LA SUMMA PER TUTTI (3)

LA SUMMA PER TUTTI (3)

R. P. TOMMASO PÈGUES

LA SOMMA TEOLOGICA Di S. TOMMASO DI AQUINO IN FORMA DI CATECHISMO PER TUTTI I FEDELI

PARTE PRIMA

CAPO IV.

Persone.

74. Che cosa intendete quando dite che Dio è uno Spirito in tre Persone?

Intendo che: sono Tre ad essere il medesimo Spirito che è Dio, con tutti gli attributi della Divinità (XXX, 2).

75. Quali sono i nomi di queste tre Persone che sono il medesimo Dio con tutti gli attributi della Divinità?

Si chiamano Padre, Figliuolo e Spirito Santo.

76. Che cosa è il Padre in Dio?

È Colui che senza avere avuto principio genera il Figlio, e dal quale procede lo Spirito Santo.

77. Che cosa è il Figliuolo in Dio?

Il Figliuolo è Colui che è generato dal Padre e dal quale, nello stesso tempo che dal Padre, procede lo Spirito Santo.

78. Che cosa è lo Spirito Santo in Dio?

È Colui che procede dal Padre e dal Figliuolo.

79. Queste tre Persone in Dio sono distinte da Dio stesso?

Queste tre Persone in Dio non sono distinte da Dio stesso.

80. Sono esse distinte tra loro?

Esse sono distinte tra loro.

81. Che cosa intendete col dire che le tre Persone in Dio sono distinte tra loro?

Intendo che il Padre non è il Figliuolo né lo Spirito Santo; che il Figliuolo non è né il Padre né lo Spirito Santo, e che lo Spirito Santo non è né il Padre né il Figliuolo.

82. Queste tre Persone possono essere separate l’una dall’altra?

Queste tre Persone non possono essere separate l’una dall’altra.

83. Sono esse insieme da tutta la eternità?

Esse sono insieme da tutta la eternità.

84. Il Padre, nella sua relazione col Figlio, ha in Sé tutto ciò che abbiamo veduto essere in Dio?

Sì; il Padre nella sua relazione col Figlio ha in Sé tutto ciò che abbiamo veduto essere in Dio.

85. Il Figlio, nella sua relazione col Padre, ha in Sé tutto ciò che abbiamo veduto essere in Dio?

Sì; il Figlio nella sua relazione col Padre ha in Sé tutto ciò che abbiamo veduto essere in Dio.

86. Il Padre ed il Figlio, nella loro relazione con lo Spirito Santo, hanno in Sé tutto ciò che abbiamo- veduto essere in Dio?

Sì; il Padre ed il Figlio nella loro relazione con lo Spirito Santo hanno in Sé tutto ciò che abbiamo veduto essere in Dio.

87. Lo Spirito Santo, nella sua relazione col Padre e col Figlio, ha in Sé tutto ciò che abbiamo veduto essere in Dio?

Sì; lo Spirito Santo nella sua relazione col Padre e col Figlio, ha in Sé tutto ciò che abbiamo veduto essere in Dio.

88. Sono tre Dei questi che hanno relazione tra loro da tutta la eternità?

Non sono tre Dei, ma tre Persone che si identificano ciascuna nel medesimo Dio, e che restano frattanto pienamente distinte fra loro.

89. Queste tre Persone in Dio formano tra loro una vera società?

Sì; queste tre Persone in Dio formano tra loro una vera società, che è la più perfetta di tutte le società (XXXI, ad 1).

90. Perché dite che la società delle tre Persone di Dio è la più perfetta di tutte le società?

Perchè sono Tre, ciascuno dei quali è il medesimo Infinito in perfezione, in durata, in iscienza, in amore, in potenza, in felicità; e godono di Loro stessi nel seno della Divinità.

91. Come sappiamo che in Dio vi sono tre Persone?

Noi sappiamo che in Dio vi sono tre Persone per mezzo della fede.

92. La ragione senza la fede potrebbe sapere che in Dio vi sono tre Persone?

No; la ragione senza la fede non potrebbe sapere che in Dio vi sono tre Persone (XXXII, 1).

