14 SETTEMBRE: ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE

14 SETTEMBRE: In Exaltatione Sanctæ Crucis

… Abbiamo peccato parlando contro il Signore e te: prega che allontani da noi i serpenti. Mosè allora pregò per il popolo. E il Signore gli disse: Fa un serpente di bronzo e mettilo come segno: chiunque, ferito, lo guarderà, vivrà. Fece dunque Mosè un serpente di bronzo e lo mise come segno; e i piagati guardandolo, erano guariti.
(Num XXVI, 7-9).

« … e ottenne da Eraclio il diritto di regnare a certe condizioni, la prima delle quali fu la restituzione della Croce del Signore. Così la Croce fu ricuperata dopo quattordici anni, ch’era caduta in potere dei Persiani. Di ritorno a Gerusalemme, Eraclio la riportò sulle proprie spalle con gran pompa sul monte in cui l’aveva portata il Salvatore. – Questo fatto fu segnalato da un gran miracolo. Perché Eraclio, carico di oro e di gemme, fu costretto di fermarsi alla porta che conduceva al monte Calvario. E più si sforzava d’andare avanti, e più si sentiva trattenere. Stupiti della cosa e lo stesso Eraclio e tutti gli altri, Zaccaria, vescovo di Gerusalemme: Vedi, imperatore, disse, che con questi ornamenti di trionfo imiti poco la povertà e l’umiltà di Gesù Cristo con cui egli portò la Croce. Allora Eraclio, gettate le splendide vesti e toltesi le scarpe e indossato un abito volgare, fece facilmente il resto del viaggio, e rimise la Croce nello stesso posto del Calvario, donde l’avevano asportata i Persiani. Quindi la festa dell’Esaltazione della santa Croce, che si celebrava ogni anno in questo stesso giorno, cominciò ad avere maggior importanza in memoria del fatto ch’era stata riposta da Eraclio nel luogo stesso, dove fu innalzata la prima volta per il Salvatore. »

Omelia di san Leone Papa
Sermone 8 sulla Passione del Signore, dopo la metà

Dopo l’esaltazione di Cristo sulla Croce, o dilettissimi, il vostro spirito non si rappresenti soltanto l’immagine che colpì la vista degli empi, ai quali dice Mosè: «La tua vita sarà sospesa dinanzi ai tuoi occhi, e sarai in timore notte e giorno, e non crederai alla tua vita» Deut. 28,66. Infatti essi davanti al Signore crocifisso non potevano scorgere in lui che il loro delitto, ed avevano non il timore che giustifica mediante la vera fede, ma quello che tortura una coscienza colpevole. Ma la nostra intelligenza, illuminata dallo spirito di verità, abbracci con cuore puro e libero la Croce, la cui gloria risplende in cielo e in terra; e coll’acume interno penetri il mistero che il Signore, parlando della sua prossima passione, annunziò così: «Adesso si fa il giudizio di questo mondo, adesso il principe di questo mondo sarà cacciato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutto a me» Joann. XII, 21. – O virtù ammirabile della Croce! o gloria ineffabile della Passione, in cui è e il tribunale del Signore, e il giudizio del mondo, e la potenza del Crocifisso! Sì, o Signore, attirasti tutto a te, allorché, « dopo aver steso tutto il giorno le tue mani a un popolo incredulo e ribelle » Is. LXV, 2, l’universo intero comprese che doveva rendere omaggio alla tua maestà. Attirasti, Signore. tutto a te, allorché tutti gli elementi non ebbero che una voce sola per esecrare il misfatto dei Giudei; allorché oscuratisi gli astri del cielo e il giorno cangiatosi in notte, anche la terra fu scossa da scosse insolite, e la creazione intera si rifiutò di servire agli empi. Attirasti, Signore, tutto a te, perché squarciatosi il velo del tempio, il Santo dei santi rigettò gl’indegni pontefici, per mostrare che la figura si trasformava in realtà, la profezia in dichiarazioni manifeste, la legge nel Vangelo. – Attirasti, Signore, tutto a te, affinché la pietà di tutte le nazioni che sono sulla terra celebrasse, come un mistero pieno di realtà e senza alcun velo, quanto era nascosto nel solo tempio della Giudea, sotto l’ombre delle figure. Difatti ora e l’ordine dei leviti è più splendido, e la dignità dei sacerdoti è più grande, e l’unzione che consacra i pontefici contiene maggior santità: perché la tua Croce è la sorgente d’ogni benedizione, il principio d’ogni grazia; essa fa passare i credenti dalla debolezza alla forza, dall’obbrobrio alla gloria, dalla morte alla vita. E adesso che i diversi sacrifici d’animali carnali sono cessati, la sola oblazione del corpo e sangue tuo rimpiazza tutte le diverse vittime che la rappresentavano: ché tu sei il vero «Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo» Joann. I, 29; e così tutti i misteri si compiono talmente in te, che, come tutte le ostie che ti sono offerte non fanno che un solo sacrificio, così tutte le nazioni della terra non fanno che un solo regno.

