SALMI BIBLICI: “DEUS, QUIS SIMILIS ERIT TIBI?” (LXXXII)

Salmo 82: DEUS QUIS SIMILS ERIT TIBI?”

CHAINE D’OR SUR LES PSAUMES

ou LES PSAUMES TRADUITS, ANALYSÉS, INTERPRÉTÉS ET MÉDITÉS A L’AIDE D’EXPLICATIONS ET DE CONSIDÉRATIONS SUIVIES, TIRÉES TEXTUELLEMENT DES SAINTS PÈRES, DES ORATEURS ET DES ÉCRIVAINS CATHOLIQUES LES PLUS RENOMMÉS.

[I Salmi tradotti, analizzati, interpretati e meditati con l’aiuto delle spiegazioni e delle considerazioni seguite, tratte testualmente dai santi Padri, dagli oratori e dagli scrittori cattolici più rinomati da …]

Par M. l’Abbé J.-M. PÉRONNE,

CHANOINE TITULAIRE DE L’ÉGLISE DE SOISSONS, Ancien Professeur d’Écriture sainte et d’Éloquence sacrée.

[Canonico titolare della Chiesa di Soissons, Professore emerito di Scrittura santa e sacra Eloquenza]

TOME DEUXIÈME.

PARIS – LOUIS VIVES, LIBRAIRE-ÉDITEUR 13, RUE DELAMMIE, 1878

IMPRIM.

Soissons, le 18 août 1878.

f ODON, Evêque de Soissons et Laon.

Salmo 82

Canticum Psalmi Asaph.

[1] Deus, quis similis erit tibi?

ne taceas, neque compescaris, Deus:

[2] quoniam ecce inimici tui sonuerunt, et qui oderunt te extulerunt caput.

[3] Super populum tuum malignaverunt consilium, et cogitaverunt adversus sanctos tuos.

[4] Dixerunt: Venite, et disperdamus eos de gente, et non memoretur nomen Israel ultra.

[5] Quoniam cogitaverunt unanimiter, simul adversum te testamentum disposuerunt:

[6] tabernacula Idumæorum et Ismahelitae, Moab et Agareni,

[7] Gebal et Ammon, et Amalec; alienigenæ cum habitantibus Tyrum.

[8] Etenim Assur venit cum illis, facti sunt in adjutorium filiis Lot.

[9] Fac illis sicut Madian et Sisarae, sicut Jabin in torrente Cisson.

[10] Disperierunt in Endor, facti sunt ut stercus terræ.

[11] Pone principes eorum sicut Oreb, et Zeb, et Zebee, et Salmana; omnes principes eorum

[12] qui dixerunt: Hæreditate possideamus sanctuarium Dei.

[13] Deus meus, pone illos ut rotam, et sicut stipulam ante faciem venti.

[14] Sicut ignis qui comburit silvam, et sicut flamma comburens montes;

[15] ita persequeris illos in tempestate tua, et in ira tua turbabis eos.

[16] Imple facies eorum ignominia, et quaerent nomen tuum, Domine.

[17] Erubescant, et conturbentur in sæculum sæculi, et confundantur, et pereant.

[18] Et cognoscant quia nomen tibi Dominus; tu solus Altissimus in omni terra.

[Vecchio Testamento Secondo la Volgata Tradotto in lingua italiana da mons. ANTONIO MARTINI Arciv. Di Firenze etc.

Vol. XI

Venezia, Girol. Tasso ed. MDCCCXXXI]

SALMO LXXXII.

Orazione in tempo di guerra, probabilmente quella di cui si parla al lib. 1, c. 6, de’ Maccabei.

Secondo S. Agostino, lo Spirito Santo mirò a quella dell’Anticristo contro la Chiesa; certamente poi l’intenzione di questo Salmo abbraccia la Chiesa.

Cantico, o salmo di Asaph.

1. Chi a te sarà simile, o Dio? non istar cheto e non rattenerti.

2. Imperocché ecco che gran rumore menano i tuoi nemici, e quei che ti odiano hanno alzata la testa.

3. Han formato de’ malvagi disegni contro il tuo popolo; e han macchinato contro dei santi tuoi.

4. Hanno detto: Venite, leviamoli dall’essere di nazione; e non si rammenti mai più il nome d’Israele.

5. Imperocché hanno fatta cospirazione, hanno formata

6. alleanza insieme contro di te i padiglioni degl’Idumei e gl’Ismaeliti;

