudisti. Compone anche un nuovo Ufficio e una nuova Messa con Prefazio proprio della Festa del Sacro Cuore, aggiungendovi l’Ottava privilegiata. Estende la festa di S. Margherita Maria Alacoque alla Chiesa universale e canonizza nel 1930
S. Roberto Bellarmino (13 maggio), che insieme a
S. Alberto Magno (15 novembre), canonizzato nel 1932 fu da lui proclamato Dottore della Chiesa. Infine estende alla Chiesa universale la festa della Maternità della B. V. M. (11 ottobre)
e quella di S. Gabriele dell’Addolorata.
Fra le ultime canonizzazioni avvenute, ricordiamo in modo speciale quelle di
S. Giovanni Bosco (31 gennaio)
S. Giuseppe Ben. Cottolengo (30 aprile
S. Giovanna Antida Thouret (23 maggio)
S. Margherita Redi (11 marzo).
S. Giovanni Leonardi (9 ottobre)
S. Andrea Bobola (16 maggio)
S. Salvatore da Orla (18 marzo).
Pio XII costituisce Patroni principali d’Italia S. Francesco d’Assisi e S. Caterina da Siena; canonizza
S. Gemma Galgani (11 aprile) e
S. Maria S. Eufrasia Pelletier (24
aprile).
III. — Commento Liturgico.
Durante il primo semestre dell’anno ecclesiastico (Avvento-Pentecoste) la Chiesa ricostituisce la vita di Cristo; durante il secondo (Trinità-Avvento), mostra la vita della Chiesa stessa che si sforza di riprodurre nei suoi Santi le virtù del Maestro. Infatti nel passato le Domeniche che. seguivano la Pentecoste erano raggruppate attorno a qualche Santo più importante: vi erano così le settimane dopo la festa di S. Pietro o degli Apostoli, le settimane dopo la festa di S. Lorenzo, le settimane del settimo mese (settembre) e le settimane dopo la festa di S. Michele. Volendo accentuare l’azione dello Spirito Santo nelle anime dopo la Pentecoste, queste Domeniche ricevettero più tardi l’antica e più logica denominazione di Domeniche dopo la Pentecoste, che le riunisce cosi al Ciclo pasquale. Questa seconda parte dell’anno, senza sottoporre nuovamente la sua liturgia all’ordine cronologico della prima, ne è tuttavia l’eco fedele, poiché approfondisce in maniera nuova gli insegnamenti del Signore lasciandosi guidare dai bisogni della nostra intelligenza e del nostro cuore. E così come già nella prima parte si leggevano nel loro ordine le lettere di S. Paolo, il Vangelo di S. Matteo, S. Marco, S. Luca, anche qui si ritrova traccia di questo ordine. Si vede così che per « la maggior parte del tempo », i Salmi sono presi, specialmente per gli Alleluia, Offertori e Comunioni, in un ordine ascendente (Vedi Tavola, p. 844 e 845). Ma perché in questi brani del Vangelo e nei Salmi è stato preso un tal passo o un tal versetto piuttosto che un altro? Come per le Domeniche del Tempo della Settuagesima e della Quaresima, sono i libri storici letti nel Breviario che hanno determinato, per la maggior parte del tempo, questa scelta per le Messe dalla I alla XI Domenica dopo la Pentecoste. Dalla XII Domenica il ravvicinamento tra il Messale ed il Breviario, è meno apparente. Ma per restar fedele al metodo usato per le prime 11 Domeniche come per le Domeniche dalla Settuagesima alla IV Domenica di Quaresima, noi abbiamo creduto bene continuare a stabilire questo parallelismo. Noi non vogliamo con ciò dire che i rapporti da noi già stabiliti, fossero stati tutti voluti dalla Chiesa quando Ella compose il Messale, ma pensiamo che è conforme allo spirito della Chiesa Io studiare questo libro in rapporto al Breviario, poiché Essa ce li dà unitamente ogni giorno, e