LA VERGINE MARIA (5)

Il Vescovo Tihámer Toth

LA VERGINE MARIA (5)

Nihil Obstat: Dr. Andrés de Lucas, Canonico. Censore.

IMPRIMATUR: José María, Vescovo Ausiliare e Vicario Generale. Madrid, 27 giugno 1951.

CAPITOLO V

MARIA E LE MADRI

Un giorno dell’anno 491 a.C. si diffuse a Roma una notizia spaventosa, che fece raggelare il sangue per l’orrore. La notizia era che Coriolano, il più fiero patrizio di Roma, condannato al bando dal popolo, era passato al nemico, il più acerrimo nemico dei Romani, i Volsci, e guidandoli, devastava e bruciava tutto, e stava già arrivando alle porte della città, ebbro di vendetta. La notizia era vera… Era Coriolano di fronte al nemico e alle porte della città di Roma. La città, nel più grande panico, inviò una commissione composta dai patrizi più illustri, per placare l’ex compagno, ferito a morte. Invano: non fu loro permesso nemmeno di entrare nell’accampamento. Allora fu nominata un’altra commissione, presieduta dal sacerdozio romano: anch’essa inutile. Alla fine, fu l’anziana madre di Coriolano a recarsi dal figlio per placarlo. E ciò che nè l’eloquenza dei patrizi, né la supplica dei sacerdoti potettero, Veturia fece. Veturia, le cui toccanti suppliche impressionarono suo figlio al punto da fargli cambiare idea e allontanare il nemico dalle mura di Roma… L’odio cieco del figlio pagano fu domato dalla flebile voce di una donna, perché quella voce era… la voce di sua madre. – Sappiamo per esperienza che la voce delle madri ha un irresistibile potere benedetto. Per questo motivo nessuno dovrebbe stupirsi se noi  Cattolici guardiamo con santo orgoglio e con santa fierezza ed ardente tenerezza a Maria, Madre di Dio e Madre nostra, da quel momento in cui il suo Figlio divino, morendo sulla croce, ce l’ha donata, e allo stesso tempo l’ha incaricata di trattarci come suoi figli. È Lei che ci conforta e ci dà speranza in mezzo alle nostre lotte. In questo capitolo la guarderemo  da un altro punto di vista: Guarderemo la Vergine Maria come Madre. In due punti possiamo raggruppare le riflessioni del capitolo: I. A cosa serve la dignità materna di Maria? II. Che cosa dà principalmente alle madri?

I. CHE BENE FA LA MATERNITÀ DIVINA DI MARIA?

A) Se meditiamo con attenzione sul ruolo che le madri svolgono nella storia dell’umanità, non possiamo più essere sorpresi per l’altissimo posto che la Vergine Madre occupa nella nostra fede cattolica, al contrario, lo considereremo naturale, giusto, bello e necessario.

a) Che triste condizione quella di una famiglia che ha perso la madre! Il padre può provvedere al sostentamento dei figli; ma è la madre che, con cuore amorevole ed un senso di pietà, dirige l’educazione dei figli. I bambini hanno bisogno della madre più di quanto abbiano bisogno del padre. Questo bisogno elementare si sente non solo nella vita familiare, ma anche nella vita religiosa della comunità ed il Signore ha voluto rispondere proprio a questo sentimento dandoci Maria come nostra Madre, la Madre celeste di tutti i fedeli, come legame che ci unisce a Lui, e ci unisce con un vincolo d’amore alla Beata Vergine, affinché, come in tutte le famiglie, ci fosse anche nella sua, nella sua grande e misteriosa famiglia, nella sua Chiesa, il cuore materno e l’amore materno che ci avrebbero uniti. – La missione della Vergine Maria non si è limitata a dare corpo al Verbo. La sua sua missione eterna e provvidenziale, la sua missione di Madre, continua come Madre, continua, secondo la volontà di Cristo, espressa nel testamento che ci ha dato dalla croce…; continua ad essere Madre finché ci saranno Cristiani sulla terra. E come le madri educano, difendono ed insegnano ai figli, anche Lei, anche la Beata Vergine ci educa, ci difende e ci insegna. Quando Ella accarezza il Bambino Gesù, accarezza anche noi; quando difende Lui, difende anche noi. Questo non è solo un pio sentimento, ma è un’eredità santa. È un’eredità che ci viene da Cristo sulla croce, quando guardando San Giovanni disse a Maria: “Ecco tuo figlio”. E rivolgendosi a San Giovanni e a tutti noi nella sua persona, disse: “Figlio, ecco tua madre”. Avevamo bisogno di una persona che fosse come noi, composta di carne e sangue, come noi…; ma che, allo stesso tempo, ci fosse superiore, più elevata, più pura, più santa; avevamo bisogno della Beata Vergine. Avevamo bisogno di una creatura, il cui spirito non fosse come il nostro, un pendio roccioso bruciato dal sole, ma un pendio roccioso fiorito; non un buio nascondiglio, ma una luminosa luce di stelle; non una palude piena di pantano, ma una fonte cristallina, non una vita zigzagante, piena di inciampi, ma una strada dritta verso Dio; una persona il cui dolce sorriso ci incoraggiasse e dicesse: Uomini, fratelli miei, guardate fino a quali grandi altezze il Signore innalza gli umili che si donano completamente a Lui! Di questa Madre purissima, senza macchia, leggiamo che si recò con il suo figlioletto al tempio di Gerusalemme e si sottopose alle cerimonie della Purificazione. Che umiltà! Che obbedienza ai precetti del Signore! Che obbedienza ai precetti di Dio! Che esempio per noi, e come ci incoraggia!

