CATECHISMO CATTOLICO DEL CARDINAL GASPARRI (12)

CATECHISMO CATTOLICO A CURA DEL CARDINAL PIETRO GASPARRI (12)

PRIMA VERSIONE ITALIANA APPROVATA DALL’AUTORE 1932 COI TIPI DELLA SOC. ED. (LA SCUOLA) BRESCIA

Brixiæ, die 15 octobris 1931.

IMPRIMATUR

+ AEM. BONGIORNI, Vie. Gen

III.

CATECHISMO PER GLI ADULTI DESIDEROSI DI APPROFONDIRSI NELLA CONOSCENZA DELLA DOTTRINA CATTOLICA.

CAPO IX.

Dei Sacramenti.

SEZIONE la. — Dei Sacramenti in generale.

D. 325. Che cosa s’intende col nome di Sacramento della nuova Legge?

R. Col nome di Sacramento della nuova Legge s’intende un segno sensibile, istituito da Gesù Cristo a significare la grazia, e a conferirla a coloro che degnamente ricevono il Sacramento.

(Conc. di Fir., Decret. prò Armenis; Conc. di Tr., sess. VII, can. I, 6; Pio X, Decr. Lamentabili, 4 lugl. 1907, prop. 39, 40, 41 tra le condannate; Cat. p. parr., p. II, c. I , n.).

D. 326. Di quali e quanti elementi constano i Sacramenti?

R. I Sacramenti constano di tre elementi: delle cose come materia, delle parole come forma, e della persona del ministro, il quale conferisce il Sacramento, per lo meno con l’intenzione di fare ciò che fa la Chiesa: che se di questi elementi uno solo venisse a mancare, verrebbe a mancare pure il Sacramento. (Conc. di Fir., 1. c.; Conc. di Tr., 1. c, can. 11.

— Ne consegue che codesti elementi dei Sacramenti, non meno che i Sacramenti stessi, sono d’istituzione divina. Né a ciò si oppongono quelle differenze che, annuente la Chiesa, si riscontrano nell’amministrazione di certi sacramenti presso Chiese diverse, oppure in diversi momenti storici della Chiesa medesima. Una differenza meramente accidentale non è, certo, in contrasto con l’istituzione divina, atteso che questa si riferisce evidentemente alla sola sostanza della materia e al significato della forma. Ma qualora si tratti di più sensibile differenza, potrai spiegarla col dire che Nostro Signore Gesù Cristo, nell’istituire questo o quel Sacramento, non definì in particolare la materia e la forma di esso, ma volle, senza meglio specificarlo, un qualche segno atto ad esprimere il significato di quei medesimi Sacramenti, lasciando la Chiesa libera di scegliere cose e parole)

D. 327. Quanti e quali sono i Sacramenti della nuova Legge?

R. I Sacramenti della nuova Legge sono sette, vale a dire: il Battesimo, la Cresima, l’Eucaristia, la Penitenza, l’Estrema Unzione, l’Ordine, il Matrimonio.

D. 328. Perché Gesù Cristo ha istituito questi sette Sacramenti, non uno di più non uno di meno?

R. Gesù Cristo ha istituito questi sette Sacramenti non uno di più non uno di meno, perché ai fini della Chiesa solo questi sono necessari e sufficienti.

D. 329. In qual modo questi sette Sacramenti sono necessari e sufficienti ai fini della Chiesa?

R. Questi sette Sacramenti sono necessari e sufficienti ai fini della Chiesa in quanto, mentre i primi cinque sono ordinati alla perfezione spirituale dell’individuo preso in se stesso, gli ultimi due provvedono al regime di tutta la Chiesa e alla moltiplicazione dei fedeli (Conc. di Fir., 1. C. ; Cat. p. parr., p. II, c. I, n. 20).

D. 330. Che genere di grazia ci conferiscono i Sacramenti?

R. I Sacramenti ci conferiscono la grazia santificante e il suo incremento, e la grazia sacramentale, ossia il diritto a quegli aiuti speciali mediante i quali si possa raggiungere il fine rispettivo di ciascun Sacramento (S. Tom., p. III q. 62, a. 2.).

