La Comunione spirituale

LA COMUNIONE SPIRITUALE

Considerazioni di S. Leonardo da Porto Maurizio

Coloro che non possono ricevere sacramentalmente il corpo del Signore, Lo possono ricevere spiritualmente con gli atti di viva fede e fervente carità e con un grandissimo desiderio di unirsi a quel sommo Bene; in questa maniera ricevono il frutto di questo divin sacramento. La Comunione spirituale si può fare durante la Messa (la Messa di sempre, quella definita da S. Pio V – n.d.r.-) o in qualsiasi momento della vostra giornata.

Quando il sacerdote sta per comunicarsi nella santa Messa, voi, stando ben raccolti eccitate nel vostro cuore un atto di vera contrizione, e battendovi il petto umilmente, in segno che vi riconoscete indegno di una grazia così grande, fate tutti quegli atti di amore, di offerta, di umiltà, con tutti gli altri che fate abitualmente quando vi comunicate sacramentalmente, e poi desiderate ardentemente di ricevere il buon Gesù sacramentato per vostro bene. E per ravvivare la vostra devozione, immaginatevi che Maria santissima, o qualche altro vostro Santo avvocato vi porga la santa particola. Figuratevi di riceverla, ed abbracciando Gesù nel vostro cuore, replicate più e più volte: venite, caro Gesù mio, venite dentro questo mio povero cuore, venite ed esaudite i miei desideri, venite e santificate l’anima mia; venite Gesù dolcissimo, venite. E ciò detto fate silenzio, rimirate il vostro buon Gesù dentro di voi e, come se realmente vi foste comunicato, adorateLo e ringraziateLo e fate tutti quegli atti che fate abitualmente dopo la Comunione sacramentale.

Ora sappiate che questa benedetta e santa Comunione spirituale, così poco praticata dai cristiani dei nostri tempi, è un tesoro che vi riempie l’anima di mille beni. E come dicono vari autori, è così utile che può produrre quelle stesse grazie che produce la Comunione sacramentale, anzi maggiori. Perché, sebbene la Comunione sacramentale – cioè quando realmente ricevete la sacra particola – di sua natura è di maggiore frutto, perché, essendo Sacramento, ha la virtù “ex opere operato”, tuttavia può un’anima con tanta umiltà, amore e devozione fare la sua Comunione spirituale, da meritare maggior grazia di quella che merita un’altra, la quale si comunichi sacramentalmente, ma non con tanta squisita preparazione. Quindi il nostro Salvatore gradisce tanto questo modo di comunicarsi spiritualmente, che tante volte con evidenti miracoli si è compiaciuto di esaudire benignamente i pii desideri dei suoi servi: come accadde alla beata Chiara da Montefalco, a Santa Caterina da Siena, a santa Liduina, a san Bonaventura ed al beato Silvestro. Sappiate dunque che questa santa Comunione spirituale vi dà questo vantaggio rispetto alla Comunione sacramentale: che la Comunione sacramentale non può farsi che una sola volta al giorno, ma la Comunione spirituale potete farla tante volte, quante sono le Messe (quelle vere! -n.d.r.-) che ascoltate; ed anche fuori dalla Santa Messa, mattino e sera, giorno e notte, in Chiesa ed in casa: insomma, quante volte voi praticherete quanto si è detto, altrettante volte farete la Comunione spirituale e vi arricchirete di grazie e di meriti e di ogni bene.

 

Preghiera per la Comunione spirituale

 

Gesù mio, credo che voi state nel Santissimo Sacramento. V’amo sopra ogni cosa e Vi desidero nell’anima mia. Giacché ora non posso ricevervi sacramentalmente, venite almeno spiritualmente nel mio cuore. Come già venuto, io Vi abbraccio e tutto mi unisco a Voi: non permettete che io abbia mai a separarmi da Voi.

(Indulg. di tre anni ogni volta per qualsiasi formula; indulg. plenaria alle consuete condizioni se fatta ogni giorno per un intero mese).

Al giorno d’oggi, che abbiamo difficoltà a comunicarci sacramentalmente, poiché: -1) la Consacrazione viene attuata con formula modificata, quindi almeno dubbia, nelle attuali pseudo-messe “novo ordo” (in realtà pantomima rosa+crociana, nella quale il Sacrificio di Gesù Cristo viene offerto in modo blasfemo al “signore dell’universo”, (il falso dio baphomet-lucifero dei massoni) invece che a Dio Padre, Deus Sabbaoth, Creatore dell’universo!; – 2) abbiamo poi Messe di sempre, ma celebrate da falsi sacerdoti scismatici (invalidamente consacrati, ordinati da falsi vescovi, senza missione canonica e senza giurisdizione), per cui il Sacramento è invalido, perché la pseudo-consacrazione è fatta sacrilegamente da laici “travestiti”, la Comunione spirituale è più che mai di attualità, ed ad essa occorre ricorrere frequentemente, e con grandissima devozione, come S. Leonardo ci raccomanda.

Omelia Domenica di Passione

Omelia della Domenica di Passione

Dal Vang. Sec. S. Giovanni, VIII

[del Canonico G.B Musso- 1851]

Rispetto alle Chiese

 

Bisogna ben dire che sia un gran peccato il poco rispetto alla casa di Dio, mentre Gesù Cristo in due occasioni diverse lo punisce con severi ed esemplari castighi. L’odierno Vangelo ci presenta il divino Maestro che istruisce nel Tempio una turba di Ebrei. I malvagi invece di trarre profitto L’insultano con ingiurie e Lo minacciano con pietre: Lo chiamano Samaritano ed indemoniato, e si armano per lapidarLo. Ecco il delitto, Gesù nascondendosi agli occhi loro, esce dal Tempio. “Jesus autem ascondit se, et exivit de Templo”. Ecco il castigo, castigo di abbandono, castigo di privazione della perfida Sinagoga, castigo di ogni altro il maggiore, espresso nel ritiro liturgico di questa Domenica, in cui si velano le sacre immagini. In altro tempo vede Gesù il Tempio santo di Dio convertito in piazza di negoziazione e, come Egli si espresse, in una spelonca di ladri. Ecco il delitto. E acceso in volto di santo zelo, con flagello alla mano discaccia i sacrileghi profanatori. Ecco il castigo. Su questo, uditori, come più sensibile, facciamo due riflessioni. Perché il Figliuolo di Dio di propria mano, e perché con un flagello prende vendetta della violazione del sacro luogo? Tutto ciò che nei sacri libri sta scritto, dice l’Apostolo, a nostra istruzione sta scritto. Ecco dunque il perché. Castiga Cristo Gesù di propria mani i profanatori del Tempio, per farci conoscere la gravità di questo peccato. Adopera un flagello per indicarci i molti castighi che trae addosso quest’istesso peccato. In questi due aspetti, trattiamo, fideli miei, l’importante argomento e rimedio se ci troviamo colpevoli, a preservazione se siamo innocenti.

