LA SUMMA PER TUTTI (2)

LA SUMMA PER TUTTI (2)

R. P. TOMMASO PÈGUES

LA SOMMA TEOLOGICA

DI S. TOMMASO DI AQUINO

IN FORMA DI CATECHISMO PER TUTTI I FEDELI

PARTE PRIMA

DIO ESSERE SOVRANO CREATORE E SIGNORE DI OGNI ESSERE

CAPO I.

Esistenza.

1. Dio esiste?

Sì; Dio esiste (II).

2. Perché dite che Dio esiste?

Perché se Dio non esistesse niente esisterebbe (II, 3).

3. Come dimostrate che se Dio non esistesse niente esisterebbe?

Si dimostra con questo ragionamento: Ciò che non esiste che da Dio, non esisterebbe se Dio non esistesse. Ora tutto ciò che esiste e non è Dio, non esiste che da Dio. Dunque se Dio non esistesse niente esisterebbe.

4. Ma come dimostrate che ciò che esiste e non è Dio non esiste che da Dio?

Con questo ragionamento: Ciò che esiste e non esiste da sé, in ultima analisi non esiste che per un altro che è da sé e che noi chiamiamo Dio. Ora ciò che esiste e non è Dio non esiste affatto da sé. Dunque ciò che esiste e non è Dio non esiste in ultima analisi che da Dio.

5. E come dimostrate che ciò che esiste e non è Dio non esiste affatto da sé?

Con questo ragionamento: Niente di ciò che ha bisogno di qualche cosa esiste da sé. Ora, tutto ciò che esiste e non è Dio ha bisogno di qualche cosa. Dunque ciò che esiste e non è Dio non esiste affatto da sé.

6. Perché dite che niente di ciò che ha bisogno di qualche cosa esiste da sé?

Perché ciò che esiste da sé non dipende né può dipendere da niente né da nessuno; e tutto ciò che ha bisogno di qualche cosa o di qualcuno, dipende da questo qualche cosa o da questo qualcuno.

7. E perché dite che ciò che esiste da sé non dipende né può dipendere da niente né da nessuno?

Perché esistendo da sé ha tutto in se stesso e da se stesso, e non può nulla ricevere da niente né da nessuno.

8. Dunque ogni essere che esiste ed ha bisogno di qualche cosa prova evidentemente, con la sua sola esistenza, che Dio esiste?

Sì; ogni essere che esiste ed ha bisogno di qualche cosa prova evidentemente, con la sua sola esistenza, che Dio esiste.

9. Che cosa fanno dunque quelli che negano Dio?

Essi affermano in modo equivalente che ciò che ha bisogno di tutto non ha bisogno di nulla.

10. Ma qui si ha una contraddizione?

Precisamente; e non si può negare Dio senza contraddirsi.

11. È dunque una vera follia negare Dio?

Sì; è una vera follia negare Dio.

CAPO II.

Natura ed attributi.

12. Che cosa è Dio?

Dio è uno Spirito in tre Persone, Creatore e Sovrano Signore di tutte le cose.

13. Che cosa volete dire dicendo che Dio è uno Spirito?

Voglio dire che Egli non ha corpo come noi ed è scevro da ogni materia, ossia da ogni natura distinta dal suo essere (III, 1-4).

14. Che cosa si deduce da questo, riguardo a Dio?

Si deduce che Dio non è un essere come gli altri, che non sono che tali o tali altri esseri particolarizzati; ma che Egli è, nel più vero senso, il più trascendente ed il più assoluto, l’Essere stesso (III, 4).

15. Dio è perfetto?

Sì; Dio è perfetto, perché non Gli manca niente (IV, 1).

16. Dio è buono?

Sì; Dio è la stessa bontà, perché Egli è il principio ed il termine di ogni amore (VI).

17. Dio è infinito?

Sì; Dio è infinito, perché da niente circoscritto (VII, 1).

