LO SCUDO DELLA FEDE (161)

P. F. GHERUBINO DA SERRAVEZZA Cappuccino Missionario Apostolico

IL PROTESTANTISMO GIUDICATO E CONDANNATO DALLA BIBBIA E DAI PROTESTANTI (29)

FIRENZE – DALLA TIPOGRAFIA CALASANZIANA – 1861

SECONDA PARTE.

Genuino prospetto del Cattolicismo, e del Pretestantismo, delineato dai Protestanti.

PRATTENIMENTO IV

Accusa della Riforma contro la Chiesa Cattolica. – Quanto abbiano di verità, e a chi debbano propriamente applicarsi.

PUNTO I.

Presso chi sia la vera Bibbia, la vera parola di Dio: chi sieno i veri corruttori della Bibbia.

50. Apost. Resto grandemente sorpreso, stupito, sbalordito dell’orrida descrizione, che fatta mi avete della vostra Riforma (ossia di voi stesso) dal giorno della sua nascita sino a’ suoi funerali inclusive. Nulla posso rispondere a quello che ne avete detto; poiché la confessione di un reo della sua propria reità è tale una prova della medesima; che non ammette risposta, sempre che è libera totalmente e spontanea come è la vostra. Nulla tampoco risponder posso contro gli elogi da voi fatti alla Cattolica Chiesa, essendo fuor d’ogni dubbio non esservi prova più autentica, incontrastabile di ciò che ha di buono, di lodevole un individuo, quanto la libera testimonianza dei suoi nemici; e molto più quando essi testificano a loro proprio danno e confusione. Ciò nonostante mi siete venuto in sospetto di poca lealtà, perché taciute mi avete tante brutte magagne che i vostri Emissarii, voleva dire i vostri Missionarj, mi hanno scoperte nella Cattolica Chiesa, e persino me le han fatte vedere stampate in certi libercoli che mi han regalati, dalle quali la Riforma va esente e onde almeno per questa ragione meritava essa i vostri elogj. Ditemi dunque: non è egli vero che la Chiesa Cattolica non ha la vera Bibbia, che ha corrotto in mille guise la parola di Dio, perché  non ammette altra Bibbia come autentica, che quella detta la Volgata dopo averla ripiena di corruzioni, di errori? Non è egli vero che la Riforma non si è macchiata di tale iniquità, e possiede la genuina parola di Dio, perché la sua Bibbia è stata esattamente tradotta dai veri Originali Greco ed Ebraico?… Rispondete.

Prot. « Giudicano i dotti (protestanti) che la Volgata debba preferirsi alle altre odierne (edizioni) latine, perché più antica di tutte, e nella Chiesa Occidentale è stata pubblicamente ricevuta per molti anni; onde meritamente deve molto stimarsi, né deve temerariamente rigettarsi, come di poi più diffusamente dimostreremo. » (Walton, Prelegom. X, N. 3, p. 72.).

« Giovanni Brosio, nostro compatriota, scrisse un trattato dottissimo, nel quale fa le difese dell’antica Versione (la Volgata), moltissimi luoghi della quale confrontati coll’edizione di Bezza e di altri, dimostra che sono onninamente retti » (Il celebre Millio, Prolegom. In N. Test. Oxon, 1707, p. 138.)

« Annotai poi quelle cose che credei bene doversi annotare alla Versione Latina (la Volgata) da gran tempo ricevuta, la quale sempre moltissimo stimai, non solo perché non contiene dogma alcuno insalubre, ma anche perché ha in sé molto di erudizione, quantunque usi un genere di dire assai ruvido. Per quelli che non hanno imparato né l’ebraico, né il greco è sicurissima la Versione Volgata, la quale non ha dogma: alcuno cattivo, siccome il consenso di tanti secoli e di tante genti ha giudicato. » (Ugone Grozio, Præf. ad Comment. in Libros V. Vet. Test. — et in Vot. pro pace.)

« Preceduto avea la Volgata, negletta di poi malamente, essendo essa la prestantissima di tutte le Versioni… Imperocchè i miei stessi discepoli tanto protestanti come pontifici facilmente si rammenteranno quanto grandemente io commendi l’uso sì critico, sì ascetico della Volgata, e vituperi il disprezzo di essa. » (Dav, Michaels, Supplem. ad Lèxio hebraic. part. 3, p. 992. = e nella Biblioteca Orientale, T. I, N. 311).