proponiamo una interpretazione che ci farà rivivere tutta la Storia Sacra ogni anno. Cosi il Messale insegna nello stesso tempo la Storia Sacra, la Storia di Gesù e la storia della Chiesa e, soprattutto, il dogma cattolico, e la morale cristiana nella sua applicazione pratica. Che bel catechismo! Siccome tutte le Domeniche di questo tempo si ricollegano, come è stato detto, alla festa di Pentecoste — ed ecco perché sono dette Domeniche dopo Pentecoste, — si può cercare un altro piano logico che si aggiunge a quello già esposto e viene a completarlo, facendo inquadrare quest’epoca col piano generale del Ciclo. — Lo Spirito Santo, come è stato detto (V. Commento dogmatico), dà alla Chiesa i differenti insegnamenti di Cristo. Il primo di tutti i dogmi è quello della SS. Trinità e questo dogma, lo Spirito Santo ricorda prima d’ogni altro alla Chiesa, poiché solo battezzando in nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, essa deve insegnare a tutto il mondo. Ed ecco che la prima Domenica dopo Pentecoste coincide con la festa della SS. Trinità. — Ilsecondo dogma è l’Incarnazione, che ci ricorda fino alla fine dei secoli, la presenza di Gesù nell’Eucarestia; e la seconda solennità è quella del Corpus Domini. — Il terzo dogma è quello della Chiesa la cui anima è lo Spirito Santo, ed ecco che tutte le domeniche seguenti contengono allusioni allo Spirito Santo, e alla grazia che produce nelle anime che appartengono alla Chiesa, per farle sempre più intimamente spose di Cristo. « Durante questo tempo la nostra attenzione è sempre rivolta alla santa Persona divina che, mandata alla Chiesa e alle anime continua e conduce a termine l’opera redentrice ricordata dall’Avvento a Pentecoste. Grazie a questa luce, noi intenderemo meglio le pagine e le parole ispirate, scelte come letture e come canti della Messa: e ciascuna ci apparirà come uno strumento per le divine operazioni dello Spirito Santo nelleanime. Manteniamo la luce di fede che splende specialmente nelle Messe del Tempo dopo Pentecoste; senza dare alle formule di queste Messe una unità, una fisionomia precisa, questo criterio serve a produrre i frutti più preziosi di salvezza per l’anima, che lascia esplicare in se stessa l’azione dello Spirito» (Messale per tutti, LOVANIO). — Essendo poi queste domeniche destinate a rappresentare tutti i secoli che passerà la Chiesa, vi si possono vedere allusioni alle differenti età del mondo; infatti le ultime domeniche parlano esplicitamente del ritorno dei Giudei e delle grandi prove che segneranno la fine del mondo. – Infine. siccome il Tempo dopo Pentecoste è soprattutto consacrato alla Chiesa, fra le diverse domeniche destinate a conservare tutta la preminenza che spetta al Ciclo Cristologico, s’intercalano le grandi feste mediante le qualivengono ricordati i Santi che lo Spirito di Gesù ha fatti. Essi diventano da questo momento il commento vivo della parola del Maestro mettendo in pratica, durante la settimana, quello che lo Spirito Santo ha insegnato nella domenica. Il Ciclo dei Santi trova quindi in questo Tempo dopo Pentecoste tutta la sua ampiezza, pur mettendo in piena evidenza il Ciclo temporale dal quale dipende. Infatti noi qui abbiamo la festa della nascita di Maria sulla terra (8 settembre) e in cielo (15 agosto); la festa di S. Michele (29 settembre); degli Angeli (2 ottobre); la doppia natività di S. Giovanni Battista in terra (24 