b) È noto che la famiglia si mantiene salda fino a quando vive la madre, che è il suo centro. Forse i figli sono sposati da molto tempo, forse hanno già una loro famiglia, ma finché la madre vive, la famiglia mantiene la sua forza coesiva. E se la madre muore, i figli cominciano a vedersi raramente, non si incontrano quasi mai, ognuno va per conto suo,  per la sua strada, perché manca il centro dell’unione, la madre è morta. Questo accade non solo nelle piccole famiglie umane, ma anche nella grande famiglia della Chiesa. Non vediamo come le le denominazioni religiose separate che, pur pretendendo di seguire Cristo,  non seguono più il culto di Maria? Quale gratitudine devo a Dio per aver avuto la grazia di nascere nella Religione in cui Dio è nostro Padre, Cristo nostro fratello e la Vergine Maria la nostra Madre celeste, che unisce già in questo mondo i membri della famiglia di Dio!

B) Quale grande attrazione esercita per i non Cattolici il culto della Vergine Maria. Basta visitare una chiesa affollata di fedeli nel mese di maggio. Quanti sono coloro che vengono a casa nostra per onorare la Vergine Madre! E questo è comprensibile, perché è una cosa molto umana. In una famiglia tutti si riuniscono per onorare la madre. D’altra parte, guardate cosa mi ha scritto un uomo indurito dalla vita:

“La vita mi ha provato molto. Mi ha privato di mio padre e di mia madre, dei miei fratelli e delle mie sorelle. Tutti sono ora nella patria eterna. Dall’età di quattordici anni sono orfano e mi manca l’amore della mia madre terrena. Eppure, non sono un orfano…; almeno, non mi sono mai sentito tale, perché già nella mia prima infanzia ho amato la Vergine Madre con una tenera affezione, e posso sinceramente affermare che sono sempre stato incoraggiato dal suo amore materno; ho sentito le sue carezze che mi hanno sostenuto nei momenti di tristezza. La Vergine Maria mi ha sempre accompagnato. È sempre stata accanto a me. Non ho mai avuto motivo di lamentarmi, perché non mi è mai mancato il suo amore materno. Mi sono sempre sentita al sicuro tra le sue braccia. In tutti i miei problemi, in tutte le mie sofferenze e dolori, Lei è sempre sempre stata al mio fianco e non mi ha mai lasciato solo”. – Ebbene: se è il cuore materno che dà calore alla casa, allora anche la Chiesa ha bisogno del calore del cuore materno. È per questo che il culto della nostra Madre celeste ha una tal forza di attrazione. “Volete onorare Cristo da solo e non volete occuparvi di Maria?” Non ci riuscirete. Dovrete chiudere gli occhi per non vedere Maria, e anche in questo caso non ci riuscirete. Volete adorare il Bambino divino, il dolce Gesù? Alzate gli occhi verso di Lui: cosa vedete? La Vergine Madre, che lo tiene tra le sue braccia. Vuoi seguire il Bambino Gesù che fugge in Egitto? Alza gli occhi verso di Lui, cosa si vede? La Vergine Madre si prende cura di Lui. Volete conversare con Gesù Cristo inchiodato alla croce? Guardate bene: chi vedete ai piedi della croce? La Madre di Gesù. Volete baciare le piaghe del Cristo morto da cui sgorga il Sangue redentore? Guardate il suo cadavere, dove lo trovate? Nel grembo di Maria. Che fortuna per noi che Dio non abbia posto le sue grazie nella volta celeste, come le stelle…; non potremmo farle scendere da lì; che fortuna per noi che Egli non le abbia poste come perle preziose in fondo al mare …, da lì non potevamo farle risalire. Le ha poste nelle mani aperte di Maria, la sua dolce Madre, dove sgorga abbondantemente la fonte delle divine misericordie e ricade sui suoi fedeli”. (FULHABER.).