7. Moab e gli Agareni, Gebal e Ammon e Amalec, gli stranieri cogli abitanti di Tiro.

8. Con essi è venuto anche l’Assiro; ha dato aiuto a’ figliuoli di Lot.

9. Fa ad essi come a’ Madianiti e a Sisara e come a Jabin al torrente di Cisson.

10. Eglino perirono in Endor; diventarono come lo sterco della terra.

11. Tratta i loro principi come Oreb e Zeb e Zebee e Salmana.

12. Tutti i loro principi, i quali hanno detto: Occupiamo come nostra eredità il santuario di Dio.

13. Dio mio, fa che sieno come ruota, e come paglia al soffiare del vento.

14. Come fuoco che incendia la selva, e come fiamma che arde i monti;

15. Così tu col tuo spirito tempestoso gli assalirai, e coll’ira tua gli porrai in confusione.

16. Copri d’ignominia i loro volti, e cercheranno il nome tuo, o Signore.

17. Abbian vergogna e turbamento per sempre; e sieno confusi e periscano.

18. E conoscano che tu ti nomi il Signore, tu solo Altissimo sopra tutta la terra.

Sommario analitico

In questo Salmo, il Profeta, prevedendo la moltitudine innumerevole dei nemici che devono invadere la Giudea, prega Dio di punirli secondo i loro crimini, e la maggior parte degli interpreti vedono in questa lega quella che si formò contro Gesù-Cristo ai tempi della sua passione, e contro la Chiesa nascente.

I. – Egli eccita Dio alla vendetta, Egli che:

1° per la sua maestà è al di sopra di tutti;

2° per la sua parola può spaventare tutti gli uomini;

3° con la sua giustizia deve punire i crimini (1).

II– Enumera i nemici del popolo di Dio:

1° fa conoscere i loro crimini, – a) il loro tumulto, facendo irruzione nella Giudea (2); – b) il loro orgoglio, ripromettendosi la vittoria (3); – c) la loro malvagità volendo distruggere il popolo di Dio con una irruzione improvvisa; – d) la loro crudeltà che li porta a volere annientare la nazione santa (4); – e) la loro cospirazione contro Dio stesso (5).

2° fa conoscere i loro nomi. – a) Gli uni sono usciti da genitori che si tenevano a lato del popolo di Dio; – b) gli altri sono della razza straniera ed infedele (5).

III. – Predice il loro castigo.

1° Questo castigo sarà simile – per le loro armate a quello con cui Dio altre volte ha colpito i madianiti, Sisara e Jabin, – per i loro capi a quello che ha colpito i generali di questa armate (9-11).

2° La causa ne è la volontà apertamente confessata di impadronirsi del santuario di Dio (12),

3° Egli descrive questo castigo sotto differenti figure: essi saranno: – a) come una ruota sempre in movimento; – b) come la paglia portata dal vento (13); – c) come la foresta in preda alle fiamme, – d) come le montagne consumate da un fuoco interiore (14).

4° L’effetto di questo castigo sarà: – a) per i buoni, la confusione dei loro peccati e la ricerca di Dio (15, 16); – b) per i malvagi, una confusione ed un tumulto eterno, ed una conoscenza ormai tardiva della potenza e della maestà di Dio (17, 18).


Spiegazioni e Considerazioni

I.— 4.

ff. 1. – È il capo degli angeli ribelli che si è vantato per primo di « essere simile all’Altissimo »; ed è il primo degli Angeli fedeli che è precipitato dall’alto del cielo nel più profondo degli inferi con questa parola di luce e di fuoco: « Chi è simile a Dio? ». – O Dio, chi sarà simile a Voi? Io credo che queste parole si applichino particolarmente al Cristo, divenuto simile all’uomo, e che è sembrato agli occhi di coloro che lo disprezzavano, comparabile agli altri uomini. O Dio, chi sarà simile a Voi? Perché Voi avete voluto essere simile, nella vostra umiltà, ad un gran numero di uomini, ed anche ai ladroni che sono stati crocifissi con Voi; ma, quando verrete nella vostra gloria: « Chi sarà simile a Voi? » (S. Agost.).  