III

ACTUS ADORATIONIS ET GRATIARUM ACTIO

191

Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi; quia per sanctam Crucem tuam redemisti mundum.

Indulgentia trium annorum (S. Pæn. Ap., 2 febr. 1934).

Fidelibus vero, qui pio animi affectu in Passionem ac Mortem D. N. I. C. Credo una cum supra relata precatiuncula recitaverint, conceditur:

Indulgentia decem annorum;

Indulgentia plenaria suetis conditionibus, si quotidie per integrum mensem eamdem recitationem pia mente persolverint (S. Pæn. Ap., 20 febr. 1934).

192

Signore, vi ringrazio che siete morto in Croce per i miei peccati

(S. Paolo della Croce).

Indulgentia trecentorum dierum. Indulgentia plenaria suetis conditionibus, invocatione quotidie per integrum mensem devote iterata (S. Pæn. Ap., 18 ian, 1918 et 10 mart. 1933).

IV

HYMNUS

193

Vexilla Regis prodeunt,

Fulget Crucis mysterium,

Qua vita mortem pertulit,

Et morte vitam protulit.

Quæ vulnerata lanceæ

Mucrone diro, criminum

Ut nos lavaret sordibus,

Manavit unda et sanguine.

Impleta sunt quæ concinit

David fideli carmine,

Dicendo nationibus:

Regnavit a ligno Deus.

Arbor decora et fulgida,

Ornata regis purpura,

Electa digno stipite

Tam sancta membra tangere.

Beata, cuius brachiis

Pretium pependit sæculi,

Statera facta corporis,

Tulitque praedam tartari.

O Cruz, ave, spes unica,

Gentis redemptae gloria! (1)

Piis adauge gratiam,

Reisque dele crimina.

Te, fons salutis, Trinitas,

Collaudet omnis spiritus:

(1) Loco: Gentis redemptæ gloria, dicatur: Tempore

Passionis: Hoc Passionis tempore! — Tempore Paschali :

Paschale quæ fers gaudium! — In festo Exaltationis

S. Crucis: In hac triumphi gloria!

Quibus Crucis victoriam

Largiris, adde praemium. Amen,

(ex Brev. Rom.).

Indulgentia quinque annorum.

Indulgentia plenaria suetis conditionibus, dummodo quotidie per integrum mensem hymnus pie recitatus fuerit (S. C. Indulg., 16 ian. 1886; S. Pæn. Ap., 29 apr. 1934).

VII

PRECES IN HONOREM QUINQUE VULNERUM D. N. I. C.

199

O bone Iesu, intra tua vulnera absconde me.

Indulgentia trecentorum dierum (S. Pæn. Ap., 21 dec. 1936).

200

V. Deus, in adiutorium meum intende.

R. Domine, ad adiuvandum me festina.

V. Gloria Patri, et Filio, et Spiritui Sancto.

R. Sicut erat in principio, et nunc, et semper,

et in sæcula sæculorum. Amen.

