UN’ENCICLICA AL GIORNO, TOGLIE GLI USURPANTI APOSTATI DI TORNO: S. S. LEONE XIII – “NON MEDIOCRI”

Questa breve lettera Enciclica riguarda la fondazione di un collegio spagnolo che potesse ospitare seminaristi e chierici di quella Nazione sconvolta da tragici avvenimenti bellici e sociali che ne avevano sovvertito le istituzioni ecclesiastiche; questo per poter dare adeguata istruzione religiosa ai futuri chierici che dovevano perpetuare una tradizione cattolica tra le più luminose nel mondo fin dalla fondazione della Chiesa. Quando le forze bestiali del demonio si scatenano contro popoli ed istituzioni sociali, mirano sempre a colpire la Chiesa e le sue strutture, vero bersaglio di ogni pseudo-rivoluzione, che tutte sono la ribellione contro Dio, il suo Cristo e la sua Chiesa. Questo è avvenuto da sempre, ed oggi con maggior forza ancora si sono scatenate le forze dell’Anticristo che non solo combattono la Chiesa frontalmente senza ritegno, con regnanti e governanti indegni e blasfemi, tutti aderenti alle sette di perdizione, e dall’interno per mezzo di falsi non-chierici che affettando santità e devozione che non hanno, ingannano le masse di compiacenti illusi ed ignoranti fedeli, portandone un numero immenso nello stagno di fuoco. Il santo Padre Leone XIII, come altri sommi Pontefici nel passato e fino a Pio XII, hanno cercato di arginare questa bestia satanica – abominio della desolazione – che ha usato ogni strategia, ogni mezzo, per sbarazzarsi della sua nemica giurata, la Chiesa di Cristo, ed in particolare, del successore di Pietro e Vicario di Cristo, il Capo visibile di quella ‘‘Donna vestita di sole’’ (Apoc. XII) che minacciata dal dragone è stata portata nel deserto – la “Chiesa eclissata” di La Salette – per salvarsi dalle bestie del mare e della terra che la minacciano dall’esterno, e dalla « bestia uccisa e risorta », la falsa chiesa dell’uomo che mascherata l’ha infiltrata dall’interno. Ma tutto questo non servirà che a mostrare la natura divina della Chiesa e la forza del vero Dio-Uomo Gesù-Cristo, e le bestie, il dragone, i falsi profeti e tutti gli adepti delle conventicole infernali, compresa quella vaticana – che ne è la peggiore – finiranno nello stagno di fuoco preparato per il demonio ed i suoi adepti. Qui in caelis habitat irridebit eos… et IPSA conteret caput tuum.

NON MEDIOCRI


ENCICLICA DI PAPA LEONE XIII

Ai Vescovi della Spagna circa la Fondazione di un Collegio Romano per i Chierici Spagnoli.

Con non poca cura e vigilanza, come sapete, abbiamo cercato di salvaguardare e di accrescere la causa cattolica tra di voi fin dall’inizio del nostro mandato. In primo luogo ci siamo sforzati di rafforzare la concordia di idee tra di voi e di stimolare la feconda industria del clero. Ora, però, animati dallo stesso zelo, abbiamo rivolto la nostra attenzione al vostro giovane clero affinché, prendendo consiglio con voi, dedichiamo una certa cura alla loro formazione. – A questo scopo, promettiamo la Nostra benevolenza paterna. E giustamente: non ci dimentichiamo degli interessi del popolo spagnolo, né ignoriamo la vostra grande e costante fede di antica data e la vostra obbedienza alla Sede Apostolica. Per questo, come testimoniano i documenti storici, la reputazione della Spagna è salita a tale gloria e la Spagna è diventata un grande impero. La Spagna ci ha spesso aiutato nelle avversità; siamo, quindi, molto lieti di rispondere con affetto di spirito.

Gli Spagnoli sono degni di considerazione.