.I. Dalla qualità della pena si può argomentare la gravezza della colpa. Se si eccettui il già indicato avvenimento, non si legge in alcun luogo dell’antico Testamento, e nel nuovo, che Iddio per qualunque misfatto abbia di propria mano puniti i delinquenti. Scacciò dal terreno paradiso i rei nostri progenitori, ma si valse d’un angelo, esecutore del meritato esilio. Per mezzo di un angelo percosse tutte le famiglie di Egitto colla prodigiosa uccisione di tutti i loro primogeniti. Per mezzo di un angelo fece starge del numeroso esercito dell’empio Sennacherib. Per mezzo dei serpenti ferì a morte nel deserto i mormoratori di Dio e di Mosè. Per mezzo dei leoni afflisse i popoli prevaricatori della desolata Samaria. In somma a castigare i trasgressori della sua legge, si serve Iddio sdegnato delle ragionevoli o insensate sue creature. Solo quando trattasi di punire i sacrileghi profanatori della santa sua casa vuol adoperare la vendicatrice sua destra.

Si diportò il divin Signore in quest’azione, come un principe sovrano, che i violatori della sua legge fa punire dai suoi ministri con le pene imposte dalla medesima legge. Ma se avvenga mai che vassallo indegno abbia l’ardire di tentare l’onore della sua Sposa, più non si contiene, e omessa ogni formalità di giudizio, impugna la spada, e di sua mano si vendica dell’iniquo attentato. Infatti finché il regnante Assuero udì le accuse fatte da Ester contro il fellone Aman, non parlò di castigo, solo con ciglio torbido e pensoso si tolse a lui davanti; ma ritornando, al veder lo scellerato star supplichevole a pie’ della regina, preso da geloso precipitato sospetto, “Oh! Il perfido, esclamò, il temerario! Anche il presenza mia , nella mia reggia, un tanto ardimento?” Etiam Reginam vult opprimere me praesente in domo mea (Est. VII, 8). Su, si sospenda ad un’altissima trave: un patibolo è poca pena a tanto eccesso. Tanto è vero, che la colpa di chi pecca in casa, e sotto gli occhi del suo sovrano, è immensamente più mostruosa e più grave.

Dite ora argomentando così: come, Gesù Cristo, pastor buono, agnello mansueto, che tutto dolcezza e misericordia accoglie i peccatori, siede a mensa coi pubblicani, loda le Maddalene, sottrae dalle pietre le donne adultere, ora cangiato in leone di Giuda, armata la destra di flagello, acceso di giusto inusitato furore, rovescia le tavole dei banchieri, scompiglia le gabbie delle colombe, e fuor discaccia i mercatanti e gli avventori? Convien concludere che enorme sia il reato, che a tanto lo spinge. Così è, ma quanto maggiore sarà il delitto di noi cristiani, se oseremo perdere il rispetto per la casa di Dio! Furon colpevoli, evvero, gli Ebrei profanatori, ma quel Tempio solo adombrava la maestà di Dio invisibile. Non era in quello, come nelle chiese nostre un Dio realmente presente sotto l’eucaristico velo. E poi quei trafficanti sembrano degni di qualche scusa, poiché le pecore e le colombe, da loro esposte in vendita, erano secondo il rito mosaico, da Dio prescritte nei diversi sacrifici. Ora quale scusa o pretesto potranno addurre gli irriverenti cristiani per i loro cicalecci, sogghigni, prolungati discorsi, occhiate libere, gesti licenziosi, azioni sconvenevoli, scandalosi amoreggiamenti? E tutto ciò davanti a Dio vivente, innanzi a Dio presente, in faccia ai suoi altari, al cospetto degli Angeli suoi adoratori? E che strana cosa è mai questa? Se ne lagna l’oltraggiato Signore per bocca del suo profeta Geremia, che strana cosa ed empia, che il mio popolo dalla mia dilezione favorito e distinto, venga con tanta scelleratezza ad insultarmi in casa mia? Quid est, quod dilectus meus in domo mea fecit scelera multa? Sono dunque così venuto a vile, che nessun riguardo si abbia, né all’abitazione mia, né alla mia presenza? Saprò ben Io vendicarmi del disprezzo sacrilego. Darò di mano a un più tremendo flagello, che quello adoperato nel Tempio: Mea est ultio, et ego retribuam (Deut. XXXII, 35).

.II Questo minacciato flagello, come riflette S. Tommaso, è composto da tre specie di mali, e sono: i castighi privati, i castighi pubblici, e la permission dei peccati, Flagellum de funicoli. E primieramente castighi privati. Padri e madri, vi lagnate sovente che i vostri figliuoli alzino contro voi la testa, la voce e le mani, e disprezzino i vostri comandi e la vostra persona, esaminate voi stessi. Avreste mai perduto il rispetto a Dio ed alla sua casa? Se è così, Iddio permette che vi si renda la pariglia, disprezzo per disprezzo, oltraggio per oltraggio. Scuotono i figli vostri il giogo della paterna autorità, sono discoli, non vi danno che disgusti, han fatto pessima riuscita. Colpa vostra! Fra le altre non avete fatto alcun conto delle loro insolenze in Chiesa. Essi a certe ore si servono della Chiesa come di una piazza da giuoco; nelle loro risse si perseguitano fino in Chiesa colle sassate. E guaio se un chierico, o un sacerdote si facesse a discretamente correggerli. Chi sa come l’intenderebbero certi padri alteri, certe madri arroganti? Caricherebbero, come più volte è avvenuto, di ingiurie e di contumelie il ministro di Dio per aver fatto il proprio e loro dovere. In certe case tutto è scompiglio, tutto è disordine, vi abita il demonio della discordia, v’è una lite che snerva, la malattia che consuma, la povertà che attrista, l’infamia che accora, la disperazione che infuria, tristi effetti, dice l’Apostolo, delle irriverenze, delle sacrileghe profanazioni della casa di Dio. Si quis domum Dei violaverit, disperdet illum Deus (I Cor. III, 17).

Così fu sempre, così sempre sarà. I disprezzatori del luogo santo, non fuggiranno dall’ira di Dio. Vedetene gli esempi funesti nelle divine Scritture. Eccovi Antioco, roso in tutto il corpo da vermi schifosi, perché spogliò il Tempio di Dio. Eccovi Ozia, coperta da fetida lebbra, perché stese la destra profana al sacro incensiere, ecco Manasse, carico di catene, chiuso in tetra prigione, perché collocò nel Tempio un idolo abominevole. Ecco Eliodoro, flagellato dagli angeli, perché violò i sacri depositi e l’altare del Dio di Israele. Ecco Oza Levita, colpito da subitanea morte, perché irriverente stese le mani all’arca del Testamento. Ecco Baldassarre scannato nel proprio letto, perché profanò i vasi del Santuario. Così fu, così sarà sempre. Si quis domum Dei violaverit, disperdet illum Deus. La sentenza è data, ne sarà la vittima chi non la teme.

