PREGHIERA PER IL SANTO PADRE

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Preghiera per il Santo Padre

Tutti i veri Cattolici sono chiamati ad amare, rispettare ed a pregare per il Santo Padre: questo è un obbligo per il credente, e somma devozione da non trascurare mai nella giornata. Tutte le altre devozioni, per quanto somme ed importanti, sono tali perché garantite dalla persona del Sommo Pontefice, senza il Quale non ci sarebbe neppure Cristianesimo né vera religione, ma solo un vago, amorfo, orgoglioso deismo di stampo gnostico, comunque venga camuffato! Importante è, come sempre, non confondere il Vicario di Cristo dell’attuale “Sede impedita”, scambiandolo magari con il tragico, ridicolo, farsesco servo di lucifero, agente del mondialismo propugnato dai soliti viperidi “nemici di Dio e di tutti gli uomini”. Allora coraggio, la prova non durerà ancora molto: preghiamo con fede, la Vergine ha promesso che “… alla fine il suo Cuore Immacolato trionferà”.

immacolata schiaccia

Et Ipsa conteret capita eorum!

PEL SOMMO PONTEFICE.

[Da manuale di Filotea del Sacerdote milanese Giuseppe Riva, Penitenziere nella Metropolitana di Milano. XXX ediz. Milano 1888].

O Salvatore degli uomini. Autore e Consumatore della nostra fede, Primogenito di tutti gli eletti, Capo e Sposo della Chiesa, Voi che all’Apostolo Pietro e a tutti i suoi Successori avete promessa solennemente l’indefettibile vostra assistenza per guidare gli agnelli e le pecore del vostro ovile ai pascoli deliziosi della salute, e indirizzaste all’ eterno Padre particolare preghiera perché non avesse mai a venir meno la loro fede, riguardate con occhio di parziale benignità l’attuale vostro Vicario, il nostro sommo Pontefice. Vegliate mai sempre alla difesa de’ suoi diritti cosi spirituali come temporali, e umiliate e confondete tutti coloro che tentano in qualunque modo di oscurarne la gloria o menomarne il potere. Sicché tutto il mondo lo riconosca e lo veneri per quel che è realmente, il sommo Vicario di Dio,il Padre dei credenti, il Pastor dei Pastori, il Monarca della Chiesa, il Custode della fede, il Giudice della morale, l’Oracolo infallibile della verità, il Fonte d’ogni giurisdizione, l’Arbitro dei celesti tesori, la Personificazione della Dottrina che sola guida a salute. Accordategli quella copia di grazie che si conviene alla sublimità del suo grado, affinché possa tutto insieme e santificare sé stesso, e reggere secondo le massime della vostra sovrana sapienza tutti i credenti nel vostro nome, con quella pienezza di libertà, con quella assolutezza di indipendenza, con quella interezza di regia territoriale sovranità che la vostra Provvidenza gli ha procurato da tanti secoli, e la vostra onnipotenza gli ha conservato, a dispetto di tutti gli assalti dei più prepotenti nemici, costretti tutti a confessare per propria tristissima esperienza che questa Pietra da Voi piantata è così incrollabile come la Chiesa di cui è fondamento e sostegno, e contro cui non potran mai prevalere tutte le podestà dell’inferno. Pater. Ave. Gloria.

Inno di ringraziamento

detto INNO AMBROSIANO O TE DEUM.

Te Deum laudamus te Dominum confitemur.

Te æternum Patrem omnis terra veneratur.

Tibi omnes Angeli, Tibi coeli et universa potestates.

Tibi Cherubini et Seraphim incessabili voce proclamant:

Sanctus, Sanctus, Sanctus Dominus Deus Sabaoth.

Pieni sunt coeli et terra majestatis Gloria tua.

Te gloriosus Apostolorum chorus.

Te Prophetarum laudabilis numerus.

Te Martyrum candidatus, laudat exercitus.

Te per orbem terrarum sancta confitetur Ecclesia.

Patrem immensa maiestatis,

Venerandum tuum verum et unicum Filium.

Sanctum quoque Paraclitum Spiritum.

Tu Rex gloriæ Christe.

Tu Patris sempiternus es Filius.

Tu ad liberandum suscepturus

hominem, non horruisti Virginis uterum.

Tu devicto mortis aculeo,

aperuisti credentibus regna coelorum.

Tu ad dexteram Dei sedes in gloria Putris.

Judex crederis esse venturus.

Te ergo, quæsumus, tuis famulis

subveni quos pretioso sanguine redimisti.

Aeterna fac cum Sanctis tuis in gloria numerari.

Salvum fac populum tuum,

Domine, et benedic æreditati tuae.

Et rege eos, et extolle illos usque in aeternum.

Per singulos dies benedicimus te.

Et laudamus nomen tuum

in sæculum, et in sæculum sæculi.

Dignare, Domine, die isto,

sine peccato nos custodire.

Miserere nostri Domine, miserere nostri.

Fiat misericordia tua, Domine,

super nos; quemadmodum speravimus in te.

In te, Domine, speravi; non confundar in æternum.

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Traduz. In versi.

te Deum

Te con lodi, te con cantici

Confessiamo, o gran Signore,

E risponde al labbro il core

Nel lodarti elerno Re.

Non v’ha clima, non v’ha popolo

Che la tua possanza ignori,

Che il tuo nome non adori,

Che non tremi innanzi a Te.

Nel lodarti ognor gareggiano,

Le ruotanti immense sfere,

E degli Angioli le schiere

Colle empiree Podestà.

Cherubini e Serafini

Al tuo trono umili e chini,

Santo, Santo, Santo acclamanti

Dio d’immensa maestà,

Da te scende negli Eserciti

La sconfitta e la vittoria;

Tutto pieno è della tua gloria

Terra, cielo e mar ancor.

De’ Profeti, degli Apostoli,

Ti decanta il gran Senato,

E lo stuolo candidato

De’ tormenti sprezzator.

Dall’Idaspe al mar d’Atlante

Ti confessa la tua Chiesa

Sempre santa, sempre illesa

Nel conflitto più crudel.

In Te, sommo Genitore,

Nel tuo vero unico Figlio,

Nel divino eterno Amore,

Sempre adora il Re del ciel.

Re di gloria tu se’, o Cristo,

Di Dio Padre eterna prole:

Tu per far dell’uom acquisto

Che gemeva in servitù,

Vergin seno non sdegnasti,

E di morte vinto il pungolo,

Ai credenti spalancasti

L’aure porte di lassù.

Tu alla destra di Dio Padre

Glorioso assiso or stai,

E tremendo un dì verrai

L’universo a giudicar.

Deh benigno, deh pietoso,

Odi il prego de’ tuoi servi,

Che col sangue tuo prezioso

Ti degnasti riscattar

Dagli assalti de’ nemici

Tu li guarda e benedici:

Son gli eredi del tuo regno,

Son tuo popolo, o Signor.

Fino all’ultimo respiro,

Tu li reggi, e co’ tuoi Santi

Li congiungi nell’Empiro,

Li perpetua nell’amor.

Non v’ha giorno in nostra vita

Che tue lodi non cantiamo:

E il tuo nome confidiamo

Di lodar per ogni età.

Dal peccato, deh ti degna

Preservarne in questo giorno,

E ognor vegli a noi dintorno

La paterna tua pietà.

La pietà che fu mai sempre

Del cor nostro la speranza,

La pietà che sempre avanza

Ogni voto, ogni desir,

In Te solo, o mio Signore,

Spero adesso, e ognor sperai

Né confusa fia giammai

La mia speme in avvenir.

 

MADONNA DELLA CINTURA

MADONNA DELLA CINTURA

Madonna_Cintura

Sulla divozione della Cintura.

[da: Manuale di Filotea del sac. G. Riva – XXX ed.; Milano, 1888]

La madre di S. Agostino, Santa Monica, fatta vedova del suo consorte Patrizio, e risoluta di imitare Maria SS. Anche nell’abito, La pregò di farle conoscere come Ella avesse vestito nei giorni della sua vedovanza, specialmente dopo l’Ascensione di Cristo al cielo. La B. Vergine non tardò a compiacerla. Le apparve poco dopo, coperta di un’ampia veste che dal collo le andava ai piedi, ma di stoffa cosi dozzinale, di taglio così semplice, di colore così oscuro che non saprebbesi immaginare abito più dimesso e più penitenziale. Dessa ai lombi era stretta da una rozza cintura di pelle, scendente fin quasi a terra, al lato sinistro dalla fibbia che la rinfrancava. – Indi slacciandosi di propria mano la cintura, la porse a Monica, raccomandandole di portarla costantemente, e di insinuare tal pratica a tutti i fedeli bramosi del suo speciale patrocinio. Fra i primi ad approfittarne fu il suo figlio S. Agostino, e da lui venne in seguito a diffondersi in ogni ceto di fedeli, specialmente per opera del sempre benemerito Ordine che si denomina Agostiniano, la cui regola, con poche modificazioni, divenne comune a tutti gli Ordini Religiosi della vita attiva che furono più tardi instituiti. Ora, siccome i Papi accordarono ai cinturati la partecipazione a tutti i beni spirituali che sono proprii dell’ordine agostiniano, non che degli altri Ordini che dalla regola di sant’Agostino presero la norma del vivere religioso, è facile il comprendere che non v’ha sacro consorzio in cui possano godersi vantaggi maggiori di quelli che si godono dai devoti della Madonna della Cintura, ond’è che a Pietro Re di Aragona, supplicante Clemente X di qualche speciale Indulgenza, il Papa non altro rispose che queste memorande parole: “Prendete la Cintura di S. Agostino ed avrete tutto quel che bramate”. I tanti miracoli poi, di guarigioni d’ogni morbo, di preservazione d’ogni offesa, e di conseguimento d’ogni genero di favori ottenuti con tal devozione, come ha di molto aumentato l’impegno di iscriversi a sì pia confraternita, cosi deve impegnare ancora voi a non trascurare un mezzo cosi facile e sicuro per procurarvi ogni bene così spirituale, come temporale, mediante la fedele pratica di tutto quello che è imposto a tutti gli ascritti, oltre ad una vita di penitenza di cui è simbolo la Cintura, indicando essa il disprezzo del mondo, la mortificazione tutta propria del Cristiano, e la costante disposizione a camminare senza mai arrestarsi nella via che guida a salute. Quindi la Chiesa l’ha fatta soggetto di una festa speciale nella Domenica successiva al giorno di S. Agostino, che è al 28 di Agosto. Per partecipare a tanti vantaggi si richiedono tre cose: – 1. Farsi inscrivere regolarmente da chi ne ha la facoltà. – 2. Portare costantemente la cintura benedetta nell’atto dell’ascrizione. – 3 Recitare ogni giorno il Coronano di 13 Pater, un Credo, ed una Salve Regina.