D. 331. In qual modo i Sacramenti conferiscono la grazia?

R. A chiunque non ponga ostacoli, i Sacramenti conferiscono la grazia per virtù insita in essi dal divino Istitutore, cioè, secondo l’espressione comune, ex opere operato (Conc. di Tr., 1. c., can. 7, 8; S. Agost.: Epist. 98, 2; e In Joannem, tratt. 80, 3.).

D. 332. Chi è che pone ostacolo?

R. Pone ostacolo chiunque si avvicina ai Sacramenti senza le necessarie disposizioni per ricevere la grazia.

D. 333. Può il ministro con la sua malvagità impedire l’efficacia dei Sacramenti?

R. Il ministro non può con la sua malvagità impedire l’efficacia dei Sacramenti, perché in quella sacra funzione egli impersona Cristo e non sè stesso (Cat. p. parr., p. II, c. I, n. 25).

D. 334. Quali sono i Sacramenti dei morti e quali quelli dei vivi?

R. I Sacramenti dei morti sono il Battesimo e la Penitenza; gli altri sono Sacramenti dei vivi.

D. 335. Perché il Battesimo e la Penitenza vengon detti Sacramenti dei morti, e Sacramenti dei vivi gli altri?

R. Il Battesimo e la Penitenza vengon detti Sacramenti dei morti, perché istituiti principalissimamente infavore di chi, a cagion del peccato, è privo della vita soprannaturale,cioè della grazia santificante; Sacramenti dei vivi vengon detti gli altri, perché solo a chi già vive divita soprannaturale è lecito di riceverli.

D. 336. Qual peccato commette chi si accosta ai Sacramenti dei vivi con la coscienza gravata da peccato mortale?

R. Chi si accosta ai Sacramenti dei vivi con la coscienza gravata da peccato mortale, non solo non riceve la grazia, ma commette inoltre il grave peccato del sacrilegio.

D. 337. Non si può forse conseguire la grazia santificante, ossia la riconciliazione con Dio. anche prima di ricevere un Sacramento dei morti?

R. Anche prima di ricevere un Sacramento dei morti si può conseguire la grazia santificante, ossia la riconciliazione con Dio, mediante un atto di contrizione perfetta; ma anche in tal caso la riconciliazione non va attribuita ad una contrizione che non includa, come include di fatti, il voto del Battesimo o della Penitenza (Conc. di Tr., sess. XIV, cap. 4).

D. 338. Che cos’è questo voto del Battesimo?

R. Questo voto del Battesimo è una vera, seria e ferma volontà di ricevere il Sacramento.

D. 339. Quali sono i Sacramenti che una volta soltanto possono riceversi?

R. I Sacramenti che una volta soltanto possono riceversi sono il Battesimo, la Cresima e l’Ordine, perché imprimono nell’anima un carattere indelebile.

D. 340. Che cos’è il carattere sacramentale?

R. Il carattere sacramentale è quel segno spirituale che rimane impresso nell’anima anche nell’altra vita, per ignominia nei dannati, per gloria in coloro che saranno salvi (S. Agost.: Contro epistolam Parmeniani, II, 28; Cod. D. C, can. 132.).

D. 341. Qual è la funzione del carattere sacramentale?

R. La funzione del carattere sacramentale è duplice: distinguere un soggetto dall’altro mediante una certa nota, e renderci atti a ricevere o a compiere qualcosa di sacro (Conc. di Fir., 1. c.; Conc. di Tr., sess. VII De Sacramentis, can. 9; Inn. III: Lett. Majores Ecclesiæ causas; Cat. p.parr., p. II, c. I , n. 30 e segg.),

342. Qual carattere viene impresso nei tre Sacramenti suddetti?

R. Nel Battesimo viene impresso il carattere per cui si diventa membri del corpo mistico di Cristo, cioè della Chiesa, e atti a ricevere gli altri Sacramenti;

nella Cresima, il carattere per cui si diventa soldati di Cristo, per pubblicamente professare la sua fede;

nell’Ordine, il carattere per cui si diventa ministri di Cristo, col potere di fare e di amministrare i Sacramenti (Cat. p. parr., p. II, c. I , n. 31),

D. 343. Perché nel Battesimo e nella Cresima vengono assegnati dei padrini?

R. Nel Battesimo e nella Cresima vengono assegnati dei padrini acciocché questi ritengano come a sé raccomandato il battezzato o il cresimato, e curino seriamente la sua educazione cristiana, soprattutto se mancano i genitori, o pur non mancando, trascurano a questo riguardo i loro doveri.

