IL CATECHISMO DEL CARDINAL GASPARRI (5)

CATECHISMO CATTOLICO A CURA DEL CARDINAL PIETRO GASPARRI (5)

PRIMA VERSIONE ITALIANA APPROVATA DALL’AUTORE 1932 COI TIPI DELLA SOC. ED. (LA SCUOLA) BRESCIA

Brixiæ, die 15 octobris 1931.

IMPRIMATUR

+ AEM. BONGIORNI, Vie. Gen

III.

CATECHISMO PER GLI ADULTI DESIDEROSI DI APPROFONDIRSI NELLA CONOSCENZA DELLA DOTTRINA CATTOLICA.

CAPO I .

Del segno della Santa Croce.

D. 1. Sei tu Cristiano?

R. Sono Cristiano per grazia di Dio.

D. 2. Chi si può dire ed è Cristiano?

R. Si può dire ed è Cristiano chi ha ricevuto il Sacramento del Battesimo, che è come la porta della Chiesa di Cristo.

(Concilio di Firenze, Decretum prò Armenis; Conc. di Trento, Sess. VI, can. 28; Benedetto XV, Encicl. Ad beatissimi, 1 nov. 1914; Codice Dir. Can., can. 87).

D. 3. Ma chi si può dire ed è più propriamente Cristiano?

R. Si può dire, ed è più propriamente Cristiano il battezzato che professi la vera e intera fede di Cristo, cioè il Cattolico; il quale, se congiunge la fede con l’osservanza della legge del Vangelo, è buon Cristiano.

D. 4. Qual è il segno esterno del Cristiano?

R. Il segno esterno del cristiano è il segno della Santa Croce (S. Agostino, In Joann., CXVIII, 5).

D. 5. Come si fa il segno della Santa Croce?

R. Il segno della Santa Croce si fa portando la mano destra alla fronte e dicendo: Nel nome del Padre; poi al petto aggiungendo: e del Figliuolo; infine dalla spalla sinistra e a quella destra dicendo: e dello Spirito Santo, così sia (Se in qualche luogo il segno della Santa Croce suol farsi in altro modo può essere conservata la consuetudine, se approvata. — Innocenzo III, De sacro Altaris mysterio, II, 45),

D. 6. Perchè il segno della Santa Croce è il segno del Cristiano?

R. Il segno della Santa Croce è il segno del Cristiano perché con esso professiamo esternamente i principali misteri della fede cristiana.

D. 7. Che cos’è il mistero?

R. Il mistero è una verità di ordine soprannaturale che, superando per propria natura l’intelletto creato, non può essere conosciuta se non per mezzo della divina rivelazione (*).

(*) S. Paolo, la ad Cor., II, 6-13; Conc. Vatic., Constit. Dei Filius, cap. 4; Pio IX, Lett. Tuas libenter all’Arcivescovo di Monacoe Frisinga, 21 dic. 1863. — Perciò s’ingannano gli increduli e gli altri avversari della Religione Cattolica, che respingono tutti i misteri di ordine soprannaturale, poiché proprio nell’ordine naturale son costretti ad ammetterne moltissimi, che per insufficienza della mente umana o non si possono in alcun modo spiegare o soltanto imperfettamente.

D. 8. Quali sono i misteri principali della fede cristiana?

R. I misteri principali della fede cristiana sono:

1° unità di Dio in tre Persone realmente distinte: Padre, Figlio e Spirito Santo;

2° l’umana Redenzione mediante l’incarnazione, la passione e la morte di Gesù Cristo Figlio di Dio (Questi misteri della fede si spiegano più largamente alla dom. 33 e segg.).

D. 9. Come il segno della Santa Croce indica questi due misteri della fede cristiana?

R. Il segno della Santa Croce indica questi due misteri della fede cristiana perché le parole significano l’Unità di Dio in tre Persone distinte, mentre la figura della Croce che formiamo con la mano, richiama alla memoria l’umana Redenzione compiuta da Gesù Cristo sul legno della Croce.

D. 10. E utile segnarsi col segno della Santa Croce?

R. E utile, anzi utilissimo, segnarsi spesso e devotamente col segno della Santa Croce, sopra tutto all’inizio e alla fine delle più importanti azioni.