« Oh quanto immeritamente Erasmo riprende in molti luoghi l’antico Interprete (l’autore della Volgata) come dissenziente dai Codici greci! Dissente, lo confesso, da quegli esemplari (del Nuovo Testamento) i quali esso Erasmo aveva trovato, Ma non abbiamo trovato, che appoggiata sia neppure in un luogo coll’autorità degli altri Codici anche antichissimi quella interpretazione che egli riprende; che anzi in alquanti luoghi osservato abbiamo, che sebbene la lezione dell’antico Interprete non convenga alle volte co’ nostri greci esemplari, con tutto ciò quadra assai meglio; sembra, cioè che abbia séguito un più emendato esemplare. » (Bezza, presso Rich, Simon, Hist. critique du Nuov. Test. chap. 28).

« Nelle sue Note ai Vangeli e agli Atti (Isacco Casabuoni) spesso preferisce la lezione della Volgata a quella dell’odierno testo greco, e dimostra che la Volgata combina con gli antichi Manoscritti Greci. » Ora veniamo a noi.

51. « Riguardo alle Versioni di Beza e del Pescatore, dei quali molto stimo l’erudizione, ed a quelle degli altri ,, l’erudizione de’ quali non istimo tanto, molti hanno ammonito che spesso sono stravolte a sensi privati….. Della: Versione Ginevrina, la quale ne’ luoghi non controversi non è da disprezzarsi, il Re Giacomo, etc.? » (Grozio, Vot. Pro pace, pag. 674)

« Anche in Inghilterra « ad oggetto che il popolo si acconciasse alle innovazioni, i depredatori (riformatori) si avvisarono di dar fuori una Bibbia ordinata a tale scopo, la quale Bibbia non era che una continuata alterazione del testo originale in tutti quei luoghi in cui si credé necessaria! Questo per avventura si fu l’atto il più sfacciato…. In esso noi ravvisiamo la vera indole degli Eroi della Protestante Riforma. » (Cobbet, Op. cit. Lett 7, § 208.).

Apost. Non potrete al certo negare che almeno la Bibbia tradotta in italiano da Giovanni Diodati, e che i vostri Missionarii ci presentano come una gemma preziosissima, non sia perfettamente genuina e sicura.

Prot. « Siccome questo Interprete non aveva altro fine che d’istruire i seguaci del suo partito, egli ha adattato (accomodée) la sua interpretazione e le sue note alla loro dottrina. Necessitava assolutamente, che a tenore de’ principii di Ginevra, essi trovas- sero la loro Confessione di fede nella Scrittura, e per tal motivo convenne che egli restringesse in alcuni luoghi, a tenore di questa idea, ciò che nell’originale esisteva in termini troppo generali. » (Così Riccardo Simone, non solo protestante, ma panegirista dei protestanti, citato dal Martini, ediz. Venez. Del 1832, vol. 64°, p. 6).

PUNTO II.

Non è vero che la Chiesa Cattolica proibisca in modo assoluto la lettura della Bibbia in lingua volgare, ne sottragga il frutto ai fedeli, o ne proibisca l’uso alla protestante, perché la creda contraria alla sua fede. — Società Protestante promotrice della Dottrina Cristiana altre di simil fatta: loro qualità, brutti maneggi e tenebrosi intenti.- Fede Cattolica: – sua verità – Culto de’ Santi, perché abolito dai pretesi Riformatori.

52. Apost. Da quanto mi avete detto chiaramente risulta, che la sola Chiesa Cattolica possiede la vera Bibbia, la genuina parola di Dio: che la sua Volgata, la più esatta di tutte le versioni, la più conforme agli Originali, è preferibile a tutti li odierni greci Esemplari; che i protestanti son quelli che hanno una Bibbia erronea; che l’hanno di più interamente corrotta, stravolgendola a sensi privati, eccetto i soli luoghi non controversi. Tale è la vostra sentenza, né io ho ché ripetervi. Ma ditemi, perché la Chiesa Cattolica ne proibisce la lettura in lingua volgare, e così priva i fedeli del gran frutto della parola di Dio?… Come! Proibire la parola di Dio! Ciò fa senz’altro perché la ravvisa contraria a’ suoi dogmi, ai suoi insegnamenti.

Prot. Non mi aspettava questa tua conseguenza; poiché vuol poco a conoscere che la Bibbia dev’esser contraria non già a chi la mantiene illibata, segno manifesto che nulla ha che temere dalle sue divine sentenze; ma bensì a coloro che la travisano, la corrompono, non essendovi altra ragione che questa di tal sacrilego attentato. Ma rispondiamo per ordine.

