SALMI BIBLICI: “CANTATE DOMINO, CANTICUM NOVUM, QUIA” (XCVII)

SALMO 97: “CANTATE DOMINO canticum novum, quia …”

CHAINE D’OR SUR LES PSAUMES

ou LES PSAUMES TRADUITS, ANALYSÉS, INTERPRÉTÉS ET MÉDITÉS A L’AIDE D’EXPLICATIONS ET DE CONSIDÉRATIONS SUIVIES, TIRÉES TEXTUELLEMENT DES SAINTS PÈRES, DES ORATEURS ET DES ÉCRIVAINS CATHOLIQUES LES PLUS RENOMMÉS.

[I Salmi tradotti, analizzati, interpretati e meditati con l’aiuto delle spiegazioni e delle considerazioni seguite, tratte testualmente dai santi Padri, dagli oratori e dagli scrittori cattolici più rinomati da …]

Par M. l’Abbé J.-M. PÉRONNE,

CHANOINE TITULAIRE DE L’ÉGLISE DE SOISSONS, Ancien Professeur d’Écriture sainte et d’Éloquence sacrée.

[Canonico titolare della Chiesa di Soissons, Professore emerito di Scrittura santa e sacra Eloquenza]

TOME DEUXIÈME.

PARIS – LOUIS VIVES, LIBRAIRE-ÉDITEUR 13, RUE DELAMMIE, 1878

IMPRIM.

Soissons, le 18 août 1878.

f ODON, Evêque de Soissons et Laon.

Salmo 97

Psalmus ipsi David.

[1] Cantate Domino canticum novum, quia

mirabilia fecit. Salvavit sibi dextera ejus, et brachium sanctum ejus.

[2] Notum fecit Dominus salutare suum; in conspectu gentium revelavit justitiam suam.

[3] Recordatus est misericordiæ suæ, et veritatis suæ domui Israel. Viderunt omnes termini terræ salutare Dei nostri.

[4] Jubilate Deo, omnis terra; cantate et exsultate, et psallite.

[5] Psallite Domino in cithara; in cithara et voce psalmi;

[6] in tubis ductilibus, et voce tubæ corneæ. Jubilate in conspectu regis Domini;

[7] moveatur mare, et plenitudo ejus; orbis terrarum, et qui habitant in eo.

[8] Flumina plaudent manu, simul montes exsultabunt

[9] a conspectu Domini, quoniam venit judicare terram. Judicabit orbem terrarum in justitia, et populos in æquitate.

[Vecchio Testamento Secondo la Volgata Tradotto in lingua italiana da mons. ANTONIO MARTINI Arciv. Di Firenze etc.

Vol. XI

Venezia, Girol. Tasso ed. MDCCCXXXI]

SALMO XCVII

Predice Davide, come nel Salmo 95, la venuta prima di Cristo a salvare, e la seconda a giudicare il mondo.

Salmo dello stesso David.

1. Cantate al Signore un cantico nuovo, perché mirabili cose egli ha fatto.

2. Ha destra di lui e il suo braccio santo si operarono la salute.

3. Il Signore ha manifestata la sua salute; ha rivelata la sua giustizia agli occhi delle nazioni.

4. Si è ricordato della sua misericordia e della sua verità a favor della casa d’Israele.

Gli ultimi confini della terra hanno tutti veduto la salute del nostro Dio.

5. Canti con giubilo laude a Dio tutta quanta la terra; cantate ed esultate al suono de’ musicali strumenti.

6. Cantate cantici al Signore sopra la cetra, sulla cetra e sul saltero, al suono di trombe di metallo, e di buccine.

7. Cantate con voci di giubilo alla presenza del Signore che è Re; sia in movimento il mare e tutto quello che lo riempie, la terra tutta e quelli che l’abitano.

8 I fiumi batteranno le mani, i monti eziandio esulteranno dinanzi al Signore; perché egli è venuto a governare la terra.

9. Egli governerà la terra con giustizia e i popoli con equità.

Sommario analitico

In questo salmo, in cui il salmista celebra le vittorie del Messia, le sue due venute e l’entrata di tutti i popoli nella sua Chiesa.

