UN’ENCICLICA AL GIORNO, TOGLIE GLI USURPANTI APOSTATI DI TORNO: S.S. LEONE XIII- “INTER GRAVI”

L’Enciclica “Iter gravi”, indirizzata ai Vescovi peruviani, è una lettera piena di paterna compiacenza per il ruolo svolto da essi nel condurre il popolo loro affidato, e di esortazioni apostoliche a fare sempre meglio per la salvezza di un popolo da poco affacciatosi alla dottrina salvifica di Cristo e della sua vera unica Chiesa. Tantissimi i suggerimenti espressi dal Santo Padre, non solo rivolti ai Vescovi per la scelta dei parroci e la conduzione dei seminari istituiti per una valida formazione dei giovani chiamati al sacerdozio, ma anche per i laici colti, affinché possano collaborare con i loro scritti, a diffondere la verità cattolica e confutare gli errori di miscredenti, faziosi e settari nemici della Verità rivelata da Cristo ed affidata alla custodia della Chiesa Cattolica. Questa esortazione, in particolare, è ancor più oggi necessaria, nei tempi in cui la vera dottrina è occultata da una fede fittizia ed apparente, intrisa di sentimentalismo e deviante buonismo che non tiene conto cioè dei principi teologici dogmatici e morali che vengono volutamente alterati od interpretati secondo le massime perverse del mondo. La falsa chiesa, attualmente usurpante la santa Sede, diffonde eresie e comportamenti immorali che non sono nemmeno lontanamente parte della dottrina cattolica millenaria deviando milioni e milioni di anime e portandole sulla strada della perdizione; pertanto è compito di ciascun vero Cattolico, religioso o laico che sia, impegnarsi nel diffondere il vero credo e la verità evangelica ed apostolica rivelata, con ogni mezzo a propria disposizione e con tutta l’energia di cui è sostenuto  dalla grazia divina, senza tentennamenti o rispetto umano, rischiando ogni cosa per Cristo, anche la vita se necessario. Sappiamo infatti per Chi lottiamo, e la ricompensa che aspetta nella vita eterna coloro che amano Dio, il suo Cristo e la sua vera unica Chiesa. Nessuno ci potrà fermare!

INTER GRAVI

ENCICLICA DI PAPA LEO XIII SULLA CHIESA IN PERÙ

Ai Vescovi del Perù.

Tra le molte e gravi preoccupazioni che continuamente ci dividono e ci opprimono, abbiamo ricevuto con gioia l’obbediente lettera che voi, Venerabili Fratelli, ci avete inviato dopo il vostro sinodo nella città di Lima. Leggendola con l’amore paterno che nutriamo per voi e per il vostro popolo, ci siamo molto rallegrati per le ripetute prove del vostro amore e della vostra fiducia in Noi e in questa Sede del Beato Pietro. Ma ci siamo soprattutto compiaciuti dello zelo comune con cui vi siete riuniti in obbedienza ai Nostri desideri di occuparvi delle più gravi preoccupazioni della Religione e di migliorare la condotta morale in quel gregge migliore su cui lo Spirito Santo vi ha posto come Vescovi.

2. Approviamo pienamente questa determinazione a garantire che i vostri fedeli rimangano saldi nella sincera adesione alla fede cattolica. – Tuttavia è Nostro piacere aggiungere nuovi incentivi, proprio come ai corridori in una gara, affinché continuiate strenuamente come avete iniziato e partecipiate ai sinodi che l’opportunità o la necessità impongono. Siamo infatti convinti, come abbiamo dichiarato più volte, che il mezzo più efficace per contrastare l’errore dilagante e per salvaguardare la Religione sia quello di avere i sacri Vescovi più strettamente uniti tra loro, condividendo piani e proposte.

3. Conosciamo la situazione religiosa del Perù e desideriamo che il Cattolicesimo vi fiorisca. Perciò, affinché questi sinodi siano più utili ai vostri fedeli, vi indichiamo quali siano le questioni a cui dovreste rivolgere la vostra attenzione. Questi sono i più adatti a fortificare il cammino della fede e ad accrescere l’efficacia della Chiesa. Per questo motivo non abbiamo mai smesso di inculcarli in frequenti documenti generali e in singole lettere ai Vescovi.