2. Il clero spagnolo è stato a lungo rinomato per il suo insegnamento religioso e per l’eleganza dei suoi scritti. Con queste arti, essi hanno promosso la causa cristiana e contribuito non poco alla reputazione del loro Paese. Certamente non mancarono uomini generosi che patrocinarono le arti e offrirono un aiuto adeguato ai tempi. Né mancava il talento per la coltivazione delle discipline teologiche e filosofiche e per le lettere. Per promuovere questi studi sappiamo quanto abbiano contribuito la liberalità dei Re cattolici e il lavoro e la perseveranza dei Vescovi. A sua volta la Sede Apostolica ha fornito ogni tipo di incentivo, essendosi sempre adoperata affinché la santità della morale cristiana fosse incrementata dalla luce della filosofia e dallo splendore delle lettere umane. Alcuni uomini straordinari vi hanno lasciato un’eredità gloriosa in questi campi. Citiamo Francesco Suarez, Giovanni Lugo, Francesco Toletus, e in particolare Francesco Ximenes. Quest’ultimo, per la guida e sotto la protezione dei Romani Pontefici, ha raggiunto una tale eminenza nell’insegnamento che ha illuminato non solo la Spagna, ma tutta l’Europa, soprattutto con la sua Bibbia poliglotta complutense. Da questi uomini i giovani sono stati istruiti con lo splendore della sapienza nella Chiesa di Dio. Essi brillavano come stelle del mattino e illuminavano gli altri sulla via della verità.(Alessandro VI nella bolla Inter cetera, 13 Aprile 1499) Da quella messe, così sapientemente e zelantemente coltivata, nacque una coorte di illustri dotti, dalla quale il Romano Pontefice e il Re cattolico scelsero gli uomini per il Concilio di Trento. Le aspettative di entrambi furono singolarmente soddisfatte. Ed è degno di nota che la Spagna abbia prodotto uomini così grandi. Perché oltre al talento naturale, c’erano a portata di mano gli strumenti e gli aiuti adeguati per perfezionare un corso di studi. Basta ricordare le grandi sedi di studio di Alcala de Henares e Salamanca. Sotto la vigilanza della Chiesa, furono questi, centri rinomati di saggezza cristiana. La loro memoria ricorda spontaneamente altri collegi che hanno offerto una sede adeguata ad uomini di grande talento e passione per la conoscenza.

Sradicamento dei seminari

3. Ma ora ci troviamo di fronte ad un recente disastro. Gli sconvolgimenti degli eventi pubblici che hanno sconvolto tutta l’Europa a partire dal secolo scorso, hanno rovesciato le istituzioni come per una tempesta e ne hanno fatte a pezzi la radice ed i rami; sia le autorità reali che quelle ecclesiastiche avevano eretto queste istituzioni per la crescita della fede e della dottrina. Quando le Università cattoliche scomparvero con i loro collegi, i seminari per i chierici languirono perché la pienezza dell’apprendimento, che proveniva dalle grandi scuole, andò via via appassendo. Inoltre, non potevano mantenere il loro antico patrimonio a causa delle guerre interne e delle sette, che di tanto in tanto azzeravano gli studi e la forza intellettuale dei cittadini.

Restauro dei seminari

4. Col tempo la Sede Apostolica intervenne e cercò seriamente, con il consenso del potere civile, di porre rimedio alle vicende ecclesiastiche che le tempeste precedenti avevano paralizzato. La preoccupazione principale era quella di ripristinare, nell’interesse privato e pubblico, i seminari diocesani, che erano stati luoghi di pietà e di erudizione. Ma sapete che questo non ha avuto successo secondo i piani. Infatti non c’erano risorse sufficienti; né il corso di studi poteva risorgere con la speranza della gloria, perché la distruzione dei Licei aveva causato la mancanza di insegnanti idonei. – Fu concordato tra le due massime autorità che in alcune province si fondassero seminari generali con il potere che dai loro laureati coloro che avevano studiato teologia in modo più completo potessero essere ammessi ai diplomi accademici secondo l’uso antico. Ma c’erano e ci sono oggi molti ostacoli. Senza l’aiuto degli ex Licei rimossi, mancano molte risorse; senza di esse il clero può aspirare solo con difficoltà al pieno e perfetto ripristino dell’erudizione. Quindi c’è la prudente opinione, che è necessario ampliare e riformare il corso degli studi nei seminari.

