LO SCUDO DELLA FEDE (137)

P. F. GHERUBINO DA SERRAVEZZA

Cappuccino Missionario Apostolico

IL PROTESTANTISMO GIUDICATO E CONDANNATO DALLA BIBBIA E DAI PROTESTANTI (4)

FIRENZE – DALLA TIPOGRAFIA CALASANZIANA 1861

DISCUSSIONE IV.

La Supremazia di San Pietro.

14. Prot. Fin qui pertanto nulla avrei che ridire contro il Cattolicismo, ma egli oltre a ciò crede ed insegna come dogma di fede, che S. Pietro fu da Gesù Cristo costituito Capo Supremo di tutta la Chiesa, in qualità di suo Vicario, capite? di suo Vicario in terra, con tale un’autorità che non ha pari nel mondo, che non riconosce superiori fuori di Gesù Cristo, e che in tutto ciò a lui succede il Papa di Roma!!! Alla larga! Ammetto ancor io che S. Pietro abbia ricevuto un primato su tutta la Chiesa, ma un primato di ordine, di onore, non mai un primato di autorità, di giurisdizione.- » (Giacomo. Picenino Pastore di Coirà. Nella sua Apologia, ed altri assai.)

Bibbia. Gesù disse a S. Pietro: « Io dico a te che tu sei Pietro –pietra-, e sopra questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte dell’inferno non prevarranno contro di lei. E a te darò le chiavi del regno de’ cieli; e tutto ciò che avrai legato sopra la terra, sarà legato anche ne’ cieli: e tutto ciò che avrai sciolto sopra la terra, sarà sciolto anche ne’ cieli.» (Matt. XVI, 18 e segg.). « E tu una volta ravveduto conferma i tuoi fratelli. »  (Luc. XXII, 22) « Disse Gesù a Simon Pietro: Simone di Giovanni, mi ami tu più che questi? Gli disse: Certamente, Signore, tu sai che io ti amo. Disse a lui: Pasci i miei agnelli. Dissegli di nuovo: Simone di Giovanni, mi ami tu? Ei gli disse: Certamente, Signore, tu sai che io ti amo. Dissegli: Pasci i miei agnelli. Gli disse per la terza volta: Simone di Giovanni mi ami tu?… Dissegli: Signore, tu sai il tutto: Tu sai che io ti amo: Disse a lui: Pasci le mie pecorelle. » (GIOV.. XXI, 15-17). –  Ora ti spiegherò questi testi. Pertanto nel primo Gesù dice a Pietro: « Io dico a te che tu sei la pietra della mia religione, e sopra di te sarà edificato il fondamento della mia Chiesa ». Che altro mai significano queste parole se non che a Pietro è affidato il governo di tutta la Chiesa, e quindi che tutta la Chiesa finalmente dipende dalla di lui autorità e giurisdizione? Ciò è anche  maggiormente dichiarato dalla tradizione delle mistiche chiavi; poiché tal simbolo nella parola di Dio, ed anche presso gli uomini, altro non significa che autorità e potere supremo, indipendente da tutti, fuorché da colui che lo conferisce. – Infatti volendo il Signore indicare che avrebbe conferito ad Eliacim la dignità e superiorità di prefetto del tempio, così si esprime: «Porrò sull’omero di lui la CHIAVE della casa di Davidde, e aprirà, né altri potrà chiudere, e chiuderà, né altri potrà aprire. » (Isai. XXI, 1,2). Dalle quali ultime parole è ben dichiarata la supremazia, e indipendenza in quella carica o dignità. Lo stesso simbolo è usato per indicarci la potestà conferita ad un Angelo sopra il Demonio. « Vidi un Angelo scender dal cielo, che aveva la CHIAVE dell’abisso, e una gran catena in mano. Ed egli afferrò il dragone, quel serpente antico che è il Demonio e Satanasso, e lo legò per mille ann, etc. » (Apoc. XX, 1, 2). Dello stesso simbolo Gesù Cristo medesimo si è servito per indicare il supremo suo dominio e autorità su tutta la Chiesa, e sopra l’inferno e la morte. «Così dice il Santo, il Verace che ha la CHIAVE di Davide: che apre e nessuno chiude, che chiude e nessuno apre. » (ivi, III, 7). « Ho le CHIAVI della morte e dell’inferno. » (ivi, I, 18). Le ultime parole del primo testo: Tutto ciò, etc. sono una decisiva perentoria conferma della supremazia di S. Pietro; poiché significano una potestà e giurisdizione la più illimitata e indipendente: mentre contengono la solenne dichiarazione che sarà in cielo ratificato, senza eccezione di sorta, quanto egli avrà su questa terra disposto, ordinato, deciso pel governo della Cristiana Chiesa.