Importanza dell’educazione

4. In primo luogo, dirigete i vostri sforzi per inculcare nei seminaristi la disciplina dei buoni costumi ed un vivo zelo per l’acquisizione della conoscenza. Questo farà sì che gli studi, che ora decadono e languono tra i giovani che crescono come speranza della Chiesa, raggiungano quello splendore che giustamente desideriamo e che i tempi religiosi richiedono. Sapete infatti che il piano della divina Provvidenza era questo: dapprima servirsi dei valorosi martiri per spezzare la manifesta opposizione e la ferocia dei tiranni, affinché il loro sangue fosse il seme del Cristianesimo; poi, secondo lo stesso piano, destinare in ogni epoca uomini di eccezionale saggezza a difendere, non solo con l’autorità sacra ma con l’aiuto della ragione umana, i tesori di verità che Cristo ha portato alla Chiesa. Ora, però, il contagio delle opinioni perverse contamina e corrompe ogni cosa e, con il pretesto dello sviluppo della dottrina, la sapienza data da Dio viene osteggiata e rifiutata. Perciò è facile capire che c’è bisogno di difensori che abbiano indossato l’armatura della conoscenza e siano sempre pronti, come avverte l’Apostolo, a soddisfare tutti coloro che cercano una ragione della speranza che è in noi, ed a dare istruzione nella sana dottrina e anche a confutare coloro che contraddicono. Nel regolare il corso di studi nei vostri seminari, desideriamo che teniate conto di ciò che abbiamo prescritto nelle lettere Encicliche a questo proposito. Certamente nell’insegnamento della filosofia il Dottore Angelico Tommaso d’Aquino va molto onorato. La saggezza che scaturisce sempre riccamente dai suoi scritti e che è considerata degna di lode duratura dai Romani Pontefici deve essere impartita agli studenti in grande e generosa misura. Non vanno poi trascurate le scienze fisiche. Infatti, oltre al fatto che attualmente sono così stimate, è da esse che coloro che odiano i dogmi cattolici traggono i loro argomenti per attaccare le verità della Religione. Per questo motivo bisogna fare in modo che il clero sia abbastanza esperto in questa guerra per rispondere ai detrattori e confutare i loro errori con i loro stessi argomenti. Infine, osservate religiosamente ciò che abbiamo recentemente decretato riguardo alla coltivazione degli studi biblici. Se farete queste cose, l’onore del clero fiorirà e la reputazione della Chiesa durerà. Essa è sempre stata considerata la sostenitrice e la madre della sana cultura e dovrebbe davvero esserlo. Inoltre, avrete a disposizione uomini adatti, chiamati a condividere il vostro ministero e molto utili per insegnare ai fedeli e promuovere la pietà.

Selezione dei pastori

5. Un’altra cosa che raccomandiamo vivamente è di nominare come parroci solo gli uomini migliori che possiate trovare. Infatti, coloro che sono elevati a questo incarico, pieno di onori e di autorità, ma ancora più pieno di preoccupazioni e di asperità, sono coloro che i Vescovi scelgono come collaboratori nelle loro cure pastorali, e che utilizzano soprattutto come aiutanti, come esempio per coloro che crederanno in Lui per il conseguimento della vita eterna. – Cristo stesso, infatti, guida e protegge i suoi pastori; Egli veglia sui fedeli, affinché il popolo santo di Dio non sia messo in pericolo dagli attacchi dei nemici e non subisca danni. Essi sono i pastori di anime fatte a immagine del loro Creatore, acquistate per Dio e per l’Agnello non con cose deperibili, con argento o oro, ma con il prezioso sangue di Cristo, come di un agnello senza difetto. Perciò è opportuno che siano di nuovo in travaglio finché Cristo non sia formato in loro. Come pastori, a meno che non preferiscano essere annoverati tra i servi a pagamento, devono conoscere le loro pecore, nutrirle con il cibo della Parola di Dio e armarle con l’armatura dei Sacramenti. Modello del gregge, custodi del mistero della fede con coscienza pura, guidino il popolo loro affidato in modo da poter dire con l’Apostolo: “Siate imitatori di me come io lo sono di Cristo”. A buon diritto sono considerati Angeli che Dio manda davanti al suo popolo per custodirlo lungo il cammino e in mezzo ai nemici per condurlo al luogo che ho preparato, la città santa di Gerusalemme che sarà rivelata nell’ultimo tempo. Poiché tutto questo è così, vedete, venerabili fratelli, quanta fatica occorre per selezionare i pastori e quanta continua vigilanza per mantenerli fedeli al loro ufficio. Devono essere gli uomini di cui parlano le parole di nostro Signore: Voi siete la luce del mondo… Perciò scegliete uomini ardenti di amore e di zelo per le anime, che non cerchino ciò che è loro ma ciò che è di Cristo, pronti a sopportare il lavoro e persino a dare la vita per le loro pecore. Coloro che si sforzano di intraprendere un compito così arduo e venerabile per un lurido guadagno o per motivi umani, che non hanno la santità e la cultura adeguate, sono da respingere. Sono mercenari che non entrano dalla porta, sale che ha perso la sua salinità; non serve più a nulla se non ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.