18. Dio è dappertutto?

Sì; Dio è dappertutto, perché tutto ciò che esiste, esiste in Lui e per Lui (VII)

19. Dio è immutabile?

Sì; Dio è immutabile, perché non ha niente da acquistare (IX).

20. Dio è eterno?

Sì; Dio è eterno, perché in Lui non vi sono successioni (X).

21. Vi sono più Dei?

No; non vi è che un solo Dio (XI).

22. Perché affermate questi diversi attributi di Dio?

Perché se Egli non li possedesse non sarebbe più Dio.

23. Come dimostrate che se Dio non possedesse questi attributi non sarebbe più Dio?

Perché Dio non sarebbe più Dio se non fosse Colui che esiste da sé. Ora, Colui che esiste da sé deve essere perfetto, perché ha tutto in se stesso; e se Egli è perfetto, necessariamente è buono. Deve essere infinito, senza di che qualche cosa agirebbe su di Lui per limitarlo; e se Egli è infinito, bisogna che sia dappertutto. Deve essere immutabile, senza di che si troverebbe di fronte alla ricerca di qualche cosa; e se Egli è immutabile è anche eterno, essendo il tempo una successione che implica mutamento. D’altra parte, poiché è infinitamente perfetto, non può essere che uno, essendo assolutamente impossibile potersi dare due infinitamente perfetti, perché l’uno non avrebbe niente onde distinguersi dall’altro (III-XI).

24. Possiamo noi vedere Dio su questa terra?

No; noi non possiamo vedere Dio su questa terra, facendovi ostacolo il nostro corpo mortale (XII, 11).

25. Potremo vedere Dio nel cielo?

Sì; potremo vedere Dio nel cielo con gli occhi dell’anima glorificata (XII, 1-10).

26. Come possiamo conoscere Dio su questa terra?

Possiamo conoscere Dio su questa terra con la ragione e con la fede (XII, 12-13).

27. Che cosa vuol dire conoscere Dio su questa terra con la ragione?

Vuol dire conoscerlo per mezzo delle creature che Egli stesso ha prodotto (XII, 12).

28. Che cosa vuol dire conoscere Dio su questa terra con la fede?

Vuol dire conoscerlo per mezzo di ciò che Egli ci ha detto di Se stesso (XII, 13).

29. Di queste due Specie di conoscenza che noi possiamo avere di Dio su questa terra, quale è la più perfetta?

Senza dubbio la conoscenza che noi abbiamo di Lui per mezzo della fede, perché essa ci fa considerare Dio sotto una luce che la ragione non potrebbe neppure immaginare; e sebbene questa luce sia ancora mescolata per noi di ombra e di oscurità impenetrabile, è frattanto come un cominciamento della luce della visione celeste, la cui piena chiarezza costituirà il nostro bene per tutta la eternità (XII, 13).

30. Quando parliamo di Dio o ci intratteniamo intorno a Lui, le parole ed i termini che usiamo hanno un senso preciso che noi potremmo legittimare?

Sicuramente; perché questi termini o queste parole, sebbene usati anzitutto a designare le perfezioni della creatura, si sono potuti poi assumere a designare ciò che in Dio corrisponde a queste stesse perfezioni (XII, 1-4).

31. Questi termini o queste parole hanno il medesimo significato quando li diciamo di Dio e della creatura, oppure hanno un senso affatto differente?

Hanno il medesìmo significato, ma con una portata più alta. E ciò vuol dire che usati a designare le perfezioni delle creature, le designano nella loro pienezza e dicendo tutto ciò che esse sono; mentre usati a designare le perfezioni divine, ossia ciò che si trova in Dio, se tutto quello che dicono di perfezione si trova verissimamente in Dio, non dicono però tutto quello che sono in Lui le perfezioni che esprimono (XIII, 5).

32. È dunque vero che Dio rimane per noi ineffabile, checché possiamo dire di Lui e per quanto sublimi possano essere le nostre espressioni rispetto a Lui?

Sì; ma intanto noi non possiamo far niente di meglio né di più vero o di più perfetto. che parlare di Lui e di intrattenerci intorno a Lui, per quanto imperfetto riesca su questa terra tutto ciò che possiamo pensare o dire di Lui (XIII, 6-12)-

CAPO III

Operazioni.