16. Prot. Anche agli altri Apostoli disse Gesù: «Tutte quelle cose che avrete legate sopra la terra, saranno legate anche nel cielo: e tutte quelle cose che avrete sciolte sopra la terra, saranno sciolte anche nel cielo. » (Matt. XVIII, 18). Eppure nessuno di essi fu mai Capo Supremo di tutta la Chiesa.

Bibbia. È vero, ma non vi è parità nel confronto: 1° Perché a S. Pietro non disse: Tutte quelle cose, etc; ma disse: Tutto ciò, etc. Lo quale espressione ha un significato molto più esteso e importante. 2.° Perché nella concessione fatta in comune agli Apostoli manca il più e il meglio delle prerogative concesse in particolare a S. Pietro. Imperocché a lui solo fu detto: Sopra questa pietra, cioè sopra di te, edificherò la mia Chiesa: a te darò le CHIAVI del regno de’ cieli. Le quali parole propriamente denotano quella Supremazia, quel Primato che a lui solo appartiene,  né può essere ad altri comune. 3.° Perché la suddetta prerogativa: Tutte quelle cose, etc. fu a S. Pietro data due volte, cioè la seconda volta gli fu data in comune con gli altri Apostoli, e la prima volta fu data a lui solo unitamente alle altre sue singolarissime prerogative; la qual distinzione fa ben conoscere la sua distinta dignità, e ciò che più monta, gli fu data presenti gli altri Apostoli, e in modo solenne, senza che a questi nulla, affatto nulla, si concedesse. La quale distintissima singolarità non può in altro modo spiegarsi, se non che la potestà di sciogliere e di legare a Pietro concessa estendevasi ancora sopra i medesimi Apostoli. – Queste grandi prerogative. questa Supremazia di S. Pietro non erano in quel momento che una promessa, ma promessa di un Dio, la quale fu di poi mandata ad effetto allorché Gesù gli disse: Pasci i miei agnelli: Pasci ì miei agnelli: Pasci le mie pecore: cioè tutti i fedeli Laici e Pastori, niuno eccettuato, essendo i primi significati col nome di agnelli, e perciò raccomandati due volte, perché più bisognosi di assistenza, ed i secondi col nome di pecore, perché sono le madri degli agnelli, ed esse pure applicate sono alla cura dei medesimi sotto il comando e la direzione del comune Pastore. – E qui nota, 1.° Che la seconda volta il Redentore non disse a S. Pietro: vosche, pasci, ma gli disse: pimene, che significa pascere e con bontà di pastore, e con piena autorità di superiore. Onde questa sola espressione è più che bastante senza altre prove a dimostrare incontrastabilmente, nel senso cattolico, la Supremazia di S. Pietro. – 2. ° Che avendo ciò detto, presenti gli altri, al solo S. Pietro (a cui solo aveva pur detto: Conferma i tuoi fratelli) in que’ solenni momenti in cui disponevasi a lasciare visibilmente la Chiesa per salire al Cielo; non vi è più luogo a dubitare che non lo lasciasse al governo visibile della stessa Chiesa in luogo di sé medesimo, e quindi in qualità di suo Vicario, e, per conseguenza, di Supremo Pastore, che non ha superiori né eguali sopra la terra. Arroge che oltre a ciò a lui solo concesse furono tali e tante prerogative e grazie singolarissime, a lui solo sempre usate furono tante distinzioni e tanti riguardi, e per parte degli Apostoli e dello stesso Divin Redentore, che è impossibile non ravvisarlo in tutti gli eventi e circostanze qual Capo di tutti, qual Supremo Pastore di tutta la Chiesa.