Amabilissimo mio Signore Gesù Crocifisso, io adoro profondamente prostrato, con Maria santissima, con tutti gli Angeli e Beati del cielo, la Piaga santissima della vostra Mano destra. Vi ringrazio dell’amore infinito col quale voleste sopportare tanti e sì atroci dolori per isconto dei miei peccati, che io detesto con tutto il cuore; vi domando la grazia di concedere alla Chiesa vittoria sui suoi nemici, ed a tutti i suoi figli di camminare santamente nella via dei vostri comandamenti.

Pater, Ave, Gloria.

Amabilissimo mio Signore Gesù Crocifisso, io adoro profondamente prostrato, con Maria santissima, con tutti gli Angeli e Beati del cielo, la Piaga santissima della vostra Mano sinistra, e vi domando grazia per i poveri peccatori e per i moribondi, specialmente per quelli che non vogliono riconciliarsi con Voi.

Pater, Ave, Gloria.

Amabilissimo mio Signore Gesù Crocifisso, io adoro profondamente prostrato, con Maria santissima, con tutti gli Angeli e Beati del cielo, la Piaga santissima del vostro Piede destro, e vi chiedo la grazia che in tutto il clero e fra le persone a Voi consacrate germoglino numerosi fiori di santità.

Pater, Ave, Gloria.

Amabilissimo mio Signore Gesù Crocifisso, io adoro profondamente prostrato, con Maria santissima, con tutti gli Angeli e Beati del cielo, la Piaga santissima del vostro Piede sinistro, e vi prego per la liberazione delle anime del purgatorio, principalmente di quelle che in vita furono più devote delle vostre sante Piaghe.

Pater, Ave, Gloria.

Amabilissimo mio Signore Gesù Crocifisso, io adoro profondamente prostrato, con Maria santissima, con tutti gli Angeli e Beati del cielo; la Piaga santissima del vostro sacro Costato, e vi prego di benedire ed esaudire tutte quelle persone che si raccomandano alle mie preghiere.

Pater, Ave, Gloria.

N. Virgo dolorosissima,

R. Ora pro nobis (tre volte).

Gesù Crocifisso, avvalorate queste preghiere coi meriti della vostra Passione: concedetemi la santità della vita, la grazia di ricevere i santi Sacramenti in punto di morte e la gloria eterna.

Amen.

Indulgentia trium annorum (Sì; C. S. Officii, 6 maii 1915; S..Paen. Ap.,; 15-ian; 1935).

201

En ego, o bone et dulcissime Iesu, ante conspectum tuum genibus me provolvo ac maximo animi ardore te oro atque obtestor, ut meum in cor vividos fidei, spei et caritatis sensus, atque veram peccatorum meorum pænitentiam, eaque emendandi firmissimam voluntatem velis imprimere: dum magno animi affectu et dolore tua quinque Vulnera mecum ipse considero, ac mente contemplor, illud præ oculis habens, quod iam in ore ponebat tuo David Propheta de te, o bone Iesu: « Foderunt manus meas et pedes meos; dinumeraverunt omnia ossa mea » (Ps. XXI V.. I7 et 18).

Fidelibus, supra relatam orationem coram Iesu Christi Crucifixi imagine pie recitantibus, conceditur: Indulgentia decem annorum;

(Ai fedeli che recitano piamente la detta orazione davanti all’immagine di Gesù Cristo crocifisso, si concedono … dieci anni di indulgenza)

Indulgentia plenaria, si præterea sacramentalem confessionem instituerint, cælestem Panem sumpserint et ad mentem Summi Pontificis oraverint (S. C. Indulg., 31 iul. 1858; S. Pæn. Ap., 2 febr. 1934).