93. E quando per mezzo della fede sappiamo che in Dio vi sono tre Persone, la ragione può comprenderlo?

No; neppure quando sappiamo per mezzo della fede che in Dio vi sono tre Persone, la ragione lo può comprendere (XXXII, 1 ad 2).

94. Come si chiamano queste verità che conosciamo per mezzo della fede, senza che la ragione possa comprenderle?

Si chiamano misteri.

95. La esistenza delle tre Persone in Dio è dunque un mistero?

Sì; ed è il più profondo di tutti i misteri.

96. Come si chiama questo mistero delle tre Persone in Dio? i sione (XXV!

Si chiama il mistero della Santissima Trinità (XXXI, 1).

97. Potremo un giorno conoscere in se stesso il mistero della Santissima Trinità?

Sì; potremo un giorno conoscere in se stesso il mistero della Santissima Trinità, e

tale conoscenza formerà la nostra eterna felicità in cielo.

98. Non possiamo su questa terra intravedere qualche cosa delle armonie del mistero della Santissima Trinità, considerando la natura delle operazioni che sono proprie degli spiriti?

Sì; perché queste operazioni implicano nel soggetto che: agisce un doppio rapporto di principio e di termine della operazione, sia nell’atto di pensare che in quello di amare; donde risulta che in Dio, secondo che la fede ci insegna, nell’atto di pensare, il Padre ha ragione del Principio che dice, ed il Verbo ha ragione del termine che è detto; e nell’atto di amare, il Padre ed il Figlio hanno ragione del Principio comune rispetto allo Spirito Santo che ha ragione di termine.

99. Che cosa è dunque che forma in Dio il mistero della Santissima Trinità?

È la infinita ricchezza e la fecondità della sua natura, per la quale hanno luogo in essa delle misteriose processioni d’origine (XXVII, 1).

100. Come si chiamano queste processioni di origine in Dio?

Si chiamano la generazione e la processione (XXVII, 2-8).

101. Che cosa si deduce da questa generazione e da questa processione in Dio?

Si deduce che fra ciascuno dei due termini della generazione e della processione esistono delle reali relazioni, costituite da questi diversi termini (XXVII, 1).

102. Quali sono queste relazioni in Dio?

Sono quattro: la paternità e la filiazione, la spirazione attiva e la processione o spirazione passiva (XXVIII, 4).

103. Queste relazioni in Dio sono la stessa cosa che le Persone divine?

Sì; queste relazioni in Dio sono la stessa cosa che le Persone divine (XL, 1).

104. Perché dunque vi sono quattro relazioni e non vi sono che tre Persone in Dio?

Perchè ‘una delle relazioni, la spirazione attiva, non opponendosi con opposizione relativa alla paternità ed alla filiazione, ma convenendo invece all’una ed all’altra, ne segue che le due stesse Persone costituite l’una dalla paternità e l’altra dalla filiazione, possono e debbono essere il soggetto della spirazione attiva, che perciò non costituisce una Persona, ma conviene insieme alla Persona del Padre ed alla Persona del Figlio (XXX, 2).

105. Vi è un certo ordine in Dio fra le Persone divine?

Vi è l’ordine di origine, che permette al Figlio di procedere dal Padre ed allo Spirito Santo di procedere dal Padre e dal Figlio (XLI, XLII).

106. Quando le Persone divine agiscono con azione diversa dagli atti nozionali che sono l’atto di dire o di generare e l’atto di spirare, agiscono con una sola e medesima azione comune a tutte e tre?

Sì; e così l’atto di pensare e quello di amare convengono a tutte e tre le Persone; e similmente tutte le azioni che scendono a qualche effetto fuori di Dio (XXXIX, XLI).

107. Vi sono però certi atti e certi princìpi di azione che si attribuiscono più specialmente a questa od a quella Persona?

Sì; e queste specie di attribuzioni avvengono in ragione di una certa armonia che questi atti o princìpi di azione presentano con le caratteristiche di questa o di quella Persona. Così, a modo di appropriazione, si attribuisce la potenza al Padre, la sapienza al Figliuolo e la bontà allo Spirito Santo, quantunque esse convengano ugualmente a tutte e Tre (XXXIX, 7, 8; XLV, 6).