Se tanto atterriscono i particolari castighi, quanto dovranno spaventarci i pubblici? Escono dalla porta della Chiesa profanata i fulmini della divina vendetta, a difendere il proprio onore, a riparare i ricevuti oltraggi. Iudicium a domo Dei (I Piet. IV, 17). Escono le guerre che fanno strage dei popoli, che atterrano le intere città. Così avvenne per le iterate violazioni del Tempio santo all’infelice Gerusalemme messa a sacco a ferro, a ferro, a fuoco, a ruina dall’armi romane: Ultio Domini, ultio Templi sui (Ger. LI, 11.). Escono gli elementi a sconcertar le stagioni, onde non dian pioggia le nuvole, inaridiscan le biade. Steriliscano le piante; e le calamità, la miseria, la fame puniscano le irriverenze sacrileghe fatte al Creatore nella propria casa. Così ei se ne protesta pel suo profeta Aggeo: Quia domus mea deserta, propter hoc prohibiti sunt coeli, ne darent rorem suum (ca. I, 9). Così per nostra colpa proviamo di frequente. Ultio Domini est, ultio Templi sui. E da che vennero le contagiose epidemie degli anni scorsi che portarono il lutto in tante case, che desolarono tante famiglie? Ultio Domini est, ultio Templi sui. E quando mai si sentirono fra noi tante e sì fiere scosse di terremoti, e così frequenti, e così durevoli? E quando mai si udirono di tristi novelle di pestilenza di qualità strana, esecutiva, immedicabile, che assale chi per vigor di forza meno la teme, ed in poche ore l’uccide e va serpeggiando di regno in regno? Ultio Domini est, ultio Templi sui.

Ma quello è il meno, rispetto al terzo castigo della permission dei peccati. Sarebbe meglio che in una città entrasse la peste, e passeggiasse la morte, più tosto che nelle sue contrade il peccato andasse in trionfo. Il colmo dell’ira di Dio non è quando temporalmente castiga, ma quando abbandona. Exacerbavit Dominum peccator (Sal. IX, 1), dice il Re Profeta. Il peccatore è arrivato a tal segno da esacerbare il cuor di Dio? Che ne avverrà? Sarà forse da Lui punito con malattie, amareggiato con perdite, percosso con disgrazie? Non già, non già! Sarebbero questi castighi, colpi per svegliarlo, ferite per guarirlo, avvisi per salvarlo. Ma no: nella moltitudine dei motivi dei motivi che accendono la giusta sua collera, Iddio più nol cerca, In moltitudine irae suae non quaere. Comprendetene uditori la terribilità e la conseguenza. Quando il medico dice agli assistenti ad un infermo, gli dian tutto quel che desidera, che segno è questo? Dobbiam dunque noi dare al nostro malato le cose da voi poc’anzi proibite e da voi chiamate nocive? Date, date, non v’è più rimedio, il caso è disperato, egli è perduto!

Ah Signore, castigateci pure colla sferza da padre, colla verga da pastore, col ferro e col fuoco da medico severo insieme e pietoso; ma non ci abbandonate al reprobo senso, non ci abbandonate a noi stessi. Se contro di noi si armeranno i ministri del vostro sdegno, la fame, la guerra, la peste, la morte, questi stessi flagelli ci daran la spinta a portarci ai vostri pie’ ed implorare pietà. Disingannati delle terrene cose ci volgeremo alle eterne, disperati della vita presente, penseremo alla vita futura. Ma se voi ci voltate le spalle, se voi ci abbandonate, si alzerà un muro tra Voi e noi, che ci dividerà in eterno.

Ad evitare somigliante castigo, massimo ed ultimo di tutti i castighi, rispettiamo, fedeli miei, la casa di Dio, accostiamoci al luogo santo con un timore reverenziale che ci contenga nella più modesta compostezza, che ci avvisi a non dir parola, a non azione che possa offendere gli occhi di sua divina maestà. Ce l’impone Dio stesso nel Levitico: Pevete ad sanctuarium meum (XXVI, 2). Che se noi, non curando la santità del luogo, imiteremo quegli empi veduti nel Tempio dal Profeta Ezechiele, vòlto il tergo all’altare, porgere incenso agli idoli, e con mille altre abominazioni contaminare il santuario; se le adorazioni a Dio dovute saran rivolte a qualche idolo di carne, se le mode scandalose saran d’inciampo agli incauti, se la Chiesa per diabolica libertà diverrà un teatro, Iddio ci abbandonerà al suo giusto furore, si ritirerà dal luogo santo e da noi, com’Egli stesso se ne protesta col citato Profeta: Recedam a santuario meo (Ezech. VIII, 9). Così fece con la perfida Sinagoga. Gesù si nascose, ecco estinto nei figli suoi il lume della fede, Gesù uscì dal Tempio, eccoli segregati dalla sua alleanza, dispersi sulla faccia della terra, portar in fronte il marchio del deicidio, e della loro riprovazione, in odio a Dio e a tutte le nazioni. Guai a voi se in pena della violata religione, e del disprezzo della sua casa Gesù si nasconde! Resteremo in tenebre ed ombre di morte, cadremo nei precipizi degli eccessi più enormi. Guai a noi se Gesù si parte dalle nostre Chiese, come si partì da quelle dell’Asia, dell’Africa e dell’Egitto, divenute moschee maomettane; privi allora d’altare, di sacramenti, di sacrifizi e di ogni altro spirituale aiuto: per pochi giorni passeggeremo la via del libertinaggio, e gustati alcuni frutti di avvelenato piacere, coronati di rose piomberemo nell’inferno prima provato, che da noi temuto. Che Dio ci liberi!

la strana sindrome di nonno Basilio -7-

 