17. Infatti, tra tutti gli Apostoli egli è il solo a cui Gesù muta il nome. « Tu sei Simone figliuolo di Giona: tu sarai chiamato Cepha: cioè pietra.1 » (Giov. I, 4), Per tal modo lo decora di quel suo medesimo gloriosissimo nome, col quale tanto sovente è appellato ne’ Libri Santi. Che se poi rifletti che in seguito disse al medesimo: « Tu sei Pietro [pietra), e sopra questa pietra edificherò la mia Chiesa: » ne comprenderai tosto il gran significato e valore. Quindi allorché Gesù domanda agli Apostoli cosa pensino di lui, Pietro è il solo a cui ne è rivelata dal cielo la divinità. « Disse loro Gesù: E voi chi dite che io sia? Rispose Simon Pietro, e disse: Tu se’ il Cristo, il Figliuolo di Dio viro. E Gesù rispondendo gli disse : Beato sei tu…. perché non la carne e il sangue te lo ha rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. » (Matt. XVI, 15, 16). Egli è il solo che Gesù fa camminare sopra le acque ; il solo che fa uguale a sé nel pagamento del tributo. « Ed egli (Gesù) gli disse: « Vieni: E Pietro sceso di barca camminava sulle acque per andare a Gesù. » (ivi, XIV, 29). « Va’ al mare e getta l’amo, e prendi il primo pesce che verrà su: e apertagli la bocca, vi troverai uno statere: piglialo e paga per me e per te. » (ivi XVII, 26). E qui nota che questo tributo non si esigeva che dai superiori, o capi di famiglia. Onde li esattori non degli Apostoli, ma di Gesù si lamentavano, dicendo: « Il vostro Maestro non paga le due dramme: » Bastando dunque che avesse pagato Gesù come Capo di tutti, perché volle che pagasse anche S. Pietro, e con somma uguale alla sua?

18. Egli è il solo a cui Gesù predice la qualità della sua morte. « Quando sarai invecchiato, stenderai le tue mani, e un altro ti cingerà…. Or questo disse indicando con qual morte fosse per glorificare Iddio. (Giov. XXI, 18, 19). Egli è il solo, che da Gesù Cristo e dagli Apostoli è sempre nominato in primo luogo, mentre per nessuno degli altri si tiene ordine fisso. « E Gesù ordinò che dodici stesser con lui.„. Simone, a cui pose il soprannome di Pietro, e Giacomo figliuolo di Zebedeo, e Giovarmi : etc. » – « I nomi de’ dodici Apostoli sono questi: il primo Simone chiamato Pietro. e Andrea suo fratello, etc. » • Erano insieme Simon Pietro, e Tommaso, etc. » (Giov. XXI, 2). « E andò (Gesù) da’ suoi discepoli, e trovogli addormentati, e disse a Pietro: Così dunque non avete potuto, etc. » (Matt. XXVI, 40). Tralascio per brevità gli altri moltissimi esempj.