II. — 2 – 8.

ff. 2. – « Perché i vostri nemici hanno fatto grande rumore, e coloro che vi odiano hanno levato alta la testa ». Queste parole figurano gli ultimi giorni, ove i pensieri che il timore comprime ora esploderanno con libertà, ma in urla irrazionali, che sembreranno piuttosto un vano brusio di parole o di discorsi. Non è allora che comincerà l’odio contro di Voi; ma coloro che Vi odiano da lungo tempo, leveranno il capo. Non « le loro teste », ma « la testa », quando saranno giunti ad avere per testa Colui che si eleva al di sopra di tutto ciò che si chiama Dio, e tutto ciò che si adora come Dio (Tess. II,4) (S. Agost.). – Questi nemici del popolo di Dio e del suo Cristo, sono gli eretici ed empi, e tutti coloro che nel corso dei secoli si sono dichiarati in un modo o nell’altro contro la Religione, di cui il Profeta ha qui tracciato il loro carattere: – 1° essi sono i nemici di Dio e del suo Cristo e sono, come dice l’Apostolo, dei veri anticristi, perché spingono verso l’apostasia coloro che sono deboli nella fede, perché essi perseguono costantemente coloro che restano fermi nelle loro credenze: « Questi sono vostri nemici ». – – 2° Essi esercitano turbolenze negli Stati: « i vostri nemici hanno fatto grande rumore ». – 3° Essi sono pieni di orgoglio: « … e coloro che vi odiano hanno levato la testa ». – 4° Essi sono pieni di inganni e di malizia: « … hanno formato dei disegni pieni di malizia contro il vostro popolo ». – 5° Essi distruggono e rovinano ogni santità. « Essi hanno cospirato contro i vostri santi ». – 6° e non indietreggiano davanti alle più barbare e più crudeli misure: « Venite, sterminiamoli, etc. ». – 7° Essi vorrebbero distruggere fin nei ricordi la vera Fede. « … e che non si ricordi più in avvenire il nome di Israele ». – 8° Malgrado le loro numerose divisioni, essi si uniscono mirabilmente e formano dei corpi spaventosi contro la Chiesa; « … hanno cospirato insieme e hanno fatto lega contro di Voi. » –  Tutti i caratteri della malvagità sono designati in questi versetti: rabbia e gelosia segreta, complotti artificiosi e maligni, pensieri ponderati sui mezzi di nicumento, l’ardire nelle imprese, e tutto questo è immaginato contro coloro che servono il Signore in segreto, che sono nascosti agli occhi del mondo, e che passano la loro vita nel silenzio del ritiro (Berthier). – Diverse maniere vi sono di cospirare contro Dio e contro i suoi Santi: o con alterigia ed insolenza, o con mascheramenti pieni di malizia. Ma quale sia la cospirazione è sempre necessario che Dio vi sia compreso, poiché l’odio che Gli si porta, nella persona dei Santi, è per essi un pegno del suo amore e del suo soccorso. – I Giudei hanno detto di Gesù-Cristo: « Sterminiamolo dalla terra dei viventi »; ed è con la sua morte che ha fatto rivivere tutti i morti. Essi hanno detto « che il suo nome sia cancellato per sempre dalla memoria degli uomini » (Gerem. XI, 19); ed è questo stesso Nome, che essi hanno voluto cancellare, che è divenuto la venerazione di tutti gli uomini, ed il trionfo di tutta la terra. Così si compie l’impedimento della divina Sapienza che l’orgoglio degli uomini stimola, senza che essi pensino, nei loro disegni maliziosi, che voltano a loro rovina proprio quando non pensano che a rovinare gli altri (Duguet). – Le nostre passioni fanno nei nostri riguardi ciò che i nemici di Israele meditano contro questo popolo caro a Dio. Esse fanno degli sforzi continui per interrompere il santo commercio che ci deve essere tra Dio e noi (Berthier). – « Essi hanno cospirato di comune accordo, hanno formato una alleanza contro di Voi ». Non è ciò che si è già compiuto tra noi, e che vediamo rinnovarsi sotto i nostri occhi? – I re ed i potenti della terra hanno nuovamente offeso il regno di Dio e della sua Chiesa. Da lungo tempo si sente un fremito segreto delle Nazioni, un sordo fragore di popoli. Infine risuona il grido di guerra, l’empietà ha raccolto sotto i suoi stendardi mille soldati diversi che hanno dimenticato i loro pregiudizi di nascita, di opinione, di sangue, per coalizzarsi contro il nemico comune. Disuniti su mille altri punti, essi non hanno che un pensiero unanime. E qual è questo nemico contro il quale io vedo marciare questi battaglioni così serrati? Ah! Che altri si fermino a discutere le passioni secondarie, a deplorare il tremore del contraccolpo e degli incidenti della mischia; per me, elevandomi al di sopra di queste comuni calamità comuni per non considerare che la tendenza principale, io dirò con un re, grande uomo di stato, che nel fondo e nella sua essenza « … la cospirazione è ordita contro Dio e contro il Cristo; è Dio, il suo Cristo, del quale si vogliono distruggere le catene, scuoterne il gioco »  (Mgr. Pie, Disc. et Instruct., 11, p. 668.).  – Immagine fortemente sensibile di ciò che intraprendono i nemici contro di noi: essi si riuniscono per impadronirsi del Santuario di Dio, che è la nostra anima, ove, secondo l’Apostolo, lo Spirito Santo abita, e che essi considerano come una eredità che appartiene loro, perché noi siamo stati un tempo sotto l’impero del peccato.