Caro direttore, le scrivo per comunicarle, felice, che la mia memoria comincia a risvegliarsi, anche se la cosa procede a sbalzi con fenomeni curiosi, e a volte dolorosi. L’altro giorno ad esempio ero tutto preso dalla lettura del capitolo VIII del profeta Ezechiele, che lei certamente conoscerà, e leggevo, ai versetti 5 e seguenti: “Mi disse: “Figlio dell’uomo, alza gli occhi verso settentrione!”. Ed ecco a settentrione della porta dell’altare l’idolo della gelosia, proprio all’ingresso. Mi disse: “Figlio dell’uomo, vedi che fanno costoro? Guarda i grandi abomini che la casa d’Israele commette qui per allontanarmi dal mio santuario! Ne vedrai altri ancora peggiori”. Mi condusse allora all’ingresso del cortile e vidi un foro nella parete. Mi disse: “Figlio dell’uomo, sfonda la parete”. Sfondai la parete, ed ecco apparve una porta. Mi disse: “Entra e osserva gli abomini malvagi che commettono costoro”. Io entrai e vidi ogni sorta di rettili e di animali abominevoli e tutti gli idoli del popolo d’Israele raffigurati intorno alle pareti e settanta anziani della casa d’Israele, fra i quali Iazanià figlio di Safàn, in piedi, davanti ad essi, ciascuno con il turibolo in mano, mentre il profumo saliva in nubi d’incenso. Mi disse: “Hai visto, figlio dell’uomo, quello che fanno gli anziani del popolo d’Israele nelle tenebre, ciascuno nella stanza recondita del proprio idolo? Vanno dicendo: Il Signore non ci vede… il Signore ha abbandonato il paese…”. Poi mi disse: “Hai visto, figlio dell’uomo? Vedrai che si commettono nefandezze peggiori di queste”. Mi condusse all’ingresso del portico della casa del Signore che guarda a settentrione e vidi donne sedute che piangevano Tammuz. Mi disse: “Hai visto, figlio dell’uomo? Vedrai abomini peggiori di questi”. Mi condusse nell’atrio interno del tempio; ed ecco all’ingresso del tempio, fra il vestibolo e l’altare, circa venticinque uomini, con le spalle voltate al tempio e la faccia a oriente che, prostrati, adoravano il sole. Mi disse: “Hai visto, figlio dell’uomo? Come se fosse piccola cosa per la casa di Giuda, commettere simili nefandezze in questo luogo, hanno riempito il paese di violenze, per provocare la mia collera. Eccoli, vedi, che si portano il ramoscello sacro alle narici.” Nel leggere mi ero assopito, ma … la voce continuava a risuonare nella mia testa. Ascolti cosa ho udito e visto (stato confusionale, allucinazione, psicosi, stato schizoide, ipnotico … non saprei! … mi aiuti se può!); mi disse: “… hai visto figlio del fornaio (mio padre, buon’anima, era infatti fornaio!) cosa è successo nella Basilica di Assisi nell’ottobre 1986”. Qui si trovavano tanti curiosi personaggi intorno ad un uomo vestito di bianco, il quale collocava sull’altare del Signore un abominio chiamato Buddha, togliendo la statua della Madonna di Fatima, e mi disse: “vedi nipote del carbonaio (mio nonno era infatti carbonaio) ti farò assistere a situazioni di grande vergogna per chi, nella Chiesa di Cristo, avrebbe dovuto vegliare sull’ortodossia della fede”. Mi portò in una grande assemblea di uomini con zuccotti, copricapi e vesti clericali nel Tempio dedicato a San Pietro, e vidi un uomo vestito di bianco che inneggiava ai diritti dell’uomo eliminando ed abolendo i diritti di Dio. Lo stesso personaggio lo vidi nell’Assemblea generale dell’O.N.U., organizzazione ateo-muratoria, mondialista, spudoratamente anticristiana, una prova di governo mondiale del “nuovo ordine”, mettersi al servizio dell’“umanità ribelle” per conciliare tutte le credenze e tutti i culti in un’unica religione universale e sognando di diventare il grande unificatore dei popoli, egli sacrificava la Chiesa cattolica, la Tradizione, le Istituzioni, i fedeli stessi, (mi ricordai le parole dello zio Tommaso che diceva sempre: «Di tutti i doveri inerenti al Cristianesimo, il primo e più sacro è quello di mantenere la purezza del suo messaggio, che non è quello dell’uomo per l’uomo, ma quello della salvezza che viene da Dio». E ancora: “Guarda i grandi abomini che la casa di Roma commette qui per allontanarmi dal mio santuario! Ne vedrai altri ancora peggiori. Vieni e vedrai cose ben più gravi!”: mi portò a san Pietro e vidi quest’uomo vestito di bianco, togliersi la tiara e gettarla via, come volendo distruggere l’istituzione pietrina; poi toglie il pettorale e indossa l’efod (per chi non lo sapesse l’efod è un paramento indossato dal sommo sacerdote del “Kahal rav”, il “gran Sinedrio”, che ancora oggi esiste occultato, e lo indossava appunto Caifa quando condannò a morte Gesù)» .. “vieni e vedrai cose abominevoli e ben peggiori”: siamo al 2 febbraio 1986, a Madras – India, e il rappresentante di Cristo in terra (non era quello di prima però), con in testa la mitra e nella mano il “pastorale-croce” riceve il “crisma” – sterco di vacca sacra! – impressogli in fronte da una discinta “sacerdotessa” di tutti quei satanassi che si fanno chiamare collettivamente “Shiva”, cioè: “benevola”! (gesto che rappresenta una cerimonia iniziatica della religione fallica di Shiva, ossia un “sacramento luciferino” della trinità del Brahmanismo!!). Mi prese e mi portò nella grande moschea-madre Omayyades di Damasco, in Siria, dove c’è una reliquia (dicono, ma nulla lo prova) di S. Giovanni il Battista, e qui vidi ancora l’uomo vestito di bianco (quello profumato dallo sterco di vacca !? …), era 6 maggio 2001, circondato da personaggi bislacchi, proferire parole blasfeme contro il Cristo, senza che ne affermasse cioè mai la divinità, prostrandosi senza vergognarsi all’Islam, feroce persecutore dei cristiani, (come tutti i giorni vediamo oggi, anche perché i poveri Cristiani di Asia ed Africa vengono disarmati e venduti da coloro che dovrebbero difenderli in nome di un pazzesco, idiota e falso ecumenismo) … “Vieni e vedrai cose ancor più ignominiose” … vedrai l’abominio della desolazione stare lì dove non dovrebbe stare … sull’altare di Cristo, in tutte le Chiese, ove si rinnova, in una pantomima rosa+croce, spacciata per Messa cattolica, il deicidio offerto a lucifero per cancellare il Sacrificio di Gesù Cristo, … e mi poi trascinò nella cappella Palatina del Vaticano, era il 29 giugno del 1963, e vidi uomini vestiti di nero e porpora, mi sembravano alti prelati e forse anche la “presunta” massima autorità che … collegati via radio con l’America, … mi pare di intendere: pronto, pronto … Charleston (città sul 33° parallelo) … qui stavano dando vita ad una bestiale intronizzazione, in contemporanea col cuore stesso del Tempio principale del Cristianesimo … pronto, qui Charleston, siamo pronti per la cerimonia, you redy? … ok, qui Roma, siamo pronti anche noi, intronizziamo e offriamo la nostra anima … mi sentite? … positivo! Iniziamo … il Pontefice è pronto … ma a questo punto ho una convulsione, come un conato tremendo, un tremore epilettoide, … mi alzo di colpo gridando “clama, ne cesses!!!” (era il motto di zio Tommaso, da Isaia LVIII) e vedo mio nipote Mimmo vicino a me che, preoccupatissimo, mi chiede “come stai, nonno, ti vedo sconvolto”… “ah, Mimmo, ma eri tu che parlavi ??”, “ .. no, no, io ho cercato solo di confortarti, ma tu non rispondevi, ed io non sapevo cosa fare, ho pensato ad un attacco apoplettico … come va adesso ?”. “Bene … adesso va molto meglio, grazie, ma è stato terribile!!, hai proprio ragione tu, la mia memoria si sta risvegliando, e comincio a capire anche perché si sia ammalata!! Con una certa fatica recupero la mia Bibbia capovolta e avendo perso il segno la riapro sbadatamente qualche capitolo più in avanti e leggo: “… Riferirai a quei ribelli, alla gente d’Israele: Così dice il Signore Dio: troppi sono stati per voi gli abomini, o Israeliti! Avete introdotto figli stranieri, non circoncisi di cuore e non circoncisi di carne, perché stessero nel mio santuario e profanassero il mio tempio, mentre mi offrivate il mio cibo, il grasso e il sangue, rompendo così la mia alleanza con tutti i vostri abomini. Non vi siete presi voi la cura delle mie cose sante ma avete affidato loro, al vostro posto, la custodia del mio santuario. Così dice il Signore Dio: nessuno straniero, non circonciso di cuore, non circonciso nella carne, entrerà nel mio santuario, nessuno di tutti gli stranieri che sono in mezzo agli Israeliti (gli attuali figli spirituali di Isacco, cioè i Cattolici, – n.d.Bas..-). Anche i leviti (nel nostro caso i sacerdoti –n.d.Bas. -), che si sono allontanati da me nel traviamento d’Israele (l’Israele spirituale, cioè la Santa Chiesa Cattolica –n.d.B.-) e hanno seguito i loro idoli (il socialismo, la democrazia, la libera coscienza, l’evoluzionismo, lo scientismo, il modernismo –n.d.B.-) sconteranno la propria iniquità; serviranno nel mio santuario come guardie delle porte del tempio e come servi del tempio; sgozzeranno gli olocausti e le vittime del popolo e staranno davanti ad esso pronti al suo servizio. Poiché l’hanno servito davanti ai suoi idoli e sono stati per la gente d’Israele (noi poveri cristiani – n.d.Bas.. -) occasione di peccato, perciò Io ho alzato la mano su di loro – parola del Signore Dio – ed essi sconteranno la loro iniquità. Non si avvicineranno più a me per servirmi come sacerdoti e toccare tutte le mie cose sante e santissime, ma sconteranno la vergogna degli abomini che hanno compiuti” (Ezech. XLIV-6,8 e 10,13). “Hai capito Mimmo, siamo arrivati al capolinea …! Sta per essere eliminato il Katechon!! … o forse lo è stato già!” “E che cos’è il Katechon”?, mi chiede Mimmo. “Questo succede a chi perde tempo con i videogiochi e non medita la Parola di Dio notte e giorno, altrimenti ti saresti immediatamente ricordato del passo di San Paolo nel quale avverte i Tessalonicesi, allora, e noi oggi: “… di non lasciarvi così facilmente confondere e turbare, né da pretese ispirazioni, né da parole, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia imminente. Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l‘apostasia (mi sembra che oramai ci siamo, caro direttore … è fin troppo evidente!!, solo chi non vuol vedere non vede!) e dovrà esser rivelato l’uomo iniquo, il figlio della perdizione, colui che si contrappone e s’innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio” (2 Tessal.II-2,4). “Il mistero dell’iniquità è già in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene (ecco il Katechon!). Solo allora sarà rivelato l’empio e il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà all’apparire della sua venuta, l’iniquo, la cui venuta avverrà nella potenza di satana, con ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri, e con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina perché non hanno accolto l’amore della verità per essere salvi. E per questo Dio invia loro una potenza d’inganno (oggi direttore, la vedono ogni giorno in diretta Tv.!) perché essi credano alla menzogna e così siano condannati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma hanno acconsentito all’iniquità” (2 Tessal. II-7,12)”. La “piccola apocalisse” è in fase avanzata, siamo nello stato di metastasi generalizzata del cancro introdotto nel “Corpo Mistico” di Cristo che è la Santa Chiesa Cattolica, Sposa immacolata di Cristo”! Ma caro Mimmo, e cara Caterina (che nel frattempo è giunta trafelata), non disperiamo perché l’ “abominio della desolazione”(Daniele XII-11, ricordato in Matteo XXIV-15) sarà annientato dal calcagno della Santa Vergine con l’ausilio degli “Apostoli dell’ultima ora”, come li definiva San Luigi Maria Grignion de Montfort, e … “et portæ inferi non prævalebunt adversum eam”!!! (Matteo XVI,18). Cordiali saluti da nonno Agostino e famiglia a lei e ai suoi lettori! Alla prossima!