Educare gli studenti stranieri

5. Siamo quindi molto preoccupati per questo, soprattutto alla luce dello schema lasciatoci dai Nostri predecessori, che non hanno mai tralasciato l’opportunità di incoraggiare gli studi superiori. La notevole perspicacia dei Pontefici traspare soprattutto dal fatto che, proprio in questa città, prima fra tutte le comunità cattoliche, si siano reclutati giovani chierici dall’estero riunendoli in collegi. Si cercavano soprattutto studenti i cui Paesi non avevano adeguate opportunità di insegnamento o di istituzioni solide, dal momento che era stata respinta la vigilanza della Chiesa. A questo scopo furono istituiti molti seminari minori ai quali gli studenti stranieri si portavano per intraprendere gli studi sacri; essi intendevano usufruire di qualsiasi vantaggio che per la mente e lo spirito potessero acquisire a Roma a beneficio finale dei loro connazionali. Poiché da questi sforzi è scaturito molto di buono, anche noi abbiamo ritenuto opportuno aumentare il numero di tali collegi. Perciò abbiamo aperto il collegio per gli armeni a Roma ed uno per i boemi. Abbiamo anche riportato alla sua dignità di un tempo il collegio per i maroniti.

Seminari per gli spagnoli

6. Eravamo addolorati però nel constatare che non erano molti gli spagnoli in questo numero di studenti stranieri. Per questo motivo abbiamo pensato non solo che fosse fondato su solide fondamenta il collegio urbano per i chierici spagnoli, che le sagge fatiche dei sacerdoti pii avevano iniziato non molto tempo fa, ma che ne sarebbe stata possibile l’espansione. È nostro piacere, quindi, che tutti gli studenti della penisola spagnola e delle isole vicine, sotto il governo del Re cattolico, vi si riuniscano sotto la nostra tutela. Essi devono vivere insieme sotto la direzione di autorità scelte e dedicarsi allo studio di quei soggetti che sviluppano efficacemente i loro talenti e le loro menti. Pensiamo di donare un edificio a Roma adatto a quest’opera, un edificio che prende il nome dai suoi precedenti proprietari, i Duchi di Altemps. Esso ora appartiene a Noi e alla Sede Apostolica. È questo particolarmente adatto perché si distingue per il cimitero di S. Aniceto, Papa e Martire, le cui reliquie vi sono custodite. Si segnala anche per il fatto che vi abbia vissuto San Carlo Borromeo. Diamo quindi l’uso legale di questa dimora al collegio episcopale spagnolo, con la condizione che la usino per ricevere ed ospitare i chierici delle loro diocesi, qualora decidessero di mandarne qualcuno qui per i loro studi. Affinché questi progetti possano essere realizzati più rapidamente, e che ci sia tempo sufficiente per adattare gli edifici e fare gli altri preparativi, lasciamo che i chierici utilizzino una certa porzione adeguata della casa dell’illustre famiglia Alteria. Noi designiamo gli Arcivescovi di Toledo e di Siviglia perché trattino con Noi e con i Nostri successori tutte le questioni più importanti del collegio. Per lo stesso motivo decretiamo che chi presiede il collegio debba rendere conto per iscritto ogni anno della sua situazione finanziaria, insieme ad una relazione sulla disciplina e la condotta degli studenti al Nostro Sacro Consiglio degli studi e agli Arcivescovi summenzionati. – Ora è compito vostro assistere ed eseguire ciò che abbiamo iniziato. Fatelo con la stessa rapidità e lo stesso zelo che la questione richiede e che la vostra virtù episcopale promette. – Nel frattempo concediamo con amore la Nostra Benedizione Apostolica come testimonianza della Nostra speciale benevolenza a voi, Venerabili Fratelli, e anche al clero e ai fedeli affidati alla vostra vigilanza.

Dato a Roma, in San Pietro, il 25 ottobre 1893, sedicesimo anno del nostro Pontificato

Autore: Associazione Cristo-Re Rex regum

Siamo un'Associazione culturale in difesa della "vera" Chiesa Cattolica.