II COSA CONFERISCE ALLE MADRI LA DIGNITÀ MATERNA DI MARIA?

Se ogni credente sente la sua carità al tocco del cuore materno di Maria, non c’è dubbio che le madri ne siano le maggiori beneficiarie.  Questa, dunque, è la seconda domanda del capitolo: cosa dà la Madre di Dio alle madri degli uomini? La nostra risposta è una frase semplice ma profonda. Essa decide davvero l’intero destino dell’umanità: il culto della Madre di Dio difende e avvalora il rispetto dovuto alla dignità della madre. Possiamo conoscere tutto ciò che il culto significhi per le madri solo se: A) Da un lato, conosciamo la missione che, secondo il disegno di Dio, le madri devono svolgere nella storia dell’umanità; e B) Se siamo anche consapevoli del concetto unico di rispetto della dignità delle madri.

A) La donna come madre! La volontà ammirevole e santa di Dio Creatore che pose accanto al primo uomo la prima donna e, benedicendo il loro matrimonio, disse loro: “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela”. (Gen 1,28). Questo è ciò che Dio ha detto alla prima coppia: e, come conseguenza del comando divino, la missione più bella e la dignità più elevata della donna è: o consacrarsi interamente al servizio di Dio nel santuario della vita consacrata, oppure essere madre nel santuario della famiglia. La donna raggiunge la pienezza, lo zenit della sua vita terrena, nella maternità. Diventando madre, una donna dimostra che il mondo non può passare senza di lei. Possiamo fare a meno di tutto ciò che è in lei… tranne questa funzione materna. Il mondo potrebbe sostenersi anche se le donne non sapessero cucinare, lavare, cucire, gestire la casa con tanta perfezione, anche se le donne non sapessero conversare con tale grazia, ballare con tale distinzione e sorridere con tanta finezza; ma non se non sapessero essere madri. La donna, madre, può rivelare i suoi valori più preziosi; ed è per questo che possiamo misurare con giusto titolo il valore di una donna per i suoi figli e per la buona educazione dei suoi figli.

B) E se questo è vero, se è vero che gli uomini non possono essere santi quando il loro cuore è malato, e se il cuore dell’umanità è la famiglia, e il cuore della famiglia è la madre …, allora dobbiamo essere scioccati nel vedere come nell’umanità di oggi, soprattutto tra le giovani generazioni, ci sia un concetto frivolo e umiliante della missione più bella che Dio ha dato alla creatura: la dignità materna.  Essa fa raggelare il sangue al cuore vedere con quanta sfacciataggine si parli di questo punto in diversi ambiti della società.

a) Il male è ormai talmente diffuso che gli uomini più responsabili, allarmati cercano un rimedio. Qualche anno fa, quasi tutti i paesi celebravano nel mese di maggio la “Festa della mamma”, finalizzata a innalzare la dignità delle madri in famiglia, di fronte ai figli e nella vita pubblica. Hanno celebrato questa dignità con festeggiamenti. L’intenzione è buona… ma il risultato è incerto. Noi Cattolici non abbiamo bisogno di una festa della mamma speciale. Il nostro culto della Vergine Madre è già un continuo omaggio alla dignità materna. Se  Maria non fosse stata una madre, se non avesse avuto Gesù come figlio, oggi nessuno saprebbe nulla di Lei; tutta la dignità di Maria deriva dalla sua maternità. Ma dalla dignità di Maria come Madre di Dio, deriva la dignità eccelsa di tutte le madri. Non abbiamo bisogno di un giorno speciale, di un giorno segnato annualmente, una “Festa della mamma”, perché non c’è un solo mese dell’anno in cui si celebri l’uno o l’altro giorno di festa che non proclami la dignità delle madri: in gennaio, la Festa della Sacra Famiglia; a febbraio, la Purificazione; a marzo, l’Annunciazione; in aprile, la festa dei Sette Dolori; in maggio e ottobre, tutto il mese, a luglio, la festa del Carmelo; in agosto, l’Assunzione; in settembre, la Natività di Maria; in novembre, la Presentazione; a dicembre, l’Immacolata Concezione. Di cosa abbiamo bisogno ancora, di un “giorno delle madri”? Non solo in questa materia, ma anche in molte altre questioni, vediamo con orgoglio che tutto ciò che l’anima umana desidera nel profondo del suo essere, tutto trova nella Chiesa cattolica… L’uomo anela a Dio…; lì abbiamo il Santissimo Sacramento. Vuole scacciare dalla sua anima il peso dei suoi peccati …; qui abbiamo la confessione. Vuole aiutare le anime dei suoi defunti … ; ecco la fede nella Comunione dei santi. Si sforza di onorare la dignità materna. .. ;  c’è il culto a Maria.