                                                                                                                                       (Continua) .

La Chiesa eclissata

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LA CHIESA ECLISSATA

 

-Nessun altra espressione riassume meglio la situazione!

-Nessun altra espressione spiega meglio la crisi!

-Nessun altra espressione offre una soluzione migliore!

La Santissima Vergine Maria, nostra Madre e Regina, non scende dal cielo per nulla!  Alla Salette, in tre parole sobrie ci ha insegnato tutto! Chi è il miglior teologo se non la Regina del Cielo, Madre del Signore nostro Gesù Cristo, e Madre della Chiesa? Chi sarà così folle da osare non ascoltarLa, o riprenderLa, o contraddirLa?

La Santa la Vergine avrebbe potuto dire:

-“… la Chiesa sarà scossa, distrutta, cancellata, persa, demolita, sepolta, cancellata, rovinata, sterminata … ma non lo ha detto!

-“… la Chiesa sarà dispersa, annientata, abolita, schiacciata, abbassata, contaminata, umiliata, abbandonata …. ma non lo ha detto!

-“… la Chiesa sarà cambiata, mortificata, trasformata, riformata, rinverdita, modificata, rinfrescata, restaurata, rinnovata …. ma non lo ha detto!

-“… la Chiesa sarà oscurata, ottenebrata, polverizzata, spenta, rasa al suolo, sopraffatta, a testa in giù, invertita …. ma non lo ha detto!

-“… la Chiesa sarà nascosta, celata, schiacciata, soffocata, smantellata, sedotta, abbandonata, ingannata …. ma non lo ha detto!

-“… la Chiesa è infiltrata, investita, assediata, circondata, assoggettata, elusa, alterata, danneggiata …. ma non lo ha detto!

-“… la Chiesa sparirà, vacillerà, tituberà, inciamperà …. ma non lo ha detto!

