LA VITA INTERIORE (13)

LA VITA INTERIORE E LE SUE SORGENTI (13)

Sac. Dott. GIOVANNI BATTISTA CALVI

con prefazione di Mons. Alfredo Cavagna Assistente Ecclesiastico Centr. G. F. di A. C.

Ristampa della 4° edizione , Riveduta.

SOLE CHE ARDE!

LA VISITA A GESÙ SACRAMENTATO

GIOIA DELL’ANIMA.

È, forse, possibile conoscere Gesù e non sentirsene attratti, non volerlo amare? È, forse, possibile amare Gesù e non pensare a Lui? non avvicinarlo? non visitarlo? Visitare Gesù nel SS. Sacramento dell’altare ov’Egli volle rimanere per testimoniarci il suo Amore, è un dovere, è una necessità, è una gioia, è un conforto senza pari pel nostro povero cuore! Occorre una dimostrazione? Pensiamo a Gesù Re del cielo e della terra; nostro redentore, benefattore, padre, maestro, giudice, premio! A Gesù unico e vero amore; a Gesù che immolatosi per noi sul Calvario, prima dell’inizio della sua passione, quasi in contrasto col durissimo, ingiusto, crudele trattamento degli uomini, per amore degli uomini stabilisce di rimanere sulla terra nel santo sacramento dell’Eucaristia! Da quel giorno, da quel momento supremo in cui durante l’ultima cena, e si offerse al Padre e si diede a noi, Gesù è rimasto, re di Amore per nutrimento del nostro amore, ne’ santi tabernacoli! Povere creature umane, noi siamo soliti a subire gl’incerti dell’entusiasmo per cause vere o fittizie, ogni qualvolta, soprattutto se improvvisamente, o per maestosità di apparato abbiamo i sensi stuzzicati, eccitati, impressionati. Non riflettiamo che tutte le esteriorità, per quanto grandiose non dovrebbero mai pretendere la precedenza della nostra attrazione, del nostro assorbimento, quia Dominus adest, perché il Signore è presente, è vicino a noi, è nel santo tabernacolo, nelle chiese, e ci attende.

GESÙ DIMENTICATO.

Le anime pie, i sacerdoti, i religiosi che si nutrono di Gesù sentono vivissimo il desiderio di visitarlo e di ternergli compagnia. Ma… e gli altri? La SS. Eucaristia non fu istituita per tutti? Gesù afferma ch’Egli è nel tabernacolo, per tutti. Vi è tutti i giorni per accoglierci, per ricevere la nostra adorazione quotidiana; come v’è, pure, per essere subito pronto a uscire all’invito dei più umili, per essere portato al capezzale de’ morenti, per discendere nella cella del carcerato, per salire sul patibolo del condannato. – Le autorità e i grandi della terra visitano rare volte i loro sudditi, i propri dipendenti, sono, sì e no, appena veduti. O meglio, permettono, appena, di lasciarsi vedere da… lontano. Così, in generale. Rarissimi possono avvicinare le autorità, e quasi sempre, nel solo interesse delle autorità stesse. Gesù, invece, è sempre vicino a noi, e ci visita sempre. Anzi: Gesù nel santo Sacramento è una lunga visita che fa a tutte le creature umane della terra. Tutti possono andare da Lui, Egli non fa distinzione di persone e nulla pretende. Se un giorno abbiamo avvicinato un nostro inferiore, se lo abbiamo aiutato per quel poco che potevamo, se gli abbiamo, inoltre, dimostrato un po’ d’affetto, ne attendiamo un po’ di riconoscenza o, anche, di contraccambio. Gesù è rimasto fra noi, ci ha visitato e ci visita di continuo, ci ha fatto godere i benefizi della sua immolazione, ha lavato i nostri peccati col suo sangue, ci ha dato la grazia co’ suoi Sacramenti. Non ha, forse pieno diritto d’essere ringraziato, contraccambiato, visitato, amato, adorato?