(Cod. D. C., can. 762 e segg. — Nell’amministrazione del Battesimo e della Cresima, la Chiesa orientale non usa padrini.).

D. 344. Il valido Sacramento del Battesimo e della Cresima dà origine a qualche parentela?

R. Il Sacramento valido del Battesimo dà origine alla parentela spirituale fra il battezzato e il battezzante, come tra il battezzato e il padrino; il Sacramento valido della Cresima dà origine alla parentela spirituale tra il cresimato e il padrino (Cod. D. C., can. 768, 769, 1079.).

D. 345. È uguale la necessità di tutti i Sacramenti?

R. Non è uguale la necessità di tutti i Sacramenti, atteso che il Battesimo è necessario a tutti; la Penitenza a coloro che, dopo il Battesimo, sono caduti in peccato mortale; l’Ordine alla Chiesa intera, e non ai singoli fedeli; il Matrimonio infine, alla collettività degli uomini, per costituire la famiglia cristiana (Cat. p. parr., p. II, c. I, n. 22.).

D. 346. Qual è fra i Sacramenti il più eccellente di tutti?

R. Il più eccellente fra tutti i Sacramenti è la Santissima Eucaristia, nella quale non solo la grazia è contenuta, ma è contenuto veramente, realmente e sostanzialmente l’autore medesimo della grazia Gesù Cristo Nostro Signore (S. Tom., p. 3, q. 65, a. 3).

D. 347. Che cosa s’intende con la parola Sacramentali?

R. Con la parola Sacramentalis’intendono quelle cose od azioni di cui la Chiesa, imitando in certo qual modo i Sacramenti, suole servirsi per conseguire, con la propria impetrazione, effetti soprattutto spirituali; tali sono, per esempio, gli esorcismi e le pie consacrazioni e benedizioni delle persone o delle cose (Cod. D. C, can. 1144 e segg.).

SEZIONE 2a . — Dei singoli Sacramenti.

Art. 1. — DEL SACRAMENTO DEL BATTESIMO.

D. 348. Che cos’è il sacramento del Battesimo?

R. Il sacramento del Battesimo è un Sacramento istituito da Gesù Cristo sotto forma di abluzione, mediante il quale il battezzato diventa membro del mistico Corpo di Cristo, cioè della Chiesa, ottiene la remissione del peccato originale nonché di tutti i peccati attuali, ove ce ne siano, insieme all’intera pena ad essi dovuta, e diventa capace di ricevere gli altri Sacramenti (Marco, VI, 16; Atti, II, 38; Paolo: ad Rom., VI, 3-6; 1a ad Cor., VI, 11; ad Coloss., II, 11-13; ad Tit., III , 6; Ia di Pietro, III, 21; Pio X: Decr. Lamentabili, 3 Lugl. 1907, prop. 42 tra le condannate; S. Bas.: Homilia, 13, 5)

D. 349. Qual è la materia e quale la forma del Battesimo?

R. La materia remota del Battesimo è l’acqua naturale, quella prossima è l’abluzione del corpo con la detta acqua; la forma, poi, consiste nelle parole: « Io ti battezzo nel nome del Padre, e del Figliuolo, e dello Spirito Santo » (Matt., XXVIII, 19; Giov., III, 5; Atti, XIII, 36; Paolo: ad Eph., V, 26; ad Hebr., X, 22; Conc. di Vien: Const. de Trinitate et fide; Conc. di Fir.: Decretum prò Armenis; Conc. Di Tr., sess. VII, can. 2; Inn. III: Epist. Non ut apponeres, 1 marzo 1206; Didachè, VII, 1. — Nella Chiesa orientale le parole sono queste: « È battezzato (o sia battezzato) il servo di Cristo nel nome del Padre, e del Figliuolo e dello Spirito Santo ». Perchépoi si verifichi l’abluzione del corpo, è necessario che l’acquatocchi il corpo, e soprattutto il capo, e scorra con abbondanzasufficiente onde si possa veramente dire che l’individuo èstato lavato).