-“… la Chiesa sarà occupata …. ma non lo ha detto!

Ciascuna di queste parole, e la lista è ben lungi dall’essere esaustiva, ha un significato molto particolare e corrisponde a realtà diverse.

Ma la Beata Vergine non ha scelto nessuna di questa parole!

La Beata Vergine Maria ha testualmente detto: “la Chiesa sarà eclissata”!

Ha detto proprio così!!

Impariamo dunque a leggere bene e meditiamo con attenzione il suo insegnamento.

Che cos’è una eclisse?: “la sparizione totale di un astro, per l’interposizione di un altro” (Larousse), o l’occultamento momentaneo di un astro la cui luce è impedita dall’interposizione di un altro astro! (Quillet) “Oscuramento totale o parziale di un astro, provocato dall’interposizione di un altro corpo celeste tra esso e il punto di osservazione, nel caso di un astro che brilli di luce propria, o tra esso e la sorgente che lo illumina, nel caso di un astro che brilli di luce riflessa” (Treccani). Queste definizioni ci parlano di DUE ASTRI, di luce, di interposizione, di sparizione, di occultamento momentaneo, parziale o totale. L’esempio più conosciuto di eclissi, è quella del sole per mezzo della luna. Il sole è occultato e la sua luce sparisce momentaneamente, parzialmente o totalmente, per l’interposizione della luna. Si vede solo la luna, un astro morto! L’eclisse arriva all’improvviso, è sorprendente, stupefacente e spaventosa per chi non ne abbia cognizione. Ma un’eclissi non dura a lungo, tutti ne abbiamo esperienza, anche recente! L’uomo che assiste ad un’eclissi non fa che subirla, non può fare altro! E quindi, senza scomporsi o cambiare nulla, aspetta che essa termini!

Riconsideriamo ancora ogni parola e cerchiamo di comprendere ciò che la Santa Vergine voleva farci comprendere:

-a) vi sono due astri (astro = corpo celeste). Uno è eclissato … l’altro eclissa. Sono due astri, due corpi celesti diversi. La Santa Vergine ci dice che l’astro eclissato è la Santa Chiesa. La Santa Chiesa è la società di tutti i cristiani uniti dalla professione di una stessa fede: 1) – la Dottrina del Cristo, 2) – l’osservazione della sua legge, 3)- l’uso dei santi Sacramenti, e 4) – la sottomissione ai pastori LEGITTIMI, cioè al Papa ed ai Vescovi in comunione con Esso, con giurisdizione e mandato canonico. Le quattro note della Santa Chiesa sono: l’UNICITA’, l’APOSTOLICITA’, la SANTITA’ e la CATTOLICITA’. Essa è composta dalla “Chiesa militante”, dalla “Chiesa purgante” e dalla “Chiesa trionfante”. Dunque l’astro che eclissa non è la Santa Chiesa … è un’altra cosa, un altro corpo celeste! Poiché è un altro astro, non può venire dalla Santa Chiesa che è UNA.

La “setta conciliare” non è una, né santa, non più apostolica, né tanto meno cattolica. Quindi questo astro viene da altrove! Si pongono allora due domande: da dove viene e chi è? La risposta per chi possiede la fede è evidente:”chi non è con me è contro di me”! Non può cioè venire se non dall’AVVERSARIO!

-b) È la luce della Santa Chiesa che sparisce, che è occultata. Si è nelle tenebre. Quindi la Santa Chiesa non sparisce, non è occultata; Essa è solo nascosta e riapparirà! La parola “occultata” è interessante perché ci obbliga a pensare alle “scienze occulte”, all’occultismo, che è la scienza delle cose occulte, riservate a degli iniziati. E siccome non vi sono che due stendardi e due campi, quello di Nostro Signore, e quello dell’“avversario”, come non capire che l’altro campo è quello dell’ “avversario”, maestro delle scienze occulte?

-c) Questa sparizione, attualmente parziale, diverrà sicuramente totale. Allora saremo nelle tenebre più profonde. Si vedrà solo l’altro astro, che prenderà tutto il posto e vorrà farsi passare per la Santa Chiesa. L’apogeo dovrebbe arrivare quando si tenterà di rimpiazzare il “Decalogo di Dio” con il “decalogo di satana”! e se l’eclissi sarà totale, non resterà apparentemente più nulla della Santa Chiesa: la Tradizione sarà: o martirizzata o obbligata a nascondersi. Non ci resterà che il Rosario, come varie veggenti approvati hanno profetizzato, e come la SS. Vergine stessa a Fatima ci ha consigliato di recitare completo ogni giorno per il trionfo del suo Cuore Immacolato.

-d) Come durante un’eclissi solare, non ci si muove e si aspetta la fine dell’eclisse … poiché nel secondo che segue l’apogeo, la luce ritorna, così come molti hanno visto dicendo: “quando tutto sarà perso, tutto sarà salvato”.

-e) Questa sparizione è momentanea, non dura affatto. È sicuro che la luce della Santa Chiesa ritornerà … alla fine dell’eclisse, evidentemente. L’eclissi non può restare fissa : “… le potenze dell’inferno non prevarranno su di Essa”.

-f) Un altro aspetto di un’eclisse è quello che essa avviene in silenzio, a tal punto che per definire una partenza discreta, silenziosa di qualcuno, si dice che egli “si eclissa”.

Durante la Passione, Nostro Signore, davanti a Caifa, il potere spirituale, “stava in silenzio” e non rispose se non alla sola domanda concernente il potere spirituale: “Sei Tu il Cristo, il Figlio di Dio?”

Di fronte a Pilato, il potere temporale, taceva e non rispose che ad una sola domanda: “sei Tu il Re dei Giudei?”

Davanti ad Erode, lo spirito del mondo (monde e demon in francese hanno le stesse lettere!!), Egli tacque assolutamente! Nostro Signore ci impartisce una grande lezione. Il demonio soffoca la voce della Chiesa, perseguita coloro che predicano la Chiesa, provando così che egli è il maestro della setta conciliare. Davanti ai demoni che fanno gran baccano e che, nella totale menzogna, occupano il posto della Chiesa mettendosi in avanti ed avendo pure l’insolenza di dire : “io sono la Chiesa Cattolica!”, il nostro ruolo è, per molti di noi, quello di tacere. Solo alcuni avranno la vocazione di difendere la gloria di Dio. Gli altri dovranno, nell’umiltà, nella pazienza e nella preghiera, prepararsi a ricostruirla.

-g) “Eclissare” è impedire che appaiano, per un momento, delle qualità in generale brillanti. L’oggetto eclissato non cambia in nulla, e dunque la Santa Chiesa non è in alcun caso modificata. Essa è fatta per brillare, perché Essa è luminosa oltremodo (Luce del mondo!). Essa è il sole che non appare, che non si vede più. La sua luce non brilla più … per un momento! Durante un’eclissi, solo coloro che sono nel cono d’ombra sono completamente coscienti di questa eclissi. È lo stesso per le tenebre spirituali: solo quelli che hanno le vera fede e che sono perseguitati possono comprendere la crisi della Chiesa … gli altri non vedono nulla e non comprendono niente.