202

Deus, qui Unigeniti Filii tui passione, et per quinque Vulnera eius Sanguinis effusione, humanam naturam peccato perditam reparasti; tribue nobis, quæsumus, ut qui ab eo suscepta Vulnera veneramur in terris, eiusdem pretiosissimi Sanguinis fructum consequi mereamur in cælis. Per eumdem Christum Dominum nostrum. Amen.

(ex Missali Rom.).

Indulgentia quinque annorum. Indulgentia plenaria suetis conditionibus, dummodo oratio quotidie per integrum mensem pie iterata fuerit (S. Pæn. Ap., 12 dec. 1936).

203

Fac, Domine Iesu Christe, ut qui Vulnera tua devote colimus, hæc in nostris cordibus impressa, moribus et vita teneamus. Quinquies Gloria Patri.

Indulgentia trium annorum (S. Pæn. Ap., 12 dec. 1936).

VIII

PRECES IN MEMORIAM SEPTEM VERBORUM QUÆ IESUS IN CRUCE PROTULIT

204

N. Deus, in adiutorium meum intende.

R. Domine, ad adiuvandum me festina.

Gloria Patri et Filio, etc.

PRIMA PAROLA

Padre, perdonate loro, perché non sanno ciò che fanno.

Caro Gesù, che per mio amore agonizzate sulla Croce a fine di pagare con le vostre pene il debito dei miei peccati, ed aprite la vostra divina bocca per ottenermene il perdono dall’eterna giustizia, abbiate pietà di tutti i fedeli agonizzanti e di me; e quando sarò in quell’estremo, per i meriti del vostro preziosissimo Sangue sparso per la nostra salute datemi un dolore così vivo delle mie colpe, che faccia spirare l’anima mia nel seno della vostra infinita misericordia.

Tre Gloria Patri.

Miserere nostri, Domine, miserere nostri.

Mio Dio, credo in Voi, spero in Voi, amo Voi e mi pento di avervi offeso coi miei peccati.

SECONDA PAROLA

Oggi sarai meco in paradiso

Caro Gesù, che per mio amore agonizzate sulla Croce, e che con tanta prontezza e tanta liberalità corrispondete alla fede del buon ladro, che in mezzo alle vostre umiliazioni vi riconosce per Figlio di Dio, e lo assicurate del paradiso, abbiate pietà di tutti i fedeli agonizzanti e di me; e quando sarò in quell’estremo, per i meriti del vostro preziosissimo Sangue ravvivate nel mio spirito una fede così ferma e costante, che non vacilli a qualunque suggestione del demonio, affinché anche io ottenga il premio del santo Paradiso.

Tre Gloria Patri.

Miserere, ecc. Mio Dio, ecc.

TERZA PAROLA

Ecco la tua Madre. Ecco il tuo Figlio.

Caro Gesù, che per mio amore agonizzate sulla Croce, e dimenticando i vostri patimenti mi lasciate in pegno dell’amor vostro la stessa Vostra Madre santissima, affinché per suo mezzo possa con fiducia ricorrere a Voi nei miei maggiori bisogni, abbiate pietà di tutti i fedeli agonizzanti e di me; e quando sarò in quell’estremo, per l’interno martirio di così cara Madre osa nel mio cuore una ferma speranza nei meriti infiniti del vostro preziosissimo Sangue onde possa evitare l’eterna condanna, che mi sono meritata coi miei peccati.

Tre Gloria Patri.

Miserere, ecc. Mio Dio, ecc.

QUARTA PAROLA

Dio mio, Dio mio, perché mi avete abbandonato?

Caro Gesù, che per mio amore agonizzate sulla Croce, e che aggiungendosi patimenti a patimenti, oltre tanti dolori nel corpo, soffrite con infinita pazienza la più penosa afflizione di Spirito per l’abbandono dell’eterno vostro Padre, abbiate pietà di tutti i fedeli agonizzanti e di me; e quando sarò in quell’estremo, per i meriti del vostro preziosissimo Sangue datemi grazia di soffrire con vera pazienza tutti i dolori e le angustie della mia agonia, affinché unendo alle vostre le mie pene, possa poi essere partecipe della vostra gloria in paradiso.