 

ALLA MADONNA DELLA CINTURA

la cui festa si celebra nella Dom. succ. al 28 Agosto.

I – Per quella benignità tutta singolare con cui compiaceste ne’ suoi desideri la fedelissima vostra serva santa Monica, personalmente apparendole in veste oscura, stretta in vita con una semplice Cintura di pelle, per farle conoscere con chiarezza quell’abito penitenziale che fu da voi usato in tutto il tempo della vostra dimora sopra la terra dopo la gloriosa ascensione del vostro Unigenito al cielo, degnatevi, amabilissima Vergine, di far conoscere anche a noi tutti la necessità di seguire i vostri esempi in tutta la nostra condotta anche esteriore, e di impetrarci coraggio indispensabile per conformarvici costantemente, malgrado tutte le dicerie del mondo sempre nemico della cristiana pietà, onde meritarci con sicurezza il vostro validissimo Patrocinio. Ave.

.II – Per quel singolarissimo beneficio che vi degnaste di fare a tutto il mondo col manifestare a Santa Monica il penitente abito da voi usato negli ultimi anni di vostra vita, volendo con esso significare il disprezzo di tutte le pompe, e la mortificazione continua d’ogni disordinato appetito, che devono formare il carattere dei veri discepoli di Gesù Cristo, degnatevi, o amabilissima Vergine, d’inspirare in noi tutti un continuo aborrimento di tutte le mondane comparse, e d’ogni men retto assecondamento delle nostre passioni, affinchè, vivendo a vostr’imitazione sempre umili e mortificati, ci assicuriamo col vostro patrocinio la protezione speciale del vostro divin Pigliuolo. Ave.

III – Per quelle distintissime grazie che voi faceste non solo a santa Monica, al suo figlio S. Agostino e a tutto l’ordine degli Eremitani, che da lui prese il proprio nome, ma ancora a tutti i fedeli che si arruolarono sotto lo stendardo della vostra santa Cintura, fate, o amabilissima Vergine, che, gloriandoci anche noi tutti di professare costantemente una devozione così bella, meritiamo di essere quei domestici| prediletti, che al dir dello Spirito Santo nel libro dei Proverbii (c. XXXI), favoriti di Cingolo misterioso, sono coperti di doppia veste, cioè della somiglianza con Cristo e della imitazione di Voi, affinché, conformandoci sempre alle sue massime e ai vostri esempi, meritiamo poi di partecipare alla vostra gloria nel cielo, dopo aver fatto nostra premura la vostra glorificazione.sulla.terra. Ave, Gloria.

Avvertenze pei confratelli della Cintura:

Siccome ali ascritti a questa Confraternita tanto favorita di privilegi e di indulgenze, sono tenuti a recitare ogni giorno 13 “Pater” ed “Ave” nonché una “Salve Regina”, cosi a comodo di chi volesse conoscere tutto lo spirito di questa devota pratica, quindi ricavarne maggior vantaggio col conformarvisi fedelmente, ho stimato bene di qui soggiungere il seguente:

Coronino della Cintura.

Reciteremo tredici Pater ed Ave in memoria e venerazione del nostro Signore Gesù-CRISTO, e dei dodici Apostoli, i quali composero il Credo, epilogando in esso i misteri principali della nostra santa Fede. – Imploriamo adunque, per essere esauditi, l’aiuto della Beata Vergine della Consolazione, quello del Padre Sant’Agostino e della sua madre santa Monica.

Actiones nostras, quaesumus Domine, aspirando preveni, et adiuvando proseguere, ut cuncta nostra oratio et operatio a te semper incipiat, et per te coepta finiatur. Per Christum Dominimi nostrum. Ave.

1. Nel primo articolo “Credo in Deum Patrem omnipotentem, creatorem coeli et terrae”, consideriamo come Dio onnipotente crea dal nulla il cielo e la terra con tutto ciò che in essi si trova… Vergine Santissima, aiutateci a disprezzare le vanità della terra per attendere solo all’acquisto de’ beni eterni del cielo. Pater, Ave, Gloria

2 – Nel secondo articolo “Et in Jesum Christum Filium Ejus unicum, Domìnum nostrum”, consideriamo che GesùCristo Signor nostro è vero ed unico Figlio dell’eterno Padre… Vergine beatissima aiutateci a credere, sperare in Lui, ed amarLo con tutto il cuore, perché Egli solo è il vero Salvatore del mondo. Pater, Ave, Gloria.

3 – Nel terzo articolo “Qui conceptus est de Spiritu Sancto, natus ex Maria Virgine”, consideriamo che Gesù è vero Figlio di Maria sempre Vergine, la Quale lo concepì nel suo ventre purissimo per opera dello Spirito Santo e Lo partorì senza lesione della sua purità immacolata … Vergine gloriosissima, aiutateci a ricuperare e conservare la divina grazia, acciò, come voi siete vera Madre di Dio, così noi diventiamo per l’opera vostra suoi adottivi figliuoli. Pater, Ave, Gloria.

4 – Nel quarto articolo “Passus sub Pontio Pilato, crucifixus, mortuus et sepultus”, consideriamo la Passione, Morte e Sepoltura del nostro Redentor Crocifisso, conservandone nel cuore una tenera compassione… Madre afflittissima, fate che le piaghe del Signore siano sempre impresse nel nostro cuore. Pater, Ave, Gloria.

5 – Nel quinto articolo “Descendit ad inferos; Tertia die resurrexit a mortuis”, consideriamo cbe l’anima di Gesù scese al Limbo a liberar ì Santi Padri, fra il corteggio dei quali, tre giorni dopo la sua morte, risuscitò glorioso…. Vergine consolatissima nel vedere il vostro divin Figliuolo risorto, aiutateci a risorgere dalla colpa alla grazia e dalla abiezione alla gloria. Pater, Ave, Gloria.

6 – Nel sesto articolo “Ascendit ad Coelos: Sedet ad dexteram Dei Patris omnipotentis”, consideriamo che Gesù, quaranta giorni dopo risorto, benedisse la Madre, gli Apostoli, i Discepoli e i fedeli che Lo seguirono sul monte Oliveto, a vista dei quali sali al Cielo, ove siede alla destra del suo divin Padre:… Vergine benedetta, aiutateci ad umiliarci, a patire, ed a portare !a nostra croce per essere poi esaltati alla eterna gloria nel cielo. Pater, Ave, Gloria.

7 – Nel settimo articolo “Inde venturus est judicare vivos et mortuos”, consideriamo che Gesù Cristo dall’alto del cielo scenderà nella valle di Giosafat per giudicare tutto il genere umano, l’ultimo giorno del inondo… Madre avvocata de’ peccatori aiutateci, acciò, vivendo adesso la vita dei giusti, possiamo in quel tremendo giorno trovarci alla destra degli Eletti. Pater, Ave, Gloria.

8 – Nell’ottavo articolo “Credo in Spiritum, Sanctun”, consideriamo l’altissimo mistero della SS. Trinità, e con atto di viva fede crediamo, che se il divin Figlio è “ab eterno” generato dal Padre, “ab eterno” pure lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figliulo: ed è con essi un solo Iddio, perché una sola e medesima è la natura, ed ugualissime le perfezioni di que stre tre divine Persone…. Vergine purissima, impetrateci voi dal vostro divino sposo una divina fiamma di carità, acciò purgato il nostro cuore da ogni affetto terreno, arda solo d’amore divino. Pater, Ave, GIoria.

9 – Nel nono articolo “Sanctam Ecclesiam Catholicam, Sanctorum Communionem”, consideriamo che Iddio nostro Signore, per sua mera bontà, senza alcun nostro merito, ci ha fatti nascere ed allevare in seno della santa Madre Chiesa, partecipi dei meriti infiniti di Gesù Cristo e di tutti i santi, a differenza di tanti eretici ed infedeli che nascono e muoiono fuori del grembo di Colei che è l’unica Arca della salute…. Vergine pietosissima, aiutateci a ringraziarLo di sì gran benefizio, e a tenerci sempre pronti a dar il sangue e la vita per confessare la verità della nostra santa Fede. Pater, Ave, Gloria.

10 – Nel decimo articolo “Remissionem peccatorum” consideriamo che la bontà divina è infinitamente maggiore della nostra più grande malizia, e può rimettere qualunque colpa per enorme e scandalosa che sia… Vergine purissima, impetrateci una vera contrizione adesso e nell’ora della nostra morte, acciò, riconciliati con Dio, proviamo i benefici effetti di sua infinita misericordia. Pater, Ave, Gloria.

11 – Nell’undecimo articolo “Carnis Resurrectionem”, consideriamo che nel giorno dell’universale Giudizio dobbiamo tutti risuscitare, ripigliando ciascuno il proprio corpo…. Vergine immacolata, la vostra santa Cintura custodisca da ogni sozzura la nostra carne, acciò in quel giorno risplenda gloriosa, più bella del sole, come l’avranno gli Eletti per tutta quanta l’eternità. Pater, Ave, Gloria.

12 – Nel duodecimo articolo “Vitami aeternam”, consideriamo l’ultimo fine dell’uomo, cioè la vita eterna da Dio preparata ai fedeli suoi servi, non temporanea ed infelice, come la presente, ma immortale e beata per ogni genere di delizie…. Ah! Vergine prudentissima, aiutateci a far buon uso del tempo presente per conseguire alla fine 1’eternità dei Beati in paradiso. Pater, Ave, Gloria.

13 – Consideriamo per ultimo come la santa Cintura rappresenti l’umanità sacrosanta del divin Redentore, che per amor nostro volle spargere tutto il suo preziosissimo sangue, e dar la vita fra tormenti e disprezzi d’ogni maniera…. Maria, madre di Dio, aiutateci a meditare con frutto, nella santa Cintura che portiamo, un misterioso ritratto del vostro divin Figlio, nostro Redentore, e uniformare alla sua tutta la nostra condotta. Pater, Ave, Gloria.

Umiliati ai vostri piedi santissimi, o Maria, Madre della consolazione, raccomandiamo la felice conservazione del regnante sommo Pontefice, 1’esaltazione della santa madre Chiesa, l’estirpazione delle eresie, la pace fra i principi cristiani, e finalmente tutti i fedeli vivi e defunti, perché gli uni vengano da voi assistiti in tutti i loro bisogni, gli altri siano presto liberati dalle pene atrocissime del Purgatorio.

  1. Ora pro nobis, sancta Mater Consolationis, R. Ut digni, etc.
  2. Ora pro nobis, sancte Pater Augustine. R. Ut digni, etc.
  3. Ora pro nobis, sancta Mater Monica. R. Ut digni, etc.

Salve Regina!