19. Egli è il solo che in ogni occorrenza è sempre a tutti preferito dal Redentore. Nella lavanda dei piedi Gesù comincia da Pietro. « Cominciò (Gesù) a lavare i piedi dei discepoli…. Venne dunque a Simon Pietro. » (Giov. XIII, 8, 6) Da Pietro vuol esser seguito a preferenza d’ogni altro, e dello stesso discepolo amato. « E (Gesù) disse » (a Pietro): seguimi. Pietro voltatosi vide quel discepolo amato da Gesù,… e disse a Gesù: Signore, e costui che? Dissegli Gesù: Se io voglio che questi rimanga,… che importa a te? Tu seguimi. »  (Ivi, XXI, 19) Egli è il solo che parla sovente a Gesù in luogo di tutti e per tutti: « Allora Pietro rispondendo disse : Ecco che noi abbiamo abbandonato tutte le cose, e ti abbiamo seguito. Che dunque ne avremo noi ?  »( Matt. XIX, 27)   « Disse perciò Gesù a’ dodici: Volete forse andarvene anche voi? E Simon Pietro gli rispose: Signore, a chi andremo noi? » (Giov. VI, 68, 69).  Egli è il solo che nei tribunali, e davanti a’ popoli parla per tutti, e prende le difese di tutti. « Il dì seguente si congregarono…. i principi e i seniori,… e fattili venire alla loro presenza, gli interrogarono, etc… Allora Pietro ripieno di Spirito Santo, disse loro, etc. » (Att. IV, V, e seg)  « Or essendosi fatto questo, la moltitudine si radunò e rimase attonita :… Altri poi facendosi beffe dicevano: Sono pieni di vino dolce. Ma Pietro levatosi in piedi con gli undici alzò la voce e disse loro: Uomini Giudei…. non sono costoro, come voi pensate, ubriachi, mentre è l’ora terza del dì »(Ivi, II, 6, e seg.).

20. Egli è sempre il primo a parlare nei tribunali, e davanti ai popoli, come è noto dai due ultimi testi citali, e da altri che per brevità non rammento. Il primo, a cui Gesù si fa vedere dopo la sua risurrezione. « E trovarono adunati gli undici, e gli altri che stavan con essi: i quali dissero: Il Signore è veramente risuscitato, ed è apparso a Simone. » (Luc. XXIV, 33, 31)  « Vi ho insegnato che Cristo risuscitò, e che fu veduto da Cefa, e di poi dagli undici. » (I. a’ Cor. XV. 3)

21. Egli è il primo (presenti li altri) a promulgare solennemente il Vangelo. « Levatosi su Pietro con gli undici, alzò la voce, e disse loro: Uomini Giudei, e voi tutti che abitate Gerusalemme, sia noto a voi questo, e aprite le orecchie alle mie parole: (Att. II, 14) etc. etc. Egli, in prova dall’annunziato Vangelo, opera il primo strepitoso miracolo. « E veniva portato un certo uomo storpiato dalla nascita, il quale ponevano ogni giorno alla porta del tempio:… E Pietro fissamente guardandolo con Giovanni, disse: Volgiti a noi…. Nel nome di Gesù Cristo Nazzareno alzati, e cammina: e si rizzò in un subito, e camminava. » (1 Gesù)  Egli è il primo a scomunicare e condannare gli eretici. «Ma Pietro gli disse [a Simone Mago): il tuo danaro perisca con te, poiché hai giudicato che il dono di Dio con danaro si acquisti: tu non hai parte né sorte in questo sermone. » (ivi, VIII, 19)