I. – Egli espone i motivi di questo nuovo cantico:

1° Le meraviglie che Dio ha operato (1);

2° La salvezza donata alla terra da Gesù-Cristo (2);

3° La giustizia, la misericordia e la verità di Dio manifestate a tutti gli uomini (3);

II. – Indica la doppia maniera con cui devono ottemperare a questo dovere:

 1° Con la gioia del cuore, i cantici ed i trasporti dell’allegria (4);

2° Con gli accordi uniti di tutti gli strumenti musicali (5, 6);

III. Invita la terra, il mare, i fiumi, le montagne ad associarsi a questo cantico, a questa gioia comune, ed offre loro come motivo, che Dio è il Giudice dell’universo, che Egli deve giudicare secondo le regole della giustizia e dell’equità 7-9).

Spiegazioni e Considerazioni

I. — 1-3

ff. 1-3. – L’uomo nuovo conosce questo cantico, l’uomo vecchio non lo conosce; l’uomo vecchio è la vita antica, l’uomo nuovo è la vita nuova; la vita antica ci viene da Adamo, la vita nuova si forma nel Cristo (S. Agost.). – Le cose meravigliose che costituiscono la materia di questo cantico nuovo sono i misteri dell’Incarnazione, della vita, della morte e della Resurrezione del Salvatore, tutte meraviglie nuove e che non si erano mai viste prima. L’uomo salvato, l’uomo vincitore del peccato, l’uomo riscattato dalla morte eterna, l’uomo ristabilito nella primitiva giustizia, l’uomo associato per sempre alla santità, alla felicità, alla gloria del suo Dio, è una tal grande meraviglia, una sì eccellente grazia, un beneficio sì generale, che si concepisce facilmente come il Profeta chiami la natura intera a condividere i suoi sentimenti di riconoscenza e di amore. (Duguet). – L’oggetto di questo nuovo cantico è Gesù-Cristo crocifisso, meraviglia inaudita fino ad allora. Un nuovo prodigio, richiede un cantico nuovo. È l’uomo che ha sofferto, ma ha cantato in onore a Dio; Egli ha sofferto come uomo, ma come Dio ci ha salvati (S. Gerolamo). – L’umiltà, le sofferenze, l’obbedienza fino alla morte, e fino alla morte in croce, sono state le armi delle quali Gesù-Cristo si è servito per salvarci, « … la sua destra ed il suo braccio santo. » (Idem). – « Perché il Signore ha compiuto meraviglie. » Quali meraviglie? « La sua destra ed il suo braccio hanno operato una guarigione di per sé. » Qual è questo braccio santo di Dio? Nostro Signore Gesù-Cristo! Ascoltate Isaia: « Chi ha creduto alla nostra parola, e a chi il braccio del Signore è stato rivelato? » (Isai. LIII, 1). Il braccio santo di Dio e la sua destra sono dunque le stessa cosa. Nostro Signore Gesù-Cristo è dunque la destra ed il braccio di Dio; ecco perché Egli ha operato guarigione di per sé, perché molti sono guariti per essi, e non per Dio. Quanti hanno desiderato la salute del corpo e la recuperano da Lui; essi sono stati guariti da Lui e non sono guariti per Lui? Come sono stati guariti da Lui senza essere guariti per Lui? Quando essi hanno recuperato la salute, si gettano nella dissolutezza; malati, essi erano casti; guariti diventano adulteri; malati non fanno torto a nessuno; guariti usano le forze che sono tornate per attaccare ed opprimere gli innocenti: essi sono guariti non per Dio. Chi è colui che è guarito interiormente? Colui che per la sua fede è guarito nel cuore e trasformato in un uomo nuovo, di modo che la sua carne mortale, che languiva quaggiù un tempo, recupera da se stessa alla fine la salute più perfetta. Facciamoci dunque guarire per Dio. Ma al fine di essere guarito per Lui, bisogna aver fiducia nella sua destra: « … perché la sua destra ed il suo braccio hanno operato la nostra salvezza per Lui stesso. » (S. Agost.). – « … secondo la rivelazione del mistero taciuto per secoli eterni, ma rivelato ora e annunziato mediante le scritture profetiche, per ordine dell’eterno Dio, a tutte le genti perché obbediscano alla fede … » (Rom. XVI, 25, 26). – A chi Dio ha fatto conoscere il suo Salvatore? A qualche parte dell’universo, o all’universo intero? Egli non lo ha fatto conoscere solo ad una parte dell’universo. Nessuno ci inganni, nessuno menta, e nessuno dica. « Egli è qui, Egli è là. » (Matt. XXIV, 23). Colui che dice: « Egli è qui, Egli è là, » non mostra che porzioni della terra. A chi il Salvatore fa conoscere il Salvatore? Ascoltate: « Egli ha rivelato la giustizia al volto delle nazioni. » Di Lui in effetti è stato detto: « Nella carne verrà il Salvatore inviato da Dio; » (Luc. III, 6); e di cui Simeone ha detto ricevendolo tra le sue mani: « I miei occhi hanno visto il Salvatore che viene da Voi, che avete preparato davanti alla faccia di tutti i popoli (Luc. II, 29, 30). – « Egli si è ricordato della sua misericordia e della sua verità. » Quando ha fatto le sue promesse, è stato preso da compassione; siccome ha realizzato la misericordia promessa, la verità ha seguito la sua misericordia; la misericordia è stata messa davanti alle promesse  e le promesse sono state seguite dalla verità (S. Agost.). – « Ricordatevi – dice San Paolo – che il Cristo Gesù si è dedicato dapprima al popolo circonciso, alfine di verificare la parola di Dio e confermare le promesse fatte ai nostri padri. Quanto ai gentili, essi devono glorificare Dio per la misericordia che ha fatto loro; » (Rom. XV); perché questa promessa era fatta alla casa di Israele e non alle nazioni, benché dovessero parteciparvi. Dio ha dato Gesù-Cristo ai gentili per pura misericordia; Egli lo ha dato ai Giudei per misericordia e per compiere le sue promesse. (Rom. XV, 9). – Tutti i confini della terra hanno visto la salvezza di Dio, perché il Salvatore ha riscattato tutto – dice S. Agostino – offrendo un prezzo così grande per questo riscatto.