 

PER LA CONFRATERNITA DELLA CINTURA,

“Defende, quaesumus, Domine, beata Maria semper virgine intercedente, cum beato patre Augustino et beata matre Monica, istam ab omni adversitate Societatem: et toto corde tibi prostratam, ab hostium propitius tuere clementer insidiis. Per Dominum nostrum, etc”.

DEL PAPA

“Deus omium Fidelium Pastore et Rector, famulum tuum Gregorium, quem Pastorem Ecclesiae tuae praeesse voluisti, propitius respice; da ei quaesumus, verbo et exemplo quibus praest proficere ut ad vitam, una cum grege sibi credito, perveniat sempiternam. Per Dominum nostrum”, etc.

PER QUALUNQUE BISOGNO

“Deus, refugium nostrum et virtus, adesto piis Ecclesiae tuae precibus, Auctor ipse pietatis, et praesta; ut quod fìdeliter petimus efficaciter consequamur. Per Christ. Dom. nostr. Amen”.

PREGHIERA PER IL “VERO” SOMMO PONTEFICE

“Qui  mange le Pape, meurt!”

“È necessario per la salvezza che tutti i fedeli di Cristo siano soggetti al Romano Pontefice.” (Concilio Lateranense V)

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PREGHIERA PER IL “VERO” SOMMO PONTEFICE

[da: Manuale di Filotea del sac. G. Riva, Milano 1888- imprim.]

“O Salvatore degli uomini, Autore e Consumatore della nostra fede, Primogenito di tutti gli eletti, Capo e Sposo della Chiesa, Voi che all’Apostolo Pietro e a tutti i suoi Successori avete promessa solennemente l’indefettibile vostra assistenza per guidare gli agnelli e le pecore del vostro ovile ai pascoli deliziosi della salute, e indirizzaste all’eterno Padre particolare preghiera perché non avesse mai a venir meno la loro fede, riguardate con occhio di parziale benignità l’attuale vostro Vicario, il nostro sommo Pontefice [Gregorio -n.d.r.-]. Vegliate sempre alla difesa de’ suoi diritti così spirituali come temporali, e umiliate e confondete tutti coloro che tentano in qualunque modo di oscurarne la gloria o menomarne il potere, sicché tutto il mondo lo riconosca e lo veneri per quel che è realmente, il sommo Vicario di Dio, il Padre dei credenti, il Pastor dei Pastori, il Monarca della Chiesa, il Custode della fede, il Giudice della morale, l’Oracolo infallibile della verità, il Fonte d’ogni giurisdizione, l’Arbitro dei celesti tesori, la Personificazione della Dottrina che sola guida a salute. Accordategli quella copia di grazie che si conviene alla sublimità del suo grado, affinché possa tutto insieme e santificare sé stesso, e reggere secondo le massime della vostra sovrana sapienza tutti i credenti nel vostro nome, con quella pienezza di libertà, con quella assolutezza di indipendenza, con quella interezza di regia territoriale sovranità che la vostra Provvidenza gli ha procurato da tanti secoli, e la vostra onnipotenza gli ha conservato, a dispetto di tutti gli assalti dei più prepotenti nemici, costretti tutti a confessare per propria tristissima esperienza che questa Pietra da Voi piantata è cosi incrollabile come la Chiesa di cui è fondamento e sostegno, e contro cui non potran mai prevalere tutte le podestà dell’inferno”. Pater. Ave. Gloria.

 siri

Questa preghiera è bene recitarla frequentemente onde sostenere l’opera del Santo Padre “impedito” ed in esilio, obbligo che accumuna tutti i veri cattolici, che ancora hanno a cuore la gloria di Gesù-Cristo e della sua Chiesa: Una, Santa, Cattolica, Apostolica. Si capisce subito che qui non si ci rivolge al vicario dell’anticristo usurpante, in particolare nelle espressioni concernenti il “vero” Santo Padre che sono “de fide”: “il Custode della fede, il Giudice della morale, l’Oracolo infallibile della verità, la Personificazione della dottrina”. Queste quattro parole ci manifestano immediatamente che chi si spaccia fraudolentemente per ciò che non è, offre al contrario, come frutto del suo luciferino operato, la manipolazione della fede, l’incapacità di giudizio morale anche nelle cose più banali, l’occultamento della verità divina e finanche naturale, la personificazione dello gnosticismo: teologia di satana. Cosa deve mostraci di più il buon Dio per farci comprendere in quale inganno mortale ci hanno spinto i “cani opulenti che dormono”, i marrani vendicatori infiltrati, gli apostati deicidi, le Fraternità Sacrileghe, gli scismatici sedevacantisti che, offendendo il Sacro Magistero della Chiesa, ritengono che Cristo stesso sia un bugiardo ingannatore, secondo i loro costumi. Che Dio ce ne liberi quanto prima, con il “soffio della sua bocca”! [Nota redazionale].

Lunga vita al Santo Padre ed alla Chiesa!

CALENDARIO CATTOLICO DI AGOSTO

Agosto è il mese che la Chiesa dedica al Cuore Immacolato di Maria

“… Dio desidera stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato”.
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“… alla fine che il mio Cuore Immacolato trionferà”.

-Nostra Signora di Fatima 1917 D.C.

PREGHIERA DI CONSACRAZIONE AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA.

O più amabile Cuore di Maria! che di tutti i cuori assomiglia più perfettamente al Cuore di Gesù ed è quindi degno dell’amore e del rispetto di tutte le creature, Ti consacro con fervore il mio cuore, e scelgo Te, dopo il cuore di Gesù, come oggetto della mia imitazione e fiducia. Vi supplico, O Vergine Santa! per tutte le grazie che Vi sono state attribuite da vostro Figlio diletto, datemi un transito attraverso il vostro Cuore Beato al Cuore di Gesù. Portatemi Voi stessa in quel Santuario adorabile, perché io impari a praticare le virtù che Vi rendevano così fedele copia di Colui che era mite ed umile di cuore. Voi sapete che io vorrei più sinceramente venerare, amare e imitare quel Cuore divino, che era la fonte di tutti i vostri meriti e felicità, e come unico oggetto del vostro amore; ma siccome sento la mia debolezza, faccio ricorso a Voi, e supplicante presento questo mio cuore a Gesù in Unione con il vostro; in considerazione della vostra perfezioni e dei vostri meriti, le mie miserie e i miei peccati siano dimenticati, e il mio cuore consacrato per sempre, attraverso Voi, all’amore perfetto del mio Creatore. Scelgo Voi ora, O sacro cuore di Maria, come mio avvocato e modello, che le vostre preghiere possano aiutarmi ad imitarVi e rendano conforme il mio cuore a quello del mio divino Salvatore. Rendetemi, il cuore più puro, felicemente inaccessibile al peccato mortale! Il vostro Cuore si è esacerbato con l’umiliazione ed il dolore per i peccati del mondo: ottenete che il mio cuore possa essere veramente contrito per i miei peccati e possa amare Dio abbastanza per sentire e deplorare i peccati degli altri. Che io sia ripieno della mitezza e della misericordia del Cuore di Gesù e consumato dal suo amore più ardente; quindi attraverso di Voi spero più saldamente di ricevere una parte di quelle virtù, e soprattutto la grazia di detestare il peccato d’orgoglio, che mi renderebbe così odioso al Cuore adorabile di Gesù, e di praticare quell’umiltà sincera che meglio di tutto mi permette di paragonarmi al mio Salvatore e a Voi. A voi, Cuore Beato di Maria, mi affido durante la mia vita, e in Voi anche spero con fiducia di trovare un rifugio sicuro e una potente Avvocata nell’ora della mia morte.

[Fonte: ed. del manuale delle Orsoline, Cork, Irlanda, 1855]

RIPARAZIONE AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA.

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Cerchiamo di adempiere con precisione alla devozione dei primi cinque sabati, come richiesto dalla Madonna di Fatima!

LITANIA DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

Signore, abbi pietà di noi.

Cristo, abbi pietà di noi.

Signore, abbi pietà di noi.

Gesù, ascoltaci;

Gesù, esaudiscici.

Dio Padre del cielo, abbi pietà di noi.

Dio Figlio, Redentore del mondo, abbi pietà di noi.

Dio, Spirito Santo, abbi pietà di noi.

Santissima Trinità, unico Dio, abbi pietà di noi.

[Risposta alle seguenti invocazioni: prega per noi!]

Cuore di Maria, ….

Cuore di Maria, secondo il Cuore di Gesù, ….

Cuore di Maria, unita al Cuore di Gesù, ….

Cuore di Maria, Santuario dello Spirito Santo,

Cuore di Maria, Tempio della divinità,

Cuore di Maria, Tabernacolo del Verbo Incarnato,

Cuore di Maria, sempre esente da peccato,

Cuore di Maria, sempre piena di grazia,

Cuore di Maria, benedetta fra tutti i cuori,

Cuore di Maria, illustre trono della gloria,

Cuore di Maria, abisso e prodigio di umiltà,

Cuore di Maria, gloriosa olocausto dell’amore divino,

Cuore di Maria, inchiodata alla Croce di Gesù,

Cuore di Maria, conforto degli afflitti,

Cuore di Maria, rifugio dei peccatori,

Cuore di Maria, speranza degli agonizzanti,

Cuore di Maria, sede della misericordia,

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, perdonaci, O Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, ascoltaci, O Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.

V. pregate per noi, Santa Madre di Dio.

R. affinché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.

Preghiamo.

O Divino Gesù, che amate teneramente la più Santa delle vergini e siete reciprocamente amato da Lei, concedete, Vi supplichiamo, per intercessione della vostra Santissima Madre, e per la somiglianza del suo Sacro Cuore con il vostro, di non staccarci mai dall’amore e dall’affetto della vostra cura e tenerezza nei nostri riguardi, Voi che, con il Padre e lo Spirito Santo, vivete e regnate, nel mondo, in eterno. Amen.

[Fonte: ed. Manuale delle Orsoline, Cork, Irlanda, 1855]

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Qui di seguito elencati sono le feste che cadono in questo mese:

1 agosto: San Pietro in catene, doppia maggiore; Commemorazione di San Paolo e i martiri Santi Maccabei.

2 agosto: San Alfonso Maria de’ Liguori vescovo, confessore e dottore della Chiesa, Double; Commemorazione di Santo Stefano I Papa e martire.

3 agosto: Invenzione di s. Stefano Protomartire, semplice.

4 agosto: S. Dominico confessore, doppio maggiore.

5 agosto: Primo venerdì / dedizione di nostra Signora della neve, doppio maggiore.

6 agosto: Primo sabato / Trasfigurazione di nostro Signore Gesù Cristo, Double della classe II; Commemorazione di SS. Sisto II Papa, Felicissimo e Agapito martiri.

7 agosto: XII domenica dopo Pentecoste, doppio.

8 agosto: SS. Ciriaco, Largus e Smaragdo martiri, semplice.