22. Quindi, egli è il solo che ci è rappresentato come capo di famiglia, cui tutti seguono: il solo che sempre è riguardato anche da’ popoli come il superiore del Collegio Apostolico. « Erano insieme Simon Pietro e Tommaso, etc… Disse loro Simon Pietro: Vo a pescare: Gli .risposero, veniamo anche noi…. Partirono, etc.,  Ed essendo venuti in Cafarnao si accostarono a Pietro quelli che riscuotevano le due dramme, e gli dissero, etc. » (Matt. XVII, 53). Pietro ed i suoi compagni gli dissero, etc. (Luc. VIII, 36) » « Dissero a Pietro, e agli altri Apostoli, etc. » (Att. I. 17). « Simon Pietro, e quelli che si trovavan con lui, etc. » (Marc. I, 13). Ora se da quel detto dell’Apocalisse. « Michele e gli Angeli suoi » (Apoc. XII, 7) si deduce che S. Michele è il Principe delle celesti milizie: come non dovrà tirarsi da questi ultimi testi la medesima conseguenza riguardo a S. Pietro? Finalmente, egli tra tutti li Apostoli è il solo, per cui, trovandosi in carcere, tutta la Chiesa è in moto a far continua orazione, affinché sia liberata. Pietro adunque era custodito in carcere, ma orazione continua Dio dalla Chiesa per lui. 9 » (Att. XII. 3.)   La qual cosa è degna di esser notata, essendoché la pubblica universale preghiera mai si fa dalla Chiesa pei privati, né tampoco pei superiori subalterni, ma pel solo Capo supremo. Ond’è che non si legge sia stata fatta per gli altri Apostoli, che carcerati furono e prima c dopo S. Pietro.

23. Che se non basta il detto fin qui a persuaderti, eccoti altri fatti e ragioni assai più concludenti. E Per la caduta dì Giuda essendo rimasto incompleto il numero degli Apostoli, S. Pietro, non per comune deliberazione, ma di moto proprio, con atto di suprema autorità, ordina la nomina del duodecimo Apostolo, e prescrive le qualità e condizioni che aver deve la persona da nominarsi. « In que’ giorni alzatosi Pietro in mezzo a’ fratelli…. disse: E d’uopo che di questi uomini, i quali sono stati uniti con noi per tutto quel tempo che fe’ dimora tra noi il Signore Gesù, cominciando dal battesimo di Giovanni sino al giorno in cui, tolto a noi, fu assunto, uno di questi sia costituito testimone con noi della risurrezione di lui.1 » (Alt. I, 13. e seg.) Tutti agli ordini di Pietro obbedirono: nessuno mosse parola in contrario. « E nominarono due, Giuseppe detto Barnaba, soprannominato il giusto, e Mattia. » La scelta di quello che doveva preferirsi non fu già messa a’ voti, nel qual caso soltanto potrebbe dirsi che anche gli altri Apostoli vi ebbero parte attiva, ma fu rimessa alla sorte, perché, trattandosi di un Apostolo, doveva essere scelto immediatamente da Dio; onde così pregarono: « Tu, o Signore, che conosci il cuore di tutti, dichiara quale di questi due abbi eletto. ».

24. Anania e sua moglie Saffira bruttamente mentiscono circa il prezzo di un loro podere venduto, e sebbene il contante non fosse portato in particolare a S. Pietro, ma fosse stato deposto, secondo il costume, a’ piedi degli Apostoli, né egli ne fosse tampoco il distributore, essendo a ciò deputati i Diaconi; pure nessuno osò parlare, presente Pietro: Pietro solo è quegli che chiama davanti a sé i delinquenti in giudizio, e col soffio potente di sua parola li fa cader mosti ai suoi piedi. « Un certo uomo di nome Anania con Saffira sua moglie vendé un podere, e d’accordo con sua moglie ritenne del prezzo, etc… E Pietro disse: Anania, come mai satana tento il cuor tuo a mentire allo Spirito Santo? Non hai mentito agli uomini, ma a Dio. Udite ch’ebbe Anania queste parole, cadde e spirò:… E Pietro disse a lei (a Saffira), per qual motivo vi siete accordati di tentare lo Spirito del Signore?… E immediatamente ella cadde a’ suoi piedi e spirò.- »  (ivi, IV, 34, 35 – V, 1, e seg.).