DOLOROSE CONSTATAZIONI.

Sì. Gesù ha tutti i diritti d’essere ringraziato, contraccambiato, visitato… adorato! Ma la realtà è molto diversa. Quante chiese rimangono vuote tutto il giorno! Se non vi fosse l’umile lampada che manda i suoi deboli guizzi tra le arcate deserte del tempio, si potrebbe, talora, dire d’essere in una tomba tanto il freddo s’addice a quella miserabile solitudine. « Così viene trattato il Re dei viventi, il Re immortale, il Re di tutti i secoli… » Come un morto, portato al camposanto e abbandonato alla sua tomba! Povero Gesù!… Quando prometteva l’istituzione dell’Eucaristia, e i Farisei mormoravano e molti gli voltavano le spalle quasi scandalizzati, Egli si rivolgeva malinconicamente ai cari Apostoli e loro domandava: Volete andarvene anche voi? (GIOV., VI, 68). Ora che l’Eucaristia è istituita, ora ch’Egli rimane lì, nostro prigioniero volontario, non può più in certe chiese ripetere nemmeno queste parole… Se ne sono andati tutti… tutti, anche le anime buone… E ciò, mentre le piazze, i teatri, gli alberghi sono pieni di sfaccendati… mentre intorno alle regge dei sovrani terreni brulica uno sciame di sudditi ossequienti… mentre gl’insensati baciano vilmente le catene che li tengono avvinti a una creatura… » (E. Bertetti, il Sacerdote predicatore).

SCUSE INUTILI.

La maggior parte delle anime che non si recano a visitare Gesù si scusano adducendo la necessità del lavoro, la molteplicità delle occupazioni. È, questo, il solito, funesto errore della preferenza al corpo, alle esigenze della vita materiale invece che all’anima e ai suoi doveri verso Dio. Non si riflette abbastanza che Gesù è padrone di tutto; che tutto dipende ed è vivificato da Lui; che noi senza di Lui non possiamo nulla. Come gli Apostoli senza Gesù inutilmente pescarono tutta la notte, e viceversa. tanto abbondantemente pescarono quando Gesù fu con loro, così è sempre di noi: Prima Dio, adunque, poi tutto il resto! – Ma se, pure per caso, la lontananza dal tempio o le esigenze imperiose del nostro lavoro, le conseguenze disastrose delle intemperie non ci permettessero di visitare Gesù, adoriamolo, almeno, in ispirito, col desiderio più vivo, col cuore e col pensiero più ricco d’affettuosità filiale. Questo modo di visitare, d’onorare, di adorare Gesù è, oggi, fortunatamente tanto diffuso e felicemente praticato dagli inscritti nelle falange dell’Associazione detta La Guardia d’Onore, approvata, benedetta e favorita dall’autorità dei Sommi Pontefici.