9 agosto: S. Giovanni M. Vianney confessore e sacerdote, Doppio; Commemorazione della Veglia (di San Lorenzo) e San Romano martire.

10 agosto: S. Lorenzo martire, doppio della classe II.

11 agosto: Commemorazione dei Santi Tiburzio e Susanna Vergine, martiri.

12 agosto: S. Clara Vergine, doppio.

13 agosto: Commemorazione dei Santi Ippolito e Cassiano martiri.

14 agosto: XIII domenica dopo Pentecoste, doppio.

15 agosto: Assunzione della Beata Vergine Maria, doppia di I classe.

16 agosto: S. Gioacchino padre della Beata Vergine Maria, confessore, doppio della classe II.

17 agosto: San Giacinto di Polonia confessore, doppio.

18 agosto: Commemorazione di San Agapito martire.

19 agosto: S. Giovanni Eudes confessore, doppio.

20 agosto: San Bernardo Abate, confessore e dottore della Chiesa, doppio.

21 agosto: XIV domenica dopo la Pentecoste, il doppio.

22 agosto: Doppio cuore immacolato della Beata Vergine Maria, della classe II; Commemorazione dei SS. Timoteo, vescovo di Ippolito e Symphorianus martiri.

23 agosto: S. Filippo Benizio confessore, doppio.

24 agosto: San Bartolomeo Apostolo, doppio della classe II.

25 agosto: s. Luigi re, confessore, semplice.

26 agosto: Commemorazione di San Zefirino Papa martire.

27 agosto: S. Giuseppe Calasanzio confessore, doppio.

28 agosto: XV domenica dopo la Pentecoste, il doppio.

29 agosto: Decapitazione di S. Giovanni Battista, maggiore doppio; Commemorazione di Santa Sabina martire.

30 agosto: S. Rosa della s. Vergine Maria di Lima, Double; Commemorazione dei SS. Felice e Adaucto martiri.

31 agosto: San Raimondo Nonnato confessore, doppio.
Indossare lo scapolare marrone e 

Pregare il Rosario ogni giorno per il trionfo del cuore immacolato di Maria

 cuore di Maria

 

Dolce cuore di Maria, siate la nostra salvezza!

Visita alla SS. VERGINE MARIA

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Visita alla SS. VERGINE MARIA

In Nomine Patris, et Filii etc.

Santissima Vergine Immacolata, e Madre mia Maria, a Voi che siete la Madre del mio Signore, la Regina del Cielo, e della Terra, l’Avvocata, e la speranza, e il rifugio dei peccatori, umilmente ricorro io, che sono di tutti il più miserabile. – Vi adoro o Vergine purissima, nella vostra Divina Maternità, e vi ringrazio di quanto bene mi avete fatto, e specialmente di avermi con la vostra efficacissima protezione liberato dall’inferno, tante volte da me meritato. – Io credo tutto quello che di Voi crede la S. Chiesa, e vi amo, Signora amabilissima, e per l’amore che vi porto, prometto di volervi sempre servire, di far quanto posso, perché dagli altri ancora siate servita ed amata. – Io ripongo in Voi tutte le mie speranze, tutta la mia salute: accettatemi per vostro servo, e difendetemi sotto il vostro manto, Madre di misericordie. E giacché siete così potente con Dio, liberatemi da tutte le tentazioni, o impetratemi la grazia di vincerle fino all’ultimo mio respiro. – A voi domando il vero amore a Gesù vostro Figlio, da Voi spero una buona e santa morte. Madre mia, per l’amore che portate all’Augustissima Triade sacrosanta, soccorretemi sempre, ma centuplicate la immensa vostra Carità nella ultima ora e punto della mia vita; non mi lasciate insomma, finché non mi vedete già salvo in Paradiso a benedirvi, a ringraziarvi, e a cantare le vostre misericordie per tutta la beata eternità. Così spero: Così sia.

Sia benedetta la santa purissima Concezione immacolata della Beatissima Vergine Maria. Ave Maria etc.

Cosi direte tre volte, e poi farete a Maria SS. le seguenti Offerte:

La Domenica le offrirete i vostri occhi, allontanandoli da ogni oggetto vano e pericoloso. Il Lunedì le orecchie, non ascoltando discorsi vani, oziosi, e peccaminosi. Il Martedì la lingua, guardandovi da ciarle inutili, scandalose, e impure. Il Mercoledì la gola, mortificandola, e privandola di qualche cibo, e bevanda, che più vi piaccia. Il Giovedì le mani, impiegandole in fare elemosine, e in altre opera di carità. Il Venerdì i piedi, sfuggendo le compagnie, e i luoghi profani, e andando a visitare le Chiese e gli Infermi. Il Sabato le offrirete il vostro cuore, staccandolo da ogni affetto mondano, e impegnandolo maggiormente nell’amore di Gesù e di Maria. – Finalmente, dopo recitate le tre Ave Maria, come sopra, direte il seguente:

I N N O

O gloriosa Virginum,

Sublimis inter sidera

Qui te creavit, parvulum

Lactente nutris ubere.

Quod Heva tristis abstulit,

Tu reddis almo germine,

Intrent ut astra flebiles,

Coeli recludis cardines.

Tu regis alti janua,

Et aula lucis fulgida:

Vitam datam per Virginem.

Gentes redemptas, plaudite.

Jesu, tibi sit gloria,

Qui natus es de Virgine,

Cum Patre, et almo Spiritu;

In sempiterna saecula. Amen.

 Antif. Beata Dei Genitrix Maria Virgo perpetua, Templum Domini, Sacrarium Spiritus Sancti, tu sola sine exemplo placuisti Domino nostro Jesu Christo; ora pro Populo, interveni pro Clero, intercede pro devoto foemineo Sexu.

V.: Domine, exaudi orationem meam.

R.: Et clamor meus ad te veniat.

Oremus.

Defende, quaesumus, Domine, Beata Maria semper Virgine intercedente, istam ad omni adversitate Familiam, et toto corde Tibi prostratam ab hostium propitius tuere elementer insidiis. Per Christum etc..

Nos cum Prole pia, benedicat Virgo Maria. Amen.

Visita al SANTISSIMO SACRAMENTO

VISITA

Al Santissimo Sacramento

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In Nomine Patris , et Filii etc.

Deus, in adjutorium meum intende; Domine, ad adjuvandum me festina. Gloria Patri etc.

Antif. O Sacrum Convivium, in quo Christus sumitur; recolimur memoria Passionis ejus; meus impletur gratia, et futurae gloriae, nobis pignus datur. Alleluja.

Adorabile mio Gesù, che avete riunita la vostra infinita Carità, la vostra infinita Sapienza, e la vostra Onnipotenza nell’Augustissimo Sacramento dell’Altare, profondamente vi adoro in quel Tabernacolo di misericordia, e di grazie, ove quanto più ve ne state nascosto, e come annientato ai nostri sensi, tanto più siete manifesto, e amabile alla nostra Fede. Sacerdote eterno, vi ringrazio, che volete supplire in questo altissimo Mistero alla nostra insufficienza, adorando degnamente Dio per noi. Vi ringrazio, che c’insegnate ad offerirci insieme con Voi al vostro Padre Celeste; Vi dono per sempre quanto ho, quanto sono, e quanto posso, e Vi domando con cuore contrito umilmente perdono delle tante mie colpe, che furono la causa della vostra morte. – Mio Sacramentato Gesù, riguardatemi da quel Trono di Amore con quella stessa pietà, con la quale dall’Atrio del Principe de’ Sacerdoti riguardaste il diletto vostro Discepolo Pietro, e come nel Convito rimiraste la dolente Maddalena, e dalla Croce il buon Ladrone, perché con l’Apostolo Pietro continuamente io pianga i miei peccati, con la penitente Maddalena vi ami di perfetto amore, e col ravveduto Ladrone sia fatto degno di giungere a lodarvi, e ringraziarvi in eterno. – Siate benedetto, mio Divin Redentore, vittima di salute immolata una volta sull’Altare della Croce, e continuamente offerta per noi sugli Altari della Chiesa per meritarci le benedizioni del Cielo. – O Frutto benedetto del seno purissimo di Maria e dell’Albero della Croce, dateci, Vi prego, quella benedizione che per i meriti della vostra Santissima Passione arricchisce le anime di forza, di santità, di consolazione, e di pace. – Benedite la mia memoria, perché si ricordi sempre di Voi; benedite il mio intelletto, perché pensi unicamente a Voi; benedite la mia volontà, perché non ami che Voi; benedite i miei affetti, perché non mi allontanino mai da Voi; benedite le persone, che mi appartengono, perché si riposino in Voi; benedite i beni che mi date, perché mi servano di mezzo per venire a Voi; benedite i miei parenti, amici e nemici, perché siamo tutti uniti in Voi; benedite i mali, e le afflizioni, che Vi piacerà di mandarmi, perché le offra pazientemente per amore di Voi; e benedite le Anime del Purgatorio, e specialmente quelle, per le quali ho maggior obbligo di pregarVi, perché presto volino a Voi. – Ecco, o mio dolcissimo Gesù, le benedizioni che Vi chiedo; e Vi supplico a volermele concedere promettendoVi, che nell’avvenire Vi adorerò come mio Dio, Vi obbedirò come mio Re, e Vi ascolterò come mio Maestro: Voi sarete sempre l’oggetto delle mie adorazioni, e lo scopo de’ miei desideri pel tempo, e per l’eternità. – Molto io Vi domando, o Signore, ma infinitamente più grande de’ miei desideri è la vostra beneficenza; onde, sicuro delle vostre misericordie, prima di allontanarmi da questo santo Altare:

Signor mio Gesù Cristo, adoro la Piaga della vostra mano destra, e per quel sangue che dalla medesima versaste, Vi prego a darmi una invincibile fortezza contro i miei capitali nemici: demonio, mondo e carne, onde io possa dire col Profeta: “La vostra destra, mi ha difeso dalle insidie infernali; la vostra destra operò in me ogni virtù, e benedizione. Amen. Pater, Ave, Gloria.

Signor mio Gesù Cristo, adoro la Piaga della vostra mano sinistra, e per quel sangue, che dalla medesima versaste, Vi prego a munirmi con lo scudo di una viva Fede, di una ferma Speranza e di una Carità perfetta, per non avermi a trovare nella valle di Giosafat con i reprobi alla sinistra. Amen. Pater, Ave , Gloria.

Signor mio Gesù Cristo, adoro la Piaga dei vostro Piede destro, e per quel sangue, che dalla medesima versaste, Vi prego a guidarmi pel diritto sentiero delle sante Virtù, perché giunga a quel beato fine, per cui mi avete creato, e redento. Amen. Pater, Ave, Gloria.