-h) Si dice spesso che la nostra epoca corrisponde al momento della Passione di Nostro Signore, e che la Chiesa vive questa Passione. Sembra piuttosto che la Chiesa e i Papi abbiano vissuto la Passione di Nostro Signore da dopo la Rivoluzione francese, e che dopo il primo giorno del conciliabolo gnostico-modernista roncallo-montiniano [n.d.t.] (il cosiddetto “Vaticano II”), noi viviamo le apparenze della morte. La “nostra epoca è piuttosto l’ora delle tenebre”, l’ora della potenza di satana, l’ora che precede la Resurrezione trionfante del Regno del Sacro Cuore! La setta conciliare è la chiesa delle tenebre, una chiesa di morte, la contro-chiesa di satana!

-i) L’eclissi è iniziata all’inizio del conciliabolo cosiddetto “Vaticano II”. Jean Guitton, filosofo modernista laico, amico di Montini (il marrano sedicente Paolo VI), diceva alla sua segretaria Michelle Reboul: “la Chiesa cattolica è morta dal primo giorno del concilio Vaticano II!. Essa ha fatto posto alla chiesa ecumenica. Essa non dovrà più chiamarsi Cattolica, ma ecumenica!” Jean Guitton, dice a ragione, che dal primo giorno del concilio, appare un’altra chiesa, una chiesa che non è più Chiesa Cattolica, e che chiama a ragione “chiesa ecumenica”, ma egli si sbaglia dicendo che la Chiesa Cattolica è morta, essa semplicemente è eclissata! Al momento della sua morte, il cardinale Lienart, (massone di 30°, “padre spirituale” di mons. Lefebvre, uno dei conduttori, insieme ai diversi sedevacantisti, della “opposizione controllata” dai marrani – n.d.t.), avrà un’espressione simile: “umanamente, la Chiesa è persa”. Umanamente si, ma la Chiesa è divina, e non può essere perduta!

-j) per eclissare l’astro gigantesco che è la Santa Chiesa, e per eclissarsi sull’intera superficie della terra, c’è bisogno di un astro ancora più grande. Ecco perché la setta conciliare ha dovuto congregare tutti i nemici della Chiesa in un astro orrido, deforme, laido di cui si scoprirà tutta la mostruosità quando l’eclissi sarà completa.

PERCHE’ QUESTA ECLISSI?

Nostro Signore era venuto nel mondo per ristabilire il regno di Suo Padre, e per distruggere quello del principe delle tenebre. Ma “secondo l’insegnamento degli apostoli – dice la voce dei secoli – arriverà un giorno in cui satana, pieno di rabbia contro Gesù Cristo ed i Cristiani, guadagnerà il terreno perso, affermerà il suo regno e lo estenderà lontano. Allora si getterà su Roma, perché è la sua rivale e la sede dei Pontefici. “Si farà maestro, caccerà il Vicario di Gesù Cristo, perseguiterà i suoi veri fedeli, sgozzerà i religiosi ed i preti” (citazione di mons. Gaume in “la situation”p. 28, 1860).

“Ora, ecco che questo antico nemico “omicida fin dal principio” (Giov. VII-44), si è indirizzato con veemenza, camuffato da angelo di luce (2 Cor. XI-14), e scortato dalle orde degli spiriti perversi, in ogni senso percorre la terra, inserendosi dappertutto: in vista di abolire il Nome di Dio e del suo Cristo, in vista di rubare e di far perire e portare alla dannazione infinita le anime che devono coronare la gloria eterna. Il drago malefico trasfonde negli uomini mentalmente depravati e dal cuore corrotto un effluvio di abiezione: il virus della sua malizia, lo spirito di menzogna, di empietà e di blasfemia, il soffio mortale del vizio, della lussuria e dell’iniquità universalizzata.

“La Chiesa, Sposa dell’Agnello Immacolato, è ubriacata da nemici scaltrissimi che la colmano di amarezze e che posano le loro sacrileghe mani su tutte le sue cose più desiderabili. Laddove c’è la sede del beatissimo Pietro posta a cattedra di verità per illuminare i popoli, lì hanno stabilito il trono abominevole della loro empietà, affinché colpendo il pastore, si disperda il gregge. Pertanto, o mai sconfitto Duce, S. Michele, venite incontro al popolo di Dio contro questa irruzione di perversità spirituali e sconfiggetele” (Esorcismo breve di Leone XIII contro satana e gli angeli apostati – 1884).

 

Liberamente tradotto da:

LOUIS-HUBERT REMY

Éditions Saint-Remi

la strana sindrome di nonno Basilio -1-

nonno

Egregio direttore, sono Basilio Del Vescovo, un povero comune mortale, cittadino della nostra bella terra e le scrivo, mi perdoni l’ardire, perché le voglio presentare il mio caso che, come potrà costatare, è abbastanza singolare, affinché mi possa aiutare o mi possa almeno segnalare qualcuno che mi aiuti nel dirimere certe questioni, inverosimili per me, che mi si presentano da un po’ di tempo in qua. Le devo dire subito che io sono una persona affetta da una strana malattia cerebrale, una sorta di sindrome amnesica che i medici da me interpellati hanno dichiarato molto raramente riscontrabile finanche nella letteratura medica da essi febbrilmente consultata (e guardi che si tratta di valorosi professori universitari!). In pratica, glielo spiego a modo mio (… mi perdoni per le approssimazioni ed il linguaggio poco tecnico), i miei ricordi, cioè la mia memoria, si fermano all’incirca alla fine degli anni cinquanta, quando ero giovane, e tutto quello che è successo dopo si è completamente cancellato, finendo in una sorta di buco nero mentale. Mi hanno sottoposto ad esami clinici, visite mediche; neurologi di fama nazionale hanno rovistato il mio cervello come fa un bambino con la calza della Befana appena trovata vicino al camino, ma la laconica risposta è stata in pratica sempre la stessa: totale amnesia anterograda idiopatica di natura da determinare – … la diagnosi sembra soddisfare l’intelletto e la speranze del paziente ma … mi spiegava Lorenzo, mio nipote, studente della facoltà di Medicina, (bravo ragazzo, simpatico, ma a volte poco rispettoso) che in realtà nasconde una triste verità: “ … non abbiamo capito nulla, non possiamo fare nulla, arrangiati se e come puoi”! (ah … questi giovani che modo di esprimersi!)- Un luminare della medicina e delle neuroscienze addirittura ha presentato il mio caso ad un congresso internazionale etichettandolo come “sindrome di nonno Basilio”! Sono per tutti insomma un caso da studiare, un prototipo, un “fuoriserie”!