D. 11. Perché è utile, anzi utilissimo, segnarsi spesso e devotamente col segno della Santa Croce?

R. E utile, anzi utilissimo, segnarsi spesso col segno della Santa Croce, perché questo segno, se fatto come si deve, è una manifestazione esterna della fede interiore, atto quindi ad eccitare la fede, a vincere il rispetto umano, a scacciare le tentazioni, ad allontanare i pericoli del peccato e ad impetrare da Dio altre grazie ancora (S. Pietro Canisio: De fide et symbolo fidei, cap. I, n. 12.)

CAPO II.

Della divina Rivelazione.

D. 12. Possiamo noi col lume della ragione naturale conoscere e dimostrare Dio?

R. Col lume della ragione naturale noi possiamo con certezza conoscere e dimostrare dalle cose create Dio uno e vero, principio e fine di tutte le cose, nostro Creatore e Signore, argomentando il Creatore dalle creature, la causa dall’effetto (Sap., XIII, 1-5; Paolo, ad Rom., I , 20; Conc. Vat., 1.  cap. 2, e can. 1 De Revel.; Pio X, Motu proprio Sacrorum Antistitum, 1 sett. 1910; S. Ireneo, Adv. hæreses, I I , q. I ; S. Agostino, Sermóne 141, 2.)

D. 13. Possiamo noi conoscere Dio anche per altra via che non sia quella del lume della ragione naturale?

R. Noi possiamo conoscere Dio anche per altra via che non sia quella del lume della ragione naturale, cioè mediante la fede, poiché alla divina Sapienza e Bontà piacque di manifestare all’uman genere se stesso e gli eterni decreti della sua volontà per mezzo della rivelazione soprannaturale (Paolo, ad Hebr., I, 1; Conc. Vat., 1. c, cap. 2.

D. 14. Che cosa intendete con questo nome di rivelazione soprannaturale?

R. Con questo nome di rivelazione soprannaturale intendo tanto la parola con la quale Dio stesso manifestò certe verità, per ammaestrare gli uomini nella dottrina dell’eterna salute, quanto l’insieme di quelle medesime verità (Paolo, 1a ad Cor., II, 10; ad Hebr., 1. c.).

D. 15. Che cosa consegue da tale nozione della rivelazione soprannaturale?

R. Da tale nozione della rivelazione soprannaturale consegue che questa è assolutamente immune da ogni errore: Dio, infatti, Somma Verità, non può ingannarsi, né  ingannare.

D. 16. Quali verità contiene la divina rivelazione?

R. La divina rivelazione contiene non solo misteri che superano l’intelletto creato, ma anche molte verità che per se stesse non sono inaccessibili all’umana ragione.

D. 17. Perché Dio si è degnato di rivelare agli uomini verità per sé stesse non inaccessibili all’umana ragione?

R. Dio si è degnato di rivelare agli uomini verità per se stesse non inaccessibili all’umana ragione affinché tali verità, nella presente condizione del genere umano, potessero venire da tutti conosciute prontamente, con ferma certezza e senza alcuna mescolanza d’errore (Conc. Vat., , c.).

D. 18. Quali argomenti esterni ha voluto dare Iddio della sua rivelazione perché l’ossequio della nostra fede fosse consentaneo alla ragione?

R. Perché l’ossequio della nostra fede fosse consentaneo alla ragione, Dio ha voluto agli aiuti interni della grazia aggiungere argomenti esterni della sua rivelazione, cioè dei fatti divini, soprattutto i miracoli e le profezie, che, dimostrando luminosamente l’onnipotenza e l’infinita scienza di Dio, sono segni certissimi della divina rivelazione, proporzionati all’intelligenza di tutti (Isaia, XLI, 23; Giovanni, X, 25, 37, 38; XV, 24; Lett. 2.a di Pietro, I, 19; Conc. Vat., 1. C., cap. 3; Origene: Contro Celsum, VI, 10.).

D. 19. Che cosa è il miracolo?

R. Il miracolo è un fatto prodotto da Dio all’infuori dell’ordine di tutta la natura creata (S. Tommaso, p. I, q. 110, n. 11).