Signor mio Gesù Cristo, adoro la Piaga del vostro piede sinistro, e per quel sangue, che dalla medesima versaste, Vi prego ad innamorarmi dei patimenti e delle umiliazioni, perché, morto a me stesso, viva unicamente, in Voi, che siete la Via, la Verità, e la Vita. Amen. Pater, Ave, Gloria.

Signor mio Gesù Cristo, adoro la Piaga del vostro SS. Costato, e del vostro Cuore amoroso, e per quel sangue e quell’acqua, che dalla medesima versaste, Vi prego a non permettere, ch’io passi all’altra vita senza esser munito de’ SS. Sacramenti da quella misticamente emanati, affinché esali lo spirito mio in quel Porto sicuro di eterno riposo. Amen. Pater, Ave, Gloria.

V. – Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi;

R. -Quia per Sanctam Crucem tuam redemisti mundum.

Oremus.

Deus, qui Unigeniti Filii tui Domini nostri Jesu Christi Passione, et copiosa per sancta vulnera sui Sanguinis effusione humanam naturam peccato perditam reparasti, concede propitius, ut qui ejus Stigmata venerando colimus, haec in nostris cordibus impressa moribus et vita teneamus. Per eumdem Christum etc.

Signor mio Gesù Cristo, per la vostra SS. Vita, Passione, e Morte, per la crudelissima Coronazione di Spine, e per i sublimi meriti di Maria Vergine Addolorata vostra beatissima Madre, e di tutti i Santi, caldamente Vi supplico ad esaltare sempre più la S. Romana Chiesa, ad unire in pace i Principi Cristiani, a distruggere l’Eresie, a conservare nella Grazia i Giusti, a convertire i peccatori e gl’increduli, a liberare le anime purganti, e a concedermi il frutto delle sante Indulgenze, affinché tutti cantiamo in eterno le vostre misericordie. Amen. Pater, Ave, Gloria.

V.- Domine, exaudi Orationem meam.

R.- Et clamor meus ad te veniat.

Oremus.

Ecclesiae tuae, quaesumus, Domine, preces placatus admitte, ut destructis adversitatibus, et erroribus universis, secura tibi serviat libertate. Deus omnium Fidelium Pastor, et Rector, Famulum tuum Gregorium, quem Pastorem Ecclesiae tuae praeesse voluisti, propitius respice; da Ei, quaesumus, verbo, et exemplo, quibus praeest proficere, ut ad vitam una cura Grege sibi credito perveniat sempiternam. Per Christum etc.

INNO

Tantum ergo Sacramentum

Veneremur cernui,

Et antiquum documentum

Novo cedat ritui;

Praestet fides supplementum

Sensuum defectui.

Genitori, Genitoque

Laus, et jubilatio,

Salus, honor, virtus quoque

Sit, benedictio;

Procedenti ab utroque

Compar sit laudatio. Amen.

V.- Panem de coelo praestitisti eis.

R.- Omne delectamentum in se habentem.

Oremus.

Deus, qui nobis sub Sacramento mirabili passionis tuae rnemoriam reliquisti, tribue, quaesumus, ita nos Corporis, et Sanguinis tui sacra mysteria venerari ut redemptionis tuae fruetum in nobis jugiter sentiamus. Qui vivis, et regnas per omnia saecula saeculorum. Amen.

Divinum auxilium maneat semper nobiscum. Amen.

Et Fidelium Animae per misericordiam Dei requiescant in pace. Amen.

Sia laudato e ringraziato ogni momento il Santissimo e Divinissimo Sacramento. Santus Sanctus Sanctus, Dominus Deus exercituum, plena est omnis terra gloria tua, gloria Patri, gloria Filio, gloria Spritui Sancto. Amen.

Misereatur nostri omnipotens Deus, et dimissis peccatis nostris, perducat nos ad vitam aeternam. Amen.

Indulgentiam, absolutionem, et remissinem peccatorum nostrorum tribuat nobis omnipotens, et misericors Dominus. Amen.

Benedicat nos Deus, Deus noster; benedicat nos Deus, et metuant eum omnes fines terrae. Amen.

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Questo esercizio di pietà è tra i più importanti in assoluto tra le pratiche della Religione Cattolica, e da farsi ogni giorno. Il pio compilatore del volumetto : “La via del paradiso” [Siena 1823 – con imprim.] così si esprime: “Non mancate di rendere i vostri omaggi ogni giorno al SS. Sacramento, e alla sua SS. Madre. “.

Nel caso la chiesa sia chiusa, lo stesso esercizio può farsi a casa propria rivolgendosi, col cuore, l’anima e possibilmente anche con il corpo, al Tabernacolo più vicino. Lo stesso vale per i Tabernacoli ove non c’è certezza della Consacrazione fatta in modo invalido o illecito, o da un falso prete sacrilego [= – 1° ordinato da un falso vescovo modernista consacrato dopo il 1968 con la formula sacrilega, invalida ed eretica di Montini, l’antipapa sedicente Paolo VI;   -2° un prete falso della radice di Lienart, o un sedevacantista, formale o materiale, scismatico]. In questo caso la Visita risulterebbe sacrilega, e quindi peccato contro la fede ed il primo comandamento! Attenzione quindi, siate molto prudenti ed attenti nel non sbagliare obiettivo, confondendo il sacro con il sacrilego! Le conseguenze sarebbero disastrose.

HOC FAC, ET VIVES !

 

MADONNA DEL CARMELO

MADONNA DEL CARMELO

Istruzione sull’Abitino del Carmine.

[Manuale di Filotea, del sac. Giuseppe Riva – Milano, 1888]

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 Sul monte Carmelo, ove sta la spelonca del profeta Elia, ed ove ad Elia si mostrò in cielo quella nuvoletta che era figura di Maria SS. perché, piccolissima nel principio, si dilatò poi in maniera da coprir tutto l’orizzonte, e da mandare pioggia la più dirotta sopra dell’arsa Samaria, che da tre anni e mezzo era tormentata dalla siccità, e quindi dalla più desolante carestia, verso il secolo X, un vecchio sacerdote d’Italia, amante della vita eremitica, stabilì la propria dimora: e fabbricata ivi una chiesa, vi raccolse vari compagni, i quali pel loro impegno ad onorare la SS. Vergine, si denominarono Fratelli di Maria SS. del Carmelo. Alberto, Vescovo di Vercelli, divenuto Patriarca di Gerusalemme verso l’anno 1200, diede a quei Romiti una regola che fu poi approvala da Onorio III 30 gennaio 1230. Conosciuto quest’ Ordine da S Luigi IX Re di Francia, quando fu in Oriente per la Crociata, condusse seco alcuni di quei religiosi, che si stabilirono presso Parigi, e poi si diffusero i n tutto l’Occidente. Aggregatosi a quest’Ordine un penitentissimo inglese, S, Simone Stok, vi fu nell’anno 1245 a pieni voti nominato Superiore Generale. Supplicando egli Maria ss. a dargli qualche segno della sua predilezione e a suggerirgli il mezzo più atto a propagare la sua devozione, Maria gli comparve il 10 Luglio 1251, e consegnandogli uno scapolare, ossia abitino di lana, color tanè, cioè oscuro come il caffè tostato, gli impose di portarlo appeso al collo, e di suggerire tal pratica a chiunque bramasse il suo special patrocinio: dichiarando quest’abito per 1). Veste privilegiata di onore; 2) Insegna di sua fratellanza; 3). Caparra di sua materna predilezione; 4). Scudo di difesa nei pericoli; 5). Pegno di pace con Dio; 6). Presagio di eterna predestinazione. – E siccome tale fu subito sperimentato da quanti lo portarono così tal devozione dilatossi ben presto in ogni terra del Cristianesimo; e i Principi, e gli stessi Papi, non contenti di mettersi fra i nuovi Confratelli, si adoperarono con ogni impegno per sempre più dilatare sì benemerita istituzione. – Luigi IX Re di Francia fu uno dei primi a professarla, e il Papa Leone XI ne era così affezionato che non volle spogliarsi del santo abito nemmeno allora che, nominato Pontefice nel 1605, dovette assumere tutte le divise proprie della sua dignità. Siccome poi 1’apparizione di Maria a San Simone Stok era avvenuta il 10 Luglio, così la Chiesa ha in tal giorno fissata la festa del Carmine divenuta universale in tutto il mondo con Ufficiatura tutta speciale. – Fra i tanti vantaggi da Maria assicurati ai suoi devoti del Carmine merita la speciale menzione la promessa che loro fece di abbreviar loro le pene del Purgatorio fin dal primo sabato successivo alla loro morte. Questo privilegio che chiamasi Sabbatino, fu per ordine della stessa ss. Vergine, pubblicato dal Papa Giovanni XXII in una apposita Colla del 1322, che fu confermata da altre di Alessandro V nel 1409, di Paolo V nel 1620, non che dal decreto della Sacra Inquisizione nel 1613. È vero che per godere di tal privilegio, oltre il conservare la castità conveniente al proprio stato, che è dovere d’ogni cristiano, si richiede la recita quotidiana dell’ufficio della Madonna; ma è vero ancora ché, per chi non sa leggere basta l’astenersi dalle carni il mercoledì, oltre le astinenze e i digiuni già comandali; e non potendo né l’uno, né l’altro, a ricorrere al proprio confessore, il quale, in caso di impedimento, può commutare e l’Ufficio e l’astinenza in altra opera pia, come ha deciso la Sacra Congreg. delle Indulgenze il 12 Agosto 1840. Il surrogato più in uso è l’ingiungere 7 Pater e 7 Ave in memoria delle 7 Allegrezze di Maria SS. L’obbligo indispensabile per tutti gli ascritti è: 1° – di essere rivestito dell’abitino benedetto da un sacerdote a ciò autorizzato, 2°-  di essere iscritto nei Registri della Confraternita del Carmine, 3°- di portar sempre al collo il santo abitino di lana color “suboscuro”, od anche nero. Se per qualche tempo si lasciasse di portare lo scapolare, non è necessario di farsi iscrivere un’altra volta, ma basta ripigliare l’uso intermesso per goderne ancora tutti ì vantaggi, come ha deciso la S. Congregazione. delle Indulg. il 26 Maggio 1857. L’abitino che si indossa nell’atto dell’iscrizione deve essere benedetto da chi ne ha la facoltà. Quando però divenuto logoro, occorre di cambiarlo, non è necessario che sia benedetto di nuovo, supponendosi estesa a tutti gli abitini successivi la benedizione data al primo. La recita quotidiana delle 7 allegrezze è consigliata a tutti gli ascritti, ma non è di stretta obbligazione. Ogni fedele dovrebbe darsi grande premura di regolarmente ascriversi a sì santa Confraternita, e di praticare fedelmente quanto ai suoi ascritti è imposto e suggerito, dacché niun sacrificio sarà mai soverchio per assicurarci speciale la predilezione di Maria in questa vita, e la sollecita liberazione dalle pene acerbissime del purgatorio nell’altra.