Tre Gloria Patri.

Miserere, ecc. Mio Dio, ecc.

QUINTA PAROLA

Caro Gesù, che per mio amore agonizzate sulla Croce, e che non sazio ancora di tanti obbrobrii e patimenti vorreste soffrirne anche di più, purché tutti gli uomini si salvassero, mostrando così che tutto il torrente della vostra Passione non è bastante ad estinguere la sete del vostro Cuore amoroso, abbiate pietà di tutti i fedeli agonizzanti e di me; e quando sarò in quell’estremo, per i meriti del vostro preziosissimo Sangue accendete tanto fuoco di carità nel mio cuore, che lo faccia morire di desiderio di unirsi a voi per tutta l’eternità.

Tre Gloria Patri.

Miserere, ecc. Mio Dio, ecc.

SESTA PAROLA

Tutto è consumato

Caro Gesù, che per mio amore agonizzate sulla Croce, e da codesta cattedra di verità annunziate di aver compito l’opera della redenzione, per la quale l’uomo da figlio d’ira e di perdizione è divenuto figlio di Dio ed erede del paradiso, abbiate pietà di tutti i fedeli agonizzanti e di me; e quando sarò in quell’estremo, per i meriti del vostro preziosissimo Sangue distaccatemi interamente dal mondo e da me stesso, dandomi la grazia di offrirvi di cuore il sacrificio della mia vita in espiazione dei miei peccati.

Tre Gloria Patri.

Miserere, ecc. Mio Dio, ecc.

SETTIMA PAROLA

Padre, nelle vostre mani raccomando lo spirito Mio.

Caro Gesù, che per mio amore agonizzate sulla Croce, e che a compimento di sì gran sacrificio accettate la volontà dell’eterno Padre con rassegnare nelle sue mani il vostro spirito, per poi chinare il capo e morire, abbiate pietà di tutti i fedeli agonizzanti e di me; e quando sarò in quell’estremo, per i meriti del vostro preziosissimo Sangue datemi una perfetta uniformità al vostro divin volere, onde sia pronto a vivere o a morire, come più piacerà a voi; né altro io brami, che il perfetto adempimento in me della vostra adorabile volontà.

Tre Gloria Patri,

Miserere, ecc. Mio Dio, ecc.

Preghiera alla Vergine Addolorata

Madre santissima Addolorata, per l’intenso martirio, che soffriste a pie’ della Croce nelle tre ore di agonia di Gesù, degnatevi di assistere anche me, che son figlio dei vostri dolori, nella mia agonia, affinché con la vostra intercessione possa dal letto della morte passare a farvi corona nel santo paradiso.

V. A subitanea et improvisa morte,

R. Libera me, Domine.

V. Ab insidiis diaboli,

R. Libera me, Domine.

V. A morte perpetua,

R. Libera me, Domine.

Oremus.

Deus, qui ad humani generis salutem in dolorosissima Filii tui morte exsemplum et subsidium constituisti, concede, quaesumus, ut in extremo mortis nostræ periculo tantæ caritatis effectum consequi, et ipsius Redemptoris gloriae consociari mereamur. Per eumdem Christum Dominum nostrum. Amen.

Indulgentia septem annorum. Indulgentia plenaria suetis conditionibus, si quotidian precum recitatio in integrum mensem producta fuerit

(S. Rit. C., 26 aug. 1814; S. C. Indulg., 8 dec. 1897; S. Pæn. Ap., 27 maii 1935).