33. Che cosa fa Dio in Se Stesso?

Vive della sua conoscenza e del suo amore (XIV-XXVI).

34. Dio conosce tutte le cose?

Sì; Dio conosce tutte le cose (XIV, 5).

35. Dio sa tutto ciò che avviene sulla terra?

Sì; Dio sa tutto ciò che avviene sulla terra (XIV; 11).

36. Dio conosce i segreti dei cuori?

Sì; Dio conosce i segreti dei cuori (XIV, 10).

37. Dio conosce l’avvenire?

Sì; Dio conosce l’avvenire (XIV, 13).

38. Perché dite che in Dio si trova questa scienza?

Perché essendo Dio al sommo grado di immaterialità, è di una intelligenza infinita; e non può niente ignorare di ciò che è o sarà o sarebbe o potrebbe avvenire in qualsivoglia essere, essendo tutto questo come in rapporto di effetto alla causa, a riguardo della sua scienza fatta di intelligenza e di volontà (XIV, art. 1-5).

39. Vi è dunque anche una volontà in Dio?

Sì; in Dio vi è anche una volontà, perché la volontà si trova sempre dove si trova la intelligenza (XIX, 1).

40. Tutto dipende dalla volontà di Dio?

Sì; tutto dipende dalla volontà di Dio, perché essa è la causa prima e suprema di tutto (XIX, 4-6).

41. Dio ama tutte le sue creature?

Sì; Dio ama tutte le sue creature, non avendole create che per amore (XX, 2).

42. L’amore di Dio per le sue creature produce in queste qualche effetto?

Sì; l’amore di Dio per le sue creature produce in queste il suo effetto.

43. Qual è l’effetto dell’amore di Dio nelle sue creature?

È tutto il bene che in esse si trova (XX, 3-4).

44. Dio è giusto?

Sì; Dio è la stessa giustizia (XXI, 1).

45. Perché dite che Dio è la stessa giustizia?

Perché Egli dà ad ogni essere ciò che la sua natura esige (XXI, 1-2).

46. Esiste una forma speciale della giustizia di Dio verso gli uomini?

Sì; esiste una forma speciale della giustizia di Dio verso gli uomini.

47. Quale è la forma special di Dio verso gli uomini?

La forma speciale della giustizia di Dio verso gli uomini è che Egli ricompensa i buoni e punisce i cattivi (XXI, 1 ad 3).

48. Dio ricompensa i buoni e punisce i cattivi su questa terra?

Solamente in parte Dio ricompensa i buoni e punisce i cattivi su questa terra.

49. Dove Dio ricompensa interamente i buoni

e punisce i cattivi?

Dio ricompensa interamente i buoni in Cielo e punisce i cattivi nell’inferno.

50. Vi è in Dio la misericordia?

Sì; in Dio vi è la misericordia (XXI, 3).

51. In che consiste la misericordia di Dio?

La misericordia di Dio consiste in questo, che Egli dà ad ogni essere ben più di quello che la sua natura esige; ricompensa i buoni oltre i loro meriti, e punisce i cattivi al di sotto di quello che meritano (XXI, 4).

52. Dio in Se stesso si occupa del mondo?

Sì; Dio in Se stesso si occupa del mondo.

53. Con qual nome si chiama la cura che Dio ha in Se stesso del mondo?

La cura che Dio ha in Se stesso del mondo si chiama Provvidenza (XXI, 1).

54. La Provvidenza di Dio si estende a tutte le cose?

Sì; la Provvidenza di Dio sì estende a tutte le cose, perché niente esiste nel mondo che Dio non abbia previsto e preordinato da tutta la eternità (XXII, 2).

55. Si estende anche agli esseri inanimati?

Sì; essa si estende anche agli esseri inanimati, perché questi stessi esseri fanno parte dell’opera di Dio (XXII, 2 ad 5).