Importanza dei missionari

6. Queste cose saranno utili a coloro che si sono già felicemente uniti al gregge del Signore. Ma in mezzo a voi ci sono quelli che non sono ancora stati chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce, che siedono ancora nelle tenebre e nell’ombra della morte, pecore che ora periscono, che voi dovete condurre a Gesù, il primo Pastore delle anime. Città del Dio vivente, la Chiesa non ha limiti ed è aperta alla salvezza di tutti. La sua efficacia le è stata data dal suo divino Fondatore, ed essa si estende da un mare all’altro e ogni giorno allarga il luogo della sua tenda e le pelli del suo tabernacolo. Per questo, per diritto e merito, è chiamata Cattolica. Noi sperimentiamo e sappiamo correttamente che questa venuta dei popoli a Sion, il monte santo, è da attribuire alla grazia divina e che è Dio a dare al nome cristiano il suo incremento. Nessuno può venire a me se il Padre non lo attira. Questo, tuttavia, è il piano di Dio misericordioso, dimostrato dall’insegnamento e dalle azioni del nostro Redentore, che l’uomo mortale cooperi con l’opera di Dio per la salvezza delle anime. La fede, infatti, come ci dice l’Apostolo, dipende dall’udito e l’udito dalla parola di Cristo: ma come potranno ascoltare se nessuno predica e come potranno predicare gli uomini se non saranno mandati? Perciò chiediamo che si moltiplichino le sacre missioni presso gli Indiani. Che si trovino più uomini di misericordia che liberamente e volentieri possano essere inviati come operai alla messe del Signore. Questi uomini non si pieghino alla carne e al sangue, ma, lasciando i loro fratelli, facciano di tutto per conquistare le anime a Cristo, per portare la cultura civile e le maniere gentili ad un popolo barbaro, e per dissipare le tenebre dell’ignoranza, in modo che possano ricevere un posto tra coloro che sono santificati dalla fede.

Usare la stampa per valorizzare il Cattolicesimo

7. L’ultima questione di cui vogliamo che vi occupiate diligentemente è la seguente: poiché in questi tempi si abusa di giornali e riviste per diffondere false opinioni e indebolire così la morale, dovreste considerare che tocca a voi percorrere la stessa strada e usare gli stessi mezzi, loro malvagiamente per distruggere, voi piamente per edificare. Sarà di grande aiuto se gli uomini di virtù e di cultura si dedicheranno alla scrittura ed alla pubblicazione dei loro sforzi, quotidianamente o a scadenze prestabilite. Mettendo a nudo l’errore in modo graduale e accurato, la verità sarà diffusa ed il languore delle menti dissipato. Allora la fede nutrita nei loro cuori sarà professata apertamente e strenuamente per amore della giustizia. Quali brillanti ricompense ci saranno se questi scrittori adempiranno ai loro doveri, poiché combattono per la migliore delle cause.  – Chiaramente, come abbiamo avvertito in altre occasioni, essi devono essere dotati di moderazione, prudenza e carità; devono difendere strenuamente i principi della verità e del diritto e affermare le sante prerogative della Chiesa; devono far conoscere la maestà della Sede Apostolica; e devono rispettare l’autorità di coloro che governano lo Stato. Nell’adempimento dei loro doveri, tuttavia, devono ricordare di amare la guida dei Vescovi e di seguire i loro consigli. In questo modo, venerabili fratelli, potrebbe sorgere un’eccellente difesa con la quale potreste richiamare il popolo a voi affidato dalle sorgenti della corruzione e condurlo ai pozzi di acqua viva.

8. Ecco, dunque, il materiale che vogliamo che prendiate in considerazione nei vostri sinodi. Non dubitiamo che farete ogni sforzo certo e deliberato per rispondere ai Nostri desideri. E affinché ciò avvenga di comune accordo, imploriamo l’aiuto del cielo, usando come intercessori, insieme a Maria, l’Immacolata Madre di Dio, il santo vescovo Turibio e la Vergine Rosa, il primo del vostro Paese, il Perù, e di tutta l’America del Sud, a cui la Chiesa rivolge un fiore di santità.

9. Nel frattempo, come testimonianza del Nostro amore, Venerabili Fratelli, e come promessa di benedizioni divine, impartiamo con grande amore a tutti voi, al clero e al vostro popolo la Benedizione Apostolica.

Dato a Roma, presso San Pietro, il 1° maggio 1894, nel diciassettesimo anno del Nostro pontificato.

LEO XIII

Autore: Associazione Cristo-Re Rex regum

Siamo un'Associazione culturale in difesa della "vera" Chiesa Cattolica.