III. — 9-18.

ff. 9-18. – Coloro che non perseguono se non il godimento dei desideri del loro cuore sono come una ruota in movimento perpetuo, che non si fermano davanti a niente di solido e regolato, senza consistenza nei loro pensieri, senza gravità nei loro disegni, senza solidità nei loro desideri. Essi rotolano in questa vita, sempre precipitandosi verso il termine, senza percepire il danno del pericolo. Essi fanno – dice S. Agostino – come la ruota che si trova su un terreno in pendenza: essa si alza da dietro e si abbassa davanti, mentre che, per evitare la caduta, essa dovrebbe fare tutto al contrario (Berthier). –  In questa figura: « … mio Dio, rendeteli come una ruota », si può vedere anche Dio che confonde i vani progetti degli ambiziosi, facendoli ben presto giungere fino in cielo, con la follia delle loro pretese, e facendoli subito discendere fino al fondo degli abissi, con il nulla delle loro imprese, permettendo che si ingannino e tornino incessantemente in ciò che essi chiamano con vera ragione, la ruota della fortuna, ed è nella loro persona che si compie quella voce che il profeta indirizza a Dio, … di far girare gli empi come una ruota (De Boulogne, sur l’amb.). – Gli empi e gli eretici sono simili ad una ruota, perché sono in agitazione perpetua; – poiché hanno un bell’agitarsi, un rimestarsi, non procedono in niente; – perché passano incessantemente da un’opinione ad un’altra. (S. Hil.  lib., II, de Trin.). « La forma della fede è certezza; ma, per gli eretici, tutti i loro pensieri sono pieni d’incertezza » – Essi sono ancora simili alla paglia portata dal vento: la paglia non ha alcuna forza di resistenza; essa è il trastullo continuo dei venti, è sollevata nell’aria, non per la sua gloria, ma per ricadere ben presto ignominiosamente nel fango. –  La prosperità dei malvagi è simile alla paglia che il vento disperde, ad una grande foresta divorata dal fuoco, o anche alle montagne che il fuoco consuma. – Ahimè che dire di questi uomini, che dire di un popolo il cui empio orgoglio, lontano dal decrescere ed abbassarsi, sembra al contrario montare ed ingrandirsi con il flusso delle umiliazioni: « Signore, diceva il Profeta reale, coprite la loro faccia di ignominia, e forse allora cercheranno il vostro Nome; che siano avvolti dall’onta, dalla confusione, dall’agitazione, e forse allora conosceranno che Voi siete il Padrone, che Voi vi chiamate il Signore e che solo Voi siete l’Altissimo sulla terra ». Ebbene! No. L’ignoranza, la confusione, la rovina, niente farà. Signore, i vostri occhi vedono la verità: Voi li avete colpiti, ed essi hanno pianto, il loro pianto non è stato che recriminazione e bestemmia; Voi li avete  schiacciati, e tutto il risultato del castigo, è che essi si sono impennati, si sono rivoltati sotto la verga della disciplina (Gerem. V, 6). Più incorreggibili e forsennati dei loro predecessori, questi nuovi “Antioco” non sono stati ricondotti dalla punizione divina a rientrare in se stessi; stesi sul giaciglio  della loro corruzione, sotto i fumi della loro fetida decomposizione, essi non possono risolversi a proclamare che sia giusto essere sottomessi a Dio, e non si addica ad un mortale ritenersi uguale all’Altissimo. Che dire dunque di una società che, posta nell’alternativa se tornare a Dio o a morire, dichiara con fierezza che « essa muore e non fa ritorno, muore ma non si converte? » (Mgr Pie, Disc, et Instruct., t. VIII, p. 74). – Essere perseguitati dalla misericordia di Dio, quando si fugge, quale felicità! Essere perseguito dal soffio imperioso della tempesta della collera di Dio, quale terribile disgrazia! – Due tipi di confusione vi sono: l’una salutare, l’altra funesta. La prima fa rientrare il peccatore in sé per confessare la sua cecità; la seconda lo agita, ma di un’agitazione eterna, che lo fa perire miseramente nel suo orgoglio. – Conoscere Dio e non adorarlo mettendo unicamente in Lui la nostra fiducia, riportandogli tutto quel che facciamo, lavorando per Lui solo, non è un buon conoscere. (Duguet). – Conoscere veramente Dio, è confessare la verità del suo Essere, adorarne la perfezione, ammirarne la pienezza, sottomettersi alla sua sovrana potenza, abbandonarsi alla sua alta ed incomprensibile saggezza, confidare nella sua bontà, temere la sua giustizia, sperare la sua eternità (Bossuet).