Fin qui il caso clinico, che di per se stesso è già sconcertante, ma ciò per cui le scrivo e chiedo il suo aiuto, riguarda ciò che asserisce mio nipote Domenico, per noi di famiglia Mimmo, una perla di ragazzo, esuberante in certe situazioni, di viva e pronta intelligenza, ma di animo buono, sempre in buona fede, forse troppo facilone in circostanze varie, un po’ troppo credulone. Mimmo mi vuole un sacco di bene, mi riempie di attenzioni e di umano calore, ma essendo un burlone si diverte a farmi degli scherzi approfittando delle mie condizioni mentali e del fatto che sono sempre stato un fervente cattolico … un tantino picchiatello, dice lui. Un poco lo fa per dispetto, un poco per scherzare, un poco, penso, per sollecitare i miei ricordi (… fin qui però fatica sprecata!) e, come dice lui, tenermi aggiornato per farmi riprendere contatto con la realtà (pensi che caro ragazzo ..!). Fatto sta che mi dice delle cose facendo finta di essere serio, ma che sono sicuramente frutto della sua fantasia e del desiderio di farsi e, forse, farmi fare quattro risate. Io credo pure che, poiché lo sollecito a partecipare alla vita della Santa Chiesa Cattolica, cosa che non sempre fa volentieri, preso com’è dai suoi aggeggi elettronici, mi voglia canzonare approfittando bonariamente della mia menomazione. Pensi, mi diceva l’altro giorno, certamente volendomi provocare, che la Messa non si dice più in latino ma in vernacolo; che il sacerdote celebra rivolto verso il popolo; che l’altare a muro è scomparso o è stato dismesso e sostituito spesso da un semplice tavolaccio, che la Santa Particola, transustanziata nel Corpo e Sangue di Cristo, viene presa nelle mani dai comuni fedeli, in piedi ed in fila, senza alcun raccoglimento e rispetto per il Santo Sacramento e distribuita da … ah … li ha chiamati “ministranti”, uomini e finanche donne dalle mani (… che orrore solo a sentirlo!) non consacrate; che il santo Tabernacolo non è più sull’altare; e poi, che nella Casa di Dio si cantano moderni ritmi agitati con chitarroni chiassosi, tamburi, pianole elettriche battendo le mani con frenetici applausi, cori ed ondeggiamenti da tifo calcistico, passi di danza, mani alzate, mentre è stato bandito il canto gregoriano; in un’altra occasione mi diceva che i sacerdoti non vestono più la talare, che anche i monaci praticamente di quasi tutti gli ordini si vergognano di portare un giro i loro gloriosi abiti e preferiscono confondersi con la massa della gente comune e, adducendo a pretesto la “praticità”, indossano vistose camicie, magliette e maglioni, pantaloni, comode scarpe alla moda ed altre amenità del genere! Secondo lui addirittura, … questa poi è tutta da ridere, ci sarebbero due Papi in Vaticano e nessuno con la tiara ….. le tralascio il resto perché mi rendo conto trattarsi di baggianate burlesche forse cabarettistiche e teatrali (a Mimmo piace molto il Cabaret francese e l’Operetta viennese!) che nulla hanno a che vedere con il senso del sacro che la mia povera memoria, benché menomata, ricorda benissimo, anche perché, lei deve sapere, che mio zio Tommaso, buon’anima, santo sacerdote, riuniva ogni tanto noi parenti, (ed io allora ero giovanissimo), ci illustrava la Sacra Bibbia secondo l’interpretazione dei Padri della Chiesa (e non secondo le personali fantasie deliranti di pseudo-teologi improvvisati, come sostiene ancora Mimmo … per farmi dispetto) ci faceva conoscere, un poco alla volta e con santa pazienza, i principi del Cattolicesimo, del santo Catechismo di San Pio X (mio nipote Mimmo, sempre per farmi arrabbiare, dice che non si usa più! …. naturalmente non ci credo e lui si diverte … ), del Magistero pontificio letto direttamente dal Denzinger (i miei nipoti dicono che i preti attuali non sanno neppure cosa sia, anzi diceva Mimmo che il suo parroco pensava che fosse il terzino della nazionale tedesca) ed in particolare delle Encicliche di Pio IX, Leone XIII, Pio X, Pio XI, Pio XII, (… mi ricordo ancora, vede gli scherzi della memoria, di un Breve di Paolo IV, micidiale per tutti i “modernisti” come si chiamavano nei primi decenni del novecento i novatori da strapazzo, eretici e bollati da anatemi papali, … ma oggi per fortuna penso che non ci siano più, … o no … ?). Fin qui mi sono divertito sommessamente anch’io alle trovate da buontempone di Mimmo, ma un dubbio atroce mi è sovvenuto quando è entrata in sala l’altra mia nipote Caterina. Le faccio osservare che Caterina è una ragazza serissima, quasi il rovescio di Mimmo, rigorosa nei suoi studi, di cultura amplissima, che (glielo dico con un ghigno di sottile piacere, ma non lo faccia sapere in giro!) mi vuole un bene pazzo e nulla farebbe per dispiacermi. Questa volta però avrà avuto compassione e fattasi coraggio (chissà quanto le è costato, poverina!!), mi ha raggelato (le confesso sono divenuto un iceberg alla deriva o se preferisce un ghiacciolo al limone, pronto per essere azzannato da un accalorato bambino), e con garbo d’altri tempi mi ha detto: “vedi, nonno Basilio, … alcune di quelle cose dette da Mimmo sono vere, sono proprio così!! Devi rassegnarti, nonno, però certe cose nella Chiesa sono cambiate. Anzi io voglio aiutarti, visto le tue condizioni, a comprendere le innovazioni (dice che attingerà notizie da …. aspetti, come lo ha chiamato … “Internet” .. e da documenti recenti, in modo da confrontarli con i miei ricordi ed i miei documenti che ancora conservo gelosamente.) Si è così autonominata “arbitro” tra i miei ricordi cattolici e le asserzioni comodo-neomoderniste di Mimmo, che a sua volta ha detto di ricorrere all’aiuto del parroco (lui dice che frequenta la Chiesa Cattolica, ma io sono convinto, da come parla, che sia entrato in qualche setta ereticale o scismatica e non voglia dirlo per non dispiacermi). Abbiamo così deciso di affrontare di volta in volta un particolare aspetto, glielo renderemo noto se le fa piacere, in modo che lei possa valutarlo e dare un parere coinvolgendo magari, se vuole, qualche sua illustre conoscenza. La prego, mi aiuti, almeno lei!! Mi sarebbe di gran conforto. Grazie anche a nome di Mimmo e Caterina!

La saluto cordialmente, “nonno Basilio”.

(continua …)