209

O mio Dio Crocifisso, eccomi ai piedi vostri, non vogliate rigettarmi ora che mi presento a Voi come peccatore. Vi ho offeso tanto per il mio passato, Gesù mio, ma non sarà più così. Dinanzi a Voi, mio Dio, presento tutte le mie colpe…, già le ho considerate e vedo che non meritano perdono; ma deh! date uno sguardo ai vostri patimenti e guardate quanto vale quel Sangue, che scorre dalle vostre vene. Chiudete, mio Dio, in questo momento gli occhi ai miei demeriti e apriteli agli infiniti meriti vostri e giacché vi siete compiaciuto morire per i miei peccati, perdonatemeli tutti, affinché mai più senta il peso di essi, perché quel peso, o Gesù, troppo mi opprime. Aiutatemi, mio Gesù, voglio ad ogni costo divenire buono; togliete, distruggete, annientate tutto ciò che si trova in me non conforme alla vostra volontà. Vi prego però, Gesù, ad illuminarmi, affinché possa camminare nel vostro santo lume.

(S. Gemma Galgani).

Indulgentia quingentorum dierum. Indulgentia plenaria suetis conditionibus, oratione quotidie per integrum mensem devote repetita (S. Pæn. Ap., 16 febr. 1934 et 26 nov. 1934).

210
Adesto nobis, Domine Deus noster; et quos
sanctae Crucis laetari facis honore, eius quoque
perpetuis defende subsidiis. Per Christum Dominum
nostrum. Amen (ex Missali Rom.).
Indulgentia quingue annorum.
Indulgentia plenaria suetis conditionibus, dummodo
quotidie per integrum mensem oratio pia mente iterata

fuerit (S. Pæn. Ap., 14 sept. 1934).
211
Deus, qui pro nobis Filium tuum Crucis patibulum
subire voluisti, ut inimici a nobis expelleres
potestatem: concede nobis famulis tuis;
ut resurrectionis gratiam consequamur. Per
eumdem Christum Dominum nostrum. Amen

(ex Missali Rom.).
Indulgentia quinque annorum,
Indulgentia plenaria suetis conditionibus, quotidiana
orationis recitatione in integrum mensem adducta (S. Pænit.
Ap., 22 nov. 1934).
212
Deus, qui unigeniti Filii tui pretioso Sanguine,
vivificae Crucis vexillum sanctificare voluisti:
concede, quaesumus, eos qui eiusdem sanctae
Crucis gaudent honore, tua quoque ubique protectione
gaudere. Per eumdem Christum Dominum
nostrum. Amen
.

(ex Missali Rom.).
Indulgentia quinque annorum.
Indulgentia plenaria suetis conditionibus, dummodo
quotidie per integrum mensem oratio devote reiterata
fuerit (S. Pæn. Ap., 7 febr. 1935).
213
Domine Iesu Christe, Fili Dei vivi, qui hora
sexta pro redemptione mundi Crucis patibulum
ascendisti et Sanguinem tuum pretiosum in remissionem
peccatorum nostrorum fudisti; te humiliter
deprecamur, ut post obitum nostrum paradisi
ianuas nos gaudenter introire concedas:
Qui vivis et regnas in saecula saeculorum. Amen

(ex Missali Rom.).
Indulgentia quinque annorum.
Indulgentia plenaria suetis conditionibus, si quotidie
per integrum mensem oratio pie recitata fuerit (S. Pæn
Ap., 18 iul. 1936).
214
O Gesù, che per il tuo ardentissimo amore
verso di noi hai voluto essere crocifisso e versare
il tuo preziosissimo Sangue a redenzione
e salvezza delle anime nostre, riguarda a noi
qui raccolti nel ricordo della tua dolorosissima
Passione e Morte, fiduciosi nella tua misericordia;
purificaci, con la tua grazia, dal peccato,
santifica il nostro lavoro, dona 2 noi ed ai nostri
cari il pane quotidiano, addolcisci le nostre
pene, benedici le nostre famiglie e concedi
ai popoli, afflitti da dure prove, la tua pace che solo è la vera, affinché, obbedendo ai tuoi precetti, perveniamo alla gloria celeste. Così sia.

500 gg. Il venerdì santo alle ore 15 (S. Pænit. Ap., 15 Ian. 1940).

Autore: Associazione Cristo-Re Rex regum

Siamo un'Associazione culturale in difesa della "vera" Chiesa Cattolica.