D. 350. Cosa dunque voglion dire le Sacre Lettere là dove riferiscono che gli Apostoli battezzavano nel nomedi Cristo?

R. Là dove riferiscono che gli Apostoli battezzavano nel nome di Cristo, le Sacre Lettere voglion dire che gli Apostoli conferivano non il Battesimo istituito da Giovanni, ma quello istituito da Gesù Cristo, sempre però con quella stessa forma che il nostro Salvatore e Signore in persona aveva prescritto di adoperare (Cat. p. parr., p. I, c. II, n. 16).

D. 351. Chi è il ministro del Battesimo?

R. Ministro ordinario del Battesimo è il sacerdote, ma il conferirlo è ministero riservato al parroco o ad altro sacerdote autorizzato dal parroco medesimo o dall’Ordinario del luogo; ministro straordinario è il diacono, sempre con l’autorizzazione da concedersi solo per grave motivo, dall’Ordinario del luogo o del parroco.

D. 352. In caso di necessità chi è che può conferire il Battesimo?

R. In caso di necessità chiunque può conferire il Battesimo, senza solennità; se vi è tuttavia un sacerdote, venga questo preferito al diacono, il diacono al suddiacono, il chierico al laico, l’uomo alla donna, salvo che motivi di riservatezza consiglino alla donna piuttosto che all’uomo di conferire il Battesimo, o che la donna meglio conosca la forma e la maniera di battezzare (Conc. Lat., I, V c. I; Conc. di Fir.: Decr. prò Armenis; S. Agost.: Contra epist. Parmeniani, II, 29; Cod. D. C., can. 738, 741, 742.).

D. 353. In qual maniera può essere praticata l’abluzione rispetto alla validità del Battesimo?

R. Rispetto alla validità del Battesimo l’abluzione può esser praticata o per immersione nell’acqua, o per infusione dell’acqua, o per aspersione, secondo il rito approvato dalla Chiesa propria del battezzando ( 3 (3 ) Cod. D. C , can. 758; Cat. p. parr., p. I, c. II, n. 17 e segg. — Il Battesimo per aspersione è caduto in disuso, perché l’aspersione lascia facile adito al dubbio se vi sia stata o meno la necessaria abluzione del corpo. Indi è che si suol ribattezzare sotto condizione l’individuo battezzato per aspersione. Nontralasci il catechista di esporre come va conferito il battesimo in caso di necessità.).

D. 354. Qnand’è che bisogna battezzare i bambini?

R. I bambini vanno battezzati sollecitamente; e gravemente peccano i genitori e gli altri cui incombe la cura dei pargoli, quando li lascino morire senza Battesimo, o quando lo ritardino troppo a lungo senza grave motivo (Conc. di Fir.: Decr. prò Jacobitis; Pio X, 1. C., prop. 43 tra le condannate; Cod. D. C, can. 770.).

D. 355. In qual maniera deve l’adulto avvicinarsi al Battesimo?

R. L’adulto deve avvicinarsi al Battesimo, cosciente e volente, debitamente istruito e disposto; è inoltre necessario che dei suoi peccati mortali — se ne ha — egli concepisca il dovuto dolore, almeno per attrizione (Atti, II, 38; Rit. Rom., tit. I, c. III, n. 1; Cod. D. C., can. 752, § 1; Cat. p. parr., 1. c., n. 10; S. Tom., in 4 d. 6, q. I, a. 5, ad 5.um.).

D. 356. Che cosa avviene se l’adulto riceve il Battesimo con la coscienza gravata da peccato mortale, di cui non abbia nemmeno l’attrizione?