PER LA FESTA DEL CARMINE (16 Luglio)

I. Vergine pietosissima, che per solo effetto di vostra benignità, colla vostra specialissima apparizione al gran luminare dell’ordine Carmelitano, S. Simone Stok, vi degnaste portare dal cielo in terra il vostro sant’abito, che come Veste privilegiata d’onore servisse di divisa a’vostri servi, deh! Per quell’allegrezza che voi provaste nell’essere dall’Angelo annunziata per Madre di Dio, degnatevi di accogliere noi tutti nel novero dei vostri devoti, onde meniamo una vita sempre conforme a dignità così eccelsa, Ave.

II . Vergine sacratissima,che vi degnaste dichiarare per vostri fratelli tutti coloro che vestissero il vostro sant’abito, deh! per quell’allegrezza che voi provaste nel visitare la vostra santa cugina Elisabetta, impetrate a noi tutti la grazia di viver sempre in un modo degno di una tal fratellanza, affine di meritare il favore della vostra visita al punto della morte. Ave.

III. Vergine amabilissima, che onoraste più volte col nome di vostri figli quelli che portavano degnamente il vostro sant’abito, da voi stessa dichiarato: Caparra dì vostra materna predilezione, deh! Per quell’allegrezza che provaste nel dare alla luce del mondo il divin Verbo incarnato, impetrate a noi tutti la grazia di viver sempre in un modo degno di tal fìgliuolanza, ond’essere sempre favoriti del vostro validissimo patrocinio. Ave.

IV. Vergine amabilissima, che vi degnaste intitolare il vostro sant’abito Pegno di Pace con Dio, deh! per quell’allegrezza che voi provaste nel veder dai Magi adorato e riconosciuto per Dio il vostro divin Figliuolo, degnatevi di assistere noi tutti negli ostacoli che si frappongono alla nostra eterna salute onde, godendo sempre di quella paco che solo è propria dei veri adoratori di Dio, meritiamo partecipare con voi alla eterna gloria nel cielo. Ave.

V. Vergine clementissima, che vi degnaste di protestare che il vostro sant’abito sarebbe stato di Difesa e di scampo in ogni pericolo, deh! per quell’allegrezza che voi provaste nella gloriosa risurrezione del vostro figlio Gesù difendeteci dagli assalti dell’infernale nemico, affinché, non decadendo mai dalla grazia di Dio, meritiamo nella finale risurrezione di essere colle anime elette chiamati dal Giudice eterno alla partecipazione della vostra gloria. Ave.

VI. Vergine potentissima, che vi degnaste di qualificare il vostro sant’abito per Presagio di eterna predestinazione, deh! per quell’allegrezza che voi provaste nell’esser in anima e in corpo Assunta al cielo, impetrate a noi tutti la grazia di goder sempre quel gaudio che è frutto dello Spirito Santo, onde, aborrendo noi sempre i falsi gaudi del mondo non aspiriamo giammai che ai gaudi veri ed eterni che ci sono preparati nel cielo. Ave.

VII. Vergine gloriosissima, che prometteste di preservare dal fuoco eterno, e presto ancor liberare dalle fiamme del Purgatorio, chiunque morisse devotamente col vostro sant’ abito, deh! per quella grande allegrezza che voi provaste nell’essere esaltata al disopra di tutti gli angelici cori, e collocata alla destra del vostro divin Figliuolo, degnatevi di effettuare in noi pienamente così consolanti promesse, onde, sciolti da ogni colpa o da ogni reato di pena, possiamo lodare perpetuamente quel Dio che vi fece sì grande e sì potente nella beata patria del Paradiso. Ave, Gloria.

Oremus

Deus, qui beatissima semper virginis et genitricis tuae Mariae, singulari titolo Carmeli Ordinem decorasti, concede propitius, ut cujus hodie commemorationem solemni celebramus officio, ejus muniti praesidiis, ad gaudia sempiterna pervenire valeamus. Qui vivis et regnas cum Deo Patre, etc.

 

 

PREZIOSISSIMO SANGUE DI NOSTRO SIGNOR GESÙ CRISTO

PREZIOSISSIMO SANGUE

DI NOSTRO SIGNOR GESÙ’ CRISTO

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Scopo della festa.

[Dom Guéranger: “L’anno liturgico, vol II]

La Chiesa ha già rivelato ai figli della nuova Alleanza il valore del Sangue dal quale furono riscattati, la sua virtù nutritiva e gli onori dell’adorazione che esso merita. Il Venerdì Santo, la terra e i cieli videro tutti i peccati immersi nel fiume della salvezza le cui eterne dighe si erano infine rotte, sotto la pressione associata della violenza degli uomini e dell’amore del Cuore divino. La festa del Santissimo Sacramento ci ha visti prostrati davanti agli altari in cui si perpetua l’immolazione del Calvario e l’effusione del Sangue prezioso divenuto la bevanda degli umili e l’oggetto degli omaggi dei potenti di questo mondo. Oggi tuttavia la Chiesa invita nuovamente i cristiani a celebrare i flutti che si effondono dalla sacra sorgente: che altro significa ciò, se non che, le solennità precedenti non ne hanno certamente esaurito il mistero? La pace ottenuta da quel Sangue; lo scorrere delle sue onde che riportano dagli abissi i figli di Adamo purificati; la sacra mensa imbandita per essi, e quel calice di cui esso costituisce l’inebriante liquore: tutti questi preparativi sarebbero senza scopo, tutte queste meraviglie resterebbero incomprese se l’uomo non vi scorgesse le proposte d’un amore le cui esigenze non vogliono essere sorpassate dalle esigenze di nessun altro amore. Il Sangue di Gesù deve essere per noi in quest’ora il Sangue del Testamento, il pegno dell’alleanza che Dio ci propone (Es. XXIV, 8; Ebr. IX, 20), la dote costituita dall’eterna Sapienza che invita gli uomini a quella divina unione di cui lo Spirito di santità procura senza fine il compimento nelle nostre anime.

Virtù del Sangue di Gesù.

« Avendo dunque, o fratelli – ci dice l’Apostolo – in virtù del sangue di Cristo, la fiducia di entrar nel Santo dei Santi, per la via nuova e vivente che egli inaugura per noi attraverso il velo, cioè attraverso la sua carne, accostiamoci con cuore sincero, colla pienezza della fede, purificato il cuore dalla cattiva coscienza, col corpo lavato dall’acqua pura. Conserviamo senza vacillare la professione della nostra speranza (essendo fedele chi ha promesso) e vigiliamoci a vicenda, per stimolarci alla carità e alle opere buone (Ebr. X, 19-24). E il Dio della pace, il quale ha ritolto alla morte nostro Signor Gesù Cristo, vi renda capaci d’ogni bene, in modo che voi facciate la sua volontà, mentre egli opera in voi ciò che gli è grato per Gesù Cristo, a cui sia gloria nei secoli dei secoli» (ibid. XIII, 20-21).

Storia della festa.

Non dobbiamo omettere di ricordare qui che questa festa è il memoriale di una fra le più splendide vittorie della Chiesa. Pio IX era stato scacciato da Roma, nel 1848, dalla Rivoluzione trionfante; in quegli stessi giorni, l’anno seguente, egli vedeva ristabilito il suo potere. Il 28, 29 e 30 giugno, sotto l’egida degli Apostoli, la figlia primogenita della Chiesa, fedele al suo glorioso passato, cacciava i nemici dalle mura della Città eterna; il 2 luglio, festa di Maria, terminava la conquista. Subito un duplice decreto notificava alla città e al mondo la gratitudine del Pontefice e il modo in cui egli intendeva perpetuare mediante la sacra Liturgia il ricordo di quegli eventi. – Il 10 agosto, da Gaeta, luogo del suo rifugio durante la burrasca, Pio IX, prima di tornare a riprendere il governo dei suoi Stati, si rivolgeva al Capo invisibile della Chiesa e Gliela affidava con l’istituzione dell’odierna festa, ricordandogli che, per quella Chiesa egli aveva versato tutto il suo Sangue. Poco dopo, rientrato nella capitale, si rivolgeva a Maria, come avevano fatto in altre circostanze san Pio V e Pio VII; il Vicario dell’Uomo-Dio attribuiva a Colei che è l’Aiuto dei cristiani l’onore della vittoria riportata nel giorno della sua gloriosa Visitazione, e stabiliva che la festa del 2 luglio fosse elevata dal rito doppio maggiore a quello di seconda classe per tutte le Chiese: preludio alla definizione del dogma dell’Immacolata Concezione, che l’immortale Pontefice fin d’allora aveva in mente, e che doveva schiacciare ancor più il capo del serpente. – Poi, nel corso del Giubileo indetto nel 1933 per commemorare il XIX centenario della Redenzione, Papa Pio XI, onde imprimere maggiormente nell’animo dei fedeli il ricordo e la venerazione del Sangue del Divino Agnello e per invocarne sulle anime nostre frutti più abbondanti, elevò la festa del Preziosissimo Sangue al doppio di prima classe.

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Sermone di san Giovanni Crisostomo Omelia ai Neofiti