II. — 4 – 6

ff. 4-6. – Questo è un Cantico di azioni di grazie e di riconoscenza al Signore per il grande beneficio della Redenzione. – Misterioso è il significato dei quattro strumenti con l’aiuto dei quali dobbiamo lodare Dio. Si possono qui vedere le quattro virtù cardinali: l’Arpa, simbolo della prudenza: essa deve far risuonare sullo stesso accordo varie corde differenti; così la prudenza è una virtù che fa tendere e camminare varie diverse circostanze verso lo stesso scopo. – Il salterio, composto da dieci corde, richiama la giustizia, che consiste soprattutto nel compimento dei dieci comandamenti di Dio. La tromba, fatta di ferro battuto e che divenuta, sotto i colpi di martello, uno strumento armonioso, è un simbolo della fortezza che dalle tribolazioni fa uscire il suono dolce e soave della pazienza. Infine, la temperanza, dominando il corpo e mostrandosi superiore, con la sua fermezza e la sua forza, alla carne inferma, così come lo è il corno più duro, diviene come una tromba spirituale che fa udire i suoni più dolci. (S. Agost.). – Questo giubilo dello spirito e del cuore al quale ci invita il profeta è: 1° il segno di una fede viva e solidamente stabilita, verità che l’Apostolo san Pietro esprime in questi termini: « Voi credete in Lui, e ora senza vederlo credete in Lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa, mentre conseguite la mèta della vostra fede, cioè la salvezza delle vostre anime. » (I Piet. I, 9); 2° questa gioia del cuore aumenta la speranza che mettiamo in Dio solo, e getta via tutte le speranze della terra; 3° la gioia del cuore; quando essa ha per oggetto Dio, scalda e sviluppa la carità, perché essa dilata il cuore, lo infiamma, lo apre interamente a Dio perché possa formarlo, modellarlo, e con la forza di questa soavità celeste, lo unisca strettamente a Dio affinché non possa mai più separarsene.