D. 20. Che cosa è la profezia?

R. La profezia, presa in senso proprio, è la predizione certa di un evento futuro, che in nessun modo può essere preconosciuto per mezzo di cause naturali (S. Tom., 2a 2æ, q. 171, a. 3).

D. 21. Dove sono contenute le verità rivelate da Dio?

R. Le verità rivelate da Dio sono contenute nella sacra Scrittura e nella Tradizione (S. Teofilo Antiocheno: Ad Antolycum, III, 12; S. Epifanio, Hæres., 61, 6).

D. 22. Che cosa intendete col nome di sacra Scrittura?

R. Col nome di sacra Scrittura intendo i libri dell’antico e del nuovo Testamento, libri che, scritti sotto l’ispirazione dello Spirito Santo, hanno Dio per autore e come tali vennero da Dio medesimo affidati alla Chiesa. (Paolo, 2.a ad Tim., III, 15, 16; 2.a di Pietro, I, 20, 21).

D. 23. In che cosa consiste l’ispirazione dello Spirito Santo?

R. L’ispirazione dello Spirito Santo consiste in ciò che lo Spirito Santo eccitò e mosse gli scrittori a scrivere, assistendoli in modo che tutte e soltanto le cose da Lui volute, essi rettamente intendessero, fedelmente volessero scrivere e acconciamente esprimessero con infallibile verità (Conc. di Trento, Sess. IV, Decret. de can. Script.; Conc. Vat., Const. Dei Filius, cap. 2; Leone XIII, Enc. Providentissimus, 18 novembre 1893).

D. 24. Che cosa intendete per antico Testamento e che cosa per nuovo Testamento?

R. Per antico Testamento intendo i libri della sacra Scrittura scritti prima della venuta di Gesù Cristo; per nuovo Testamento i libri scritti dopo la sua venuta.

D. 25. Che cosa intendete con la parola Tradizione?

R. Con la parola Tradizione intendo l’insieme delle verità rivelate, che gli Apostoli raccolsero dalle stesse labbra di Cristo, o ricevettero dallo Spirito Santo che le dettava, e che quasi a mano trasmesse e per continua successione conservate nella Chiesa Cattolica, son pervenute sino a noi (Matteo, XXVIII, 19, 20; Giovanni, XIV, 2 6 ; XVI, 13; XX, 30; XXI, 25; Atti degli Ap., I, 3; Paolo: 2.a ai Tessalon,, 11, 15; Conc. di Tr., 1. e; Conc. Vat., 1. c.).

D. 26. Come si chiama l’insieme di tutte le verità rivelate?

R. L’insieme di tutte le verità rivelate si chiama deposito della fede.

D. 27. A chi volle Gesù Cristo affidare il deposito della fede?

R. Gesù Cristo volle affidare il deposito della fede alla Chiesa, affinché questa, con l’assistenza dello Spirito Santo, santamente custodisse la dottrina rivelata e fedelmente l’insegnasse (Matt., XXVIII, 20; Giov. XIV, 16; XVI, 13).

D. 28. Che cosa dobbiamo fare innanzi tutto per raggiungere la vita eterna?

R. Per raggiungere la vita eterna dobbiamo innanzi tutto credere le verità che Dio ha rivelate, e che la Chiesa ci propone di credere (Mc. XVI, 6; Giov. III, 18; Paolo, Ad Hebr., XI, 6).

D. 29. Dove trovansi soprattutto le verità che Dio ha rivelate e la Chiesa ci propone a credere?

R. Le verità che Dio ha rivelate e la Chiesa ci propone a credere trovansi principalmente nel Simbolo degli Apostoli (Le verità della fede si trovano principalmente nel Simbolo, perché ci sono altre verità di fede che s’insegnano fuori del Simbolo o nello stesso catechismo; le nozioni poi, che riguardano la virtù della fede si danno alla dom. 518 e segg. 3).

IL CATECHISMO DEL CARDINAL GASPARRI (6)

Autore: Associazione Cristo-Re Rex regum

Siamo un'Associazione culturale in difesa della "vera" Chiesa Cattolica.