3.° Essendo nata tra i fedeli fervida controversia circa la osservanza della legge Mosaica: « … Si radunarono gli Apostoli, e i Seniori per disaminar questa cosa, e mentre ferveva la disputa, tosi Pietro disse loro: « Uomini fratelli,… perché tentate voi Dio per imporre sul collo de’ discepoli un giogo che né i padri nostri né noi abbiam potuto portare? » (Att. XV, 6). Alla decisione di Pietro tosto cessarono tutte le dispute, tutti a quella riverentemente si sottoposero, e divenne essa il Decreto di quel Concilio. « Tutta la moltitudine si tacque. » Oh! tutto questo è troppo per uno che non sia Capo Supremo; tanto più che tutte queste cose avvennero in Gerusalemme, ove era Vescovo l’Apostolo S.Giacomo, detto il Minore a cui perciò nessuno che non fosse il Capo Supremo di tutta la Chiesa levar poteva il diritto di punire que’ delinquenti (Anania e Saffira) suoi diocesani, il diritto di presiedere, di parlare il primo, etc. nel secondo citato Concilio; insomma, il diritto di farla ivi da superiore. Ma vi è di più ancora.

26. 4.° Egli, S. Pietro, con sua Lettera Enciclica impone ordini e regolamenti ai fedeli laici, e pastori di varie provincie anche le più lontane, e non escluse quelle immediatamente governate dai medesimi Apostoli; il che non è lecito che al Capo Supremo di tutti fedeli, al solo Principe dei Pastori. « Pietro, Apostolo di Gesù Cristo, agli abitanti in paese straniero dispersi pel Ponto, pella Galazia, Cappadocia, Asia e Bitinia, eletti…. Siate dunque per riguardo a Dio soggetti ad ogni creatura, etc.1 » (I. di Piet. I, e seg.)  « I Seniori adunque (cioè i pastori) che sono tra di voi, gli scongiuro io conseniore:… Pascete il gregge di Dio, che è tra di voi, governandolo non forzatamente, ma di buona voglia, ec.2 » (Ivi, V, I,) Anche S. Giacomo, e S. Giovanni, e S. Giuda, scrissero Lettere Cattoliche, ma non vi troverai una parola che indichi autorità, superiorità, giurisdizione, come non la troverai in quelle scritte da S. Paolo a’ Romani, e agli Ebrei, perché non erano dì sua dipendenza.

27. Passa ben presto dagli ordini ai fatti: ascolta. « La Chiesa pertanto per tutta la Giudea, Galilea e Samaria aveva pace…. Or’avvenne che Pietro andando attorno da tutti, giunse ai Santi che abitavano in Lidda etc.3 » (Att. IX, 31, 32).  Ecco dunque che Pietro, dopo le Lettere Encicliche, intraprende la visita pastorale in una diocesi non sua, presente il proprio Vescovo, presenti gli Apostoli, e nessuno reclama. – Dimmi adesso, come mai tanti onori, preferenze e riguardi al solo S. Pietro per parte di tutti gli Apostoli, di tutta la Chiesa, e dello stesso Divin Redentore? Come mai tanta autorità e giurisdizione in tutto, e su tutti, in ogni tempo, in ogni luogo e circostanza; cosicché egli è sempre il solo che ordina tutto, decide, dispone, a tutti comanda e niuno ad esso si oppone, ma tutti e in tutto si rassegnano riverenti a’ suoi atti, alla sua volontà? Era egli forse il più anziano di età? Ciò non costa dalla parola divina, e la ecclesiastica Tradizione assicura che il più vecchio era S. Giacomo Vescovo di Gerusalemme. Era forse il più anziano nell’Apostolato? No certamente: egli era il terzo tra i chiamati dal Redentore. Andrea fratello di Simon Pietro era uno dei due che aveva udito le parole di Giovanni, ed avevan seguito Gesù. Il primo che questi trovò fu il suo fratello Simone: e dissegli: Abbiamo trovato il Messia. » (Giov. I, 40, 41) Era almeno il prediletto del Redentore? Neppure; il prediletto era S. Giovanni. « Disse perciò a Pietro quel discepolo amato da Gesù, etc. » (ivi, XXI, 7) Insomma non può addursi di tutto ciò altra ragione se non che egli era il Capo Supremo di tutta la Chiesa; e quindi se anche non se ne avessero le manifeste dichiarazioni del Redentore, questi soli fatti sarebbero più che bastanti a dimostrare la suprema sua autorità, il suo gran Primato.