108. Quando, dunque, parliamo di Dio nei suoi rapporti col mondo esterno, si tratta sempre di Dio nella unità della sua natura e nella Trinità delle Persone?

Sì; con la sola eccezione di ciò che riguarda la Persona del Verbo nei misteri della sua Incarnazione (XLV, 6).

Capo V.

Opera di Creazione.

109. Che cosa intendete col dire che Dio è il Creatore di tutte le cose?

Intendo che tutte le cose sono state da Lui create dal niente (XLIV, XLV).

110. Non esisteva dunque niente fuori di Dio, prima che Egli creasse tutte le cose?

No; niente esisteva fuori di Dio prima che Egli creasse tutte le cose; esistendo Egli solo da Sé e tutto il resto non esistendo che per Lui (XLIV, 1).

111. Quando ha creato Dio tutte le cose dal niente?

Dio ha creato dal niente tutte le cose quando Gli è piaciuto (XLIV).

112. Dunque se lo avesse voluto avrebbe potuto non creare le cose che invece ha create?

Sì; Dio avrebbe potuto, se lo avesse voluto, non creare le cose che ha create.

113. E perché Dio ha voluto creare in un dato momento le cose create?

Dio ha creato le cose per manifestare la sua gloria (XLIV, 4).

114. Che cosa intendete col dire che Dio ha creato le cose per manifestare la sua gloria?

Intendo che Egli ha voluto mostrare fuori di Sé la sua bontà comunicando ad altri qualche cosa del Bene infinito che è Egli stesso.

115. Non è dunque per bisogno né per acquistare qualche cosa che Dio ha creato le cose?

No; Egli invece ha creato le cose per dare ad altri qualche cosa di ciò che possiede infinitamente in Sé stesso e per pura bontà (XLIV, 4 ad 1).

Capo. VI.

Il mondo.

116. Come si chiama tutto l’insieme delle cose create da Dio?

Si chiama mondo oppure universo (XLVII, 4).

117. Il mondo od universo è dunque l’opera stessa di Dio?

Sì; il mondo od universo è la stessa opera di Dio (XLVII, 1, 2, 3).

118. Che cosa comprende il mondo od universo, opera di Dio?

Il mondo od universo opera di Dio comprende tre categorie di esseri che sono: i puri spiriti, i corpi e lo spirito unito ad un corpo.

119. Dunque Dio stesso ha creato i puri spiriti, i corpi e lo spirito unito ad un corpo?

Sì; Dio stesso ha creato i puri spiriti, i corpi e lo spirito unito ad un corpo.

120. Ha agito Egli stesso, da Sé stesso solo?

Sì; Dio ha fatto tutto da Sé stesso solo, essendo Egli solo in grado di creare

(XLV, 5).

121. In qual modo Dio, da Sé stesso e solo, ha creato il mondo degli spiriti e dei corpi?

Lo ha creato mediante la sua Parola o Verbo e col suo Amore (XLV, 6).

Capo VII.

Gli angeli. – Loro natura.

122. Perché Dio ha voluto che vi fossero dei puri spiriti nell’opera da Lui creata?

Dio ha voluto che nell’opera sua vi fossero dei puri spiriti, perché questi dovevano essere il coronamento dell’opera stessa (L, 1).

123. Che cosa intendete col dire che i puri spiriti dovevano essere il coronamento dell’opera di Dio?

Intendo che essi ne sono la parte più nobile, la più perfetta e la più bella (Ibid.).

124. Potreste dire quale è la natura dei puri spiriti?

Sì; i purì spiriti sono nature ossia sostanze che esistono scevre affatto di corpo e di materia (L, 1, 2).

125. Questi puri spiriti sono in grandissimo numero?

Sì; questi puri spiriti sono in grandissimo numero (L, 3).

126. Il loro numero supera il numero di tutte le altre nature create?

Sì; il loro numero supera il numero di tutte le altre nature create (/bid.).

127. Perché bisognava che fossero così numerosi?

Perché conveniva che ciò che vi era di più bello nell’opera di Dio superasse in grandezza tutto il resto (/bid.).

128. Come si chiamano ordinariamente questi puri spiriti?

Si. chiamano Angeli.