LE ATTRATTIVE DI GESÙ,

Gesù ci attende per farci felici, per arricchirci del suo amore, della sua grazia, perché noli possiamo vivere più strettamente uniti con Lui. Egli è, per questi motivi, nella SS. Eucaristia colla sua divinità. L’infinito, l’eterno, il perfettissimo… Su la porta del tabernacolo sta scritto: Adorerai il Signore Dio tuo; oppure: Costui, cioè Gesù, riceve i peccatori… Disse un giorno Gesù: Dove sono io, vi sarà anche il mio servo. Gesù è là nel tabernacolo; per questo motivo, dobbiamo colà esservi anche noi. – Vi si trova Gesù anche nella sua amicizia. È sua questa meravigliosa dichiarazione: « Le mie delizie sono nell’essere coi figliuoli degli uomini ». E quando non vi rimase più tra gli uomini vivo e reale e palpabile dopo la sua ascensione al cielo, Egli aveva già provveduto per rimanervi come un amico tenerissimo, per mezzo dell’Eucaristia: Ecco che Io sono con voi sino alla fine dei secoli. È nel tabernacolo con le sue ricchezze. Domini est terra et plenitudo eius. I tesori dell’ordine naturale e quelli dell’ordine soprannaturale sono nelle sue mani. « Quand’era nella sua vita mortale, tutti andavano a trovarlo: i fanciulletti per ricevere la sua benedizione, i giovani per chiedere il segreto della vita eterna; i ciechi, i sordi, i muti per essere guariti; gli addolorati e i feriti della vita per trovare conforto; Pietro per ottenere il perdono; la Maddalena per salire nella virtù e nell’amore più di quello che era discesa nel fango. Dal suo tabernacolo ripete incessantemente la grande parola che volgerà eternamente verso di Lui i cuori angosciati: venite a me, tutti, ma voi specialmente che siete curvi sotto il lavoro e il dolore» (Rouzic L., La giornata santificata.). – Gesù è nei tabernacoli colla sua umiltà. A Betlemme apparve sotto l’aspetto di un bimbo tenerissimo; nel tabernacolo sotto le specie eucaristiche. Bontà infinita e misericordiosa del Cuore SS. di Gesù! Sì, sì. Procuriamo di ripetere con S. Bernardo nell’estasi della più intensa commozione più Gesù si fa piccolo e più merita il nostro omaggio, il nostro amore, la nostra riconoscenza nel visitarlo, nell’interrogarlo, nel soffrire con Lui, nel renderlo partecipe di tutto ciò che abbiamo nel cuore e nell’anima. Questi sono i motivi per cui i santi ritornavano incessantemente al tabernacolo di Gesù. La forza e l’attrattiva dell’amore li guidava, li estasiava, li assorbiva. Per questi motivi l’apostolo della gioventù, San Giovanni Bosco, insisteva tanto nel parlare di Gesù Sacramentato ai suoi giovinetti. Sapeva che l’innocenza si nutre solo presso il santo altare. E i frutti erano sorprendenti. Quante volte dovette allontanare, dolcemente; dall’altare, dopo la permanenza di parecchie ore nell’estasi dell’unione col Cuore SS. di Gesù, il pio venerabile giovanetto Domenico Savio? Rigermogliavano in lui gli esempi di S. Giovanni Berchmans il quale, parecchie volte al giorno, appena poteva, correva da Gesù, e non vi correva solo.

IMPARIAMO A PARLARE CON GESÙ.

Molte, troppe anime andrebbero volentieri da Gesù, e magari vanno anche per qualche volta. Poi troncano. Non vi si recano più e interrogati del perché, rispondono: non so che dire a Gesù. Questa risposta meriterebbe, certamente, una lunga spiegazione. Le cause di questo «non so che dire» sono molto, molto dolorose. Molte anime, però, ripetono questa dichiarazione inconsciamente, e non è che la spiegazione della loro timidità mista a pigrizia mentale. Temono, coteste anime, il più piccolo sforzo. Se volessero realmente, basterebbe un po’ di riflessione. Chi è Gesù? Chi sono io? Che vuole Gesù da me? E io che voglio da lui? Perché Gesù rimane qui? Da quando? — Ma: e le anime sante che facevano presso Gesù? La risposta viene subito chiarissima: adoravano, amavano, riparavano, domandavano, ringraziavano. Qui, c’è tutto. Noi dobbiamo fare altrettanto. Non sappiamo neppure fare questo? – Narra il S. Curato d’Ars che ogni mattina, nella sua chiesa parrocchiale, un contadino andava ad inginocchiarsi davanti all’altare di Gesù Sacramentato. Le sue labbra rimanevano immobili, ma i suoi occhi erano sempre fissi nel tabernacolo. Punto da curiosità, il santo un giorno gli si avvicina e gli chiede: Che cosa fai, qui, o caro amico? — E il buon contadino subito con gioiosa prontezza: io lo guardo ed Egli mi guarda. Facciamo, almeno, anche noi altrettanto, e accontenteremo Gesù: Gesù dolce, Gesù amore, Gesù re del nostro cuore.

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