Volete conoscere la virtù del sangue di Cristo? Risaliamo a ciò che l’ha figurato, e ricordiamo il suo primo simbolo, e narriamo il passo dell’antica Scrittura. Nell’Egitto, Dio minacciava gli Egiziani d’una decima piaga, di far perire a mezzanotte i loro primogeniti, perché trattenevano il suo popolo primogenito. Ma, affinché l’amato popolo Giudaico non perisse insieme con quelli, abitando tutti uno stesso paese, egli trovò un mezzo di riconoscimento. Esempio meraviglioso fatto apposta per farti conoscere la virtù del sangue di Cristo. Gli effetti della collera divina erano attesi e il messaggero di morte andava di casa in casa. Che fa allora Mosè? Uccidete, dice, un agnello d’un anno, e col suo sangue tingete le porte. Che dici, Mosè? Il sangue di un agnello può dunque preservare l’uomo ragionevole? Certo, egli risponde; non perché è sangue, ma perché esso è figura del sangue del Signore. – Poiché come le statue dei re, pur inerti e mute, proteggono d’ordinario gli uomini dotati d’anima e di ragione i quali si rifugiano presso di esse, non perché sono di bronzo ma perché sono l’immagine del principe; così quel sangue, privo di ragione, liberò gli uomini aventi un’anima, non perché era sangue, ma perché annunziava la venuta di questo sangue. E allora l’Angelo devastatore vedendo gli stipiti e le porte tinte, passò oltre e non osò entrare. Se dunque ora il nemico invece delle porte tinte d’un sangue figurativo, vedrà le labbra dei fedeli, porte dei templi di Cristo, arrossate del suo vero sangue, molto più esso se ne allontanerà. Perché se l’Angelo si ritirò davanti alla figura, quanto più sarà atterrito il nemico nel vedere la stessa realtà? Vuoi conoscere ancora un’altra virtù di questo sangue? Sì. Guarda donde prima s’è sparso e da qual fonte è uscito. Esso è uscito prima dalla croce medesima; il costato del Signore ne fu la sorgente. Difatti morto Gesù, è detto, e ancora sospeso alla croce, si avvicina un soldato, ne percuote il lato colla lancia e ne esce acqua e sangue; l’una simbolo del battesimo, l’altro del sacramento. E perciò non disse: Uscì sangue e acqua; ma uscì prima l’acqua e poi il sangue, perché prima siamo lavati nel battesimo, e poi consacrati dai santi misteri. – Un soldato aprì il costato, e fece un’apertura nella parete del tempio santo; ed io v’ho trovato un tesoro prezioso, e mi rallegro di scoprirvi delle grandi ricchezze. Così è avvenuto pure di quest’agnello: i Giudei uccisero l’Agnello, ed io vi ho riconosciuto il frutto del sacramento. Dal costato uscì sangue ed acqua. Non voglio, uditore, farti passare sì rapidamente sui secreti di tanto mistero; mi resta ancora a dire una cosa mistica e profonda. Dissi quest’acqua e questo sangue esser simbolo del Battesimo e dei sacri misteri. Infatti per essi fu fondata la Chiesa mediante la rigenerazione del bagno e la rinnovazione dello Spirito Santo. Per il Battesimo, dico, e i sacri misteri, che sembrano usciti dal costato. Dal suo costato dunque Cristo ha edificato la Chiesa, come dal costato di Adamo fu tratta Eva, sua sposa. Ond’è che (San) Paolo attesta dicendo: «Noi siamo membra del suo corpo e delle sue ossa» (Eph. 5,30), alludendo a questo costato. Invero, come Dio fece uscire la donna dal costato d’Adamo, così Cristo ci ha dato dal suo costato l’acqua e il sangue, destinati alla Chiesa come elementi riparatori.

Omelia di sant’Agostino Vescovo Trattato 120 su Giovanni

L’Evangelista ha usato una parola studiata, perché non ha detto: Gli percosse il costato, o ferì, o altro di simile, ma: “Aprì”; per mostrarci che la porta della vita ci si apre in certo qual modo là donde sono sgorgati i sacramenti della Chiesa, senza i quali non si ha accesso alla vita, ch’è la sola vera vita. Quel sangue che fu versato, fu versato per la remissione dei peccati. Quell’acqua ci tempera la bevanda della; salvezza; ed essa è insieme bagno, purificatore e bevanda. Questo significava l’ordine dato a Noè di aprire una porta nel fianco dell’arca per farvi entrare gli animali che non dovevano perire nel diluvio e che rappresentavano la Chiesa. Perciò la prima donna fu tratta dal costato dell’uomo addormentato e fu chiamata la vita e la madre dei viventi. Perché simboleggiava un gran bene, prima che commettesse il gran male della prevaricazione. Questo secondo Adamo, chinato il capo, si addormentò sulla croce, affinché ne fosse formata la sua sposa che uscì dal costato di lui addormentato. O morte, per cui i morti rianno la vita! Che più puro di questo sangue? Che più salutare di questa ferita? – Gli uomini erano schiavi del diavolo, e servivano ai demoni; ma sono stati riscattati dalla schiavitù. Essi infatti poterono bensì vendersi, ma non poterono riscattarsi. Venne il Redentore, e sborsò il prezzo; sparse il suo sangue, e ricomprò il mondo. Chiedete che cosa ha comprato? Guardate quel che ha dato e vedrete quel che ha comprato. Il sangue di Cristo n’è il prezzo. Che vale esso mai? che cosa, se non tutto il mondo? che cosa, se non tutte le genti? Sono molto ingrati al suo prezzo, o sono molto superbi coloro che dicono ch’esso vale sì poco d’aver comprato soltanto gli Africani, o ch’essi sono tanto grandi che fu sborsato soltanto per essi. Non si millantino dunque, non s’insuperbiscano. Quello che ha dato, lo ha dato per tutti. – Egli ebbe il sangue, onde riscattarci; e perciò prese il sangue, perché servisse ad essere versato per la nostra redenzione. Il sangue del tuo Signore, se lo vuoi, è stato dato per te: ma se non vuoi, non è stato dato per te. Ma forse dirai: Ebbe il mio Dio il sangue onde redimermi, ma ormai lo diede tutto, quando soffrì: che gliene rimane ancora da darlo anche per me? E questa è la gran cosa, che lo diede una volta, e lo diede per tutti. Il sangue di Cristo per chi vuole è salvezza, per chi non vuole è condanna. Perché dunque tu, che non vuoi morire, dubiti d’essere liberato piuttosto dalla seconda morte? Dalla quale sarai liberato, se vuoi prendere la tua croce, e seguire il Signore; perché Egli prese la sua, e andò in cerca dello schiavo.

Invito a questa Devozione.

[G. Riva: Manuale di Filotea – Milano 1888]

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Basta esser cristiano per professare una speciale devozione al Sangue divino di Gesù Cristo. Desso infatti è nientemeno che il prezzo con cui tutti gli uomini furono riscattati dalla schiavitù dell’inferno, quel mosto misterioso colla cui aspersione l’anima nostra si purificò d’ogni macchia e divenne oggetto di compiacenza agli occhi di Dio, quella mediazione che è sempre efficace ad ottenere misericordia, più che non fosse il sangue di Abele a domandare vendetta; quella fonte sempre patente da cui ognuno può trarre con gaudio acque di misericordia e di grazia. Di qui è che il Crisostomo la chiama “Salvezza delle anime”, S. Tommaso “Chiave dei tesori celesti”, Sant’Ambrogio “Oro prezioso d’infinito valore”, S. Bernardo “Tromba che altamente risuona misericordia e clemenza, e S. Maria Maddalena de’ Pazzi “Pegno e Caparra di vita eterna”. Egli è perciò che Eugenio IV, Paolo II1, Paolo IV, Gregorio XIII accordarono numerosi privilegi alla confraternita del Prezioso Sangue eretta nella Chiesa di “Santa Maria in Vado”, in Roma. Questa pia Unione venne poi confermata in perpetuo nel 1285 da Sisto V. Venuta però in qualche decadenza una sì pia istituzione, si adoperò per rilevarla il canonico Gaspare de Bufalo, di cui vassi ora inoltrando in Roma il processo di Canonizzazione [fu poi effettivamente canonizzato nel 1954 da SS. Pio XII -ndr.- ]. Né furono vani i suoi sforzi, perocché in poco d’ora vide divenute famigliarissime in Roma e in molti altri paesi le sante pratiche da lui suggerite, specialmente quella delle Sette Offerte costituenti la Corona del preziosissimo , non che quella di un mese intero, e specialmente quello di giugno, parzialmente destinato a questo culto. [oggi luglio]. A questo dilatamento, che va sempre crescendo, contribuì l’istituto dei Missionari detti del preziosissimo Sangue fondati dallo stesso Canonico, non ché Monsignor Strambio, Vescovo di Macerata che ne fu sempre devotissimo. Nelle vicinanze di Roma, nei villaggi cioè di Genzano, di Laricia, di Nemi niente è più comune che il trovar scritto sopra le porte “Viva il Sangue dì Gesù Cristo”. Ciò ricorda l’efficacia della predicazione di Gaspare del Buffalo che riusciva a radicar dappertutto il culto ch’ei professava pel primo, e quindi mettere tutte le case sotto la protezione del Sangue di Gesù-Cristo, come le case degli Ebrei in Egitto erano sotto il patrocinio del Sangue dell’Agnello che bastava, da sè solo, a perseverarle dalla spada dell’Angelo sterminatore.- Professate dunque ancor voi una divozione particolare al Sangue SS. di Gesù Cristo, e una felice esperienza vi obbligherà a confessare col Grisostomo, che questo Sangue adorabile è un fiume misterioso che irriga tutta la terra, e la feconda e la adorna d’ogni più bella specie di alberi ciascheduno dei quali produce a suo tempo i frutti più belli e saporosi.

Sulle Reliquie del Preziosissimo SANGUE

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Fu dunqe già sentimento di molti critici, che il Sangue Preziosissimo di Gesù Cristo che molte chiese si glorificano di possedere non fosse altro che sangue miracoloso sgorgato da qualche Crocifisso maltrattato dagli Ebrei, fra i quali è famoso quel di Perito, oppure da qualche Sacra Ostia egualmente maltrattata. Ma il rispetto che si deve alle venerabili e pie tradizioni riconosciute legittime dai Papi stessi che ne fecero l’esame il più accurato e le autenticarono con il’appoggio dei loro più solenni Decreti, non lascia più luogo a dubitare che questo Sangue di cui si parla, anziché sangue miracoloso dei Crocifissi e delle Ostie, sia proprio sangue naturale di Gesù Cristo, cioè parte di quel Sangue che sgorgò dalle sue vene nei giorni tormentosi di sua passione . Né vale l’opporre in proposito che Gesù Cristo, nella sua Risurrezione, riprendendo tutto quello che aveva perduto, doveva ancor prendere tutto il sangue che in qualsivoglia modo aveva versato; perocché i più dotti teologi fanno notare che, a restituire nel pristino stato la sua divina Umanità, non era necessario che Gesù Cristo riprendesse fino all’ultima goccia tutto quel sangue che era uscito dal divino suo corpo, ma bastava che egli riprendesse tutto quello che era necessario a costituire perfetta la propria umanità, non ostando per niente alla sua integrità il lasciare in terra qualche piccola parte a fomento speciale di devozione ne’ suoi fedeli adoratori, onde alla vista di queste moltiplicate testimonianze della sua carità verso di noi, venissero essi a sempre più accendersi di amore verso di Lui. Tale infatti è infatti la dottrina insegnataci dal Sommo Pontefice Pio II nel famoso suo Breve del 1 Agosto 1461, ordinato ad approvare quel culto che dalla più remota antichità, fu costantemente prestato al Preziosissimo Sangue venerato in Mantova, e sempre ritenuto per sangue vero e naturale del nostro Signore Gesù-Cristo. – A provare la ragionevolezza di questa credenza non occorre che di esaminare la storia di questo sacro deposito, sempre veneratissimo fra i Mantovani. Noi la rifereremo coll’ordine, e quasi ancora colle parole del celebre Fra Ippolito Donesmondi, accreditatissimo scrittore delle Memorie Ecclesiastiche di tale illustre città.

 

DEL SANGUE PREZIOSISSIMO DI GESÙ

venerato in Mantova.