« Il pretendere di asserire che la Chiesa Cattolica rifiuti accordare ai suoi aderenti la lettura della Bibbia, è ciò un calunniarla. Là, per lo meno, dov’ella trova la semplicità e fedeltà cristiana, non lo fa giammai, ma si sforza di prevenire le ricerche di pura curiosità, i dubbi di pura critica, la lettura non approfondita. Non vi è dubbio che questa sua cura potrebbe quà e là essere spinta troppo oltre…. Ma in presenza degli emissarj inmglese che, simili agli uccelli di rapina, ai bracchi, vanno a seminare la discordia dappertutto, senza considerare l’uomo tal quale egli è, né  rispettando nel loro orgoglio anglicano convenienza di sorta, questa severità e queste ansiose cure de’ preti cattolici per le loro pecorelle sembrar dovrebbero pienamente giustificate anche allora quando non ne fossimo persuasi! » (Il celebre Dottor Leo di Berlino, Risposta al giornale di Halla. Vedi Annales catholiques de Genève; 4 Livr. 1855, P. 273.)

« Quando pure vi fossero (nella Bibbia) dottrine al tutto lontane dalla ragione, già se ne avrebbe anco di troppo per porre dall’uno dei lati ogni uso di ragione nel dichiarare le Sante Scritture; perocchè quello (N. B.) non varrebbe che a dimostrare esser vero il sistema Cattolico solamente?» (Zimmermann, nella Gazzetta Letteraria di Lipsia 1829, N.27) Hai capito?

53. Apost. Se così è, perché quella vostra Società inglese detta “Società promotrice della Dottrina Cristiana” – in un suo libercoletto intitolato Roma e la Bibbia (Londra 1855) va declamando che Roma proibisce ai fedeli la lettura della Bibbia, perché la conosce contraria al suo religioso sistema?

Prot. « Ti prego riflettere che questa Società, per promuover la Dottrina Cristiana, va di continuo pubblicando delle Opere, l’oggetto delle quali si è di dare a credere al popolo d’Inghilterra che la Cattolica Religione è idolatra e condannabile, e che per conseguenza una terza parte della totalità de’ nostri consudditi sono idolatri, e destinati all’eterna perdizione, e che non dovrebbero essi conseguentemente dei medesimi diritti, dì che noi protestanti godiamo. Questi calunniatori conoscono bene, che que- sta stessa Cattolica Religione fu per novecento: anni l’unica religione cristiana conosciuta dai nostri antenati. Egli è questo un fatto, che essi non possono mascherare alle persone intelligenti. E perciò tanto essi, quanto il clero protestante stanno costantemente applaudendo al cangiamento, che ebbe luogo circa a dugent’anni fa, il qual cangiamento passa sotto il nome di Riforma » (Coblet, Opera citata, Lett. 1, § 2)  – « Chiunque sia nell’animo non dico del tutto, ma almeno così fattamente preoccupato, che il cuore guisa scevro ed immacolato, certo che altamente si corruccia, e con ferma e salda voce si fa innanzi a reclamare contro quelle diverse lingue e quelle orribili favelle veramente infernali; con che i nemici del Cattolicismo non dubitano di menargli addosso l’ultimo colpo mortale. Cotal linguaggio non è certamente quello. della verità, ma sì quello della passione che trabocca, quello che si pare chiaramente dell’interesse, e per conseguenza che nulla determina e stabilisce! » (Alberti Teofilo, ossia, Meditazioni religiose 1828, p. 75.).

« Cotesti corifei e servili seguaci dello spirito non di verità, ma di setta e di partito, bene avventuratamente sono eglino vinti, e le loro dottrine messe a terra da nient’altro che da un Catechismo qualunque che a caso capitasse nelle mani di un Cattolico. » (Fessler: Le mie vedute intorno alla religione, ed alla Chiesa, Lipsia 1807, part. 2 pag. 58).

« Costoro vanno sempre d’attorno levando novelli rumori, suscitando nuove differenze, e ingerendo discordie. Essi soli alimentano l’odio dei partiti religiosi, essi e non altri, siccome avversi al Cristianesimo, tutto ciò che è cattolico censurano. » (Lessing, Opuscoli teologici di vario argomento, part. 2, p. 21).

« L’odio, di che andiamo discorrendo, odio vile, di cui prendono baldanza i nostri teologi contro il Cattolicismo e la Gerarchia Romana, è prodotto dalla moda; e i banditori protestanti le vanno dietro e se ne fanno belli. » (Fogli di conversazione letteraria, del 1835, N. 124).

« La fede del cattolico, a cui il talento dell’uomo va sottomesso, non è già, come altri vorrebbero persuadere, contro la ragione; che anzi questa la giustifica pienamente. La fede cattolica non è altro che. la ragione credente sottoposta all’autorità divina. » (Marhemecke. La Simbolica).