28. Prot. Sta scritto: « Gesù disse loro (agli Apostoli): voi sapete che i principi delle genti dominano sopra di loro, e i loro magnati le governano con potestà: ma non cosi sarà tra di voi: ma chiunque vorrà tra di voi divenir superiore, sia vostro ministro; e chi vorrà tra di voi essere il primo, sia vostro servo. » (Matt. XX, 25, 26). S. Paolo dice: « Chi die’ potere a Pietro per l’apostolato de’ circoncisi, lo ha dato anche a me tra le genti. » (Galat. II, 8) « Essendo poi venuto Cefa ad Antiochia gli resistei in faccia, perché era reprensibile. » (ivi, II, 11) Tutto ciò in verun modo può conciliarsi colla Supremazia di S. Pietro.

Bibbia. Il primo testo fa contro di te; poiché in esso Gesù Cristo espressamente fa intendere che tra gli Apostoli vi doveva essere il maggiore, il primo, prescrive il modo di governare proibendo il fasto, l’arroganza, la tirannia de’ re pagani; e così nuovamente conferma la supremazia di S. Pietro. Il secondo non è a proposito: perché ivi S. Paolo non parla di governo ecclesiastico, ma unicamente del ministero apostolico; e quanto a questo nessuno dubita che tutti li Apostoli fossero uguali. Riguardo al terzo, ti dico esser cosa veramente ridicola il pretendere che un superiore non sia superiore, perché un suddito gli rappresenta con zelo un commesso difetto, una mancanza. Del resto il lungo e disastroso viaggio intrapreso dallo stesso S. Paolo per andare a presentarsi a S. Pietro, ti fa ben conoscere se lo riguardasse o no per suo superiore. « Indi a tre anni dopo andai a Gerusalemme per visitar Pietro » (ivi, I, 18).

29. Prot. Lo stesso S. Paolo dice: « Altro fondamento non può gettar chicchessia, fuor di quello, che è stato gettato, che è Cristo Gesù.1 » (I, Cor, III, 11)

Bibbia. Egli dice ancora: « Fratelli…. edificati sopra il fondamento degli Apostoli, e de’ Profeti, pietra maestra angolare essendo lo stesso Cristo Gesù? » (Efes. II, 20). Con ciò chiaramente ti spiega che non può gettarsi altro fondamento primario, ma non ripugnano altri fondamenti secondari.

30. Prot. Ho voluto divertirmi a farvi obbiezioni, ma credo anch’io come voi. Ascoltatemi. « Pietro fu designato dal Signore per fondamento di tutta la Chiesa, la quale doveva sopra di lui appoggiarsi come si appoggia un edifizio sul fondamento. » (M. Ant. de Dominis, lìb. 6 n. 2)

« Molti interpreti (protestanti) per petran, pietra, hanno malamente inteso o lo stesso Cristo, o la professione di Pietro fatta avanti. » (Kuinoel, sopra questo passo)

« È però evidente che, se Pietro, se gli Apostoli, se i Profeti possono esser considerati come portanti l’edifizio della Chiesa (in senso infinitamente subordinato), sono eglino alla lor volta portati da quel solo che ne forma la vera base » (Un protestante anonimo di Ginevra: Dissert. sur le pouvoir de Saint Pierre dans l’Eglise, Genève, 1833).