giugno) e in cielo, il giorno del suo martirio (29 agosto); la festa del Ss. Apostoli Pietro e Paolo (29 e 30 giugno); la festa di Tutti i Santi; la Commemorazione dei Defunti e l’Anniversario della Consacrazione delle principali chiese, simbolo delle assemblee delle anime che un giorno formeranno la Gerusalemme celeste. — Per esprimere questa speranza si usano i paramenti verdi, che ne sono il simbolo, per le Messe di tutte queste domeniche. Il verde che è l’indizio di vita nella natura, era antecedentemente assegnato agli Angeli, che erano rappresentati con aureola oppure veste di questo colore. Il verde designa anche il lavoro della vita della grazia nelle anime e perciò gli antichi dipingevano spesso la Vergine e i Santi con vesti verdi; mentre sui monumenti funerari si disegnava un ramo verde per significare l’immortalità dell’anima e la risurrezione, che sono la mèta del Tempo dopo Pentecoste. Siccome le Domeniche dopo la Pentecoste sono regolate dalla Pasqua, tra la XXIII e la XXIV, che è sempre l’ultima, si forma un vuoto che è riempito con le Domeniche dopo l’Epifania (6a, 5a e 4a e qualche volta anche la 3a dopo l’Epifania) che non furono celebrate. Di modo che, a seconda della Pasqua, si possono avere durante l’anno da 23 a 28 Domeniche dopo Pentecoste.
Quando Gesù mostrava alla beata Margherita Maria il suo cuore infiammato d’amore per gli uomini e, incapace di contenere più a lungo quelle fiamme che lo consumavano, e desideroso di far parte a tutti delle ricchezze del suo . cuore, che cosa voleva? Attirare l’attenzione degli uomini su questo amore, indurli a rendergli omaggio, invitarli ad attingere in questo cuore infinitamente ricco. Se, al dire della santa, egli si compiace grandemente di essere onorato sotto la figura del suo Cuore di carne, che scopo vuole che ci proponiamo nel rendergli questo onore? Si tratta del fine preciso e prossimo della divozione, non già del fine ultimo e generale che è, evidentemente, la gloria di Dio e la santificazione delle anime. – Egli vuole che ci proponiamo di onorare il suo amore e di corrispondergli, rendendo amore per amore. La manifestazione del sacro Cuore alla beata Margherita Maria è la manifestazione dell’amore. Si può dunque collegare tutta la divozione a questo. Da una parte, un amore che reclama corrispondenza d’amore, un amore tenero, esuberante, che vuole ricambio proporzionato d’amore; dall’altra parte l’amore che risponde all’invito dell’amore, l’amore desideroso di non essere troppo al disotto dell’amore immenso che l’ha prevenuto e lo provoca. Se la devozione al sacro Cuore, secondo la parola di Pio VI, ci conduce a venerare l’immensa vita e il prodigo (effusum) amore di nostro Signore per noi, è evidente che ciò serve ad accendere il nostro amore a questo focolare dell’amore. Il che è evidente. Ricorderò qualche testo soltanto per mostrare che è proprio così.
La beata scriveva al P. Croiset : « Mi
si mostrava di continuo un cuore che gettava fiamme da ogni parte, con queste
parole: Se tu sapessi quanto io abbia sete d’essere amato dagli uomini tu non
risparmieresti nulla per questo…. Io ho sete, io ardo dal desiderio d’essere
amato ». E precedentemente aveva scritto alla madre de Saumaise: « Egli vivrà
malgrado i suoi nemici, e si farà padrone e possessore dei nostri cuori e ne
prenderà possesso; perché il fine principale di questa divozione è di
convertire le anime all’amor suo ».