129. Perché i puri spiriti si chiamano Angeli?

Perché sono i messaggeri di cui Dio si serve per amministrare il rimanente della sua opera.

130. Possono gli Angeli prendere un corpo come noi?

No; gli Angeli non possono prendere un corpo come noi; e se talvolta si sono potuti mostrare rivestiti di un corpo, non ne avevano che l’apparenza esterna (LI, 1, 2, 8).

131. Gli Angeli stanno in qualche luogo?

Sì; gli Angeli stanno in qualche luogo (LII, 1).

132. Qual è il luogo ordinario degli Angeli?

Il luogo ordinario degli Angeli è il cielo (LXI, 4).

133. Gli Angeli possono recarsi da un luogo ad un altro?

Sì; gli Angeli possono recarsi da un luogo ad un altro (LIII, 1).

134. Occorre loro del tempo per recarsi da un luogo ad un altro?

Gli Angeli possono recarsi da un luogo ad un altro, fossero anche i luoghi più opposti, quasi istantaneamente (LIII, 2).

185. Possono anche lasciare lentamente un luogo e recarsi lentamente in un altro secondoché loro aggrada?

Sì; essi possono anche lasciare lentamente un luogo e recarsi lentamente in un altro secondoché loro aggrada; non essendo il loro movimento che una successiva applicazione della loro virtù e della loro azione a diversi esseri, ossia alle diverse parti di un medesimo tutto (LIII, 3).

Capo VIII.

Loro vita intima.

136. In che cosa consiste la vita degli; Angeli, secondo la loro natura di puri spiriti?

La vita degli Angeli secondo la loro natura di puri spiriti consiste nel conoscere e nell’amare.

137. Quale specie di conoscenza si trova negli Angeli?

Negli Angeli si trova la conoscenza intellettuale (LIV).

138. Non vi è negli Angeli nessuna conoscenza sensibile come in noi?

No; negli Angeli non si trova nessuna conoscenza sensibile come in noi (LIV, 5).

139. Perché non vi è negli Angeli la conoscenza, sensibile come in noi?

Perché la conoscenza sensibile avviene per mezzo del corpo, e gli Angeli non hanno affatto corpo (Ibid.).

140. La conoscenza intellettuale degli Angeli è più perfetta della nostra conoscenza inteltuale?

Sì; la conoscenza intellettuale degli Angeli è più perfetta della nostra conoscenza intellettuale.

141. Perché la conoscenza intellettuale degli Angeli è più perfetta della nostra conoscenza intellettuale?

Perché essi non hanno come noi da attingere la loro conoscenza nel mondo esterno, ed apprendono tutta la verità con un solo sguardo del loro spirito, senza aver bisogno come noi di ragionamento (LV, 2; LVIII, 3, 4).

142. Gli Angeli conoscono tutte le cose?

No; gli Angeli non conoscono affatto tutte le cose perché hanno una natura finita: Dio solo, essendo infinito, conosce tutte le cose (LIV, 1, 2, 3).

143. Conoscono essi tutto l’insieme delle creature?

Sì; essi conoscono tutto insieme delle creature, perché la loro natura di puri spiriti richiede che sia così (LV, 2).

144. Gli Angeli conoscono tutto ciò che avviene nel mondo esterno?

Sì; gli Angeli conoscono tutto ciò che avviene nel mondo esterno, perché le idee del loro intelletto manifestano loro le cose di mano in mano che accadono (ibid.).-

145. Conoscono i segreti dei cuori?

No; gli Angeli non conoscono affatto i segreti dei cuori; perché tali segreti essendo liberi non rientrano nella serie necessaria dei fatti esterni (LVII, 4). i i

146. Che cosa occorre perché gli Angeli conoscano i segreti dei cuori?

Occorre che Dio li riveli loro, oppure il soggetto stesso li faccia loro conoscere (Ibid).

147. Gli Angeli conoscono l’avvenire?

No; gli Angeli non conoscono l’avvenire, salvo che Dio lo riveli loro (LVII, 8).