b) È possibile immaginare in modo più sublime la dignità materna, che guardando questa immagine: il Bambino Gesù in braccio a Maria? Che inno di lode alla dignità materna di tutte le immagini di Maria! Oggi riusciamo a malapena a comprendere il concetto che il mondo aveva di questa dignità prima di Gesù Cristo. … Cioè…, oggi oggi, in questo mondo nuovamente pagano, vediamo ancora una volta gli estremi a cui sia giunto in questa materia, il sentire generale se si prescinde da Cristo. Forse non è lontano il momento in cui ci saranno lettere come quella scritta nell’anno della nascita di Cristo da un operaio egiziano, da Alessandria d’Egitto alla moglie che aspettava un figlio. “Se è un maschio, acconsento a lasciarlo vivere; se è una femmina, deve essere abbandonata”. Così, semplicemente così: “Dobbiamo abbandonarla!” Che terribile abisso di paganesimo! Attraverso Maria l’umanità ha imparato che un bambino è una “benedizione di Dio”. E chi oggi onora la Vergine Maria non vede nel bambino una maledizione, non vede in lui un intruso che porti disagio e che venga accolto controvoglia. È così che in tempi di terribile epidemia di aborto indotto, quando la soppressione dei bambini non nati sta portando al suicidio delle nazioni, il culto di Maria assume un significato immenso. – Non c’è nulla di cui abbiamo più bisogno, che di madri che adempiano fedelmente ai gravi doveri della vita coniugale. Potrei quasi dire: questo sarà il futuro tipo di santità delle donne, perché questo è ciò di cui abbiamo più bisogno. Le donne sante della Chiesa primitiva provenivano dalle file dei martiri, perché in quel momento ciò di cui si aveva più bisogno era soprattutto la confessione aperta della recente fede cristiana. In seguito, le donne sante provenivano principalmente dalla schiera delle vergini, perché ciò di cui si aveva bisogno allora erano esempi di consacrazione esclusiva a Cristo di fronte alla vita sfrenata del mondo. Ma ora, di cosa abbiamo più che mai bisogno, di che cosa abbiamo più bisogno oggi? Oggi che fortissimo è sotto attacco il Cristianesimo? La vita coniugale, la vita familiare, secondo lo spirito di Cristo.  Così, la madre che adempie in modo perfetto ai doveri della vita coniugale… è il nuovo tipo di Santo di questa umanità in via di estinzione. – Abbiamo parlato di Maria e delle madri. In quest’epoca in cui le donne sottovalutano la dignità materna, è possibile offrire un’opera più attuale per adornare le pareti delle case cristiane, di quella della Vergine Maria con il Bambino in braccio? Può sopravvivere un popolo le cui case, come freddi cimiteri, sono immerse nel silenzio, per mancanza di bambini? Dove si onora la Vergine Madre, lì si onora anche il meraviglioso mistero che queste parole contengono: “madre e figlio”. Perché da quando a Betlemme quella benedetta Madre ha dato alla luce il nostro Redentore, la dignità materna si eleva davanti a noi alle vette della santità; e da quando le labbra di Cristo hanno pronunciato mille e mille volte la dolce parola “Madre” a Maria, da allora il nome di “madre” è stato santo. Diciamo dunque apertamente, chiaramente e con tenacia: il mondo di oggi chiede madri.  Non abbiamo bisogno di donne che fanno leggi, che parlino in pubblico, che si riuniscano in conferenze …., quando a casa le stanze sono vuote per mancanza di figli. Non abbiamo bisogno di donne che sono sempre per strada, a lavorare,  divertirsi…, trascurando la cura dei propri figli. Abbiamo bisogno di madri che, senza lamentarsi, sappiano badare all’educazione dei loro figli. Le madri, che sono le prime catechiste dei loro figli, che insegnino loro a pregare. Abbiamo bisogno di madri che sappiano essere la benedizione di Dio nelle loro case. Madre nostra, Madre di Gesù, chiedi al tuo Figlio divino di darci madri come queste.

LA VERGINE MARIA (6)

Autore: Associazione Cristo-Re Rex regum

Siamo un'Associazione culturale in difesa della "vera" Chiesa Cattolica.