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Longino, soldato romano della provincia di Isauria, presente alla morte di Cristo, Lo ferì con una lancia nel costato, e da questa ferita ne scaturì Sangue ed Acqua. Convertito da questo miracolo, raccolse con una spugna quanto più poté di quell’umore divino, e lo portò a Mantova l’anno di Cristo 36, ove si recò per predicarvi, come primo apostolo, il Vangelo. Ivi perseguitato dal prefetto Ottavio, per cui ordine fu poi decollato il 2 Dicembre dell’anno susseguente, che era il ventesimo primo del regno di Tiberio, pensò a mettere in sicuro la gran Reliquia che aveva seco portato, nascondendola sotto quel luogo ove adesso si ammira la chiesa oltremodo magnifica di S. Andrea. – Al tempo di Carlo Magno nell’804, per celeste rivelazione, venne a scoprirsi il preziosissimo deposito lasciatovi da Longino. Il fatto fu cosi strepitoso che il Papa Leone III si recò personalmente sul posto, ed accertatosi della verità, ne portò in dono una particella all’ Imperatore. – Nel 925, per paura degli Ungari che devastavano l’Italia, i Mantovani sotterrarono il detto preziosissimo Sangue, parte in S.Andrea, e parte in s. Paolo, che era allora la chiesa cattedrale. Nel 1053 Enrico III Imperatore, venuto apposta a Mantova, adorò questo preziosissimo Sangue e presone un poco, che portò in Boemia, fece murar sotterra il rimanente temendosi ancora l’invasione dei barbari che di continuo infestavano l’Italia. – Nel 1084, per rivelazione fatta dall’Apostolo s. Andrea al Beato Adalberto, fu nuovamente trovato il divino deposito: e pei grandi miracoli che ne seguirono, venne a Mantova il Papa Leone IX, e approvata la pubblica credenza, nonché il culto supremo che si prestava a quell’insigne Reliquia, ne portò una particella in Roma, ove si mostra tuttora. – Nel 1298 Bardellone Bonacorsi, reggendo Mantova, fece aprire il luogo ov’era nascosto detto Santissimo Sangue, e lo fece portare processionalmente per tutta la città con grande festa, poi lo rinserrò come prima. – Nel 1356 Carlo IV Imperatore, venuto a Mantova, fece rompere segretamente lo stesso luogo, ove era il detto SS. Sangue, lo adoro con gran devozione facendo poi acconciar tutto come prima; e 14 anni dopo concesse amplissimi privilegi alla chiesa di S. Andrea. – Nel 1402 Francesco Gonzaga vicario, quarto re di Mantova, fece rompere segretamente il detto luogo, è presa una particella di esso SS. Sangue, lo portò a Pavia in dono a Giovan Maria Visconti, secondo duca di Milano per riconciliarlo seco lui. – Nel 1459 venne a Mantova Pio II, e vi celebrò un Concilio, al fine del quale si disputò in sua presenza sulla verità di questo Sangue, e si conchiuse che era del vero real Sangue laterale di Gesù-Cristo, poi con suo breve : “Illius qui se pro dominici salvatione gregis”, etc. del 1 Agosto 1461 dichiarò non essere in nessun modo contrario alla cristiana Religione il ritenere che Gesù-Cristo abbia lasciata in terra qualche piccola particella de suo Sangue per maggiormente accrescerne la devozione dei fedeli, e ordinò che in ogni anno fosse quel Sangue mostrato al popolo come si fa. – Nel 1479 fu trovata in S. Paolo quella particella di questo Sangue che 556 anni prima vi era stata riposta e occorsero in quest’occasione grandi miracoli, onde poi fu sempre conservata in S. Pietro, che è l’attuale Cattedrale costruita in luogo dell’antica chiesa di s. Paolo. – Nel 1321, facendo professione nel monastero di S. Paola la beata suor Paola Gonzaga figliuola del Marchese Francesco e sorella del Duca Federico, il duca medesimo, per consolare la sorella che non aveva mai visto codesto Sangue, lo fece portare con bellissima processione da S. Andrea a Santa Paola, ove fu da tutte quelle Religiose adorato, e fu da tutta la città per tutto quel giorno riverito con universal commozione.

ALTRE RELIQUIE DEL SANGUE PREZIOSISSIMO DI G. G.

Nella chiesa di S. Basilio in Bruges, città della Fiandre si ritiene esservi del Sangue vero e reale di Cristo, raccolto da Giuseppe d’Arimatea e portatovi da Teodorico Alsazio conte di Fiandra nel suo ritorno da Terra Santa l’anno 1143. – Niceforo, scrittor greco, attesta che la Beata Vergine, stando sotto la croce, raccolse in un vaso qualche poco di Sangue versato dal suo divinissimo Figlio, e conservollo presso di sé. In Marsiglia se ne adora una porzione mescolata colla terra che ne fu inzuppata. Essa è chiusa in un vasetto portatovi da Santa Maria Maddalena. Questo sangue, dice il Plerio, nel Venerdì Santo si vede sensibilmente bollire con meraviglia di tutti.

 

 

 

 

GIACULATORIA

Per cui il Settembre 1817 Pio VII concesse l’Indulgenza di 100 giorni per ogni volta che si reciti con cuor contrito.

“Eterno Padre, io vi offro il Sangue preziosissimo di Gesù Cristo in isconto de’ miei peccati per i bisogni di santa Chiesa”.

 

Giaculatoria  

Salve, o Sangue di grazia e salute;

Su quest’alma contrita discendi;

Tu la tergi, t u bella la rendi;

Tu la torna al suo primo candor.

Salve, o Vittima augusta adorata,

D’un Dio’ grande infinito sol degna;

E Viva, viva l’Eterno che regna

Sovra un trono di gloria e d’amor.

 

CORONA DELLE SANTE PIAGHE Dì N.S.G.C.

CORONA DELLE SANTE PIAGHE Dì N.S.G.C.

o della Misericordia.

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Questa corona comincia con !e seguenti preghiere:

I– O Gesù divin Redentore, siate misericordioso per noi e per il mondo intero, – Amen.

 II- Dio santo, Dio forte, Dio immortale, abbiate pietà di noi e del mondo intero. – Amen.

III. – Grazia e misericordia, o mio Gesù, nei pericoli presenti; copriteci col vostro Sangue preziosissimo. Amen.

IV– O Padre Eterno, usateci misericordia per il Sangue di Gesù Cristo vostro unico Figlio: usateci misericordia, noi Ve ne scongiuriamo, – Amen, Amen. Amen.

SUI GRANI PICCOLI

Gesù mio, perdono e misericordia. – Per i meriti delle vostre Sante Piaghe.

SUI GRANI GROSSI

Eterno Padre, Vi offro le Piaghe di Nostro Signor Gesù Cristo. – Per guarire quelle delle anime nostre.

Terminata la corona si ripete tre volte: «Eterno Padre, Vi offro le Piaghe…”, ecc.

 

ORIGINE DI QUESTA DEVOZIONE

L’umile Conversa della Visitazione di Chambéry, Suor Maria Marta Chambon (morta in odore di santità il 21 marzo 1907), affermò di aver ricevuto le due invocazioni con magnifiche promesse dalle stesse labbra di N.S. Gesù Cristo.

Promesse 

   « Io accorderò tutto ciò che Mi si domanda per l’invocazione delle Mie Sante Piaghe. Bisogna spargere la devozione ».

 

« In verità questa preghiera non è della terra: ma del Cielo.., e può ottenere tutto».

« Le Mie Sante Piaghe sostengono il mondo … chiedimi di amarle costantemente, perché Esse sono sorgenti di ogni grazia. Bisogna invocarLe spesso, attrarvi il prossimo ed imprimerne la devozione nelle anime ».

« Quando avete delle pene da soffrire, portatele prontamente alle Mie Piaghe e saranno addolcite ».

« Bisogna ripetere spesso vicino agli ammalati questa Aspirazione: “Gesù mio perdono”, ecc.. Questa preghiera solleverà l’anima e il corpo ».

« E il peccatore che dirà: “Eterno Padre, Vi offro le Piaghe, etc.”, otterrà la conversione ».

« Le Mie Piaghe ripareranno le vostre ».

« Non vi sarà morte per l’anima che spirerà nelle mie piaghe. Esse danno la vera vita.

« Ad ogni parola che pronunziate della Corona della misericordia, Io lascio cadere una goccia del mio Sangue sull’anima di un peccatore ».

« L’anima che avrà onorato le Mie Sante Piaghe e le avrà offerte all’Eterno Padre per le anime del Purgatorio, sarà accompagnata il morte dalla SS. Vergine e dagli Angeli; ed Io, risplendente di gloria, la riceverò per incoronarla ».

« Le Sante Piaghe sono il Tesoro dei tesori per le anime del Purgatorio ».

« La devozione alle Mie Piaghe è il rimedio per questo tempo d’iniquità ».

« Dalle Mie Piaghe escono i frutti di Santità. Meditandole vi troverete sempre nuovo alimento d’amore ».

« Figlia mia se immergi le tue azioni nelle Mie Sante Piaghe acquisteranno valore, le vostre minime azioni ricoperte del Mio Sangue appagheranno il Mio Cuore ».

Pisa 3 marzo 1927

[Imprimatur mons. E. Attuoni V.G.]

CONSACRAZIONE AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

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CONSACRAZIONE AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

O Maria, Vergine potente e Madre di misericordia, Regina del cielo e rifugio dei peccatori, noi ci consacriamo al tuo Cuore Immacolato. Ti consacriamo il nostro essere e tutta quanta la nostra vita, tutto ciò che abbiamo, tutto ciò che amiamo, tutto ciò che siamo. A Te i nostri corpi, i nostri cuori, le anime nostre. A Te i nostri focolari, le nostre famiglie, la nostra patria. – Vogliamo che tutto in noi, tutto intorno a noi Ti appartenga e partecipi ai benefici delle tue materne benedizioni. E affinché questa consacrazione sia veramente efficace e duratura, rinnoviamo oggi ai tuoi piedi, o Maria, le promesse del battesimo e della prima Comunione. – C’impegniamo a professare con coraggio e sempre le verità della fede, a vivere come cattolici pienamente sottomessi a tutte le direttive del Papa e dei Vescovi in comunione con lui. – C’impegniamo a osservare i comandamenti di Dio e della Chiesa e, in modo particolare, la santificazione delle feste. – C’impegniamo a far entrare nella nostra vita, per quanto ci sarà possibile, le pratiche consolanti della religione cristiana e soprattutto la santa Comunione. – Ti promettiamo finalmente, o gloriosa Madre di Dio e tenera Madre degli uomini, di mettere tutto il nostro cuore al servizio del tuo culto benedetto, per affrettare e assicurare, col regno del tuo Cuore Immacolato, il regno del Cuore del tuo adorabile Figlio nelle anime nostre e in tutte le anime, nel nostro caro paese e in tutto l’universo sulla terra come in cielo. Così sia.