« L’opera eziandio dei venerandi Padri radunati in Concilio nella città di Trento, non fu e non è che una deduzione la più conseguente, e in pari tempo un confermare il dogma cattolico secondo i dettami della Santa Scrittura e della Tradizione Apostolica. » (Fessler, Storia degli Ungheresi; T. 8, p. 184.).

« Chiamar la fede della Chiesa Romana priva di luce e di verità, egli è un’ingiustizia che regge al paragone colle più inique. Non l’han difesa questa fede tanti uomini sommi e generosi, onore dell’umanità? Non han cercato altri con i propri scritti di renderle il suo, senza cavilli ed inganni, ma sì colle leggi dell’intelligenza?» (F. Bonteweeke. Manuale delle scienze filosofiche, Gottinga 1820) Con tutto ciò accusano e condannano questa Chiesa come superstiziosa e idolatra! Che te ne pare?

54. Apost. L’accusano in tal modo e la condannano pel suo culto dei Santi, e altresì pel superstizioso immenso dispendio che spreca pel culto religioso in generale: le quali cose, come ben sapete, i Riformatori spinti furono ad abolire per assoluto dovere di cristiana delicata coscienza. Non è egli vero?

Prot. Per ristringermi alla sola Inghilterra su questo grave rapporto, e non dilungarmi di troppo:

« Bisognerebbe che fossimo precisamente contrarii a ciò che sempremai si è pensato esser gli Inglesi, se tuttora affettassimo di credere che la distruzione dei Sacrarii de’ nostri antenati derivò da motivi di coscienza…. I signori Riformatori depredaron le Chiese cattedrali così come i Conventi e le loro Chiese E però non deve fare in modo alcuno meraviglia che assai per tempo, in sul bel principio della pia loro ed onorata intrapresa, volgessero eglino i loro frettolosi passi verso Cantorbery, che a preferenza d’ogni altro luogo erasi contaminato del manifesto peccato di possedere ricchi altari, tombe, immagini d’oro e d’argento insieme con dei manifestamente peccaminosi diamanti ed altre pietre preziose… »

« Ma erano a Cantorbery due oggetti, per cui i nibbj della Riforma vi furono particolarmente tratti, cioè il monastero di S. Agostino, e la tomba di Tommaso A. Becket. Il Santuario del primo, siccome era opera di gran magnificenza, offerse un copioso bottino ai saccheggiatori, i quali se avessero potuto avere accesso al Sepolcro di Gesù Cristo, e trovato lo avessero ricco del pari, eglino fuor di dubbio lacerato lo avrebbero a brani. »

«Ma come che ricca  si fosse questa preda, ve ne aveva pur una più grande nel Santuario di Tommaso A. Becket nella Chiesa cattedrale…. Questa tomba di Becket era di legno lavorato colla massima squisitezza, intarsiato abbondevolmente di ricchi metalli, e densamente tempestato di pietre preziose di ogni sorta. Qui stava un oggetto per la riformatrice pietà da fissarvi sopra è suoi sguardi divini. Che se in una delle nostre Chiese ora trovar si potesse per avventura un Santuario cosiffatto, oh! come griderebbero i Swaddlers per un’altra. Riforma!… »

Ogni altare di chiesa aveva, come già osservai, più o meno di oro o di argento. Parte di questo consisteva in sacre immagini, parte in turiboli, candelieri ed altri oggetti…. La parte fanatica de’ Riformatori prendevasi diletto in questionare, etc…. Ma ben altri erano i pensieri che occupavano l’animo dei derubatori! Eglino erano assorti in meditare sul valore delle Immagini, dei turiboli e degli altri sacri arredì.! » (Cobbet, Oper. cit. Lett. 6, §° 117, e seg. – e – 207).

Apost. Ora comincio a comprendere perché anche nella mia Italia certi miei padroni gridano allo spreco delle spese del culto, all’agiatezza degli Ecclesiastici, alla dabbenaggine di chi prega i Santi, etc.; e ardentemente desiderano una Protestante Riforma. – Ma ritornando al nostro primo subietto, dico che se la Bibbia fosse contraria alla vostra Riforma e favorevole al Cattolicismo, come voi supponete, i vostri Riformatori non l’avrebbero data nelle mani di tutti come l’unico giudice in materia di fede, come l’unica regola del cristiano, secondo il senso in cui da ciascuno è intesa. Questo avvenimento è una vera disfida fatta al Cattolicismo, che sola dimostra quanto fosser sicuri di aver dalla loro la parola di Dio.

Autore: Associazione Cristo-Re Rex regum

Siamo un'Associazione culturale in difesa della "vera" Chiesa Cattolica.