56. Si estende agli uomini nei loro atti liberi?

Sì; si estende agli uomini nei loro atti liberi (XXI, 2 ad 4).

57. Che cosa intendete col dire che la Provvidenza, di Dio si estende agli uomini nei loro atti liberi?

Con questo io intendo che tutti gli atti liberi degli uomini sono soggetti alla disposizione della divina Provvidenza, e che niente accade in quegli atti che Dio non ordini o permetta, perché la libertà dell’uomo non implica in nessuna maniera la sua indipendenza da Dio (Ibid).

58. La Provvidenza di Dio riguardo ai giusti ha un nome speciale?

Sì; essa si chiama Predestinazione (XXI, 1).

59. Che cosa comporta la Predestinazione rispetto agli nomini che ne sono l’oggetto?

Comporta che questi uomini possederanno un giorno nel cielo la felicità della gloria (XXIII, 2).

60. Come si chiamano coloro che non debbono conseguire tale felicità?

Si chiamano reprobi, ossia non eletti (XXIII, 3)

61. Donde viene che i predestinati avranno questa felicità, mentre i reprobi o non eletti non l’avranno?

Ciò viene da questo, che i predestinati sono stati scelti da Dio o da Dio amati con un amore di preferenza, in virtù del quale Dio disporrà in maniera tale tutte le cose nella loro vita, che finalmente essi giungeranno alla felicità del cielo (XXIII, 4).

62. E perché i reprobi o non eletti non giungeranno finalmente alla stessa felicità?

Perché essi non saranno stati amati col medesimo amore dei predestinati (XXIII, 3 ad 1).

63. Ma questa non è una ingiustizia da parte di Dio?

No; perché Dio non è debitore a nessuno della felicità del cielo, e quelli che la otterranno non la otterranno che per grazia (XXIII, 8 ad 2).

64. Quelli che non la otterranno saranno puniti di non ottenerla?

Non saranno puniti se non in ragione di una colpa da parte loro per non ottenerla (XXIII, 3 ad 8).

65. Come può esservi colpa da parte degli uomini per non conseguire la felicità del cielo?

Può esservi colpa perché Dio avrà offerta questa felicità a tutti, e l’uomo essendo libero avrà potuto non corrispondere all’offerta che Dio gli faceva, oppure disprezzare questa offerta preferendole qualche altra cosa (ibid.).

66. Questo disprezzo oppure la scelta di una cosa contraria, è una ingiuria fatta a Dio?

È una gravissima ingiuria: fatta a Dio e meritevole dei più grandi castighi, quando è effetto di un peccato personale (Ibid.).

67. Coloro che corrispondono al dono di Dio ed arrivano alla felicità del cielo, debbono a Dio stesso di avere corrisposto al suo dono e meritata la propria felicità?

Sì; essi dovranno tutto questo alla scelta della predestinazione divina (XXIII, 8 ad 2).

68. Tale scelta. è avvenuta in Dio da tutta la eternità?

Tale scelta è avvenuta in Dio da tutta la eternità (XXIII, 4).

69. Che cosa comporta questa scelta rispetto a quelli che ne sono l’oggetto?

Comporta che Dio ha stabilito per essi una sede in cielo, e per l’azione della sua grazia li metterà in grado di possederla un giorno. (XXIII, 5-7).

70. Che cosa debbono fare gli uomini al pensiero di questa scelta eterna della Predestinazione?

Essi debbono con un completo abbandono all’azione della grazia dare a se stessi, in quanto è possibile su questa terra, la certezza di essere nel numero dei predestinati (XXIII, 8)

71. Dio è onnipotente?

Sì; Dio è onnipotente (XXV, 1-6).

72. Perché dite che Dio è onnipotente?

Perché essendo Dio l’essere stesso, tutto ciò che non ripugna ad esistere gli è soggetto (XXV, 3).

73. Dio è felice?

Sì; Dio è la stessa felicità, perché gode all’infinito del bene infinito che non è altri che Lui (XXVI, 1-4).

LA SUMMA PER TUTTI (3)