R. Se l’adulto riceve il Battesimo con la coscienza gravata da peccato mortale di cui non abbia nemmeno l’attrizione, il Battesimo è valido e viene impresso il carattere, ma il battezzato commette un grave peccato di sacrilegio, nè ottiene la grazia se non quando, in virtù dello stesso Battesimo, avrà ottenuto mediante la contrizione o l’attrizione la remissione del suo peccato (S. Tom., p. 3% q. 69, a. 10; S. Alfonso: Theol. mor., lib. IV, tract. I , c. III, n. 87).

D. 357. A qual dovere è tenuto il battezzato?

R. I battezzato è tenuto al dovere di professare la fede di Cristo nella Chiesa cattolica e di osservare i Comandamenti di Cristo e della Chiesa Cattolica (Paolo: ad Rom., VI, 3-13; ad Galat., III, 27; ad Coloss., II, 22; Conc. di Tr., 1. C., can. 7).

D. 358. Il Battesimo è a tutti necessario per la salvezza?

R. Il Battesimo è a tutti necessario per la salvezza, avendo Gesù Cristo detto: « Se uno non è rinato dall’acqua e dallo Spirito Santo, non può entrare nel Regno di Dio.(Giov., III, 5; Conc. di Cartag., can. 2; Conc. di Fir., 1. c.; Conc. di Tr., 1. C., can. 5; S. Cirill. Geros., Cathechesis, III, 10.)

D. 359. Qual sorte avrà l’anima di chi muore senza Battesimo col solo peccato originale?

R. L’anima di chi muore senza Battesimo col solo peccato originale non godrà, a causa del peccato originale, della visione beatifica di Dio, ma sarà esente dalle altre pene che puniscono i peccati personali (Inn. III: Epist. Majores ad Archiep. Arelatensem; Pio VI: Const. Auctorem fidei, prop. 26; Pio I X : Epist. ad Episc. Italiæ, 10 ag. 1836; S. Tom., in 2, d. 33, q. 2, a. 1 e 2; e De malo, q. 5, a. 2 e 3. — Il luogo o lo stato di queste anime suol chiamarsi Limbo, ben diverso tuttavia questo da quello dei Santi Padri, di cui si è accennato nella D. 106.).

D. 360. Ve qualcosa che possa supplire le veci del Battesimo?

R. Può supplire le veci del Battesimo il martirio, e l’atto di carità verso Dio, atto nel quale sono necessariamente contenuti e la perfetta contrizione dei peccati e il voto del Battesimo; tuttavia solo il Battesimo con l’acqua imprime il carattere e conferisce la capacità di ricevere gli altri Sacramenti (Matt., X, 32; XVI, 25; Marco, VIII, 35; Luca, IX, 24; XII, 8; Giov., XIV, 21, 23; Inn. II: Epist. Apostolicam Sedem ad Episc. Cremon.; S. Fulgenzio: De fide, 41; S. Tom., p. III q. 68, a. 2 ; e q. 69, a. 4, ad 2.um. — Indi è che il martirio suol chiamarsi, Battesimo di sangue, e l’atto di carità, Battesimo di desiderio.).

D. 361. In che cosa consiste il martirio che può supplire le veci del Battesimo?

R. Il martirio che può supplire le veci del Battesimo consiste nella morte ingiustamente inflitta e dall’adulto accettata per amore di Gesù Cristo, come testimonianza della fede o della virtù cristiana (S. Tom., 2a 2æ, q. 124, a. 1).

D. 362. Perché si impone al battezzato il nome di qualche Santo?

R. S’impone al battezzato il nome di qualche Santo affinché si valga del suo speciale patrocinio ed abbia nella sua vita un modello di virtù (Cod. D. C. , can. 761. — Non dimenticare quanto hai promesso a Dio nel Battesimo, e la ragione per cui il sacerdote, nel passarti la candida veste, ti ha indirizzato queste parole di esortazione: « Ricevi la candida veste, da portarsi da te immacolata al Tribunale di Nostro Signor Gesù Cristo, onde tu abbi la vita eterna »).

Art. 2. — DEL SACRAMENTO DELLA CRESIMA.