III. — 7-9

ff. 7-9. – Figura ordinaria dei profeti, ed in particolare del salmista, è animare le cose più insensibili e farle prendere parte sia alla gioia che al dolore che avvertono le creature intelligenti. Come i fiumi applaudiranno con le mani? Che vuol dire applaudire con le mani? È un gioire agitandosi, applaudire è rallegrarsi, applaudire con le mani è rallegrarsi agitandosi. (S. Agost.). – Le opera dei Santi sono la lode di Dio; sono le opere e non la bocca che lodano veramente il Cristo. Egli non ascolta la voce, ascolta solo le opere (S. Girol.). – Quali sono questi fiumi? Coloro dei quali Dio ha fatto fiumi dando loro lo Spirito-Santo come acqua salutare: « Se qualcuno ha sete – dice il Signore – venga e beva. Se qualcuno crede in me, dal suo seno zampilleranno fiumi di acqua viva, » (Giov. VI, 37-39). Questi fiumi sgorgano dalla fonte stessa di Gesù-Cristo. È Lui che ne è la fonte, noi siamo i fiumi, i Santi sono i fiumi. Coloro che sono inferiori ai Santi sono dei semplici ruscelli; altri sono torrenti, coloro che hanno l’acqua per un certo tempo, e poi seccano ai primi venti della tentazione. Non c’è che un solo fiume: tanti Santi, tanti fiumi; ma questi fiumi non si oppongono tra loro, sono i fiumi di Gesù Cristo che escono da una stessa fonte e tra i quali regna l’accordo più perfetto. (S. Girol.). – « Le montagne esulteranno di gioia alla presenza del Signore, perché viene, viene a giudicare la terra. » le montagne sono i grandi: Dio viene a giudicare ed essi se ne rallegrano. Ma vi sono altre montagne che tremano per la paura, quando Egli verrà a giudicare la terra. Ci sono dunque montagne buone e montagne malvagie. Le buone montagne sono elevate nello spirito, le malvagie sono gonfie di orgoglio. « Le montagne trasaliranno di gioia alla presenza del Signore, perché viene a giudicare la terra: Egli giudicherà tutto l’universo secondo giustizia, ed i popoli secondo equità. »Gioiscano dunque le montagne, perché non giudicherà ingiustamente. Forse, se il giudice doveva essere qualche uomo agli occhi del quale la coscienza non può essere aperta, gli innocenti stessi avrebbero tremato, nell’attendere da Lui una ricompensa gloriosa, o temere il castigo di una condanna; ma quando verrà Colui che non può essere ingannato, gioiscano le montagne, e si rallegrino in sicurezza: Egli effonderà su di esse la sua luce e non le condannerà … Ma se le montagne sante si rallegreranno, le montagne ingiuste tremeranno di terrore. Si correggano esse, e gioiscano. È nel vostro potere decidere in qual modo attendere il Cristo.  Egli ritarda a venire, per non dovervi condannare quando verrà (S. Agost.). – Sotto questa immagine sì ardita, dei fiumi che battono le mani, delle montagne che sussultano di gioia, il salmista vuol rappresentare le nazioni, emozionate dalla presenza del Giudice supremo dell’universo. Si felicitano nel vedere infine arrivare il regno della giustizia e dell’equità. Il solo pensiero che il Signore viene a giudicare la terra è sufficiente perché tutte le nazioni siano ricolme di gioia. Esse hanno visto per tanto tempo trionfare il crimine, i buoni soffrire, gli empi beffarsi! Esse aspettavano di vedere l’iniquità confusa e l’ordine ristabilito dappertutto. Il Signore viene … esse si rassicurano; è certo allora che tutta la giustizia sarà fatta, che ogni equità sarà stabilita (Rendu). – Dio, che ha comunicato alla creazione inanimata il movimento e l’inclinazione a servire i suoi eletti, chiamerà il cielo e la terra al discernimento del suo popolo. (Ps. XLIX). Essi non mancheranno di accorrervi da una parte per combattere con Lui gli insensati (S. Agost.), ma anche più espressamente per applaudire e rendere omaggio ai suoi figli. Sarà un giubilo universale: il mare e tutto quanto esso contiene, l’universo e tutti coloro che lo abitano saranno in movimento; i fiumi batteranno le mani e le montagne esulteranno di gioia alla vista del Signore, perché sarà venuto a giudicare la terra.  « Venite, benedetti del Padre mio, possedete il regno preparato fin dall’inizio. » Come se dicesse: mio Padre non ha fatto nulla se non in vista di voi; la creazione del mondo non era che un preparativo della grande opera nella quale la gloria dei Santi sarà l’ultima realizzazione, e quando posava i primi fondamenti dell’universo, preparava già questo regno (Mgr. Pie, DISC, et Instr. t. VIII, 227).