« Nella Sacra Scritturalo CHIAVI, delle quali qui si parla, non sono che un segno del potere nelle mani di qualcheduno. Per la qual cosa le parole di S. Matteo – XVI. 19 – a te darò le chiavi del regno de’ cieli: e qualunque cosa avrai legato sopra la terra, etc. questo vogliono significare: Io ti do la suprema potestà della società religiosa da me istituita. E di vero, le figure e i simboli come questo, di sciogliere e di legare, se al valore si riguarda e allo spirito della lingua giudaica, esprimono la potestà d’insegnare: in breve, quello che sia lecito, e ciò che sia vietato » (Reinhard, Discorsi sopra la dogmatica: 1612, p. 633).

« Cristo volle aggiudicare e commettere alla fede di Pietro una potestà assai più grande e sublime che non fosse quella dei rimanenti Apostoli. Volle, insomma, che soprastasse all’universa Chiesa. Lo costituì Capo visibile della medesima, dandogli in pari tempo quell’autorità e giurisdizione, di che non si poteva far senza, ed era necessaria: ed avvisando in maniera che Pietro avesse un soave e dolcissimo impero su tutti li altri.’»  (Marlieinecke, nella sua Simbolica, pag. 75). –  Poiché era soprumano divisamente di Gesù chiamare a raccolta tutti i suoi figliuoli sparsi e divisi per tutta la terra, e radunarli in una famiglia che avesse il principio e il nome di Dio; abbisognava che questa novella società, la quale visibilmente si veniva a formare, avesse un Capo visibile! Infatti, un corpo, o a meglio dire, uno Stato visibile senza di un Capo visibile che lo governi, non potrebbe mai riputarsi intero. Esso tutto al più sarebbe un corpo monco e dimezzato. » (Pustenkuclien-Glanzow, Il ripristinamento del protestantismo, ossia sull’unione, l’azienda e la costituzione episcopale. Amburgo, 1827 p. 61).

« S. Paolo ci insegna – Efes. IV. 11. – che nella Chiesa vi debbono essere i gradi dei prepositi, e che per que’ gradi è compaginata essa Chiesa. L’ordine, sia nelle parti, sia nel tutto, è contenuto in un certo principio, ossia nella unità di un Capo. E questo è ciò che Gesù Cristo ci ha insegnato in Pietro. Questo imparò da Cristo Cipriano, e con Cipriano lo dice Girolamo contro Gioviniano. » (Grozio, Vot. prò pace, art. 7.).

« Forse che i dieci Apostoli sarebbero stati così consenzienti ed uniti fra loro, se non avessero avuto un Capo? Fin da’ tempi primitivi della Chiesa, nei quali a niuno è ignoto quanto abbondante e copiosa fosse la grazia di Dio, si sperimentò qual mezzo ottimo e salutare, questo di avere un Capo. » (Cowel, presso Theiner, Op. Dell’introduzione del protestantismo in Italia, part.2 pag. 122).

« E inutile dimostrare, poiché è certissimo che Pietro sia il primo fra gli Apostoli. » (Alberto Fabrizio, Difesa del Vangelo: 1707) Egli è questo un fatto confermato da tutta l’antichità. » (Baratier, Disquisitiones theolog. de success. Episcopor. Romanor.)

« Io direi solamente ciò di cui tutti i Cattolici convengono, cioè, che Cristo ha scelto S. Pietro tra tutti i suoi Apostoli, per dare a lui non solo il Primato di ordine, di onore e di rango, in dare a lui il primo luogo, come quello che è il primo tra gli eguali, e ne’ suoi doni, e ne’ suoi poteri, e nella suo grazie che inseparabili sono dall’apostolato, e dal suo episcopato; ma anche il Primato di giurisdizione, di potestà e di autorità su tutti i fedeli, in tutta la Chiesa, della quale lo ha costituito Capo. » (Mainburg. Op. De V établissement, et des prerogatives.de l’Eglise de Rome, et ses eveques 1685, Chap. 4 p. 57)

Autore: Associazione Cristo-Re Rex regum

Siamo un'Associazione culturale in difesa della "vera" Chiesa Cattolica.