148. Che specie di amore si trova negli Angeli secondo la loro natura?

Negli Angeli secondo la loro natura si trova un amore perfetto di Dio, di se stessi e di tutte le creature; purché il peccato, nell’ordine soprannaturale, non snaturi ciò che vi ha di libero nel loro amore di ordine naturale (LX).

Capo IX,

Loro creazione.

149. Tutti gli Angeli sono stati creati immediatamente da Dio?

Sì; tutti gli Angeli sono stati creati immediatamente da Dio, essendo ciascuno di essi un puro spirito che non è potuto venire alla esistenza che per via di creazione (LXI, 1).

150. Quando sono stati creati da Dio gli Angeli?

Gli Angeli sono stati creati da Dio istantaneamente, nel primo momento in cui creò anche tutti gli elementi del mondo corporeo (LXI, 8).

151. Gli angeli furono creati da Dio in un luogo corporeo?

Sì; gli Angeli furono creati da Dio in un luogo corporeo, perché l’armonia dell’opera divina vuole che fosse così (LXI, 4 ad 1).

152. Come si chiama il luogo dove gli Angeli furono creati da Dio?

Noi lo chiamiamo cielo semplicemente, e qualche volta anche cielo empireo (LXI, 4).

153. Che cosa significano queste parole: « cielo empireo »?

Significano un luogo tutto luce e splendore, che è la parte più bella del mondo corporeo

154. Il cielo empireo è lo stesso che il cielo dei beati o cielo semplicemente?

Sì; il cielo empireo è lo stesso che il cielo dei beati o semplicemente cielo (Ibid. ad 3).

Capo X.

Loro prova.

155. In quale stato furono creati gli Angeli da Dio?

Gli angeli furono creati da Dio in istato di grazia (LXII, 3).

156. Che cosa intendete col dire che gli Angeli furono creati da Dio in istato di grazia?

Intendo che al momento della loro creazione essi ricevettero da Dio «una natura rivestita della grazia santificante, che li rendeva figli di Dio e dava loro la possibilità di conseguire la gloria della vita eterna (LXII, 1,2,3).

157. Gli Angeli poterono conseguire la gloria della vita eterna con un atto del loro libero arbitrio?

Sì; gli Angeli poterono conseguire la gloria della vita eterna con un atto del loro libero arbitrio (LXII, 4).

158. In che cosa consisté l’atto del libero arbitrio degli Angeli, per mezzo del quale essi poterono conseguire la gloria della vita eterna?

Tale atto consisté nel seguire l’impulso della grazia che li induceva a sottomettersi a Dio, ed a ricevere da Lui con amore e riconoscenza il dono della propria gloria che offriva loro (ibid.).

159. Abbisognò molto tempo agli Angeli per decidersi, sotto l’azione della grazia, sulla scelta che Dio offriva loro?

Questa scelta fu fatta da loro istantaneamente (ibid.).

160. Gli Angeli furono ammessi alla gloria subito dopo aver fatta questa scelta?

Sì; gli Angeli furono ammessi alla gloria subito dopo aver fatta questa scelta (LXII, 5).

Capo XI.

Caduta degli angeli cattivi.

161. Tutti gli angeli fecero la scelta proposta loro da Dio come prova meritoria?

No; non tutti gli Angeli fecero questa scelta, e ve ne furono alcuni che la rifiutarono (LXII, 3).

162. Perché vi furono degli Angeli che rifiutarono di fare questa scelta?

Per sentimento di orgoglio e per essere simili a Dio; per bastare a se stessi come a Se stesso basta Dio (LXIII, 2, 3).

163. Questo sentimento di orgoglio fu un grave peccato?

Questo sentimento di orgoglio fu un peccato orribile che provocò immediatamente la collera di Dio.

164. Che cosa fece Dio nella sua giusta collera contro il peccato degli Angeli?

Li precipitò subito nell’inferno, che sarà eternamente il luogo del loro supplizio. (LXIV, 4).

165. Come si chiamano gli Angeli cattivi che si ribellarono a Dio e furono precipitati nell’inferno?

Si chiamano demoni (LXIII, 4).

LA SUMMA PER TUTTI (4)

Autore: Associazione Cristo-Re Rex regum

Siamo un'Associazione culturale in difesa della "vera" Chiesa Cattolica.