[J. V. Bainvel: La devozione al S. CUORE DI GESÙ. Soc. Ed. Vita e
Pensiero, Milano, 1919]
Indulgenze per il mese di Giugno:
253
Mensis
sacratissimo Cordi Iesu dicatus
Fidelibus, qui mense iunio (vel
alio, iuxta Rev.mi Ordinari prudens iudicium), pio exercitio in
honorem Ssmi Cordis Iesu publice peracto devote interfuerint, conceditur:
Indulgentia decem annorumquolibet mensis die;
Indulgentia plenaria, si diebus saltem
decem huiusmodi exercitio vacaverint et præterea peccatorum veniam obtinuerint,
eucharisticam Mensam participaverint et ad Summi Pontificis mentem preces
fuderint. Iis vero, qui præfato mense preces vel alia pietatis obsequia divino
Cordi Iesu privatim præstiterint, conceditur:
Indulgentia septem annorum semel
quolibet mensis die;
Indulgentia plenaria suetis
conditionibus, dummodo quotidie per integrum mensem idem obsequium peregerint;
at ubi pium exercitium publice habetur, huiusmodi indulgentia ab iis tantum
acquiri potest, qui legitimo detineantur impedimento quominus exercitio publico
intersint (S. C. Indulg., 8 maii 1873 et 30 maii 1902; S. Pæn. Ap., 1 mart. 1933).
(A coloro che nel mese di giugno praticano un pio esercizio in onore del Sacro Cuore di Gesù in pubblico, si concedono 10 anni, ed in privato 7 anni, e Indulgen. Plenaria se esso verrà praticato almeno per 10 giorni con le s. c.).
Altre indulgenze ove viene celebrato
solennemente il Cuore Sacratissimo di Gesù con corso di predicazione.
Queste sono le
feste del mese di
GIUGNO 2020
1 Giugno Die II infra octavam
Pentecostes Duplex I. classis
2 Giugno Die III infra octavam
Pentecostes Duplex I. classis
3 Giugno Feria Quarta Quattuor
Temporum Pentecostes
Semiduplex
4 Giugno Die Quinta infra octavam Pentecostes Semiduplex
5 Giugno Feria Sexta Quattuor Temporum Pentecostes Semiduplex
PRIMO VENERDI
6 GiugnoSabbato Quattuor
Temporum Pentecostes
Semiduplex
PRIMO SABATO
7 Giugno Dominica Sanctissimæ Trinitatis Duplex I. classis
9 Giugno Ss. Primi et Feliciani
Martyrum Feria
10 Giugno S. Margaritæ Reginæ
Viduæ Semiduplex
11 Giugno Festum Sanctissimi Corporis Christi Duplex I. classis
12 Giugno S. Joannis a S. Facundo
Confessoris Duplex
13 GiugnoS. Antonii de Padua
Confessoris et Ecclesiæ Doctoris Duplex
14 Giugno Dominica II Post Pentecosten Semiduplex Dominica minor
S. Basilii Magni Confessoris et Ecclesiæ Doctoris Duplex
15 Giugno Ss. Viti, Modesti atque
Crescentiæ Martyrum Feria
18 Giugno S. Ephræm Syri Confessoris et Ecclesiæ Doctoris Duplex
19 Giugno Sanctissimi Cordis Domini Nostri Jesu Christi Duplex I. classis
20 Giugno S. Silverii Papæ et
Martyris Feria
21 Giugno Dominica III Post Pentecosten Semiduplex Dominica minor
S. Aloisii Gonzagæ
Confessoris Duplex
22 Giugno S. Paulini Episcopi et
Confessoris Duplex
23 Giugno In Vigilia S. Joannis
Baptistæ Duplex II. classis *L1*
24 Giugno In Nativitate S. Joannis Baptistæ Duplex I. classis *L1*
25 Giugno S. Gulielmi Abbatis Duplex
26 Giugno Ss. Joannis et Pauli Martyrum Duplex
27 Giugno Sanctæ Mariæ Sabbato Simplex
28 Giugno Dominica IV Post Pentecosten Semiduplex Dominica minor
S. Irenæi Episcopi et Martyris Duplex
29 Giugno SS. Apostolorum Petri et Pauli Duplex I. classis *L1*
30 Giugno In Commemoratione S.
Pauli Apostoli Duplex
*L1*