D. 363. Che cos’è il sacramento della Cresima?

R. Il sacramento della Cresima è un Sacramento istituito da Nostro Signor Gesù Cristo per conferire quella grazia speciale e quei doni dello Spirito Santo mediante i quali il cresimato riceve la forza di professare la fede con le parole e con le opere, come perfetto soldato di Cristo (Atti, VIII, 14-17; XIV, 5, 6; Conc. di Lione II: Prop. fidei Mich. Pal.; Conc. di Fir.: Decret. prò Armenis; Conc. DiTr.: sess. VII, De confirmatione, can. 1, 2, 3; Inn. III : Epist. ad Basilium Arch. Trinovitant., 25 febbr. 1204; Pio X: Decr. Lamentabili, 3 lugl. 1907, prop. 4 inter damnatas; S. Cirill. Geros.: Catechesis XXI (myst. III), 3; S. Cir. Aless. : In Joel, 32; S. Tom., p. 3a , q. 72, a. 7; Cat. p. parr., p. I I , c. III, n. 20.).

D. 364. Qual è la materia della Cresima?

R. La materia remota della Cresima è il crisma, ossia quell’olio di oliva commisto a balsamo e benedetto dal Vescovo, col quale il cresimando viene unto sulla fronte in forma di croce, mediante imposizione della mano del ministro; ed è precisamente questa unzione la materia prossima(i1 Cat. p. parr. 1. C. , n. 24)

D. 365. Qual è la forma della Cresima?

R. La forma della Cresima consiste nelle parole che il ministro proferisce nell’applicare la materia: « Io ti segno col segno della croce, ti confermo col crisma della salvezza, nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo » (Cod. D. C., can. 780, 781. — Nella Chiesa orientale anche il semplice sacerdote benedice il crisma e amministra il Sacramento, senza l’imposizione delle mani, con la seguente formula: Segnacolo del dono dello Spirito Santo. ).

D. 366. Chi è il ministro della Cresima?

R. Il ministro ordinario della Cresima è il Vescovo; il ministro straordinario, il sacerdote cui sia stata legittimamente concessa questa facoltà (Cod. D. C. , can. 782.).

D. 367. Oltre il Battesimo e lo stato di grazia, che cosa è richiesto in chi riceve la Cresima?

R. Oltre il Battesimo e lo stato di grazia, è richiesto in chi riceve la Cresima, qualora abbia l’uso della ragione, la conoscenza dei principali misteri della fede e delle altre verità che riguardano questo Sacramento.

D. 368. Che avviene se uno si accosta alla Cresima con la coscienza gravata da peccato mortale?

R. Se uno si accosta alla Cresima con la coscienza gravata da peccato mortale commette un sacrilegio, pur restando valido il Sacramento; il cresimato poi solo allora riceverà la grazia quando avrà ottenuto la remissione dei peccati, o per l’attrizione nel sacramento della Penitenza, o per la contrizione insieme al voto di quello stesso Sacramento (La presente risposta vale anche per i Sacramenti dell’Estrema Unzione, dell’Ordine e del Matrimonio; quanto al Sacramento della Penitenza, vedi D. 445 e segg.).

D. 369. A quale età viene amministrata la Cresima?

R. Quantunque l’amministrazione della Cresima venga giustamente differita dalla Chiesa latina al settimo anno incirca di età, pur tuttavia può esser conferita anche prima, se il bambino trovasi in pericolo di morte, o creda il ministro essere ciò espediente per giusti e gravi motivi (Cod. D. C , can. 488. — Presso gli orientali la Cresima viene amministrata generalmente nello stesso Battesimo.)

D. 370. La Cresima è assolutamente necessaria per la salvezza?

R. La Cresima non è assolutamente necessaria per la salvezza; non ètuttavia lecito di tralasciarla, perché èun mezzo per conseguir la salvezza con maggior facilità e pienezza (Cat. p. parr., p. II, c. III, n. 16, 17. — Ricordati che sei soldato di Cristo e che devi difendere la sua causa. Disprezzata quindi ogni paura e deposto ogni falso timore, liberamente professa la tua fede colle parole e coi fatti, e tienti onorato di soffrire per tale causa contumelie e persecuzioni).